ITMI970019A1 - Ammortizzatore a frizione particolarmente studiato per macchine lavabiancheria o simili - Google Patents

Description

DESCRIZIONE del Brevetto per Invenzione Industriale avente per tìtolo:

AMMORTIZZATORE A FRIZIONE, PARTICOLARMENTE STUDIATO PER MACCHINE LAVABIANCHERIA SIMILI'

D E S C R I Z I O N E

Il presente trovato ha come oggetto un ammortizzatore a frizione, particolarmente studiato per macchine lavabiancheria o simili.

Come e’ noto, il cestello delle macchine lavabiancheria e’ solitamente sospeso, superiormente, alla struttura portante della macchina mediante una coppia di molle ed e’ connesso, inferiormente, sempre alla struttura portante della macchina, mediante una coppia di ammortizzatori.

Questi ultimi hanno la funzione dì smorzare le vibrazioni alle quali il cestello va soggetto durante il funzionamento della macchina, per effetto della sua rotazione e del fatto che la biancheria posta all’interno del cestello non e’ distribuita in modo uniforme attorno all’asse del cestello stesso.

Le vibrazioni del cestello risultano maggiori, al momento dell’inizio e al termine dell’operazione dì centrìfuga, ovvero quando sì verìfica una maggiore variazione della velocita’ di rotazione del cestello.

Gli ammortizzatori, utilizzati nelle macchine lavabiancheria dì tipo tradizionale, sono generalmente costituiti da un mantello cavo e da uno stelo, che sono coassiali tra loro e che formano una struttura a movimento telescopico.

L’effetto ammortizzante e’ generalmente derivato dalla compressione dell’aria che e’ contenuta all’interno del complesso costituito dallo stelo e dal mantello e che viene compressa per effetto di una riduzione della lunghezza complessiva dello stelo del mantello.

Tra gli ammortizzatori attualmente in commercio, sono noti anche ammortizzatori a frizione, ovvero ammortizzatori che, unitamente all’effetto ammortizzante derivante dalla compressione dell’aria in essi contenuta, utilizza anche una fascetta dì frizione, che viene interposta tra la superficie interna del mantello e la superficie esterna dello stelo.

Generalmente tale fascetta di frizione viene fissata alla superficie interna del mantello e l’attrito si sviluppa tra la fascetta e la superficie esterna dello stelo.

Gli ammortizzatori a frizione attualmente utilizzati presentano il problema di una rapida usura dello stelo, nonché’ un’elevata rumorosità’, durante il funzionamento.

Il compito che si propone il presente trovato e’ quello dì risolvere il problema sopra esposto, realizzando un ammortizzatore a frizione che possa presentare un’usura ridotta e quindi una durata nettamente superiore, rispetto agli ammortizzatori a frizione, di tipo tradizionale.

Nell’ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare del presente trovato e’ quello di realizzare un ammortizzatore a frizione, nel quale i componenti siano sottoposti a sollecitazioni meccaniche ridotte, in modo da ridurre, oltre all’usura, anche la possibilità’ dì rotture.

Il presente ammortizzatore a frizione presenta un funzionamento estremamente silenzioso.

Un ulteriore scopo del presente trovato e’ quello di realizzare un ammortizzatore a frizione che offra le massime garanzie di sicurezza e di affidabilità’ nell’uso.

Il presente ammortizzatore a frizione può’ essere prodotto con costi competitivi.

Il compito sopra esposto, nonché’ gli scopi accennati ed altri, che risulteranno meglio evidenziati in seguito, vengono conseguiti da un ammortizzatore a frizione, particolarmente per macchine lavabiancherìa o simili, comprendente un mantello cavo ed uno stelo coassiali tra loro e formanti una struttura a movimento telescopico; il suddetto stelo presenta un diametro esterno inferiore, rispetto al diametro interno del mantello e, fra il mantello e lo stelo, e’ interposto un organo dì smorzamento a frizione.

Il suddetto ammortizzatore e’ caratterizzato dal fatto che il suddetto organo di smorzamento a frizione comprende almeno due fascette di frizione che contattano la superficie del suddetto stelo e sono distanziate assialmente tra loro, lungo la porzione dello stelo, inserito nel mantèllo.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'ammortizzatore a frizione, che costituisce l’oggetto del presente Brevetto di Invenzione, risulteranno maggiormente evidenziati attraverso l’esame della descrizione dì alcune forme dì esecuzione preferite, ma non esclusive, dell'ammortizzatore medesimo, illustrate, a tìtolo puramente indicativo, ma non limitativo, con l’ausilio dei disegni allegati in cui: la figura 1 illustra una prima forma di esecuzione dell'ammortizzatore, secondo il presente trovato, rappresentato in sezione assiale;

la figura 2 illustra un particolare ingrandito della figura 1;

le figure 3 e 4 illustrano, in sezione assiale, altre due forme di esecuzione dell’ammortizzatore in oggetto;

la figura 5 illustra, in sezione assiale, un’ulteriore forma di esecuzione dell’ammortizzatore, secondo il presente trovato.

