IT201800010499A1 - Perno di fissaggio e sede di bloccaggio - Google Patents

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IT201800010499A1
IT201800010499A1 IT102018000010499A IT201800010499A IT201800010499A1 IT 201800010499 A1 IT201800010499 A1 IT 201800010499A1 IT 102018000010499 A IT102018000010499 A IT 102018000010499A IT 201800010499 A IT201800010499 A IT 201800010499A IT 201800010499 A1 IT201800010499 A1 IT 201800010499A1
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IT
Italy
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fixing pin
locking
wall
locking projection
fixing
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Application number
IT102018000010499A
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Inventor
Cristiano Beltrame
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Lpm Group Soc A Responsabilita Limitata
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16BDEVICES FOR FASTENING OR SECURING CONSTRUCTIONAL ELEMENTS OR MACHINE PARTS TOGETHER, e.g. NAILS, BOLTS, CIRCLIPS, CLAMPS, CLIPS OR WEDGES; JOINTS OR JOINTING
    • F16B21/00Means for preventing relative axial movement of a pin, spigot, shaft or the like and a member surrounding it; Stud-and-socket releasable fastenings
    • F16B21/02Releasable fastening devices locking by rotation
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60R13/00Elements for body-finishing, identifying, or decorating; Arrangements or adaptations for advertising purposes
    • B60R13/02Internal Trim mouldings ; Internal Ledges; Wall liners for passenger compartments; Roof liners
    • B60R13/0206Arrangements of fasteners and clips specially adapted for attaching inner vehicle liners or mouldings
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16BDEVICES FOR FASTENING OR SECURING CONSTRUCTIONAL ELEMENTS OR MACHINE PARTS TOGETHER, e.g. NAILS, BOLTS, CIRCLIPS, CLAMPS, CLIPS OR WEDGES; JOINTS OR JOINTING
    • F16B21/00Means for preventing relative axial movement of a pin, spigot, shaft or the like and a member surrounding it; Stud-and-socket releasable fastenings
    • F16B21/06Releasable fastening devices with snap-action
    • F16B21/08Releasable fastening devices with snap-action in which the stud, pin, or spigot has a resilient part
    • F16B21/086Releasable fastening devices with snap-action in which the stud, pin, or spigot has a resilient part the shank of the stud, pin or spigot having elevations, ribs, fins or prongs intended for deformation or tilting predominantly in a direction perpendicular to the direction of insertion

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  • Clamps And Clips (AREA)

Description

Descrizione di invenzione industriale
Perno di fissaggio e sede di bloccaggio
[0001] L’invenzione riguarda un perno di fissaggio e una sede di bloccaggio, tale perno di fissaggio essendo disposto nell’uso per essere accoppiato alla relativa sede di bloccaggio per fissare reciprocamente due elementi quali, ad esempio, un pannello ad un telaio. L’accoppiamento tra il perno di fissaggio e la sede di bloccaggio dà origine ad un sistema di fissaggio che può essere definito di tipo rapido, ossia in cui il numero di operazioni che occorre svolgere per l’accoppiamento è limitato rispetto ad un accoppiamento a vite e madrevite.
[0002] Il sistema di fissaggio può essere utilizzato per montare un sistema di protezione comprendente pannelli fissati ad un telaio fisso disposto intorno o in prossimità di una macchina operatrice.
[0003] Il telaio può essere in appoggio o fissato ad un pavimento in prossimità della macchina operatrice, quale ad esempio una macchina automatica, oppure può essere fissato ad una parte strutturale della macchina.
[0004] Fissare una pluralità di pannelli ad un telaio fisso consente di creare un involucro di protezione e sicurezza ad esempio per una macchina automatica, il quale consente ad un operatore di poter interagire con la macchina automatica in estrema sicurezza.
[0005] Il sistema di fissaggio può anche essere utilizzato per montare un dispositivo di interblocco al sistema di protezione della macchina automatica.
[0006] Ancora, il sistema di fissaggio può anche essere utilizzato per fissare un pannello interno di un veicolo, ad esempio di un’automobile, ad una porzione di carrozzeria del veicolo, ad esempio la carrozzeria di uno sportello dell’automobile.
[0007] Il sistema di fissaggio può essere utilizzato in tutte le situazioni in cui si desidera fissare due elementi tra loro, la sede di bloccaggio potendo essere ricavata direttamente su uno dei due elementi da accoppiare oppure il sistema di fissaggio può comprendere il perno di fissaggio e un blocco di fissaggio sul quale è ricavata la sede di bloccaggio conformata per cooperare con tale perno di fissaggio.
[0008] Dallo stato della tecnica è noto installare in prossimità di una macchina automatica, o su un telaio della stessa, un involucro di protezione e sicurezza comprendente un telaio fisso provvisto di una pluralità di tubolari al quale è fissata una pluralità di pannelli.
[0009] Negli involucri di protezione e sicurezza di tipo noto, ciascun pannello è fissato ad un rispettivo tubolare, o ad una porzione di esso, tramite un sistema di fissaggio che comprende almeno un blocco di fissaggio montato su un tubolare del telaio fisso e almeno una vite autofilettante che blocca un pannello sul telaio fisso accoppiandosi al rispettivo blocco di fissaggio. In particolare, nell’uso, il blocco di fissaggio può essere montato in una scanalatura ricavata nel tubolare, mentre la vite autofilettante è inserita in una apertura ricavata nel pannello ed è avvitata in un foro ricavato nel blocco di fissaggio e coassiale all’apertura, allo scopo di collegare reciprocamente il panello al rispettivo tubolare del telaio fisso. Il blocco di fissaggio può anche essere montato al tubolare tramite l’impiego di due inserti filettati che si impegnano con un rispettivo foro previsto nel tubolare e di altre due viti autofilettanti che si inseriscono in un rispettivo foro previsto nel blocco di fissaggio per l’accoppiamento con un rispettivo inserto filettato.
[0010] Ad ogni blocco di fissaggio possono essere avvitate più viti autofilettanti e ad ogni tubolare possono essere montati più blocchi di fissaggio.
[0011] Un difetto dei sistemi di fissaggio di tipo noto comprendenti una vite autofilettante e un blocco di fissaggio è che i tempi di montaggio sono estremamente lunghi in quanto è necessario che un operatore esegua una pluralità di operazioni di avvitatura, una per ciascuna vite autofilettante da avvitare a blocchi di fissaggio, tali operazioni di avvitatura essendo eseguite in serie, ossia in successione una dopo l’altra. Per velocizzare le operazioni di montaggio è possibile prevedere l’impiego di più operatori, il che, tuttavia, comporta un aggravio dei costi di montaggio.
[0012] Un ulteriore difetto dei sistemi di fissaggio di tipo noto comprendenti una vite autofilettante e un blocco di fissaggio è che per montare il blocco di fissaggio al tubolare è possibile che sia necessario eseguire una pluralità di operazioni di foratura del tubolare per ottenere una pluralità di fori di ricezione in ciascuno dei quali deve essere ricevuto un rispettivo inserto filettato. Ciò contribuisce ad allungare i tempi di montaggio, in particolare quando i fori che ricevono gli inserti filettati sono eseguiti da un operatore in fase di montaggio. Inoltre, ciò aggrava tempi e costi di gestione di alcuni reparti, tra cui il reparto tecnico, della ditta che produce il sistema di fissaggio dello stato della tecnica in quanto è necessario disegnare tutti i fori di ricezione degli inserti filettati, affinché siano eseguite le operazioni di foratura.
