ITUB20156272A1 - Impianto per l'immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche. - Google Patents

Impianto per l'immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche. Download PDF

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Linda Costi
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Description

DESCRIZIONE
“IMPIANTO PER L’IMMAGAZZINAMENTO
TEMPORANEO DI LASTRE CERAMICHE’’
CAMPO DELLA TECNICA
La presente invenzione riguarda un impianto per l'immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche, in particolare di lastre ceramiche da rivestimento come ad esempio le piastrelle.
TECNICA NOTA
Come è noto, nella produzione delle lastre ceramiche è prevista una sequenza di fasi operative, come ad esempio la formatura, l’essicamento, la cottura e il confezionamento, le quali vengono eseguite per mezzo di strutture operative che possono avere una differente produttività oraria.
Per questo motivo, fra due fasi successive del processo produttivo, ad esempio tra la cottura ed il confezionamento, è possibile prevedere un impianto di immagazzinamento temporaneo delle lastre ceramiche, il quale funge essenzialmente da polmone di accumulo per compensare eventuali variazioni di produttività delle attrezzature operative che si trovano a valle e a monte di esso lungo la linea di produzione.
Uno di questi impianti di immagazzinamento è generalmente strutturato in modo da impilare le lastre ceramiche lungo un corridoio di stoccaggio relativamente stretto e lungo.
Su un lato di questo corridoio di stoccaggio, l'impianto comprende un dispositivo di carico, il quale è in grado di muoversi a fianco del corridoio e comprende un braccio a sbalzo che sormonta trasversalmente il corridoio stesso. Questo dispositivo di carico è atto a ricevere le lastre da immagazzinare da un nastro trasportatore per disporle in fila sul braccio a sbalzo, il quale è poi equipaggiato con un dispositivo di trasferimento che può prelevare l’intera fila di lastre ceramiche e rilasciarla all’interno del corridoio di stoccaggio.
Sul lato opposto del corridoio di stoccaggio, rimpianto comprende un dispositivo di scarico, sostanzialmente analogo al dispositivo di carico, il quale è in grado di muoversi a fianco del corridoio e comprende anch’esso un braccio a sbalzo che sormonta trasversalmente il corridoio stesso. Il braccio a sbalzo del dispositivo di scarico è equipaggiato con un dispositivo di trasferimento che può prelevare una intera fila di lastre ceramiche dal corridoio di stoccaggio e caricarla sul braccio a sbalzo, da dove le lastre ceramiche vengono successivamente scaricate su un secondo nastro trasportatore.
Un inconveniente di questo impianto di immagazzinamento consiste nel fatto che, a causa dell’ utilizzo dei bracci a sbalzo, i dispositivi di carico e scarico sono in grado di movimentare piastrelle di medio/piccolo formato e relativamente leggere, mentre non sono generalmente adatti a movimentare lastre ceramiche di grande formato e di peso elevato come quelle di gres porcellanato.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Alla luce di quanto sopra esposto, uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile un impianto automatico per l’immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche il quale sia vantaggiosamente capace di processare sia piastrelle di piccolo formato e peso contenuto, sia anche lastre ceramiche di grande formato e peso elevato.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di raggiungere il suddetto obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo il più possibile contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell'invenzione riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’ invenzione.
In particolare, una forma di attuazione dell’invenzione fornisce un impianto per l’immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche, comprendente:
- un primo trasportatore lineare disposto orizzontalmente per fare avanzare le lastre ceramiche in ingresso;
- un secondo trasportatore lineare disposto parallelamente al primo trasportatore lineare per fare avanzare le lastre ceramiche in uscita;
- un carrello di carico disposto trasversalmente a sormontare almeno il primo trasportatore lineare,
detto carrello di carico avendo le opposte estremità scorrevolmente accoppiate a due binari paralleli ai trasportatori lineari ed essendo equipaggiato con: un dispositivo di ricevimento atto a raccogliere una lastra ceramica alla volta dal primo trasportatore lineare, un dispositivo di movimentazione atto ricevere le lastre ceramiche dal dispositivo di ricevimento e a farle avanzare lungo il carrello di carico per formare una fila, ed un dispositivo di trasferimento atto a trasferire la fila di lastre ceramiche dal carrello di carico ad un corridoio di stoccaggio definito tra il primo ed il secondo trasportatore lineare; e
- un carrello di scarico disposto trasversalmente a sormontare almeno il secondo trasportatore lineare,
detto carrello di scarico avendo le opposte estremità scorrevolmente ac coppiate a due binari paralleli ai trasportatori lineari ed essendo equipaggiato con: un dispositivo di trasferimento atto a trasferire una fila di lastre ceramiche dal corridoio di stoccaggio al carrello di scarico, un dispositivo di movimentazione atto a fare avanzare la fila di lastre ceramiche lungo il carrello di scarico, ed un dispositivo di rilascio atto a ricevere una lastra ceramica alla volta dal dispositivo di movimentazione per rilasciarla sul secondo trasportatore;
in cui detti carrelli di carico e scarico sono posti a quote differenti, in modo da essere atti a scorrere liberamente passando per una posizione in cui sono almeno parzialmente sovrapposti tra loro.
