ITVR20090179A1 - Dispositivo di regolazione per un puntello per uso edile. - Google Patents

Dispositivo di regolazione per un puntello per uso edile. Download PDF

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ITVR20090179A1
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IT000179A
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Andrea Mora
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Edil Mecc S R L
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    • E04BUILDING
    • E04GSCAFFOLDING; FORMS; SHUTTERING; BUILDING IMPLEMENTS OR AIDS, OR THEIR USE; HANDLING BUILDING MATERIALS ON THE SITE; REPAIRING, BREAKING-UP OR OTHER WORK ON EXISTING BUILDINGS
    • E04G25/00Shores or struts; Chocks
    • E04G25/04Shores or struts; Chocks telescopic
    • E04G25/06Shores or struts; Chocks telescopic with parts held together by positive means
    • E04G25/065Shores or struts; Chocks telescopic with parts held together by positive means by a threaded nut

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Description

DISPOSITIVO DI REGOLAZIONE PER UN PUNTELLO PER USO EDILE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore delle attrezzature per edilizia e per costruzioni.
In particolare, la presente divulgazione si riferisce ad un dispositivo di regolazione per regolare in altezza un puntello per uso edile, che nello specifico è un puntello di sostegno per un'impalcatura di sostegno utilizzata per la realizzazione di una soletta.
Nelle operazioni di cantiere edile per la realizzazione di una soletta in cemento armato si presenta l'esigenza di installare un'impalcatura o simile struttura per sostenere la cassaforma piana nella quale viene gettato il cemento. Tale impalcatura è solitamente realizzata per mezzo di puntelli di sostegno, alle cui estremità sono fissate piastre o staffe per appoggiarsi da un lato ad un piano di appoggio o pavimento e dall'altro alla cassaforma da sostenere. In sostanza, il peso della cassaforma e della soletta è scaricato sul piano di appoggio tramite i puntelli di sostegno.
I puntelli di sostegno di tecnica nota comprendono usualmente due tubi telescopici che sono l'uno scorrevole nell'altro. Il tubo esterno, in prossimità dell'estremità nella quale è inserito il tubo interno, presenta una filettatura sulla superficie esterna; su tale estremità è avvitato un manicotto di regolazione. Il tubo interno presenta una pluralità di fori trasversali passanti, disposti ad intervalli regolari lungo la sua lunghezza.
L'altezza del puntello di sostegno, che deve essere pari alla distanza tra il piano di appoggio e la cassaforma, all'inizio è regolata sommariamente estraendo il tubo interno dal tubo esterno fino a circa l'altezza desiderata e bloccando il tubo interno in posizione tramite l'inserimento di un gancio nel primo foro che fuoriesce dal tubo esterno, il quale gancio va in battuta sul bordo superiore del manicotto di regolazione, impedendo la corsa di ritorno del tubo interno nel tubo esterno.
Una regolazione più precisa dell'altezza del puntello è a questo punto ottenuta facendo ruotare il manicotto di regolazione sul tubo esterno, in modo che il manicotto, avvitandosi o svitandosi, vari la sua posizione in altezza rispetto al tubo esterno e quindi determini un corrispondente spostamento del tubo interno.
I manicotti di regolazione di tecnica nota sono solitamente costituiti da un tratto tubolare cilindrico in ghisa, filettato internamente; sulla superficie esterna del tratto tubolare cilindrico sono fissate per saldatura due maniglie, in posizione opposta l'una all'altra, per consentire la rotazione manuale del manicotto. Tali maniglie sono costituite da staffe o barre metalliche piegate a C, le cui estremità vengono saldate al tratto tubolare.
Un inconveniente dei manicotti di regolazione di tecnica nota è che la filettatura interna è ottenuta filettando direttamente un tratto tubolare tramite appositi utensili, come ad esempio un maschio filettante; durante la realizzazione della filettatura si ha asportazione di materiale per una profondità pari all'altezza del filetto e quindi si ha una riduzione dello spessore della parete del manicotto. Di conseguenza, la resistenza meccanica iniziale del tratto tubolare, e dunque del manicotto, viene ridotta durante la filettatura e ciò impone la necessità di scegliere tratti tubolari con spessore iniziale sovradimensionato, quindi maggiormente pesanti e costosi.
Un altro inconveniente che si riscontra nella tecnica nota è che la saldatura delle maniglie sul manicotto risulta essere un'operazione laboriosa, imprecisa e in alcuni casi non soddisfacente. Siccome durante la rotazione del manicotto la forza esercitata dall'utilizzatore sulle maniglie si trasmette al tratto tubolare attraverso le saldature, se queste ultime presentano cricche o lesioni si può giungere al distacco della maniglia dal tratto tubolare, con conseguente impossibilità a proseguire l'operazione di regolazione dell'altezza del puntello.
La presente divulgazione parte quindi dalla posizione del problema tecnico di fornire un dispositivo di regolazione per un puntello per uso edile, il quale dispositivo di regolazione consenta di ovviare ad almeno uno degli svantaggi sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota e/o consenta di conseguire ulteriori vantaggi.
Ciò è ottenuto fornendo un dispositivo di regolazione per regolare in altezza un puntello di sostegno per uso edile secondo la rivendicazione indipendente 1.
