IT202100001178U1 - Portastampi per iniezione con servomotore elettrico - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
Annessa alla domanda di brevetto per MODELLO DI UTILIT? avente per titolo
?PORTASTAMPI PER INIEZIONE CON SERVOMOTORE ELETTRICO?
La presente invenzione ha per oggetto un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano, in particolare per lavorazioni di costampaggio a stampo chiuso.
Il poliuretano (PU) ? largamente impiegato a livello industriale per la produzione di svariati articoli. I vantaggi comunemente riconosciuti al poliuretano sono il suo basso costo e la possibilit? di ottenere caratteristiche meccaniche ed estetiche molto diverse variandone la composizione e la lavorazione.
Qui e di seguito, con co-stampaggio si intende una tecnologia di stampaggio ad iniezione nella quale sono impiegate due differenti composizioni di poliuretano, iniettate entrambe nello stesso stampo in tempi diversi.
A titolo esemplificativo, nella trattazione che segue verr? considerato nello specifico il co-stampaggio ad iniezione a stampo chiuso, ad esempio nella produzione di calzature. Resta inteso che l?invenzione pu? trovare impiego anche in altri ambiti affini in cui si pongano problematiche analoghe a quelle affrontate qui.
Nella produzione di calzature, ? noto ottenere il gruppo-suola con un unico processo di co-stampaggio ad iniezione. Il procedimento noto verr? descritto di seguito, con riferimento alle figure da 2 a 7 allegate.
In una prima fase del procedimento (mostrata schematicamente in figura 2), viene predisposto uno stampo 32 chiuso, le cui pareti definiscono una cavit? 54 interna. La parete inferiore 36 dello stampo 32 pu? essere mossa tramite un pistone pneumatico. In una seconda fase (figura 3), viene iniettata nella cavit? 54 una predeterminata quantit? di un primo poliuretano 34 avente una prima formulazione. In una terza fase del procedimento (figura 4) viene attivato il pistone pneumatico che solleva la parete inferiore 36. In questo modo si ottiene di chiudere il primo canale di alimentazione e di comprimere il primo poliuretano 34, compattandolo con un primo grado di compattazione predefinito. Quando questo primo poliuretano 34 ? polimerizzato, si ottiene la porzione inferiore del grupposuola 52, detta battistrada 56 o outsole. In una quarta fase (figura 5), si rimuove la parete superiore dello stampo 32, liberando un secondo canale di alimentazione. In una quinta fase (figura 6), dopo aver predisposto una tomaia 58 in modo da chiudere superiormente lo stampo 32, viene iniettata nella cavit? 54 una predeterminata quantit? di un secondo poliuretano 34 avente una seconda formulazione. Il secondo poliuretano ? dunque iniettato tra la tomaia 58 e il battistrada 56 appena realizzato. In una sesta fase del procedimento (figura 7) viene nuovamente attivato il pistone pneumatico che solleva la parete inferiore 36. In questo modo si ottiene di chiudere il secondo canale di alimentazione e di comprimere il secondo poliuretano 34, compattandolo con un secondo grado di compattazione predefinito. Quando questo secondo poliuretano ? polimerizzato, si ottiene la porzione interna del gruppo-suola, detta suola intermedia 57 o midsole. La suola intermedia ha lo scopo strutturale di unire la tomaia al battistrada e, in uso, svolge la funzione di ammortizzatore.
Dalla descrizione riportata sopra si pu? facilmente comprendere come il co-stampaggio consenta di sfruttare al meglio la versatilit? del poliuretano e delle sue diverse formulazioni. Con il procedimento descritto si ottiene infatti in breve tempo e in modo semplice un prodotto con propriet? ottimali per il mercato.
Come la persona esperta pu? facilmente apprezzare, le figure schematiche da 2 a 7 rappresentano lo stampo in forma semplificata. Spesso nella realt?, ad esempio, le pareti laterali dello stampo sono a loro volta mobili, solitamente in direzioni trasversali rispetto alla direzione di spostamento del pistone. Le pareti laterali dello stampo possono ad esempio essere conformate in modo da ottenere dei sottosquadri nella cavit? dello stampo. La possibilit? di aprire le pareti laterali ? dunque essenziale per poter rimuovere il gruppo-suola finito dallo stampo.
Tale soluzione, pur ampiamente diffusa ed apprezzata, non ? priva di inconvenienti, alcuni dei quali sono connessi all?impiego del pistone pneumatico.
