ITMI20110789A1 - Gruppo per la sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, idoneo per l'impiego in linee di produzione dei flaconi ad alta velocita', rispettivo tappo di sigillatura, e corrispondente flacone sigillato - Google Patents

Gruppo per la sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, idoneo per l'impiego in linee di produzione dei flaconi ad alta velocita', rispettivo tappo di sigillatura, e corrispondente flacone sigillato Download PDF

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ITMI20110789A1
ITMI20110789A1 IT000789A ITMI20110789A ITMI20110789A1 IT MI20110789 A1 ITMI20110789 A1 IT MI20110789A1 IT 000789 A IT000789 A IT 000789A IT MI20110789 A ITMI20110789 A IT MI20110789A IT MI20110789 A1 ITMI20110789 A1 IT MI20110789A1
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sealing
bottle
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sealing cap
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Ibsa Inst Biochimique Sa
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Description

“GRUPPO PER LA SIGILLATURA DI FLACONI CONTENENTI FARMACI STERILI INIETTABILI O SOSTANZE SIMILI, IDONEO PER L’IMPIEGO IN LINEE DI PRODUZIONE DEI FLACONI AD ALTA VELOCITÀ, RISPETTIVO TAPPO DI SIGILLATURA, E CORRISPONDENTE FLACONE SIGILLATOâ€
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce in generale al settore dei flaconi contenenti farmaci o sostanze simili e del loro confezionamento, e più in particolare essa si riferisce a un dispositivo o gruppo per la sigillatura di flaconi o contenitori simili contenenti farmaci sterili, del tipo iniettabile o non, idoneo ad essere impiegato in linee di produzione e confezionamento dei flaconi caratterizzate da alta velocità e capacità produttiva.
La presente invenzione riguarda anche un nuovo tappo di sigillatura idoneo ad essere vantaggiosamente impiegato in linee per il confezionamento automatico di flaconi sigillati contenenti farmaci sterili iniettabili, un nuovo procedimento per la produzione di flaconi sigillati contenenti un farmaco sterile iniettabile, come anche una innovativa linea per la produzione ed il confezionamento ad alta velocità di flaconi sigillati contenenti un farmaco sterile iniettabile.
Sfondo dell’invenzione e stato della tecnica nota
Nella tecnica sono noti numerosi sistemi, dispostivi e procedimenti per sigillare flaconi contenenti farmaci o polveri o liquidi, sterili, iniettabili, o sostanze simili, preparati in vari modi.
In particolare, nel caso in cui il farmaco contenuto nel flacone sia un farmaco liofilizzato, i flaconi sigillati vengono prodotti in apposite linee di confezionamento, riempiendo preliminarmente ogni flacone da sigillare con una soluzione farmacologica in una stazione di riempimento.
I flaconi vengono quindi introdotti all’interno di una macchina per la liofilizzazione che determina la sublimazione della fase liquida della soluzione, dopodiché i flaconi sono chiusi con un tappo in gomma, ed infine sigillati mediante una ghiera in alluminio.
Questi flaconi sigillati e confezionati, contenenti il farmaco liofilizzato, sono utilizzati rimuovendo dal rispettivo sistema di sigillatura un cappuccio di protezione, ad esempio del tipo “flip off†, in modo da scoprire una zona del tappo di gomma destinata ad essere perforata tramite l’ago di una siringa.
Quindi l’utente inietta nel flacone, tramite la siringa, un liquido, che si miscela con il farmaco liofilizzato contenuto nel flacone, così da preparare una soluzione farmacologica destinata ad essere iniettata.
Attualmente sono disponibili ed applicati industrialmente, più o meno su larga scala, diversi sistemi e dispositivi per chiudere e sigillare flaconi contenenti farmaci sterili, iniettabili o non, e ad esempio fra questi sistemi noti si cita il sistema noto con la sigla commerciale LYOSEAL.
Questi sistemi di sigillatura, attualmente disponibili sul mercato, non sono però esenti da alcuni inconvenienti e svantaggi, ai quali sarebbe pertanto opportuno ed auspicabile porre rimedio, e che costituiscono per l’appunto il punto di partenza della presente invenzione.
In particolare, in relazione a questi prodotti, pur diffusamente impiegati, si sono osservati dalla Richiedente i seguenti inconvenienti, che si manifestano soprattutto nella fase di assemblaggio, confezionamento e sigillatura di questi flaconi, noti, per farmaci sterili iniettabili.
Ad esempio, un primo inconveniente del sistema di sigillatura LYOSEAL deriva dal fatto che esso prevede una prima fase di produzione, in cui un tappo di gomma viene appoggiato sul flacone, ed una fase successiva, in cui un gruppo di sigillatura, a sua volta composto da un anello intermedio ed una ghiera di bloccaggio, Ã ̈ posato sul tappo stesso.
Infatti questo montaggio in fasi distinte e successive del tappo di gomma e del gruppo di sigillatura comporta un allungamento dei tempi di produzione dei flaconi.
Un secondo inconveniente del sistema di sigillatura LYOSEAL per flaconi deriva dal fatto che il tappo di gomma ed il gruppo di sigillatura formato dall’anello intermedio e dalla ghiera di bloccaggio non sono tenuti insieme in modo stabile e sicuro, mentre il gruppo di sigillatura, pre-assemblato, à ̈ movimentato nella linea di confezionamento e sigillatura dei flaconi, per cui questo gruppo di sigillatura à ̈ tendenzialmente instabile.
Ne consegue che il gruppo pre-assemblato, almeno in certe condizioni critiche, si può dividere nei pezzi di cui à ̈ composto, e ad esempio la ghiera di bloccaggio e l’anello intermedio si possono staccare dal tappo di gomma, così da determinare anomalie e temporanee interruzioni nella linea di confezionamento dei flaconi, e quindi incidere negativamente sull’efficienza e produttività di tale linea di confezionamento.
Un altro possibile e potenziale inconveniente, ancora osservato dalla Richiedente, del sistema di sigillatura LYOSEAL, dipende dal materiale di cui à ̈ costituita il coperchio superiore, ovvero la ghiera esterna di bloccaggio che riceve la pressione esterna diretta a premere ed inserire completamente il tappo di gomma nella bocca del flacone al fine di sigillarlo.
Infatti questa ghiera di bloccaggio à ̈ usualmente fatta di materiale plastico, e pertanto tende facilmente a deformarsi, con il rischio di una conseguente riduzione nel tempo della sua capacità di fissare e bloccare stabilmente gli altri due pezzi del gruppo di sigillatura, ovvero l’anello intermedio e il tappo di gomma, dopo che il flacone à ̈ stato sigillato.
Ancora un altro possibile inconveniente à ̈ ravvisabile nel fatto che l’anello intermedio, del gruppo di sigillatura del sistema LYOSEAL, presenta nella configurazione inderformata, in corrispondenza della zona di punta delle rispettive linguette flessibili, un ingombro esterno, ovvero un diametro esterno che à ̈ maggiore di quello del diametro del flacone da sigillare.
Ad esempio, nel caso dello standard denominato 2R, ovvero di flaconi con diametro esterno di 16 mm, l’anello intermedio presenta, in corrispondenza della punta delle rispettive linguette quando sono ancora nell’iniziale configurazione inclinata prima di essere chiuse nella sede a sottosquadro formata attorno alla bocca del flacone, un diametro esterno di 16,8 mm, quindi maggiore del diametro del flacone.