[0013] Uno scopo dell’invenzione è di migliorare i sistemi di fissaggio di tipo noto.
[0014] Un altro scopo dell’invenzione è di fornire un sistema di fissaggio comprendente un perno di fissaggio e un relativo blocco di fissaggio che preveda un’installazione semplice, rapida ed economica.
[0015] Un ulteriore scopo dell’invenzione è di fornire un perno di fissaggio e un blocco di fissaggio che minimizzino i costi di gestione nella produzione di un sistema di protezione.
[0016] Un ancora ulteriore scopo dell’invenzione è di fornire un perno di fissaggio e un relativo blocco di fissaggio che si accoppino realizzando un attacco rapido e stabile, avente inoltre una elevata tenuta meccanica.
[0017] Gli scopi sopra menzionati e altri ancora sono raggiunti con un perno di fissaggio, una sede di bloccaggio e un blocco di fissaggio secondo una o più delle rivendicazioni sotto riportate.
[0018] Grazie all’invenzione è possibile realizzare un sistema di fissaggio comprendente almeno un perno di fissaggio e un blocco di fissaggio che, accoppiandosi tramite l’interazione di una o più sporgenze ricavate sul perno di fissaggio con una o più corrispondenti sedi di bloccaggio ricavate sul blocco di fissaggio, realizzano un attacco rapido e molto stabile. In questo modo è possibile velocizzare le operazioni di montaggio. Inoltre, grazie al perno di fissaggio e al blocco di fissaggio provvisto di una sede di bloccaggio secondo l’invenzione, è eliminato l’utilizzo di viti autofilettanti che comportano tempi di montaggio e costi di gestione elevati.
[0019] L’invenzione potrà essere meglio compresa e attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione in cui: Figure 1, 2 e 3 sono viste prospettiche di un sistema di fissaggio comprendente almeno un perno di fissaggio e un blocco di fissaggio, tali perno di fissaggio e blocco di fissaggio essendo disposti in una configurazione accoppiata per ottenere il sistema di fissaggio;
Figura 4 è una vista dal basso del sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 5 è una vista dall’alto del sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 6 è una vista laterale del sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 7 è una sezione presa lungo il piano VII-VII di Figura 6;
Figura 8 è un particolare ingrandito di Figura 7;
Figura 9 è una vista posteriore del sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 10 è una sezione presa lungo il piano X-X di Figura 9 in cui è mostrata una porzione di un involucro di protezione e sicurezza, che in Figura 9 è stata rimossa;
Figura 11 e Figura 12 sono viste prospettiche di un perno di fissaggio previsto nel sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 13 è un particolare ingrandito di Figura 12;
Figura 14 è una vista laterale del perno di fissaggio delle Figure 11 e 12;
Figura 15 è una sezione presa lungo il piano XV-XV di Figura 14;
Figura 16 è una vista anteriore del perno di fissaggio delle Figure 11 e 12;
Figura 17 è una vista posteriore del perno di fissaggio delle Figure 11 e 12;
Figura 18 e Figura 19 sono viste prospettiche di un blocco di fissaggio previsto nel sistema di fissaggio delle Figure da 1 a 3;
Figura 20 è una vista laterale del blocco di fissaggio delle Figure 18 e 19;
Figura 21 è una vista anteriore del blocco di fissaggio delle Figure 18 e 19;
Figura 22 è una sezione presa lungo il piano XXII-XXII di Figura 21;
Figura 23 è una vista dall’alto del blocco di fissaggio delle Figure 18 e 19;
Figura 24 è una sezione presa lungo il piano XXIV-XXIV di Figura 23;
Figura 25 è una sezione simile a quella di Figura 10 di una versione del sistema di fissaggio alternativa a quella delle Figure da 1 a 10.
[0020] Con riferimento alle Figure da 1 a 10, è stato indicato nel suo complesso con 1 un sistema di fissaggio, disposto per collegare un primo elemento 100, ad esempio un pannello, una cui sezione è parzialmente mostrata in Figura 10, ad un secondo elemento 200, ad esempio un profilato di un telaio, una cui sezione è mostrata in Figura 10.
[0021] Il sistema di fissaggio 1 può essere utilizzato per montare pannelli a profilati in un sistema di protezione di una macchina avente elementi in movimento, per impedire a materiale interno alla macchina di uscire fuori oppure per impedire ad un operatore di accedere a parti interne della macchina. In particolare, il sistema di fissaggio 1 può essere utilizzato per montare un sistema di protezione di una macchina automatica.
[0022] Il sistema di fissaggio 1 può anche essere utilizzato per montare un dispositivo di interblocco al sistema di protezione della macchina automatica. In questo caso il primo elemento 100 è un pannello del dispositivo di interblocco e il secondo elemento 200 è un profilato del sistema di protezione.
[0023] Ancora, il sistema di fissaggio 1 può anche essere utilizzato per fissare un pannello interno di un veicolo, ad esempio di un’automobile, ad una porzione di carrozzeria del veicolo, ad esempio la carrozzeria di uno sportello dell’automobile. In questo caso il primo elemento 100 è il pannello interno del veicolo e il secondo elemento 200 è la porzione di carrozzeria del veicolo.
[0024] In generale, il sistema di fissaggio 1 può essere utilizzato in tutte le situazioni in cui due elementi devono essere fissati tra loro, in particolare con un collegamento amovibile.
[0025] Il primo elemento 100 può essere realizzato, ad esempio, in un materiale metallico, in particolare alluminio, oppure in un materiale plastico.
[0026] Il telaio del sistema di protezione può essere fissato o appoggiato ad un pavimento in prossimità, ad esempio, di una macchina automatica oppure può essere fissato ad una parte strutturale della macchina automatica. Il telaio può comprendere una pluralità di secondi elementi 200, reciprocamente collegati tramite mezzi di collegamento di tipo noto oppure fissati o appoggiati al pavimento in prossimità della macchina automatica o al telaio della macchina automatica o ad altre parti strutturali della macchina.
[0027] Nel secondo elemento 200 è ricavata una fessura 201, ad esempio longitudinale, estendentesi lungo la direzione di massima estensione del secondo elemento 200. Il secondo elemento 200 può avere una sezione sostanzialmente a forma di C, come nell’esempio mostrato in Figura 10, ma può anche avere forma più complessa.
[0028] Il sistema di fissaggio 1 comprende almeno un perno di fissaggio 2 e almeno una sede di bloccaggio 12, ad esempio ricavata in un blocco di fissaggio 3. Nell’uso, quando il perno di fissaggio 2 e il blocco di fissaggio 3 sono disposti in una configurazione accoppiata A, mostrata in particolare nelle Figure da 1 a 10, il perno di fissaggio 2 e la sede di bloccaggio 12 realizzano il sistema di fissaggio 1.
[0029] Il perno di fissaggio 2, nell’uso, viene accoppiato al blocco di fissaggio 3 per fissare reciprocamente il primo elemento 100 al secondo elemento 200. In particolare, nell’uso, il blocco di fissaggio 3 è inserito parzialmente nella fessura 201 del secondo elemento 200 e il perno di fissaggio 2 è accoppiato al blocco di fissaggio 3 mentre il primo elemento 100 è bloccato tra una porzione del perno di fissaggio 2 e una porzione del blocco di fissaggio 3. Tramite il perno di fissaggio 2 e il relativo blocco di fissaggio 3 è quindi possibile collegare il primo elemento 100 al secondo elemento 200.
[0030] In altre parole, il perno di fissaggio 2 e il blocco di fissaggio 3 cooperano nell’uso per collegare il primo elemento 100 al secondo elemento 200.
