ITRM20000213A1 - Proiettore bifunzione a sorgente unica e a ottica fissa per autoveicolo. - Google Patents

Proiettore bifunzione a sorgente unica e a ottica fissa per autoveicolo. Download PDF

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Eric Blusseau
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "PROIETTORE BIFUNZIONE A SORGENTE UNICA E A OTTICA FISSA PER AUTOVEICOLO"
La presente invenzione riguarda in maniera generale un sistema di proiezione di luce per autoveicoli, e più in particolare proiettori supplementari atti ad arricchire un fascio anabbagliante lateralmente, chiamati proiettori di svolta, che possono fare allo stesso tempo la funzione di proiettori fendinebbia.
E' stato già proposto nello stato della tecnica un proiettore comprendente una sorgente luminosa montata in uno specchio che è atto ad oscillare selettivamente tra una prima posizione, nella quale il proiettore genera un fascio atto a prolungare lateralmente un fascio anabbagliante, generato parallelamente da un proiettore anabbagliante dedicato, ed una seconda posizione, nella quale il proiettore genera un fascio appropriato per la funzione fendinebbia.
Tuttavia, per ragioni in particolare di costo di vendita e di affidabilità, si preferisce in generale concepire proiettori in cui lo o gli specchi occupano una posizione fissa (oltre, bene inteso, le possibilità di regolazione del fascio in sito o in azimut, al montaggio e nel funzionamento per compensare le variazioni di assetto del veicolo) .
Si comprende tuttavia, che il ricorso ad un tale specchio fisso è incompatibile con le soluzioni note in materia di proiettori di svolta/fendinebbia .
Inoltre, nei proiettori precitati a specchio oscillante, muniti di un cristallo comune, può risultare delicato concepire lo specchio affinché esso generi contemporaneamente un fascio di svolta soddisfacente ed un fascio fendinebbia soddisfacente .
La presente invenzione ha lo scopo di realizzare proiettori per svolta a sinistra e a destra che da un canto consentono di arricchire efficacemente un fascio dato quale un fascio anabbagliante in una direzione laterale data, e che d'altro canto possono dar luogo ad un altro tipo di fascio conforme a certi regolamenti, quale un fascio fendinebbia, ciò senza dover spostare affatto un componente ottico (tipicamente lo specchio) del proiettore, e facendo ricorso ad una sorgente luminosa unica (tipicamente una lampada a filamento o a scarica).
Così, la presente invenzione propone secondo un primo aspetto un proiettore di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa cooperante con mezzi ottici per generare un fascio generalmente esteso in larghezza, caratterizzato dal fatto che i mezzi ottici sono atti a creare nel fascio due zone distinte di massimi di luce.
Aspetti preferiti, ma non limitativi, per proiettore secondo 1'invenzione sono i seguenti:
- una delle zone di massimi di luce è atta a situarsi sostanzialmente nell'asse della strada;
le due zone di massimi sono sfalsate angolarmente una rispetto all'altra di un valore dell'ordine da 30 a 40°;
- il fascio è delimitato da una interruzione superiore generalmente orizzontale;
- la interruzione è sostanzialmente definita da due piani sfalsati in altezza, di cui uno situato sostanzialmente nell'asse della strada e più in basso dell'altro;
i mezzi ottici sono costituiti da uno specchio che genera direttamente il fascio a partire dalla sorgente luminosa;
parti sinistra e destra dello specchio generano zone di massimi situate rispettivamente a destra e a sinistra nel fascio.
In conformità con un secondo aspetto, la presente invenzione propone una coppia di proiettori sinistro e destro per autoveicolo, caratterizzata dal fatto che un primo proiettore genera un primo fascio generalmente esteso in larghezza, con una prima zona di massimo di luce sfalsata in una prima direzione laterale rispetto all'asse della strada ed una seconda zona di massimo di luce situata in vicinanza dell'asse della strada, e dal fatto che un secondo proiettore genera un secondo fascio generalmente esteso in larghezza, con una prima zona di massimo di luce sfalsata in una seconda direzione laterale opposta alla prima rispetto all'asse della strada ed una seconda zona di massimo di luce situata in vicinanza dell'asse della strada.
