ITBO980244A1 - Macchina automatica per la produzione, per il controllo, per il riempi mento e per la tappatura di flaconi di materia termoplastica. - Google Patents

Macchina automatica per la produzione, per il controllo, per il riempi mento e per la tappatura di flaconi di materia termoplastica.

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ITBO980244A1
ITBO980244A1 IT98BO000244A ITBO980244A ITBO980244A1 IT BO980244 A1 ITBO980244 A1 IT BO980244A1 IT 98BO000244 A IT98BO000244 A IT 98BO000244A IT BO980244 A ITBO980244 A IT BO980244A IT BO980244 A1 ITBO980244 A1 IT BO980244A1
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machine
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Fabrizio Castellari
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Techne Technipack Engineering
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale, dal titolo:
"Macchina automatica per la produzione, per il controllo , per il riempimento e per la tappatura di flaconi di materia termoplastica"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne una macchina automatica per la produzione, per il controllo, per il riempimento e per la tappatura di flaconi di materia plastica. Attualmente i flaconi di materia plastica vengono prodotti in .luoghi spesso diversi da quelli d'impiego, ed in ogni caso, dopo la produzione vengono insilati e solo in un secondo tempo vengono ripresi ed alimentati alle macchine di riempimento e tappatura. Nella fase di insilamento, di trasporto e di disinsilamento, molti flaconi si rovinano e creano problemi nella fase successiva d'impiego. L'insilamento, il disinsi.lamento e soprattutto i.l trasporto dei flaconi, sono fasi che incidono sensibilmente sui costi di confezionamento del prodotto immesso nei flaconi stessi.
Le macchine di tipo noto che riempiono e tappano i flaconi di materia plastica, sono spesso macchine rotative, molto veloci, alle quali debbono essere abbinate unità di alimentazione dei flaconi prelevati alla rinfusa dai silos, unità di controllo della idoneità dei flaconi stessi, che debbono essere interfacciate tra loro e con la riempitrice, con notevoli problemi nel controllo del funzionamento automatico dell'intero sistema, soprattutto nelle fasi di avviamento. Nei sistemi noti, piccole anomalie di funzionamento in una unità a monte, determinano l'arresto dell'intero impianto, con ulteriore incidenza sui costi di confezionamento. Negli impianti noti, lo scarto dei prodotti difettosi avviene a valle degli stessi impianti, mentre nelle zone di collegamento tra le varie unità di lavoro dell'impianto, è estremamente problematico prevedere la possibilità di scartare flaconi difettosi e di lasciar funzionare le stazioni a valle che hanno avuto flaconi regolari o regolarmente riempiti. La tecnica nota è quindi caratterizzata dall'impiego di impianti molto veloci ma che sono spesso fermi per difetti di funzionamento, ed anche questo condiziona negativamente i costi di confezionamento.
Il trovato intende ovviare a questi e ad altri inconvenienti e limiti della tecnica nota, con una macchina d'ingombro relativamente contenuto, che deve essere periodicamente rifornita della sola materia plastica necessaria per la produzione dei flaconi, del liquido da confezionare e dei tappi e che automaticamente provvede a produrre i flaconi di materia plastica, ad eventualmente etichettarli se è richiesto, a privarli delle materozze risultate dal ciclo di formatura, a calibrarne il collo, a controllarli nella idoneità all'impiego, a riempirli verificando la correttezza del riempimento, ed infine a tapparli verificando la correttezza della chiusura. Dalla macchina secondo il trovato usciranno pertanto flaconi pieni e tappati ed usciranno anche gli sfridi di lavorazione ed i flaconi difettosi che verranno macinati e riciclati. La macchina secondo il trovato è di tipo lineare, con ciclo di lavoro intermittente, con le varie stazioni poste una di seguito all'altra e nella migliore condizione,di accessibilità per il loro adeguamento alle variazioni di formato dei flaconi. L'estrusore è di preferenza posto perpendicolarmente sull'estremità iniziale della macchina, dove opera il gruppo stampo e controstampo a più figure affiancate e mezzi sono previsti per far si che quando tale gruppo si chiude sui parison e questi vengono tagliati, l'estrusore che rimane attivo per la produzione di nuovi parison, venga sollevato, mentre il gruppo stampo e controstampo trasla di un passo e si porta in allineamento con la stazione di soffiaggio che scende ed inserisce i propri ugelli nel gruppo di cui trattasi, per la formazione dei contenitori che rimangono imprigionati con la bocca negli ugelli di questa stazione. Successivamente il gruppo stampo-controstampo si apre e trasla per ritornare nella stazione di presa di nuovi tratti di parison, mentre l'estrusore ritorna in.giusta fase nella posizione bassa. Il carro che porta il gruppo stampo e controstampo è collegato ad un successivo carro che porta tre successive pinze a movimento autocentrante, le quali trasferiscono ciclicamente i gruppi di flaconi termoformati dalla stazione di soffiaggio alla successiva stazione di calibratura e smaterozzatura, poi da questa stazione alla successiva stazione di controllo della tenuta e della resistenza alla compressione degli stessi flaconi, poi da questa stazione alla successiva stazione di riempimento. In giusta fase, una quarta pinza autocentrante, montata su un proprio carro, preleva i flaconi dalla stazione di riempimento e li trasferisce nella stazione di tappatura dalla quale i flaconi pieni e chiusi verranno poi evacuati da un trasportatore.
Tutte le stazioni operative della macchina, compreso il gruppo stampo e controstampo, sono montate a sbalzo su una spalla di supporto opposta al fianco della macchina sul quale normalmente staziona .l'operatore, in modo da consentire la massima agibilità nelle fasi di ispezionamento e di cambio formato. Sotto alle varie stazioni, da quella di soffiaggio all'ultima di tappatura, è previsto un nastro trasportatore che raccoglie .le materozze e gli sfridi di produzione e li scarica dalla stessa estremità della macchina dalla quale escono i flaconi pieni e tappati. In due punti intermedi della macchina sono previste delle rispettive gru a bandiera per la rapida sostituzione dei componenti nella macchina stessa nelle fasi di manutenzione o di cambio formato. Tutta la macchina è preferibilmente carenata e può essere predisposta per operare in un ambiente ad atmosfera controllata, utile per il confezionamento di prodotti di qualsiasi tipo, da quelli aggressivi e volatili, ai prodotti alimentari od a quelli cosmetici o formaceutici. Un urbico centro elettronico interagisce coi processori delle varie unità di lavoro e governa il funzionamento automatico dell'intera macchina secondo il programma prestabilito. La macchina è caratterizzata da ritmi di lavoro più lenti di quelli degli impianti di tipo noto, ritmi compensati in parte dall'elevato numero di flaconi prodotti ad ogni ciclo e si differenzia infine dagli impianti noti per la sostanziale mancanza di difetti di funzionamento, poiché grazie ai suddetti ritmi lenti, le singole operazioni possono essere effettuate con grande precisione ed i flaconi possono essere trasportati da una stazione all'altra con un controllo positivo. Per tutto questo la macchina di cui trattasi risulta competitiva nei confronti delle macchine e degli impianti di tipo noto.
Maggiori caratteristiche della macchina secondo il ritrovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione della stessa, illustrata a puro titolo d'esempio, non limitativo, nelle figure delle dodici tavole allegate di disegni, in cui:
- la fig- 1 è una vista schematica ed in pianta dall'alto della macchina;
- le figg. 2 e 3 illustrano un primo ed un secondo tratto della macchina in elevazione dal fianco sul quale usualmente staziona l'operatore;
- la fig. 4 illustra la parte iniziale della macchina, parzialmente sezionata secondo la linea trasversale IV-IV di figura 1;
- la fig. 5 illustra in pianta dall'alto i.l carro che porta .le prime tre pinze a chiusura ed apertura autocentrante, per il trasferimento dei gruppi di flaconi tra le prime quattro stazioni operative della macchina;
- le figg- 6 e 7 illustrano il carro con le parti di figura 5 in elevazione laterale, e rispettivamente illustrano di questo gruppo il fianco rivolto verso l'operatore ed il fianco opposto;
- le figg. 8 e 9 illustrano ulteriori dettagli dei mezzi difigura 5, sezionati rispettivamente secondo le linee VIII-VIII e IX-IX;
- le figg. 10, 11, 12 e 13 illustrano in elevazione laterale e con parti in sezione, rispettivamente la stazione di soffiaggio, la stazione di smaterozzatura e calibratura delle bocche dei flaconi, la stazione di controllo della qualità dei flaconi e la stazione di riempimento degli stessi flaconi;
- la fig. 14 illustra maggiori dettagli della stazione di tappatura dei flaconi, vista in pianta dall'alto come dalla figura 1;
- la fig. 15 illustra degli ulteriori dettagli della sta-zione di figura 14, in parte sezionata trasversalmente secondo la linea XV-XV;
- la fig. 16 illustra ingranditi dei dettagli della parte della stazione di figura 14 adibita all'alimentazione dei tappi.