[0031] In una versione non raffigurata, ad ogni blocco di fissaggio 3 possono essere montati più perni di fissaggio 2, ad esempio due, essendo il blocco di fissaggio provvisto di due aperture passanti attraversabili da un rispettivo perno di fissaggio.
[0032] Al secondo elemento 200 possono essere montati più blocchi di fissaggio 3 accoppiabili a uno o più perni di fissaggio 2 per consentire di collegare il primo elemento 100 al secondo elemento 200 in più zone distanziate lungo la lunghezza di questo ultimo.
[0033] Fissare una pluralità di primi elementi 100 ad una pluralità di rispettivi secondi elementi 200, o ad una porzione di essi, consente di creare un involucro di protezione e sicurezza ad esempio per la macchina automatica, il quale consente ad un operatore di poter interagire con la macchina automatica in estrema sicurezza.
[0034] L’involucro di protezione può comprendere, quindi, una pluralità di primi elementi 100 e di secondi elementi 200, reciprocamente collegati da uno o più perni di fissaggio 2 e relativo/i blocco/i di fissaggio 3.
[0035] Con riferimento alle Figure da 11 a 17, è mostrato un perno di fissaggio 2 in una configurazione disaccoppiata dal relativo blocco di fissaggio 3.
[0036] Il perno di fissaggio 2 comprende un gambo 4 estendentesi lungo un asse longitudinale X del perno di fissaggio 2 e comprendente una prima estremità 5 e una seconda estremità 6 opposta a detta prima estremità 5.
[0037] Il perno di fissaggio 2 può comprendere, inoltre, una testa 7 fissata alla prima estremità 5 del gambo 4. La testa 7 ha una estensione diametrale maggiore del gambo 4. Il gambo 4 e la testa 7 possono essere formati in corpo unico.
[0038] Nella testa 7 può essere ricavata una pluralità di rientranze 25, la cui conformazione consente una facile presa da parte di dita di un operatore. In aggiunta o in alternativa alla pluralità di rientranze 25, nella testa 7 può essere ricavata una pluralità di impronte, non raffigurate nelle Figure, la cui conformazione è atta ad accoppiarsi con rispettive forme di un utensile di avvitamento/svitamento, quale, ad esempio, un cacciavite o un avvitatore elettrico.
[0039] Il gambo 4 può avere una forma sostanzialmente cilindrica.
[0040] In alternativa, il gambo 4 può avere una forma sostanzialmente conica.
[0041] Il gambo 4 può comprendere una prima parte 8 ed una seconda parte 9 reciprocamente collegate. La prima parte 8 e la seconda parte 9 possono avere una rispettiva dimensione trasversale, sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X, differente tra loro. La seconda parte 9 può avere una dimensione trasversale maggiore rispetto a quella della prima parte 8, come illustrato in particolare nelle Figure 11, 12, 14 e 15. In alternativa, le due parti 8, 9 possono avere la medesima dimensione trasversale.
[0042] Il gambo 4 e, in particolare, la prima parte 8 quando il gambo 4 è suddiviso nella prima parte 8 e nella seconda parte 9, comprende una superficie esterna 10 dalla quale si proietta verso l’esterno almeno una sporgenza di bloccaggio 11 del perno di fissaggio 2, mostrata con maggior dettaglio nel particolare ingrandito P di Figura 13.
[0043] La seconda parte 9, o una zona in prossimità della prima estremità 5 quando la seconda parte 9 ha la medesima dimensione trasversale della prima parte 8, è disposta per infilarsi in un foro 101, mostrato in Figura 10, ricavato nel primo elemento 100. In particolare, la seconda parte 9 comprende una superficie di contatto 14 disposta per impegnarsi con il foro 101 quando il perno di fissaggio 2 è inserito nel primo elemento 100.
[0044] Il perno di fissaggio 2 può comprendere una pluralità di sporgenze di bloccaggio 11, ad esempio quattro, disposte, ad esempio, circonferenzialmente vicine. In particolare le sporgenze di bloccaggio 11 possono essere disposte a distanza angolare costante l’una dall’altra.
[0045] Ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 è disposta per essere ricevuta e ivi bloccata nella rispettiva sede di bloccaggio 12 del blocco di fissaggio 3, al fine di accoppiare il perno di fissaggio 2 al relativo blocco di fissaggio 3 (come mostrato nel dettaglio ingrandito T di Figura 8), come verrà spiegato meglio nel seguito della descrizione. Quando ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 viene opportunamente inserita nella rispettiva sede di bloccaggio 12, ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 raggiunge una configurazione di bloccaggio B, mostrata in particolare in Figura 10.
[0046] Ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 ha nell’esempio raffigurato una forma sostanzialmente di un quarto di segmento sferico a una base.
[0047] Ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 è provvista di una superficie di impegno esterna 15 disposta per impegnarsi con zone del blocco di fissaggio 3 durante l’inserimento del perno di fissaggio 2 nel, o l’estrazione del perno di fissaggio 2 dal, blocco di fissaggio 3.
[0048] La superficie di impegno esterna 15 comprende una porzione curva 16, la cui conformazione, nell’uso, rispettivamente favorisce e guida un ingresso del perno di fissaggio 2 nel relativo blocco di fissaggio 3 per ottenere la configurazione accoppiata A e favorisce e guida una estrazione del perno di fissaggio 2 dal relativo blocco di fissaggio 3.
[0049] La porzione curva 16 può avere una forma sostanzialmente di un quarto di calotta sferica.
[0050] La superficie di impegno esterna 15 comprende, inoltre, una prima parete 17 disposta per interagire con una parte della sede di bloccaggio 12 e che può essere piana.
[0051] La superficie di impegno esterna 15 comprende, inoltre, una seconda parete 18 disposta per interagire con una ulteriore parte della sede di bloccaggio 12 e che può essere piana.
[0052] La prima parete 17 e la seconda parete 18 possono essere sostanzialmente perpendicolari all’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2. In particolare, la prima parete 17 e la seconda parete 18 possono essere perpendicolari tra di loro.
[0053] La conformazione della prima parete 17 e della seconda parete 18 della superficie di impegno esterna 15 consente, nell’suo, di bloccare il perno di fissaggio 2 nella sede di bloccaggio 12 del blocco di fissaggio 3 per evitare che il perno di fissaggio 2 si sfili involontariamente dal blocco di fissaggio 3, quando ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 è nella configurazione di bloccaggio B. In questo modo è garantita una prestabilita resistenza meccanica e a norma di legge.
[0054] Nel gambo 4 è ricavato un foro di alleggerimento 13, mostrato ad esempio in Figura 15. Il foro di alleggerimento 13 può essere coassiale all’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2 e può estendersi a partire dalla seconda estremità 6 in particolare, nella prima parte 8 quando il gambo 4 è suddiviso nella prima parte 8 e nella seconda parte 9. In altre parole, il gambo 4 è parzialmente cavo.
[0055] In una versione alternativa, non illustrata nelle Figure, il foro di alleggerimento 13 si estende in tutto il gambo 4, ossia il gambo 4 è cavo.
