ITTO20110913A1 - Procedimento per la costruzione di pali di grande diametro e utensile di scavo - Google Patents

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ITTO20110913A1
ITTO20110913A1 IT000913A ITTO20110913A ITTO20110913A1 IT TO20110913 A1 ITTO20110913 A1 IT TO20110913A1 IT 000913 A IT000913 A IT 000913A IT TO20110913 A ITTO20110913 A IT TO20110913A IT TO20110913 A1 ITTO20110913 A1 IT TO20110913A1
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Maurizio Siepi
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Description

“Procedimento per la costruzione di pali di grande diametro e utensile di scavoâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per costruire pali di grande diametro in tutti i terreni (coesivi, incoerenti e lapidei) con ridotto errore di deviazione. L’invenzione si riferisce inoltre ad un utensile di scavo per l’attuazione di tale procedimento.
Nel caso la perforazione avvenga in roccia o calcestruzzo, il problema di seguire perforazioni pilota viene di norma risolto usando un utensile di scavo sul quale viene fissato un puntale che segue un foro guida o preforo. Tale accorgimento, tuttavia, non à ̈ utilizzabile qualora ci si trovi in presenza di terreni non coerenti. Infatti, qualora lo scavo preveda la ripetizione di operazioni di salita e discesa dell’utensile, esiste il rischio che si verifichi l’ostruzione del foro guida, causato da un parziale o totale collasso delle pareti del foro, oppure dalla caduta o sedimentazione dei detriti non raccolti dall’utensile. In questo caso il foro pilota si riempie di materiale sciolto e quindi il puntale corre il rischio di uscire dal foro guida. Inoltre, in terreni soffici, il terreno circostante il foro guida potrebbe non contrastare efficacemente le spinte laterali che portano l’utensile ad uscire dalla traiettoria definita.
In US 2010/0108392 A1 à ̈ descritto un procedimento per la costruzione di fori di scavo di grosso diametro e paratie di pali. Un impianto di perforazione a doppia testa rotary aziona una batteria perforazione di piccolo diametro (compreso tra 50 mm e 400 mm) ed una batteria di perforazione di diametro molto maggiore che à ̈ concentrica alla batteria di perforazione più piccola ed à ̈ dotata inferiormente di una punta da perforazione di forma anulare. Una punta direzionabile del tipo “mud motor†à ̈ provvista all’estremità inferiore della batteria più piccola per realizzare una perforazione pilota quanto più possibile verticale. La batteria esterna viene avanzata, allargando il foro e utilizzando la batteria interna come guida di verticalità. Tale metodologia à ̈ nota per le perforazioni di piccolo diametro, mentre nel caso si operi su diametri maggiori sorgono problemi legati alle dimensioni e ai pesi in gioco, che rendono difficile l’applicazione. Questa applicazione quindi prevede pesanti interventi sulle macchine esistenti sul mercato con le quali vengono comunemente realizzati pali di grande diametro.
La realizzazione di pali di grande diametro prevede l’utilizzo di un bucket collegato rigidamente ad un’asta telescopica (kelly bar) che spinge e fa ruotare il bucket stesso. Lo scavo viene eseguito mediante la ripetizione di una fase di scavo, durante la quale il bucket viene calato nel foro e scava riempiendosi con il terreno scavato, e una fase di svuotamento del bucket, durante la quale il bucket viene estratto dal foro per svuotarne il contenuto. Le due fasi vengono ripetute fino ad approfondire il foro alla quota di progetto.
A causa dei giochi tra le parti che compongono il sistema bucket-kelly bar, la perforazione dei pali porta normalmente a deviazioni sulla verticalità fino a 2%, limite questo riportato dalla Normativa Europea EN 1536. Nella pratica comune in cui i pali siano usati per carichi verticali, questa deviazione non comporta particolari problemi. Tuttavia, nel caso in cui i pali vengano usati per creare una barriera impermeabile orizzontale, oppure debbano essere accostati, tale limite costituisce un problema, dando luogo a difetti nella geometria complessiva della barriera.
È scopo della presente invenzione costruire pali di grande diametro con elevata accuratezza in tutti i tipi di terreni (coerenti, non coesivi e lapidei) in particolare per realizzare paratie di pali accostati o secanti, mantenendo la deviazione dalla verticalità ben al di sotto del limite ≤ 2% prescritto dalla norma europea EN 1536. In particolare, l’invenzione si propone di ridurre gli errori di verticalità, vantaggiosamente sfruttando la precisione ottenibile dalla tecnologia delle perforazioni direzionate.
