IT201800003873A1 - Trattamento cosmetico per il miglioramento dell’aspetto estetico e delle caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine tramite l’uso di sostanze organiche leganti diamminiche. - Google Patents

Trattamento cosmetico per il miglioramento dell’aspetto estetico e delle caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine tramite l’uso di sostanze organiche leganti diamminiche. Download PDF

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Description

Titolo: Trattamento cosmetico per il miglioramento dell’aspetto estetico e delle caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine tramite l’uso di sostanze organiche leganti diamminiche.
Descrizione
Campo dell’invenzione
La presente invenzione ha per oggetto il trattamento delle cheratine, ed in particolare delle cheratine presenti nei capelli della specie umana e peli del regno animale. L’invenzione, in particolare, riguarda un metodo per il miglioramento dell’aspetto estetico e delle caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine attraverso l’applicazione sulle stesse di sostanze organiche leganti dotate di due gruppi funzionali amminici primari.
Background dell’invenzione
Allo stato dell’arte è noto che le cheratine rappresentano un gruppo di proteine di aspetto filamentoso e, generalmente, ad alto contenuto di zolfo che sono create dalle cellule viventi come espressione del proprio codice genetico (DNA). Queste proteine formano macroaggregati filamentosi come capelli, unghie e strati superficiali della pelle. Le cheratine sono classificate come di tipo alfa-, betaed amorfe.
La struttura delle cheratine, le loro caratteristiche estetiche, chimico-fisiche e meccaniche e le tecniche di modifica della loro struttura per migliorarne l’aspetto e le performance cosmetiche sono note allo stato dall’arte dai documenti:
- Boga C. et al. Curly or smooth? Old and new answers – Household and Personal Care Today: Hair care monographic supplement Vol.
10 (2) – March/April 2015;
- Istrate D.V.: Thesis on Heat Induced denaturation of fibrous hard α-keratins and their reaction with various chemical reagents, 2011; - Quadflieg J.M.: Thesis on Fundamental properties of afro-american hair as related to their straightening / relaxing behavior, 2003;
- Robbins C.R.: Chemical and Physical Behavior of Human Hair, 2012;
- Tate M.L. et al.: Quantification and prevention of hair damage J.
Soc. Cosmet. Chem., 1993, 44, 347-3 71 TRI/Princeton, Princeton, NJ- USA;
- Wang B.: Keratin: Structure, mechanical properties, occurrence in biological organisms and efforts at bioinspiration, Progress in Materials Science, Elsevier Ltd. – 2016 76 229-318.
Da questi documenti si desume che nelle cheratine naturali la concentrazione di aminoacidi con gruppo funzionale residuo acido (Aspartic Acid e Glutamic Acid) o basico (Lysine, Histidine ed Arginine) è simile, e in alcuni casi superiore, al contenuto in Cisteina e/o Cistina.
Nelle cheratine che hanno subito trattamenti di decolorazione, ondulazione permanente, colorazione, lisciatura o rilasciamento chimico (bleaching, waving dyeing, straightening or relaxing) la concentrazione di acido cisteico può arrivare ad essere simile o addirittura superiore alla concentrazione di Cisteina.
Viceversa, nelle cheratine sottoposte ai suddetti trattamenti, la concentrazione di gruppi tiolici (R-SH) è del tutto trascurabile (0,01-0,1 % di aminoacidi totali) tranne che nella ondulazione permanente (waving), dove soltanto nella fase di riduzione con tioglicolati, o altre sostanze similari dotate di potenziale redox adatto, si formano concentrazioni elevate di gruppi tiolici.
Questi peraltro, nella fase successiva del trattamento, sono riossidati a ponti disolfuro ad opera di ossidanti quali acqua ossigenata, sodio bromato o simili.
A titolo di esempio dello stato dell’arte finalizzato al condizionamento transitorio delle cheratine e loro fibre possono essere citati i documenti WO2016100634A2 e WO2016074986A1. Il documento WO2016100634 A2 divulga una composizione per il condizionamento dei capelli comprendente uno o più materiali utili per migliorare le proprietà delle fibre dei capelli. In particolare, la composizione alla base del trattamento proposto dal documento WO2016100634 A2 è finalizzata alla reintegrazione dei lipidi naturali che rivestono un ruolo importante nella struttura dei capelli, tenendo unite le proteine che sono parte integrante della membrana cuticolare/corteccia del capello.