[0056] Nel gambo 4 e, in particolare, nella prima parte 8, è ricavata almeno un’asola 19. L’asola 19 e il foro di alleggerimento 13 sono conformati in modo tale che la sporgenza di bloccaggio 11 possa essere spostata in avvicinamento a, o in allontanamento da, l’asse longitudinale X affinché possa passare da una prima posizione R, o posizione di riposo, mostrata ad esempio in Figura 13, in cui la sporgenza di bloccaggio 11 è ad una prima distanza dall’asse longitudinale X, ad una seconda posizione, o posizione flessa, non raffigurata, in cui la sporgenza di bloccaggio 11 è parzialmente ricevuta nel foro di alleggerimento 13 ed è ad una seconda distanza dall’asse longitudinale X minore della prima distanza. Nella prima posizione R la sporgenza di bloccaggio 11 è rimossa dalla rispettiva sede di bloccaggio 12, ossia il perno di fissaggio 2 è disaccoppiato dal blocco di fissaggio 3. La prima posizione R è inoltre assunta dalla sporgenza di bloccaggio 11 quando bloccata all’interno della sede di bloccaggio 12, ossia quando si trova nella configurazione di bloccaggio B, mostrata in particolare in Figura 10.
[0057] Lo spostamento della sporgenza di bloccaggio 11 in avvicinamento all’asse longitudinale X si verifica quando è esercitata una forza sulla sporgenza di bloccaggio 11 sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X.
[0058] Lo spostamento della sporgenza di bloccaggio 11 consentito dalla presenza dell’asola 19 può avvenire, in particolare, lungo una direzione sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X.
[0059] L’asola 19 da una parte si affaccia al, ed è in comunicazione con il, foro di alleggerimento 13, mentre dall’altra parte si affaccia all’ambiente esterno al perno di fissaggio 2.
[0060] L’asola 19 circonda, almeno parzialmente, la sporgenza di bloccaggio 11. In particolare, l’asola 19 può essere ricavata in modo tale che un suo primo lato 20 e un suo secondo lato 21 siano ricavati in prossimità e, in particolare, sostanzialmente paralleli, rispettivamente, alla prima parete 17 e alla seconda parete 18 della superficie di impegno esterna 15 della sporgenza di bloccaggio 11. Nell’esempio illustrato l’asola 19 ha una conformazione in pianta sostanzialmente a forma di C.
[0061] Il foro di alleggerimento 13 è ricavato in modo da estendersi fino ad una zona sottostante l’asola 19, ossia una zona sottostante più vicina all’asse longitudinale X rispetto all’asola 19.
[0062] Grazie alla sua conformazione e alla presenza del foro di alleggerimento 13, l’asola 19 delimita una penisola o lingua 22 di gambo 4 provvista di un lato su cui è disposta la sporgenza di bloccaggio 11 e di un altro lato che si affaccia al foro di alleggerimento 13.
[0063] La conformazione dell’asola 19 e del foro di alleggerimento 13 consente alla penisola 22 e, quindi alla sporgenza di bloccaggio 11, di avvicinarsi al, o allontanarsi dal, l’asse longitudinale X durante il passaggio della sporgenza di bloccaggio 11 attraverso la sede di bloccaggio 12, in cui la sporgenza di bloccaggio 11 viene spostata dalla prima posizione R alla seconda posizione per portarsi nuovamente nella prima posizione R una volta raggiunta la configurazione di bloccaggio B, creando quindi una sorta di “effetto molla”. Ciò è dovuto al fatto che l’asola 19 crea una zona di alleggerimento, o scarico, del gambo 4 intorno alla sporgenza di bloccaggio 11. Di conseguenza, è facilitato l’inserimento del perno di fissaggio 2 nel blocco di fissaggio 3 e l’estrazione del perno di fissaggio 2 dal blocco di fissaggio 3, come verrà spiegato meglio nel seguito della descrizione.
[0064] In altre parole, la penisola 22 si comporta come una trave a mensola associata alla superficie esterna 10 del perno di fissaggio 2 tramite un lembo 24 (Figura 13).
[0065] Quando è prevista una pluralità di sporgenze di bloccaggio 11, disposte angolarmente distanziate sulla superficie esterna del gambo 4, è prevista anche una pluralità di asole 19 come quella sopra descritta, ciascuna asola 19 della pluralità di asole 19 essendo disposta per parzialmente circondare una rispettiva sporgenza di bloccaggio 11.
[0066] La superficie esterna 10, a meno delle zone in corrispondenza delle sporgenze di bloccaggio 11, può essere cilindrica.
[0067] La testa 7 comprende un’area di contatto 23 rivolta verso il gambo 4 e, in particolare, disposta in corrispondenza della prima estremità 5 del gambo 4.
[0068] L’area di contatto 23 è configurata per contattare, nell’uso, una prima parete 102 del primo elemento 100, quando il perno di fissaggio 2 attraversa il foro 101 ricavato nel primo elemento 100 stesso.
[0069] L’area di contatto 23 può essere piana, al fine di poter aderire alla prima parete 102 e impedire, così, che agenti esterni quali polvere, possano inserirsi tra il perno di fissaggio 2 e il primo elemento 100.
[0070] Inoltre, l’area di contatto 23 ha, in particolare, una forma come di corona circolare, come mostrato in Figura 17, in particolare concentrica con l’asse longitudinale X.
[0071] La testa 7 del perno di fissaggio 2 ha una dimensione diametrale maggiore rispetto al foro 101. In particolare, l’estensione della testa 7 eccede le dimensioni del foro 101 per le dimensioni dell’area di contatto 23.
[0072] Con riferimento alle Figure da 18 a 24, è mostrato un blocco di fissaggio 3 in una configurazione disaccoppiata dal relativo perno di fissaggio 2.
[0073] Il blocco di fissaggio 3 comprende un elemento di base, o piede, 26 disposto per collegare il blocco di fissaggio 3 al secondo elemento 200.
[0074] Il blocco di fissaggio 3 comprende, inoltre, un elemento di alloggiamento 27 disposto per alloggiare il perno di fissaggio 2. L’elemento di alloggiamento 27 è provvisto della sede di bloccaggio 12 ed è disposto per ricevere e alloggiare il gambo 4 del perno di fissaggio 2, allo scopo di bloccare il perno di fissaggio 2 al relativo blocco di fissaggio 3.
[0075] L’elemento di base 26 e l’elemento di alloggiamento 27 possono essere formati in corpo unico.
[0076] L’elemento di base 26 comprende una porzione aggettante 28 che, quando il blocco di fissaggio 3 è montato al secondo elemento 200, sporge verso l’interno della fessura 201 del secondo elemento 200 e un collo di restringimento, o strozzatura, 29 che impedisce la fuoriuscita del blocco di fissaggio 3 dalla fessura 201, quando il blocco di fissaggio 3 è montato al secondo elemento 200.
[0077] La porzione aggettante 28 e il collo di restringimento 29 possono essere formati in corpo unico.
[0078] La porzione aggettante 28 comprende una prima area 30 che contatta una faccia del collo di restringimento 29 e una seconda area 31, opposta alla prima area 30, che è rivolta verso l’interno della fessura 201, quando il blocco di fissaggio 3 è montato al secondo elemento 200.
[0079] La porzione aggettante 28 comprende, inoltre, un’area laterale 32 che raccorda la prima area 30 alla seconda area 31.
[0080] La porzione aggettante 28 può essere conformata come un tronco di cono. In questo caso, la prima area 30 è la base maggiore (una porzione della quale è mostrata in Figura 19) del tronco di cono, la seconda area 31 è la base minore (Figura 18) del tronco di cono e l’area laterale 32 è la superficie laterale del cono.
[0081] La conformazione a tronco di cono della porzione aggettante 28 e, in particolare, la conformazione rastremata dell’area laterale 32, agevola l’inserimento del blocco di fissaggio 3 nella fessura 201 del secondo elemento 200.
