ITRE20010116A1 - Dispenser per sostanze attive liquide, per vaso di w.c. - Google Patents

Dispenser per sostanze attive liquide, per vaso di w.c. Download PDF

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ITRE20010116A1
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Fabio Pagani
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    • E03WATER SUPPLY; SEWERAGE
    • E03DWATER-CLOSETS OR URINALS WITH FLUSHING DEVICES; FLUSHING VALVES THEREFOR
    • E03D9/00Sanitary or other accessories for lavatories ; Devices for cleaning or disinfecting the toilet room or the toilet bowl; Devices for eliminating smells
    • E03D9/02Devices adding a disinfecting, deodorising, or cleaning agent to the water while flushing
    • E03D9/03Devices adding a disinfecting, deodorising, or cleaning agent to the water while flushing consisting of a separate container with an outlet through which the agent is introduced into the flushing water, e.g. by suction ; Devices for agents in direct contact with flushing water
    • E03D9/032Devices connected to or dispensing into the bowl

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“DISPENSER PER SOSTANZE ATTIVE LIQUIDE, PER VASO DI W.C."
La presente invenzione riguarda un dispenser per sostanze attive liquide (deodoranti /pulenti /rinfrescanti /disinfettanti, e simili) per vaso di WC.
È noto da tempo usare contenitori a forma di gabbietta che vengono sospesi al di sotto del bordo del WC, in posizione tale da venire investiti dallo scroscio d’acqua dello sciacquone. All’interno della gabbietta viene posta una sostanza attiva per pulire e/o deodorare e/o rinfrescare l’aria e/o disinfettare, in forma di blocchetto solido, che libera la propria azione quando viene investita dallo scroscio dello sciacquone e si diluisce in esso.
Un difetto è che la quantità di sostanza profumante che è possibile inglobare come componente nella miscela che forma il blocchetto solido è relativamente piccola, ed inoltre alcuni componenti, ed in particolare questa sostanza profumante, vengono dilavati dal flusso d'acqua più in fretta di altri e pertanto la loro azione non ha un comportamento costante durante la vita del blocchetto, ma decresce velocemente fino a scomparire precocemente.
Sono anche noti contenitori idonei a contenere una sostanza attiva in forma di gel aventi fori attraverso i quali l’acqua entra ed esce trascinando con sé parte della sostanza attiva disciolta.
Inoltre, nel brevetto EP 538957, viene illustrato un dispenser per WC comprendente un letto in materiale spugnoso che viene sospeso al di sotto del bordo del WC, in posizione orizzontale, che viene lambito dallo scroscio d’acqua dello sciacquone. Su questo letto spugnoso è posto un flacone contenente sostanza attiva liquida, rovesciato con la propria bocca posta a contatto con la spugna.
Altre soluzioni sono mostrate nel brevetto W099/66139 che mostra un flacone contenente sostanza attiva liquida, rovesciato con la bocca posta a contatto con una piastra provvista di sottili scanalature per diffondere il liquido.
Altre soluzioni ancora sono mostrate nelle pubblicazioni di brevetto EP878586, EP1046756, e WO01/04428, che non fanno uso di un letto spugnoso.
Uno scopo della presente invenzione è di realizzare un dispositivo del tipo atto a venire alloggiato, entro il vaso del WC, comprendente un flacone per contenere sostanza attiva allo stato liquido, avente una bocca d'uscita della sostanza attiva e un mezzo di sostegno atto a sostenere il detto flacone con la propria bocca rivolta verso il basso, in posizione soggetta all’azione dello scroscio d’acqua dello sciacquone, che sia diverso da quelli noti e sia in grado, di superare inconvenienti presenti nel funzionamento dei dispositivi noti, in particolare capace di effettuare un'erogazione calibrata e relativamente regolare della sostanza attiva dal flacone, evitando inutili perdite di sostanza stessa.
Un altro scopo è di realizzare un dispenser di fabbricazione semplice ed economica,
Detti ed altri scopi sono raggiunti dal trovato in oggetto così come si caratterizza nelle rivendicazioni.