Il documento WO2016074986 A1 divulga una composizione da utilizzare come shampoo o balsamo per capelli in grado di migliorare la pettinabilità del capello. In particolare, la composizione proposta prevede l’uso combinato di sostanze solubilizzanti idrofiliche, polimeri cationici e tensioattivi, evitando l’uso di sostanze idrofobiche come olii naturali/sintetici e/o siliconi. La modifica permanente della struttura cheratinica viene eseguita fin dal lontano 1938 applicando il procedimento scoperto da Arnold F. Willatt che utilizza sostanze riducenti contenenti gruppi funzionali tiolici ed ambiente basico (es. tiglicolato d’ammonio). La stessa tecnica è tuttora largamente impiegata per la modifica permanente della struttura delle cheratine come noto nel documento US2631965A.
Viceversa, i gruppi amminici primari presenti nelle cheratine (derivanti dagli aminoacidi Arginina, Lisina ed Istidina) sono stati, e sono tuttora, utilizzati per la lisciatura del capello riccio mediante applicazione di sostanze contenenti gruppi aldeidici (es. aldeide formica, acetica, glutarica etc.) come noto nel documento US3665072A.
E’ noto infatti agli esperti del settore che la formaldeide, come pure altre aldeidi, reagiscono a temperature superiori a 100°C con i gruppi amminici (R-NH2) delle cheratine formando i cosiddetti “ponti metilenici” (R-NH-CH2-NH-R) come noto nei documenti US2006104928A1 e WO2011104282A2.
Divulgazione dell'invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo per il trattamento delle cheratine che sia in grado di:
- proteggere la struttura della fibra cheratinica durante trattamenti cosmetici aggressivi (es. colorazione, permanente, decolorazione, lisciatura, rilasciamento etc.);
- riparare e/o migliorare la struttura delle cheratine danneggiate da precedenti trattamenti cosmetici;
- migliorare l’aspetto e le caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine degradate da esposizione a stress ambientali (es. raggi UV, agenti atmosferici ossidanti come ad es. ozono, smog fotochimico etc.).
Questi ed altri scopi vengono raggiunti con la presente invenzione che concerne un metodo per il trattamento delle cheratine con sostanze organiche leganti dotate di due gruppi funzionali amminici primari.
Descrizione dettagliata dell'invenzione
Secondo una preferita - ma non limitativa - forma di esecuzione, la presente invenzione concerne un metodo per il trattamento delle cheratine con sostanze organiche leganti dotate di due gruppi funzionali amminici primari.
L’invenzione consiste nell’aver scoperto la possibilità di usare, in condizioni cosmeticamente accettabili, una famiglia di sostanze organiche leganti per modificare e migliorare l’aspetto estetico e le proprietà chimico-fisiche delle cheratine.
Le ricerche eseguite hanno sorprendentemente dimostrato che il trattamento di fibre cheratiniche con sostanze organiche leganti contenenti due gruppi funzionali amminici primari può indurre sulle cheratine stesse, soprattutto su quelle degradate da trattamenti cosmetici aggressivi o da stress ambientali, miglioramenti significativi del loro aspetto estetico e delle loro caratteristiche fisico-meccaniche.
Le sostanze organiche leganti che hanno dimostrato di possedere queste proprietà, sono caratterizzate dalla struttura chimica di seguito indicata (Formula I):
dove:
- R1, R3 ed R4 possono essere un singolo atomo (ad esempio C, N, O, S), un gruppo di atomi (ad esempio gruppi funzionali come quello chetonico (-C(=O)-) o metilenico del tipo (-CH2)n), più gruppi di atomi (ad esempio catene alchileniche -CH2n-). R1, R3 e R4 possono includere, ma non sono limitati a includere, i gruppi di atomi: alcossi, alchile, alchenile, cicloalchile, cicloalchenile, arile, eterocicloalchile, eteroarile, formile, acile, etere, idrossi, ciano.
- R2 può essere un atomo di Idrogeno o essere assente nella struttura chimica rappresentata dalla Formula I;
- X include, ma non è limitato a includere, un singolo atomo (ad esempio C, N, O, S), un gruppo di atomi (ad esempio gruppi funzionali come quello chetonico (-C(=O)-) o metilenico del tipo (-CH2)-), più gruppi di atomi (ad esempio catene alchileniche (-CH2)n-) che non interferiscono con le proprietà reattive dei due gruppi funzionali amminici primari (-NH2);
- X include, ma non è limitato a includere, i gruppi di atomi: alcossi, alchile, alchenile, cicloalchile, cicloalchenile, arile, eterocicloalchile, eteroarile, formile, acile, etere, idrossi, ciano. - NH2 è un gruppo funzionale amminico primario;
- a, b, c possono essere ciascuno un numero compreso tra 1 e 100.