Grazie a questa soluzione, poiché il carrello di carico e di scarico sono entrambi sostenuti a guisa di ponte tra due rispettivi binari, essi sono vantaggiosamente in grado di sopportare carichi maggiori rispetto ai bracci a sbalzo della tecnica nota, cosicché possono essere dimensionati ed attrezzati per processare non solo lastre ceramiche di piccolo/medio formato ma anche lastre ceramiche di grande formato.
Allo stesso tempo, essendo posizionati a quote diverse, i due carrelli di carico e scarico sono liberi di muoversi per tutta l’estensione longitudinale del corridoio di stoccaggio passando l’uno sotto l’altro senza mai interferire tra loro, nonostante ciascuno di essi abbia entrambe le proprie estremità sostenute dai rispettivi binari.
Secondo un aspetto dell’invenzione, un primo di detti carrelli di carico e scarico ha una estensione trasversale tale da sormontare entrambi i trasportatori lineari, mentre un secondo di detti carrelli di carico e scarico ha una estensione trasversale minore ed è posto ad una quota inferiore rispetto al primo carrello.
Realizzando i carrelli di larghezza diversa, è vantaggiosamente possibile ottenere un layout strutturale in cui I carrelli sono relativamente vicini tra loro in senso verticale, riducendo in questo modo l’ingombro complessivo deirimpianto di immagazzinamento.
Secondo un aspetto dell'invenzione, il primo trasportatore lineare può comprendere una coppia di nastri trasportatori disposti parallelamente tra loro e separati da una intercapedine.
Questa soluzione ha il vantaggio di permettere al primo trasportatore di fare avanzare lastre ceramiche di qualunque formato come fosse un unico nastro di grande larghezza.
In aggiunta, questa soluzione ha però il vantaggio di consentire al dispositivo di ricevimento del carrello di carico di poter raccogliere anche delle lastre ceramiche di formati medio/piccoli, che non sporgerebbero lateralmente da un unico nastro di grande larghezza e quindi non potrebbero essere raccolte dai lati ma che, grazie all'intercapedine definita tra i due nastri trasportatori separati, possono comunque essere raccolte dal centro.
Naturalmente, questa stessa soluzione può essere utilizzata anche per il secondo trasportatore lineare.
In considerazione di quanto poc’anzi esposto, un aspetto dell’invenzione prevede che il dispositivo di ricevimento del carrello di carico possa comprendere: almeno un terzo trasportatore lineare definente una rampa di salita che si eleva dal primo trasportatore lineare al carrello di carico, ed un quarto trasportatore lineare che è parzialmente accolto nell’intercapedine compresa tra i suddetti nastri trasportatori del primo trasportatore lineare ed è atto a trasferire le lastre ceramiche al terzo trasportatore lineare.
Questo aspetto dell’invenzione rappresenta una soluzione semplice e razionale per consentire al dispositivo di ricevimento di prelevare lastre ceramiche di qualunque dimensione dal primo trasportatore lineare.
Naturalmente, questa stessa soluzione può essere adottata (ovviamente con funzionamento inverso) anche per il dispositivo di rilascio che è associato al carrello di scarico.
Secondo un diverso aspetto dell’invenzione, il dispositivo di movimentazione del carrello di carico può a sua volta comprendere almeno un quinto trasportatore lineare disposto sul carrello di carico e orientato trasversalmente rispetto al primo trasportatore lineare.
In questo modo le lastre ceramiche che provengono una alla volta dal primo trasportatore lineare vengono progressivamente deviate e fatte avanzare in senso trasversale sul carrello di carico, realizzando una fila al di spora del corridoio di stoccaggio.
Anche questa soluzione può evidentemente essere utilizzata (con funzionamento inverso) per il dispositivo di movimentazione che è associato al carrello di scarico.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il dispositivo di trasferimento del carrello di carico può comprendere: un carrello ausiliario scorrevole in una direzione parallela al primo e secondo trasportatore lineare tra una posizione arretrata, in cui è sovrapposto al carrello di carico, ed una posizione avanzata, in cui è posto a fianco del carrello di carico, un telaio di supporto montato a bordo del carrello ausiliario e dotato di mezzi di presa della fila di lastre ceramiche, e mezzi di azionamento atti a muovere in direzione verticale il telaio di supporto rispetto al carrello ausiliario.
In questo modo, la fila di lastre ceramiche che viene preparata sul carrello di carico può essere facilmente prelevata come un tutt’uno, traslata rigidamente a fianco del carrello di carico in modo da risultare liberamente sospesa al di sopra del corridoio di stoccaggio, ed infine appoggiata al suolo o su altre file di lastre ceramiche precedentemente stoccate per formare una pila.