Aspetti preferiti, ma non limitativi, di una tale coppia di proiettori sono i seguenti:
- ciascun proiettore è atto a venire acceso individualmente in funzione di svolte prese dal veicolo, ed i due proiettori sono atti a venire accesi simultaneamente per generare congiuntamente un fascio fendinebbia;
ciascun proiettore comprende uno specchio atto a formare direttamente il suo fascio, ed i due proiettori comprendono specchi identici fatti oscillare lateralmente in due direzioni opposte;
ciascuno dei due specchi possiede una superficie riflettente simmetrica rispetto ad un piano verticale assiale.
Altri aspetti, scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla lettura della descrizione dettagliata seguente di forme di realizzazione preferite di questa, data a titolo di esempio non limitativo e fatto riferimento ai disegni annessi, nei quali:
la figura è una vista schematica e parziale in piano orizzontale di sistemi di proiezione di luce sinistro e destro previsti avanti ad un veicolo; la figura 2 è una vista schematica in sezione orizzontale assiale di una lampada e di uno specchio di un proiettore secondo una prima forma di realizzazione dell'invenzione,
la figura 3 è una vista simile alla figura 2, lo specchio e la lampada essendo fatti oscillare verso un lato,
la figura 4 illustra mediante un insieme di curve isolux l'andamento di un fascio quale viene generato da uno specchio di tipo di quello delle figure 2 e 3,
la figura 5 è una vista schematica di sezione orizzontale assiale di una lampada e di uno specchio di un proiettore in conformità con una seconda forma di realizzazione dell'invenzione, le figure 6 e 7 illustrano i contorni di fasci luminosi generati da due proiettori muniti di specchi secondo la figura 5, concepiti simmetricamente ,
le figure 8 e 9 illustrano più precisamente la fotometria di questi due fasci mediante due insiemi rispettivi di curve isolux, e
la figura 10 è una vista schematica in sezione orizzontale assiale di una lampada e di uno specchio che illustra più precisamente un esempio di specchio secondo la figura 5.
Con riferimento innanzitutto alla figura 1, viene illustrata la regione anteriore di un autoveicolo, che comprende classicamente due proiettori anabbaglianti sinistro e destro, rispettivamente PCG e PCD, suscettibili di emettere ciascuno, per esempio, un fascio anabbagliante europeo normalizzato asimmetrico a taglio a "V". I fasci luminosi emessi da questi due proiettori vengono sostanzialmente sovrapposti all'infinito.
Il veicolo comprende inoltre due proiettori sinistro e destro a doppia funzione, cioè di svolta e fendinebbia, rispettivamente PVAG e PVAD, quali verranno descritti in dettaglio in seguito. E1 prevista anche una funzione di illuminazione di strada, per esempio sia mediante una coppia di proiettori specifici non illustrati, sia in modo integrato ai proiettori abbaglianti, che sono allora muniti per esempio di lampade a due filamenti di tipo normalizzato "H4" o simile.
I proiettori bifunzione PVAG e PVAD, come si vedrà in dettaglio in seguito, comprendono specchi fissi, ma sono atti ad assolvere selettivamente funzioni di svolta a sinistra, di svolta a destra e di fendinebbia.
Più precisamente, si prevede secondo una caratteristica dell'invenzione che il proiettore PVAG venga acceso, in tutto o niente, o progressivamente, quando il veicolo prende una svolta a sinistra, che il proiettore PVAD venga acceso, qui ancora in tutto o niente, o progressivamente, quando il veicolo prende una svolta a destra, ed infine che i due proiettori PVAG e PVAD vengano accesi contemporaneamente per assolvere alla funzione fendinebbia.
Si osserverà qui che un tale approccio permette di ridurre il consumo elettrico globale del sistema di produzione di luce del veicolo, poiché nel funzionamento normale (vale a dire fuori funzione fendinebbia), solo due lampade sono accese in permanenza mentre che al massimo viene accesa una lampada supplementare quando il veicolo prende le curve. La durata di vita delle lampade viene pure aumentata. Ciò è da confrontare con il caso della tecnica antecedente in cui due proiettori anabbaglianti e due proiettori di svolta a specchio mobile, cioè un totale di quattro lampade, sono accesi in permanenza.
Si comprende quindi che i fasci generati da questi due proiettori, che come è stato indicato sono fissi, debbono potere, quando essi vengono accesi individualmente, arricchire efficacemente il fascio anabbagliante da un lato o dall'altro di questo, e debbono anche potere, quando vengono accesi insieme, soddisfare le esigenze di un fascio fendinebbia in materia di regolamento e di comodità .