[0082] Il collo di restringimento 29 può avere una conformazione sostanzialmente cilindrica. Il diametro del cilindro può essere scelto in modo tale che una sua superficie laterale 33 impegni una porzione di una prima parete longitudinale 202 e di una seconda parete longitudinale 203 della fessura 201.
[0083] Il diametro della prima area 30 deve essere maggiore di una larghezza L della fessura 201 in modo che, una volta inserito il blocco di fissaggio 3 nella fessura 201, una porzione di riscontro 34 della prima area 30 possa bloccare la fuoriuscita della porzione aggettante 28 dalla fessura 201. Infatti, qualora avvenisse uno spostamento del blocco di fissaggio 3 in allontanamento dal secondo elemento 200, la porzione di riscontro 34 si impegna contro una prima parete inferiore longitudinale 204 e una seconda parete inferiore longitudinale 205 del secondo elemento 200 (si veda Figura 10), impedendo la fuoriuscita della porzione aggettante 28 dalla fessura 201.
[0084] La porzione di riscontro 34 ha forma come di corona circolare quando la porzione aggettante 28 ha forma di un tronco di cono.
[0085] L’elemento di alloggiamento 27 comprende un corpo 35, il quale può avere una forma sostanzialmente parallelepipeda, in particolare una forma sostanzialmente di parallelepipedo rettangolo.
[0086] Nel corpo 35 è ricavata un’apertura 36, in particolare passante, destinata a ricevere il gambo 4 del perno di fissaggio 2.
[0087] L’apertura 36 comprende una prima parte estremale 37 che funge da zona di ingresso per il perno di fissaggio 2 e una seconda parte estremale 38, opposta alla prima parte estremale 37.
[0088] Come mostrato in particolare in Figura 10, l’apertura 36 può comprendere una porzione svasata 39 disposta in prossimità della prima parte estremale 37 e una porzione di raccordo curva 40 che collega la porzione svasata 39 a porzioni di area esterna 41 del corpo 35 del blocco di fissaggio 3, tali porzione svasata 39 e porzione di raccordo curva 40 fungendo da invito per l’ingresso del perno di fissaggio 2 nel blocco di fissaggio 3.
[0089] L’apertura 36 è delimitata da una superficie interna 42 nella quale è/sono ricavata/e la/le sede/i di bloccaggio 12 del blocco di fissaggio 3, in ciascuna sede di bloccaggio 12 si inserisce e si blocca, nell’uso, una rispettiva sporgenza di bloccaggio 11.
[0090] Il numero delle sedi di bloccaggio 12 deve essere uguale o maggiore del numero delle sporgenze di bloccaggio 11. In caso contrario, infatti, il perno di fissaggio 2 potrebbe non riuscire ad accoppiarsi adeguatamente al blocco di fissaggio 3 in quanto almeno una delle sue sporgenze di bloccaggio 11 non può impegnarsi con una corrispondente sede di bloccaggio 12.
[0091] Ciascuna sede di bloccaggio 12 comprende una corsia di inserimento-estrazione 43, ricavata nella parete laterale 42 e disposta per ricevere una rispettiva sporgenza di bloccaggio 11 durante l’inserimento del perno di fissaggio 2 nel, o estrazione del perno di fissaggio 2 dal, blocco di fissaggio 3. In particolare, nell’uso, ossia quando il perno di fissaggio 2 deve essere accoppiato al blocco di fissaggio 3, è la porzione curva 16 della superficie di impegno esterna 15 della sporgenza di bloccaggio 11 a impegnarsi con la corsia di inserimento-estrazione 43. La profondità della corsia di inserimento-estrazione 43 è minore dell’altezza della sporgenza di bloccaggio 11 nella prima posizione R, sicché quando la sporgenza di bloccaggio 11 è introdotta nella corsia di inserimento-estrazione 43 questa ultima esercita sulla sporgenza di bloccaggio 11 una forza sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X, ciò comportando che la penisola 22 assuma la seconda posizione, ossia la posizione flessa.
[0092] La corsia di inserimento-estrazione 43 comprende un canale avente una estensione longitudinale sostanzialmente parallela ad un asse centrale C dell’apertura 36.
[0093] L’asse centrale C dell’apertura 36 può sostanzialmente sovrapporsi all’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2 quando il sistema di fissaggio 1 è nella configurazione accoppiata A.
[0094] Ciascuna sede di bloccaggio 12 comprende, inoltre, un’asola a camma 44, in particolare una scanalatura, ricavata nella parete laterale 42. Come verrà dettagliato nel seguito, la corsia di inserimento-estrazione 43 sfocia nell’asola a camma 44. L’asola a camma 44 è disposta per ricevere in rotazione e bloccare una sporgenza di bloccaggio 11 all’interno della sede di bloccaggio 12. Nell’uso, infatti, ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 e, in particolare, la porzione curva 16 della superficie di impegno esterna 15, si impegna con la porzione svasata 39 la cui conformazione fa sì che venga esercitata una forza sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X sulla sporgenza di bloccaggio 11 e che quest’ultima venga guidata durante l’inserimento del perno di fissaggio 2 nella corsia di inserimento-estrazione 43 quando il perno di fissaggio 2 è inserito nell’apertura 36. Grazie alla forza sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale X e alla conformazione della penisola 22, che può flettere verso l’asse longitudinale X se premuta con una certa forza, la sporgenza di bloccaggio 11 viene, quindi, premuta verso l’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2 dalle pareti della corsia di inserimento-estrazione 43. Quando ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 raggiunge la rispettiva asola a camma 44, il suo ulteriore avanzamento è impedito da una superficie di contenimento 51 (Figura 10) dell’asola a camma 44; il perno di fissaggio 2 viene dunque fatto ruotare dall’operatore in una direzione di inserimento o avvitamento I (Figura 8), ad esempio oraria, attorno all’asse longitudinale X. A seguito di tale rotazione nella direzione di inserimento I, ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 percorre l’asola a camma 44 fino a raggiunge la configurazione di bloccaggio B (Figura 10) dove la sporgenza di bloccaggio 11 assume di nuovo la prima posizione R e il perno di fissaggio 2 è bloccato nel blocco di fissaggio 3 in quanto è impedita una rotazione del perno di fissaggio 2 attorno all’asse longitudinale X; è inoltre impedito un movimento assiale del perno di fissaggio 2 lungo l’asse longitudinale X.
[0095] L’asola a camma 44 comprende, infatti, una prima parete di arresto 45 disposta per impedire alla rispettiva sporgenza di bloccaggio 11 di proseguire la rotazione intorno all’asse longitudinale X. L’asola a camma 44 comprende, inoltre, una seconda parete di arresto 46 disposta per impedire alla rispettiva sporgenza di bloccaggio 11, e, quindi, al perno di fissaggio 2, di traslare lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale X. Nella configurazione di bloccaggio B, considerando la direzione dell’asse longitudinale X, la sporgenza di bloccaggio 11 si trova interposta tra la seconda parete di arresto 46 e la superficie di contenimento 51 dell’asola a camma 44.
[0096] La prima parete di arresto 45 può essere disposta sostanzialmente ortogonale alla seconda parete di arresto 46.
[0097] L’asola a camma 44 può avere una profondità variabile lungo il suo sviluppo. In particolare, tale profondità aumenta verso la prima parete di arresto 45.