In particolare, un preferito aspetto dell'invenzione prevede che i succitati mezzi di azionamento del telaio di supporto possano comprendere due tapparelle avvolgibili posizionate alle opposte estremità del telaio di supporto e atte a collegare quest’ultimo al carrello ausiliario.
Grazie a questo sistema avvolgibile, l'ingombro verticale complessivo dei mezzi di azionamento risulta vantaggiosamente molto contenuto e quindi non interferente con il libero scorrimento del carrello di carico rispetto al carrello di scarico e viceversa.
Naturalmente tutti gli aspetti del dispositivo di trasferimento che sono stati sopra menzionati con riferimento al carrello di carico possono essere identicamente applicati anche al dispositivo di trasferimento del carrello di scarico, semplicemente facendoli funzionare in modo opposto.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista assonometrica di un impianto di immagazzinamento secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è una porzione ingrandita di figura 1 in cui è visibile il carrello di carico.
La figura 3 è un particolare ingrandito di figura 2.
La figura 4 è una vista frontale dell’impianto come indicata dalla freccia IV in figura 2.
La figura 5 è una vista in pianta della porzione di impianto mostrata in figura 2. La figura 6 è la sezione VI-VI indicata in figura 5.
La figura 7 è una porzione ingrandita di figura 1 in cui è visibile il carrello di scarico.
La figura 8 è una vista in pianta della porzione di impianto mostrata in figura 7. La figura 9 è una vista assonometrica del carrello di carico, in cui il telaio di supporto del dispositivo di trasferimento è in posizione abbassata.
La figura 10 è la vista assonometrica di figura 9, in cui il telaio di supporto del dispositivo di trasferimento è in posizione sollevata.
La figura 11 è una porzione del carrello di carico visto in pianta.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Dalle succitate figure si rileva un impianto 100 per l’immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche 900.
L'impianto 100 comprende anzitutto un primo trasportatore lineare 105, il quale è disposto orizzontalmente per fare avanzare le lastre ceramiche 900 in ingresso all’ impianto 100, ossia quelle che devono essere immagazzinate, in un prefissato verso di avanzamento indicato con A.
Nella forma di attuazione qui illustrata, il primo trasportatore lineare 105 è sostenuto da una prima struttura di supporto 110 e comprende due distinti nastri trasportatori 115 (v. fig. 2), i quali sono disposti tra loro paralleli ma sono separati da una distanza non nulla, in modo tale che tra essi rimanga definita una intercapedine longitudinale 120 che si estende per tutta la lunghezza del primo trasportatore lineare 105.
I due nastri trasportatori 115 hanno la stessa lunghezza e sono atti a scorrere alla stessa velocità, in modo che le lastre ceramiche 900, stando in appoggio su entrambi, possano comunque traslare in modo rigido senza ruotare sul piano di giacitura.
Ad esempio, i due nastri trasportatori 115 possono essere azionati da uno stesso motore, ad esempio da uno stesso motoriduttore elettrico.
L'impianto 100 comprende anche un secondo trasportatore lineare 125 (v. fig.5), il quale è disposto orizzontalmente e parallelamente rispetto al primo traportatore lineare 105, per fare avanzare le lastre ceramiche 900 in uscita dall’impianto 100, ossia quelle che devono essere allontanate, sempre nello stesso verso di avanzamento A.
In particolare, il secondo trasportatore lineare 125 è disposto affiancato al primo trasportatore lineare 105 ma distanziato da quest’ultimo in direzione trasversale, in modo che tra loro rimanga definito (sul pavimento) un corridoio di stoccaggio 130 relativamente stretto e lungo in cui vengono accolte le lastre ceramiche 900 da immagazzinare.
II secondo trasportatore lineare 125 è sostenuto da una seconda struttura di supporto 135, la quale può essere unita alla prima struttura di supporto 110 da una o più traverse 140, in modo tale da realizzare un’unica incastellatura di supporto rigida e stabile.
Nella forma di attuazione qui illustrata, anche il secondo trasportatore lineare 125 comprende due distinti nastri trasportatori 145, i quali sono disposti tra loro paralleli ma separati da una distanza non nulla, in modo tale che tra essi rimanga definita una intercapedine longitudinale 150 che si estende per tutta la lunghezza del secondo trasportatore lineare 125.
Come i precedenti, i due nastri trasportatori 145 hanno la stessa lunghezza e sono atti a scorrere alla stessa velocità, in modo che le lastre ceramiche 900, stando in appoggio su entrambi, possano traslare in modo rigido senza ruotare sul piano di giacitura.
Anche in questo caso è dunque preferibile che i due nastri trasportatori 145 vengano azionati da uno stesso motore, ad esempio da uno stesso motoriduttore elettrico.
Per ragioni costruttive che saranno evidenti nel prosieguo, il secondo trasportatore lineare 125 può essere posizionato ad una quota inferiore rispetto al primo trasportatore lineare 105 (v. fig.4).
