IT201800009893A1 - Stampo e metodo per la produzione di calzature - Google Patents

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IT201800009893A1
IT201800009893A1 IT102018000009893A IT201800009893A IT201800009893A1 IT 201800009893 A1 IT201800009893 A1 IT 201800009893A1 IT 102018000009893 A IT102018000009893 A IT 102018000009893A IT 201800009893 A IT201800009893 A IT 201800009893A IT 201800009893 A1 IT201800009893 A1 IT 201800009893A1
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midsole
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Ettore Bordin
Stefano Pellizzari
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Stemma Srl
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo "Stampo e metodo per la produzione di calzature"
La presente invenzione si riferisce ad uno stampo e ad un metodo per la produzione di calzature. In modo particolare, la presente invenzione si riferisce ad uno stampo e ad un metodo per la produzione di calzature con suole multi-strato mediante iniezione diretta su tomaia.
Ancor più in particolare, la presente invenzione si riferisce ad uno stampo e ad un metodo per la produzione di calzature con suole a tre strati mediante iniezione diretta su tomaia.
E’ noto realizzare, tramite un procedimento di iniezione diretta su tomaia, calzature aventi una suola formata da tre differenti strati.
Esempi di tali calzature 1 sono schematicamente raffigurati nelle figure 1-3. In tali tipologie di calzature 1 la suola 3 comprende generalmente un battistrada 5, preferibilmente realizzato in gomma o poliuretano termoplastico (TPU), e un’intersuola 4, solitamente realizzata in poliuretano, preferibilmente di tipo espanso.
L’intersuola 4, a sua volta, come schematicamente mostrato nelle figure 1A, 2A e 3A che rappresentano delle viste in esploso delle figure 1-3, può comprendere un primo strato 6 e un secondo strato 7 che, oltre ad avere forme e dimensioni diverse, possono essere realizzati con colori e materiali differenti a secondo dell’estetica e delle proprietà meccaniche richieste alla suola.
Sono noti vari metodi di stampaggio per realizzare le calzature raffigurate nelle figure 1-3.
Un primo metodo prevede che sia realizzato a parte, tramite un primo stampo, un manufatto composto dal battistrada 5 e dal primo strato 6 dell’intersuola 4.
In tal caso il battistrada 5 può essere realizzato in gomma o in TPU e il primo strato 6 dell’intersuola è realizzato preferibilmente in poliuretano. Tale manufatto è successivamente caricato all’interno di un secondo stampo, composto da una base, da una coppia di semianelli e da una forma stampo, su cui è calzata la tomaia 2 della calzatura.
Tale secondo stampo è preferibilmente montato su una stazione portastampo di una macchina rotativa o statica.
I semianelli sono destinati a chiudersi con il loro bordo inferiore sulla base dello stampo e con il loro bordo superiore contro la tomaia 2, calzata sulla forma stampo, così da delimitare una cavità stampo avente forma e dimensioni pari al secondo strato 7 dell’intersuola 4.
Il materiale polimerico è quindi iniettato all’interno di tale cavità così da realizzare il secondo strato 7 e completare la suola 3.
Tale metodo implica un costo non trascurabile per l’acquisto o la produzione del manufatto composto dal battistrada 5 e dal primo strato 6 dell’intersuola.
Inoltre, per assicurare l’adesione fra tale manufatto e il materiale polimerico successivamente iniettato per completare la suola, è necessario che la superficie superiore del manufatto, destinata ad entrare in contatto con il secondo strato 7, sia trattata mediante l’applicazione di collanti o con un’operazione di cardatura.
Un secondo metodo di stampaggio è descritto in IT102017000108402 a nome della stessa richiedente.
In tale documento è descritto uno stampo composto da una base, una prima coppia di semianelli, un coperchio, una seconda coppia di semianelli e una forma stampo.
I primi semianelli sono adatti ad essere accostati fra loro per andare in battuta contro la base e il coperchio, così da realizzare una prima cavità stampo. Tale prima cavità stampo, al cui interno è caricato il battistrada 5 stampato su uno stampo a parte, è utilizzata per ottenere il primo strato 6 dell’intersuola 4.
Successivamente, con i primi semianelli in battuta contro la base, i secondi semianelli sono adatti ad essere accostati fra loro, per sovrapporsi ai primi semianelli e andare in appoggio contro la tomaia 2, calzata sulla forma stampo, così da realizzare una seconda cavità stampo per lo stampaggio del secondo strato 7 dell’intersuola 4.
Lo stampo utilizzato in tale metodo si caratterizza per il fatto che i primi semianelli sono provvisti di mezzi di guida, adatti ad impegnare scorrevolmente corrispondenti mezzi di guida predisposti nella base. Tali mezzi di guida permettono ai primi semianelli di distanziarsi e accostarsi fra loro. Inoltre, i primi semianelli sono incernierati inferiormente a tali mezzi di guida, in modo da poter ruotare attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente orizzontale, così da facilitare l’estrazione della calzatura. Tale stampo è ampiamente apprezzato, in quanto può essere utilizzato in combinazione con macchine di stampaggio di tipo tradizionale senza necessità di modifiche strutturali. Tuttavia richiede che il battistrada 5 della suola sia stampato a parte e ciò può comportare un aumento dei costi e dei tempi di produzione.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di risolvere gli inconvenienti evidenziati con riferimento alla tecnica nota.