Secondo l'invenzione, il mezzo di sostegno comprende:
un bacino di contenimento della sostanza attiva posto in posizione soggetta all’azione del flusso d’acqua dello sciacquone atto a ricevere la bocca del flacone, un membro, posto in detto bacino di contenimento, atto a chiudere la bocca del flacone;
un passaggio della sostanza attiva, associato al detto membro di chiusura, atto a permettere il passaggio della sostanza attiva dalla camera interna del flacone al bacino di contenimento,
detto bacino di contenimento avendo una sponda attorno alla bocca del flacone, atta a delimitare un volume per contenere una quantità di sostanza attiva che chiude il detto passaggio della sostanza attiva stessa.
Secondo una forma preferita d'attuazione il dispenser comprende almeno un passaggio di ventilazione che, nell'uso, pone in comunicazione la camera interna del flacone con l'aria ambiente, e le dimensioni del passaggio di ventilazione sono in relazione con le caratteristiche fisico-chimiche della sostanza attiva tale da realiz zare un passaggio dosato d'aria verso l'interno del flacone, tale che la sostanza atti va normalmente non esce, almeno in misura rilevante, dal flacone stesso, mentre esce in modo calibrato dal flacone quando lo scroscio dello sciacquone colpisce il bacino di contenimento.
L’invenzione viene esposta in dettaglio nel seguito con l'aiuto delle allegate figure che ne illustrano una forma, a titolo d’esempio e non esclusiva, d’attuazione.
La FIG. 1 è una sezione secondo il piano verticale di simmetria I-I di FIG. 2 di una prima forma d'attuazione del dispenser in oggetto.
La FIG. 1 A è un particolare ingrandito della FIG. 1.
La FIG. 2 è una vista in pianta dall'alto del solo mezzo di sostegno della FIG. 1.
La FIG. 3 è la sezione secondo il piano III-III di FIG. 2.
La FIG. 4 è la sezione secondo il piano IV- IV di FIG. 1 A.
La FIG. 5 è una vista prospettica del solo mezzo di sostegno di FIG. 1, privo del flacone.
La FIG. 6 è una vista di fronte di FIG. 1.
La FIG. 7 è una sezione secondo il piano verticale di simmetria VII-VII di FIG. 8 di una seconda forma d'attuazione del dispenser in oggetto.
La FIG. 8 è una vista in pianta dall'alto del solo mezzo di sostegno della FIG. 7.
La FIG. 9 è una vista in pianta dall'alto del solo mezzo di sostegno di una terza forma d'attuazione del dispenser in oggetto.
La FIG. 10 è una vista prospettica di FIG. 9.
Con riferimento alla prima forma d'attuazione, illustrata nelle figure 1-6, il dispenser in oggetto (indicato globalmente con 10) comprende un flacone 11 atto a contenere, nella propria camera interna, una sostanza attiva R odorante/disinfettante, ossia capace di pulire e/o deodorare e/o rinfrescare l’aria e/o disinfettare, allo stato liquido (più o meno viscoso), avente una bocca d'uscita 12 della sostanza attiva R. Il dispenser 10 comprende inoltre un mezzo di sostegno 20, avente un usuale mezzo d’aggancio 28, in forma d'elemento allungato a forma di gancio, in materiale elasticamente flessibile, con il quale viene agganciato al bordo superiore 8 di un vaso 7 di WC, atto a sostenere il detto flacone 11 in posizione rovesciata e con l'asse in posizione verticale o quasi, con la propria bocca 12 rivolta verso il basso, in posizione soggetta all’azione dello scroscio d’acqua dello sciacquone.
II flacone 11 è separato dal mezzo di sostegno 20 e viene associato ad esso per essere collocato nel vaso di WC.
L’intero dispenser 10, compreso il flacone 11, è atto a venire alloggiato, entro il vaso 7 del WC, contro la superficie interna 71 di questo, al di sotto del bordo superiore 8 di esso, sotto l’azione dello scroscio d’acqua dello sciacquone. Usualmente, lo scroscio d’acqua viene emesso lungo il bordo 8, uscente da fori posti sulla parte inferiore, oppure viene fatto uscire da una bocca centrale posteriore del vaso e fatto scorrere con direzione tangenziale sulla superficie interna 71, al di sotto del bordo 8.