Caratteristiche secondarie dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Il suddetto problema tecnico è altresì risolto da un metodo di produzione di un dispositivo di regolazione secondo la rivendicazione 14.
L'oggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio risiede nel fatto che ciascuno di detti pezzi, comprendendo solamente una porzione di guscio a manicotto e non un guscio completo, può avere una forma aperta e sviluppabile su un piano. Di conseguenza, ciascun pezzo può essere ottenuto per stampaggio, ad esempio a partire da una lamiera metallica. Ciò consente di realizzare tramite stampaggio anche la filettatura del manicotto e quindi di evitare l'asportazione di materiale e la conseguente riduzione dello spessore resistente, come invece avviene per i manicotti di tecnica nota. Lo spessore iniziale del pezzo rimane quindi inalterato tra prima e dopo la realizzazione della filettatura; si ha pertanto una resistenza ed una portata di carico che sono maggiori rispetto ai manicotti di tecnica nota. Addirittura, la realizzazione della filettatura per stampaggio crea corrispondenti bordature sulla faccia opposta a quella filettata (cioè su una faccia esterna, mentre la filettatura è su una faccia interna), le quali bordature aumentano ulteriormente la resistenza del pezzo, comportandosi sostanzialmente come nervature. Si possono quindi ottenere dispositivi di regolazione più leggeri, più resistenti e meno costosi rispetto ai manicotti di tecnica nota.
Anche il procedimento di produzione ne risulta semplificato; ad esempio, i pezzi comprendenti le porzioni di guscio sono uguali tra loro e dunque tali pezzi sono moduli che possono essere agevolmente prodotti in serie.
Un altro vantaggio risiede nel fatto che le maniglie possono essere associate in modo più solido al guscio a manicotto. Invece che essere semplicemente saldate alla superficie esterna del manicotto come nella tecnica nota, esse possono infatti essere fissate in profondità nello spessore del guscio. Addirittura, se ottenute per stampaggio da una lamiera di partenza, esse formano corpo unico con il guscio e pertanto assicurano la massima resistenza.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, le ali dei pezzi, e quindi le maniglie, si estendono per un'intera lunghezza della rispettiva porzione di guscio e pertanto la forza agente sulle maniglie è trasmessa al guscio in modo distribuito su un tratto piuttosto lungo, evitando così rotture dovute a sforzi concentrati.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, la sede di accoglimento per il puntello è sostanzialmente tubolare, quindi è adeguata ai puntelli di tecnica nota che sono costituiti sostanzialmente da tubi telescopici; pertanto, le porzioni di guscio dei pezzi sono sagomate a settore di tubo, o in altre parole hanno una forma a coppo o a tegola curva.
In una forma di realizzazione, i pezzi sono in numero di due e quindi ciascun pezzo è un semiguscio, in particolare un semicilindro. Ciascuna delle due ali di un primo pezzo è posta a contatto di (cioè è sovrapposta a combacio con) una rispettiva ala dell'altro pezzo, a formare complessivamente due maniglie di presa. Questa forma di realizzazione è vantaggiosa perché richiede un numero minimo di pezzi e di fasi di produzione ed inoltre consente di ottenere un dispositivo di regolazione avente due maniglie, come i manicotti di tecnica nota.
Tuttavia, è possibile realizzare un dispositivo di regolazione secondo la presente divulgazione anche utilizzando un maggior numero di pezzi, ad esempio tre. In questo caso ciascun pezzo ha una porzione di guscio che ad esempio è pari ad un terzo di tubo, cioè la porzione di guscio è un settore di tubo che sottende un angolo di 120 gradi. Inoltre ciascun pezzo ha una prima ala a contatto con un'ala di un secondo pezzo ed una seconda ala a contatto con un'ala di un terzo pezzo; le rimanenti ali del secondo e del terzo pezzo sono a contatto tra loro. Si ottengono quindi tre maniglie di presa, disposte angolate di 120 gradi l'una rispetto all'altra. Secondo un aspetto della presente divulgazione, ciascun pezzo è ottenuto per stampaggio, ad esempio mediante una pressa, a partire da una rispettiva lamiera metallica. In particolare, tutti i dettagli tecnici e gli elementi del pezzo, come ad esempio filettature, finestre, denti, sporgenze, incavi, nervature, bugne e simili, sono ottenuti nel corso della medesima operazione di stampaggio grazie all'impiego di un idoneo stampo. In questo modo le fasi di produzione del dispositivo di regolazione sono ridotte al minimo ed è possibile una produzione in serie rapida e poco costosa.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, le rispettive ali dei pezzi sono fissate tra loro mediante saldatura, in particolare mediante saldatura a proiezione. In una forma di realizzazione preferita, la saldatura a proiezione è effettuata in corrispondenza di almeno cinque bugne per ciascuna maniglia. L'utilizzo di questa tecnica di fissaggio consente di ottenere una elevata resistenza meccanica dell'unione tra i pezzi e dunque permette di realizzare un dispositivo di regolazione che è adatto a sopportare carichi molto elevati.