Tornano allo schema generale, l’impianto 100 comprende inoltre un carrello di carico 155, conformato ad esempio come una piattaforma orizzontale, il quale è disposto trasversalmente a sormontare il primo trasportatore lineare 105, il corridoio di stoccaggio 130 ed anche il secondo trasportatore lineare 125 (v. anche fig.5).
Il carrello di carico 155 è atto a scorrere longitudinalmente lungo il corridoio di stoccaggio 130, ovvero in direzione parallela al primo e al secondo trasportatore lineare 105 e 125.
Per consentire questo movimento, entrambe le estremità del carrello di carico 155 sono scorrevolmente accoppiate e sostenute da un rispettivo binario rettilineo, di cui un primo binario 160 è installato sulla prima struttura di supporto 110, esternamente e parallelamente al primo trasportatore lineare 105, mentre un secondo binario 165 è installato sulla seconda struttura di supporto 135, esternamente e parallelamente al secondo trasportatore lineare 125.
Secondo la specifica forma di realizzazione qui illustrata, i binari 160 e 165 pos sono essere posizionati ad una stessa quota ed il carrello di carico 155 può essere appoggiato su di essi mediante due gruppi di rotelle 170 che sono fissate su lati opposti del carrello stesso (v. fig.9).
Lo scorrimento del carrello di carico 155 lungo i rispettivi binari 160 e 165 può essere demandato ad un sistema di azionamento motorizzato di per sé convenzionale e quindi non descritto nel dettaglio.
Il carrello di carico 155 è equipaggiato con un dispositivo di ricevimento, indicato globalmente con 175, il quale è atto a raccogliere le lastre ceramiche 900 che sono appoggiate sul primo trasportatore lineare 105, per portarle una alla volta sul carrello di carico 155.
Come illustrato nel dettaglio di figura 3, il dispositivo di ricevimento 175 può comprendere un terzo trasportatore lineare 180 definente una rampa di salita che si eleva progressivamente, e concordemente al verso di avanzamento A, da un punto poco al di sopra del primo trasportatore lineare 105 al carrello di carico 155, ed un quarto trasportatore lineare 185 che si inserisce parzialmente nell'intercapedine 120 compresa tra i nastri trasportatori 115 del primo trasportatore lineare 105, per poter raccogliere e trasferire le lastre ceramiche 900 al terzo trasportatore lineare 180.
Il terzo trasportatore lineare 180 ed il quarto trasportatore lineare 185 possono essere associati ad una struttura di supporto 190 a sviluppo generalmente inclinato, la quale presenta un’estremità superiore fissata al carrello di carico 155 ed una estremità inferiore fissata ad un carrellino 195 che trova appoggio e scorre (ad esempio mediante l'ausilio di rotelline) su guide orizzontali estendentesi lungo e a fianco del primo trasportatore lineare 105.
Nella forma di attuazione qui illustrata, il terzo trasportatore lineare 180 è suddiviso in due tratti consecutivi, di cui un primo tratto che è posto in prossimità del carrellino 195 ed un secondo tratto che è posto in prossimità del carrello di carico 155.
Il primo tratto è definito da due coppie di cinghie scorrevoli 200 disposte tra loro parallele, ciascuna delle quali è avvolta su una prima ruota di rinvio calettata ad un albero rotante 205 girevolmente accoppiato al carrellino 195 e su una seconda ruota di rinvio calettata ad un albero rotante 210 girevolmente accoppiato alla struttura di supporto 190.
Il secondo tratto è definito da due ulteriori cinghie scorrevoli 215 disposte tra loro parallele, ciascuna delle quali è avvolta su una prima ruota di rinvio calettata sull’albero rotante 210 e su almeno una seconda ruota di rinvio (non illustrata) posta sul carrello di carico 155.
Il quarto trasportatore lineare 185 è definito a sua volta da due distinte cinghie scorrevoli 220 disposte tra loro parallele, ciascuna delle quali è avvolta su una prima ruota di rinvio calettata sull’albero rotante 205, in posizione interposta tra le due coppie di cinghie 215, e su una seconda ruota di rinvio disposta nella intercapedine 120.
In particolare, quest’ultima ruota di rinvio può essere posizionata al di sotto del piano di appoggio definito dai nastri trasportatori 115 ed in posizione arretrata rispetto all’albero rotante 205 (con riferimento al verso di avanzamento A), cosicché le cinghie 220 risultino inclinate e possano perciò sollevare le lastre ceramiche 900 che si trovano sui nastri trasportatori 115 del primo trasportatore lineare 105 quel tanto che basta per trasferirle sulle cinghie 200 e 215 e da qui sul carrello di carico 155 (come illustrato in figura 6).