Questo ed altri scopi e vantaggi, che saranno compresi meglio in seguito, sono raggiunti da un procedimento avente le caratteristiche definite nella rivendicazione 1. Secondo un altro aspetto, l’invenzione propone un utensile di scavo secondo la rivendicazione 14. Forme di realizzazione preferite del procedimento e dell’utensile di scavo sono enunciate nelle rivendicazioni dipendenti.
In estrema sintesi, in una prima fase del procedimento si esegue una perforazione direzionata secondo modalità note. Si ottiene in tal modo un foro di elevata accuratezza, nel quale si introduce un tubo di materiale meccanicamente erodibile. Questo tubo può essere riempito di miscela indurente, ottenendo un nucleo di guida che si estende con precisione in una direzione coincidente con l’asse centrale del palo di grande diametro che si vuole costruire. Successivamente si scava un foro allargato attorno al nucleo formato dal tubo guida, utilizzando per lo scavo un utensile che presenta una cavità cilindrica interna centrale che viene infilata e centrata sul nucleo affinché l’utensile possa ruotare e scorrere in modo guidato sul nucleo stesso. L’utensile di scavo à ̈ provvisto inferiormente di mezzi per scavare il terreno e internamente di mezzi per disgregare il nucleo a mano a mano che l’allargamento dello scavo procede.
Verranno ora descritte alcune forme di attuazione preferite ma non limitative del procedimento e dell’utensile di scavo secondo l'invenzione; si fa riferimento ai disegni allegati, in cui:
le figure 1-3 illustrano le fasi di scavo direzionato di un foro pilota;
le figure 4-6 illustrano l’infissione di un tubo di materiale meccanicamente erodibile nel foro pilota;
la figura 7 illustra il getto di una miscela indurente nel tubo inserito nel foro pilota;
le figure 8 e 9 sono viste in sezione verticale che illustrano due rispettive forme di realizzazione di un utensile di scavo secondo la presente invenzione, durante fasi di scavo;
la figura 10 illustra l’utensile di scavo della figura 8 estratto dal foro di scavo durante lo svuotamento dei detriti;
le figure 11 e 12 sono viste in sezione verticale di una forma di realizzazione di un utensile di scavo a circolazione rovescia secondo la presente invenzione, mostrato isolatamente e durante una fase di scavo;
le figure 13 e 14 sono viste in sezione verticale di un’ulteriore forma di realizzazione di un utensile di scavo secondo la presente invenzione, rispettivamente durante una fase di scavo e durante lo svuotamento dei detriti;
la figura 15 Ã ̈ una vista in sezione secondo la traccia XV-XV della figura 14; e
la figura 16 Ã ̈ una vista in sezione verticale di una forma di realizzazione ancora diversa di un utensile di scavo secondo la presente invenzione.
Facendo inizialmente riferimento alle figure da 1 a 3, il procedimento prevede, come fase preliminare, l’esecuzione di una perforazione direzionata verticale sfruttando metodologie note (mud motor, directional drilling, etc.), così da ottenere un foro pilota 10 di piccolo diametro. Con l’espressione “piccolo diametro†in questo contesto si intende indicare diametri compresi tra 50 mm e 400 mm circa. La trivellazione avviene usando sistemi noti di perforazione direzionata, servendosi di utensili e strumenti di controllo della direzione del foro (punte asimmetriche, strumentazione singleshot, multishot, measuring while drilling, etc.). Il controllo della direzione, che può essere eseguito in maniera continua e in real-time, oppure in maniera discontinua, consente di correggere la direzione del foro quando se ne ravvisi la necessità. Tanto i metodi, quanto le apparecchiature utilizzate per le perforazioni direzionate sono noti nella tecnica e non richiedono di essere qui descritti in dettaglio.