Secondo un altro aspetto della presente divulgazione, viene fornita anche una chiave di movimentazione comprendente una forcella atta a cooperare contemporaneamente con una prima maniglia di presa e con una seconda maniglia di presa. In particolare, la forcella agisce su una faccia di una prima maniglia e sulla faccia opposta di una seconda maniglia. La chiave di movimentazione permette di far ruotare in modo agevole il dispositivo di regolazione attorno al suo asse longitudinale, come richiesto durante il suo impiego in opera. Ciò risulta vantaggioso rispetto alla tecnica nota, secondo la quale abitualmente si fa ruotare il manicotto percuotendo le maniglie per mezzo di mazzette: oltre alla scomodità di una tale operazione, la modalità di tecnica nota può infatti provocare danneggiamenti del manicotto e mettere a rischio la portata e la resistenza del puntello.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, presentata a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione dell'oggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una prima vista prospettica frontale di un dispositivo di regolazione secondo la presente divulgazione;
- la figura 2 mostra una vista prospettica laterale del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 mostra una seconda vista prospettica frontale del dispositivo di figura 1, in una vista dalla parte opposta rispetto alla vista di figura 1;
- la figura 4 mostra una terza vista prospettica frontale del dispositivo di figura 1; - la figura 5 mostra una vista prospettica di una prima faccia (faccia interna) di un pezzo del dispositivo di figura 1;
- la figura 6 mostra una vista prospettica di una seconda faccia (faccia esterna) di un pezzo del dispositivo di figura 1;
- la figura 7 mostra una vista laterale in proiezione del pezzo di figura 5;
- la figura 8 mostra una vista prospettica ingrandita della prima faccia (faccia interna) del pezzo di figura 5;
- la figura 9 mostra una vista frontale in proiezione del pezzo di figura 5;
- la figura 10 mostra una vista in pianta della prima faccia (faccia interna) del pezzo di figura 5;
- la figura 11 mostra schematicamente una fase di un procedimento di produzione del dispositivo di figura 1;
- la figura 12 mostra schematicamente un'altra fase del procedimento di produzione del dispositivo di figura 1;
- la figura 13 mostra schematicamente ancora un'altra fase del procedimento di produzione del dispositivo di figura 1;
- la figura 14 mostra un'attrezzatura per uso edile comprendente un dispositivo di regolazione secondo la presente divulgazione;
- le figure 15 e 16 mostrano, in viste in sezione, due fasi di impiego dell'attrezzatura di figura 14;
- la figura 17 mostra una chiave di movimentazione per il dispositivo di figura 1; - la figura 18 mostra, in una vista parzialmente in sezione, una fase di impiego della chiave di movimentazione di figura 17.
Con riferimento inizialmente alle figure da 1 a 10, è illustrata una forma di realizzazione, secondo la presente divulgazione, di un dispositivo di regolazione per regolare in altezza un puntello di sostegno per uso edile. In particolare, detto dispositivo di regolazione è indicato con il numero di riferimento 1, mentre un puntello di sostegno sarà indicato con il numero di riferimento 90.
Il dispositivo di regolazione 1 comprende un guscio 2 a forma di manicotto, il quale guscio 2 racchiude una cavità 3 che forma una sede di accoglimento per il puntello 90. Nell'esempio, tale sede di accoglimento 3 è sostanzialmente tubolare, in altre parole è una cavità cilindrica che si estende lungo un asse longitudinale centrale 300.
Il dispositivo 1 comprende inoltre due maniglie di presa 4, le quali si estendono radialmente da parti opposte del guscio 2, esternamente alla cavità 3. In particolare, le maniglie di presa 4 hanno una lunghezza, misurata lungo l'asse longitudinale 300, che è pari alla lunghezza del guscio 2.
Il guscio 2 comprende una pluralità di pezzi: ciascun pezzo comprende una porzione di guscio 2 e i pezzi sono tra loro associati per formare la sede 3.
Nella forma di realizzazione mostrata, il guscio 2 comprende due di detti pezzi, indicati con i numeri di riferimento 21 e 22. In particolare, i pezzi 21 e 22 sono moduli uguali tra loro. Ciascuno di essi è quindi un semiguscio, in particolare un semicilindro.
Ciascun pezzo 21, 22 comprende una porzione 25 di detto guscio 2; la porzione 25 è sagomata a settore di tubo. Nella presente divulgazione, con "settore di tubo" si intende un corpo di forma allungata ed avente sezione trasversale a forma di C, in sostanza conformato a coppo, avente quindi una superficie concava ed una superficie opposta convessa, ottenibile ad esempio da un tubo mediante due tagli radiali tra loro angolati.
Ciascun pezzo 21, 22 comprende inoltre due ali laterali 28a, 28b che si estendono lateralmente da bordi laterali opposti 26a, 26b della porzione di guscio 25.
Tali ali laterali 28a, 28b si estendono verso l'esterno rispetto alla porzione di guscio 25, in modo tale che una porzione di detta cavità 3 racchiusa dalla porzione di guscio 25 sia interposta tra una prima ala 28a e una seconda ala 28b.
Nella forma di realizzazione mostrata, le ali 28a, 28b si estendono radialmente rispetto all'asse centrale longitudinale 300 del settore di tubo 25 ed in particolare sono tra loro complanari, essendo allineate rispetto ad un diametro della cavità cilindrica 3 e in sostanza giacenti su un piano di mezzeria 310 del dispositivo 1. Inoltre le ali 28a, 28b si estendono per l'intera lunghezza del settore di tubo 25, cioè tra un primo bordo circonferenziale 27a e un secondo bordo circonferenziale 27b opposto al primo bordo circonferenziale 27a.