Grazie alla soluzione sopra descritta, il terzo trasportatore lineare 180 ed il quarto trasportatore lineare 185 risultano inoltre cinematicamente accoppiati tra loro, cosicché è sufficiente un solo motore (non illustrato), ad esempio un solo motoriduttore elettrico, per far scorrere tutte le cinghie 200, 215 e 220 in sincronismo e alla stessa velocità.
Non si escludono tuttavia altre soluzioni, come quella di sostituire le due cinghie scorrevoli 220 del quarto trasportatore lineare 185 con un unico nastro scorrevole di pari larghezza complessiva, e/o di sostituire le quattro cinghie scorrevoli 200 con due nastri scorrevoli, e/o di sostituire ciascuna cinghia 215 con una coppia di cinghie scorrevoli.
Come illustrato in figura 2, il carrello di carico 155 comprende inoltre un dispositivo di movimentazione, indicato globalmente con 225, il quale è atto ricevere le lastre ceramiche 900 dal dispositivo di ricevimento 175 e a farle avanzare lungo il carrello di carico 155 per formare una fila che risulti disposta trasversalmente al di sopra del corridoio di stoccaggio 130.
Il dispositivo di movimentazione 225 può comprendere una rulliera motorizzata 230 disposta orizzontalmente e sovrapposta al primo trasportatore lineare 105, la quale è definita da una pluralità di rulli paralleli, reciprocamente complanari ed orientati perpendicolarmente rispetto alla verso di avanzamento A, in modo tale da poter ricevere dal terzo trasportatore lineare 180 una lastra ceramica 900 alla volta.
Il dispositivo di movimentazione 225 comprende inoltre un quinto trasportatore lineare, indicato globalmente con 235 in figura 5, il quale è orientato trasversalmente rispetto al terzo trasportatore lineare 180, in modo da deviare le lastre ceramiche 900 che progressivamente salgono sulla rulliera 230 e farle avanzare lungo il carrello di carico 155.
Come visibile in figura 11 , questo quinto trasportatore lineare 235 può comprendere una pluralità di prime cinghie scorrevoli 240, le quali sono disposte parallelamente ma sfalsate rispetto ai rulli della rulliera 230, in modo tale da poter fare avanzare la lastra ceramica 900 in una direzione B ortogonale alla direzione di avanzamento A, per poi rilasciarla su una pluralità di seconde cinghie scorrevoli 245, parallele alle prime ma estendentesi sino al di sopra del corridoio di stoccaggio 130, le quali continuano a fare avanzare la lastra ceramica 900 in direzione B verso l’estremità opposta del carrello di carico 155.
Le prime cinghie scorrevoli 240 e le seconde cinghie scorrevoli 245 possono essere ad azionamento indipendente e scorrere a velocità differenti, in modo tale che sulle seconde cinghie scorrevoli 245 possa progressivamente formarsi una fila di lastre ceramiche 900 ravvicinate tra loro e sostanzialmente equidistanti le une dalle altre.
Il carrello di carico 155 è infine equipaggiato con un dispositivo di trasferimento, indicato globalmente con 250, il quale è atto a trasferire la fila di lastre ceramiche 900 dal piano di appoggio definito dalle seconde cinghie scorrevoli 245 al corridoio di stoccaggio 130.
Come illustrato nelle figure 9 e 10, il dispositivo di trasferimento 250 può comprendere un carrello ausiliario 255, conformato sostanzialmente come una piattaforma orizzontale, il quale è disposto ad una quota superiore rispetto al carrello di carico 155 ed è atto a scorrere rispetto a quest’ultimo in una direzione orizzontale e parallela ai trasportatori lineari 105 e 125.
In questo modo, il carrello ausiliario 255 risulta mobile tra una posizione arretrata (non mostrata), in cui è sovrapposto alla porzione del carrello di carico 155 che sormonta il corridoio di stoccaggio 130 (nella fattispecie alle cinghie scorrevoli 245), ed una posizione avanzata (mostrata nelle figure), in cui è posto a fianco del carrello di carico 155 in modo da risultare liberamente sospeso al di sopra del corridoio di stoccaggio 130.
Per consentire questo movimento, il carrello ausiliario 255 può comprendere un telaio esterno 260, conformato sostanzialmente come una cornice rettangolare, le cui opposte estremità sono scorrevolmente accoppiate a due binari 265 che sono fissati al carrello di carico 155 tramite due bracci di supporto soprelevati 270 che sporgono a sbalzo nel verso di avanzamento A.
Lo scorrimento del telaio esterno 260 lungo i binari 265 può essere demandato ad un sistema di azionamento motorizzato di per sé convenzionale e quindi non descritto nel dettaglio.
Al carrello ausiliario 255 è inoltre associato un telaio interno 275, di forma sostanzialmente rettangolare, il quale è disposto in pianta sostanzialmente all’interno del telaio esterno 260 ed è collegato a quest’ultimo in modo da potersi muovere solidalmente ad esso in direzione orizzontale tra la posizione arretrata e la posizione avanzata.