Esempi di sostanze leganti contenenti due gruppi funzionali amminici primari, secondo la struttura chimica rappresentata dalla Formula I, sono le seguenti diammine: Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9) e 1,6 diaminohexane (CAS n. 124-09-4).
Queste sostanze organiche leganti messe a contatto, in condizioni cosmeticamente accettabili, con fibre cheratiniche (capelli o peli animali) degradate nelle loro caratteristiche estetiche e fisicomeccaniche, ovvero caratterizzate da scarsa lucentezza, da effetto crespo, da alta porosità, da scarsa resistenza alla trazione, sono sorprendentemente in grado di produrre sensibili miglioramenti delle caratteristiche estetiche e fisico-meccaniche delle cheratine facilmente apprezzabili da una persona esperta del settore.
Questi rimangono attivi e percettibili anche dopo successivi lavaggi delle fibre stesse.
Le sostanze organiche leganti, dotate di due gruppi amminici primari, secondo la struttura rappresentata nella Formula I e oggetto della presente domanda di brevetto, sono utilizzate disciolte o disperse in un “mezzo cosmeticamente accettabile” (intendendosi con detto termine una miscela di sostanze di uso comune nella fabbricazione di prodotti cosmetici) ad una concentrazione compresa tra lo 0.1 % e il 99.9% in peso/peso. Le sostanze di uso comune nella fabbricazione di prodotti cosmetici sono da intendersi quelle elencate nell’International Cosmetic Ingredient Dictionary and Handbook Sixteenth Edition 2016 5 volumi, pubblicato periodicamente dall’Ente americano “Personal Care Products Council” 1620 L Street, NW Washington, D.C.).
Queste sono classificate in categorie comprendenti, non limitativamente, le seguenti: abrasivo, assorbente, antiagglomerante, anticorrosivo, antiforfora, antischiuma, antimicrobico, antiossidante, antitraspirante, antiplacca, antiseborroico, antistatico, astringente, legante, sbiancante, tamponante, rigonfiante, chelante, detergente, colorante cosmetico, denaturante, deodorante, depilatorio, districante, emolliente, emulsionante, stabilizzante dell'emulsione, filmogeno, aromatizzante, schiumogeno, gelificante, condizionante per capelli, tinture per capelli, condizionante dei capelli, colorante dei capelli, fissativo dei capelli, ondulante o lisciante dei capelli, umidificante, idrotropo, cheratolitico, mascherante, idratante, condizionante delle unghie, opacizzante, ossidante, perlescente, profumante, plastificante, conservante, propellente, riducente, re-ingrassante, rinfrescante, condizionante della pelle, protettivo per la pelle, levigante solubile, stabilizzante lenitivo, tensioattivo, conciante, tonico, assorbitore UV, filtro UV, sostanze di controllo della viscosità.
ESEMPI DI APPLICAZIONE:
In seguito ai sorprendenti effetti riscontrati nella fase di ricerca e sviluppo della tecnica applicativa delle sostanze organiche leganti oggetto della presente domanda di brevetto, alle cheratine della specie umana (capelli), sono state allestite le prove di applicazione descritte negli esempi seguenti.
Esempio 1: Confronto tra permanente tradizionale e permanente eseguita utilizzando la sostanza organica legante diamminica 1,6 diaminohexane (CAS n. 124-09-4).
Campioni di capelli sono stati ottenuti da un soggetto umano e tagliati in due ciocche di circa 1 cm di larghezza del peso di circa 5 grammi.
Kit commerciale per permanente: il kit utilizzato, prodotto dalla ditta Cosmec srl Milano (Italia), conteneva nella fase 1 le sostanze riducenti a base di tioglicolati di ammonio dispersi in un “mezzo cosmeticamente accettabile” e, come agente ossidante (fase 2), acqua ossigenata anch’essa dispersa in un “mezzo cosmeticamente accettabile”.
Sostanza organica legante utilizzata: 1,6 diaminohexane (CAS n.
124-09-4) disciolta in un “mezzo cosmeticamente accettabile”. Il mezzo cosmeticamente accettabile contenente la sostanza organica legante insieme ad altre sostanze di uso comune in cosmetica, viene definito “miscela legante”.