In particolare, come gi? riportato sopra, ciascuno degli spostamenti della parete inferiore dello stampo deve essere controllato e predefinito, in modo da ottenere il risultato desiderato. Impiegando un pistone pneumatico, ciascuno degli spostamenti deve essere impostato mediante la regolazione manuale di apposite ghiere. La regolazione delle ghiere ? un procedimento che richiede esperienza e pazienza da parte dell?operatore. La regolazione avviene per approssimazioni successive, potendo contare solo su indici relativi al posizionamento assoluto di ciascuna ghiera. Una volta ottenuta la regolazione corretta per un determinato primo modello di gruppo-suola, si pu? procedere con la produzione dell?intero lotto, fino a quando deve essere messo in produzione un secondo modello di gruppo-suola, diverso dal primo modello. A questo punto le regolazioni delle ghiere devono essere completamente riviste per il nuovo lotto di produzione. Nel caso in cui fosse necessario tornare a produrre un nuovo lotto di gruppi-suola del primo modello, le ghiere dovrebbero essere nuovamente regolate, di fatto affrontando dall?inizio il procedimento di approssimazione successiva. Inoltre la natura stessa del pistone pneumatico implica che, data una pressione di alimentazione, la forza e lo spostamento del pistone sono legati tra loro in modo univoco. Ci? non consente, ad esempio, di ottenere forze diverse con il medesimo spostamento, impedendo di fatto di poter variare a piacimento il grado di compattazione del poliuretano.
Ancora, la natura del pistone pneumatico non consente di variarne a piacimento la velocit? di spostamento. Una volta impostata una determinata velocit? (tipicamente definendo la portata dell?aria in ingresso), la stessa velocit? viene mantenuta dal pistone durante tutte le lavorazioni e durante ogni sua corsa libera, fino a quando esso incontra la resistenza offerta dal poliuretano e/o del finecorsa meccanico. Questa particolarit? non consente di gestire in modo ottimale n? le diverse fasi nell?ambito di una singola compattazione, n? le diverse compattazioni che possono essere necessarie nell?ambito di un unico ciclo di produzione. Scopo della presente invenzione ? pertanto quello di superare gli inconvenienti evidenziati sopra in relazione alla tecnica nota.
In particolare, un compito della presente invenzione ? quello di rendere disponibile un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano che renda possibile un?agevole regolazione degli spostamenti dello stampo.
Inoltre, un compito della presente invenzione ? quello di rendere disponibile un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano che renda possibile una gestione separata delle forze e degli spostamenti dello stampo.
Infine, un compito della presente invenzione ? quello di rendere disponibile un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano che renda possibile una regolazione della velocit? dello spostamento, ad esempio tra una lavorazione e l?altra o lungo la singola corsa di lavoro dello stampo.
Tale scopo e tali compiti vengono raggiunti mediante un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano in accordo con la rivendicazione 1.
Per meglio comprendere l?invenzione e apprezzarne i vantaggi, vengono di seguito descritte alcune sue forme di realizzazione esemplificative e non limitative, facendo riferimento ai disegni allegati, in cui:
? la figura 1 mostra schematicamente una vista laterale di un portastampi in accordo con una forma di realizzazione dell?invenzione;
? le figure da 2 a 7 mostrano schematicamente alcune fasi successive di un metodo di co-stampaggio di poliuretano in accordo con la tecnica nota; ? le figure da 8 a 15 mostrano schematicamente alcune fasi successive di un metodo di co-stampaggio di poliuretano eseguite con un portastampi simile a quello di figura 1.
L?invenzione riguarda un portastampi per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano, indicato nel suo complesso con 30. Il portastampi 30 ? conformato per reggere uno stampo 32 per lo stampaggio ad iniezione di poliuretano 34. Lo stampo 32 comprende una parete inferiore 36 mobile verticalmente, pareti laterali 38 apribili/chiudibili e almeno una forma removibile 40 adatta a costituire la parete superiore dello stampo 32. Il portastampi 30 comprende:
- una struttura rigida 42;
- una porzione di lavoro 44 adatta a ricevere le pareti laterali 38 dello stampo 32;
- una superficie di appoggio 46 adatta a sorreggere e movimentare verticalmente la parete inferiore 36 dello stampo 32; e
- un gruppo superiore 48 adatto a reggere e movimentare l?almeno una forma removibile 40 dello stampo 32.