A questo effetto, ciascun proiettore PVAG e PVAD è concepito per generare un fascio fisso che da un canto sia delimitato da una interruzione superiore generalmente orizzontale e che d'altro canto possieda due zone di massimi di luce sfalsate lateralmente una rispetto all'altro.
Per esempio, il fascio emesso dal proiettore PVAG può possedere una prima chiazza di concentrazione nell'asse della strada (vale a dire con uno sfalsamento angolare laterale zero), ed una seconda chiazza di concentrazione sfalsata angolarmente, per esempio, da circa 35 a 40° verso sinistra .
Simmetricamente, il fascio emesso dal proiettore PVAD possiede una prima chiazza di concentrazione nell'asse della strada, ed una seconda chiazza di concentrazione sfalsata da circa 35 a 40° verso destra.
Così, ciascun fascio, mediante la sua chiazza di concentrazione, può assolvere una funzione di svolta soddisfacente. Allo stesso tempo, quando i due proiettori sono accesi, si ottiene per sovrapposizione dei due fasci un fascio globale ad interruzione orizzontale presentante nell'asse della strada una intensità luminosa sufficiente a costituire un buon fascio fendinebbia, e allo stesso tempo una larghezza sostanziale sotto 1 1interruzione.
I fasci suddescritti possono venire prodotti sia mediante una combinazione giudiziosa di uno specchio riflettente e di motivi deviatori previsti su un cristallo di chiusura del proiettore, sia sostanzialmente mediante una concezione specifica dello specchio.
In quest'ultimo caso, si può ricorrere vantaggiosamente agli insegnamenti dei documenti FR-A-2 .760.067 e FR-A-2 .760.068 a nome della Richiedente, ai quali verrà fatto riferimento per maggiori dettagli. Si può tuttavia ricordare qui che questi documenti descrivono superfici riflettenti basate su differenti zone che sono individualmente in grado di generare parti di fascio delimitate dai tagli rispettivi e presentano ripartizioni in larghezza sulle quali si può giocare in modo estremamente flessibile.
Tenuto conto del fatto che la chiazza di concentrazione dedicata alla funzione di svolta presenta uno sfalsamento laterale notevole rispetto all'asse ottico dello specchio, può essere vantaggioso concepire lo specchio in maniera tale che esso generi una prima chiazza di concentrazione sfalsata lateralmente verso un lato rispetto all'asse, ed una seconda chiazza di concentrazione sfalsata lateralmente verso il lato opposto.
Così, la figura 2 illustra uno specchio 20 cooperante con una lampada 10 munita di un filamento 11 e completata da una maschera o elemento di occultamento della luce diretta 12, la cui superficie riflettente è concepita in maniera tale che la sua parte sinistra generi una chiazza di concentrazione a circa 10° verso la destra, e in maniera tale che la sua parte destra generi una chiazza di concentrazione da circa 25 a 30° verso la sinistra.
In tal modo, gli spostamenti laterali richiesti all'atto della concezione dello specchio rimangono in 1limiti ragionevoli, e si evita in particolare di far fronte ad occultamenti indesiderabili della luce riflessa sia mediante l'elemento di occultamento 12 stesso, sia mediante dispositivi (non illustrati) suscettibili di prolungare lo specchio verso 1'avanti. Questi occultamenti indesiderabili vengono anche evitati grazie all'utilizzazione della parte sinistra dello specchio per far la deviazione a destra, e della sua parte destra per fare la sua deviazione a sinistra. Questa particolarità permette inoltre di realizzare uno specchio che sia più racchiuso attorno alla sorgente che nel caso in cui le parti sinistra e destra dello specchio siano dedicate rispettivamente a deviazioni a sinistra e a destra, e quindi di ottenere un migliore recupero del flusso luminoso emesso da detta sorgente.
Si comprende che è sufficiente poi far ruotare il complesso lampada/specchio di 10° verso sinistra per ottenere la ripartizione richiesta delle chiazze di concentrazione, il che è illustrato nella figura 3.
Bene inteso, il complesso lampada/specchio del proiettore PVAD è concepito di preferenza simmetricamente .