Infatti questi gruppi di sigillatura, che come prima detto sono preassemblati ed appoggiati ognuno sul tappo di gomma, a sua volta già parzialmente inserito nella bocca del flacone, lungo la relativa linea di confezionamento, prima di essere definitivamente pressati sul flacone, contenente il farmaco liofilizzato, o più in generale un farmaco o una polvere preparati in un modo qualsiasi, così da sigillare il flacone, tendono inevitabilmente ad entrare in contatto e ad urtare l’uno contro l’altro con le linguette dei rispettivi anelli intermedi, mentre i flaconi sono movimentati a contatto l’uno con l’altro e convogliati lungo la linea di produzione, proprio a causa del maggior diametro che queste linguette presentano nel loro insieme nella zona di punta rispetto a quello dei flaconi da sigillare.
Ne consegue che, a causa di questi contatti e urti, i gruppi di sigillatura si possono inclinare ed assumere pertanto una non corretta posizione, in particolare mentre sono movimentati lungo le moderne linee di confezionamento automatico ad alta velocità dei flaconi, linee automatiche che possono arrivare a gestire anche 16.000 flaconi in un’ora, così da creare problemi, possibili anomalie e interruzioni durante la movimentazione dei flaconi, e quindi influire negativamente sulla produttività di queste linee di confezionamento.
Un altro limite riscontrabile nel sistema di sigillatura LYOSEAL à ̈ nella sua specificità che di fatto lo rende applicabile unicamente per sigillare flaconi contenenti un farmaco liofilizzato, e ne limitano l’applicazione in un contesto più ampio, ad esempio per sigillare flaconi contenenti farmaci o polveri preparati un modo qualsiasi.
Ancora, indipendentemente dagli specifici inconvenienti, come quelli osservati dalla Richiedente e prima menzionati e ai quali sarebbe opportuno porre rimedio, nel sistema LYOSEAL e in altri prodotti o sistemi di sigillatura attualmente disponibili nel mercato, occorre considerare come questo settore del confezionamento e sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili sia estremamente delicato e sensibile ad accogliere sempre nuove innovazioni e migliorie, dirette sia a incrementare l’efficienza delle linee di confezionamento di questi flaconi sigillati per farmaci sterili iniettabili, e sia anche a garantire una maggiore sicurezza e qualità del prodotto finale, ovvero del flacone sigillato contenente il farmaco sterile iniettabile.
Sommario dell’invenzione
Pertanto, un primo scopo della presente invenzione à ̈ realizzare un gruppo per la sigillatura di flaconi contenenti farmaci iniettabili sterili, ad esempio ma non esclusivamente farmaci liofilizzati, quindi anche polveri, liquidi, e/o sostanze e/o farmaci preparati in un modo qualsiasi, il quale si presti ad essere assemblato e applicato in modo rapido, sicuro ed affidabile, e con un limitato numero di operazioni, nella linee di confezionamento e sigillatura di questi flaconi, così da incrementare notevolmente l’efficienza e la produttività di queste linee di confezionamento e pertanto anche ridurre in modo sostanziale i costi di produzione e confezionamento dei flaconi sigillati.
Un secondo scopo della presente invenzione, più particolare ma ancora collegato al primo, à ̈ quello di introdurre specifiche migliorie e perfezionamenti che consentano di eliminare del tutto i vari inconvenienti, quali osservati dalla Richiedente e in precedenza menzionati, che sono presenti nei sistemi, noti ed attualmente in uso, per la sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili, e in particolare quelli che si riscontrano nella fase di confezionamento di questi flaconi sigillati, in modo da fare un effettivo salto verso una maggiore sicurezza, efficienza e qualità nel confezionamento e produzione di questi flaconi per liquidi sterili iniettabili.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di andare oltre e superare i limiti di applicazione tipici dei sistemi di sigillatura per flaconi conosciuti, e quindi sviluppare un gruppo di sigillatura, molto versatile, che possa essere vantaggiosamente usato per sigillare flaconi contenenti una ampia gamma di farmaci e preparati, sia in forma solida o in polvere, sia in forma liquida.
Un ulteriore scopo à ̈ anche quello di proporre un nuovo tappo di sigillatura che si presti ad essere utilizzato con tangibili benefici nelle linee di confezionamento e produzione automatiche di flaconi sigillati per fluidi sterili iniettabili, ed in particolare consenta di evitare problemi, interruzioni ed altri possibili inconvenienti, collegati all’uso ed alla movimentazione del tappo di sigillatura, che possano incidere negativamente sull’efficienza e la funzionalità di queste linee automatiche di confezionamento e produzione.
Ancora uno scopo della presente invenzione à ̈ proporre un procedimento, per la produzione di flaconi sigillati contenenti un farmaco sterile iniettabile, che innovi e si caratterizzi per una maggiore efficienza rispetto ai procedimenti noti, come anche proporre una linea automatica per il confezionamento e la produzione di questi flaconi sigillati che implementi tale innovativo procedimento.
I suddetti scopi si possono considerare pienamente raggiunti dal gruppo di sigillatura per flaconi contenente farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, avente le caratteristiche definite dalla rivendicazione indipendente 1, da un rispettivo tappo di sigillatura avente le caratteristiche definite dalla rivendicazione indipendente 7, da un corrispondente flacone sigillato avente le caratteristiche definite dalla rivendicazione dipendente 10, e infine da un procedimento per la produzione di flaconi sigillati e da una linea di produzione e sigillatura che implementa tale procedimento aventi rispettivamente le caratteristiche definite dalle rivendicazioni 11 e 12.
Forme particolari di realizzazione della presente invenzione sono inoltre definite dalle altre rivendicazioni dipendenti.
Vantaggi del nuovo gruppo di sigillatura e del flacone sigillato mediante tale gruppo di sigillatura
Molteplici e rilevanti sono i vantaggi, quali elencati nel seguito, a puro titolo esemplificativo, ed in parte già implicitamente prima annunciati, che sono associati con il nuovo gruppo di sigillatura per flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, proposto dalla presente invenzione, e che lo distinguono rispetto ai sistemi e alle soluzioni attualmente in uso.
- Maggiore efficienza e produttività della linea automatica di produzione dei flaconi, con notevole riduzione dei tempi per sigillarli.
- Grande versatilità, ovvero possibilità di usare il gruppo di sigillatura in linee per la produzione ed il confezionamento di flaconi sigillati contenenti una ampia varietà di farmaci, liofilizzati o non, in forma liquida o in polvere, preparati in vari modi.
- Maggiore precisione ed efficienza nella fase di applicazione degli elementi del gruppo di sigillatura, dal momento che il gruppo di sigillatura viene applicato, già pre-assemblato nei suoi vari elementi e in un’unica operazione, sul flacone da sigillare.
- Elevata stabilità nel tempo della sigillatura del flacone, grazie all’uso di materiali metallici, quale l’alluminio, per realizzare le parti del sistema di sigillatura, che sono in grado di tollerare senza inconvenienti la rapida escursione o “shock†termico a cui il flacone à ̈ sottoposto durante il procedimento di liofilizzazione.
- Maggiore robustezza del sistema di sigillatura del flacone.
- Dimensioni ridotte del sistema di sigillatura rispetto a quelli noti già in uso sul mercato.
- Applicabilità per sigillare flaconi di diverse dimensioni e caratteristiche, conformi agli standard in commercio.