Il mezzo di sostegno 20 comprende un bacino di contenimento 21, della sostanza attiva avente una concavità rivolta verso l'alto, posto in posizione soggetta all’azione del flusso d’acqua dello sciacquone atto a ricevere la bocca 12 del flacone, ed un membro 30, posto in detto bacino di contenimento 21, atto a chiudere la bocca del flacone 11.
Il bacino di contenimento 21 comprende una parete inferiore 25 avente una superficie 2 la, chiusa, in cui si raccoglie la sostanza attiva, ed una sponda 21b disposta, attorno alla bocca 12 del flacone, atta a delimitare un volume per contenere una quantità di sostanza.
Preferibilmente, come mostrato in tutte le forme d'attuazione illustrate, detto membro 30 di chiusura ha forma di cannotto, coassiale con il flacone 11, sostanzialmente cilindrico, od un poco troncoconico, rivolto verso l'alto, la cui estremità inferiore è unita alla superficie di raccolta 21a del bacino di contenimento 21 ed è chiusa da questo. Il cannotto 30 ha un'estremità superiore 30' che sporge verso l'alto oltre la bocca d'uscita 12 del flacone associato al mezzo di sostegno 20, e la bocca d'uscita 12 è in relazione geometrica con il cannotto 30 tale che la sua superficie interna abbracci con tenuta la superficie laterale del canotto 30.
Secondo l'invenzione, al detto membro di chiusura 30 è associato un passaggio 35, atto a permettere il passaggio della sostanza attiva R dalla camera interna del flacone 11 al bacino di contenimento 21, e la quantità di sostanza attiva che viene raccolta da questo è tale da chiudere detto passaggio 35.
Secondo la prima forma d'attuazione, illustrata nelle figure 1 - 6, il detto passaggio 35 della sostanza attiva è definito da un corridoio verticale, calibrato, formato da un'insenatura ricavata nella sezione trasversale della superficie laterale del cannotto 30, che inizia da un punto posto all'interno della camera del flacone Il e termina inferiormente alla bocca d'uscita 12 del flacone 11; in particolare, detto corridoio 35 si sviluppa per l'intera altezza del cannotto 30.
Preferibilmente, il dispenser comprende almeno un passaggio di ventilazione 31 che, nell'uso, pone in comunicazione la camera interna del flacone 11 con l'aria ambiente.
Secondo la prima forma d'attuazione, illustrata nelle figure 1 - 6, il passaggio di ventilazione 31 è definito da un corridoio verticale, calibrato, formato da un'insenatura arcuata ricavata nella sezione della superficie laterale del cannotto 30, che inizia da un punto posto inferiormente alla bocca d'uscita 12 del flacone e termina all'interno della camera del flacone 11; in particolare, detto corridoio 31 si sviluppa per l'intera altezza del cannotto 30.
Inoltre, il corridoio 3 1 è posto in posizione geometrica relativamente lontana dal corridoio 35 della sostanza attiva, in particolare in posizione diametralmente opposta (si veda la FIG. 2).
Il bacino 21 è atto a contenere un determinato livello massimo di liquido (indicato con LI nelle figure 1 A e 3), ed a contenere la bocca d'uscita 12 del flacone 11 con la propria sezione di passaggio estremo inferiore (indicata con PI nelle figure 1 A e 3) posta inferiormente al livello massimo del liquido Li a lato. Secondo la prima forma d'attuazione illustrata, il detto bacino 21 è composto dalla parete 25, che definisce la superficie di raccolta 2 la, sostanzialmente piana ed orizzontale, unita al mezzo d'aggancio 28, e da una sponda (parete laterale) 21b, sostanzialmente verticale e cilindrica, che gira atorno alla bocca d'uscita 12 per un intero angolo giro. Il diametro interno della parete laterale 21b è maggiore del diametro massimo esterno della bocca d'uscita 12, in modo che questa possa essere contenuta entro la parete laterale 21b stessa ed un poco a distanza da questa.
Il bordo superiore estremo della parete laterale 21b determina il livello massimo LI di liquido che si raccoglie all'interno del bacino 21.