Il portastampi 30 dell?invenzione ? caratterizzato dal fatto di comprendere un servomotore elettrico 50 adatto a comandare il movimento della superficie di appoggio 46 rispetto alla struttura rigida 42.
Nell?ambito della presente trattazione, sono state assunte alcune convenzioni terminologiche al fine di rendere pi? semplice e scorrevole la lettura. Tali convenzioni terminologiche vengono chiarite di seguito con riferimento alle figure allegate.
Poich? l?invenzione ? destinata ad essere utilizzata in presenza della accelerazione di gravit? g, si intende che quest?ultima definisca in modo univoco la direzione verticale. Analogamente si intende che in base alla accelerazione di gravit? g siano definiti in modo univoco i termini ?alto?, ?superiore?, ?sopra? e simili, rispetto ai termini ?basso?, ?inferiore?, ?sotto? e simili. Tali termini devono essere intesi in senso relativo ed esclusivamente a scopo descrittivo e non limitativo. Infatti, come la persona esperta pu? ben comprendere, il portastampi 30 in accordo con l?invenzione ? descritto di seguito nella sua disposizione pi? consueta, quella verticale. Nonostante ci? tuttavia nulla impedisce che esso possa essere disposto in modo differente, senza per questo uscire dall?ambito dell?invenzione.
Gli stampi 32 per la produzione di gruppi-suola 52 mediante lo stampaggio ad iniezione di poliuretano 34 sono ben noti. Essi sono standardizzati nella sagoma esterna, negli ingombri e nelle modalit? di vincolo allo scopo di poter essere compatibili con portastampi 30 differenti disponibili sul mercato. Il portastampi 30 secondo l?invenzione mantiene questi parametri standardizzati per poter essere completamente compatibile con tutti gli stampi 32, anche con quelli esistenti.
In modo in s? noto, lo stampo 32 comprende una parete inferiore 36 mobile verticalmente, pareti laterali 38 apribili/chiudibili e almeno una forma removibile 40 adatta a costituire la parete superiore. La parete inferiore 36 ? quella che definisce la sagoma esterna e il disegno del battistrada 56. Le pareti laterali 38 sono apribili/chiudibili, solitamente con un movimento nel piano orizzontale, per poter aprire e chiudere la cavit? 54 dello stampo 32. In alcune forme di realizzazione, le pareti laterali 38 dello stampo 32 formano un sottosquadro nella cavit? 54 e l?apertura delle pareti laterali 38 si rende quindi necessaria per estrarre dallo stampo 32 il gruppo-suola 52 finito. Inoltre le pareti laterali 38 apribili/chiudibili consentono di definire accoppiamenti di forma con le forme removibili 40 che costituiscono la parete superiore dello stampo 32. Le forme removibili 40 sono solitamente due, intercambiabili tra loro a seconda delle specifiche fasi di lavorazione. Una prima forma removibile 40 ? destinata a definire all?interno dello stampo 32 la cavit? 54 adatta a formare il battistrada 56 (o outsole). Preferibilmente, in modo in s? noto, l?accoppiamento tra la prima forma removibile 40 e le pareti laterali 38 definisce un lieve gioco, adatto a consentire la fuoriuscita dell?aria durante il sollevamento della parete inferiore 36 dello stampo 32. Una seconda forma removibile 40 ? adatta a ricevere una tomaia 58 o altro semilavorato destinato ad essere vincolato al gruppo-suola 52 che viene prodotto nello stampo 32. Solitamente la tomaia 58 viene calzata sulla seconda forma removibile 40 che, non a caso, assume la forma di un piede. Anche in questo caso deve essere previsto un passaggio per lo sfiato dell?aria durante il sollevamento della parete inferiore 36 dello stampo 32. Spesso a tale scopo si sfrutta la porosit? della tomaia 58 o di sue parti.
Come gi? accennato sopra, il portastampi 30 dell?invenzione comprende una struttura rigida 42, destinata cio? a fornire un supporto saldo alle restanti parti del portastampi 30 e dello stampo 32. La rigidit? di tale struttura 42 ? preferibilmente adeguata allo specifico settore industriale, consentendo cio? di mantenere le posizioni relative dei vari elementi montati su di essa, con le tolleranze tipiche di questo genere di lavorazioni. La struttura rigida 42 pu? a sua volta essere fissa a terra o montata in modo mobile su un impianto, ad esempio su un impianto a giostra.