[0098] La conformazione di ogni asola a camma 44, di ogni sporgenza di bloccaggio 11 e di ogni asola 19 che realizza la penisola 22 su cui è ricavata ogni sporgenza di bloccaggio 11, consente ad ogni sporgenza di bloccaggio 11 di essere bloccata in modo sicuro nella rispettiva sede di bloccaggio 12. Infatti, una volta inserita ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 nella rispettiva asola a camma 44 e fatta ruotare per andare a battuta contro la prima parete di arresto 45, è impedita una fuoriuscita di ogni sporgenza di bloccaggio 11 dalla rispettiva asola a camma 44 grazie all’impegno tra la prima parete 17 e la seconda parete 18 con, rispettivamente, la prima parete di arresto 45 e la seconda parete di arresto 46 e grazie alla forza elastica delle sporgenze di bloccaggio 11 che spingono la superficie di impegno esterna 15 contro una superficie di fondo 49 dell’asola a camma 44. E’ quindi impedita sia una rotazione attorno all’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2 in una direzione di estrazione E (Figura 8) contraria alla direzione di inserimento I, ad esempio antioraria, sia uno spostamento significativo del perno di fissaggio 2 lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale X. In altre parole, il perno di fissaggio 2 non è disaccoppiabile dal blocco di fissaggio 3 senza l’impiego di una predeterminata forza esterna, necessaria per ruotare il perno di fissaggio 2 e contemporaneamente per flettere la penisola 22 verso l’asse longitudinale X di una distanza dipendente dalla profondità dell’asola a camma 44. Tale forza esterna può essere applicata, ad esempio, da un utensile svitatore, in alternativa o in aggiunta manualmente da un operatore, in base a requisiti di legge sulla accessibilità che il sistema di fissaggio deve soddisfare.
[0099] La corsia di inserimento-estrazione 43 comprende un primo lato 47 che sfocia sulla porzione svasata 39. In questo modo, la sporgenza di bloccaggio 11 è guidata in modo continuo nella porzione svasata 39 e nella corsia di inserimento-estrazione 43.
[0100] La corsia di inserimento-estrazione 43 comprende, inoltre, un secondo lato 48, opposto al primo lato 47, che sfocia nell’asola a camma 44.
[0101] Nell’uso, una zona di estremità di guida 50 della superficie di fondo 49 dell’asola a camma 44 guida la porzione curva 16 durante la rotazione nella direzione di estrazione E fino a quando non viene raggiunta una posizione della zona di estremità di guida 50 che si affaccia al secondo lato 48 della corsia di inserimento-estrazione 43.
[0102] La profondità dell’asola a camma 44 aumenta, in particolare, dalla zona di estremità di guida 50 verso la parete di arresto 45.
[0103] La sede di bloccaggio 12 presenta quindi almeno una sezione con una forma in pianta sostanzialmente di T o di L, in cui un lato della T o L è definito dalla corsia di inserimento-estrazione 43 e l’altro lato è definito dall’asola a camma 44. Poiché la parete laterale 42 può essere sostanzialmente cilindrica, in questo caso la corsia di inserimentoestrazione ha una estensione assiale e l’asola a camma 44 si estende circonferenzialmente lungo una porzione di arco di cerchio della parete laterale 42,
[0104] La sede di bloccaggio 12 può essere ricavata in prossimità della prima parte estremale 37 dell’apertura 36. In questo modo, è possibile lasciare libera una porzione della parete laterale 42 dell’apertura 36 più spostata verso la seconda parte estremale 38 per l’accoppiamento di un filetto di una vite, in particolare autofilettante, con la parete laterale 42, la quale vite, in questo caso, è inserita a partire dalla seconda parte estremale 38.
[0105] In una versione non mostrata nelle Figure, nel blocco di fissaggio 3 è previsto un intaglio, in particolare longitudinale, ricavato nell’elemento di base 26 e nell’elemento di alloggiamento 27 per favorire l’inserimento del blocco di fissaggio 3 nella fessura 201. In particolare, l’intaglio può estendersi in altezza a partire dalla seconda area 31 fino a sfociare nell’apertura 36, e in larghezza da parte a parte del blocco di fissaggio 3. Grazie all’intaglio, il blocco di fissaggio 3 è parzialmente diviso in due parti che fungono da pinza, ossia due rispettive estremità della porzione aggettante 28 possono essere avvicinate per favorire l’inserimento del blocco di fissaggio 3 nella fessura 201.
[0106] Nell’uso, quando si vuole collegare il primo elemento 100 al secondo elemento 200, un operatore inserisce la porzione aggettante 28 del blocco di fissaggio 3 nella fessura 201 del secondo elemento 200 ad esempio premendo il blocco di fissaggio 3 in corrispondenza di una desiderata posizione di montaggio affinché la porzione di trattenuta 34 oltrepassi le pareti inferiori longitudinali 204 e 205 oppure inserendo il blocco di fissaggio 3 attraverso una apertura di estremità del secondo elemento 200 e facendolo scorrere all’interno della fessura 201 fino ad una desiderata posizione di montaggio e inserisce il gambo 4 del perno di fissaggio 2 nel foro 101 del primo elemento 100 fino a quando l’area di contatto 23 della testa 7 del perno di fissaggio 2 non contatta la prima parete 102 del primo elemento 100. In questo modo, il blocco di fissaggio 3 e il perno di fissaggio 2 sono collegati, rispettivamente, al secondo elemento 200 e al primo elemento 100.
[0107] Successivamente, l’operatore collega il perno di fissaggio 2 al blocco di fissaggio 3 per ottenere la configurazione accoppiata A del sistema di fissaggio 1. Per ottenere tale configurazione accoppiata A, l’operatore può agire manualmente oppure avvalersi dell’uso di un dispositivo avvitatore di tipo noto. Innanzitutto, il gambo 4 viene inserito nell’apertura 36. Durante la fase di inserimento, ciascuna superficie di impegno esterna 15 di ogni sporgenza di bloccaggio 11 si impegna con la porzione di raccordo curva 40 e con la porzione svasata 39, le cui larghezze sono scelte in modo tale che le sporgenze di bloccaggio 11 si avvicinino all’asse longitudinale X del perno di fissaggio 2. Successivamente, ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 va ad occupare una rispettiva sede di bloccaggio 12 del blocco di fissaggio 3. In particolare, ciascuna superficie di impegno esterna 15 si impegna con la corsia di inserimento-estrazione 43, al termine della quale l’operatore o il dispositivo avvitatore ruota il perno di fissaggio 2 attorno all’asse longitudinale X agendo sulla testa 7 del perno di fissaggio 2 nella direzione di inserimento I fino a quando la prima parete 17 della superficie di impegno esterna 15 non va a battuta contro la parete di arresto 45 dell’asola a camma 44. In questo modo ciascuna sporgenza di bloccaggio 11 è bloccata nella configurazione di bloccaggio B nella rispettiva asola a camma 44. L’angolo di rotazione può essere inferiore a 45°, così come mostrato nelle Figure.
[0108] Nella configurazione accoppiata A, il primo elemento 100 risulta interposto tra il perno di fissaggio 2 e il blocco di fissaggio 3. In particolare, la prima parete 102 contatta l’area di contatto 23 del perno di fissaggio 2, mentre una seconda parete 103 del primo elemento 100 contatta l’area esterna 41 del blocco di fissaggio 3.
[0109] Grazie alla conformazione di ogni asola a camma 44, di ogni sporgenza di bloccaggio 11 e di ogni asola 19, il perno di fissaggio 2 è saldamente bloccato nel relativo blocco di fissaggio 3, e, pertanto, il sistema di fissaggio 1 è notevolmente sicuro. Infatti, una volta inserita la sporgenza di bloccaggio 11 nell’asola a camma 44 e fatta ruotare per andare a battuta contro la prima parete di arresto 45, è impedita sia una rotazione del perno di fissaggio 2 in una direzione di estrazione E (Figura 8) contraria alla direzione di inserimento I sia uno spostamento significativo del perno di fissaggio 2 lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale X.