Nel caso in cui ci si trovi ad operare, in tutto o in parte, in terreni incoerenti o comunque instabili, à ̈ preferibile rivestire la perforazione per sostenere le pareti del foro pilota, inserendo preventivamente un casing di rivestimento 11. Tale operazione può avvenire contemporaneamente oppure successivamente alla perforazione utilizzando indifferentemente qualsiasi metodo noto, ad esempio perforazioni in doppia testa (rotary superiore che aziona l’asta interna 12 e rotary inferiore che aziona il casing di rivestimento 11), oppure perforazioni in testa singola con trascinatore (la rotary singola movimenta l’asta ed il casing di rivestimento viene infisso attraverso rotazioni e spinta impresse da un trascinatore collegato alla testa), o ancora in overburden drilling attraverso l’uso di teste perforanti fondo foro che dal basso trascinano (senza ruotare o ruotando) il casing di rivestimento 11, o ancora con opportune teste vibranti che possono infiggere o roto-infiggere il casing di rivestimento.
Una volta terminato il foro pilota, e verificato che la verticalità sia conforme alla tolleranza del progetto, si inserisce nel foro pilota un tubo pilota 13 in materiale resistente ma meccani camente erodibile. Materiali adatti per il tubo pilota includono, ad esempio, il PVC, la vetroresina o altri materiali plastici tali per cui il tubo pilota 13 possa essere successivamente distrutto, così come spiegato più avanti.
Inoltre, giocando sul fatto che il diametro esterno del tubo pilota 13 à ̈ più piccolo del foro pilota 10 e del diametro interno del casing 11, il tubo 13 andrà a disporsi su un asse che approssima maggiormente la verticale rispetto al foro pilota.
Se à ̈ stato usato un casing 11 di rivestimento del foro pilota, il tubo meccanicamente erodibile viene inserito nel casing di rivestimento (figure 4 e 5), altrimenti lo si inserisce direttamente nel foro pilota aperto che si ottiene al termine della perforazione. A seconda delle caratteristiche meccaniche del terreno, il casing di rivestimento può essere inserito anche solo parzialmente nel foro, allo scopo di sostenere le pareti del foro nella sola parte di terreno instabile. Una volta inserito il tubo erodibile nel foro pilota, il casing di rivestimento (se previsto) viene estratto (figura 6).
Successivamente, il tubo erodibile 13 viene riempito di miscela indurente 14 (figura 7), ad esempio miscela cementizia o miscela plastica, eventualmente additivata di fibre per incrementarne la consistenza. Il tubo erodibile e la miscela, una volta indurita, costituiscono insieme un nucleo pilota 15 che si estende con precisone lungo l’asse su cui si vuole costruire il palo di grande diametro. Il nucleo pilota 15 consente di guidare con precisione un utensile di scavo 20, illustrato nelle figure 8 e 10, il quale viene azionato facendolo scorrere lungo il nucleo e ruotare attorno a questo per allargare il foro, seguendo un movimento di trivellazione. Qualora si usi un tubo erodibile 13 di per sé sufficientemente robusto per l’applicazione specifica, la successiva fase di riempimento con la miscela indurente può essere omessa, per cui il nucleo pilota à ̈ costituito, in tale variante, dal solo tubo erodibile 13.
In accordo con ulteriori forme di attuazione del procedimento, il nucleo cilindrico di guida 15 viene prefabbricato e successivamente infisso nel terreno. Varianti di tale forma di attuazione includono l’infissione del nucleo 15 in un foro pilota scavato preventivamente (analogo al foro 10), oppure l’infissione diretta del nucleo prefabbricato 15 nel terreno, senza realizzare un foro pilota preliminare. Il nucleo prefabbricato può essere realizzato riempiendo di miscela indurente un tubo di materiale meccanicamente erodibile, in modo analogo a quanto descritto qui sopra; in alternativa il nucleo prefabbricato può essere un corpo cilindrico pieno composto da un elemento singolo oppure da più elementi collegati meccanicamente tra di loro, formati da materiale meccanicamente erodibile, ad esempio in conglomerato cementizio (non armato).
Nelle forme di realizzazione illustrate nelle figure da 8 a 10, l’utensile di scavo à ̈ del tipo a bucket, e presenta organi disgregatori inferiori 21, ad esempio una o più file di denti disgregatori disposte in senso radiale, una parete laterale cilindrica o pseudo-cilindrica 22 che collega gli organi disgregatori inferiori 21 al tetto 23 del bucket. In modo di per sé noto, il tetto del bucket presenta un attacco superiore 24, generalmente a sezione quadrata, per l’impegno a rotazione con la sezione o tratto più basso di un’asta di perforazione 31, ad esempio del tipo noto come “Kelly bar†.