Un primo compito della presente invenzione è di rendere disponibile uno stampo per produrre calzature con suole a tre strati tramite iniezione diretta su tomaia che consenta di realizzare in sequenza il battistrada e i due strati dell’intersuola senza dover ricorrere a stampi addizionali.
Un secondo compito della presente invenzione è di rendere disponibile uno stampo per produrre calzature con suole a tre strati tramite iniezione diretta su tomaia che possa essere utilizzato in combinazione con macchine di stampaggio di tipo tradizionale senza necessità di modifiche strutturali. Un ulteriore compito della presente invenzione è di rendere disponibile un metodo per produrre calzature con suole a tre strati tramite iniezione diretta su tomaia che sia vantaggioso in termini di costo ed efficienza rispetto ai metodi noti.
Lo scopo e i compiti sopra descritti sono raggiunti con uno stampo secondo la rivendicazione 1 e un metodo secondo la rivendicazione 15.
Le caratteristiche e gli ulteriori vantaggi dell’invenzione risulteranno dalla descrizione, fatta qui di seguito, di alcuni esempi di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati, in cui: - figure 1-3 rappresentano schematicamente viste laterali di calzature ottenibili con lo stampo e il metodo oggetto dell’invenzione;
- figure 1A-3A rappresentano rispettivamente viste in esploso delle figure 1-3;
- figura 4 rappresenta una vista schematica in prospettiva in cui i primi semianelli e i secondi semianelli dello stampo oggetto dell’invenzione sono accostati alla base dello stesso;
- figure 5 e 6 rappresentano viste schematiche prospettiche, in differenti configurazioni operative, dei componenti raffigurati in figura 4;
- figure 7-9 rappresentano viste schematiche in sezione dello stampo oggetto dell’invenzione, in differenti configurazioni operative;
- figura 10 rappresenta una vista schematica parzialmente in sezione di un particolare costruttivo dello stampo oggetto dell’invenzione;
- figure 11 e 12 rappresentano viste simili a quella di figura 10, ma relative a differenti configurazioni operative;
- figure 13A-13B-13C rappresentano viste in dettaglio di una forma di realizzazione dei mezzi di presa di uno stampo oggetto dell’invenzione in tre differenti configurazioni operative;
- figure 14-24 rappresentano schematicamente alcune fasi di una forma di realizzazione del metodo oggetto dell’invenzione.
Ai fini della presente invenzione, con “andare in battuta” s’intende che i componenti dello stampo sono accostati fra loro per essere posti a diretto contatto oppure per definire un piano di bava, il piano di bava essendo realizzato per consentire ad una minima parte del materiale iniettato/colato/spruzzato all’interno dello stampo di fluire verso l’esterno dello stampo durante la reazione di polimerizzazione.
Con riferimento dapprima alle figure 7-9, uno stampo realizzato secondo i principi della presente invenzione è indicato nel suo complesso con il numero 10.
Tale stampo 10 è adatto a essere utilizzato per realizzare una calzatura 1 tramite iniezione diretta su una tomaia 2 di una suola 3, comprendente un battistrada 5 e un’intersuola 4, in cui l’intersuola 4 è composta da un primo strato 6 e da un secondo strato 7 (vedi figure 1-3 e 1A-3A).
La suola 3 e l’intersuola 4 sono realizzate in materiale polimerico.
Preferibilmente, il battistrada 5 è realizzato con una miscela poliuretanica di tipo compatto o in poliuretano termoplastico (TPU), mentre il primo strato 6 e il secondo strato 7 dell’intersuola 4 sono generalmente realizzati con una miscela poliuretanica, di tipo espanso o compatto.
Vantaggiosamente il battistrada 5, il primo strato 6 e il secondo strato 7 possono essere realizzati con differenti materiali e/o con materiali uguali aventi però differenti proprietà meccaniche e/o colori.
Lo stampo 10 è destinato a essere montato in una stazione portastampo di una macchina di stampaggio del tipo comunemente utilizzato per realizzare calzature tramite iniezione diretta su tomaia. La stazione portastampo comprende in modo noto un supporto, un cassetto portastampo e un gruppo porta forma e/o porta coperchio.
Nelle figure allegate, ad esempio nelle figure 7-9, è raffigurato parzialmente il cassetto portastampo 11 della stazione su cui è destinato ad essere montato lo stampo 10. La stazione portastampo e la macchina non sono raffigurate nel loro assieme essendo ben note a un tecnico del ramo.
Con riferimento alle figure 4-6, lo stampo 10 comprende una base 12, una coppia di primi semianelli 14 e una coppia di secondi semianelli 16.
Lo stampo 10 comprende, inoltre, un primo coperchio 18, un secondo coperchio 20 e una forma stampo 22 (vedi rispettivamente figure 7, 8, 9). I primi semianelli 14 sono adatti a essere accostati fra loro per andare in battuta contro la base 12 e contro il primo coperchio 18, in modo da realizzare una prima cavità stampo 13 (vedi figura 7).
I primi semianelli 14, inoltre, sono adatti a essere accostati fra loro per andare in battuta contro la base 12 e contro il secondo coperchio 20, per realizzare una seconda cavità stampo 15 (vedi figura 8).