I pezzi 21 e 22 sono affacciati l'uno all'altro e sono associati tra loro in modo che le loro porzioni di guscio 25 formino e delimitino la sede di accoglimento 3. I pezzi 21 e 22 sono mutualmente disposti in modo tale che ciascuna delle due ali 28a, 28b del primo pezzo 21 sia posta a contatto con una rispettiva ala 28b, 28a del secondo pezzo 22. Nell'ambito della presente divulgazione, il contatto tra dette ali 28a, 28b va inteso nel senso che le ali 28a, 28b sono sovrapposte tra loro così da essere sostanzialmente combacianti, in modo che una volta fissate tra loro possano essere considerate sostanzialmente come un unico corpo.
Infatti le ali a contatto 28a, 28b sono fissate tra loro, cosicché ciascuna coppia di ali a contatto 28a, 28b forma una rispettiva maniglia di presa 4 del guscio a manicotto 2. In particolare, ciascuna ala 28a, 28b del primo pezzo 21 è combaciante in modo preciso con la rispettiva ala 28b, 28a del secondo pezzo 22: una volta che le ali 28a, 28b sono state fissate tra loro, la corrispondente maniglia 4 appare come un corpo unico.
Le ali 28a, 28b, e quindi le maniglie 4, comprendono una regione sostanzialmente piana nella quale è ricavata una finestra o apertura centrale 41. In sostanza, la finestra centrale 41 permette ad un utilizzatore di infilarvi le mani o un idoneo strumento 7 per movimentare il dispositivo 1, come sarà meglio descritto nel seguito.
La finestra centrale 41 è contornata da una cornice o striscia perimetrale 43 piena, cioè formata dallo spessore del materiale che costituisce le rispettive ali 28a, 28b. In particolare la cornice perimetrale 43 comprende una striscia 43a che è compresa tra la finestra centrale 41 e la porzione di guscio 25, cioè è contigua al rispettivo bordo laterale 26a, 26b.
Tra ciascuna ala 28a, 28b e la porzione di guscio 25 sono inoltre previste nervature di rinforzo 29 per limitare la flessione dell'ala 28a, 28b (e quindi della maniglia 4) e la sua rotazione attorno al rispettivo bordo laterale 26a, 26b. Nella cornice perimetrale 43 sono inoltre previste altre nervature o costolature di rinforzo 45, anch'esse con lo scopo di limitare la flessione dell'ala 28a, 28b. Tali nervature 29, 45 sono realizzate in modo da risultare sporgenti dalle facce della maniglia 4, essendo infatti sporgenti dalla faccia esterna 36 delle rispettive ali 28a, 28b.
Il settore di tubo 25 di ciascun pezzo 21, 22 comprende, in corrispondenza di una sua estremità, ad esempio in corrispondenza del primo bordo circonferenziale 27a, una sporgenza 33 che ha la forma di una porzione di corona circolare o di una porzione di rondella.
Tale sporgenza 33 è in particolare un elemento piano a forma di C, il quale si estende da detto primo bordo circonferenziale 27a verso la sede di accoglimento 3, cioè verso l'asse centrale longitudinale 300. La sporgenza 33 in sostanza riduce il diametro della cavità cilindrica 3 in corrispondenza di un'estremità della cavità stessa, nello specifico in corrispondenza del primo bordo circonferenziale 27a. Sulla faccia interna del settore di tubo 25 di ciascun pezzo 21, 22, cioè sulla faccia 35 che si affaccia sulla sede di accoglimento 3, è ricavata una porzione di filettatura. In sostanza, in tale faccia interna 35 è ricavata una pluralità di tratti di filetto 38, disposti tra loro paralleli. Nell'esempio, i tratti di filetto 38 non si estendono fino ai bordi laterali 26a, 26b, ma si interrompono poco prima di questi ultimi. In sostanza, l'angolo sotteso dai tratti di filetto 38 è inferiore all'angolo sotteso dalla porzione di tubo 25.
I pezzi 21, 22 sono associati tra loro in modo tale che la porzione di filettatura 38 del primo pezzo 21 sia associata con la porzione di filettatura 38 del secondo pezzo 22 in modo da formare una filettatura funzionalmente coerente. Con "filettatura funzionalmente coerente" si intende che la filettatura permette al guscio a manicotto 2 di essere avvitato senza intoppi su una barra filettata di adeguati diametro e passo della filettatura, anche se i filetti 38 del primo pezzo 21 non sono fisicamente continui con i filetti 38 del secondo pezzo 22. In altre parole, i filetti 38 del primo pezzo 21 sono allineati (o "in fase") con i filetti 38 del secondo pezzo 22, cioè sono parte di un medesimo percorso elicoidale o di medesimi anelli.
Per favorire una associazione corretta dei due pezzi 21 e 22 che assicuri tale coerenza funzionale della filettatura 38, sulla faccia di ciascun pezzo 21, 22 che viene rivolta verso l'altro pezzo 22, 21 possono ad esempio essere previsti denti sporgenti 46 sulla prima ala 28a e corrispondenti infossature 47 sulla seconda ala 28b (i denti sporgenti 46 e le infossature 47 sono mostrati solo in figura 8).