La parete laterale 21b possiede alcuni prolungamenti di parete 22b, a forma di merlatura, sporgenti verso l'alto oltre il bordo superiore della parete 21b stessa, che definiscono un mezzo d'appoggio per il corpo 13 del flacone 11 per disporre la bocca 12 del flacone in una prefissata e precisa relazione geometrica con il bacino 21. Il flacone 11 possiede una spalla 13', da cui sporge un collo cilindrico 14 alla cui estremità è posta la bocca 12. La merlatura formata dai prolungamenti 22b circonda la bocca 12 ed il collo 14 del flacone 11, in posizione rovesciata, e riceve in appoggio, con il proprio bordo estremo superiore, la spalla 13'; in questa posizione, la bocca 12 risulta inserita entro il bacino 21, con la propria sezione inferiore d'uscita PI posta ad un livello inferiore al livello massimo LI.
In detaglio, la bocca 12 comprende un elemento anulare 12a fissato in modo solidale all'estremità del collo 14, cui è unito un piattello circolare 12b di chiusura ermetica della luce di passaggio della sostanza ativa R.
La superficie estrema inferiore dell'elemento 12a definisce la sezione di passaggio estremo inferiore PI. Questa sezione PI è posta a breve distanza laterale dal bordo superiore della parete laterale 21b del bacino 21, in modo che resti definito un sottile passaggio (indicata con F) per l'acqua dello scroscio verso la concavità del bacino 21.
In particolare, il cannotto 30 è tagliato in modo inclinato per formare una punta superiore 30' che sporge verso l'alto misura tale da penetrare attraverso la bocca 12 del flacone posto in posizione d'uso.
Per disporre il flacone 11 in posizione d'uso, lo stesso viene inserito e spinto manualmente in basso facendo penetrare in esso il cannotto 30, in modo che la punta di questo provochi il distacco o la lacerazione del piattello circolare 12b dall'elemento anulare 12a, in modo da permettere alla sostanza attiva R presente all'interno del flacone 11 di scendere attraverso la bocca d'uscita 12. Il mezzo di sostegno 20 insieme con il flacone 1 1 così accoppiato, viene quindi disposto all'intemo del WC in modo tale che la superficie di raccolta 21a sia sostanzialmente orizzontale o quasi e lo scroscio d'acqua emesso nel WC colpisca la zona ove è posto il bacino 21.
La sostanza liquida R posta entro il flacone 11 scende attraverso la bocca 12 (aperta) e riempie lo spazio chiuso interno al cannotto 30; questa sostanza esce all'esterno solamente attraverso il corridoio 35, da cui scende nel bacino 21, ove si accumula fino a raggiungere o quasi (comunque senza superarlo) il livello massimo LI, almeno nella zona che circonda la bocca inferiore del corridoio 35 stesso. leando una sostanza attiva R avente valore di viscosità di 1000-3000 xlO 2 P (poise), si è trovato che, prevedendo un passaggio di ventilazione 31 sufficientemente piccolo, la sostanza attiva R non esce dal passaggio 3 1 stesso.
A questo punto, essendo chiusa ermeticamente la bocca 12, nella parte superiore D della camera interna del flacone 11, al di sopra del livello L2 della sostanza attiva R, si forma un ambiente in depressione, che in combinazione con la pressione ambiente esterna e con il peso della sostanza stessa posta entro il flacone, raggiunge un equilibrio statico, senza che la sostanza R esca fuori dal flacone 11.
Quando viene azionato uno scroscio d'acqua dello sciacquone, questa penetra nel bacino 2 1 attraverso la fessura F e porta via con sé, in piccola dose, una parte della sostanza R posta nel bacino 21 stesso, diluendola e facendo sprigionare l'azione deodorante /pulente /rinfrescante /disinfettante della stessa.
Si è osservato sperimentalmente che quando una parte di sostanza attiva viene portata via, ciò, probabilmente insieme con la turbolenza prodotta dallo scroscio, fa sì che un poco d'aria di ventilazione entri all'intemo del flacone 11, attraverso il passaggio 31 e raggiunga la parte superiore D. Ciò cambia l'equilibrio tra la pressione posta all'intemo del flacone e quella posta all'esterno nel bacino 21 e causa una discesa calibrata del livello L2, corrispondente ad una dose di sostanza attiva R, con conseguente ripristino del livello LI nel bacino 21.