Con i primi semianelli 14 in battuta contro la base 12, i secondi semianelli 16 sono adatti ad essere accostati fra loro per sovrapporsi ai primi semianelli 14 e andare in appoggio contro l’eventuale tomaia calzata sulla forma stampo 22. In tal modo, i secondi semianelli 16, insieme alla base 12, ai primi semianelli 14 e alla forma stampo 22, realizzano una terza cavità stampo 17 (vedi figura 9).
In accordo con l’invenzione, lo stampo 10 comprende, inoltre, mezzi di presa 24 adatti a fissare selettivamente i primi semianelli 14 alla base 12 (vedi figure 8 e 9) o ai secondi semianelli 16 (vedi figura 7).
Vantaggiosamente, ciascun primo semianello 14 può essere fissato alternativamente alla base 12 o all’adiacente secondo semianello 16.
Preferibilmente i mezzi di presa 24 comprendono primi mezzi di aggancio 50, predisposti fra la base 12 e i primi semianelli 14, e secondi mezzi di aggancio 52, predisposti fra i primi semianelli 14 e i secondi semianelli 16. Preferibilmente, i primi mezzi di aggancio 50 sono predisposti all’interno di prime sedi di alloggiamento 34 ricavate nella base 12, mentre i secondi mezzi di aggancio 52 sono predisposti all’interno di seconde sedi di alloggiamento 54 ricavate nei secondi semianelli 16. Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, le seconde sedi di alloggiamento 54 dei secondi semianelli 16 possono estendersi anche in corrispondenza delle affacciate superfici del cassetto portastampo 11, come illustrato ad esempio nelle figure 7-9.
Ciascuna prima sede di alloggiamento 34, come visibile anche in figura 6, è preferibilmente ricavata in corrispondenza della superficie laterale della base 12 così da essere affacciata alla superficie laterale interna di uno dei due primi semianelli 14, intendendo con superficie laterale interna la superficie dei primi semianelli più prossima alla base 12.
Ciascuna seconda sede di alloggiamento 54, come visibile in figura 5, è preferibilmente ricavata in corrispondenza della superficie laterale interna di uno dei due semianelli 16, intendendo con superficie interna la superficie dei secondi semianelli 16 più prossima ai primi semianelli 14.
Nella forma di realizzazione raffigurata in figura 6, la base 12 è provvista di due sedi di alloggiamento 34, predisposte rispettivamente in prossimità della zona posteriore e della zona anteriore della base 12.
Ciascuna sede di alloggiamento 34 consiste preferibilmente in una scanalatura o in un foro. Essa si estende vantaggiosamente lungo un piano trasversale alla base, posto sostanzialmente parallelo al piano su cui giace il supporto della stazione portastampo.
A loro volta, i primi semianelli 14 sono preferibilmente dotati di sedi di impegno 56, 58 configurate per essere impegnate dai mezzi di presa 24. Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, durante l’utilizzo dello stampo 10, tali sedi di impegno 56, 58 sono destinate ad essere allineate con le sedi di alloggiamento 34 dei primi mezzi di aggancio 50 e/o con le sedi di alloggiamento 54 dei secondi mezzi di aggancio 52.
Vantaggiosamente, le sedi di impegno 56, 58 sono predisposte rispettivamente in corrispondenza della superficie laterale interna e della superficie laterale esterna di ciascun primo semianello 14, dove con superficie laterale esterna si intende la superficie laterale del primo semianello 14 configurata per essere posta in battuta contro l’adiacente secondo semianello 16.
Preferibilmente, le sedi di impegno 56, 58 sono predisposte in modo sfalsato fra loro, cioè a differente altezza (vedi ad esempio figura 7). Una forma di realizzazione alternativa prevede che esse siano posizionate su uno stesso piano.
Un’ulteriore forma di realizzazione alternativa prevede che le sedi di impegno 56, 58 siano fra loro in comunicazione di fluido (vedi ad esempio figura 10, in cui la singola sede è identificata dal riferimento 56). In tale forma di realizzazione le sedi di impegno 56 consistono quindi in un singolo foro passante che attraversa il primo semianello 14 da parte a parte in direzione trasversale.
Come mostrato nelle figure 7-9, i primi mezzi di aggancio 50 e i secondi mezzi di aggancio 52 sono adatti a muovere, tramite l’utilizzo di noti attuatori di tipo meccanico, ad esempio attuatori di tipo pneumatico o di tipo idraulico, o di tipo elettrico, da una posizione retratta ad una posizione di impegno.
Nella posizione retratta le estremità terminali dei primi mezzi di aggancio 50 e dei secondi mezzi di aggancio 52 non sporgono dalle rispettivamente sedi di alloggiamento 34, 54 ricavate nella base 12 e nei secondi semianelli 16 verso le superfici laterali interne ed esterne di un rispettivo primo semianello 14.
Nella posizione di impegno le estremità terminali dei primi mezzi di aggancio 50 e dei secondi mezzi di aggancio 52 sporgono dalle rispettive sedi di alloggiamento 34, 54 per impegnare le rispettive sedi di impegno 56, 58 dei primi semianelli 14, così da rendere possibile il fissaggio dei primi semianelli 14 alla base 12 o ai secondi semianelli 16.
In dettaglio, quando i primi mezzi di aggancio 50 sono nella loro posizione retratta, i secondi mezzi di aggancio 52 possono essere vantaggiosamente nella loro posizione di impegno (vedi ad esempio figura 7), così da rendere possibile il fissaggio dei secondi semianelli 16 ai primi semianelli 14.