Gli organi disgregatori inferiori 21 sono fissati ad un fondo rigido 25 il quale presenta aperture passanti (di per sé note e non illustrate) per consentire l’ingresso dei detriti nel bucket, ed una cavità cilindrica centrale 26 che viene infilata coassialmente sul nucleo 15 così da centrare l’utensile 20 e guidarne il movimento di scavo per allargare il foro attorno al nucleo pilota. Nella forma di realizzazione preferita, la cavità cilindrica 26 à ̈ una cavità passante definita da una porzione tubolare 27, formata come un pezzo singolo o comunque saldamente e rigidamente fissata al fondo 25, sporgente verticalmente all’interno dell’utensile 20 e coassialmente rispetto alla parete cilindrica 22. La parte inferiore della cavità cilindrica centrale 26 può avere forma svasata per facilitare l’ingresso del tubo 13 ogni volta che il bucket viene calato nel foro per approfondire lo scavo.
All’interno dell’utensile 20 sono fissati organi disgregatori interni 28 (ad esempio denti, vomeri, punte) disposti superiormente alla cavità cilindrica di guida 26, preferibilmente allineati assialmente con questa.
Attraverso l’attacco 24, l’utensile di scavo 20 viene comandato per trivellare, eseguendo un movimento combinato di rotazione e avanzamento attorno e lungo il nucleo 15.
L’utensile 20 avanza lungo il nucleo e forma attorno a questo un foro di scavo allargato 16 mediante gli organi disgregatori inferiori 21. Contemporaneamente, gli organi disgregatori interni 28 progressivamente distruggono la sommità del nucleo pilota 15, permettendo così alle aste di perforazione di progredire verso il basso.
L’utensile di scavo delle forme di realizzazione illustrate nelle figure 8-10 viene usato come un tradizionale bucket per costruire pali trivellati, facendo se necessario uso di fanghi per il sostegno del foro allargato 16, e alternando la fase di scavo e la fase di ritiro verso l’alto e scarico del bucket, fissato ad un’asta 31 in questo esempio di tipo telescopico nota come kelly bar. Il fondo 25 dell’utensile di scavo a bucket 20 à ̈ vincolato alla parete cilindrica 22 mediante una cerniera orizzontale 29. Il bucket 20 à ̈ provvisto di un dispositivo di sgancio 30 per liberare il fondo 25 così da svuotarlo dei detriti quando il bucket viene estratto dal foro di scavo 16.
La forma, disposizione e numero degli organi disgregatori interni potrà variare. Nell’esempio delle figure 8 e 10, gli organi disgregatori interni 28 sono disposti secondo un piano obliquo.
Nell’esempio della figura 9, gli organi disgregatori interni 28’ sono disposti secondo una superficie concava rivolta verso il basso, ad esempio conica, così da favorire il centraggio e il bilanciamento delle forze e reazioni scambiate tra il bucket e il nucleo. Negli esempi delle figure 8-10 gli organi disgregatori interni sono fissati inferiormente al tetto 23.
Alternativamente, l’operazione di scavo e allargamento del foro attorno al nucleo centrale può essere eseguita usando la tecnica della perforazione continua, a circolazione inversa. Secondo questa forma di attuazione, illustrata nelle figure 11 e 12, l’utensile di scavo 20’ à ̈ fissato al fondo di una batteria di aste 31’ aventi un passaggio periferico laterale 32, il quale comunica inferiormente con un condotto centrale coassiale (o affiancato) 33. Attraverso il passaggio periferico 32 si inietta aria compressa, mentre il condotto centrale 33 serve per la risalita di detriti scavati. Il foro allargato 16 (figura 12) viene riempito con un fluido (ad esempio acqua, oppure polimero, oppure fango bentonitico), mentre si inietta aria compressa nel passaggio periferico 32 attraverso le aste. Nell’esempio delle figure 11 e 12, gli organi disgregatori inferiori 21’ sono del tipo “roller bit†. I detriti scavati entrano nell’utensile attraverso aperture (non illustrate) praticate nel fondo 25’.
La pressione dell’aria immessa nel passaggio 32 genera una depressione nel condotto centrale 33, provocando la risalita del fango assieme ai detriti scavati attraverso il condotto centrale 33. Un elemento tubolare 34, collegabile in condizioni di esercizio al condotto centrale 33, si apre al di sopra del fondo 25 per l’evacuazione dei detriti raccolti nell’utensile di scavo 20’.