Con riferimento dapprima alle figure da 1 a 4 si rileva che .l'estrusore od il gruppo di estrusori 1, 1', 1" come nell'esempio di cui trattasi, destinato alla produzione di parison a più strati coestrusi, è montato con tutte le registrazioni che il caso richiede, su una robusta piattaforma 2 dalla quale lo stesso gruppo di estrusione sporge con la bocca di scarico collegata mediante i condotti 3 alla testa di coestrusione 4 che produce più parison P affiancati ed allineati, come appare dalla falsa vista di figura 1 e che è vincolata amovibilmente alla struttura 5 a sua volta fissata a sbalzo alla detta piattaforma 2. Tale piattaforma è sostenuta con possibilità di beccheggio attorno all'asse trasversale ed intermedio 6, da una robusta struttura di supporto 7 a forma di portale, sulla quale è fulcrato in 8 un servocomando 9 a sua volta articolato in 10 alla detta piattaforma 2 per impartirle il necessario movimento di beccheggio (vedi oltre) che porta al sollevamento ed all'abbassamento della testa di coestrusione 4, come indicato in figura 4 con segno continuo e con segno a trattini e come indicato dalla freccia arcuata 11 che ha centro nel fulcro 6. Sotto alla struttura a portale 7 possono essere collocate .la o le centraline 12 che provvederanno all'azionamento di tutti gli attuatori della macchina operanti a pressione di fluido.
I parison P scaricati dalla testa di estrusione 4 vengono alimentati tra uno stampo ed un controstampo S-S' montati sulle slitte a spostamento autocentrante 13-13’ che nell'esempio di cui trattasi fanno parte di un apparato protetto da separata domanda di brevetto a nome della stessa richiedente, in cui le dette slitte sono montate scorrevoli su appositi mezzi di guida, non illustrati, sono intercollegate da un dispositivo di sincronizzazione 14 a pignoni e cremagliere e sono azionate da rispettivi cilindri idraulici a doppio effetto 15-15' articolati col corpo in 16-16' sull'estremità superiore e forcuta di rispettive leve sostanzialmente verticali 17-17' a loro volta interfulcrate in 18-18' ad un carro di supporto 19 ed intercollegate con l'estremità inferiore tramite puntoni di reazione 20. Il carro 19 scorre su una terna di guide rettilinee 21, 22, 23, la prima delle quali è fissata su una spalla verticale 24 in parte formata dal montante anteriore della struttura a portale 7 e che si estende per un tratto di .lunghezza adatta al supporto di altri componenti della macchina, mentre le altre due guide sono fissate su una struttura orizzontale di basamento 25. Il carro 19 è collegato all'estremità dello stelo di un cilindro idraulico ed orizzontale 26, fissato col corpo alla detta spalla 24. Quando il carro 19 è in corrispondenza del gruppo di estrusione, lo stelo del cilindro 26 è nella posizione di massima estensione dalla parte dello stesso carro. In questa fase il gruppo stampo e controstampo S-S' è aperto come dalla figura 1 e la testa di estrusione 4 è in posizione bassa. Quando a comando il gruppo stampo e controstampo viene chiuso per ammorsare i tratti di parison P tra di esso interposti, in giusta fase vengono attivati i mezzi noti di taglio che separano i detti tratti di parison, viene attivato il servocomando 9 per il sollevamento degli estrusori ed il carro 19 tras.la di una entità prestabilita, per trasferire il gruppo stampo e controstampo nella vicina stazione di soffiaggio ZI che viene a seguito descritta anche con riferimento alla figura 10. Se i flaconi debbono essere etichettati, alla sinistra del gruppo stampo e controstampo, come indicato dalle frecce L nella figura 1, possono essere previsti dei mezzi etichettatori di tipo noto, ad esempio come dal brevetto italiano n° 1.260.296 a nome della stessa richiedente, che in giusta fase inseriscono nelle cavità dello stampo e del controstampo, allorché aperti, delle etichette pretrattate con termocolle, che vengono trattenute per aspirazione nelle dette cavità e che aderiranno ai flaconi nell'istante della loro formazione.
Dalla figura 10 si rileva che su una piastra 24' fissata sulla spalla 24 dianzi detta, è montata per mezzo di lardoni 27 e con un registro orizzontale a vite-madrevite 28 (fig. 2), una slitta 29 che porta fissata a sbalzo una struttura 30 con una coppia di guide verticali 30' sulle quali scorre la testa di soffiaggio 31 dotata inferiormente di ugelli verticali e noti 32, assialmente cavi e collegati al distributore 33 coi condotti di soffiaggio. La testa 31 è collegata direttamente come dalla figura 10 o con la interposizione di un distanziale 34 come dalla figura 2, all'estremità inferiore dello stelo di un cilindro idraulico 35 fissato col corpo sulla struttura 30 e dotato di un dispositivo noto 36 che consente di regolare con precisione la posizione in quota di riposo della stazione di cui trattasi, nella quale gli ugelli 32 sono arretrati nei confronti di rispettivi estrattori 37 sostenuti da una struttura 38 a registrazione verticale, montata sulla slitta 29.
Quando il carro 19 col gruppo stampo e controstampo, giunge nella stazione ZI, in giusta fase viene comandata l'attivazione del cilindro 35 per la discesa della testa 31 e per .l'inserimento degli ugelli 32 nelle vesciche di materia termoplastica ammorsate nelle varie cavità affiancate del detto gruppo S-S', ed in giusta fase è previsto che gli ugelli soffino aria nelle dette vesciche per gonfiarle e farle aderire intimamente alle dette cavità, così che queste assumano la forma del flacone, come indicato ad esempio con F nella figura 10. A formazione avvenuta dei flaconi, il gruppo stampo e controstampo S-S' viene aperto e mentre i flaconi stessi rimangono appesi agli ugelli 32 della testa di soffiaggio che sono appositamente conformati a tal scopo, il cilindro 26 si attiva per riportare il carro 19 nella cooperazione con gli estrusori, per la ripetizione di un nuovo ciclo di lavoro. Se a causa di inconvenienti, qualche flacone non rimane appeso al relativo ugello di soffiaggio, lo stesso flacone cade su un trasportatore rettilineo 59 (figg. 2, 3) che percorre la macchina per tutta la lunghezza, per raccogliere tutti gli scarti e gli sfridi di produzione, come più avanti detto.
Con riferimento anche alla figura 5 si rileva che sulla spalla di supporto 24 è fissata a sbalzo una coppia di guide orizzontaìi 39 sulle quali scorre un carro 40 che col proprio braccio 40' è articolato all'altra estremità dello stelo del cilindro 26, così che il detto carro compia movimenti sincroni e concordi a quelli del detto carro 19. Con riferimento anche alle figure 6, 7, 8 si rileva che sul carro 40 è fissato a sbalzo un telaio orizzontale 41, di forma rettangolare, diviso in due parti uguali da una traversa mediana 41'. Su questa traversa e sul lato parallelo del telaio 41 che è rivolto verso il carro 19, sono montate con l'interposizione di gruppi guida e slitta 42-42' rettilinei e paralleli a tali .lati, delle slitte 43-43' poste di taglio, parallele a.l carro 40, sulle quali sono fissate per mezzo di montanti 44-44' le ganasce a pettine 45-45' di una prima pinza PI, poste a quote diverse ed aventi forma adatta per ammorsare i flaconi F della stazione ZI, ad esempio per un tratto inferiore e per un tratto superiore. Dalle figure 5 ad 8 si rileva che le slitte 43-43' sono interco.llegate con le estremità da cilindri a pressione di fluido 46-46’ e lo spostamento di tali slitte è reso autocentrante dal collegamento articolato delle loro stesse estremità a tiranti 47-47' a loro volta articolati alle estremità di una leva orizzontale 48, interfulcrata su un asse verticale 49 sostenuto da.l telaio 41. Quando il carro 19 col gruppo stampo e controstampo ritorna nella cooperazione con gli estrusori, le ganasce 45-45' della pinza P1 si dispongono aperte nella stazione di soffiaggio, lateralmente ai flaconi F trattenuti dagli ugelli 32 di figura 10 ed in giusta fase le dette ganasce vengono chiuse per afferrare gli stessi flaconi. In successione di fase, la testa di soffiaggio con gli ugelli 32 viene sollevata e gli stessi ugelli si sfilano dai flaconi e li lasciano liberi, anche per l'azione degli estrattori 37 che impediscono il sollevamento dei flaconi. Quando poi il carro 19 col gruppo stampo e controstampo si trasferisce nella stazione di soffiaggio, la pinza PI coi flaconi si trasferisce in una successiva stazione Z2 che provvede alla smaterozzatura inferiore e superiore ed alla calibratura della bocca dei flaconi ancora trattenuti temporaneamente dalla stessa pinza P1.