Viceversa, quando i primi mezzi di aggancio 50 sono nella loro posizione di impegno, i secondi mezzi di aggancio 52 possono essere vantaggiosamente nella loro posizione retratta (vedi ad esempio figure 8 e 9), così da rendere possibile il fissaggio dei primi semianelli 14 alla base 12.
I movimenti dei primi mezzi di aggancio 50 e dei secondi mezzi di aggancio 52 sono gestiti preferibilmente dalla medesima unità di controllo, non mostrata nelle figure allegate, che controlla i movimenti dei vari componenti dello stampo durante le fasi di stampaggio.
Le estremità dei mezzi di aggancio 50, 52 sono configurate per impegnare le sedi di impegno 56, 58 e per esercitare un’azione di presa sulla superficie interna delle stesse (vedi figure 7-9).
Tale azione di presa può avvenire per effetto delle forze di attrito che si sviluppano fra la superficie interna delle sedi di impegno 56, 58 e le estremità dei mezzi di aggancio 50, 52. Alternativamente, l’azione di presa può essere realizzata tramite un accoppiamento di forma fra le estremità dei mezzi di aggancio 50, 52 e le sedi di impegno 56, 58.
In una forma alternativa non mostrata nelle figure allegate, all’interno delle sedi di impegno 56, 58 possono essere predisposti opportuni perni di fissaggio.
In tal caso le estremità dei mezzi di aggancio 50, 52 sono predisposte per esercitare un’azione di presa sulla superficie esterna di tali perni.
I mezzi di aggancio 50, 52 possono consistere in pinze di presa (gripper) di tipo parallelo, radiale o angolare aventi due o più griffe.
In una forma preferita di realizzazione i primi mezzi di aggancio 50 e i secondi mezzi di aggancio 52 dei mezzi di presa 24 consistono in due coppie di pinze a sfera (vedi figure 10-12). In tali figure, per ragioni di chiarezza, sono mostrate solo le pinze predisposte in una prima metà dello stampo. Nella metà opposta il posizionamento delle pinze può essere speculare.
Una prima coppia di pinze a sfera, costituente i primi mezzi di aggancio 50, è alloggiata all’interno della base 12, in corrispondenza delle superfici che si affacciano sui primi semianelli 14.
Tali pinze, nel seguito saranno denominate anche pinze interne.
Ciascuna pinza della seconda coppia di pinze, nel seguito denominate pinze esterne, è destinata ad agire all’interno di una sede 54 che si estende nel cassetto portastampo 11 e in un secondo semianello 16.
In figura 10, al fine di chiarire la struttura dei mezzi di presa 24, sono mostrate nella loro posizione retratta una pinza interna e una pinza esterna. Figura 11 e figura 12 mostrano rispettivamente la pinza esterna nella posizione di impegno, con la pinza interna nella posizione retratta, e la pinza esterna nella configurazione retratta, con la pinza interna nella posizione di impegno.
Ciascuna pinza a sfera è dotata di una carcassa 60, all’interno della quale sono disposti un primo attuatore 70 e un secondo attuatore 72, in cui il primo attuatore 70, avente un’estremità con forma svasata 74, è mobile scorrevolmente all’interno del secondo attuatore 72, come illustrato ad esempio nelle figure 13A-13C con riferimento alla pinza interna.
In corrispondenza dell’estremità del secondo attuatore 72 sono predisposte due o più sfere di presa 76, che sono inserite all’interno di apposite sedi 78 quando la pinza è in posizione retratta.
Con riferimento alla figura 13A, nella posizione retratta della pinza a sfera, le estremità del primo e del secondo attuatore sono contenute all’interno della carcassa 60. A seguito dell’azionamento pneumatico della pinza, il primo attuatore 70 e il secondo attuatore 72 muovono dalla loro posizione retratta alla loro posizione estratta, in modo che le rispettive estremità fuoriescano dalla carcassa 60 (vedi figura 13B). Il primo attuatore 70 scorre all’interno del secondo attuatore 72, sino a quando una sua superficie di base 71, opposta all'estremità svasata 74, va in battuta contro una superficie di riscontro 73 del secondo attuatore 72. Durante il movimento l'estremità svasata 74 del primo attuatore 70 entra in contatto con le sfere di presa 76 del secondo attuatore 72, spingendole verso l’esterno in modo che vadano ad impegnare apposite scanalature 62 predisposte lungo le pareti interne della sede di impegno 56 di un rispettivo primo semianello 14, così da esercitare l’azione di presa richiesta (vedi figura 13C).
Una volta che non è più richiesta l’azione di presa, il primo attuatore 70 e il secondo attuatore 72 ritornano nella loro posizione iniziale grazie alla predisposizione di mezzi elastici.
L’estremità 74 del primo attuatore 70 è richiamata all’interno del secondo attuatore e venendo meno l’azione di spinta esercitata sulle sfere 76, fa sì che quest’ultime si disimpegnino dalle sedi 62 per tornare ad essere alloggiate all’interno delle sedi 68.
Il funzionamento delle pinze a sfera esterne è analogo a quanto sopra descritto con riferimento alle pinze a sfera interne.
Come è mostrato in figura 11, quando la pinza esterna si trova nella sua posizione di presa, la pinza interna è nella sua posizione retratta.