Sulla struttura rigida 42 ? predisposta una porzione di lavoro 44, adatta a ricevere le pareti laterali 38 dello stampo 32 e adatta a consentirne i movimenti di apertura e di chiusura, rispettivamente. In alcune forme di realizzazione, le pareti laterali 38 dello stampo 32 comprendono attuatori ausiliari adatti ad imporre alle pareti laterali 38 i movimenti di apertura e di chiusura.
Il portastampi 30 comprende poi una superficie di appoggio 46 che ? adatta a sorreggere e movimentare verticalmente la parete inferiore 36 dello stampo 32. Preferibilmente la parete inferiore 36 dello stampo 32 pu? essere vincolata in modo rilasciabile alla superficie di appoggio 46 del portastampi 30.
Infine, il portastampi 30 comprende un gruppo superiore 48 adatto a reggere e movimentare l?almeno una forma removibile 40 dello stampo 32. Preferibilmente il gruppo superiore 48 comprende un attuatore lineare 60 sul quale ? montata una testa girevole 62. Preferibilmente la testa girevole 62 ? motorizzata.
Come gi? accennato sopra, solitamente le forme removibili 40 sono due per ciascuno stampo 32. Il gruppo superiore 48 ? preferibilmente adatto a reggere e movimentare tutte le forme removibili 40 destinate a cooperare con un singolo stampo 32. Una soluzione nota e apprezzata per ottenere questo risultato ? mostrata nelle figure da 8 a 15. In tale soluzione, le due forme removibili 40 destinate a cooperare con un singolo stampo 32 sono montate sulla testa girevole 62 che le pu? alternativamente predisporre in prossimit? della cavit? 54 dello stampo 32, a seconda delle specifiche fasi del procedimento. Inoltre, l?almeno una forma removibile 40 deve preferibilmente essere movimentata verticalmente in avvicinamento o, rispettivamente, in allontanamento dalla cavit? 54 dello stampo 32. Preferibilmente l?attuatore lineare 60 ? dedicato a questo scopo, movimentando l?intera testa girevole 62.
Come gi? accennato sopra, la porzione di lavoro 44, la superficie di appoggio 46 e il gruppo superiore 48 del portastampi 30 sono conformati in modo da poter co-operare con le relative porzioni dello stampo 32 realizzate secondo gli standard del settore.
Il portastampi 30 in accordo con l?invenzione ? caratterizzato dal fatto di comprendere un servomotore elettrico 50 adatto a comandare il movimento della superficie di appoggio 46 rispetto alla struttura rigida 42. Preferibilmente il servomotore elettrico 50 comprende un motore elettrico 51 del tipo brushless e/o del tipo passo-passo. Nel portastampi 30 dell?invenzione dunque il servomotore elettrico 50 sostituisce il pistone pneumatico di uso comune.
In accordo con alcune forme di realizzazione, l?attuatore lineare 60 che muove il gruppo superiore 48 comprende un pistone pneumatico, simile a quello che, nelle soluzioni della tecnica nota, comanda il movimento della parete inferiore 36 dello stampo 32. Tuttavia, in alcuni utilizzi del portastampi 30, anche la regolazione della corsa dell?attuatore lineare 60 pone problematiche simili a quelle gi? descritte sopra per il pistone pneumatico inferiore. Pertanto, in accordo con alcune forme di realizzazione dell?invenzione (ad esempio quella di figura 1), anche l?attuatore lineare 60 comprende un servomotore elettrico 61 in tutto e per tutto simile al servomotore elettrico 50 descritto per il movimento della parete inferiore 36 dello stampo 32.
Preferibilmente il portastampi 30 comprende un?unit? di controllo 64, un?unit? di memoria 66 e un?interfaccia utente 68. L?unit? di controllo 64 ? preferibilmente adatta ad azionare il servomotore elettrico 50 che comanda il movimento della superficie di appoggio 46. Il fatto che l?azionamento del servomotore elettrico 50 avvenga tramite l?apposita unit? di controllo 64 consente di regolarne in modo preciso gli spostamenti, semplicemente impostando i relativi parametri, ad esempio attraverso l?interfaccia utente 68. Inoltre, una volta che alcuni parametri sono stati impostati e si sono rivelati corretti per una certa lavorazione, tali parametri possono essere memorizzati nell?unit? di memoria 66 e richiamati in qualsiasi momento tornino necessari, tipicamente per rifare la medesima lavorazione. Si consideri che queste operazioni, ad oggi, sono sempre state svolte in modo manuale.