[0110] Quando invece si vuole separare il primo elemento 100 dal secondo elemento 200 è necessario far passare il sistema di fissaggio 1 dalla configurazione accoppiata A alla configurazione disaccoppiata. L’operatore, manualmente o eventualmente con l’ausilio del dispositivo svitatore, esercita una forza sufficiente a ruotare il perno di fissaggio 2 attorno all’asse longitudinale X agendo sulla testa 7 del perno di fissaggio 2 nella direzione di estrazione E fino a quando la porzione curva 16 non interagisce con una zona di estremità di guida 50 della superficie di fondo 49 dell’asola a camma 44, che guida la porzione curva 16 durante la rotazione nella direzione di estrazione E fino a quando non viene raggiunta una posizione della zona di estremità di guida 50 che si affaccia al secondo lato 48 della corsia di inserimento-estrazione 43. A questo punto il perno di fissaggio 2 può essere estratto dal blocco di fissaggio 3 movimentandolo lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse longitudinale X. La forza esercitata sul perno di fissaggio 2 nella configurazione accoppiata A deve essere tale da consentire di avvicinare, o comprimere, le sporgenze di bloccaggio 11 verso l’asse longitudinale X. Anche in questo caso l’angolo di rotazione può essere inferiore a 45°.
[0111] Infine, il perno di fissaggio 2 può essere liberato dal foro 101 e il blocco di fissaggio 3 può essere liberato dalla fessura 201.
[0112] Quando il perno di fissaggio 2 e il blocco di fissaggio 3 non sono utilizzati per montare un sistema di protezione che deve sottendere a determinati requisiti di legge, il perno di fissaggio 2 può essere ruotato attorno all’asse longitudinale X manualmente, grazie all’interazione di dita dell’operatore con rispettive rientranze 25 della testa 7.
[0113] Grazie al perno di fissaggio 2 e al relativo blocco di fissaggio 3, è possibile ottenere il sistema di fissaggio 1 che si crea dal loro reciproco accoppiamento, estremamente stabile, in quanto è impedito uno svitamento automatico o involontario della una o più sporgenze di bloccaggio 11 del perno di fissaggio 2 dalla rispettiva sede di bloccaggio 12 del blocco di fissaggio 3.
[0114] Inoltre, l’accoppiamento tra il perno di fissaggio 2 e il relativo blocco di fissaggio 3 avviene in modo rapido, ciò consentendo di velocizzare le operazioni di montaggio del sistema di sicurezza.
[0115] Il sistema di fissaggio 1 consente, inoltre, di eliminare le viti autofilettanti, gli inserti filettati e i fori in cui questi ultimi devono essere inseriti presenti nei sistemi di fissaggio dello stato della tecnica, ciò comportando un notevole risparmio nei tempi di montaggio previsti per il collegamento del primo elemento 100 al secondo elemento 200 e nei tempi e costi di gestione da parte della ditta che produce il sistema di fissaggio 1.
[0116] In definitiva, il sistema di fissaggio 1 è rapido e a basso costo.
[0117] Figura 25 mostra una versione 1’ del sistema di fissaggio che comprende il perno di fissaggio 2 e la sede di bloccaggio 12, ma differisce dal sistema di fissaggio 1 per il fatto di non comprendere il blocco di fissaggio 3, poiché l’apertura 36 e la sede di bloccaggio 12 sono ricavate direttamente in uno dei due elementi 100, 200 che devono essere collegati insieme, ad esempio nel secondo elemento 200. La struttura del perno di fissaggio 2 e della sede di bloccaggio 12 rimangono invariate rispetto alla versione del sistema di fissaggio 1 di cui alle Figure 1-24 e pertanto ad esse e alla corrispondente descrizione è possibile riferirsi, essendo i numeri di riferimento uguali quando riferiti a elementi di medesima struttura e funzione. In questa versione, il sistema di fissaggio consente di fissare tra loro due elementi qualsiasi, purché su uno di questi elementi sia presente l’apertura 36 con la sede di bloccaggio 12. Il sistema di fissaggio 1’ in questo caso risulta molto versatile, potendo essere utilizzato come sistema di collegamento, in particolare amovibile, in tutti i campi di applicazione in cui occorra collegare due elementi tra loro. Anche in questa versione, il fissaggio tra gli elementi è più rapido rispetto ai sistemi di collegamento noti, ad esempio collegamenti filettati.

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Perno di fissaggio (2) disposto per cooperare con una sede di bloccaggio (12) per collegare un primo elemento (100) ad un secondo elemento (200), detto perno di fissaggio (2) comprendendo un gambo (4) estendentesi lungo un asse longitudinale (X) e comprendente una prima estremità (5) e una seconda estremità (6) opposta a detta prima estremità (5), detto gambo (4) essendo provvisto di una superficie esterna (10) dalla quale si proietta almeno una sporgenza di bloccaggio (11) disposta per essere ricevuta e bloccata in detta sede di bloccaggio (12), in detto gambo (4) essendo ricavati almeno una asola (19) circondante almeno parzialmente detta sporgenza di bloccaggio (11) e un foro di alleggerimento (13) estendentesi in una zona sottostante detta asola (19), detto foro di alleggerimento (13) e detta asola (19) essendo conformati in modo tale che detta sporgenza di bloccaggio (11) si sposti in avvicinamento a, o in allontanamento da, detto asse longitudinale (X) affinché possa passare da una prima posizione (R), in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) è ad una prima distanza da detto asse longitudinale (X) ad una seconda posizione in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) è parzialmente ricevuta in detto foro di alleggerimento (13) e ad una seconda distanza da detto asse longitudinale (X) minore di detta prima distanza, e viceversa, detto spostarsi in avvicinamento a detto asse longitudinale (X) verificandosi quando è esercitata una forza su detta sporgenza di bloccaggio (11) sostanzialmente perpendicolare a detto asse longitudinale (X).
  2. 2. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 1, in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) ha una forma sostanzialmente di un quarto di segmento sferico a una base.
  3. 3. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 2, in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) è provvista di una superficie di impegno esterna (15) comprendente una porzione curva (16) che favorisce e guida un ingresso di detto perno di fissaggio (2) in, o una estrazione di detto perno di fissaggi (2) da, detta sede di bloccaggio (12).
  4. 4. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 3, in cui detta porzione curva (16) ha una forma sostanzialmente di un quarto di calotta sferica.
  5. 5. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 3 oppure 4, in cui detta superficie di impegno esterna (15) comprende, inoltre, una prima parete (17) disposta per interagire con una prima parete di arresto (45) di detta sede di bloccaggio (12).
  6. 6. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 5, in cui detta prima parete (17) è piana.
  7. 7. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 5 oppure 6, in cui detta prima parete (17) è sostanzialmente perpendicolare a detto asse longitudinale (X).
  8. 8. Perno di fissaggio (2) secondo una delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui detta superficie di impegno esterna (15) comprende, inoltre, una seconda parete (18) disposta per interagire con una seconda parete di arresto (46) di detta sede di bloccaggio (12).
  9. 9. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 8, in cui detta seconda parete (18) è piana.
  10. 10. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 8 oppure 9, in cui detta seconda parete (18) è sostanzialmente perpendicolare a detto asse longitudinale (X).