In tale configurazione, i primi semianelli 14 sono posti in battuta contro i secondi semianelli 16 e sono ad essi fissati.
In considerazione del fatto che i secondi semianelli 16 sono a loro volta fissati al cassetto portastampo 11, in tale configurazione, eventuali movimenti di apertura/chiusura del cassetto portastampo (schematizzati dalle frecce R) causeranno l’apertura e la chiusura in modo solidale dei primi semianelli 14 e dei secondi semianelli 16.
Come è mostrato in figura 12, quando la pinza interna si trova nella sua posizione di presa, la pinza esterna è nella sua posizione retratta.
In tale configurazione, i primi semianelli 14 sono posti in battuta contro la base 12 e sono ad essa fissati.
In tale configurazione, eventuali movimenti di apertura/chiusura del cassetto portastampo (schematizzati dalle frecce R) causeranno l’apertura e la chiusura dei secondi semianelli 16, fissati al cassetto portastampi 11, ma non dei primi semianelli 14 che rimarranno accoppiati solidalmente con la base 12.
Di seguito saranno descritti in dettaglio i restanti componenti dello stampo 10 oggetto dell’invenzione.
La base 12 dello stampo 10, in modo noto, può essere fissata al supporto della stazione portastampo della macchina di stampaggio e può essere movimentata, in avvicinamento e in allontanamento dai coperchi e dalla forma stampo, lungo una direzione T, perpendicolare al piano su cui giace il supporto (vedi figura 7).
Con riferimento alle figure 4-6, la base 12 è provvista di un’impronta 26, destinata a conformare la superficie esterna del battistrada 5.
L’impronta 26 è preferibilmente delimitata da un bordo perimetrale 28. Quando la base 12 è posta in battuta contro il primo coperchio 18, il bordo perimetrale 28 è configurato per andare in battuta contro una corrispondente superficie di riscontro 30 del primo coperchio 18 (vedi figura 7) per definire la prima cavità stampo 13. Tale prima cavità stampo 13 è destinata ad essere riempita con un primo materiale polimerico così da consentire la realizzazione del battistrada 5.
Come ben visibile in figura 7, la prima cavità stampo 13 è delimitata inferiormente dall’impronta 26 della base 12 e superiormente dal primo coperchio 18.
Durante l’utilizzo dello stampo 10, il bordo perimetrale 28 della base 12 può essere posto in battuta anche contro i primi semianelli 14. In tale configurazione dello stampo 10, il bordo perimetrale 28 della base 12 è destinato ad andare in battuta contro una corrispondente superficie di riscontro 32 di ciascun primo semianello 14 (vedi figure 10-12).
Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, tale posizionamento reciproco fra base 12 e primi semianelli 14 consente di ottenere, in combinazione con il secondo coperchio 20, la seconda cavità stampo 15 (vedi figura 8) e, in combinazione con i secondi semianelli 16 e la forma stampo 22, la terza cavità stampo 17 (vedi figura 9).
Ciascun primo semianello 14, in aggiunta alla superficie di riscontro 32, adatta ad andare in appoggio contro il bordo perimetrale 28 della base 12 o contro il bordo perimetrale del primo coperchio 18, comprende un’impronta laterale 36 e un bordo di chiusura 38, come mostrato nelle figure 7-9.
L’impronta laterale 36 ha dimensioni e finitura corrispondenti a una prima metà del primo strato 6 dell’intersuola 4.
Il bordo di chiusura 38 è adatto ad andare in battuta contro una corrispondente superficie di riscontro 42 del secondo coperchio 20 (vedi figura 8) o contro una superficie di riscontro 40 del secondo semianello 16 (vedi figura 9).
Come mostrato in figura 9, ciascun secondo semianello 16 ha un bordo di chiusura superiore 64, adatto ad andare in appoggio contro i fianchi della tomaia, montata sulla forma stampo 22, e un’impronta laterale 66, avente dimensioni e finitura corrispondenti a una metà del secondo strato 7 dell’intersuola 4.
Come mostrato nelle figure allegate, quando sono accostati fra loro, i due semianelli 16 sono adatti a racchiudere al loro interno i primi semianelli 14. Come anticipato, i secondi semianelli 16 possono essere movimentati mediante noti attuatori lineari predisposti nel cassetto portastampo 11.
Quando il bordo di chiusura 38 dei primi semianelli 14 è in battuta contro la superficie di riscontro 42 del secondo coperchio 18, i due primi semianelli 14, la base 12 e il secondo coperchio 18 definiscono la seconda cavità stampo 15. Tale seconda cavità stampo 15, delimitata inferiormente dall’impronta 26, lateralmente dai primi semianelli 14 e superiormente dal primo coperchio 18, è utilizzata per lo stampaggio del primo strato 6 dell’intersuola 4 (vedi figura 8).
Come apparirà chiaro dalla descrizione che segue, il secondo strato 6 sarà ottenuto tramite colata o spruzzatura di una miscela polimerica sopra il battistrada 5 che è realizzato in una precedente fase di stampaggio e che si trova ad essere adagiato sull’impronta 26.
Quando il bordo di chiusura 38 dei primi semianelli 14 è in battuta contro la superficie di riscontro 40 del secondo semianello 16, i due primi semianelli 14, i due secondi semianelli 16, la base 12 e il porta forma 22 definiscono la terza cavità stampo 17. Tale terza cavità stampo 17, delimitata inferiormente dall’impronta 26, lateralmente dalle impronte laterali 36, 66 dei primi semianelli 14 e dei secondi semianelli 16 e superiormente dal profilo inferiore della forma stampo 22, è utilizzata per lo stampaggio del secondo strato 7 dell’intersuola 4.