Inoltre, l?unit? di controllo 64 pu? azionare il servomotore elettrico 50 comandandolo alternativamente in forza o in spostamento, ottenendo cos? una grande flessibilit? di applicazione. In questo modo ? ad esempio possibile ottenere gradi maggiori di compattazione della medesima formulazione di poliuretano 34, semplicemente aumentando la quantit? di materiale iniettato per unit? di volume e aumentando proporzionalmente la forza esercitata dal servomotore elettrico 50.
Ancora, l?unit? di controllo 64 pu? azionare il servomotore elettrico 50 imponendo velocit? di spostamento differenti a seconda delle specifiche necessit?. La velocit? di spostamento imposta alla superficie di appoggio 46, e quindi alla parete inferiore 36 dello stampo 32, pu? essere variata da una fase all?altra della lavorazione, ma pu? anche essere variata durante una medesima fase lungo la singola corsa di lavoro. Questa possibilit? consente di ottenere risultati ottimali in relazione a quei fenomeni che sono influenzati dai tempi di applicazione delle diverse fasi di lavorazione. Alcuni di questi fenomeni sono ad esempio l?evacuazione dell?aria dalla cavit? 54 dello stampo 32, la reazione tra l?isocianato e il poliolo nella formazione del poliuretano 34, la reticolazione superficiale del poliuretano 34, l?adesione del poliuretano 34 alla tomaia 58 e al battistrada 56, la formazione di bolle e lacune all?interno della massa di poliuretano 34. Inoltre, l?unit? di controllo 64 pu? preferibilmente azionare anche uno o pi? dei seguenti elementi: l?attuatore lineare 60 del gruppo superiore 48, la testa girevole 62 del gruppo superiore 48, gli attuatori ausiliari delle pareti laterali 38, i mezzi di iniezione del poliuretano 34. Come la persona esperta pu? ben comprendere, la possibilit? di controllare pi? attuatori tramite un?unica unit? di controllo 64 consente di ottimizzare la sincronia e la successione delle fasi di lavorazione.
Di seguito viene brevemente descritto, con riferimento alle figure da 8 a 15, un metodo di co-stampaggio di poliuretano eseguito con un portastampi 30 in accordo con l?invenzione.
Figura 8 mostra la fase in cui lo stampo 32 ? chiuso, nella cavit? 54 viene iniettato poliuretano 34 e il servomotore elettrico 50 spinge sulla parete inferiore 36 dello stampo 32. In questo modo il poliuretano 34 viene compattato per ottenere il battistrada 56.
Figura 9 mostra la fase in cui le pareti laterali 38 dello stampo 32 sono state aperte, liberando cos? la forma 40 che ? stata sollevata dall?attuatore lineare 60. Nella cavit? 54 dello stampo 32 resta il battistrada 56, pronto per le fasi successive della lavorazione, che viene preferibilmente abbassato tramite il servomotore elettrico 50. Allo stesso tempo, una tomaia 58 ? stata calzata sulla seconda forma 40.
Figura 10 mostra la fase in cui la testa girevole 62 ha rimosso la prima forma 40 e ha predisposto in prossimit? dello stampo 32 la seconda forma 40 con la tomaia 58.
Figura 11 mostra la fase in cui la seconda forma 40 e la tomaia 58 sono state abbassate dall?attuatore lineare 60. Le pareti laterali 38 dello stampo 32 sono state chiuse, impegnando la seconda forma 40 e la tomaia 58, per preparare la cavit? 54 per una nuova iniezione di poliuretano 34. Figura 12 mostra la fase in cui nella cavit? 54 viene nuovamente iniettato poliuretano 34 e il servomotore elettrico 50 spinge sulla parete inferiore 36 dello stampo 32. In questo modo il poliuretano 34 viene compattato per ottenere la suola intermedia 57.
Figura 13 mostra la fase in cui le pareti laterali 38 dello stampo 32 sono state nuovamente aperte, liberando cos? la forma 40 che ? stata sollevata dall?attuatore lineare 60. Assieme alla forma viene sollevata anche la tomaia 58 unita al relativo gruppo-suola 52. La cavit? 54 dello stampo 32 resta vuota, pronta per iniziare un nuovo ciclo di lavorazione.
Figura 14 mostra la fase in cui mostra la fase in cui la testa girevole 62 ha rimosso la seconda forma 40 e la tomaia 58 e ha predisposto in prossimit? dello stampo 32 la prima forma 40.