Dalla figura 8 si rileva che sui montanti 44-44' che portano le ganasce della pinza PI, sono montati dei gruppi contrapposti e noti 50-50', azionati da rispettivi cilindri 51-51', che nella stazione Z2 si attivano per provvedere alla smaterozzatura inferiore dei flaconi. Sempre dalla figura 8 si rileva che la smaterozzatura superiore dei flaconi viene eseguita da una unità posta nella stazione Z2, che comprende un tranciante 52 a forma di pettine, montato su una slitta 53 azionata da un cilindro 54 che unitamente alla guida della detta slitta è montato su una slitta verticale 55 scorrevole su una guida 56 sostenuta dalla piastra di supporto fisso 24' già considerata. Lo smaterozzatore superiore 52 è regolabile con precisione nella posizione in quota per mezzo del registro a vite-madrevite 57 e può essere bloccato nella posizione voluta con dei mezzi di serraggio 58. Gli sfridi prodotti dalle fasi di smaterozzatura inferiore e superiore dei flaconi, cadono sul trasportatore 59 (figg. 2 e 3) che scorre in continuo sotto le stazioni di cui trattasi e che scarica dalla stessa estremità della macchina dalla quale escono i flaconi pieni e tappati. Dalla figura 11 si rileva che la stazione Z2 comprende una batteria di punzoni verticali e cilindrici 60, con estremità inferiore conicizzata, di dimensioni proporzionate a quelle della bocca dei flaconi e raffreddati dalla circolazione interna e forzata di un liquido proveniente dal collettore 61 col quale gli stessi punzoni sono montati su una slitta 62 scorrevole su una guida verticale 63 a sua volta fissata su una ulteriore slitta 64 guidata con possibilità di spostamento verticale, anche per mezzo del registro a vite-madrevite 65, su una piastra 66 fissa sulla piastra di supporto verticale 24'. Sulla slitta 64 è montato a sbalzo un braccio 67 che sostiene i.l corpo di un cilindro 68 a pressione di fluido, collegato con lo stelo alla slitta 62 coi punzoni. Sotto al collettore 61 sono fissati col corpo dei cilindri 69 a pressione di fluido, che con lo stelo azionano l'estrattore 70 asservito ad ogni punzone 60. Il funzionamento della stazione Z2 è semplice ed evidente. All'inizio di ogni ciclo, i cilindri 68 e 69 sono con lo stelo in posizione arretrata e quando i flaconi F sono stati posizionati in tale stazione, il cilindro 68 si attiva in estensione per inserire i punzoni 60 nelle bocche dei flaconi ancora caldi e trattenuti dalle ganasce 45-45' della pinza PI che in giusta fase poi si apre e si predispone per i.l ritorno nella stazione ZI di soffiaggio, per la presa di nuovi flaconi termoformati. I flaconi interessati dai punzoni 60 rimangono appesi agli stessi punzoni in conseguenza del raffreddamento e del ritiro del materiale che li compone e per effetto di questa cooperazione, le bocche dei flaconi vengono tutte perfettamente calibrate. Se per la presenza di imperfezioni nella bocca, qualche flacone non rimane attaccato al relativo punzone 60, lo stesso flacone cade e viene raccolto dal trasportatore di evacuazione 59.
Dalle figure 2,3,5,6,7,9 si rileva che sulla restante parte di destra del telaio 41, sono montate con l'interposizione di gruppi guida e slitta rettilinei 71-71', delle slitte 72-72' parallele tra loro e nei confronti del carro 39, sulle quali sono montate le ganasce a pettine 73-73' di una pinza P2 che si alterna alla pinza PI per la presa dei flaconi nella stazione Z2. Anche le ganasce della pinza P2 sono azionate con movimento autocentrante per mezzo di una coppia di cilindri a pressione di fluido 74-74' e di una coppia di tiranti 75-75’ collegati alle dette slitte ed alle estremità opposte di una leva 76 interfulcrata in 77 sul telaio 41. Dalle figure 7 e 9 si rileva che le ganasce 73 sono associate alla slitta 72 per mezzo di montanti 78, mentre le ganasce 73’ sono associate alla slitta 72' per mezzo di montanti 78’ e di gruppi guida-slitta verticali 79-79' e di un cilindro a pressione di fluido 80, coi quali le dette ganasce 73, che normalmente sono in posizione alta e contrapposte a quelle 73, possono essere all'occorrenza abbassate, per gli scopi più avanti detti. Quando la pinza PI viene trasferita nella stazione di soffiaggio ZI per la presa dei flaconi formati nel ciclo precedente, la pinza P2 trasla nella stazione Z2 ed in questa fase dei sensori optoelettronici 200-2Ó0' montati sull'estremità di sinistra delle ganasce 73 di tale pinza (figg. 7 e 9), sopra e sotto tali ganasce, spazzano la fila dei flaconi posizionati nella stessa stazione Z2 di smaterozzatura-calibratura e per mezzo di un apparato elettronico con un software adeguato, rilevano la eventuale presenza di materozze residue sopra e sotto gli stessi flaconi, segnalando all'unità di controllo la posizione degli eventuali flaconi difettosi, così che questa, prima che le ganasce della pinza di cui trattasi si chiudano, può comandare lo scarto selettivo degli eventuali flaconi difettosi, con l'attivazione del relativo estrattore 70 che sfila il flaconi stessi dai relativi punzoni di calibratura 60. Ad eliminazione avvenuta degli eventuali flaconi difettosi, le ganasce 73-73' della pinza P2 si chiudono e poi i punzoni 60 della stazione Z2 si sollevano ed i relativi estrattori 70 si abbassano per impedire che i flaconi tendano a seguire i punzoni che si sfilano e quindi per evitare che gli stessi flaconi si danneggino contro la pinza P2 che li trattiene. In successione di fase, mentre un gruppo di flaconi viene trasferito dalla stazione Z1 a quella Z2, il gruppo di flaconi che è stato calibrato nella stazione Z2 viene trasferito dalla pinza P2 in una successiva stazione Z3 che viene ora descritta con riferimento alle figure 2 e 12.
Quando la pinza P2 giunge nella stazione Z3, dispone i flaconi F al di sopra ed a brevissima distanza dal piano orizzontale di un bancale 81 sostenuto a sbalzo dai supporti 82 fissati ad una slitta 83 che è guidata verticalmente sulla piastra 24' e che può essere registrata nella posizione in quota per mezzo del gruppo vite-madrevite 84. Dalla figura 6 si rileva che i supporti 82 sono disposti in corrispondenza dell'estremità di destra del bancale 81, mentre dalla figura 7 si rileva che i montanti 7B di supporto delle ganasce 73 della pinza P2, sono disposti in corrispondenza dell'estremità di sinistra di tale pinza, così che le ganasce 73-73' possono disporsi nella stazione Z3 senza che si verifichino interferenze tra le dette parti 82 e 78. La forma del piano d'appoggio del bancale 81 può variare in funzione della forma dei flaconi F. Su tale piano d'appoggio sono aperti dei fori 85 in numero di almeno uno per ogni flacone trasferito su tale piano ed ogni foro è collegato attraverso il circuito 86 ad una sorgente d'aspirazione 87, con l'interposizione di appositi mezzi di intercettazione, non illustrati. L'aspirazione nei fori 85 può ad esempio essere creata con eiettori di tipo commerciale. Quando i flaconi vengono posizionati nella stazione Z3 e le ganasce della pinza P2 si aprono, i flaconi stessi toccano il piano d'appoggio del bancale 81 e vengono saldamente trattenuti su questo dall'aspirazione esercitata in giusta fase dai fori 85. Al di sopra del bancale 81 e parallelamente a questo è prevista una barra 88 sostenuta da una mensola 89 fissata amovibilmente su una slitta 90 guidata verticalmente sulla piastra 24' e registrabile nella posizione in quota, per mezzo del gruppo vite-madrevite 91. Sotto alla barra 88 sono fissati col corpo dei cilindri a pressione di fluido 92, uguali e verticali, a doppio effetto, sul cui stelo è fissato un corpo 93 a forma di campana, dotato di una cavità assiale 94 nella quale scorre con gioco radiale un puntale 95 a forma di fungo che sporge inferiormente dalla detta cavità e che con la propria testa 95' è spìnto da una molla 96 a chiudere l'estremità superiore della detta cavità 94. La faccia inferiore della campana 93 è rivestita con uno strato 97 di materiale elastomerico. La cavità 94 è in questo modo normalmente aperta verso il basso ed è invece chiusa verso l'alto e nella parte intermedia di tale cavità sono previsti due fori, uno dei quali è collegato ad una sorgente 98 di mandata d'aria ad un giusto valore di pressione mentre l'altro foro è collegato ad una unità 