A questo telaio interno 275 sono associati dei mezzi di presa, i quali sono atti ad afferrare l’intera fila di lastre ceramiche 900 che viene preparata sul carrello di carico 155.
Nell’esempio mostrato, i mezzi di presa comprendono una pluralità di ventose 280, le quali sono posizionate sulla faccia inferiore del telaio interno 275 rivolte verso il basso, e sono collegate ad un sistema pneumatico (non illustrato giacché di per sé usuale) che dietro comando crea al loro interno una depressione tale da trattenere le lastre ceramiche 900.
Entrando più nel dettaglio, il telaio interno 275 è meccanicamente collegato al telaio esterno 260 attraverso dei mezzi di azionamento, indicati genericamente con 285, i quali sono atti a muovere il telaio interno 275 anche in direzione verticale tra una posizione sollevata (mostrata in figura 10), in cui il telaio interno 275 è disposto sostanzialmente complanare tra i due bracci di supporto 270, ed una posizione abbassata (mostrata in figura 9), in cui il telaio interno 275 si trova sostanzialmente a livello del suolo.
Nell’esempio qui illustrato, questi mezzi di azionamento 285 comprendono due tapparelle avvolgibili 290 tra loro contrapposte e posizionate alle opposte estremità del telaio interno 275.
In particolare, ciascuna tapparella avvolgibile 290 comprende un bordo superiore fissato ad un rullo di avvolgimento 295 che è montato internamente su un lato del telaio esterno 260 orientato parallelamente ai binari 265, ed un bordo inferiore che è fissato al bordo sottostante del telaio interno 275.
In questo modo, l’azionamento simultaneo dei due rulli di avvolgimento 295 (che può essere demandato a due motori indipendenti) permette di avvolgere o svolgere le tapparelle 290 in modo contemporaneo e alla stessa velocità, provocando di conseguenza la traslazione del telaio interno 275 verso l’alto o rispettivamente verso il basso.
Grazie all’ utilizzo di questo sistema avvolgibile, i mezzi di azionamento 285 hanno globalmente un ingombro verticale molto contenuto che, quando il telaio interno 275 si trova in posizione sollevata, praticamente coincide con quello dei rulli di avvolgimento 295 e quindi non eccede l’ingombro verticale del telaio esterno 260. Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, i rulli di avvolgimento 295 possano essere montati sui lati del telaio interno 275 e le estremità libere delle tapparelle avvolgibili 290 essere fissate ai lati del telaio esterno 260 o che, più in generale, il sistema awolgibile sopra descritto possa essere sostituito da altri mezzi di movimentazione.
Come illustrato in figura 4, l’impianto 100 comprende inoltre un carrello di scarico 300, il quale è conformato in modo del tutto analogo al carrello di carico 155 ma presenta una estensione trasversale minore.
Questo carrello di scarico 300 è posizionato orizzontalmente ad una quota inferiore rispetto al carrello di carico 155, ad esempio sostanzialmente alla stessa quota del primo trasportatore lineare 105, ed è disposto trasversalmente a sormontare il corridoio di stoccaggio 130 ed il secondo trasportatore lineare 125, ma non il primo trasportatore lineare 105, rispetto al quale risulta perciò sostanzialmente affiancato.
In questo modo, il carrello di scarico 300 può scorrere longitudinalmente lungo il corridoio di stoccaggio 130, ovvero in direzione parallela al primo e al secondo trasportatore lineare 105 e 125, senza mai interferire con il carrello di carico 155 che passa sopra.
Per consentire questo movimento, entrambe le estremità del carrello di scarico 300 sono scorrevolmente accoppiate e sostenute da un rispettivo binario rettilineo, di cui un primo binario 305 che è installato sulla prima struttura di supporto 110 internamente e parallelamente al primo trasportatore lineare 105, ed un secondo binario 310 che è installato sulla seconda struttura di supporto 135 esternamente e parallelamente al secondo trasportatore lineare 125.
Secondo la specifica forma di realizzazione qui illustrata, questi binari 305 e 310 possono essere posizionati ad una stessa quota ed il carrello di scarico 300 può essere accoppiato ad essi mediante due gruppi di rotelle 315.
Lo scorrimento del carrello di scarico 300 lungo i rispettivi binari 305 e 310 può essere demandato ad un sistema di azionamento motorizzato di per sé convenzionale e quindi non descritto nel dettaglio.
Come illustrato nelle figure 7 e 8, il carrello di scarico 300 è equipaggiato con un dispositivo di trasferimento, indicato globalmente con 320, il quale è atto a trasferire una intera fila di lastre ceramiche 900 dal corridoio di stoccaggio 130 alla porzione del carrello di scarico 300 che lo sormonta.
Il carrello di scarico 300 è inoltre equipaggiato con un dispositivo di movimentazione, indicato globalmente con 325, il quale è atto a fare avanzare le lastre ceramiche 900 della fila lungo il carrello di scarico 300 verso la porzione che sormonta il secondo trasportatore lineare 125.