La disposizione, la forma e le dimensioni dei denti sporgenti 46 e delle infossature 47 sono tali da realizzare un accoppiamento di tipo tenone-mortasa tra loro solo quando il primo pezzo 21 e il secondo pezzo 22 sono correttamente posizionati l'uno rispetto all'altro. I denti 46 e le infossature 47 pertanto permettono, in fase di produzione del dispositivo 1, di ottenere la coerenza funzionale della filettatura 38 in modo semplice e sicuro.
Poiché la filettatura 38 è ottenuta per stampaggio (come descritto nel seguito), sulla faccia esterna 36 del settore di tubo 25 sono presenti incavi o bordature 39 corrispondenti ai filetti 38 sulla faccia interna 35.
Inoltre, su un'ala di ciascun pezzo 21, 22, ad esempio sull'ala 28b, sono realizzate bugne 49 in corrispondenza delle quali viene effettuata una saldatura a proiezione con l'ala 28a dell'altro pezzo 22, 21, come sarà meglio descritto in seguito. Le bugne 49, che sono mostrate solo in figura 8, sono nell'esempio di forma sferica e in numero di cinque. Esse sono realizzate nella cornice o striscia perimetrale 43 che contorna la finestra centrale 41; in particolare, due bugne 49 sono realizzate nella striscia 43a tra il settore di tubo 25 e la finestra centrale 41, e le rimanenti tre bugne 49 sono realizzate ciascuna in un rispettivo rimanente lato della cornice 43. In sostanza, le bugne 49 sono distribuite in modo da circondare la finestra centrale 41 e da far sì che, a seguito della saldatura, l'ala 28b sia fissata in modo sufficientemente omogeneo all'ala 28a con la quale è a contatto, allo scopo di evitare che le ali 28a e 28b formanti la maniglia 4 si possano separare durante l'utilizzo del dispositivo 1.
In un esempio di realizzazione, ciascun pezzo 21, 22 ha una lunghezza L1 (misurata nella direzione dell'asse longitudinale 300, tra il primo bordo circonferenziale 27a e il secondo bordo circonferenziale 27b) di 140 mm, una larghezza L2 (misurata tra le periferie esterne delle cornici perimetrali 43 delle ali 28a, 28b) di 170 mm, uno spessore S1 di 2,5 mm.
Le finestre centrali 41 hanno una lunghezza L5 di 70 mm e una larghezza L6 di 25 mm. La cornice perimetrale 43, in corrispondenza della parte periferica esterna, ha una larghezza L8 di 15 mm.
Il diametro D3 della cavità tubolare 3 è di 64,5 mm; la parete esterna 36 si incava rispetto all'asse longitudinale 300 (e al piano di mezzeria 310 del dispositivo 1) per una profondità L9 di 35 mm.
I filetti 38 hanno uno spessore S10 di 2 mm, un'altezza H10 di 1,4 mm, e una larghezza in pianta L10 di 50 mm; il passo P1 della filettatura è di 8 mm.
La costolatura di rinforzo 45 ha una larghezza L12 di 5 mm e un'altezza H12 di 0,5 mm.
La sporgenza 33 ha un'altezza H14 di 5,5 mm e le rette tangenti ai suoi bordi laterali di estremità 33a e 33b formano tra loro un angolo A14 di 39 gradi.
Ciascun pezzo 21, 22 è ottenuto da una lamiera metallica 18, ad esempio in acciaio, in particolare in acciaio S235JR, per mezzo di un'operazione di stampaggio.
Tale fase del procedimento di produzione è schematicamente mostrata in figura 11, dove è mostrata una lamiera piana 18 in fase di stampaggio.
Si utilizza ad esempio uno stampo a pressa 80, comprendente un semistampo fisso 81 ed un semistampo mobile 82, il quale è mosso da pistoni idraulici 83. I due semistampi 81, 82 racchiudono tra di essi la lamiera 18, facendole assumere la forma del pezzo 21, 22. Lo stampo 80 ha opportuni elementi a nervatura 84 per la stampa della filettatura 38 e opportuni elementi taglienti 85 per la sagomatura delle ali 28a, 28b e la realizzazione delle finestre centrali 41. Oltre a ciò, lo stampo 80 comprende opportuni elementi (non mostrati) per realizzare le nervature 29, 45, per realizzare i denti sporgenti 46, le infossature 47 e le bugne 49, e per piegare la sporgenza 33.
In altre parole, l'intero pezzo 21, 22 è direttamente ottenuto nella sua forma, dimensioni e elementi funzionali (filettatura, nervature, sporgenze, denti, infossature, bugne, etc.) in un'unica operazione di stampaggio di una lamiera metallica 18, che viene deformata ad esempio tramite uno stampo a pressa 80 per ottenere il pezzo 21, 22 nella forma richiesta.