99 in grado di emettere un segnale elettrico proporzionale alla pressione rilevata e che attraverso un circuito elettronico non illustrato, viene confrontato con valori prefissati. La stazione Z3 così composta funziona nel modo seguente. Dopo che i flaconi sono stati trasferiti nella stazione Z3 e quando sono ancora trattenuti momentaneamente dalla pinza P2, viene comandata»!'estensione dello stelo dei cilindri 92 in modo che i puntali 95 entrino nei flaconi e che l'inserto 97 delle campane 93 giunga a contatto con la bocca dei flaconi stessi, per chiuderli e per sottoporli ad una compressione di entità prestabilita, mentre in giusta fase la detta pinza P2 si apre. Sul corpo dei cilindri 92 sono montati dei relè magnetici 100-100' la cui distanza reciproca è leggermente superiore alla distanza che intercorre tra l'inserto 97 a riposo e la bocca dei flaconi, ed è precisamente tale per cui se le campane 93 scendono con la corsa prefissata, che sottopone i flaconi ad una compressione prestabilita e se i flaconi stessi reagiscono correttamente a questa compressione, tale condizione viene rilevata dal relè 100' collegato col gruppo 99 ad una unità di controllo, non illustrata, che rileva l'idoneità dei flaconi testati. Se invece non si verifica .la suddetta condizione, per cui lo stantuffo del cilindro 92 non giunge in corrispondenza del relè 100' o .lo supera, .l'unità di controllo ritiene che il contenitore testato non è adatto all'impiego e ne predispone l'eliminazione come più avanti detto. Dopo la discesa delle campane 93, viene attivato il controllo della tenuta dei flaconi che si effettua immettendo aria negli stessi flaconi attraverso il circuito 98 e rilevando il mantenimento della pressione dopo un tempo prefissato,' attraverso il dispositivo 99. Se non si verica il mantenimento della pressione prestabilita, causato ad esempio da fori o microfori nel flacone testato, o da una mancanza di tenuta dell'inserto 97 contro la bocca del flacone, oppure causato dal sollevamento del puntale 95 per interferenza con sfridi superiori del flacone, l'unità di controllo a cui è attestato il dispositivo 99 predispone allo scarto il flacone difettoso. Dalle figure 1, 2, 6, 7, 9 si rileva che le parti che sostengono le ganasce 73-73' delle pinza P2, sopportano a sbalzo dei correnti 103-103 che portano i montanti 204-204' delle ganasce a pettine e contrapposte 104-104' di una terza pinza P3 a chiusura ed apertura autocentrante. Quando il carro 40 è nella posizione arretrata come dalla figura 2, la pinza P3 è disposta con .le ganasce aperte nella stazione Z3 di controllo dianzi detta, per afferrare i flaconi che sono stati testati e che sono stati ritenuti idonei all'impiego. Se dopo la fase di verifica dianzi detta, alcuni flaconi testati debbono essere scartati, il cilindro 80 di cui alle figure 8 e 9 si abbassa per abbassare le ganasce 104’ della pinza P3 al di sotto del piano d'appoggio del bancale 81 e viene comandato l'intervento selettivo di ugelli 101 associati alle ganasce 104, per l'allontanamento dal detto bancale dei flaconi difettosi, il cui vincolo pneumatico al bancale 81 viene selettivamente neutralizzato, dopo di che le ganasce 73 ' e 104' ritornano nella posizione alta di lavoro. I flaconi scartati, per mezzo di scivoli 102 e d'a.ltri non illustrati, vengono convogliati sul trasportatore di evacuazione 59.
Quando la pinza P2 si chiude per la presa dei flaconi nella stazione Z2, anche la pinza P3 si chiude per la presa dei flaconi testati nella stazione Z3, dopo di che viene disattivata l'aspirazione nel bancale 81. Quando il carro 40 viene fatto avanzare di un passo, per inserire nuovi gruppi di flaconi nelle stazioni ZI, Z2 e Z3, le pinze 104-104' trasferiscono i flaconi testati nella stazione Z4 che provvede al riempimento dei flaconi stessi e che viene ora descritta con riferimento alle figure 1, 3 e 13.
Dalle dette figure si rileva che la stazione Z4 comprende un bancale orizzontale e rettilineo 105 che sostiene delle unità di pesatura 106 affiancate, in numero tale e con disposizione tale per cui sul relativo piatto 107 di ogni unità, quando la pinza P3 viene aperta, appoggi uno dei flaconi trasportati da tale pinza P3. Il bancale 105 è vincolato a sbalzo con la propria estremità di sinistra per chi guarda le figure 1 e 3, per mezzo di un supporto 108, ad una slitta 109 che scorre su una guida verticale 110 fissata su una struttura di supporto 111 a sua volta fissa alla spalla di supporto 24 e la stessa slitta può essere regolata nella posizione in quota, al variare del formato dei flaconi, per mezzo di un registro a vite-madrevite 112 ancorato al telaio 111. Lo sbalzo del bancale 105 si rende necessario per consentire il posizionamento nella stazione Z4 della quarta pinza indipendente (vedi oltre) che dovrà poi prelevare i flaconi da questa stessa stazione e trasferirli nella stazione successiva Z5. Sulla spalla 24 è fissata con l'interposizione di un primo gruppo guida-slitta orizzontale 113, con relativo registro 114 (fig. 1) e di un se-condo gruppo guida-slitta verticale 115, con relativo registro 116, una unità 117 preposta all'erogazione controllata del prodotto liquido da confezionare nei flaconi e che comprende ad esempio un serbatoio 118 di contenimento del liquido, collegato ad una batteria di ugelli erogatori 119 tra loro allineati, orien-tati verso il basso, allineati ognuno con un flacone F posto sulle bilance 106 e controllati da rispettive elettrovalvole proporzionali 120. Quando la pinza P3 giunge nella stazione Z4, i flaconi F sono col fondo a brevissima distanza dal piano 107 delle bilance e con la bocca sono a breve distanza dagli ugelli 119, chiusi. La pinza P3 si apre per depositare i flaconi sulle bilance che rilevano la tara dei flaconi stessi, dopo di che l'unità elettronica che controlla il funzionamento della macchina, comanda l'apertura degli ugelli 119 con una legge tale per cui il flacone rimanga fermo, che il liquido non formi schiuma,,che il riempimento dei flaconi avvenga nel tempo prestabilito dal ciclo macchina e che nei flaconi entri la quantità di liquido prestabilita. E' evidente che le bilance fungono anche da sensori di rilevamento presenza flacone e che in mancanza del flacone, le stesse inibiscono l'apertura del relativo ugello 119. La diseccitazione delle elettrovalvole 120 e la conseguente chiusura degli ugelli 119 è comandata dalle bilance 106 con una legge tale per cui anche la coda del liquido erogato dagli stessi ugelli contribuisca a formare il peso utile e prestabilito. Dei mezzi, facilmente realizzabili dai tecnici del ramo, sono infine previsti per far sì che la legge d'apertura degli ugelli 119 si autoregoli in funzione del peso rilevato dalle bilance 106 alla fine del ciclo di riempimento dei flaconi.
A riempimento avvenuto, i flaconi vengono presi dalle ganasce contrapposte 121-121’ di una pinza P4 e trasferiti nella successiva stazione Z5 di tappatura che viene ora descritta con riferimento alle figure 1, 14, 15 e 16. Le ganasce della pinza P4, anch'esse a forma di pettine ed adatte alla,presa dei flaconi riempiti, rappresentate schematicamente nella figura 15, sono sostenute da slitte 122-122' montate con possibilità di movimento autocentrante, per mezzo di cilindri a pressione di fluido e di sincronizzatori a pignone-cremagliera, non illustrati, su un carrello 123 che può scorrere su una guida 124 orizzontale, orientata nel senso della lunghezza della macchina, lunga tanto da interessare tutta la stazione Z5 e la stazione Z4 nella quale si dispone sotto al bancale con le bilance. La guida 124 è sostenuta da una struttura 125 fissata a sbalzo su una slitta 126 scorrevole su una guida verticale 127 fissa sulla spalla di supporto 24 alla quale è ancorato un registro a vite-madrevite 128 collegato alla detta slitta 126, per mezzo del quale è possibile regolare la posizione in quota della pinza P4 al variare del formato dei flaconi F. Sulla struttura 125 è fissato parallelamente ed a breve distanza dalla guida 124, un attuatore 129 di moto rettilineo alterno, con relativo motore 130 a controllo elettronico della velocità e della fase ed alla cui slitta 131 è collegato il carrello 123 con la detta pinza P4.