Da un punto di vista costruttivo, il dispositivo di trasferimento 320 ed il dispositivo di movimentazione 325 del carrello di scarico 300 possono essere del tutto analoghi rispettivamente al dispositivo di trasferimento 250 e al dispositivo di movimentazione 225 del carrello di carico 155, per cui se ne omette una descrizione più dettagliata.
Il carrello di scarico 300 comprende infine un dispositivo di rilascio, indicato globalmente con 330 in figura 8, il quale è atto a ricevere una lastra ceramica 900 alla volta dal dispositivo di movimentazione 325 per poi rilasciarla sul secondo trasportatore lineare 125.
Anche il dispositivo di rilascio 330, da un punto di vista costruttivo, può essere del tutto analogo al dispositivo di ricevimento 175 del carrello di carico 155, con l’unica differenza che i trasportatori lineari di questo dispositivo di rilascio 330 definiscono una rampa di discesa che si abbassa progressivamente, e concordemente al verso di avanzamento A, dal carrello di scarico 300 al secondo trasportatore lineare 125.
Alla luce di quanto descritto, un esempio di funzionamento dell’impianto di immagazzinamento 100 viene descritto con riferimento alla figura 1 .
Quando il corridoio di stoccaggio 130 è vuoto, il carrello di carico 155 viene posizionato in corrispondenza dell’estremità finale del primo trasportatore lineare 105, ossia quella più lontana rispetto al verso di avanzamento A delle lastre ceramiche 900.
Mentre il carrello di carico 155 rimane fermo in questa posizione, le lastre ceramiche 900 provenienti dal primo trasportatore lineare 105 vengono progressivamente caricate sul carrello di carico 155 grazie al dispositivo di ricevimento 175, e quindi deviate dal dispositivo di movimentazione 225 a formare delle file trasversali che vengono poi trasferite una dopo l’altra dal dispositivo di trasferimento 250 all’interno del corridoio di stoccaggio 130 per formare una pila.
In particolare, il trasferimento di ciascuna fila di lastre ceramiche 900 è ottenuta portando il telaio interno 275 del carrello ausiliario 255 in posizione sollevata e il telaio esterno 260 in posizione arretrata. In questa posizione, le ventose 280 sono sovrapposte alle lastre ceramiche 900 della fila e possono essere attivate per trattenerle saldamente. Mentre le lastre ceramiche 900 sono trattenute dalle ventose 280, il telaio esterno 260 viene spostato in posizione avanzata ed il telaio interno 275 viene successivamente abbassato sino ad appoggiare le lastre ceramiche 900 al suolo o sull’ultima fila precedentemente trasferita, dove vengono infine rilasciate grazie alla disattivazione delle ventose 280.
Quando la pila è completa, il carrello di carico 155 viene fatto avanzare di un passo predefinito in verso opposto rispetto al verso di avanzamento A delle lastre ceramiche 900 e, una volta raggiunta la nuova posizione, le lastre ceramiche 900 vengono trasferite nel corridoio di stoccaggio 130 formando un’ulteriore pila af fiancata alla precedente.
Questo processo può naturalmente ripetersi sino a quando il carrello di carico 155 raggiunge l’estremità iniziale del primo trasportatore lineare 105, in modo da riempire progressivamente il corridoio di stoccaggio 130.
Nel frattempo, il carrello di scarico 300 può essere posizionato in corrispondenza della zona in cui è stata formata la prima pila di piastrelle.
Mentre il carrello di scarico 300 si trova in questa posizione, il dispositivo di trasferimento 320 preleva una fila di lastre ceramiche 900 alla volta dalla pila e la carica sul carrello di scarico 300, dove la fila di lastre ceramiche 900 viene fatta avanzare dal dispositivo di movimentazione 325 verso il dispositivo di rilascio 330, il quale riceve quindi una lastra ceramica 900 alla volta e la rilascia sul secondo trasportatore lineare 125.
In pratica, il funzionamento del dispositivo di trasferimento 320, del dispositivo di movimentazione 325 e del dispositivo di rilascio 330 del carrello di scarico 300 è sostanzialmente uguale ma opposto a quello del dispositivo di trasferimento 250, del dispositivo di movimentazione 225 e del dispositivo di ricevimento 175 del carrello di carico 155.
Quando la prima pila è stata completamente svuotata, il carrello di scarico 300 viene fatto avanzare di un passo predefinito in direzione opposta rispetto al verso di avanzamento A delle lastre ceramiche 900 e, una volta raggiunta la nuova posizione, il carrello di scarico 300 comincia a prelevare le file di lastre ceramiche 900 della pila successiva.
Questo processo può naturalmente ripetersi sino a quando il carrello di scarico 300 raggiunge l’estremità iniziale del secondo trasportatore lineare 125 rispetto al verso di avanzamento A delle lastre ceramiche 900, in modo da svuotare prògressivamente il corridoio di stoccaggio 130.
