ITUB20152307A1 - Metodo e dispositivo per la produzione di un filo fiammato e filo cosi' ottenuto - Google Patents

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ITUB20152307A1
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flaming
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fancy
texturing
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ITUB2015A002307A
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Inventor
Davide Maccabruni
Antonio Ripamonti
Roberto Badi
Original Assignee
Ssm Giudici S R L
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    • D02G1/16Producing crimped or curled fibres, filaments, yarns, or threads, giving them latent characteristics using jets or streams of turbulent gases, e.g. air, steam
    • D02G1/162Producing crimped or curled fibres, filaments, yarns, or threads, giving them latent characteristics using jets or streams of turbulent gases, e.g. air, steam with provision for imparting irregular effects to the yarn
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Description

METODO E DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI UN FILO FIAMMATO E FILO COSÌ OTTENUTO
DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione concerne il settore della produzione di fili e filati. Più in particolare, forme di realizzazione qui descritte riguardano perfezionamenti ai metodi e ai dispositivi per la produzione di filati fiammati.
ARTE ANTERIORE
Nel settore tessile vi è una continua ricerca di nuovi filati per ottenere particolari effetti tecnici ed estetici. E’ noto nella tecnologia tessile realizzare filati fantasia cosiddetti “fiammati”, in cui, tramite un opportuno dispositivo di fiammatura o unità di fiammatura, vengono inserite nel filato zone di accumulo, cioè irregolarità dello spessore del filato medesimo. Esempi di dispositivi di fiammatura sono descritti in EP0299131, US6820405, US43686I2.
Usualmente, un filato fiammato, precedentemente sottoposto a testurizzazione, viene accoppiato ad un filo elastomerico per ottenere un filato fantasia composito.
Vi è tuttora la necessità di sviluppare filati fantasia fiammati di migliore qualità e idonei a conferire caratteristiche innovative ai tessuti, a maglia o in trama, realizzati con tali filati.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Secondo un primo aspetto, l’invenzione riguarda un metodo per la produzione di un filato fantasia. In forme di realizzazione qui descritte, il metodo comprende la fase di alimentare un primo filato e sottoporlo ad un processo di stiro e testurizzazione a falsa torsione. Il metodo comprende, inoltre, la fase di alimentare un secondo filato e sottoporlo ad un processo di stiro e testurizzazione a falsa torsione. Il primo filato stirato e testurizzato viene poi alimentato ad una prima unità di fiammatura per formare sul primo filato zone di accumulo o fiammatura. Analogamente, il secondo filato stirato e testurizzato viene alimentato ad una seconda unità di fiammatura per formare sul secondo filato zone di accumulo o fiammatura. Successivamente, il primo filato, il secondo filato ed un filo di anima vengono tra loro uniti per formare il filato fantasia. In vantaggiose forme di realizzazione, la giunzione o unione dei tre componenti (primo filato fiammato, secondo filato fiammato e filo di anima) avviene in un unico dispositivo di giunzione. Il dispositivo di giunzione può essere o comprendere un jet di interlacciatura ad aria.
Secondo un ulteriore aspetto, l’invenzione riguarda un dispositivo per la produzione di un filato fiammato, comprendente in combinazione un primo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione, per sottoporre a stiro-testurizzazione un primo filato, ed un secondo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione, per sottoporre a stiro-testurizzazione un secondo filato. A valle dei gruppi di stiro e testurizzazione il dispositivo comprende una prima unità di fiammatura per il primo filato stirato e testurizzato, ed una seconda unità di fiammatura per il secondo filato stirato e testurizzato. A valle della prima e della seconda unità di fiammatura è previsto un dispositivo di giunzione del primo filato del secondo filato, in cui viene alimentato anche un filo di anima.