Quando la pinza P4 trasferisce il gruppo di flaconi nella stazione Z5, i flaconi stessi appoggiano su un trasportatore 132 orizzontale, parallelo alla detta pinza, sostenuto a sbalzo dall'estremità opposta a quella d'ingresso della stessa pinza, come indicato con 133, per non interferire con questa e governato da mezzi che lo portano a marciare in fase con la medesima pinza P4 (vedi oltre). Nella stazione Z5 è previsto ai di sopra del trasportatore 132 ed ortogonalmente a questo, un carro-ponte 134, che scorre su guide orizzontali 135-135' parallele al detto trasportatore 132 e fissate sulle spalle di supporto 24 e 24" della macchina. Il carro-ponte 134 è collegato ad un registro orizzontale 136 ancorato alla spalla 24, per regolare la posizione dello stesso carro-ponte e dei mezzi su questo montati, al variare del formato dei flaconi da chiudere. Sul carro-ponte 134 sono montate delle guide 137 sulle quali scorre un carro 138 che porta la testa di tappatura 139 montata sullo stesso carro per mezzo di una coppia di attuatori di spostamento verticale 140--140', del tipo a vite-madrevite, collegati mediante la trasmissione positiva 141 ad un motore 142 a controllo elettronico della velocità e della fase. La testa di tappatura comprende una pluralità di mandrini verticali 143, uguali, di tipo noto, dotati di un rispettivo motore, di una rispettiva pinza di presa del tappo, ad esempio a comando pneumatico, e disposti in modo da intervenire sulla fila di flaconi posizionati sul trasportatore 132 dalla pinza P4. Poiché il tempo per la fase di tappatura è relativamente grande, i mandrini di tappatura sono in numero tale da chiudere il gruppo dei flaconi ciclicamente inserito nella stazione Z5, in più fasi successive. Se ad esempio i flaconi che ciclicamente giungono nella stazione Z5 sono in gruppi di diciotto e se sono di piccole dimensioni, i mandrini di tappatura 143 sono ad esempio in numero di cinque e sono tra loro distanziati con un passo doppio di quello degli stessi flaconi. Il carro 138 è collegato mediante una trasmissione positiva 144, ad un motore 145 a controllo elettronico della velocità e della fase. Per mezzo del motore 145 la testa di tappatura può essere traslata dalla posizione di allineamento coi flaconi ad una posizione spostata verso la sinistra di chi guarda le figure 14 e 15, in allineamento con una stazione 146 di alimentazione dei tappi, mentre con l'attivazione del motore 142, la stessa testa di tappatura può essere abbassata e sollevata per prelevare i tappi da tale stazione 146 e poi per avvitare gli stessi tappi sui flaconi. Per l'adattamento ai flaconi di diverso formato, la stazione 146 è montata sulla spalla di supporto 24" con l'interposizione di un doppio sistema di guide e slitte orizzontali e verticali 181, 182 con relativi registri 183, 184. La stazione 146 comprende (fig. 3) un dispositivo vibrante 147 nel quale i tappi vengono alimentati alla rinfusa, che orienta ed allinea in fila indiana i tappi stessi e che mediante una guida arcuata 148 li trasferisce ad un trasportatore rettilineo ed orizzontale 149, con guide di contenimento laterale, che a sua volta alimenta i tappi stessi ad una guida orizzontale e curva 150 la cui estremità di scarico è intercettata da mezzi servocomandati, indicati schematicamente con le frecce 151. Il dispositivo vibrante 147 ed i.l trasportatore 149 sono sostenuti da un supporto 152 fissato su una slitta 153 ancorata ad un registro 154 di regolazione della posizione in quota e che scorre su una guida verticale 155 fissa sulla struttura di supporto della macchina. La parte terminale della guida curva 150 è posta lateralmente ed all'estremità di un canale rettilineo e parallelo al trasportatore 132, formato inferiormente da una parete fissa 156 che si estende oltre la detta guida 150 e formato lateralmente da una spondina esterna 157 rettilinea e da una spondina opposta 158 a forma di pettine, con profilo a dente di sega rivolto verso l'interno del canale di cui trattasi. I recessi equidistanziati della spondina 158 sono ad esempio in numero uguale al numero dei mandrini 143 della testa di tappatura 139, hanno la stessa distanza interasse e la loro forma è predisposta per il contenimento di un tappo {vedi oltre). Le due spondine sono predisposte in modo da passare da una posizione attiva di massimo avvicinamento reciproco, come indicato in figura 14 con segno a trattini, tale per cui tra le spondine di cui trattasi possa disporsi un tappo T alloggiato in ogni recesso della spondina 158, ad una posizione di allontanamento reciproco nella quale le stesse spondine sono rappresentate con segno continuo. Dalle figure 14, 15 e 16 si rileva che la spondina esterna 157 è scorrevole trasversalmente su una coppia di supporti 159-159' vincolati ad una struttura fissa di sostegno 160 e la stessa spondina è collegata per mezzo di un rinvio intermedio e guidato 161, ad un cilindro orizzontale 162 che trasmette alla spondina 157 il movimento di traslazione dianzi detto. La spondina interna 158 deve compiere un movimento trasversale come .l'altra spondina ed in più deve potersi spostare longitudinalmente. Per questo scopo la spondina 158 è sostenuta scorrevole trasversalmente da supporti 163-163' intercollegati da una slitta 164 che scorre su una guida 165 a profilo coniugato, ad esempio a coda di rondine od equivalente, fissata .lateralmente e longitudinalmente al corpo di supporto 160. Sotto ai supporti 163-163' è fissata longitudinalmente una cremagliera 166 con dentatura rivolta in basso e cooperante col pignone 167 di un motore 167' a controllo elettronico della velocità e della fase, che a comando sposta longitudinalmente la spondina a pettine 158. Le slitte, per mezzo delle quali la spondina 158 coopera coi supporti 163-163', sono intercollegate da una slitta 168 che scorre su una guida rettilinea 169, parallela alla spondina 158, collegata ad un gruppo guida-slitta e ad un attuatore rettilineo-orizzontale 170, trasversale alla detta guida, per mezzo del quale la stessa spondina 158 può essere animata del necessario movimento trasversale. All'inizio di un ciclo di lavoro, le spondine 157 e 158 sono in posizione reciprocamente distante come dalla figura 14 e la spondina a pettine 158 viene spostata longitudinalmente in modo da disporsi col primo dei recessi del proprio profilo a dente di sega, in corrispondenza dei mezzi 151 di arresto dei tappi, dopo di che le spondine 157-158 ritornano nella posizione di massima vicinanza reciproca ed i mezzi 151 si aprono per lasciar entrare un tappo nel primo recesso della spondina 158 la quale poi si anima di un movimento longitudinale per ritornare nella posizione primitiva di contrapposizione alla spondina 157, mentre in ogni recesso di tale spondina 158 si dispone un tappo e poi in giusta fase i detti mezzi 151 chiudono lo scarico della guida 150. A posizionamento avvenuto del numero prefissato di tappi nella stazione 146, viene comandato il sollevamento attraverso aperture della parete di fondo 156, di una struttura 171 a forma di pettine, azionata da un cilindro 172 e che coi propri denti e/o recessi rivolti in alto, coopera coi tappi T per centrarli correttamente, dopo di che le spondine 157 e 158 vengono comandate nella corsa di allontanamento reciproco, come dalla figura 14, per lasciare liberi i tappi lateralmente. In giusta fase la testa di tappatura 139 che si è preventivamente disposta nella stazione 146, scende e con le pinze 143' afferra i tappi T, dopo di che sale ed in giusta fase trasla e poi scende nella stazione Z5 per applicare i tappi stessi ai primi flaconi di numero dispari. Nel ciclo successivo i flaconi vengono fatti avanzare di un passo pari alla distanza che intercorre tra un flacone e l'altro ed i tappi verranno montati sui primi flaconi di numero pari. Nel ciclo seguente, i flaconi vengono fatti avanzare per allineare con la testa di tappatura gli ultimi flaconi che verranno chiusi con altre due corse della unità di tappatura, prelevando ora dalla stazione 146 quattro tappi ogni volta. In questo caso la spondina a pettine 148 verrà caricata di soli quattro tappi. Attraverso il motore a controllo elettronico 167' ed attraverso il dispositivo di intercettazione 151, .l'unità di controllo della macchina potrà facilmente raggiungere lo scopo dianzi detto.
A tappatura eseguita di tutto il gruppo di flaconi, la pinza P4 si apre e ritorna nella stazione Z4 di riempimento per la presa di nuovi flaconi da chiudere, mentre i flaconi già chiusi vengono allontanati dal trasportatore 132 e da un successivo trasportatore 132' di accelerazione. Nella stazione di tappatura Z5 potranno essere previsti dei mezzi noti per marcare e/o per altrimenti predisporre allo scarto da parte di altri adatti mezzi, non illustrati, i flaconi la cui tappatura non è risultata idonea a controlli noti di coppia o d'altro tipo eseguiti nella stessa stazione Z5.
Dalla figura 1 si rileva che la macchina è dotata nell’angolo interno tra l’estrusore e la linea di lavorazione dei flaconi, di una gru a bandiera 173, oscillante sul fulcro verticale 174, ed il cui braccio ha una estensione tale da servire tutto l'estrusore e tutte le stazioni da ZI a Z3. Le stazioni Z4 e Z5 sono invece servite da una piccola gru a bandiera 175, con braccio ed avambraccio reciprocamente articolati su un asse verticale e fulcrata in 176 sul telaio della macchina. Per mezzo di queste gru sarà possibile eseguire con comodità le operazioni di manutenzione e di predisposizione della macchina alla produzione, al riempimento ed alla chiusura di flaconi di diverso formato. I quadri elettrici di cablaggio 177 sono ad esempio collocati sul fronte posteriore della linea di lavorazione dei flaconi e comprendono una unità elettronica programmabile 178 che presiede al funzionamento automatico di tutta la macchina. Sul fronte anteriore della macchina è prevista una passerella longitudinale 179 sulla quale possono stazionare uno o due operatori che disporranno di quadri di comando e di controllo 180-180', con tutte le emergenze che il caso richiede. Tutta la macchina sarà dotata di una carenatura di protezione non illustrata, con sportelli in parte trasparenti, all'interno della quale potrà eventualmente essere creata un'atmosfera controllata, utile al confezionamento di prodotti che richiedono una tale condizione.
Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, le quali possono ad esempio riferisi all'uso di una stazione di riempimento diversa da quella descritta, ad esempio in grado di effettuare un riempimento a controllo volumetrico, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell'ambito di protezione delle stesse rivendicazioni

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina automatica per la produzione, per il controllo, per il riempimento e per la tappatura di flaconi di materia termoplastica, caratterizzata dal comprendere: - almeno un gruppo di estrusione (1-1"1 di materia termoplastica, per la produzione di più parison affiancati (P); - un gruppo stampo e controstampo (S, S') con più cavità affiancate, montato su slitte (13-13') a movimento orizzontale, autocentrante, poste su un carro traslante (19) che da adatti mezzi viene alternativamente trasferito da una posizione in cui le dette cavità sono centrate nei confronti dei parison estrusi, sui quali poi si chiudono per ammorsarne un tratto di lunghezza predeterminata, ad una stazione di lavoro (ZI) che provvede al soffiaggio dei tratti di parison ammorsati, per la formazione dei flaconi, mentre mezzi sono previsti per far sì che durante il movimento alterno di traslazione del detto carro, il gruppo di estrusione rimanga attivo per la produzione dei parison per il ciclo successivo; - eventuali mezzi per immettere nello stampo e nel controstampo (S-S') allorché aperti nella stazione di estrusione dei parison, delle etichette trattate con termocolle, che poi aderiranno ai flaconi formati; - delle stazioni (Z2-Z5) di lavorazione dei flaconi, allineate tra loro e nei confronti della detta stazione di soffiaggio (ZI) e preposte rispettivamente: alla smaterozzatura ed alla calibratura della bocca (Z2); al controllo della resistenza alla compressione ed alla tenuta (Z3); al riempimento (Z4) ed alla tappatura (Z5) degli stessi flaconi; - dei gruppi di pinze (P1-P4) con movimento di chiusura e d'apertura autocentrante, che in giusta fase afferrano i gruppi di flaconi ciclicamente prodotti nella stazione di soffiatura e li trasferiscono nelle successive stazioni di lavoro e poi in scarico; - sotto alla linea formata dalle successive stazioni di lavoro dei flaconi (Z1-Z5), è previsto un trasportatore (59) che raccoglie ed evacua tutti gli scarti di produzione prodotti in tali stazioni, quali le materozze ed i flaconi difettosi che non rimangono appesi\agli ugelli di soffiaggio, ai punzoni di calibratura della bocca o che vengono scartati selettivamente nelle dette stazioni se difettosi; - una unità elettronica (178) che dialoga con le varie unità di lavoro della macchina e che assicura il funzionamento automatico della macchina stessa.
  2. 2) Macchina secondo la rivendicazione 1), in cui il carro (19) che porta il gruppo stampo e controstampo (S-S') è mobile su guide (21-23) orizzontali ed allineate con la linea delle stazioni (Z1-Z5) di lavoro dei gruppi di flaconi ciclicamente prodotti, ed il movimento d'apertura e chiusura del detto gruppo stampo e controstampo è ortogonale alle dette guide così che i gruppi di flaconi prodotti risultino allineati nei confronti della detta linea di lavoro, rispetto alla quale il gruppo di estrusione (1--1" ) è orientato perpendicolarmente, in modo ché in contrapposizione alla detta linea di lavoro, sull'altro fianco del gruppo stampo e controstampo possano essere disposti gli eventuali mezzi (L) per l'alimentazione automatica delle etichette termoadesive.
  3. 3) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il gruppo di estrusione (1-1") è montato su una piattaforma interfulcrata trasversalmente (6) su una robusta struttura di supporto (7) e mezzi (8-10) sono previsti per impartire un giusto movimento di beccheggio al detto gruppo d'estrusione, per sollevare la testa di estrusione (4) nella fase di allontanamento da questa del gruppo stampo e controstampo (S-S1) e per abbassarla nella fase inversa, così che il detto gruppo di estrusione possa funzionare in continuo.
  4. 4) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui sotto alla struttura (7) che sopporta il gruppo d'estrusione con possibilità di beccheggio, è montata la centralina idraulica (12) che alimenta i vari servocomandi della macchina stessa. 5' Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il carro (19) col gruppo stampo e controstampo (S-S') è montato a sbalzo con la parte rivolta verso il gruppo d'estrusione, su una coppia di guide rettilinee ed orizzontali (21, 22) e con la parte più a sbalzo appoggia e scorre su una terza guida (23), il tutto in modo da assicurare ampia accessibilità al detto carro per le fasi di manutenzione e per il cambio del gruppo stampo e controstampo al variare del formato dei flaconi. 6) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui in prosieguo alle guide (21-22) sulle quali scorre a sbalzo il carro (19) col gruppo stampo e controstampo, sono previste delle ulteriori guide orizzontali (39) sulle quali scorre un carro (40) che sostiene a sbalzo e quindi con grande accessibilità per le manutenzioni e per le sostituzioni, una prima terna di pinze (P1-P3) poste una di seguito all'altra, con movimento di chiusura e d'apertura autocentrante, preposte al trasferimento dei gruppi di flaconi tra la stazione di soffiaggio (ZI), quella di smaterozzatura-calibratura bocca (Z2), quella di controllo qualità (Z3) e quella di riempimento (Z4), essendo previsto che tale carro con le pinze derivi il movimento alterno dagli stessi mezzi che azionano il detto carro (19) col gruppo stampo e controstampo, in modo che i due carri si spostino contemporaneamente, nello stesso senso e con ugual velocità. 7) Macchina secondo la rivendicazione 6), in cui i mezzi che azionano il carro (19) col gruppo stampo e controstampo, ed il carro (40) con le prime tre pinze (P1-P3) per il trasferimento dei gruppi di flaconi tra le prime quattro stazioni di lavoro (Z1-Z4), è costituito da un cilindro orizzontale (26) a pressione di fluido ed a doppio effetto, fisso col corpo alla spalla di basamento (24) della macchina ed il cui stelo sporge da entrambe le estremità del detto corpo ed è collegato ai detti carri. 8) Macchina secondo la rivendicazione 6), in cui i.l carro (40) che porta i primi tre gruppi di pinze (P1-P3) è dotato a sbalzo di un telaio orizzontale (41) sul quale sono fissate trasversalmente delle guide (42-42', 71-71') sulle quali scorrono delle coppie di slitte (43-43', 72-72') parallele tra loro e nei confronti dell'asse longitudinale della macchina e tali guide sono azionate con movimento autocentrante per mezzo di rispettive coppie di cilindri a pressione di fluido ed a doppio effetto (46-46', 74-74') e di rispettive leve interfulcrate e di tiranti di sincronizzazione (48,47,47',,6, 75-75'), essendo sulle dette slitte montate le ganasce a pettine (45-45', 73-73') delle prime due pinze (P1-P2) preposte al trasferimento dei gruppi di flaconi tra le prime tre stazioni di lavoro (Z1-Z3) della macchina, ed essendo previsto che alle slitte della seconda pinza siano fissate a sbalzo delle travi orizzontali (103-103') che portano le ganasce (104-104') della terza pinza (P3) preposta al trasferimento di un gruppo di flaconi dalla stazione di controllo (Z3) a quella di riempimento (Z4). 9) Macchina secondo la rivendicazione 8) in cui sulle slitte (43-43') che portano le ganasce della prima pinza (PI) di trasferimento dei flaconi dalla stazione di soffiaggio (ZI) a quella (Z2) di calibratura-smaterozzatura, sono montati gli smaterozzatori (50-50'-51-51') che operano sul fondo dei flaconi, mentre gii smaterozzatori (52-54) che operano sulla sommità degli stessi flaconi, sono collocati nella detta seconda stazione di lavoro (Z2) e sono sostenuti con possibilità di registro (57) dalla spalla posteriore del basamento della macchina. 10) Macchina secondo la rivendicazione 8), caratterizzata dal fatto che la seconda pinza (P2) che trasferisce i flaconi dalla seconda alla terza stazione di lavoro, ha la ganascia (73) che è rivolta verso la spalla posteriore di supporto (24) della macchina, direttamente fissata sulla relativa slitta (72), mentre l'altra ganascia (73') è montata sulla relativa slitta (72') per mezzo di gruppi guida-slitta verticali (79-79') e di un attuatore di spostamento verticale (80) ed a questo equipaggio mobile verticalmente è solidale la trave (103') che porta la ganascia esterna (104') della terza pinza (P3) così che tale ganascia che è normalmente in posizione alta e contrapposta all'altra (104) per la presa dei flaconi, possa a comando essere abbassata per consentire lo scarto selettivo dei flaconi posti nella terza stazione di lavoro (Z3) se questi risultano negativi al controllo di qualità, essendo previsto che i flaconi scartati vengano convogliati per mezzo di scivoli (102) sul trasportatore (59) di raccolta sfridi e di evacuazione che percorre longitudinalmente la macchina di cui trattasi. 11) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sulla ganascia interna e non mobile verticalmente (73) della seconda pinza (P2), sono montati dei sensori optoelettronici (200-200') in quantità e con posizione tale da rilevare la eventuale presenza di materozze residue nella parte alta e bassa dei flaconi che la pinza di cui trattasi si accinge a prelevare dalla seconda stazione di smaterozzatura e calibratura (Z2), essendo previsto che gli stessi sensori siano collegati ad un apparato elettronico in grado di individuare la posizione dei flaconi difettosi e da comandarne poi lo scarto da parte degli estrattori associati alla stazione di calibratura, prima che le ganasce della detta pinza (P2) di chiudano per la presa degli stessi flaconi. 12) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sulla ganascia interna e non mobile verticalmente (104) della terza pinza (P3) dedicata al trasferimento dei flaconi dalla stazione (23) di controllo qualità alla stazione (Z4) di riempimento, è montata una batteria di ugelli (101--101') collegabili selettivamente ad una sorgente di mandata d'aria compressa ed orientati perpendicolarmente nei confronti di ogni flacone, allo scopo di eliminare i flaconi difettosi dalla detta terza stazione, previo abbassamento della ganascia esterna (104') della detta terza pinza (P3). 13) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la stazione di soffiaggio (ZI) è dotata di una testa (31) con una pluralità di ugelli verticali (32), di forma nota, orientati verso il basso, allineati e collegati ad un collettore (33) di mandata dell'aria compressa di soffiaggio, essendo la stessa testa montata scorrevole ed a sbalzo su una guida verticale (30-30') a sua volta montata su una slitta (29) che mediante un registro (28) può essere fatta scorrere su una piastra (24') di supporto fissa alla spalla posteriore della macchina, essendo sulla detta guida verticale (30-30') montato il complesso (35-36) che consente la regolazione della posizione in quota della testa (31) e che a comando la muove verticalmente per l'inserimento ed il disinserimento degli ugelli nelle e dalle cavità del gruppo stampo e controstampo (S-S') sopra al quale la stessa testa di cui trattasi presenta un pettine fisso di estrazione (37) attraversato dagli stessi ugelli di soffiaggio, utile per l'estrazione dei medesimi ugelli dai flaconi sformati dal gruppo stampo e controstampo e presi dalla prima pinza di trasferimento (PI). 14) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la seconda stazione di lavoro (Z2) dedicata alla calibratura ed alla smaterozzatura, è dotata di una prima slitta (62) che scorre a sbalzo su una guida verticale (63) fissata su una ulteriore slitta (64) scorrevole su una guida verticale (66) con mezzi di registrazione altimetrica (65) e tale ultima guida essendo montata scorrevole orizzontalmente, con apposito registro (201), su una piastra di supporto (24') solidale alla spalla posteriore (24) della macchina, e sulla detta prima slitta (62) essendo montato un collettore orizzontale (61) dal quale si dipartono con orientamento verso il basso dei punzoni verticali (60), collegati al detto collettore per la circolazione in essi di un liquido di raffreddamento e tali punzoni essendo di forma adatta ad entrare nella bocca dei flaconi per raffreddarla e calibrarla ed essendo circoscritti da un rispettivo estrattore (70) che normalmente è mantenuto sollevato da un relativo cilindro a pressione di fluido (69) fissato col corpo sul detto collettore, e la slitta che porta i punzoni di calibratura è collegata allo stelo di almeno un attuatore (68) di sollevamento e di abbassamento, ad esempio un cilindro a pressione di fluido, fissato col corpo su di un braccio (67) a sua volta fissato a sbalzo sulla detta seconda slitta verticale (64). 15) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui sono previsti dei mezzi per far si che gli estrattori (70) associati ai punzoni (60) di calibratura delle bocche dei flaconi, si attivino selettivamente prima della chiusura della seconda pinza (P2) di trasferimento dei flaconi dalla seconda stazione di smaterozzatura-calibratura alla successiva stazione di controllo, nella eventualità che i detti sensori optoelettronici (200-200') associati a tale seconda pinza, rilevino la presenza sugli stessi flaconi di materozze residue, e mezzi sono previsti per far si che dopo la chiusura della detta pinza (P2), tutti gli estrattori si attivino in fase col sollevamento dei punzoni di calibratura, per agevolare lo sfilamento degli stessi punzoni dai flaconi calibrati. 16) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la terza stazione (Z3) preposta al control-lo di qualità dei flaconi comprende un bancale orizzontale (81) sostenuto a sbalzo dalla spalla posteriore di supporto (24) della macchina, con interposto un gruppo guida-slitta verticale (83) e mezzi di registro (84) che consentono di adattare la posizione in quota del detto bancale sul quale appoggia il gruppo dei flaconi allorché lasciato dalla seconda pinza di trasferimento (P2) ed essendo previsto che ogni flacone sia trattenuto sul detto bancale dalla depressione creata attraverso specifici fori (85) ed attraverso un rispettivo circuito (86-87) da relativi mezzi di aspirazione e mezzi sono previsti per interrompere selettivamente l'aspirazione in questi circuiti quando vengono attivati selettivamente gli ugelli (101) associati alla ganascia interna (104) della terza pinza (P3), per eliminare i flaconi risultati difettosi dal controllo di qualità. 17) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il bancale (81) di supporto dei flaconi nella terza stazione di lavoro (Z3) è sostenuto a sbalzo nei confronti della ganascia interna (73) della seconda pinza (P2) di presa e trasferimento dei flaconi, così che i montanti (78) di supporto di tale ganascia non interferiscano col supporto (82) del detto bancale quando la stessa seconda pinza si posiziona nella detta terza stazione (Z3). 18) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti in cui la terza stazione di lavoro (Z3) preposta al controllo di qualità dei flaconi, comprende una barra (88) orizzontale, parallela e soprastante il detto bancale (81) di supporto dei flaconi da testare, sostenuta da una slitta (89) montata a sbalzo e con possibilità di registrazione nel posizionamento in quota, tramite apposito registro (91) su una guida verticale (90) fissata sulla spalla posteriore (24') del basamento della macchina, essendo sulla detta barra fissati col corpo dei cilindri (92) a pressione di fluido ed a doppio effetto, in numero e con posizione relativa uguale al gruppo dei flaconi da testare, verticali, orientati verso il basso col relativo stelo sul quale è montata una campana (93) da cui sporge inferiormente ed in posizione assiale un puntale (95) spinto verso il basso da mezzi elastici e che normalmente chiude ad una estremità un circuito (94) aperto con l'altra estremità sulla base della detta campana o sull'estremità inferiore del detto puntale e che con la parte intermedia è collegato ad una sorgente di mandata d’aria in pressione (98) ed a mezzi (99) che emettono un segnale elettrico proporzionale alla pressione creata dalla detta sorgente e che a loro volta sono collegati ad una unità elettronica di controllo, essendo previsto che gli steli dei detti cilindri siano normalmente in posizione sollevata così che sotto di essi possano essere posizionati i flaconi da controllare e mezzi essendo previsti per far sì che a flaconi posizionati sul detto bancale (81), gli stessi cilindri vengano azionati in estensione per inserire i.1 relativo puntale (95) nella bocca del relativo flacone e per chiudere la bocca dello stesso flacone a tenuta con la detta campana e mezzi essendo previsti per immettere aria in ogni flacone e per verificare attraverso i detti mezzi di controllo (99) se la pressione permane nei flaconi ad un valore prestabilito entro un intervallo di tempo preordinato e se questa condizione viene rilevata, i flaconi vengono qualificati idonei al riempimento, mentre in caso contrario, ad esempio per la presenza di fori,o microfori o per la presenza di occlusioni nella bocca, che hanno determinato il sollevamento del detto puntale e la conseguente apertura in scarico del circuito di gonfiaggio, i flaconi interessati all'evento negativo vengono predisposti per lo scarico. 19) Macchina secondo la rivendicazione 18), caratterizzata dal fatto che i cilindri a pressione di fluido (92) delle unità di controllo della terza stazione di lavoro (Z3) hanno una corsa di estensione tale e sono alimentati in estensione con una pressione tale da sottoporre i flaconi testati ad una compressione di entità prefissata, ed appositi sensori (100-100’), ad esempio di tipo magnetico, sono previsti per rilevare la corsa del pistone dei detti cilindri (92) e tali sensori essendo collegati ad una unità elettronica di controllo che qualifica come abile al riempimento il flacone per il quale il sensore di fine corsa estensione del cilindro (92) rimane commutato per l'intervallo temporale della prova, mentre se questo sensore non viene commutato o viene commutato e poi ricommutato, il flacone testato viene predisposto per lo scarto. 20) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la quarta stazione di lavoro (Z4) dedicata al riempimento dei flaconi con una quantità prestabilita di prodotto liquido, comprende un bancale orizzontale (105) sostenuto a sbalzo da un gruppo guida-slitta (109-110) verticale con relativo registro (112) per regolare, al variare del formato dei flaconi, la posizione in quota del detto bancale sul quale sono montati una pluralità di bilance di pesatura (106) in numero e con disposizione tale per cui sul piatto (107) di ognuna di esse si disponga un flacone da riempire trasferito dalla detta terza pinza a sbalzo (P3), essendo al di sopra di ogni flacone posizionato un rispettivo ugello erogatore (119) del prodotto liquido da confezionare e tale ugello essendo controllato da una rispettiva elettrovalvola (120) preferibilmente di tipo proporzionale od equivalente ed essendo collegato ad un serbatoio (117) di alimentazione del liquido, che è montato a sbalzo sulla spalla di supporto (24) della macchina, con la interposizione di un doppio gruppo guida slitta verticale (115) ed orizzontale (113), con relativi registri (114, 116), per consentire la perfetta centratura dei detti ugelli distributori (119) sui flaconi. 