Perché ciò avvenga, le caratteristiche geometriche del passaggio di ventilazione 31 sono in relazione con le caratteristiche fisico-chimiche della sostanza attiva R (in particolare con la sua viscosità) tale da realizzare un passaggio dosato d'aria all'intemo del flacone 11, tale che la sostanza attiva normalmente non esce, almeno in misura rilevante, dal flacone 11 stesso, mentre esce in modo calibrato dal flacone 11 quando il flusso dello sciacquone colpisce il bacino di contenimento 21 .
Ottimi risultati si sono ottenuti con un dispenser in cui la sezione del passaggio 31 di ventilazione ha area di 3 - 6 mmq avendo la sostanza attiva viscosità uguale a 1600 - 2400 x IO'2 P (poise).
Inoltre, preferibilmente, la distanza della sezione inferiore PI dalla superficie di raccolta 21a è relativamente piccola, uguale a pochi millimetri, ed ancor minore è la distanza tra il livello massimo LI del bacino 21 e la sezione inferiore PI della bocca 12. Si è osservato che anche queste caratteristiche possono influenzare la regolare ventilazione del flacone 11 attraverso il passaggio 31.
Per favorire l'azione di dilavamento e d'asportazione della sostanza attiva R da parte del flusso d'acqua, il mezzo di sostegno 20 comprende una piattaforma orizzontale 23 che circonda la superficie di raccolta 2 la del bacino 21, la quale è a sua volta circondata da una parete verticale 24 che definisce un bacino relativamente ampio, provvisto di numerose ed ampie aperture 24' per il passaggio dell'acqua, che circonda il bacino di contenimento 11 e la porzione inferiore del flacone 11 capovolto.
Si è osservato che, in certe circostanze, si può verificare un inconveniente, ossia che ad ogni scroscio dello sciacquone, un poco d'acqua rimane all'interno del bacino 21, sostituendo la parte di sostanza attiva R che è stata portata via; e che, con il trascorrere degli scrosci prodotti, mentre il livello L2 nel flacone 11 cala, la sostanza attiva R aH'intemo del flacone 11 si diluisce via via sempre più, fino a risultare in percentuale eccessivamente bassa rispetto all'acqua. Ovviamente questo inconveniente può essere inaccettabile in quanto l'azione positiva della sostanza attiva R cala gradualmente d'intensità con il trascorrere degli scrosci d'acqua dello sciacquone.
Detto inconveniente viene evitato prevedendo, nel bacino di contenimento 21, almeno un'apertura di drenaggio 41 avente luce di passaggio calibrata tale da permettere il passaggio dell'acqua ed impedire il passaggio della sostanza attiva.
In particolare, come previsto nella prima forma d'attuazione, è prevista un'apertura di drenaggio 41 avente forma di fessura verticale, preferibilmente a tutta altezza, ricavata sulla parete laterale 21b del bacino di contenimento 21, la cui larghezza, nel caso di sostanza attiva R avente viscosità uguale a 1600 - 2400 xlO'2 P (poise), è di 0,5- 2,5 mm. Preferibilmente, la fessura 41 è posta a distanza geometrica rilevante dal passaggio 35 della sostanza attiva, in particolare vicino al corridoio di ventilazione 31.
In questo caso, si è osservato che l'acqua dello scroscio dopo aver colpito e dilavato, almeno in parte, il bacino 21, drena attraverso la fessura 41 insieme con la parte di sostanza attiva più diluita, lasciando all'interno del bacino 21 solamente la parte più viscosa di sostanza attiva.
In alternativa, una o più aperture di drenaggio, ad esempio in forma di fori passanti, possono venire previste sulla superficie di raccolta 2 la del bacino di contenimento 21.
In taluni casi, soprattutto con una sostanza attiva avente valori di viscosità relativamente elevati e con un'apertura di drenaggio 41 dell'acqua posta in posizione relativamente distante dal passaggio 35 della sostanza attiva, si è osservato che la sostanza attiva posta entro il bacino 21 cala di livello a partire dal punto di livello massimo LI, posto in corrispondenza del passaggio 35, fino praticamente a divenire nullo in corrispondenza dell'apertura 41, con la conseguenza che la sostanza stessa dall’apertura 41 non esce anche se questa ha larghezza rilevante.
Nelle FIGG. 7 ed 8 è mostrata una seconda forma d'attuazione dell'invenzione, che ha dato, anch'essa, ottimi risultati sperimentali.