  11. 11. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 10, quando la rivendicazione 8 dipende dalla rivendicazione 7, in cui detta prima parete (17) e detta seconda parete (18) sono perpendicolari tra di loro.
  12. 12. Perno di fissaggio (2) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) delimita una penisola (22) di detto gambo (4) provvista di un lato su cui è disposta detta sporgenza di bloccaggio (11) e di un altro lato che si affaccia a detto foro di alleggerimento (13) cosicché detta penisola (22) possa flettere verso detto asse longitudinale (X) sotto l’azione di detta forza quando premente su detta sporgenza di bloccaggio (11).
  13. 13. Perno di fissaggio (2) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta asola (19) ha una conformazione in pianta sostanzialmente a forma di C.
  14. 14. Perno di fissaggio (2) secondo la rivendicazione 12 oppure 13, quando la rivendicazione 12 dipende da una delle rivendicazioni da 8 a 11, quando la rivendicazione 8 dipende da una delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detta asola (19) è conformata in modo che un suo primo lato (20) e un suo secondo lato (21) siano sostanzialmente paralleli, rispettivamente, a detta prima parete (17) e a detta seconda parete (18) di detta superficie di impegno esterna (15) di detta sporgenza di bloccaggio (11).
  15. 15. Perno di fissaggio (2) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gambo (4) ha una forma sostanzialmente cilindrica o conica.
  16. 16. Sede di bloccaggio (12) disposta per ricevere una sporgenza di bloccaggio (11) flessibile prevista su un gambo (4) di un perno di fissaggio (2), detta sede di bloccaggio (12) essendo ricavata in una parete laterale (42) di un’apertura (36) ricavata in un corpo (35; 100; 200) e disposta per cooperare con detto perno di fissaggio (2) per collegare un primo elemento (100) ad un secondo elemento (200), detta sede di bloccaggio (12) essendo conformata per ricevere in rotazione e bloccare detta sporgenza di bloccaggio (11) applicando su detta sporgenza di bloccaggio (11) una forza sostanzialmente perpendicolare a detto asse longitudinale (X) in modo che detta sporgenza di bloccaggio (11) passi da una prima posizione (R), in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) è ad una prima distanza da detto asse longitudinale (X) ad una seconda posizione in cui detta sporgenza di bloccaggio (11) è ad una seconda distanza da detto asse longitudinale (X) minore di detta prima distanza, e viceversa.
  17. 17. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 16, e comprendente, inoltre, una corsia di inserimento-estrazione (43), ricavata in detta parete laterale (42) di detta apertura (36) e disposta per ricevere detta sporgenza di bloccaggio (11) durante l’inserimento di detto perno di fissaggio (2) in, o l’estrazione di detto perno di fissaggio (2) da, detta apertura (36).
  18. 18. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 17, in cui detta corsia di inserimento-estrazione (43) comprende un canale avente una profondità tale da esercitare detta forza e portare detta sporgenza di bloccaggio (11) da detta prima posizione (R) a detta seconda posizione.
  19. 19. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 17 oppure 18, comprendente, inoltre, un’asola a camma (44), ricavata in detta parete laterale (42) e conformata come una scanalatura ad arco di cerchio, per ricevere in rotazione e bloccare detta sporgenza di bloccaggio (11) in una configurazione di bloccaggio (B).
  20. 20. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 19, in cui detta asola a camma (44) comprende una prima parete di arresto (45) disposta per impedire ad una prima parete (17) di una superficie di impegno esterna (15) di detta sporgenza di bloccaggio (11) di proseguire una rotazione in una direzione di inserimento (I) attorno ad un asse centrale (C) di detta apertura (36) oltre detta prima parete di arresto (45).
  21. 21. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 19 oppure 20, in cui detta asola a camma (44) comprende, inoltre, una seconda parete di arresto (46) disposta per impedire ad una seconda parete (18) di una superficie di impegno esterna (15) di detta sporgenza di bloccaggio (11) di traslare lungo una direzione sostanzialmente parallela a detto asse longitudinale (X) di detto perno di fissaggio (2), quando detta sporgenza di bloccaggio (11) è in una configurazione bloccata (B) in detta sede di bloccaggio (12).
  22. 22. Sede di bloccaggio (12) secondo una delle rivendicazioni da 19 a 21, in cui detta asola a camma (44) ha profondità variabile lungo la sua estensione su detta parete laterale (42).
  23. 23. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 22, in cui detta profondità variabile aumenta da una zona di estremità di guida (50) che si affaccia a detta corsia di inserimento-estrazione (43) verso una ulteriore zona di estremità terminale di detta asola a camma (44).
  24. 24. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 23, quando la rivendicazione 22 dipende dalla rivendicazione 21, in cui detta ulteriore zona di estremità terminale di detta asola a camma (44) comprende detta prima parete di arresto (45).
  25. 25. Sede di bloccaggio (12) secondo una delle rivendicazioni da 16 a 24, in cui detta apertura (36) comprende una porzione svasata (39) disposta in prossimità di una prima parte estremale (37) di detta apertura (36) e una porzione di raccordo curva (40) che collega detta porzione svasata (39) a porzioni di area esterna (41) di detto corpo (35; 100; 200), detta porzione svasata (39) e detta porzione di raccordo curva (40) fungendo da invito per l’ingresso di detto perno di fissaggio (2) in detta apertura (36).
  26. 26. Sede di bloccaggio (12) secondo una delle rivendicazioni da 16 a 25, in cui detto corpo (35) è previsto in un blocco di fissaggio (3) disposto per cooperare con detto perno di fissaggio (2) per collegare detto primo elemento (100) a detto secondo elemento (200), detto blocco di fissaggio (3) comprendendo un elemento di base (26) disposto per collegare detto blocco di fissaggio (3) a detto secondo elemento (200) e un elemento di alloggiamento (27) disposto per alloggiare detto perno di fissaggio (2), detto elemento di alloggiamento (27) comprendendo detto corpo (35) nel quale è ricavata detta apertura (36).
  27. 27. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 26, in cui detto elemento di base (26) comprende una porzione aggettante (28) configurata per inserirsi in una fessura (201) di detto secondo elemento (200), quando detto blocco di fissaggio (3) è montato a detto secondo elemento (200), e un collo di restringimento (29) collegato a detta porzione aggettante (28) e conformato in modo da impedire la fuoriuscita di detta porzione aggettante (28) da detta fessura (201), quando detto blocco di fissaggio (3) è montato a detto secondo elemento (200).
  28. 28. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 27, in cui in detto elemento di base (26) e in detto elemento di alloggiamento (27) è ricavato un intaglio disposto per favorire l’inserimento di detto blocco di fissaggio (3) in detta fessura (201).
  29. 29. Sede di bloccaggio (12) secondo la rivendicazione 28, in cui detto intaglio si estende in altezza a partire da un’area (31) di detta porzione aggettante (28) fino a sfociare in detta apertura (36), e in larghezza da parte a parte di detto blocco di fissaggio (3).
  30. 30. Sede di bloccaggio (12) secondo una delle rivendicazioni da 16 a 25, in cui detto corpo (100; 200) comprende detto primo elemento (100) o detto secondo elemento (200).
  31. 31. Sistema di fissaggio (1) comprendente almeno un perno di fissaggio (2) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 15 e almeno una sede di bloccaggio (12) secondo una delle rivendicazioni da 16 a 30, tali almeno un perno di fissaggio (2) e almeno una sede di bloccaggio (12) essendo reciprocamente accoppiabili in una configurazione accoppiata (A) per collegare reciprocamente detto primo elemento (100) a detto secondo elemento (200).
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