Secondo una variante di questa forma di realizzazione, si può concepire uno specchio unico che possa venire utilizzato indifferentemente nei proiettori PVAG e PVAD. Più precisamente, se sulla base dei principi su enunciati, viene realizzato uno specchio che genera un fascio generalmente simmetrico quale illustrato nella figura 4, con una prima chiazza di concentrazione TC1 sfalsata di circa 17,5° verso la sinistra ed una seconda chiazza di concentrazione TC2 sfalsata di circa 17,5° verso la destra, allora si può utilizzare questo stesso specchio, fatto oscillare di circa 17,5° verso la sinistra nel proiettore sinistro e fatto oscillare di circa 17,5° verso la destra nel proiettore destro, per realizzare i fasci sinistro e destro quali descritti più sopra.
Si può osservare che un tale approccio permette di risolvere ancora meglio i problemi di contornamento dell'elemento di occultamento 12, essendo dato che questi problemi crescono a misura che aumenta la deviazione richiesta verso la sinistra o verso la destra all'atto della concezione dello specchio.
La figura 5 illustra schematicamente la concezione di un altro specchio di un proiettore PVAG secondo l'invenzione, che permette di realizzare un fascio appropriato contemporaneamente, nella maniera spiegata più sopra, per la funzione di svolta e per la funzione di fendinebbia, e che presenta la particolarità vantaggiosa di essere delimitato nella parte superiore da due parti di taglio CI e C2 sfalsate in altezza.
Qui ancora, vengono utilizzati vantaggiosamente gli insegnamenti dei documenti FR-A-2.760.067 e FR-A-2.760.068 precitati, ricorrendo a zone riflettenti individuali i cui tagli rispettivi siano sfalsati giudiziosamente in altezza, benché una tale forma di realizzazione non sia affatto limitativa. Così, nell'esempio della figura 5, si possono prevedere nella parte sinistra dello specchio tre zone Gl, G2 e G3 che generano parti di fascio delimitate da un taglio CI e potrà essere disposto, per esempio, a 2% al di sotto dell'orizzonte (il che corrisponde alla regolamentazione attuale), e nella parte destra dello specchio quattro zone DI, D2, D3 e D4 che generano parti di fascio delimitate da un taglio C2 situato per esempio a 1,5 % al di sopra dell'altro taglio, cioè a 0,5% al di sotto dell'orizzonte. Si può, beneinteso, prevedere in variante variazioni progressive dell'altezza del taglio da una zona all'altra.
Il contorno del fascio generato da un tale specchio è illustrato nella figura 6.
La figura 7 illustra quanto ad essa il contorno di un fascio generato dallo specchio del proiettore PVAD, concepito simmetricamente al proiettore PVAG.
Un tale fascio permette di migliorare la funzione di svolta, per il fatto che per la funzione di svolta, l'apporto di luce in prolungamento laterale del fascio anabbagliante si situa ad una altezza corretta rispetto all'altezza del fascio anabbagliante, mentre per la funzione fendinebbia, la regione centrale del fascio fendinebbia viene sufficientemente abbassata al di sotto dell'orizzonte (tipicamente di 2% nell'esempio considerato) per assicurare una illuminazione fendinebbia soddisfacente..
I fasci quali illustrati nelle figure 6 e 7 possono presentare o meno le due chiazze di concentrazione quali descritte più sopra.
Nel caso in cui sono previste queste due chiazze di concentrazione, la fotometria dei due fasci può essere per esempio quella illustrata nelle figure 8 e 9. Si osserva in queste figure che la chiazza di concentrazione TC3 sfalsata lateralmente e che contribuisce alla funzione di svolta è relativamente "appuntita", come anche la chiazza di concentrazione TC4 situata sostanzialmente nell'asse della strada e che contribuisce alla funzione di fendinebbia.
La figura 10 illustra quanto ad essa una variante della concezione di uno specchio secondo l’invenzione, secondo la quale una metà laterale dello specchio, in questo caso la sua metà destra, può partecipare non solamente alla formazione della chiazza di concentrazione sfalsata verso la sinistra, ma anche a rinforzare la luce, con una diffusione sostanziale, verso la destra, ciò per minimizzare ancora i problemi precitati di contornamento dell'elemento di occultamento 12.