21) Macchina secondo la rivendicazione 20), in cui mezzi sono previsti per far si che a trasferimento avvenuto dei flaconi nella stazione di riempimento (Z4), le bilance (106) rilevino la presenza o meno dei flaconi ed in caso positivo rilevino la tara dei flaconi stessi e comandino l'apertura dei relativi ugelli (119) di alimentazione del prodotto, con una legge che assicura il corretto riempimento degli stessi flaconi, senza la formazione dì schiuma ed in modo che la stessa legge si autoregoli in funzione di una lettura del peso dei flaconi a fine riempimento. 22) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il trasferimento dei flaconi dalla quarta stazione di riempimento (Z4) alla stazione ultima di tappatura ed evacuazione (Z5), viene eseguito da una quarta pinza (P4) le cui ganasce a pettine (121--121') sono montate con mezzi di apertura e di chiusura autocentrante, su un carro (123, 131) scorrevole su guide rettilinee (124-129), parallele all'asse longitudinale della macchina e fissate a sbalzo su un gruppo guida-slitta verticale (126-127) montato sulla spalla posteriore (24) del basamento della macchina stessa e dotato di un registro (128) col quale è possibile regolare la posizione in quota della detta pinza al variare del formato dei flaconi, essendo il detto carro azionato da un gruppo di moto (130) a controllo elettronico della velocità e della fase, governato dalla unità di controllo della macchina. 23) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui le ganasce della quarta pinza (P4) sono sostenute dalla relativa slitta (123) con disposizione a sbalzo nei confronti della quarta stazione di lavoro (Z4) ed il bancale (105) con le bilance di tale stazione è sostenuto a sbalzo nei confronti della quinta stazione di .lavoro (Z5), in modo che la detta pinza possa inserirsi nella detta quarta stazione per la presa dei flaconi riempiti, senza interferenze tra le parti di supporto della stessa pinza e del detto bancale (105). 24) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui nella quinta stazione di lavoro (Z5) i flaconi appoggiano su un trasportatore rettilineo ed a sbalzo (132), azionato da appositi mezzi in giusta fase con la quarta pinza (P4) ed in tale stazione essendo prevista una testa di tappatura (139) con più mandrini autonomi (143) di presa e di avvitamento dei tappi, posti verticalmente e con disposizione tale ed in numero tale da poter intervenire sui flaconi trasferiti in tale ultima stazione, essendo i detti mandrini (143) montati con l'interposizione di mezzi di sollevamento e di abbassamento verticale (140,140', 141,142) su un carro (138) che scorre sulle guide rettilinee (137) fissate sull'architrave di un carro-ponte (134) posto trasversalmente sulle spalle (24-24") del basamento della macchina, mobile su guide orizzontali (135-135') fissate longitudinalmente sulla detta struttura e collegato ad un registro orizzontale (136) che consente di correttamente centrare i detti mandrini (143) nei confronti dei flaconi, essendo prevista lateralmente al detto trasportatore (132) e parallelamente a questo, una stazione (146) per alimentare ciclicamente una fila dì tappi (T) in numero e con disposizione tale per cui i tappi stessi possano essere prelevati dai mandrini della testa di tappatura e poi avvitati sui flaconi. 25) Macchina secondo la rivendicazione 24), in cui i mandrini (143) della testa di tappatura sono in numero sottomultiplo ai flaconi che ciclicamente vengono trasferiti in tale stazione e mezzi sono previsti per far si che la tappatura di tali flaconi avvenga in più fasi successive di presa ed applicazione dei tappi da parte della testa di tappatura (139) e con un avanzamento progressivo dei flaconi da parte della detta pinza (P4) che a fine ciclo si apre per consentire lo scarico dei flaconi chiusi da parte degli appositi mezzi di trasporto (132-132') sui quali appoggiano gli stessi flaconi. 26) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la stazione (146) di alimentazione dei tappi comprende un dispositivo a vibrazione (147) che predispone i tappi in fila indiana e con un orientamento costante e che tramite una guida (148) trasferisce la fila degli stessi tappi, orientati con la cavità in basso, ad un trasportatore rettilìneo (149) che alimenta i tappi medesimi ad una guida curva ed orizzontale (150) che ha lo scarico intercettato da mezzi (151) di arresto dei tappi e posto sulla estremità di un canale (146) orizzontale e parallelo alla fila dei flaconi da chiudere e definito inferiormente da una guida (156) e .lateralmente da spondine parallele (157-158) collegate a mezzi di apertura e di chiusura ed una di tali spondine (157) è rettilinea mentre l'altra spondina (158) ha una conformazione a pettine, con denti di sega rivolti verso l'altra spondina ed in numero tale e con disposizione tale da contenere tra i relativi recessi, dei rispettivi tappi nella quantità e con la disposizione necessaria per la presa da parte dei mandrini d'avvitamento (143), essendo tale spondina collegata a mezzi di movimentazione longitudinale (164-167) e mezzi essendo previsti per far sì che all'inizio di ogni ciclo operativo la stessa spondina a pettine venga arretrata e portata col primo dei propri recessi nella parte iniziale del canale da esso formata, in corrispondenza della detta guida curva (150) i cui mezzi di intercettazione (151) si aprono per liberare il flusso dei tappi, mentre la detta spondina a pettine viene progressivamente riportata nella posizione primitiva e contrapposta all'altra spondina, così che i tappi impegnano i recessi di tale spondina a pettine, essendo previsto che la parete di fondo del canale di cui trattasi sia dotata di aperture attraverso le quali può in giusta fase emergere un pettine verticale (171) che centra i tappi e li dispone correttamente per la presa da parte delle teste operatici (143), mentre le dette spondine vengono in giusta fase allontanate reciprocamente per consentire la presa dei tappi, dopo di che il detto centratore ritorna basso, le spondine ritornano vicine ed il ciclo si ripete. 27) Macchina secondo la rivendicazione 26), in cui il movimento longitudinale della spondina a pettine (158) è assicurato da mezzi a pignone e cremagliera (166-167) e da un motore (167') a controllo elettronico della velocità e della fase e mezzi sono previsti per controllare l'apertura e la chiusura dei mezzi di intercettazione (151) della guida curva (150) di alimentazione dei tappi, in modo che nei recessi della detta spondina a pettine possano essere disposti tappi in quantità e con disposizione variabile, per evitare l'alimentazione del tappo al od ai mandrini (143') della testa di tappatura, sotto i quali non è presente un flacone da chiudere. 28) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la stazione (146) di alimentazione dei tappi è dotata di gruppi guida e slitta verticali (153,154,182) ed orizzontali (181) con relativi registri (154,183,184) per l'adattamento ai tappi ed ai flaconi di diverso formato. 29) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, in cui nella ultima stazione di tappatura (Z5) sono previsti dei mezzi per controllare la corretta esecuzione dell'avvitamento dei tappi e per eventualmente segnalare e/o predisporre lo scarto dei flaconi il cui tappo non si è avvitato correttamente. 30) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dall'essere dotata in corrispondenza della zona d'angolo tra l'estrusore (1-1") e la linea di lavorazione dei flaconi, di una gru (173) ad esempio del tipo a bandiera, utile per agevolare le operazioni di manutenzione e di cambio formato dello stesso estrusore col relativo carro (19) porta stampi e delle prime tre stazioni di lavoro (Z1-Z3), ed una seconda gru (175) ad esempio a bandiera ed articolata è prevista tra la quarta e la quinta stazione di lavoro (Z4-Z5) per agevolare la manutenzione e le operazioni di cambio formato in tali stazioni. 31) Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dall'essere completamente carenata con pannellature in parte trasparenti, a scopo protettivo e per eventualmente creare nella stessa macchina una atmosfera controllata ed eventualmente utile al confezionamento di taluni prodotti, essendo sul fronte anteriore della macchina prevista una passerella longitudinale (179) per gli operatori ed a lato della quale sono previsti, ad esempio tra la prima e la seconda stazione di lavoro e tra la quarta e la quinta stazione di lavoro, dei quadri (180-180') per il governo a distanza della macchina e coi vari comandi di sicurezza. 32) Macchina automatica per la produzione, per il controllo, per il riempimento e per la tappatura di flaconi di materia termoplastica, realizzata in particolare, in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato nelle figure delle dodici tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti.
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