Breve descrizione dei disegni
Questi ed altri scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno in modo chiaro ed evidente dalla seguente descrizione di una sua forma preferita di realizzazione, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento agli annessi disegni, in cui:
Fig. 1 à ̈ una vista schematica fotografica di un gruppo di sigillatura, secondo la presente invenzione, per flaconi contenenti farmaci sterici iniettabili o sostanze simili, scomposto nei vari pezzi di cui esso à ̈ costituito;
Fig. 2 Ã ̈ una vista fotografica di un flacone per farmaci sterili iniettabili, confezionato e sigillato mediante il gruppo di sigillatura di Fig. 1;
Figg. 3A à ̈ una vista normale dal basso, in scala ingrandita, di un nuovo tappo di sigillatura incluso nel sistema di sigillatura dell’invenzione di Fig. 1;
Fig. 3B à ̈ una vista in sezione secondo la linea IIIB-IIIB di Fig. 3A; Fig. 3C à ̈ una vista dall’alto del tappo di sigillatura di Fig. 3A;
Fig. 4 Ã ̈ una vista schematica, parzialmente in sezione, di un cestello intermedio incluso nel gruppo di sigillatura di Fig. 1;
Fig. 4A Ã ̈ una vista in scala ingrandita di alcuni dettagli, indicati da un cerchio a tratto e punto, del cestello di Fig. 4;
Fig. 5 Ã ̈ una vista schematica in sezione di una ghiera di bloccaggio inclusa nel gruppo di sigillatura di Fig. 1;
Fig. 6 rappresenta in forma schematica le varie fasi per confezionare in serie, in una linea di confezionamento automatica, un flacone, contenente un farmaco sterile iniettabile, sigillato con il gruppo di sigillatura dell’invenzione;
Fig. 7 à ̈ una vista schematica in sezione che rappresenta il gruppo di sigillatura dell’invenzione in una configurazione pre-assemblata, nella quale il gruppo di sigillatura à ̈ preliminarmente predisposto e montato sul rispettivo flacone, prima di essere pressato su quest’ultimo per sigillarlo definitivamente;
Fig. 8 à ̈ una vista schematica in sezione che rappresenta il gruppo di sigillatura di Fig. 7 in una posizione intermedia durante l’applicazione sul rispettivo flacone;
Fig. 9 Ã ̈ una vista in sezione, lungo un piano longitudinale, del gruppo di sigillatura di Figg. 7 e 8, una volta applicato ed integrato nel rispettivo flacone, in modo da sigillarlo definitivamente;
Fig. 9A mostra in scala maggiorata una zona della sezione di Fig. 9; Figg. 10 A e 10B mostrano un coperchio di protezione mentre à ̈ rimosso dal gruppo di sigillatura di Fig. 9, nell’uso del flacone da esso sigillato; e
Fig. 10C mostra la zona del gruppo di sigillatura dopo la rimozione del coperchio di protezione di Figg. 10A e 10B; e
Fig. 11 mostra una variante del gruppo di sigillatura dell’invenzione. Descrizione di una forma preferita di realizzazione del gruppo di sigillatura dell’invenzione
Con riferimento ai disegni ed in particolare alle Figg. 1 e 2, un gruppo di sigillatura, secondo l’invenzione, atto a sigillare flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, à ̈ indicato nel complesso con 10, mentre un corrispondente flacone, contenente un farmaco sterile iniettabile F o una sostanza simile e sigillato mediante un tale gruppo di sigillatura 10, à ̈ indicato nel complesso con 20.
I flaconi 20 sigillati con il gruppo di sigillatura 10 dell’invenzione sono conformi a norme e standard unificati, in particolare per quanto riguarda le dimensioni sia del diametro esterno D del rispettivo corpo di contenimento o contenitore 20a, di forma sostanzialmente cilindrica, contenente per l’appunto il farmaco sterile iniettabile F, e sia della bocca 20b, di tale corpo di contenimento 20a, destinata ad essere sigillata durante il confezionamento del flacone 20.
Ad esempio questi flaconi 20, nel caso siano conformi allo standard 2R presentano un diametro esterno D del rispettivo corpo di contenimento 20a pari a 16 mm.
Nel dettaglio, il gruppo di sigillatura 10 dell’invenzione à ̈ costituito essenzialmente dai seguenti tre pezzi:
- un tappo di sigillatura 11, anche chiamato semplicemente tappo, atto ad essere inserito ed a sigillare l’apertura o bocca 20b formata dal corpo di contenimento 20a del flacone 20;
- un cestello intermedio 12, atto ad alloggiare e a cooperare con il tappo 11; e
- una ghiera di bloccaggio 14, atta ad alloggiare e a cooperare con il cestello intermedio 12, al fine di bloccare stabilmente le varie parti del gruppo di sigillatura 10, una volta che il flacone 20 Ã ̈ stato sigillato.
La bocca 20b, destinata ad essere chiusa e sigillata tramite il tappo di sigillatura 11, à ̈ formata in una porzione superiore 20c, a forma di collo e per questo anche chiamata semplicemente collo, del corpo di contenimento 20a del flacone 20, ed à ̈ delimitata da un bordo circolare 20d, sporgente esternamente, tale da formare una sede circolare a sottosquadro 20e nella zona del collo 20c.
Tappo di sigillatura
Con riferimento alle Figg. 3A-3C, il tappo di sigillatura 11, parte essenziale del gruppo di sigillatura 10 dell’invenzione, sarà ora descritto in dettaglio.
Il tappo di sigillatura 11 à ̈ fatto di un materiale morbido idoneo ad essere perforato dall’ago di una siringa, ad esempio gomma o un materiale simile, e presenta una prima porzione superiore, o testa, 11a, cilindrica, di diametro maggiore; e una seconda porzione inferiore, o gambo, 11b, cilindrica, di diametro ridotto, in cui il gambo 11b presenta una fessura 11c, avente la funzione di consentire l’evacuazione dei vapori durante una fase di liofilizzazione del farmaco sterile iniettabile F contenuto nel flacone 20, come più avanti meglio descritto.
La testa 11a, di diametro maggiore, del tappo di sigillatura 11 forma inoltre, lungo la sua superficie cilindrica esterna, una protuberanza 11d, a sviluppo circonferenziale, atta a cooperare con una corrispondente rientranza, più avanti descritta, formata nel cestello intermedio 12.
Inoltre la testa 11a presenta sulla sua superficie superiore, opposta al gambo 11b, una serie di forme sporgenti includenti in particolare una sporgenza continua ad anello circolare, indicata con 11f, nella zona del tappo di sigillatura 11 destinata ad essere perforata da una siringa, nell’uso del flacone 20.
Il gambo 11b del tappo di sigillatura 11 presenta a sua volta lungo la sua superficie cilindrica esterna, ai lati della fessura 11c, alcune piccole aree o bottoni sporgenti, indicati con 11e, in numero di sei come rappresentato in Fig. 3A, che sono opportunamente ed uniformemente distribuiti in senso circonferenziale sulla superficie cilindrica esterna del gambo 11b.
Queste sporgenze 11e hanno in particolare la funzione di tenere il tappo di sigillatura 11, e con esso tutto il gruppo di sigillatura 10, in una posizione stabile ed in asse con la bocca 20b del corpo di contenimento 20a, durante il confezionamento del flacone sigillato 20, come in seguito meglio descritto.
Con riferimento alle Figg. 3A-3C, sono indicate nel seguito alcuni valori preferiti delle dimensioni che definiscono e qualificano il tappo di sigillatura 11, incluso nel gruppo di sigillatura 10 dell’invenzione, nel caso sia destinato per sigillare flaconi conformi allo standard 2R, ovvero con diametro esterno D pari a 16 mm.