Così, questa metà dello specchio 20D possiede, dall'interno verso l'esterno, una prima zona o zona di fondo DO che assicura una diffusione luminosa tra 0° e 41° verso la destra, una seconda zona DI che assicura una diffusione tra 9° verso la sinistra e 33° verso la destra, una terza zona D2 che assicura una diffusione tra 25° verso la sinistra e 0°, una quarta zona D3 che assicura una ripartizione relativamente concentrata tra 22° verso la sinistra e 10° verso la sinistra, ed infine una quinta zona D4 che assicura una ripartizione molto concentrata tra 20° verso la sinistra e 17° verso la sinistra.
Si comprende che è questa zona D4 che area maggiormente la chiazza di concentrazione falsata a sinistra, la zona D3 consentendo quando ad essa che questa chiazza di concentrazione si fonda bene nel resto del fascio.
Bene inteso, la presente invenzione non è affatto limitata alle forme di realizzazione descritte qui sopra e rappresentate nei disegni, ma l'esperto nella tecnica saprà apportarvi numerose varianti e modifiche.
In particolare, tutte le caratteristiche fotometriche indicate in ciò che precede possono venire assicurate sia mediante lo specchio da solo, sia mediante lo specchio in cooperazione con un cristallo appropriato. Infine, queste caratteristiche possono anche essere ottenute in certi casi con proiettori di tecnologia chiamata ellittica, ben nota all'esperto nella tecnica.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proiettore (PVAG, PVAD) di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa (11) che coopera con mezzi ottici (20) per generare un fascio generalmente esteso in larghezza, caratterizzato dal fatto che i mezzi ottici sono atti a creare nel fascio due zone distinte (TC1, TC2; TC3, TC4) di massimi di luce.
  2. 2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che una (TC4) delle zone di massimi di luce è atta a situarsi sostanzialmente nell'asse della strada.
  3. 3. Proiettore secondo una delle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che le due zone di massimi (TC1, TC2 ; TC3, TC4) sono sfalsate angolarmente una rispetto all'altra di un valore dell'ordine da 30 a 40°.
  4. 4. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che il fascio è delimitato da un taglio superiore generalmente orizzontale.
  5. 5. Proiettore secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il taglio è sostanzialmente definito da due piani (Cl, C2) sfalsati in altezza, di cui uno (Cl) situato sostanzialmente nell'asse della strada e più in basso dell'altro.
  6. 6. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che i mezzi ottici sono costituiti da uno specchio (20) che genera direttamente il fascio a partire dalla sorgente luminosa .
  7. 7. Proiettore secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che parti sinistra e destra (Gn, Dn) dello specchio generano zone di massimi situate rispettivamente a destra e a sinistra nel fascio.
  8. 8. Coppia di proiettori sinistro e destro (PVAG, PVAD) per autoveicolo, caratterizzata dal fatto che un primo proiettore (PVAG) genera un primo fascio generalmente esteso in larghezza, con una prima zona di massimo di luce (TC3) sfalsata in una prima direzione laterale rispetto all'asse della strada ed una seconda zona di massimo di luce (TC4) situata in vicinanza dell'asse della strada, e dal fatto che un secondo proiettore genera un secondo fascio generalmente esteso in larghezza, con una prima zona di massimo di luce (TC3) sfalsata in una seconda direzione laterale opposta alla prima rispetto all'asse della strada ed una seconda zona di massimo di luce (TC4) situata in vicinanza dell'asse della strada.
  9. 9. Coppia di proiettori sinistro e destro secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che ciascun proiettore (PVAG, PVAD) è atto a venire acceso individualmente in funzione di svolte prese dal veicolo, e dal fatto che i due proiettori sono atti a venire illuminati simultaneamente per generare congiuntamente un fascio fendinebbia.
  10. 10. Coppia di proiettori sinistro e destro secondo una delle rivendicazioni 8 e 9, caratterizzata dal fatto che ciascun proiettore comprende uno specchio (20) atto a formare direttamente il suo fascio, e dal fatto che i due proiettori comprendono specchi identici fatti oscillare lateralmente in due direzioni opposte.
  11. 11. Coppia di proiettori secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che ciascuno dei due specchi (20) possiede una superficie riflettente simmetrica rispetto ad un piano verticale assiale.
IT2000RM000213A 1999-04-29 2000-04-19 Proiettore bifunzione a sorgente unica e a ottica fissa perautoveicolo IT1315908B1 (it)

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