Con particolare riferimento ai simboli numerici delle suddette figure, l’ammortizzatore, secondo il presente trovato, comprende un mantello cavo 1 ed uno stelo 2, che e’ inserito coassialmente, con la sua porzione, attraverso una estremità’ assiale del mantello 1.

Lo stelo 2 presenta un diametro esterno, che e’ inferiore al diametro interno del mantello 1, mentre tra la superficie esterna dello stelo 2 e la superfìcie interna del mantello 1, e’ interposto un organo di smorzamento a frizione, indicato nella sua globalità’ con il numero di riferimento 3.

L’organo di smorzamento a frizione 3 e’ composto

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da almeno due fascette dì frizione 4 e 5, che si impegnano, in modo scorrevole, con la superficie esterna dello stelo 2 e che sono distanziate assialmente tra loro, lungo la porzione dello stelo 2 che e’ inserita attraverso il mantello 1.

Le fascette di frizione 4 e 5 sono alloggiate in apposite cave 6 e 7, che sono definite sulla superficie interna di una o due boccole dì contenimento 8 e 9.

Piu’ particolarmente, potrà’ essere realizzata un’unica boccola dì contenimento, sulla superficie interna della quale sono definite le due cave 6 e 7 prevedendo, per la zona della boccola di contenimento che si estende tra le due cave 6 e 7, un diametro sensibilmente maggiore, rispetto al diametro esterno dello stelo 3, in modo che in questa zona risulti definito un vano atto a contenere il materiale di attrito, che si produce per effetto dell’usura delle fascette dì frizione 4 e 5.

In alternativa, come e' rappresentato nelle figure allegate, sì possono prevedere due boccole di contenimento 8 e 9, in ciascuna delle quali e’ definita, sulla superficie interna, una cava 6 e 7, nella quale sono alloggiate le fascette dì frizione 4 e 5 e tra le due boccole di contenimento 8 e 9 e’ disposta una boccola distanziatrice 10.

In modo analogo a quanto in precedenza descrìtto, la boccola distanziatrice 10 presenta un diametro che e’ sensìbilmente maggiore, rispetto al diametro esterno dello stelo 2.

In tale modo, si definisce in questa zona, un vano per la raccolta del materiale dì attrito, che deriva dall’usura delle fascette di frizione 4 e 5.

Il materiale provocato dal consumo delle fascette di frizione 4 e 5 si raccoglie in tale zona, evitando dì penalizzare lo scorrimento dello stelo 2 lungo le fascette di frizione 4 e 5 e riducendo, allo stesso tempo, l’usura dello stelo 2.

La boccola o le boccole dì contenimento 8 e 9 sono bloccate assialmente all’interno del mantello 1 tra due spallamentì assiali 11 e 12, che sporgono dalla superficie interna del mantello 1 e che sono preferibilmente costituiti da due deformazioni plastiche anulari.

Come e’ illustrato nelle figure 3 e 4, l’estremità’ dello stelo 2, inserita nel mantello 1, presenta uno spallamento antìsfìlamento che e’ ìmpegnabìle contro lo spallamento 11 del mantello 1, ovvero lo spallamento che blocca la boccola o le boccole dì contenimento delle fascette di frizione e che e’ situato piu’ all’interno del mantello 1.

Lo spallamento antisfilamento può’ essere costituito, come e’ illustrato in particolare nella figura 3, da una bordatura 15, sporgente verso l’esterno, dell’estremità dello stelo 2, inserita nel mantello 1, ottenuta semplicemente mediante deformazione plastica.

Come e’ illustrato nella figura 4, tale spallamento può’ anche essere costituito da una testina 16, che e’ inserita nell’estremità’ dello stelo 2 disposta all’interno del mantello 1.

La testina antisfilamento 16 può’ essere bloccata mediante una deformazione plastica dell’estremità’ dello stelo 2.

Come e’ illustrato nella figura 5, tra l’estremità’ dello stelo 2 disposta all’interno del mantello 1 e l’estremità’ del mantello 1 che sì affaccia a tale estremità’ dello stelo 2, può’ essere interposto un mezzo elastico di sospensione, che può’ essere costituito semplicemente da una molla elicoidale 20.

Quest'ultima ha l’effetto di contrastare l’accorciamento del complesso telescopico, costituito dal mantello 1 e dallo stelo 2, sostituendo o coadiuvando l’azione delle molle di sospensione che solitamente collegano la porzione superiore del cestello alla struttura portante della macchina lavabiancherìa.

Il funzionamento dell'ammortizzatore a frizione, secondo il presente trovato, risulta evidente da quanto descrìtto ed illustrato.