A [mm] B [mm] E [mm] M [mm] G [mm] H [mm] I [mm] K [mm] L[mm]
12,7 2 1 0,61 4,25 0.23 1,20 6,75 3,5
<J [mm] R [mm]>Φ [mm] Φ1 [mm] Φ2 [mm] Φ3 [mm] Φ4 [mm] Φ5 [mm]
0,2 0,45 13,1 12,2 7,5 6,5 3 3,5
α Î ̧1 Î ̧2
10° 20° 20°
Cestello intermedio
Con riferimento alle Figg. 4 e 4A, il cestello intermedio 12 sarà ora descritto in dettaglio.
Il cestello intermedio 12 à ̈ realizzato in materiale plastico e definisce internamente una cavità interna 12a, cilindrica, atta a ricevere e ad alloggiare la testa 11a del tappo di sigillatura 11, ed in particolare à ̈ costituto da:
- un corpo cilindrico cavo, a sua volta costituito da una parete o base 12b, piana, e da un corpo tubolare cilindrico 12c che si estende in senso longitudinale, lungo l’asse del cestello intermedio 12, dalla base 12b; e da - una corona, indicata in generale con 13, che a sua volta à ̈ formata da una pluralità o schiera di petali 13a, flessibili, che sono disposti attorno all’asse del cestello intermedio 12 e si estendono dal corpo tubolare cilindrico 12c lungo la superficie esterna del cestello 12.
Il corpo cilindrico cavo 12c definisce, lungo la sua superficie interna affacciata sulla cavità 12a e adiacentemente alla base 12b, una rientranza 12d, a sviluppo circonferenziale, atta a ricevere e ad alloggiare la sporgenza circonferenziale 11d formata sulla testa o porzione cilindrica 11a, di diametro maggiore, del tappo di sigillatura 11.
Un foro 12e à ̈ formato al centro della base 12b per consentire il passaggio di una siringa, durante l’uso del flacone 20, come in seguito meglio descritto.
Ogni petalo 13a della corona 13 presenta in punta una porzione, indicata con 13b, di sezione maggiorata rispetto a quella dello stelo del petalo 13a, in cui questa porzione 13b forma un dente 13c, affacciato sulla cavità interna 12a del cestello intermedio 12.
Come chiaramente visibile in Fig. 4a, il dente 13c, di punta, di ogni petalo 13a presenta un profilo arrotondato e inclinato 13c’, allo scopo di evitare inceppamenti e pertanto favorire il corretto montaggio del cestello intermedio 12 sul bordo 20d della bocca 20b, durante l’applicazione del gruppo di sigillatura 10 sul corpo di contenimento 20a del flacone 20 per sigillarlo, come in seguito descritto in dettaglio.
Il profilo 13c’ presenta un grado di inclinazione che può variare a secondo della dimensione della bocca del flacone utilizzato, e ad esempio può essere definito da un angolo β pari a 45° ± 20° rispetto ad un piano perpendicolare all’asse longitudinale del petalo 13a.
Inoltre i vari petali 13a della corona 13 formano ognuno, nella zona di attacco al corpo tubolare cilindrico 12c, un primo incavo 13d, rivolto verso l’esterno del cestello 12, e nella zona di punta, adiacentemente alla rispettiva porzione maggiorata 13b, un secondo incavo 13e, anch’esso rivolto verso l’esterno del cestello 12, in cui questi incavi 13d e 13e dei petali 13a sono disposti reciprocamente allineati così da definire nel complesso rispettivamente un primo e un secondo incavo, a sviluppo circonferenziale, indicati con 13’ e 13’’, che si estendono lungo una circonferenza sulla superficie esterna della corona 13.
Il cestello intermedio 12 presenta una configurazione iniziale indeformata, o di montaggio, mostrata in Fig. 4 ed indicata con C, nella quale i petali 13a della corona 13 sono leggermente inclinati verso l’esterno del cestello intermedio 12.
In particolare, in questa configurazione iniziale C, indeformata, le punte dei petali 13a della corona 13, inclinati verso l’esterno, definiscono una circonferenza di diametro D1.
A partire da questa configurazione iniziale in deformata, la corona 13 à ̈ prevista per assumere, al termine dell’applicazione del gruppo di sigillatura 10 per sigillare il flacone 20, una configurazione finale C’’ rappresentata in Fig. 9, nella quale i petali 13a sono disposti paralleli all’asse del cestello 12, come in seguito meglio descritto.
Ghiera di bloccaggio
Con riferimento alla Fig. 5, la ghiera di bloccaggio 14 à ̈ costituita da un coperchio superiore 14b, e da un corpo cavo cilindrico 14c, collegati fra di loro, in cui il corpo cavo cilindrico 14c presenta un cavità interna cilindrica 14a, atta ad alloggiare la base 12b e il corpo tubolare cilindrico 12c del cestello intermedio 12, ed à ̈ a sua volta costituito da una base piana 14c’, che à ̈ disposta adiacentemente al coperchio 14b, e da una parte tubolare 14c’’ che si estende in senso longitudinale dalla base piana 14c’.
Il coperchio 14b di questa ghiera di bloccaggio 14 à ̈ realizzato con materiale plastico, ed à ̈ fissato sulla base piana 14c’ del corpo cavo cilindrico 14c tramite una protuberanza centrale 14b’ del coperchio 14b che à ̈ inserita in un foro formato sulla base piana 14c’ del corpo cavo cilindrico 14c e successivamente ribadita.
Questo coperchio 14b, di materiale plastico, à ̈ del tipo comunemente indicato con terminologia inglese “flip off†, ovvero à ̈ del tipo atto ad essere rimosso manualmente, nell’uso del flacone sigillato, dal corpo tubolare 14c, al fine di scoprire la zona del tappo di sigillatura 11 destinata ad essere perforata da una siringa, come in seguito meglio descritto.
Il corpo cavo cilindrico 14c della ghiera di bloccaggio 14 à ̈ preferibilmente realizzato per imbutitura di un foglio sottile di materiale metallico, in particolare alluminio, e presenta lungo la sua superficie interna, affacciata sulla cavità 14a della ghiera di bloccaggio 14, ed adiacentemente al bordo della parte tubolare 14c’’, una protuberanza o risalto 14d, a sviluppo circonferenziale, la cui funzione sarà meglio spiegata nel seguito della descrizione, che à ̈ ottenuto ancora per imbutitura del foglio di materiale metallico costituente il corpo cavo cilindrico 14c.
Procedimento di confezionamento di un flacone sigillato dell’invenzione, contenente un farmaco sterile iniettabile
Le caratteristiche del gruppo di sigillatura 10, secondo la presente invenzione, per la sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili, risulteranno ulteriormente chiarite dalla seguente descrizione, fatta con riferimento alla Fig. 6, della fasi di confezionamento, in una linea di confezionamento automatica indicata in generale con LCA, di un flacone 20, contenente un farmaco F iniettabile sterile, sigillato con questo innovativo gruppo di sigillatura.
In particolare, il procedimento di confezionamento del flacone 20 comprende una prima fase (f-1), nella quale il corpo dl contenimento o contenitore 20a del flacone 20 Ã ̈ riempito, in una corrispondente stazione di riempimento (a), con un farmaco FL, in forma liquida, tramite un tubicino T.
Ad esempio il contenitore 20a à ̈ riempito con 1 cc di farmaco FL, che, nel caso di un flacone conforme allo standard 2R con diametro D pari a 16 mm, significa riempire di liquido il contenitore 20a fino ad livello di circa 7-8 mm dal suo fondo.