Il secondo strato 7 è ottenuto tramite colata o spruzzatura di una miscela polimerica sopra il primo strato 6 ed eventualmente sopra il battistrada 5, che sono stati realizzati nelle precedenti fasi di stampaggio descritte sopra e che si trovano ad occupare la porzione inferiore della terza cavità stampo 17.
Il primo coperchio 18, il secondo coperchio 20 e la forma stampo 22 in modo noto sono destinati ad essere montati, distanziati di 120° uno rispetto all’altro, sul gruppo porta forma della stazione portastampo. Solitamente tale gruppo porta forma è ruotabile di 360°, attorno ad un suo asse trasversale, così da disporre il primo coperchio 18, il secondo coperchio 20 e la forma stampo 22, alternativamente affacciati alla base 12, secondo le necessità.
La presente invenzione riguarda anche un metodo per la realizzazione di una calzatura 1 tramite iniezione diretta su tomaia. Vantaggiosamente tale metodo può essere attuato per mezzo dello stampo 10 descritto in precedenza.
In modo particolare, il metodo oggetto dell’invenzione comprende le seguenti fasi:
- predisposizione di uno stampo 10<;>
<- >fissaggio dei primi semianelli 14 ai secondi semianelli 16 con i secondi mezzi di aggancio 52 nella loro posizione di impegno (figura 14);
- chiusura dei secondi semianelli 16 in modo da portare in battuta i primi semianelli 14 contro la base 12 e il primo coperchio 18, così da definire la prima cavità stampo 13;
- immissione di una prima miscela polimerica all’interno di detta prima cavità stampo 13 per realizzare il battistrada 5 della suola 3 (figure 15 e 16);
- disimpegno dei secondi mezzi di aggancio 52 e fissaggio dei primi semianelli 14 alla base 12 con i primi mezzi di aggancio 50 nella loro posizione di impegno (figura 17);
- chiusura dei secondi semianelli 16 contro i primi semianelli 14 e contro il secondo coperchio 20, così da definire la seconda cavità stampo 15; - immissione di una seconda miscela polimerica all’interno di detta seconda cavità stampo 15 per realizzare il primo strato 6 dell’intersuola 4 (figure 19 e 20);
- chiusura dei secondi semianelli 16 contro i primi semianelli 14 e contro la tomaia 2 calzata sul porta forma 22, così da definire la terza cavità stampo 17;
- immissione di una terza miscela polimerica all’interno di detta terza cavità stampo 17 per realizzare il secondo strato 7 dell’intersuola 4 (figura 21); - disimpegno dei primi mezzi di aggancio 50 e fissaggio dei primi semianelli 14 ai secondi semianelli 16 con i secondi mezzi di aggancio 52 nella loro posizione di impegno;
- apertura dei secondi semianelli 16 (figure 22 e 23);
- rimozione della calzatura 1 dalla forma stampo 22.
Preferibilmente, la chiusura dei secondi semianelli 16 per definire la prima cavità stampo 13 o la seconda cavità stampo 15 avviene dopo che il primo coperchio 18 o il secondo coperchio 20 sono stati accostati alla base 12. Come descritto in precedenza, con riferimento alle figure 14-16, il fissaggio dei primi semianelli 14 ai secondi semianelli 16 è realizzato tramite i secondi mezzi di aggancio 52 che si trovano ad essere nella loro posizione di impegno. In tale configurazione i primi mezzi di aggancio 50 si trovano nella loro posizione retratta all’interno della base 12.
Ciò consente di movimentare i primi semianelli 14 in modo solidale ai secondi semianelli 16, così che la chiusura o l’apertura dei secondi semianelli 16 determina la chiusura o l’apertura dei primi semianelli 14. Inizialmente i secondi semianelli 16 sono accostati fra loro in modo da portare i primi semianelli 14 in battuta contro la base 12 e il primo coperchio 18, così da definire la prima cavità stampo 13 e da consentire lo stampaggio del battistrada (figura 15).
Preferibilmente, in tale configurazione il bordo perimetrale del primo coperchio 18 è bloccato fra il bordo perimetrale 28 della base 12 e la superficie di riscontro 32 dei primi semianelli 14.
La successiva apertura dei secondi semianelli 16, permette di distanziare i primi semianelli 14 dalla base 12, così da consentire il sollevamento del primo coperchio 18 (vedi figura 16).
In seguito i secondi semianelli 16 sono chiusi nuovamente in modo da riportare in battuta i primi semianelli 14 contro la base 12.
In tale configurazione, i secondi mezzi di aggancio 52 sono portati nella loro posizione retratta, così da disimpegnarsi dai primi semianelli 14, mentre i primi mezzi di aggancio 50 sono portati nella loro posizione estratta, così da rendere solidali fra loro la base 12 e i primi semianelli 14 (figura 17).
In seguito i secondi semianelli 16 sono aperti per permettere la discesa del secondo coperchio 20 (figura 18). In seguito i secondi semianelli 16 sono nuovamente accostati fra loro, per andare in battuta contro i primi semianelli 14, fissati alla base 12, e il secondo coperchio 20, realizzando così la seconda cavità stampo 15 (figura 19).