Questa forma differisce dalla precedente solamente per quanto riguarda il passaggio di ventilazione 35. Questo comprende un sottile condotto tubolare di ventilazione 32, posto all'interno del cannotto 30, comunicante con l'aria posta inferiormente alla parete inferiore 25 del bacino di contenimento 21 e sporgente verso l'alto verso e attraverso la bocca 12 del flacone 11. Il condotto tubolare 32 ha sezione circolare ed è fissato alla parete inferiore 25 e si eleva verticalmente da essa, in posizione interna al cannotto 30.
Preferibilmente la luce di passaggio estrema inferiore 32" del condoto 32 è maggiore della luce di passaggio estrema superiore 32' dello stesso.
Con questo tipo di dispenser si è osservato un ottimo comportamento anche in mancanza della apertura 41 di drenaggio dell'acqua.
Le carateristiche geometriche del passaggio di ventilazione 3 1 , in relazione con la viscosità della sostanza ativa R, sono calibrate in modo che:
- la quantità d'aria di ventilazione che entra nel flacone 11 sia sufficiente, dopo ogni scroscio (o dopo un numero limitato di scrosci), a far sì che, grazie all'aumento di pressione prodoto aH'intemo del flacone 11 , il livello superiore L2 scenda di un trato corrispondente alla dose di sostanza R rilasciata nel flusso d'acqua,
ed allo stesso tempo permanga, all'interno del flacone, un valore di depressione in grado di impedire che la sostanza R trabocchi fuori dal bacino 21.
Preferibilmente, nel condoto di ventilazione 31 , il diametro della luce di passaggio estrema inferiore è maggiore della luce di passaggio estrema superiore.
- Ottimi risultati si sono ottenuti con esemplari di dispenser in cui:
- la luce estrema inferiore 32” ha diametro compreso tra 3,5 mm e 5 mm, - la luce estrema superiore 32’ ha diametro compreso tra 0,3 mm e 1,5 mm, - deto condoto 32 sporge verso l'alto per una lunghezza di 5 - 15 mm
- avendo la sostanza ativa viscosità compresa tra 1600 - 2400 XI 0'2 P (poise). Si è, infati, sperimentalmente osservato che dopo ogni scroscio d'acqua (o dopo un numero limitato di scrosci), un numero limitato di bolle d'aria penetra dall'esterno all'intemo del flacone 11 atraverso il condotto di ventilazione 32, influenzandone la pressione e dando luogo, nel funzionamento, ad un'emissione regolare di sostanza ativa R, ad ogni scroscio d'acqua, mentre la sostanza ativa R posta all'interno del flacone 11 mantiene sostanzialmente costanti o quasi, nel tempo e per un numero relativamente elevato di scrosci (fino a 250 - 450 scrosci con 50-55 mi di sostanza attiva), le proprie caratteristiche attive (deodoranti/pulenti/rinfrescanti/disinfettanti, e simili) e non si miscela, se non in misura relativamente piccola ed alla fine della sua durata, con l'acqua.
In alternativa al condotto tubolare 32, detto passaggio di ventilazione è costituito da un'apertura, a forma di foro, passante ricavata sulla parete inferiore 25 del bacino di contenimento 21, in posizione affacciata alla bocca del flacone (non illustrata nelle figure). Ottimi risultati si sono ottenuti nel caso in cui detta apertura passante ha diametro compreso tra 1 mm e 2 mm, avendo la sostanza attiva viscosità uguale a 1600 - 2400 xlO<'2 >P (poise).
Secondo la forma d'attuazione illustrata nelle FIGG. 9 e 10, il passaggio della sostanza attiva dal flacone 11 al bacino 21 è definito da una fessura passante 36 verticale che attraversa la parete del cannotto 30 iniziando da un punto posto all'interno della camera del flacone Il e terminando inferiormente alla bocca d'uscita 12, che permette alla sostanza attiva R di uscire all'esterno dallo spazio interno del cannotto 30. In particolare, la fessura 36 interessa l'intera altezza della parete laterale del cannotto 30.