In seguito il corpo di contenimento 20a, una volta riempito con il farmaco liquido FL, Ã ̈ trasferito tramite una linea di convogliamento, schematizzata in Fig. 6 con frecce LC, in una successiva stazione di montaggio (b), dove il corpo di contenimento 20a riceve il gruppo di sigillatura 10, durante una corrispondente fase di montaggio (f-2).
Il gruppo di sigillatura 10, che à ̈ montato sul corpo di contenimento 20a in questa stazione di montaggio (b), a sua volta à ̈ già stato opportunamente predisposto, con i rispettivi tre pezzi, ovvero il tappo di sigillatura 11, il cestello intermedio 12 e la ghiera di bloccaggio 14, in una configurazione preassemblata indicata con CP e rappresentata in dettaglio in Fig. 7.
Le fasi, attraverso le quali il gruppo di sigillatura 10 Ã ̈ predisposto in questa configurazione pre-assemblata CP sono le seguenti.
In una prima fase preliminare (fp-1), con il cestello intermedio 12 opportunamente disposto in modo da presentare la corona 13 orientata con la punta dei petali 13a verso l’alto, il tappo di sigillatura 11 à ̈ inserito all’interno della cavità 12a del cestello intermedio 12, così da alloggiare la sporgenza circonferenziale 11d, formata nella testa 11a del tappo di sigillatura 11, nella corrispondente sede 12d formata nella cavità 12a del cestello intermedio 12.
In questo modo, il tappo di sigillatura 11 à ̈ stabilmente trattenuto all’interno della cavità 12a del cestello intermedio 12.
Si noti come l’inserimento del tappo di sigillatura 11 nella cavità interna 12a del cestello intermedio 12 à ̈ favorito e facilitato dal fatto che le estremità dei petali 13a, della corona 13, definiscono verso l’interno della cavità 12a un diametro che à ̈ maggiore, anche se di poco, del diametro Φ della sporgenza circonferenziale 11d formata sulla testa 11a del tappo di sigillatura 11.
Quindi, dopo aver capovolto in una seconda fase preliminare (fp-2) il gruppo formato dal tappo di sigillatura 11 e dal cestello intermedio 12, la ghiera di bloccaggio 14 à ̈ montata sul cestello intermedio 12, in una successiva fase preliminare (fp-3), in modo che la protuberanza circonferenziale 14d, sporgente all’interno del corpo cavo cilindrico 14c, della ghiera di bloccaggio 14 impegni l’incavo circonferenziale 13’ formato sulla superficie esterna del cestello 12, nella zona adiacente alla base dei petali 13a della corona 13.
In questo modo, il gruppo di sigillatura 10 assume la configurazione preliminare pre-assemblata CP, quale mostrata in Fig. 7.
L’operazione di montaggio della ghiera di bloccaggio 14 sul cestello intermedio 12 ed il conseguente impegno della protuberanza 14d con l’incavo circonferenziale 13’ causa una leggera flessione o chiusura, verso l’interno del cestello intermedio 12, dei petali 13a, che in questo modo definiscono con le loro punte una circonferenza di diametro D1’, corrispondente ad una configurazione deformata C’ della corona 13, quale rappresentata in Fig. 7, in cui questo diametro D1’ à ̈ un po’ inferiore al diametro D1 corrispondente all’iniziale configurazione indeformata C dei petali 13a.
In particolare, nel caso del già citato standard 2R dei flaconi, i petali 13a della corolla 13 sono configurati in modo da definire con le loro punte, nella configurazione indeformata C, un diametro D1 pari a circa 17 mm, e da flettersi, verso l’interno, come indicato da frecce f’ in Figg. 4 e 7, a seguito del montaggio della ghiera di bloccaggio 14 sul cestello intermedio 12, in modo da definire, nella configurazione deformata C’, una circonferenza avente un diametro D1’ di circa 15.5÷15,75 mm, comunque inferiore del diametro standard D, pari a 16 mm, del corpo di contenimento 20a del flacone da sigillare, ovvero con D1’ < D.
Ora, tornando al montaggio del gruppo di sigillatura 10, nella configurazione pre-assemblata CP, sulla bocca 20b del corpo di contenimento 20a, questo montaggio à ̈ realizzato inserendo il gambo 11b del tappo sigillatura 11 nella bocca 20b fino a che le sporgenze 11e, formate sulla superficie esterna di tale gambo 11b, fanno battuta e si fermano contro la superficie piana 20d’ del bordo 20d che delimita e su cui si affaccia esternamente la bocca 20b.
Pertanto, nella stazione di montaggio (b), il tappo di sigillatura 11 Ã ̈ inserito solo per un certo tratto nella bocca 20b, in modo da lasciare scoperta una parte della fessura 11c.
In questa fase, il fatto che le sporgenze 11e siano distribuite in modo uniforme lungo l’intera circonferenza, e non solo su una ristretta porzione di essa, della superficie cilindrica del gambo 11b, assicura un corretto posizionamento in senso verticale, parallelamente all’asse della bocca 20b, del tappo di sigillatura 11 e quindi anche del gruppo di sigillatura 10 che, nella configurazione pre-assemblata CP rappresentata in Fig. 7, à ̈ montato sul corpo di contenimento 20a.
Inoltre queste sporgenze 11e fanno sì che il tappo di sigillatura 10, e con esso il gruppo di sigillatura 10, siano tenuti stabilmente nella corretta posizione assiale in cui sono stati inseriti nella bocca 20b, e ad esempio non si inclinino durante la movimentazione dei flaconi lungo la rispettiva linea di confezionamento automatica LCA.
Quindi, durante una fase (f-3), i corpi di contenimento 20a, ognuno con un gruppo di sigillatura 10 parzialmente inserito nella bocca 20b, sono convogliati in una camera di liofilizzazione CL, ancora schematizzata in Fig. 6.
Si fa notare come, in questa fase, come anche in quelle successive, i vari flaconi sono movimentati e convogliati uno in fila all’altro lungo la linea di convogliamento LCA in modo regolare e senza il rischio che i gruppi di sigillatura 10, pre-assemblati, montati su ognuno di essi, entrino reciprocamente in contatto, così da causare anomalie nel regolare funzionamento della linea di confezionamento dei flaconi.
Infatti, come già prima sottolineato, i petali 13a della corona 13 del cestello intermedio 12 definiscono in punta, nella configurazione preassemblata CP del gruppo di sigillatura 10, una circonferenza, di diametro D1’, che à ̈ inferiore al diametro standard D del corpo di contenimento 20a del flacone da sigillare, ovvero con D1’ < D, per cui i gruppi di sigillatura 10, montati sui contenitori 20a che sono movimentati e convogliati uno in fila e a contatto dell’altro lungo la linea di convogliamento LC, sono separati da uno spazio S, come anche mostrato con linea a tratto e punto in Fig. 7.
Nella camera di liofilizzazione CL, durante una fase di processo (f-4), i flaconi sono sottoposti ad un procedimento di liofilizzazione, di caratteristiche note.
In particolare i flaconi sono sottoposti ad una rapida escursione o “shock†termico che può andare da -60 fino a 40°C, e che determina prima la solidificazione della fase liquida contenuta nel farmaco FL, e poi la sua sublimazione da fase solida a fase gassosa, con la conseguente formazione all’interno del contenitore 20a di un composto poroso, anche chiamato nel gergo con terminologia inglese “cake†, costituito dal farmaco F liofilizzato.
In questa fase di processo o liofilizzazione (f-4), i vapori V che si producono per effetto della sublimazione da fase solida a fase gassosa si sfogano all’esterno del contenitore 20 attraverso la fessura 11c, formata nel tappo di sigillatura 11, come indicato da frecce che schematizzano questi vapori V nelle Figg. 6 e 7.