In particolare, risulta evidente come le vibrazioni del cestello vengono efficacemente smorzate per effetto dello scorrimento per attrito dello stelo 2, lungo le fascette dì frizione 4 e 5.

Le fascette dì frizione 4 e 5 svolgono efficacemente anche una funzione dì guida estremamente precìsa dello stelo 2 internamente al mantello 1, assicurando un'elevata silenziosita’ dì funzionamento dell’ammortizzatore in oggetto.

Inoltre, l’utilizzo di almeno due fascette di frizione consente dì avere una maggiore superficie dì attrito, incrementando l’effetto di smorzamento e, al tempo stesso, rìducendo il carico specifico radiale sulle fascette dì attrito e quindi ottenendo una maggiore durata dell'ammortizzatore.

Sull’estremità’ dello stelo 2 situata all’esterno del mantello 1 e sull’estremità’ del mantello 1 opposta, rispetto,all’estremità’ attraversata dallo stelo 2, sono montate testine dì ancoraggio 21 e 22, di tipo noto, che non vengono ulteriormente descrìtte per semplicità

Da quanto descrìtto in precedenza e dall’analisi delle varie figure dei disegni allegati risulta evidente come il trovato raggiunga pienamente gli scopi proposti.

In particolare, sì desidera sottolineare che viene realizzato un ammortizzatore a frizione, che assicura un’elevata durata, un ottimo effetto di smorzamento e un’elevata sìlenziosìta’ di funzionamento.

Ovviamente, tale ammortizzatore e’ stato precedentemente descritto ed illustrato a puro titolo dì esempio indicativo, ma non limitativo, ed al solo dì dimostrazione della pratica attuabilità’ e delle caratteristiche generali della presente Invenzione.

Allo stesso, potranno essere apportate tutte quelle modifiche, alla portata di un esperto del ramo, e suscettibili di rientrare nell’ambito dei concetti innovativi sopra esposti.

In pratica, ì materiali impiegati, nonché’ le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (13)

1. Ammortizzatore a frizione, particolarmente studiato per macchine lavabiancheria o simili, il quale comprende un mantello cavo ed uno stelo coassiali tra loro e formanti una struttura a movimento telescopico, detto stelo presentando un diametro esterno inferiore rispetto al diametro interno del mantello e, fra il mantello e lo stelo, e’ interposto un organo dì smorzamento a frizione, caratterizzato dal fatto che il suddetto organo di smorzamento a frizione comprende almeno due fascette di frizione che contattano la superficie dello stelo e che sono distanziate assialmente tra loro lungo la porzione dello stelo, inserita nel mantello.

2. Ammortizzatore, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le suddette fascette di frizione sono alloggiate in cave, definite sulla superficie interna di una boccola di contenimento, bloccata assialmente nel suddetto mantello.

3. Ammortizzatore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la suddetta boccola dì contenimento, nella zona compresa tra le cave che alloggiano le fascette dì frizione, e’ distanziata dalla superfìcie esterna dello stelo per definire un vano di raccolta del materiale di attrìto, derivante dall’usura delle fascette di frizione.

4. Ammortizzatore, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le fascette di frizione sono alloggiate ciascuna in una cava, definita sulla superficie interna di una boccola dì contenimento, bloccata assialmente nel mantello, e che tra le boccole di contenimento portanti le fascette di frizione e’ interposta una boccola distanzìatrice.

5. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la boccola distanzìatrice presenta un diametro interno superiore, rispetto al diametro esterno dello stelo per definire, tra le due fascette di frizione, un vano per la raccolta del materiale dì attrito, derivante dall’usura delle fascette di frizione.

6. Ammortizzatore, come ad una piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le suddette boccole dì contenimento sono bloccate assialmente tra due spallamentì sporgenti dalla super— ficie interna del mantello.

7. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i suddetti due spallamentì sono definiti da deformazioni plastiche del mantello.

8. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità’ dello stelo, inserita nel mantello, presenta uno spallamento antisfìlamento, impegnabìle contro lo spallamento piu’ interno dei due spallamenti di bloccaggio.

9. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto spallamento antìsfilamento e’ definito da una deformazione plastica dello stelo.

10. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto spallamento antìsfilamento e’ definito da una testina applicata all’estremità’ dello stelo, inserita nel mantello.

11. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, tra l ’estremità’ dello stelo, che sì sviluppa internamente al mantello e l’estremità’ contrapposta del mantello, e’ inserito un elemento elastico di sospensione.

12. Ammortizzatore, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento elastico dì sospensione e’ costituito da una molla elicoidale che sì impegna con la sua estremità’ contro l’estremità’ dello stelo, inserita nel mantello e con l’altra estremità’, che sì impegna contro l’estremità’ opposta del mantello.

13. Ammortizzatore a frizione, particolarmente per macchine lavabiancheria o sìmili, come ad una o piu’ rivendicazioni precedenti, il tutto, in sostanza, come piu’ ampiamente descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.