La “miscela legante” utilizzata aveva la composizione indicata nella Tabella (I) di seguito riportata.
TABELLA (I)
Ingrediente % in peso Acqua Quanto basta a 100 % Acido glicolico 1,0
Acido malico 2,5
1,6 Hexanediamine 8,0 Glicine 1,0 Polyquaternium-10 0,5 Xanthan gum 0,5 Sodium dehydroacetate 0,5 Parallelamente è stato preparato un secondo “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (I) eccetto la sostanza organica legante diamminica 1,6-diaminohexane.
Le ciocche di capelli sono state lavate con shampoo, asciugate con un asciugamano e poi arrotolate attorno ad un bigodino per permanente (strumento ben noto a persone esperte del settore). La fase 1 del kit commerciale è stata applicata sulle due ciocche di capelli e lasciata a contatto per un tempo di 20 minuti.
I capelli sono stati quindi risciacquati con acqua tiepida e poi asciugati con un asciugamano.
Metodo con utilizzo della sostanza organica legante
La “miscela legante” della Tabella (I) è stata applicata sulla prima ciocca di capelli mescolando 20 grammi di miscela legante e 30 grammi di fase 2. La miscela risultante è stata lasciata a contatto con i capelli per un tempo di 15 minuti.
La ciocca di capelli è stata quindi risciacquata con acqua tiepida per circa 1-2 minuti, quindi srotolata dal bigodino.
La ciocca è stata sottoposta a disidratazione mediante riscaldamento con apposito ferro arricciante (noto a persone esperte del settore) alla temperatura di 150°C.
La ciocca è stata lavata con shampoo Keratin plus della linea Treasure Jean Paul Mynè ®.
Le fasi di lavaggio e asciugatura sono state ripetute 10 volte.
Metodo senza utilizzo della sostanza organica legante
Una seconda porzione di capelli è stata trattata con le stesse modalità già descritte per la prima ciocca di capelli utilizzando la miscela della Tabella (I) priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-diaminohexane.
Risultati
Entrambe le permanenti hanno mostrato, dopo il primo lavaggio e condizionamento, una buona tenuta del riccio indotto dalla permanente. Dopo 10 cicli di lavaggio e asciugatura con lo stesso shampoo e balsamo è stata osservata una marcata riduzione del ricciolo rispetto alla situazione ottenuta dopo il primo shampoo e “conditioner”.
Tuttavia, l'aspetto e la consistenza della permanente ottenuta utilizzando la “miscela legante” di Tabella (I), contenente la sostanza organica legante diamminica 1,6-diaminohexane, ha mostrato maggiore lucentezza e migliore pettinabilità rispetto alla permanente ottenuta utilizzando la miscela priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-diaminohexane.
La ciocca trattata con la miscela legante di Tabella (I) ha mostrato un sensibile miglioramento della resistenza alla trazione rispetto alla ciocca trattata con la miscela priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-diaminohexane.
Esempio 2: Verifica della lucentezza e della consistenza dei capelli dopo il trattamento con una “miscela legante” contenente la sostanza organica diamminica Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9).
Due ciocche di capelli naturali (non trattati) di colore nero sono state ottenute da un soggetto umano di razza caucasica.
Sostanza organica legante utilizzata: Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9) disciolta in un “mezzo cosmeticamente accettabile”. Il mezzo cosmeticamente accettabile contenente la sostanza organica legante insieme ad altre sostanze di uso comune in cosmetica, viene definito “miscela legante”.
La “miscela legante” utilizzata aveva la composizione indicata nella Tabella (II) di seguito riportata.
TABELLA (II)
Ingrediente % in peso Acqua Quanto basta a 100 % Acido glutarico 1,0
Acido malico 5,0 Laurylamine dipropylenediamine 12,0 Prolina 1,0
Acido etilendiamminotetraacetico 0,7
N-Hydroxysuccinimide 0,3 Parallelamente è stato preparato un secondo “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (II) eccetto la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Ambedue le miscele sono state mescolate in rapporto 1:3 con un conditioner (Jean Paul Mynè® Ocrys Bandha Conditioner) fino a formare una pasta cremosa omogenea.
Metodi
Le due ciocche di capelli sono state lavate con shampoo Jean Paul Mynè® Ocrys Bandha e poi asciugate con un asciugamano.