Una volta ottenuti un primo pezzo 21 e un secondo pezzo 22, questi vengono associati tra di loro, come mostrato in figura 12, in modo che l'ala 28a e l'ala 28b del primo pezzo 21 siano poste a contatto rispettivamente con l'ala 28b e l'ala 28a del secondo pezzo 22. Come detto, il corretto posizionamento reciproco dei pezzi 21 e 22 è favorito dalla presenza dei denti sporgenti 46 e delle infossature 47; infatti il corretto posizionamento è garantito quando i denti sporgenti 46 del primo pezzo 21 sono inseriti nelle infossature 47 del secondo pezzo 22, e viceversa. Si noti che le sporgenze 33 del primo pezzo 21 e del secondo pezzo 22 sono disposte dalla stessa parte, cioè sono affacciate l'una sull'altra in modo da definire complessivamente una corona circolare o rondella, la quale presenta tuttavia due interruzioni 331 in corrispondenza della regione di giunzione tra i due pezzi 21 e 22.
Ciascuna ala 28a, 28b del primo pezzo 21 viene fissata alla rispettiva ala 28b, 28a del secondo pezzo 22. Il fissaggio è ad esempio effettuato mediante saldatura, schematicamente illustrata in figura 13 dove vengono mostrati due elettrodi per saldatura 88, 89 disposti da parti opposte di una maniglia 4, per saldare tra loro l'ala 28a del primo pezzo 21 e l'ala 28b del secondo pezzo 22.
In particolare, si utilizza una saldatura a proiezione, che viene effettuata in corrispondenza di cinque bugne 49 (o anche in un numero maggiore) per ciascuna maniglia 4.
In sostanza, nei pezzi 21 e 22 si creano cinque bugne 49 per ciascuna maniglia 4 da ottenere, per un totale di dieci bugne 49 per dispositivo 1. In un esempio di realizzazione, le bugne 49 hanno un diametro di 6,1 mm e un'altezza di 1,4 mm; la distanza massima tra le bugne 49 è di 32 mm e la sormontatura minima è di 19 mm; il diametro della conca è di 8,5 mm. Applicando per ciascuna bugna 49 un tempo di saldatura di 40 Cy e una forza agli elettrodi 88, 89 di 336 kg con una corrente di 8030 Ampere, si ottiene una resistenza alla trazione di 1315 kg per ogni singolo punto di saldatura (cioè in corrispondenza di ciascuna bugna 49), creando così una resistenza totale di 13150 kg.
Pertanto, i due pezzi 21 e 22 risultano solidamente uniti tra loro in corrispondenza dei manici 4 e quindi il dispositivo 1 si comporta sostanzialmente come se fosse un unico corpo.
Nella figure da 14 a 16 sono mostrati dettagli di un'attrezzatura 9 per uso edile, la quale comprende un puntello 90 e un dispositivo di regolazione 1 associato al puntello 90.
Il puntello 90 comprende un primo stelo o tubo 91 e un secondo stelo o tubo 92, il quale è telescopicamente inserito nel primo stelo 91. In sostanza, il primo stelo 91 è un tubo esterno e il secondo stelo 92 è un tubo interno che è scorrevole nel primo stelo 91 per variare l'altezza complessiva del puntello 90.
La parete esterna dell'estremità del primo stelo 91 dalla quale sporge il secondo stelo 92 è fornita di una porzione filettata 94. Il dispositivo di regolazione 1 ha diametro D3 della sede tubolare 3 sostanzialmente corrispondente al diametro esterno del primo stelo 91 e la filettatura 38 del dispositivo di regolazione 1 è compatibile con la porzione filettata 94 del primo stelo 91.
Infatti, grazie all'impegno della filettatura 38 con la porzione filettata 94, il dispositivo di regolazione 1 è avvitato sull'estremità del primo stelo 91 dalla quale sporge il secondo stelo 92. Pertanto, il primo stelo 91 fuoriesce da un lato della sede tubolare 3, in particolare in corrispondenza del secondo bordo circonferenziale 27b, e il secondo stelo 92 fuoriesce dal lato opposto della sede tubolare 3 in corrispondenza del primo bordo circonferenziale 27a.
Il secondo stelo 92 presenta una pluralità di fori passanti 95 disposti a passo per un tratto della sua lunghezza. Esso inoltre è fornito un paletto o gancio o asta 97 avente un diametro tale da poter essere inserito nei fori 95.
L'altezza del puntello 90 viene variata facendo scorrere il secondo stelo 92 nel primo stelo 91 fino a raggiungere circa l'altezza desiderata. Il secondo stelo 92 viene quindi bloccato inserendo il gancio 97 nel primo foro 95 che è libero al di sopra del dispositivo di regolazione 1. A causa del peso, quando viene lasciato libero il secondo stelo 92 scorre nel primo stelo 91 fino a quando il gancio 97 va in battuta contro il dispositivo di regolazione 1, in particolare contro il bordo circonferenziale 27a. L'ulteriore scorrimento del secondo stelo 92 all'interno del primo stelo 91 è a questo punto impedito.
Una regolazione più precisa dell'altezza del puntello 90 si ottiene facendo ruotare il dispositivo di regolazione 1 (figure 15 e 16), in modo che questo, avvitandosi o svitandosi dal primo stelo 91, si sposti lungo il primo stelo 91 e faccia muovere il secondo stelo 92 di un corrispondente tratto. Pertanto, il dispositivo di regolazione 1 permette di regolare la posizione reciproca del primo stelo 91 e del secondo stelo 92, e quindi di regolare l'altezza del puntello 90.