L’utensile comprende una porzione tubolare centrale 27 che presenta una cavità interna cilindrica assiale 26 la quale viene infilata e centrata sul nucleo 15 cementato nel terreno, in modo che l’utensile possa ruotare attorno al nucleo 15 ed essere guidato lungo quest’ultimo nel movimento di scavo che crea il foro allargato 16. Gli organi disgregatori interni 28 o 28’ possono essere disposti in vario modo, così come citato per le forme di realizzazione delle figure 8-10, al fine di distruggere il nucleo 15 a mano a mano che la perforazione procede.
Nelle forme di realizzazione preferite, la cavità cilindrica 26 à ̈ aperta superiormente e gli organi disgregatori 28, 28’sono distanziati al di sopra di essa, in modo tale che i detriti del nucleo 15 eroso cadano all’interno dell’utensile, sopra il suo fondo 25, 25’, per essere così evacuati unitamente ai detriti di terreno scavati.
Una volta allargato il foro 16 per tutta la lunghezza del nucleo pilota 15, lo scavo viene equipaggiato con armatura (se prevista) e quindi riempito di calcestruzzo, ottenendo così un palo di grande diametro secondo modalità che non si discostano da quelle seguite tradizionalmente.
Nelle figure da 13 a 16 sono illustrate due ulteriori forme di realizzazione di un utensile di scavo la cui cavità cilindrica 26 presenta una serie di aperture laterali 26a attraverso le quali i detriti del nucleo guida 15 che viene eroso possono cadere direttamente sul fondo 25 dell’utensile. In tali esempi, la porzione tubolare centrale 27 che definisce al suo interno la cavità cilindrica assiale 26 à ̈ formata da barre metalliche 27a, saldate in modo tale da formare una struttura a gabbia che definisce la cavità 26 e le aperture laterali 26a di questa.
Come si potrà apprezzare, il presente procedimento consente di eseguire un palo di grande diametro con precisione elevata anche in terreni incoerenti, utilizzando la tecnologia della perforazione direzionata.
Si intende che l’invenzione non à ̈ limitata alle forme di realizzazione qui descritte ed illustrate, che sono da considerarsi come esempi di attuazione del procedimento e dell’utensile di scavo; l’invenzione à ̈ suscettibile di modifiche relative a forme, dimensioni e disposizioni di parti, dettagli costruttivi e materiali usati, così come noto alle persone esperte nel settore.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la costruzione di pali interrati di grande diametro, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: a) predisporre nel terreno un nucleo cilindrico pilota (15) di piccolo diametro, fatto di materiale o materiali meccanicamente erodibile/i, il quale si estende lungo l’asse centrale di un palo di grande diametro da costruire; b) scavare il terreno attorno al nucleo pilota (15) utilizzando lo stesso nucleo come guida per un utensile di scavo (20) che presenta: una cavità cilindrica centrale di guida (26) infilata sul nucleo (15); primi organi disgregatori inferiori (21, 21’) per disgregare il terreno sotto l’utensile; secondi organi disgregatori interni (28, 28’) disposti superiormente alla cavità cilindrica (26), così da disgregare la sommità del nucleo (15) mentre l’utensile avanza verso il basso guidato lungo lo stesso nucleo (15).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a) include le fasi di: a1) scavare nel terreno un foro pilota di piccolo diametro (10); a2) inserire nel foro pilota (10) un tubo pilota cilindrico (13) di materiale meccanicamente erodibile.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a) include inoltre, successivamente alla fase a2) l’ulteriore fase di: a3) riempire il tubo pilota (13) con una miscela indurente (14).
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il foro pilota (10) Ã ̈ scavato utilizzando tecnologie di perforazione direzionata.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 2 o 3 o 4, caratterizzato dal fatto che la fase di inserimento del tubo pilota (13) Ã ̈ preceduta dalla fase di inserire nel foro pilota (10) un casing di rivestimento (11), e che il tubo pilota (13) viene inserito in detto casing di rivestimento.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la fase di riempimento del tubo pilota (13) con la miscela indurente à ̈ se guita dalla fase di estrarre il casing di rivestimento (11) dal foro pilota.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a) include le fasi di: - prefabbricare il nucleo cilindrico pilota (15) e successivamente - infiggere il nucleo pilota prefabbricato (15) nel terreno lungo l’asse centrale del palo di grande diametro da costruire.