I capelli sono stati quindi pettinati con un pettine a denti larghi seguito da pettinatura con un pettine a denti fini per 2 minuti.
Dopo la pettinatura, la pasta cremosa contenente la miscela legante della Tabella (II), è stata applicata manualmente, utilizzando un pennello, alla ciocca di capelli e quindi pettinata per circa 1 minuto. Il campione di capelli è stato lasciato a contatto con la pasta cremosa contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine per un periodo di circa 15 minuti e successivamente risciacquato con acqua, e lavato con shampoo e conditioner Jean Paul Mynè® Ocrys Bandha Shampoo e Conditioner.
Lo stesso campione di capelli è stato lavato e condizionato per ulteriori cinque volte con gli stessi shampoo e conditioner.
Una seconda ciocca di capelli è stata sottoposta allo stesso trattamento precedentemente descritto, utilizzando però la seconda pasta cremosa contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (II) eccetto la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Ambedue le ciocche sono state sottoposte a disidratazione mediante riscaldamento con apposito ferro piatto (noto a persone esperte del settore) alla temperatura di 180°C.
Risultati
Il campione di capelli trattato con la “miscela legante” contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine è risultato più morbido al tatto rispetto al campione trattato con la pasta cremosa priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
La ciocca trattata con la “miscela legante” della Tabella (II) ha mostrato un significativo aumento della resistenza alla trazione e della lucentezza rispetto alla ciocca trattata con la pasta cremosa priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Il campione di capelli trattato con la “miscela legante” della Tabella (II) è risultato esteticamente più “bello”, rispetto all’altro. La maggiore lucentezza e la migliore consistenza sono rimasti tali dopo cinque trattamenti con shampoo e conditioner.
Esempio 3: Verifica della lucentezza e della consistenza dei capelli decolorati dopo il trattamento con una “miscela legante” contenente la sostanza organica diamminica Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9).
Un campione di capelli biondi, descritti come altamente porosi, crespi e difficili da pettinare, è stato ottenuto da un soggetto umano di razza caucasica. Il campione di capelli è stato suddiviso in due ciocche del peso di circa 3 grammi ciascuna.
Sostanza organica legante utilizzata: Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9) disciolta in un “mezzo cosmeticamente accettabile”. Il mezzo cosmeticamente accettabile contenente la sostanza organica legante insieme ad altre sostanze di uso comune in cosmetica, viene definito “miscela legante”.
La “miscela legante” utilizzata aveva la composizione indicata nella Tabella (III) di seguito riportata.
TABELLA (III)
Ingrediente % in peso Acqua Quanto basta a 100 % Nicotinamide 2,5 Acido succinico 5,0 Laurylamine dipropylenediamine 10,0 Valine 1,0 Phenoxyethanol 0,75 Ethylhexylglycerin 0,25 Parallelamente è stato preparato un secondo “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (II) eccetto la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Le due miscele sono state mescolate con conditioner Jean Paul Mynè ® Ashana Conditioner in un rapporto 1:2 fino ad ottenere una pasta cremosa omogenea.
Metodi
Ambedue le ciocche di capelli biondi sono state lavate con Jean Paul Mynè ® Ashana shampoo e poi asciugate con un asciugamano.
I capelli sono stati poi pettinati con un pettine a denti larghi, seguito da una pettinatura con un pettine a denti fini per 5 minuti.
Su una delle due ciocche sono stati applicati manualmente con un pennello circa 5 grammi della pasta cremosa contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine. La ciocca è stata poi pettinata per circa 2 minuti.
Il campione di capelli è stato lasciato a contatto con la “miscela legante” di Tabella (III) circa 10 minuti. Quindi i capelli sono stati nuovamente trattati con circa 5 grammi della “miscela legante” di Tabella (III).
Il campione di capelli è stato pettinato per circa 10 secondi e lasciato indisturbato per altri 5 minuti.
Il campione di capelli è stato quindi risciacquato con acqua e quindi lavato con shampoo e conditioner Jean Paul Mynè ® Ashana, ed asciugato con phon.
Dopo l'esame iniziale, il campione è stato lavato e condizionato per ulteriori due volte con gli stessi shampoo e conditioner.
Una seconda ciocca di capelli biondi è stata sottoposta allo stesso trattamento precedentemente descritto, utilizzando però la seconda pasta cremosa contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (III) eccetto la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Le due ciocche, dopo asciugatura con phon, sono state ambedue sottoposte a disidratazione mediante riscaldamento con apposito ferro piatto (noto a persone esperte del settore) alla temperatura di 180°C.