La forza peso agente sul secondo stelo 92, ad esempio dovuta ad una cassaforma sostenuta dal puntello 90 e ad una corrispondente soletta in costruzione, viene trasmessa attraverso il gancio 97 al dispositivo di regolazione 1 e da qui, attraverso la filettatura 38, al primo stelo 91 e quindi alla base di appoggio.
Si noti che il dispositivo di regolazione 1 è orientato in modo tale che le sporgenze 33 a corona circolare siano dalla parte del secondo stelo 92, cioè dalla parte del tubo di diametro inferiore. Infatti le sporgenze 33 occludono almeno in parte lo spazio tra il secondo stelo 92 e il primo bordo circonferenziale 27a che rimane a causa del differente diametro.
Le sporgenze 33 hanno lo scopo di limitare l'ingresso di sporcizia nella sede tubolare 3 attraverso detto spazio tra secondo stelo 92 e bordo circonferenziale 27a; le interruzioni 331 della corona circolare definita dalle sporgenze 33 consentono di ingrassare la filettatura 38, se necessario, anche quando l'attrezzatura 9 è posta in opera.
Per agevolare l'operazione di regolazione, cioè per consentire in modo più agevole di avvitare e/o svitare il dispositivo di regolazione 1 rispetto al primo stelo 91, è prevista un'apposita chiave di movimentazione 7, che può essere fornita insieme al dispositivo di regolazione 1.
La chiave di movimentazione 7, che è preferibilmente realizzata in metallo, comprende un manico 71, ad esempio ricoperto di gomma per facilitare l'impugnatura da parte di un utilizzatore. La chiave 7 comprende inoltre una porzione a forcella 72 associata al manico 71. La forcella 72 presenta un primo rebbio 75 e un secondo rebbio 77. Il primo rebbio 75 ha un riscontro di battuta 76, che ad esempio è un gradino piano; il secondo rebbio 77 include, in corrispondenza di una sua estremità, un dente 78 il quale si estende verso il primo rebbio 75.
La distanza D70 tra il riscontro di battuta 76 e il dente 78 è di poco superiore al diametro esterno del guscio a manicotto 2. La porzione a forcella 72 ha una cavità di dimensioni tali da accogliere una porzione di guscio 25 compresa tra due maniglie 4a, 4b.
La chiave di movimentazione 7 viene disposta in modo tale che il riscontro di battuta 76 vada in battuta con una faccia della striscia 43a di una prima maniglia 4a, mentre il secondo rebbio 77 viene inserito in una finestra 41 della seconda maniglia 4b in modo che il dente 78 scavalchi la rispettiva striscia 43a e vada in battuta con essa sulla faccia opposta rispetto a quella della prima maniglia 4a. In sostanza, il riscontro 76 del primo rebbio 75 coopera con la prima maniglia di presa 4a e allo stesso tempo, in contemporanea, il dente 78 del secondo rebbio 75 coopera con la seconda maniglia di presa 4b.
Siccome il riscontro 76 e il dente 78 sono da parti opposte del dispositivo di regolazione 1, un utilizzatore, facendo forza sul manico 71, potrà far ruotare il dispositivo di regolazione 1 in un primo verso attorno all'asse longitudinale 300, come mostrato in figura 18. Per una rotazione nel secondo verso, la chiave di movimentazione 7 dovrà essere disposta in modo speculare rispetto a quanto richiesto per la rotazione nel primo verso.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di regolazione (1) per regolare in altezza un puntello di sostegno (90) per uso edile, in cui detto dispositivo (1) comprende un guscio (2) a forma di manicotto e maniglie di presa (4, 4a, 4b), in cui detto dispositivo di regolazione (1) include una pluralità di pezzi (21, 22) comprendenti ciascuno una porzione (25) di detto guscio (2) e due ali laterali (28a, 28b) che si estendono lateralmente da bordi laterali (26a, 26b) opposti della rispettiva porzione (25) di guscio (2), dette porzioni (25) di guscio (2) essendo tra loro associate per formare una sede (3) di accoglimento per detto puntello (90), in cui ciascuna delle due ali (28a, 28b) di uno di detti pezzi (21, 22) è posta a contatto di una rispettiva ala (28b, 28a) di un altro di detti pezzi (22, 21) a formare una di dette maniglie di presa (4, 4a, 4b).
  2. 2. Dispositivo di regolazione (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna porzione (25) di guscio (2) è sagomata a settore di tubo, così da definire una sede di accoglimento (3) sostanzialmente tubolare.
  3. 3. Dispositivo di regolazione (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui ciascuna di dette porzioni (25) di guscio (2) ha un rispettivo asse centrale longitudinale (300) e dette due ali (28a, 28b) si estendono radialmente rispetto a detto asse centrale longitudinale (300).
  4. 4. Dispositivo di regolazione (1) secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui dette ali (28a, 28b) si estendono per un'intera lunghezza (L1) della rispettiva porzione (25) di guscio (2).