Si fa notare come, in questa fase di liofilizzazione, la ghiera di bloccaggio, essendo realizzata almeno parzialmente in alluminio, à ̈ in grado di supportare in modo ottimale lo “shock†termico del processo di sublimazione, senza deformarsi e quindi senza inconvenienti che potrebbero incidere negativamente sulla qualità e tenuta nel tempo della sigillatura.
Al contrario, i sistemi di sigillatura attualmente applicati, sono sovente interamente realizzati con materiali, quali plastiche e simili, che mal tollerano lo shock termico del procedimento di liofilizzazione, ed in particolare a causa di questo shock tendono a deformarsi e a perdere le loro caratteristiche meccaniche e di resistenza, con il rischio di possibili inconvenienti sotto l’aspetto della sicurezza e tenuta della sigillatura nel tempo del flacone.
Quindi, completata la fase di liofilizzazione, i contenitori 20a, contenenti il farmaco liofilizzato F, sono ermeticamente chiusi e sigillati all’interno della stessa camera di liofilizzazione CL.
In particolare questa fase di sigillatura à ̈ realizzata in una corrispondente stazione di sigillatura (c) applicando una pressione P dall’alto sulla ghiera di bloccaggio 14 di ogni gruppo di sigillatura 10, così da determinare il completo inserimento del tappo di sigillatura 11 nella bocca 20b del contenitore 20a.
Più in dettaglio, la pressione P, applicata dall’alto sulla ghiera di bloccaggio 14, determina, durante una prima fase (f-5), un avanzamento in senso assiale verso il basso del gruppo di sigillatura 10 per un tratto X1, come indicato da una freccia f1 in Fig. 8.
In questa prima fase di inserimento (f-5), il gruppo di sigillatura 10 mantiene la sua configurazione pre-assemblata CP, con la ghiera di bloccaggio 14 che continua ad impegnare l’incavo circonferenziale 13’’, fino a che la testa 11a del tappo di sigillatura 11 fa battuta contro la superficie 20d’ del bordo superiore 20d del contenitore 20a.
Quindi, quando la testa 11a del tappo di sigillatura 11 entra in contatto e fa battuta contro la superficie 20d’ del bordo 20d, la pressione P determina il disimpegno della protuberanza 14d dall’incavo circonferenziale 13’, per cui, con il tappo di sigillatura 11 ed il cestello intermedio 12 arrestato contro il bordo 20d, la ghiera di bloccaggio 14 dopo essersi disimpegnata dall’incavo 13’ scorre relativamente al cestello intermedio 12 per un ulteriore tratto assiale X2, durante una seconda fase (f-6) e come indicato in Fig. 9, ancora nel senso della freccia f1, fino ad impegnare con la protuberanza 14d l’incavo circonferenziale 13’’ formato nella zona di punta dei petali 13a della corolla 13 del cestello intermedio 12.
In questa seconda fase (f-6), la ghiera di bloccaggio 14, avanzando assialmente per il tratto X2, impegna con il rispettivo corpo cavo cilindrico 14c, di alluminio, i petali 13a della corolla 13 in modo da fletterli verso l’interno, come indicato da frecce f2 in Fig. 9, e pertanto chiuderli stabilmente e bloccarli contro la sede a sottosquadro 20e formata dal bordo 20d della bocca 20b.
Pertanto i denti 13c dei petali 13a della corolla 13 si chiudono ed impegnano la sede a sottosquadro 20e, così da bloccare stabilmente il tappo di sigillatura 11, ormai completamente inserito, nella bocca 20b del contenitore 20a.
Si noti come la porzione di punta 13b di ogni petalo 13a sia opportunamente configurata in modo da non sporgere verso l’esterno dalla superficie cilindrica del corpo cavo 14c della ghiera di bloccaggio 14, nella configurazione finale assunta dalla corona 13, ovvero con i rispettivi petali 13a impegnati nella sede a sottosquadro 20e per bloccare il tappo di sigillatura 11.
La Fig. 9 rappresenta il gruppo di sigillatura 10 una volta completamente assemblato sul contenitore 20a, con il tappo di sigillatura 11 completamente inserito e bloccato nella bocca 20b, ed il cestello intermedio 12 in una configurazione finale C’’, nella quale i petali 13a sono chiusi sulla sede a sottosquadro 20e e disposti paralleli all’asse della bocca 20b.
In questa configurazione finale assemblata del gruppo di sigillatura 10, come mostrato in Fig. 9A, la protuberanza centrale 14b’ formata dal coperchio 14b della ghiera di bloccaggio 14 coopera a contatto con la sporgenza circolare continua 11f formata sulla superficie superiore della testa 11a del tappo di sigillatura 11, in modo da proteggere e mantenere sterile nel tempo la zona del tappo di sigillatura 11 destinata ad essere perforata da una siringa.
Quindi in una ulteriore fase (f-7) i vari flaconi sigillati, indicati con 20-1, 20-2, 20-3, ecc., disposti in fila uno all’altro, sono evacuati dalla camera di liofilizzazione CL per essere sottoposti ad altri operazioni, quali ad esempio la sperlatura, l’etichettatura, e il confezionamento finale.
Nell’uso effettivo dei flaconi sigillati 20, l’utente rimuove manualmente, come mostrato con una freccia f3 nelle Figg. 10A - 10B, il coperchio di plastica 14b dalla ghiera di bloccaggio 14, in modo da determinare la rottura di una serie di ponticelli 14e che collegano la base piana 14c’ del corpo cavo circolare 14c, in alluminio, della ghiera di bloccaggio 14, alla protuberanza centrale 14b’ del coperchio 14b.
In questo modo, come mostrato in Fig. 10C, si scopre la zona del tappo di sigillatura 11 corrispondente alla sporgenza circolare 11f, per cui l’utente può perforare tale zona con una siringa SI.
È quindi chiaro, da quanto descritto, che la presente invenzione raggiunge pienamente gli scopi che si era prefissata, ed in particolare provvede un nuovo gruppo di sigillatura che si presta ad essere vantaggiosamente applicato ed utilizzato nelle linee automatiche di produzione e sigillatura di flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, in modo da produrre anche riflessi molto positivi sul costo di produzione di questi flaconi sigillati.
Inoltre il flacone sigillato con il gruppo di sigillatura dell’invenzione, oltre ad essere atto ad essere confezionato in modo conveniente e vantaggioso, garantisce una ottima e stabile sigillatura nel tempo del contenitore contenente al suo interno il farmaco liofilizzato, come anche una qualsiasi altra sostanza o composto simile, in forma liquida o in polvere, preparato in una ampia varietà di modi
Varianti
Fermo restando il concetto di base delle presente invenzione, à ̈ anche chiaro che al gruppo di sigillatura, fin qui descritto, possono apportarsi modifiche e ulteriori miglioramenti, senza per questo uscire dall’ambito della stessa invenzione.
Ad esempio, secondo una variante del gruppo sigillatura dell’invenzione, indicata con 110 e rappresentata in Fig. 11, in cui le parti corrispondenti sono indicate con riferimenti numerici incrementati di 100 rispetto alla forma preferita di realizzazione 10 prima descritta, il tappo di sigillatura 110 à ̈ provvisto, lungo la superficie cilindrica esterna della rispettiva testa 110a, di una rientranza circonferenziale 110d, invece che di una sporgenza circonferenziale, come nella forma di realizzazione 10.