Risultati
Il campione di capelli trattato con la “miscela legante” contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine è risultato più morbido al tatto rispetto al campione trattato con la pasta cremosa priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
La ciocca trattata con la “miscela legante” della Tabella (III) ha mostrato un significativo aumento della resistenza alla trazione e della lucentezza rispetto alla ciocca trattata con la pasta cremosa priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Il campione di capelli trattato con la “miscela legante” della Tabella (III) è risultato esteticamente più “bello” rispetto all’altro. La maggiore lucentezza, e la migliore consistenza, sono rimasti tali dopo cinque trattamenti con shampoo e conditioner.
Esempio 4: Verifica della ritenzione del colore e della consistenza dei capelli colorati trattati con una “miscela legante” contenente la sostanza organica diamminica Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9).
Tre ciocche di capelli del peso di circa 5 grammi sono stati ottenuti da un soggetto umano di razza caucasica.
Formulazione colorante: kit commerciale di colorazione permanente dei capelli composto da: colore permanente Jean Paul Mynè® DOC COLOR (grado#6) decolorante Jean Paul Mynè ® DOC ENZYME 0.3 (acqua ossigenata 30 volumi).
Sostanza organica legante: 1,6 diaminohexane (CAS n. 124-09-4) disciolta in un mezzo cosmeticamente accettabile.
Il mezzo cosmeticamente accettabile contenente la sostanza organica legante insieme ad altre sostanze di uso comune in cosmetica, viene definito “miscela legante”.
La “miscela legante” utilizzata aveva la composizione indicata nella Tabella (IV) di seguito riportata.
TABELLA (IV)
Ingrediente % in peso Acqua Quanto basta a 100 % Chitosano 2,0 Acido citrico 2,0
1,6-Hexanediamine 8,0 Valine 1,0 Trisodium ethylenediamine disuccinate 0,5 Panthenol 1,0 Propylene glycol 2,0 Parallelamente è stato preparato un secondo “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (IV) eccetto la sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine.
Sono stati quindi preparate due porzioni di pasta cosmetica colorante composte da 50 grammi di kit colorante Jean Paul Myne’® 10 grammi della “miscela legante” di Tabella (IV) ed una terza porzione di pasta cosmetica colorante composta da 50 grammi di kit colorante Jean Paul Myne’® 10 grammi del “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (IV) eccetto la sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine.
Metodi
Le ciocche di capelli sono state lavate con uno shampoo Jean Paul Myne’® Treasure Enhancing quindi asciugate con un asciugamano. Successivamente su di una ciocca di capelli è stata applicata la pasta cosmetica colorante priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine, massaggiando con le dita per favorirne l’assorbimento sulle fibre cheratiniche e lasciando a contatto per 15 minuti.
Sulle due restanti ciocche di capelli è stata applicata con le stesse modalità la pasta cosmetica colorante contenente la sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine, massaggiando con le dita per favorirne l’assorbimento sulle fibre cheratiniche. Una ciocca è stata lasciata a contatto con la pasta cosmetica per 5 minuti mentre l’altra è stata lasciata a contatto con la pasta cosmetica per 15 minuti.
Trascorso il tempo di contatto stabilito, le tre ciocche di capelli sono state quindi risciacquate con acqua tiepida e lavate con shampoo Jean Paul Mynè® Treasure Enhancing Shampoo e conditioner per cinque volte prima di esaminare i risultati.
Risultati
Le due ciocche di capelli trattate con la “miscela legante” della Tabella (IV) hanno mostrato una migliore ritenzione del colore, una maggiore brillantezza e un minor effetto crespo rispetto alla ciocca trattata con la pasta cremosa priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine.
Le ciocche trattate con la “miscela legante” della Tabella (IV) mostravano al controllo un aspetto estetico complessivamente più “bello”.
La ciocca di capelli a contatto con la “miscela legante” della Tabella (IV) per 15 minuti ha mostrato un significativo aumento della lucentezza rispetto alla ciocca a contatto per 5 minuti.
Complessivamente, le ciocche trattate con la “miscela legante” contenente la sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine hanno mostrato un significativo aumento della lucentezza e della resistenza a trazione rispetto alla ciocca trattata con la miscela cosmetica priva della sostanza organica legante diamminica 1,6-Hexanediamine.