Secondo ancora un ulteriore aspetto, l’invenzione riguarda un filato fantasia comprendente in combinazione un filo di anima, un primo filato stirato, testurizzato e fiammato, un secondo filato stirato, testurizzato e fiammato tra loro uniti.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Una migliore comprensione dell’invenzione e dei suoi molteplici vantaggi, verrà ottenuta dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, con riferimento agli allegati disegni, in cui: la
Fig.l mostra uno schema di principio di una forma di realizzazione del metodo qui descritto; la
Fig.2A mostra una sezione di una macchina comprendente una pluralità di dispositivi secondo una forma di realizzazione; la
Fig.2B mostra un ingrandimento di una porzione della Fig.2A;
Fig.3 mostra uno schema di un’unità di fiammatura in una forma di realizzazione; le
Figg.4A-4D mostrano una sequenza operativa dell’unità di fiammatura di Fig.3; la
Fig.5 mostra uno schema di un’unità di fiammatura in una diversa forma di realizzazione; la
Fig.6 mostra una fotografia di un filato fiammato ottenuto con un procedimento convenzionale; e la
Fig.7 mostra una fotografia di un filato fiammato ottenuto con un procedimento come qui descritto.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME DI REALIZZAZIONE
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano elementi uguali o simili. Inoltre, i disegni non sono necessariamente in scala. Ancora, la descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione è definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento in tutta la descrizione a “una forma di realizzazione” o “la forma di realizzazione” o “alcune forme di realizzazione” significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione è compresa in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione” o “nella forma di realizzazione” o “in alcune forme di realizzazione” in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
In Fig.l è mostrato uno schema di principio del metodo secondo alcune forme di realizzazione dell’ invenzione. Per la produzione di un filato fantasia composito FF vengono utilizzati due filati o fili di partenza, indicati con FI e F2. I filati FI ed F2 possono essere forniti in bobine B 1 e B2 che vengono gradualmente svolte per alimentare i filati FI ed F2 alle unità di lavorazione del dispositivo, complessivamente indicato con 1 nello schema di Fig.l.
In alcune forme di realizzazione, ciascuno dei filati FI ed F2 viene sottoposto ad una preliminare operazione di stiro e testurizz azione a falsa torsione in una sezione di macchina indicata con 3. Nella sezione 3 è previsto un primo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione per il primo filato FI, complessivamente indicato con 2A. Nella sezione 3 è previsto, inoltre un secondo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione 2B per il filato F2.
In alcune forme di realizzazione per eseguire le operazioni di stiro e testurizz azione a falsa torsione il primo filato FI viene alimentato attraverso un primo gruppo di alimentazione 5, un forno o riscaldatore 7, una zona di raffreddamento 9, un’unità di falsa torsione 11, e infine attraverso un secondo gruppo di alimentazione 13.
In maniera analoga, il secondo filato F2 può essere alimentato attraverso un rispettivo primo gruppo di alimentazione 15, un secondo forno o riscaldatore 17, una seconda zona di raffreddamento 19 ed una seconda unità di falsa torsione 21 per essere infine introdotto in un rispettivo secondo gruppo di alimentazione 23.
Nello schema di Fig.l i due forni 7 e 17 sono integrati in un unico gruppo di riscaldamento complessivamente indicato con 8.
In modo di per sé noto, il filato FI può essere sottoposto a stiro fra il gruppo di alimentazione 5 e il gruppo di alimentazione 13. Ciascuno dei due gruppi di alimentazione 5 e 13 può comprendere una coppia di rulli tra loro accostati e premuti, per definire una gola di passaggio del filato FI. Uno almeno dei due rulli di ciascun gruppo di alimentazione 5, 13 può essere motorizzato, mentre l’altro può essere folle. La velocità periferica di rotazione dei rulli dei gruppi di alimentazione 5 e 13 viene selezionata in modo da impartire al filato FI il desiderato grado di stiro nella sezione di stiro e testurizzazione a falsa torsione 3. Ad esempio il gruppo di alimentazione 13 può essere azionato ad una velocità periferica dei rulli superiore rispetto a quella del gruppo di alimentazione 5 di una percentuale compresa tra LI e 2.0.