  5. 5. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui ciascuna porzione (25) di guscio (2) comprende una porzione di filettatura (38) ricavata su una faccia (35) affacciata su detta sede di accoglimento (3), in cui la porzione di filettatura (38) di una porzione (25) di guscio (2) di un primo pezzo (21) è associata con la porzione di filettatura (38) di una porzione (25) di guscio (2) di un secondo pezzo (22) a formare una filettatura (38) funzionalmente coerente.
  6. 6. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui ciascuna porzione (25) di guscio (2) comprende una sporgenza (33) a forma di porzione di corona circolare, detta sporgenza (33) essendo disposta in corrispondenza di un'estremità (27a) di detta porzione (25) di guscio (2) ed estendendosi verso detta sede di accoglimento (3).
  7. 7. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui ciascuna di dette ali (28a, 28b) comprende una regione sostanzialmente piana nella quale è ricavata una finestra centrale (41), una striscia piena perimetrale (43a) restando definita tra detta finestra centrale (41) e detta porzione (25) di guscio (2).
  8. 8. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detti pezzi (21, 22) sono in numero di due, ciascuna porzione (25) di guscio (2) essendo un semiguscio (25) e ciascuna delle due ali (28a, 28b) di un primo pezzo (21) essendo posta a contatto di una rispettiva ala (28b, 28a) dell'altro pezzo (22) a formare due maniglie di presa (4, 4a, 4b).
  9. 9. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui detti pezzi (21, 22) sono ottenibili per stampaggio da una lamiera metallica (18).
  10. 10. Dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui un'ala (28a, 28b) di un primo pezzo (21) è fissata ad una rispettiva ala (28b, 28a) di un secondo pezzo (22) mediante saldatura.
  11. 11. Dispositivo di regolazione (1) secondo la rivendicazione 10, in cui detta saldatura è una saldatura a proiezione effettuata in corrispondenza di almeno cinque bugne (49) per ciascuna maniglia di presa (4, 4a, 4b).
  12. 12. Kit per uso edile comprendente almeno un dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 e una chiave di movimentazione (7) di detto dispositivo (1), detta chiave di movimentazione (7) comprendendo una forcella (72) avente un primo rebbio (75) ed un secondo rebbio (77), in cui il primo rebbio (75) ha un riscontro di battuta (76) e il secondo rebbio (77) include un dente (78) che si estende verso il primo rebbio (75), in cui il riscontro di battuta (76) del primo rebbio (75) è atto a cooperare con una prima maniglia di presa (4a) e il dente (78) del secondo rebbio (77) è atto a cooperare con una seconda maniglia di presa (4b), detta cooperazione con la prima maniglia di presa (4a) e con la seconda maniglia di presa (4b) avendo luogo in contemporanea.
  13. 13. Attrezzatura (9) per uso edile comprendente un puntello di sostegno (90) includente un primo stelo (91) ed un secondo stelo (92) telescopicamente inserito in detto primo stelo (91), ed un dispositivo di regolazione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 per regolare una posizione reciproca di detti primo stelo (91) e secondo stelo (92).
  14. 14. Metodo di produzione di un dispositivo di regolazione (1) per regolare in altezza un puntello di sostegno (90) per uso edile, comprendente le fasi di - deformare una prima lamiera metallica (18) per ottenere un primo pezzo (21) comprendente una porzione (25) di guscio (2) e due ali laterali (28a, 28b) che si estendono lateralmente da bordi laterali opposti (26a, 26b) della porzione (25) di guscio (2), in cui detta porzione (25) di guscio (2) forma una prima porzione di una sede di accoglimento (3) per detto puntello (90); - deformare almeno un'altra lamiera metallica (18) per ottenere almeno un altro pezzo (22) comprendente una porzione (25) di guscio (2) e due ali laterali (28a, 28b) che si estendono lateralmente da bordi laterali opposti (26a, 26b) della porzione (25) di guscio (2), in cui detta porzione (25) di guscio (2) forma un'altra porzione di sede di accoglimento (3) per detto puntello (90); - associare tra loro detti pezzi (21, 22) per formare una sede di accoglimento (3) per detto puntello (90), detti pezzi (21, 22) essendo associati in modo che ciascuna delle due ali (28a, 28b) di uno di detti pezzi (21, 22) sia posta a contatto di una rispettiva ala (28b, 28a) di un altro di detti pezzi (21, 22).
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 14, in cui la fase di deformare detta lamiera metallica (18) è effettuata mediante stampaggio.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui la fase di associare tra loro detti pezzi (21, 22) è effettuata mediante saldatura delle rispettive ali a contatto (28a, 28b).
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 14, 15 o 16, in cui detta lamiera metallica (18) viene deformata per formare una porzione (25) di guscio (2) sagomata a settore di tubo, così da formare una sede di accoglimento (3) sostanzialmente tubolare.
  18. 18. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 17, in cui ciascuna lamiera metallica (18) viene deformata in modo da formare sulla relativa porzione (25) di guscio (2), su una faccia (35) che si affaccia su detta sede di accoglimento (3), una porzione di filettatura (38), e in cui detti pezzi (21, 22) sono associati tra loro in modo tale che la porzione di filettatura (38) della porzione (25) di guscio (2) di un primo pezzo (21) è associata con la porzione di filettatura (38) della porzione (25) di guscio (2) di un altro pezzo (22) a formare una filettatura (38) funzionalmente coerente.
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