Esempio 5: Confronto tra capelli trattati con un prodotto cosmetico decolorante applicato simultaneamente alla “miscela legante” contenente la sostanza organica diamminica Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9) e capelli trattati con il solo prodotto cosmetico decolorante.
Sostanza organica legante utilizzata: Laurylamine dipropylenediamine (CAS n. 2372-82-9) disciolta in un “mezzo cosmeticamente accettabile”. Il mezzo cosmeticamente accettabile contenente la sostanza organica legante insieme ad altre sostanze di uso comune in cosmetica, viene definito “miscela legante”.
La “miscela legante” utilizzata aveva la composizione indicata nella Tabella (V) di seguito riportata.
TABELLA (V)
Ingrediente % in peso Acqua Quanto basta a 100 % Acido lattico 1,0 Acido succinico 5,0 Laurylamine dipropylenediamine 15,0 Prolina 1,0 Acido etilendiamminotetraacetico 0,7
N-Hydroxysuccinimide 0,3 Come kit decolorante è stato utilizzato il prodotto commerciale Jean Paul Mynè ® composto dai prodotti: DOC OLEODEC DOC ENZYME 0.3.
A due aliquote di 30 grammi del kit decolorante sono stati aggiunti rispettivamente 10 grammi della “miscela legante” di Tabella (V) e 10 grammi di un “mezzo cosmeticamente accettabile” contenente tutti gli ingredienti elencati in Tabella (V) eccetto la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine. Ciascuna aliquota è stata mescolata e omogeneizzata fino ad ottenere una pasta cremosa omogenea.
Per la prova sono state utilizzate due ciocche di capelli umani del peso di 3 grammi e lunghezza di circa 20 cm cadauno, prelevate dallo stesso soggetto di razza caucasica.
I capelli, di colore castano medio, erano stati precedentemente colorati con un colore professionale per capelli sconosciuto e si presentavano di aspetto crespo, di difficile pettinabilità e con elevata porosità.
La prima ciocca è stata decolorata con la pasta cremosa contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine, applicandola con un pennello applicatore sui capelli appoggiati su un foglio di alluminio. Il foglio di alluminio è stato poi avvolto attorno alla ciocca lasciando la stessa a contatto con la pasta cremosa per 30 minuti. La ciocca è stata quindi lavata con shampoo Jean Paul Mynè ® OCRYS Bandha e risciacquata con acqua tiepida per 2 minuti.
La seconda ciocca è stata decolorata con l’aliquota di pasta decolorante priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Anche in questo caso, la pasta decolorante è stata applicata con un pennello applicatore sui capelli appoggiati su un foglio di alluminio. Il foglio di alluminio è stato poi avvolto attorno alla ciocca lasciando la stessa a contatto con la pasta cremosa per 30 minuti. Ciascuna ciocca è stata quindi lavata con shampoo Jean Paul Mynè ® Ocrys Bandha e risciacquata con acqua tiepida per 2 minuti.
Risultati
È stata osservata una differenza notevole tra la qualità dei capelli della ciocca trattata con la “miscela legante” di Tabella (V) e quella della ciocca trattata con la pasta cosmetica priva della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine. La ciocca trattata con la miscela legante di Tabella (V) risultava più morbida al tatto, meno crespa, più brillante e lucente, offrendo la marcata sensazione di una maggiore idratazione rispetto all’altra. Entrambi i campioni sono stati lavati e condizionati altre 5 volte con lo stesso shampoo e conditioner.
Dopo cinque lavaggi risultavano ancora più evidenti i benefici ottenuti sulla ciocca trattata con la “miscela legante” contenente la sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine rispetto all’altra.
La ciocca trattata con il kit decolorante addizionato della “miscela legante” di Tabella (V) ha mostrato un aumento significativo della resistenza alla trazione e della lucentezza rispetto alla ciocca trattata con il kit decolorante commerciale privo della sostanza organica legante diamminica Laurylamine dipropylenediamine.
Salvo diversa definizione, tutti i termini tecnici e scientifici qui usati hanno gli stessi significati comunemente intesi da un esperto del settore al quale appartiene l'invenzione descritta (arte cosmetica). Le pubblicazioni ed i documenti brevettuali citati nel presente documento sono specificatamente incorporati come riferimento. Gli esperti del settore riconosceranno, o saranno in grado di riconoscere usando la loro normale tecnica di applicazione dei prodotti cosmetici, molte situazioni equivalenti alle forme di realizzazione specifiche dell'invenzione descritte negli esempi sopra riportati (esempi non esaustivi).