Corrispondentemente, in questa variante 110, il cestello intermedio 120 à ̈ provvisto, nella rispettiva cavità 120a, di una sporgenza circonferenziale120d, che à ̈ atta a cooperare con la rientranza 110d per trattenere il tappo di sigillatura 110, una volta inserito nel cestello intermedio 120.
Il gruppo di sigillatura à ̈ stato prima descritto, nella forma preferita di realizzazione 10, con specifico riferimento ad un uso per sigillare flaconi contenenti un farmaco liofilizzato, ovvero a flaconi che ricevono e sono riempiti preliminarmente con un farmaco, in forma liquida, il quale viene poi liofilizzato all’interno del flacone in una camera di liofilizzazione, in cui successivamente i flaconi, una volta completato il processo di liofilizzazione, sono sigillati all’interno della stessa camera di liofilizzazione.
È chiaro comunque che il concetto della presente invenzione può essere applicato e vale anche per gruppi di sigillatura destinati a sigillare flaconi, con bocche di differenti diametri, contenenti farmaci non liofilizzati, e pertanto preparati in modo diverso, quali ad esempio farmaci e sostanze, iniettabili, in forma di polvere e/o simili.
Ovviamente, in questo caso, il tappo di sigillatura, corrispondente al tappo di sigillatura 11 della forma di realizzazione 10, sarà sprovvisto della fessura per lo sfogo dei vapori prodotti dal procedimento di liofilizzazione, dal momento che svolge unicamente la funzione di sigillare ermeticamente la bocca del contenitore contenente il farmaco o la sostanza iniettabile.
Corrispondentemente, il processo di confezionamento del flacone sigillato non prevede il passaggio intermedio della liofilizzazione, per cui il gruppo di sigillatura, una volta che à ̈ stato appoggiato e montato sulla bocca del contenitore contenente il farmaco iniettabile, viene immediatamente pressato in modo da causare il completo inserimento del tappo sigillatura nella bocca del contenitore.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di sigillatura (10) per flaconi contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, comprendente: - un tappo di sigillatura (11) atto a chiudere e sigillare un’apertura o bocca (20b) formata in un corpo di contenimento o contenitore (20a) di un flacone (20) contenente un farmaco sterile iniettabile (F); - un cestello intermedio (12), atto ad alloggiare e a cooperare con detto tappo di sigillatura (11); e - una ghiera di bloccaggio (14), atta ad alloggiare in una rispettiva cavità (14a) e a cooperare con detto cestello intermedio (12), in cui detto cestello intermedio (12) à ̈ costituito da un corpo cilindrico cavo (12b, 12c), e da una corona circolare (13), a sua volta formata da una pluralità o schiera di petali (13a) che si estendono da detto corpo cilindrico cavo (12c) e sono inclinati verso l’esterno, in una configurazione indeformata (C) di detto cestello intermedio (12), detto gruppo di sigillatura essendo caratterizzato da ciò che detto corpo cilindrico cavo (12b, 12c) del cestello intermedio (12) à ̈ atto ad alloggiare e a trattenere al suo interno detto tappo di sigillatura (11), e da ciò che detta ghiera di bloccaggio (14) à ̈ atta ad impegnare detto cestello intermedio (12) in una prima (13’) ed in una seconda zona o sede di impegno (13’’) formata sulla superficie esterna di detto cestello intermedio (12), in cui, nella produzione del flacone sigillato (20) con detto gruppo di sigillatura (10), il gruppo di sigillatura (10) à ̈ preliminarmente predisposto in una configurazione pre-assemblata (CP), nella quale la ghiera di bloccaggio (14) impegna il cestello intermedio (12) in detta prima zona di impegno (13’) e detto tappo di sigillatura (11) à ̈ trattenuto in detto cestello intermedio (12), successivamente, il gruppo di sigillatura (10), in detta configurazione pre-assemblata, à ̈ montato sulla bocca (20b) del rispettivo flacone (20) da sigillare, con il tappo di sigillatura (11) almeno parzialmente inserito in detta bocca (20b), e infine, la ghiera di bloccaggio (14) à ̈ sottoposta ad una pressione esterna (P), così da spingere e inserire completamente, tramite il cestello intermedio (12), il tappo di sigillatura (11) nella bocca (20b) del flacone (20), e pertanto sigillarlo, e in cui la ghiera di bloccaggio (14), per effetto della pressione esterna (P) applicata su di essa, si disimpegna da detta prima zona di impegno (13’), formata sulla superficie esterna del cestello intermedio (12), e quindi avanza assialmente (X1, X2) fino a quando impegna detta seconda zona di impegno (13’’), formata sulla superficie esterna del cestello intermedio (12), così da chiudere e impegnare i petali (13a) della corona (13) del cestello intermedio (12) in una sede a sottosquadro (20e) formata nella zona della bocca (20b) del flacone (20), e pertanto bloccare stabilmente i vari pezzi (11, 12, 14) del gruppo di sigillatura (10), una volta che il tappo di sigillatura (11) à ̈ stato completamente inserito nella bocca (20b) del flacone (20) per sigillarlo.
  2. 2. Gruppo di sigillatura (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detta prima zona o sede di impegno corrisponde a una pluralità di primi incavi (13d) che sono formati nelle zone di attacco dei petali (13a) della corona (13) al corpo cilindrico cavo (12c) del cestello intermedio (12) e definiscono nel complesso un primo incavo circonferenziale (13’) affacciato sull’esterno di detto cestello intermedio (12), e in cui detta seconda zona di impegno corrisponde ad una pluralità di secondi incavi (13e) che sono formati nelle zone di punta dei petali (13a) della corona (13) del cestello intermedio (12) e definiscono nel complesso un secondo incavo circonferenziale (13’’), anch’esso affacciato sull’esterno del cestello intermedio (12), detto primo e detto secondo incavo circonferenziale (13’, 13’’) essendo atti a ricevere ed impegnare una corrispondente protuberanza circonferenziale (14d) formata nella cavità interna (14a) di detta ghiera di bloccaggio (14).
  3. 3. Gruppo di sigillatura secondo la rivendicazione 2, in cui detto tappo di sigillatura (11) Ã ̈ formato da una prima porzione cilindrica (11a), o testa, di diametro maggiore, e da una seconda porzione cilindrica (11b), o gambo, di diametro ridotto, in cui detta prima porzione cilindrica (11a), di diametro maggiore, del tappo di sigillatura (11) definisce lungo la sua superficie cilindrica esterna una sporgenza circonferenziale (11d), in cui detta seconda porzione cilindrica (11b), di diametro ridotto, forma una fessura (11c) atta a consentire, durante una fase di liofilizzazione, la fuoriuscita dal tappo di sigillatura (11), parzialmente inserito nella rispettiva bocca (20b), dei vapori che sono prodotti del farmaco contenuto nel flacone (F), e in cui detto corpo cilindrico cavo (12b, 12c) del cestello intermedio (12) presenta sulla sua superficie interna una rientranza circonferenziale (12d) atta a ricevere ed alloggiare detta sporgenza circonferenziale (11d) definita sulla superficie esterna di detta prima porzione cilindrica (11a) del tappo di sigillatura (11), al fine di impegnare e a trattenere detto tappo di sigillatura (11) in detto cestello intermedio (12).