Figura 15 mostra la fase in cui la tomaia 58 unita al relativo gruppo-suola 52 vengono rimossi dalla seconda forma 40, liberando completamente il portastampi 30 affinch? possa essere riportato nella configurazione di figura 8 per iniziare un ciclo di lavorazione.
Come la persona esperta pu? ben comprendere, l?invenzione permette di superare gli inconvenienti evidenziati in precedenza con riferimento alla tecnica nota.
In particolare, la presente invenzione rende disponibile un portastampi 30 per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano 34 che rende possibile un?agevole regolazione degli spostamenti dello stampo 32. Inoltre, la presente invenzione rende disponibile un portastampi 30 per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano 34 che rende possibile una gestione separata delle forze e degli spostamenti dello stampo 32.
Infine, la presente invenzione rende disponibile un portastampi 30 per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano 34 che rende possibile una regolazione della velocit? dello spostamento, ad esempio tra una lavorazione e l?altra o lungo la singola corsa di lavoro dello stampo 32. ? chiaro che le specifiche caratteristiche sono descritte in relazione a diverse forme di realizzazione dell?invenzione con intento esemplificativo e non limitativo. Ovviamente un tecnico del ramo potr? apportare alla presente invenzione ulteriori modifiche e varianti, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche. Ad esempio le caratteristiche tecniche descritte in relazione ad una forma di realizzazione dell?invenzione potranno essere estrapolate da essa ed applicate ad altre forme di realizzazione dell?invenzione. Tali modifiche e varianti sono peraltro contenute nell?ambito di protezione dell?invenzione, quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (11)

RIVENDICAZIONI
1. Portastampi (30) per lavorazioni di stampaggio ad iniezione di poliuretano (34), conformato per reggere uno stampo (32) per lo stampaggio ad iniezione di poliuretano (34), lo stampo (32) comprendendo una parete inferiore (36) mobile verticalmente, pareti laterali (38) apribili/chiudibili e almeno una forma removibile (40) adatta a costituire la parete superiore dello stampo (32), in cui il portastampi (30) comprende: - una struttura rigida (42);
- una porzione di lavoro (44) adatta a ricevere le pareti laterali (38) dello stampo (32);
- una superficie di appoggio (46) adatta a sorreggere e movimentare verticalmente la parete inferiore (36) dello stampo (32);
- un gruppo superiore (48) adatto a reggere e movimentare l?almeno una forma removibile (40) dello stampo (32);
caratterizzato dal fatto di comprendere un servomotore elettrico (50) adatto a comandare il movimento della superficie di appoggio (46) rispetto alla struttura rigida (42).
2. Portastampi (30) in accordo con la rivendicazione 1, in cui il gruppo superiore (48) comprende un attuatore lineare (60) sul quale ? montata una testa girevole (62).
3. Portastampi (30) in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui il servomotore elettrico (50) comprende un motore elettrico del tipo brushless e/o del tipo passo-passo.
4. Portastampi (30) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un?unit? di controllo (64), un?unit? di memoria (66) e un?interfaccia utente (68).
5. Portastampi (30) in accordo con la rivendicazione precedente, in cui l?unit? di controllo (64) ? adatta ad azionare il servomotore elettrico (50).
6. Portastampi (30) in accordo con la rivendicazione 4 o 5, in cui l?unit? di controllo (64) pu? azionare il servomotore elettrico (50) comandandolo alternativamente in forza o in spostamento.
7. Portastampi (30) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui l?unit? di controllo (64) pu? azionare il servomotore elettrico (50) imponendo velocit? di spostamento differenti.
8. Portastampi (30) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui la testa girevole (62) ? motorizzata.
9. Portastampi (30) in accordo con la rivendicazione, in cui le pareti laterali (38) apribili/chiudibili dello stampo (32) comprendono attuatori ausiliari adatti ad imporre alle pareti laterali (38) i movimenti di apertura e di chiusura
10. Portastampi (30) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni da 4 a 9, in cui l?unit? di controllo (64) ? inoltre adatta ad azionare uno o pi? tra: l?attuatore lineare (60) del gruppo superiore (48), la testa girevole (62) motorizzata del gruppo superiore (48), gli attuatori ausiliari delle pareti laterali (38) dello stampo (32).
11. Portastampi (30) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni da 2 a 10, in cui l?attuatore lineare (60) del gruppo superiore (48) comprende un servomotore elettrico (61).
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