Tali applicazioni equivalenti sono destinate ad essere comprese nelle rivendicazioni allegate.
I materiali e le dimensioni del trovato come sopra descritto e più avanti rivendicato, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti, senza per questo uscire dall'ambito protettivo della presente domanda di brevetto.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il miglioramento dell’aspetto estetico e delle caratteristiche fisico-meccaniche delle cheratine, caratterizzato dall’applicazione sulle cheratine di almeno una sostanza organica legante dotata di due gruppi funzionali amminici primari avente la struttura chimica rispondente al seguente schema (Formula I):
    dove: - R1, R3 ed R4 possono essere un singolo atomo (ad esempio C, N, O, S), un gruppo di atomi (ad esempio gruppi funzionali come quello chetonico (-C(=O)-) o metilenico del tipo (-CH2)n-), più gruppi di atomi (ad esempio catene alchileniche -CH2n-). R1, R3 e R4 possono includere, ma non sono limitati a includere, i gruppi di atomi: alcossi, alchile, alchenile, cicloalchile, cicloalchenile, arile, eterocicloalchile, eteroarile, formile, acile, etere, idrossi, ciano. - R2 può essere un atomo di Idrogeno o essere assente nella struttura chimica rappresentata dallo schema della Formula I; - X include, ma non è limitato a includere, un singolo atomo (ad esempio C, N, O, S), un gruppo di atomi (ad esempio gruppi funzionali come quello chetonico (-C(=O)-) o metilenico del tipo (-CH2)-), più gruppi di atomi (ad esempio catene alchileniche (CH2)n-) che non interferiscono con le proprietà reattive dei due gruppi funzionali amminici primari (-NH2); - X include, ma non è limitato a includere, i gruppi di atomi: alcossi, alchile, alchenile, cicloalchile, cicloalchenile, arile, eterocicloalchile, eteroarile, formile, acile, etere, idrossi, ciano. - NH2 è un gruppo funzionale amminico primario; - a, b, c possono essere ciascuno un numero compreso tra 1 e 100.
  2. 2. Metodo per il trattamento delle cheratine secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dall’applicazione sulle cheratine di 1,6-HEXANEDIAMINE (numero CAS n. 124-09-4) in concentrazione compresa tra lo 0,1 % ed il 99,9 %.
  3. 3. Metodo per il trattamento delle cheratine secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dall’applicazione sulle cheratine di LAURYLAMINE DIPROPYLENEDIAMINE (numero CAS n. 2372-82-9) in concentrazione compresa tra lo 0,1 % ed il 99,9 %.
  4. 4. Metodo per il trattamento delle cheratine secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dall’applicazione sulle cheratine di almeno una sostanza di cui alle rivendicazioni 1, 2 e 3 disciolta o dispersa in un mezzo cosmeticamente accettabile.
  5. 5. Metodo per il trattamento delle cheratine secondo le rivendicazioni 1, 2, 3 e 4 caratterizzato dal fatto che le sostanze organiche leganti diamminiche sono disciolte in un mezzo cosmeticamente accettabile ad una concentrazione compresa tra lo 0,1% ed il 99,9 % (peso/peso).
  6. 6. Metodo per il trattamento delle cheratine secondo le rivendicazioni 1, 2, 3, 4 e 5 caratterizzato dal fatto che le sostanze organiche leganti diamminiche sono utilizzate secondo il procedimento consistente nelle seguenti fasi: 6.a: applicazione sulle cheratine di una delle soluzioni cosmeticamente accettabili contenenti le sostanze organiche leganti diamminiche secondo le rivendicazioni 1,2, 3, 4 e 5; 6.b: mantenimento in contatto delle soluzioni cosmeticamente accettabili contenenti le sostanze organiche leganti diamminiche secondo le rivendicazioni 1, 2, 3, 4 e 5 con le cheratine per un arco di tempo compreso tra 1 minuto e 60 minuti; 6.c: risciacquo delle cheratine con acqua; 6.d: asciugatura delle cheratine mediante utilizzo di ventilatori riscaldanti di uso comune nell’arte cosmetica (phon); 6.e: eventuale esposizione delle cheratine ad una sorgente di calore che ne consenta il riscaldamento a temperature comprese tra 50 e 250°C mediante utilizzo di strumenti di uso comune nell’arte cosmetica (ferri arriccianti o piastre riscaldanti).
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