Quando è definita la seconda cavità stampo 15, il bordo perimetrale del secondo coperchio 20 è bloccato fra il bordo di chiusura 38 dei primi semianelli 14 e la superficie di riscontro 40 dei secondi semianelli 16.
Terminato lo stampaggio del primo strato 6 dell’intersuola 4, i secondi semianelli 16 sono nuovamente aperti per consentire la sostituzione del secondo coperchio 20 con la forma stampo 22 su cui è calzata la tomaia 2. Successivamente i secondi semianelli 16 sono accostati fra loro per racchiudere i primi semianelli 14 e andare in battuta con il loro bordo superiore 64 contro i fianchi della tomaia 2, così da definire la terza cavità stampo 17. Una terza miscela polimerica è iniettata all’interno di tale cavità in cui si trovano già il battistrada 5 e il primo strato 6 dell’intersuola 4, stampati in precedenza (figure 20 e 21).
A seguito dell’iniezione della terza miscela polimerica, i primi mezzi di aggancio 50 sono portati nella loro posizione retratta all’interno della base 12 e i secondi mezzi di aggancio 52 sono portati nella loro posizione di presa. In tal modo i primi semianelli 14 sono sganciati dalla base 12 e resi solidali ai secondi semianelli 16 (figura 22).
Questo permette, tramite l’apertura dei secondi semianelli 16, di distanziare anche i primi semianelli 14, rendendo possibile l’estrazione della calzatura così formata dallo stampo (figura 23).
La calzatura 1 può quindi essere rimossa dal porta forma 22 (figura 24) per essere sottoposta alle usuali operazioni di finissaggio.
In modo noto l’immissione della prima, della seconda e della terza miscela polimerica può essere eseguita tramite un procedimento di stampaggio per iniezione, colata o spruzzatura.
Da quanto sopra descritto è evidente come lo stampo e il metodo oggetto della presente invenzione consentano di raggiungere lo scopo e i compiti prefissati.
Lo stampo e il metodo oggetto della presente invenzione consentono vantaggiosamente di realizzare in successione il battistrada 5 e l’intersuola 4 della suola 3, senza dover caricare all’interno della base 12 un battistrada stampato separatamente tramite un differente stampo.
Lo stampo e il metodo oggetto dell’invenzione consentono quindi di ridurre i tempi di produzione di calzature aventi una suola a tre strati, permettendo un’aumentata produttività.
Inoltre, lo stampo 10, pur se provvisto dei mezzi di presa 24, può essere utilizzato con macchine di stampaggio tradizionali senza dover richiedere alcuna modifica strutturale.
I movimenti realizzati dalla base 12 e dai secondi semianelli 16 avvengono secondo modalità note, così come i movimenti dei coperchi 18, 20 e della forma stampo 22.
Inoltre, i primi semianelli 14 e i secondi semianelli 16 sono vantaggiosamente configurati per essere posizionati all’interno di un cassetto portastampo di tipo tradizionale.
Alle forme di realizzazione descritte sopra, la persona esperta potrà, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e/o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate.
Ad esempio, i mezzi di presa 24 potranno essere alloggiati all’interno di ciascuno dei primi semianelli 14 e nella loro configurazione estratta muovere alternativamente verso le affacciate superfici della base o del corrispondente secondo semianello 16.

Claims (18)

  1. Rivendicazioni 1. Stampo (10) per la produzione di calzature (1) tramite iniezione diretta su una tomaia (2) di una suola (3) comprendente un battistrada (5) e un’intersuola (4), in cui l’intersuola (4) è composta da un primo strato (6) e da un secondo strato (7); lo stampo (10) comprendendo una base (12), una coppia di primi semianelli (14), una coppia di secondi semianelli (16), un primo coperchio (18), un secondo coperchio (20) e una forma stampo (22), in cui i primi semianelli (14) sono adatti ad essere accostati fra loro per andare in battuta contro la base (12) e contro il primo coperchio (18), per realizzare una prima cavità stampo (13) per lo stampaggio del battistrada (5), e/o per andare in battuta contro la base (12) e contro il secondo coperchio (20), per realizzare una seconda cavità stampo (15) per lo stampaggio del primo strato (6) dell’intersuola (4); e in cui, con i primi semianelli (14) in battuta contro la base (12), i secondi semianelli (16) sono adatti ad essere accostati fra loro, per sovrapporsi ai primi semianelli (14) e andare in appoggio contro la tomaia (2), calzata sulla forma stampo (22), così da realizzare una terza cavità stampo (17) per lo stampaggio del secondo strato (7) dell’intersuola (4); lo stampo (10) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di presa (24) adatti a fissare selettivamente i primi semianelli (14) alla base (12) o ai secondi semianelli (16).
  2. 2. Stampo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di presa (24) comprendono primi mezzi di aggancio (50), predisposti fra la base (12) e i primi semianelli (14), e secondi mezzi di aggancio (52), predisposti fra i primi semianelli (14) e i secondi semianelli (16).
  3. 3. Stampo (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i primi mezzi di aggancio (50) sono predisposti all’interno di almeno una prima sede di alloggiamento (34) ricavata nella base (12) e dal fatto che i secondi mezzi di aggancio (52) sono predisposti almeno parzialmente all’interno di almeno una seconda sede di alloggiamento (54) ricavata nei secondi semianelli (16).