Può non essere previsto un passaggio di ventilazione. In questo caso l'inconveniente segnalato sopra, della eccessiva diluizione della sostanza attiva, viene risolto prevedendo che il bacino 21 abbia almeno un'apertura di scarico, in forma di foro passante 41' la cui luce di passaggio sia calibrata, in funzione della viscosità della sostanza attiva R, in modo tale da permettere il passaggio dell'acqua ed impedire invece il passaggio della sostanza attiva R.
Uno o più di detti fori 41 di scarico sono posti sulla superficie di raccolta 2 la del bacino 21, in particolare, nella zona posta all'esterno del cannotto 30.
In alternativa, od insieme, ai fori di scarico 41 ' può essere prevista una fessura verticale ricavata sulla parete laterale 21b del bacino (come quella illustrata sopra con riferimento alla prima forma d'attuazione), che, preferibilmente, interessa l'intera altezza della parete 21b, avente larghezza tale da permettere il drenaggio dell'acqua ed impedire invece il passaggio della sostanza attiva R avendo questa una viscosità maggiore.
Grazie alla presenza delle aperture 41 ' e/o della detta fessura, l'acqua dello scroscio che tende a fermarsi nel bacino 21, viene drenata con buona efficacia, e si impedisce o quantomeno si ritarda la diluizione della sostanza attiva nel tempo. Viene in altre parole, assicurata una buona durata del dispenser ed una buona costanza delle caratteristiche attive (deodoranti/pulenti/rinfrescanti/disinfettanti, e simili) della sostanza al trascorrere del numero di scrosci prodotti.
La presenza di fori 4Γ posti sul fondo del bacino 21 è preferita nel caso in cui la sostanza attiva R abbia peso specifico minore dell'acqua, in quanto in tal caso l'acqua tende a portarsi vicino al fondo del bacino 21; viceversa, è preferita la fessura sulla parete laterale 21b nel caso in cui la sostanza attiva R abbia peso specifico maggiore dell'acqua, in quanto in tal caso l'acqua tende a rimanere in alto e quindi a drenare dal tratto superiore della fessura.
All’invenzione in oggetto potranno venire apportate numerose modifiche di natura pratico-applicativa, senza con ciò uscire dall'ambito dell'idea inventiva come sotto rivendicata.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispenser per sostanze attive liquide, per vaso di WC, atto a venire alloggiato, entro il vaso del WC, comprendente un flacone (11) atto a contenere sostanza attiva (R) allo stato liquido, avente una bocca d'uscita (12) della sostanza attiva (R), e un mezzo di sostegno (20) atto a sostenere il detto flacone (11) in posizione rovesciata, con la propria bocca (12) rivolta verso il basso, in posizione soggetta all’azione del flusso d’acqua dello sciacquone, detto flacone (11) essendo separato dal mezzo di sostegno (20), caratterizzato dal fatto che il mezzo di sostegno (20) comprende un bacino (21) di contenimento della sostanza attiva, posto in posizione soggetta all’azione del flusso d’acqua dello sciacquone, atto a ricevere la bocca (12) del flacone, un membro (30), posto in detto bacino di contenimento (21), atto a chiudere la bocca (12) del flacone (11); almeno un passaggio della sostanza attiva, associato al detto membro di chiusura (30), atto a permettere il passaggio della sostanza attiva dalla camera interna del flacone (11) al bacino (21) di contenimento, detto bacino di contenimento (21) essendo atto a delimitare un volume per contenere una quantità di sostanza attiva che chiude il detto passaggio della sostanza attiva stessa.
  2. 2. Dispenser secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un passaggio di ventilazione (31 e 32) che, nell'uso, pone in comunicazione la camera interna del flacone (11) con l'aria ambiente.
  3. 3 . Dispenser secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che le caratteristiche geometriche del passaggio di ventilazione (31, 32) sono in relazione con le caratteristiche fisico-chimiche della sostanza attiva tale da realizzare un passaggio dosato d'aria aH'intemo del flacone (11), tale che la sostanza attiva normalmente non esce, almeno in misura rilevante, dal flacone (11) stesso, mentre esce in modo calibrato dal flacone (11) quando il flusso dello sciacquone colpisce il bacino di contenimento (21).