Dopo aver svuotato l’ultima pila di lastre ceramiche 900, il carrello di scarico 300 viene fatto arretrare sino alla posizione iniziale, passando liberamente sotto il carrello di carico 155, il quale a sua volta sarà già tornato indietro per ricominciare a riempire il corridoio di stoccaggio 130.
Come illustrato nelle figure, questo impianto 100 consente di immagazzinare lastre ceramiche di qualunque formato, a partire dal lastre di grandi dimensioni fino a piastrelle o listelli di dimensioni molto contenute.
Ovviamente all’impianto 100 come sopra descritto un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un impianto (100) per l’immagazzinamento temporaneo di lastre ceramiche (900), comprendente: - un primo trasportatore lineare (105) disposto orizzontalmente per fare avanzare le lastre ceramiche in ingresso; - un secondo trasportatore lineare (125) disposto parallelamente al primo trasportatore lineare (105) per fare avanzare le lastre ceramiche in uscita; - un carrello di carico (155) disposto trasversalmente a sormontare almeno il primo trasportatore lineare (105), detto carrello di carico avendo le opposte estremità scorrevolmente accoppiate a due binari (160, 165) paralleli ai trasportatori lineari (105, 125) ed essendo equipaggiato con: un dispositivo di ricevimento (175) atto a raccogliere una lastra ceramica (900) alla volta dal primo trasportatore lineare (105), un dispositivo di movimentazione (225) atto ricevere le lastre ceramiche (900) dal dispositivo di ricevimento (175) e a farle avanzare lungo il carrello di carico (155) per formare una fila, ed un dispositivo di trasferimento (250) atto a trasferire la fila di lastre ceramiche dal carrello di carico ad un corridoio di stoccaggio (130) definito tra il primo ed il secondo trasportatore lineare (105, 125); - un carrello di scarico (300) disposto trasversalmente a sormontare almeno il secondo trasportatore lineare (125), detto carrello di scarico (300) avendo le opposte estremità scorrevolmente accoppiate a due binari (305, 310) paralleli ai trasportatori lineari (105, 125) ed essendo equipaggiato con: un dispositivo di trasferimento (320) atto a trasferire una fila di lastre ceramiche dal corridoio di stoccaggio (130) al carrello di scarico (300), un dispositivo di movimentazione (325) atto a fare avanzare la fila di lastre ceramiche lungo il carrello di scarico (300), e di un dispositivo di rilascio (330) atto a ricevere una lastra ceramica alla volta dal dispositivo di movimentazione (325) per rilasciarla sul secondo trasportatore lineare (125); in cui detti carrelli di carico e scarico (155, 300) sono posti a quote differenti, in modo da essere atti a scorrere liberamente passando per una posizione in cui sono almeno parzialmente sovrapposti tra loro.
  2. 2. Un impianto secondo la rivendicazione 1, in cui un primo (155) di detti carrelli di carico e scarico ha una estensione trasversale tale da sormontare entrambi i trasportatori lineari (105, 125), mentre un secondo (300) di detti carrelli di carico e scarico ha una estensione trasversale minore ed è posto ad una quota inferiore rispetto al primo carrello (155).
  3. 3. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 1, in cui il primo trasportatore lineare (105) comprende una coppia di nastri trasportatori (115) disposti parallelamente tra loro e separati da una intercapedine (120).
  4. 4. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 3, in cui il dispositivo di ricevimento comprende: almeno un terzo trasportatore lineare (180) definente una rampa di salita che si eleva dal primo trasportatore lineare (105) al carrello di carico (155), ed un quarto trasportatore lineare (185) che è parzialmente accolto nell’ intercapedine (120) compresa tra i nastri trasportatori (115) del primo trasportatore lineare (105) ed è atto a trasferire le lastre ceramiche (900) al terzo trasportatore lineare (180).
  5. 5. Un impianto (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di movimentazione (225) del carrello di carico comprende almeno un quinto trasportatore lineare (235) disposto sul carrello di carico (155) e orientato trasversalmente rispetto al primo trasportatore lineare (105).
  6. 6. Un impianto (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di trasferimento (250) del carrello di carico (155) comprende: un carrello ausiliario (255) scorrevole in una direzione parallela al primo e secondo trasportatore lineare (105, 125) tra una posizione arretrata, in cui è sovrapposto al carrello di carico (155), ed una posizione avanzata, in cui è posto a fianco del carrello di carico (155), un telaio di supporto (275) montato a bordo del carrello ausiliario (255) e dotato di mezzi di presa (280) della fila di lastre ceramiche (900), e mezzi di azionamento (285) atti a muovere in direzione verticale il telaio di supporto (275) rispetto al carrello ausiliario (255).
  7. 7. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 6, in cui i mezzi di azionamento del telaio di supporto (275) comprendono due tapparelle avvolgibili (290) posizionate alle opposte estremità del telaio di supporto (275) e atte a collegare quest’ultimo al carrello ausiliario (255).
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