  4. 4. Stampo (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una prima sede di alloggiamento (34) è ricavata in corrispondenza di una superficie laterale della base (12), così da essere affacciata ad una superficie laterale interna di uno dei due primi semianelli (14).
  5. 5. Stampo (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una seconda sede di alloggiamento (54) è ricavata in corrispondenza di una superficie laterale di uno dei due secondi semianelli (16), così da essere affacciata ad una superficie laterale esterna di uno dei due primi semianelli (14).
  6. 6. Stampo (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuno dei primi semianelli (14) è dotato di sedi di impegno (56, 58) configurate per essere impegnate dai mezzi di presa (24), dette sedi di impegno (56, 58) essendo predisposte in corrispondenza di una superficie laterale interna e di una superficie laterale esterna di ciascun primo semianello (14).
  7. 7. Stampo (10) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che dette sedi di impegno (56, 58) sono fra loro in comunicazione di fluido.
  8. 8. Stampo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i primi mezzi di aggancio (50) e i secondi mezzi di aggancio (52) sono adatti a muovere da una posizione retratta ad una posizione di impegno.
  9. 9. Stampo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nella posizione retratta le estremità terminali dei primi mezzi di aggancio (50) e dei secondi mezzi di aggancio (52) non sporgono dalle rispettive sedi di alloggiamento (34, 54) e che nella posizione di impegno le estremità terminali dei primi mezzi di aggancio (50) e dei secondi mezzi di aggancio (52) impegnano le rispettive sedi di impegno (56, 58).
  10. 10. Stampo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di presa (24) consistono in pinze di presa di tipo parallelo, radiale o angolare aventi due o più griffe.
  11. 11. Stampo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i primi mezzi di aggancio (50) e i secondi mezzi di aggancio (52) dei mezzi di presa (24) comprendono almeno una pinza a sfera.
  12. 12. Stampo (10) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta almeno una pinza a sfera è dotata di una carcassa (60); all’interno di detta carcassa (60) essendo disposti un primo attuatore (70) e un secondo attuatore (72), il primo attuatore (70) avendo un’estremità (74) con forma svasata ed essendo mobile scorrevolmente all’interno del secondo attuatore (72).
  13. 13. Stampo (10) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che in corrispondenza dell’estremità del secondo attuatore (72) sono predisposte due o più sfere di presa (76), inserite all’interno di apposite sedi (78).
  14. 14. Stampo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, a seguito dello scorrimento del primo attuatore (70) all’interno del secondo attuatore (72), l’estremità svasata (74) del primo attuatore (70) entra in contatto con le sfere di presa (76) spingendole verso l’esterno in modo da impegnare apposite scanalature (62) predisposte nella sede di impegno (56, 58), così da esercitare l’azione di presa.
  15. 15. Metodo per la realizzazione di calzature (1) tramite iniezione diretta su una tomaia (2) di una suola (3) comprendente un battistrada (5) e un’intersuola (4), in cui l’intersuola (4) è composta da un primo strato (6) e da un secondo strato (7); il metodo comprendendo le seguenti fasi: - predisposizione di uno stampo (10) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni; -fissaggio dei primi semianelli (14) ai secondi semianelli (16) con i secondi mezzi di aggancio (52) nella loro posizione di impegno; - chiusura dei secondi semianelli (16) in modo da portare in battuta i primi semianelli (14) contro la base (12) e il primo coperchio (18), così da definire una prima cavità stampo (13); - immissione di una prima miscela polimerica all’interno di detta prima cavità stampo (13) per realizzare il battistrada (5) della suola (3); - disimpegno dei secondi mezzi di aggancio (52) e fissaggio dei primi semianelli (14) alla base (12) con i primi mezzi di aggancio (50) nella loro posizione di impegno, - chiusura dei secondi semianelli (16) contro i primi semianelli (14) e contro il secondo coperchio (20), così da definire una seconda cavità stampo (15), - immissione di una seconda miscela polimerica all’interno di detta seconda cavità stampo (15) per realizzare il primo strato (6) dell’intersuola (4); - chiusura dei secondi semianelli (16) contro i primi semianelli (14) e contro la tomaia (2) calzata sul porta forma (22), così da definire una terza cavità stampo (17); - immissione di una terza miscela polimerica all’interno di detta terza cavità stampo (17) per realizzare il secondo strato (7) dell’intersuola (4); - disimpegno dei primi mezzi di aggancio (50) e fissaggio dei primi semianelli (14) ai secondi semianelli (16) con i secondi mezzi di aggancio (52) nella loro posizione di impegno; - apertura dei secondi semianelli (16); - rimozione della calzatura (1) dalla forma stampo (22).
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che con i primi mezzi di aggancio (50) nella loro posizione di impegno, i secondi mezzi di aggancio (52) si trovano nella loro posizione retratta e con i secondi mezzi di aggancio (52) nella loro posizione di impegno, i primi mezzi di aggancio (50) si trovano nella loro posizione retratta.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che con i secondi mezzi di impegno (52) nella loro posizione di impegno, l’apertura o la chiusura dei secondi semianelli (16) determina la chiusura o l’apertura dei primi semianelli (14).
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che l’immissione della prima, della seconda e della terza miscela polimerica è eseguita tramite un procedimento di stampaggio per iniezione, colata o spruzzatura.
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