  4. 4. Dispenser secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto membro di chiusura (30), ha forma di cannotto rivolto verso l'alto e chiuso inferiormente dalla superficie di raccolta 21a del bacino di contenimento (21), ed avente un'estremità superiore che sporge verso l'alto oltre la bocca d'uscita (12) del flacone associato al mezzo di sostegno (20), la bocca d'uscita (12) essendo in relazione geometrica con detto membro (30) tale da abbracciare con tenuta la sua superficie laterale.
  5. 5. Dispenser secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il passaggio della sostanza attiva è definito da un corridoio verticale (35), calibrato, ricavato sulla superficie laterale del membro di chiusura (30), che inizia da un punto posto all'interno della camera del flacone (11) e termina inferiormente alla bocca d'uscita (12).
  6. 6. Dispenser secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il passaggio della sostanza attiva è definito da una fessura passante (36) che attraversa la parete del cannotto (30) iniziando da un punto posto al'intemo della camera del flacone (11) e terminando inferiormente alla bocca d'uscita (12).
  7. 7. Dispenser secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il passaggio di ventilazione è definito da un corridoio verticale (31), calibrato, ricavato sulla superficie laterale del membro di chiusura (30), che inizia da un punto posto inferiormente alla bocca d'uscita (12) e termina all'interno della camera del flacone (11).
  8. 8. Dispenser secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la sezione del passaggio di ventilazione (31) ha area di 3 - 6 mmq avendo la sostanza attiva viscosità uguale a 1600 - 2400 x IO'2 P (poise).
  9. 9. Dispenser secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto passaggio di ventilazione comprende un'apertura passante posta sulla parete inferiore (25) del bacino di contenimento (21), in posizione affacciata alla bocca del flacone (11).
  10. 10. Dispenser secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta apertura passante ha diametro compreso tra 1 e 2 mm, avendo la sostanza attiva viscosità uguale a 1600 - 2400 xlO'2 P (poise)
  11. 1 1. Dispenser secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto passaggio di ventilazione comprende un condotto di ventilazione (32), posto entro detto cannotto (30) comunicante con l'aria posta inferiormente al bacino di contenimento (21) e sporgente verso l'alto verso la bocca (12) del flacone.
  12. 12. Dispenser secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che la luce di passaggio estrema inferiore (32”) del condotto di ventilazione (32) è maggiore della luce di passaggio estrema superiore (32’) dello stesso.
  13. 13. Dispenser secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detta luce estrema inferiore (32”) ha diametro compreso tra 3,5 mm e 5 mm, e detta luce estrema superiore (32’) ha diametro compreso tra 0,3 mm e 1,5 mm, avendo la sostanza attiva viscosità compresa tra 1600 - 2400 xlO'2 P (poise).
  14. 14. Dispenser secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto condotto tubolare (32) sporge verso l'alto per una lunghezza di 5 - 15 mm avendo la sostanza attiva viscosità uguale a 1600 - 2400 x 1000 e 2000x IO'2 (poise).
  15. 15. Dispenser secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto bacino di contenimento (21) ha una concavità rivolta verso l'alto, posta nella zona soggetta al flusso dell'acqua, atta a contenere un determinato livello di liquido, ed a contenere la bocca d'uscita (12) del flacone con la propria sezione di passaggio inferiore (PI) posta inferiormente al livello massimo (LI) di liquido presente nel bacino (21) stesso.
  16. 16. Dispenser secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto bacino di contenimento (21) comprende almeno un'apertura di drenaggio (41, 41’) avente luce di passaggio calibrata tale da permettere il passaggio dell'acqua ed impedire il passaggio della sostanza attiva.
  17. 17. Dispenser secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detta apertura di drenaggio ha forma di fessura verticale (41) ricavata sulla parete laterale (21b) del bacino di contenimento (21).
  18. 18. Dispenser secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che una o più di dette aperture di drenaggio (4L) sono poste sulla superfìcie di raccolta (2 la) del bacino di contenimento (21).
  19. 19. Dispenser secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto bacino di contenimento (21) comprende almeno un'apertura di drenaggio (41) dell'acqua, posta in posizione relativamente distante dal passaggio (35) della sostanza attiva, in relazione con la viscosità della sostanza attiva tale che questa non esce in modo rilevante dall'apertura stessa (41).
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