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta fase di infissione à ̈ preceduta dalla fase di scavare preliminarmente nel terreno un foro pilota di piccolo diametro (10), e che successivamente, in detta fase di infissione, il nucleo pilota prefabbricato (15) viene infisso nel foro pilota (10).
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il nucleo pilota prefabbricato (15) viene infisso direttamente nel terreno e senza effettuare preliminarmente lo scavo di un foro pilota.
  10. 10. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni da 7 a 9, caratterizzato dal fatto che la fase di prefabbricazione del nucleo pilota (15) include le fasi di: - predisporre un tubo pilota cilindrico (13) di materiale meccanicamente erodibile, e successivamente - riempire il tubo pilota (13) con una miscela indurente (14).
  11. 11. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni da 7 a 9, caratterizzato dal fatto che il nucleo pilota prefabbricato (15) Ã ̈ un corpo cilindrico pieno costruito in un pezzo singolo.
  12. 12. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni da 3 a 6 o 10, caratterizzato dal fatto che la miscela indurente (14) colata nel tubo pilota (13) include una miscela cementizia additivata con fibre.
  13. 13. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la fase di scavo del terreno attorno al nucleo pilota (15) à ̈ eseguita usando la tecnica della perforazione a circolazione inversa, la quale prevede le fasi di: allagare con un fluido il foro allargato (16) scavato dall’utensile (20), e inviare aria compressa all’utensile attraverso un primo condotto (32) in un’asta (31’) avente un secondo condotto (33) attraverso il quale il fluido risale assieme ai detriti scavati dall’utensile.
  14. 14. Utensile di scavo (20, 20’) per l’attuazione di un procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, dove l’utensile à ̈ provvisto di primi organi disgregatori inferiori (21, 21’) per disgregare il terreno sotto l’utensile; caratterizzato dal fatto che l’utensile presenta una cavità cilindrica centrale di guida (26) che si estende verso l’alto da una base inferiore allargata (25, 25’), e secondi organi disgregatori interni (28, 28’) disposti superiormente alla cavità cilindrica (26).
  15. 15. Utensile di scavo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che l’utensile à ̈ del tipo a bucket, e comprende: un fondo rigido aperto (25) al di sotto del quale sono fissati gli organi disgregatori inferiori (21); un tetto (23) con un attacco superiore (24) per la connessione meccanica ad una batteria di aste; una parete laterale sostanzialmente cilindrica (22) che collega il fondo (25) al tetto (23); una porzione tubolare interna (27), disposta almeno in parte sopra il fondo (25), che si estende coassialmente all’interno della parete cilindrica laterale (22) e presenta internamente detta cavità cilindrica centrale (26); un mezzo di articolazione (29) che collega il fondo (25) alla parete laterale (22) in modo girevole; e mezzi di aggancio rilasciabili (30) per bloccare il fondo (25) alla parete laterale (22) in una configurazione di scavo, e per svincolare il fondo dalla parete laterale (22) in modo tale da consentire ad esso di aprirsi basculando attorno al mezzo di articolazione (29) per svuotare l’utensile a bucket.
  16. 16. Utensile di scavo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che l’utensile comprende: un fondo rigido aperto (25) al di sotto del quale sono fissati i primi organi disgregatori (21); una porzione superiore con un elemento tubolare (34) collegabile ad un condotto (33) di una batteria di aste (31’) per l’evacuazione dei detriti raccolti nell’utensile al di sopra del fondo (25); una porzione tubolare interna (27), disposta almeno in parte sopra il fondo (25), la quale presenta internamente detta cavità cilindrica centrale (26).
  17. 17. Utensile di scavo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 14 a 16, caratterizzato dal fatto che i secondi organi disgregatori interni (28, 28’) sono disposti al di sopra e distanziati dalla cavità cilindrica (26) e che questa à ̈ aperta superiormente.
  18. 18. Utensile di scavo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 14 a 17, caratterizzato dal fatto che la cavità cilindrica (26) presenta una pluralità di aperture laterali (26a) attraverso le quali i detriti del nucleo guida (15) che viene eroso possono cadere sul fondo (25) dell’utensile.
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