  4. 4. Gruppo di sigillatura (10) secondo la rivendicazione 2, in cui detta ghiera di bloccaggio (14) comprende: - una porzione cilindrica (14c) che presenta sulla sua superficie interna detta protuberanza circonferenziale (14d) atta impegnare detto primo e detto secondo incavo circonferenziale (13’, 13’’) formati sulla superficie esterna del cestello intermedio (12), e - un coperchio di protezione (14b), fissato su detta porzione cilindrica, che à ̈ atto a proteggere la zona di inserimento e perforazione del tappo di sigillatura (11) con l’ago di una siringa, in cui detta porzione cilindrica (14c) à ̈ realizzata con un foglio di un materiale metallico, in particolare alluminio, ed à ̈ atta, durante l’avanzamento (X2) della ghiera di bloccaggio (14) causato dalla pressione esterna (P) applicata su di essa, a cooperare con i petali (13a) di detta corona (13) per fletterli e portali in impegno con detta sede a sottosquadro (20e), e in cui detto coperchio di protezione (14b) à ̈ realizzato in materiale plastico ed à ̈ previsto per essere rimosso da detta porzione cilindrica (14c), al momento dell’uso del flacone, per consentire l’inserimento e la perforazione del rispettivo tappo di sigillatura (11) con la siringa.
  5. 5. Gruppo di sigillatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i pezzi di detto gruppo di sigillatura, ovvero detto tappo di sigillatura (11), detto cestello intermedio (12), e detta ghiera di bloccaggio (14) sono configurati e cooperano reciprocamente nelle relative zone di impegno in modo che, quando detta ghiera di bloccaggio (14) à ̈ sottoposta a detta pressione esterna (P), detta ghiera di bloccaggio (14) avanza solidalmente con detto cestello intermedio (12) e con detto tappo di sigillatura (11) per un determinato tratto (X1) fino a quando detto tappo di sigillatura (11) à ̈ completamente inserito nella bocca del flacone e fa battuta contro un bordo di detta bocca (20b), e in cui, una volta che detto tappo di sigillatura (11) ha fatto battuta contro il bordo (20d’) di detta bocca (20b), detta ghiera di bloccaggio (14) si disimpegna da detta prima zona di impegno (13’) ed avanza per un ulteriore tratto (X2) relativamente a detto cestello intermedio (12), fino a quando detta ghiera di bloccaggio (14) impegna detta seconda zona di impegno (13’’) formata sulla superficie esterna del cestello intermedio, in modo nello stesso tempo da chiudere e impegnare i petali (13a) della corona (13) del cestello intermedio (12) in detta sede a sottosquadro (20e) formata nella zona della bocca (20b) del flacone (20).
  6. 6. Gruppo di sigillatura (10) secondo la rivendicazione 1, in cui, con detta ghiera di bloccaggio (14) impegnata con detta prima zona di impegno (13’) formata sulla superficie esterna del cestello intermedio (12), la corona (13) di petali (13a) di detto cestello intermedio (12) presenta un diametro esterno (D1’) che à ̈ inferiore a quello (D) del corpo di contenimento (20a) del flacone (20) da sigillare con il gruppo di sigillatura.
  7. 7. Gruppo di sigillatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i petali (13a) della corona (13) del cestello intermedio (12) presentano ognuno nella zona di punta un dente (13c) sporgente verso l’interno del cestello intermedio (12), detto dente (13c) essendo atto ad impegnare detta sede a sottosquadro (20e) formata nella zona della bocca (20b) del flacone (20), quando il gruppo di sigillatura (10) viene pressato per inserire completamente il tappo di sigillatura (11) nella bocca (20b) del flacone per sigillarlo.
  8. 8. Tappo di sigillatura (11) per sigillare flaconi (20-1, 20-2, 20-3) contenenti farmaci sterili iniettabili o sostanze simili, comprendente: - una parte superiore o testa (11a), di diametro maggiore; - una parte inferiore o gambo (11b), di diametro minore, atta ad essere inserita in una bocca (20b) di un flacone (20, 20a) per sigillarlo; e - una pluralità di sporgenze o bottoni (11e) uniformemente distribuiti secondo una circonferenza lungo la superficie cilindrica esterna di detto gambo (11b), in cui, quando il tappo di sigillatura (11) à ̈ parzialmente inserito in detta bocca (20b) durante la produzione e la sigillatura del flacone (20) in una rispettiva linea automatica di produzione e sigillatura (LCA), dette sporgenze (11e) sono previste per fare battuta contro una superficie di bordo (20d’) su cui si affaccia esternamente la bocca (20b) del flacone (20, 20a), così da tenere stabilmente il tappo di sigillatura (11), una volta parzialmente inserito, in un corretto orientamento assiale rispetto a detta bocca (11b), durante la movimentazione del flacone in detta linea automatica di produzione e sigillatura (LCA).
  9. 9. Tappo di sigillatura (11) secondo la rivendicazione 8, comprendente ulteriormente una fessura (11c) laterale, formata in detto gambo (11b), per consentire la fuoriuscita dei vapori (V) prodotti per effetto della liofilizzazione del farmaco contenuto (F) nel flacone (20, 20a), in cui dette sporgenze (11e) sono disposte lungo una circonferenza ai lati di detta fessura (11c) e sono in numero di sei.
  10. 10. Flacone (20) per contenere un farmaco sterile iniettabile (F), caratterizzato da ciò che comprende ed à ̈ sigillato tramite un gruppo di sigillatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7.
  11. 11. Procedimento per la produzione e sigillatura di flaconi (20-1, 20-2, 20-3) contenenti un farmaco sterile iniettabile o una sostanza simile, comprendente le seguenti fasi: - provvedere un gruppo di sigillatura (10) costituito da: - un tappo di sigillatura (11) atto a chiudere e sigillare un’apertura o bocca (20b) formata in un corpo di contenimento o contenitore (20a) di un flacone (20) contenente un farmaco sterile iniettabile (F); - un cestello intermedio (12), atto ad alloggiare e a cooperare con detto tappo di sigillatura (11); e - una ghiera di bloccaggio (14), atta ad alloggiare in una rispettiva cavità (14a) e a cooperare con detto cestello intermedio (12), - pre-assemblare (fp-1, fp-2, fp-3) le parti (11, 12, 14), costituenti detto gruppo di sigillatura (10), in una configurazione pre-assemblata (CP) in cui detto tappo di sigillatura (11) à ̈ alloggiato in e trattenuto da detto cestello intermedio (12); - montare (f-2) detto gruppo di sigillatura (10), nella configurazione pre-assemblata (CP), sulla bocca (20b) di un flacone (20, 20a) da sigillare, in modo che il tappo di sigillatura (11) sia almeno parzialmente inserito in detta bocca (20b); e - pressare (f-5, f-6) il gruppo di sigillatura (11, 12, 14) contro la bocca (20b) del flacone al fine di inserire completamente il tappo di sigillatura (11) nella bocca (20b) del flacone così da sigillarlo, e inoltre di bloccare il tappo di sigillatura (11), una volta inserito nella bocca, tramite la ghiera di bloccaggio (14) e il cestello intermedio (12) del gruppo di sigillatura (10).
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 11, comprendente una fase di liofilizzazione (f-4) che à ̈ realizzata, dopo aver montato il gruppo di sigillatura, nella configurazione pre-assemblata (CP), sulla bocca (20b) del flacone, con il tappo di sigillatura (11) parzialmente inserito in detta bocca per consentire la fuoriuscita dei vapori di liofilizzazione (V).
  13. 13. Linea (LCA) per la produzione ad alta velocità di flaconi sigillati (20-1, 20-2, 20-3) contenenti un farmaco (F) sterile iniettabile o una sostanza simile, caratterizzata da ciò che utilizza, per sigillare i flaconi, un gruppo di sigillatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, ed implementa un procedimento per la produzione e sigillatura dei flaconi conforme alla rivendicazione 11.
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