Analogamente il filato F2 può essere sottoposto a stiro nella zona di stiro e testurizzazione a falsa torsione 3, tra il gruppo di alimentazione 15 e il gruppo di alimentazione 23. I gruppi di alimentazione 15 e 23 possono essere configurati in maniera analoga ai gruppi 5 e 13. In alcune forme di realizzazione i rulli motorizzati dei gruppi di alimentazione 5 e 15 possono essere montati su un albero comune, comandato da un unico motore. In altre forme di realizzazione, i gruppi di alimentazione 5 e 15 possono essere associati a motori diversi, per impartire gradi di stiro diversi ai fili FI e F2. Analogamente i gruppi di alimentazione 13 e 23 possono presentare rulli motorizzati e montati su uno stesso albero per essere comandati da un motore comune, oppure azionati da motori diversi per regolare in maniera indipendente la percentuale di stiro dei due filati FI ed F2.
A valle della sezione di stiro e testurizzazione a falsa torsione 3 il dispositivo 1 presenta una prima unità di fiammatura 25, posta lungo il percorso del primo filato FI, ed una seconda unità di fiammatura 27, posta lungo il percorso del secondo filato F2,
Le due unità di fiammatura 25 e 27 possono essere realizzate in maniera di per sé nota, ad esempio come descritto nei documenti brevettuali citati nella parte introduttiva della presente descrizione. Un’ulteriore forma di realizzazione di una unità di fiammatura 25 o 27 verrà descritta più avanti con riferimento alla Fig.3.
In una posizione opportuna, ad esempio nella zona delle unità di fiammatura 25, 27 o a valle di esse, può essere prevista una stazione 29 di svolgimento di una bobina BE di un filo elastomerico FE, destinato a formare il filo di anima del filato fantasia composito EF. Il filo elastomerico FE può essere ad esempio realizzato in Lycra® od in qualunque altro materiale idoneo.
I percorsi di alimentazione dei filati FI ed F2 e del filo elastomerico FE si uniscono in un dispositivo di unione o giunzione dei filati FI, F2 e del filo elastomerico FE. In alcune forme di realizzazione il dispositivo di giunzione 31 comprende, o è costituito da un jet di interlacciatura ad aria 31. Nel jet di interlacciatura ad aria 31 i filati FI, F2 ed il filo elastomerico FE vengono tra loro uniti per effetto di getti di aria compressa, per ottenere, in uscita dal jet di interlacciatura ad aria 31, il filato fantasia composito FF, che viene avvolto in una bobina BF in una stazione di raccolta ed avvolgimento schematicamente indicata con 33, a cui il filato fantasia FF viene alimentato tramite un gruppo di alimentazione 35 che può comprendere, in maniera analoga ai gruppi 5, 13, 15, 23 una coppia di rulli tra loro accostati e premuti, uno almeno dei quali può essere motorizzato e l’altro folle. La velocità periferica dei rulli del gruppo di alimentazione 35 può essere controllata in maniera opportuna per introdurre un ulteriore grado di stiro o un rilassamento nel filato fantasia FF prima della raccolta sulla bobina BF. In alcune forme di realizzazione, il gruppo di alimentazione 35 può essere sostituito da un rullo riscaldato, cosiddetto godet. In questo modo, oltre alla funzione di alimentazione, viene realizzato anche il termofissaggio del filato fantasia FF. In alcune forme di realizzazione, lungo il percorso del filato fantasia FF verso la bobina di raccolta BF può essere disposto un gruppo di alimentazione di olio, indicato con 37.
II filato fantasia composito FF comprende pertanto un filo di anima costituito dal filo elastomerico FE a cui sono uniti, per mezzo del jet di interlacciatura ad aria 31, due filati fiammati FI ed F2.
I filati fantasia FI ed F2 sono vantaggiosamente e preferibilmente filati multibava, ad esempio con un numero di bave compreso tra 10 e 288,
In alcune forme di realizzazione i filati FI ed F2 presentano un titolo compreso fra 15 e 550 Dtex.
I due filati FI ed F2 possono essere tra loro uguali per titolo e composizione, oppure diversi per titolo e/o per composizione.
In alcune forme di realizzazione i filati FI ed F2 possono essere dei filati POY (pre-oriented yam o partially oriented yarn) oppure FDY (fully drawn yarn), indipendentemente l’uno dall’altro. I due filati FI ed F2 possono essere, l’uno indipendentemente dall’altro, realizzati in poliammide (nylon), polipropilene, poliestere, polibutilentereftalato, o qualunque altro materiale, tipicamente polimerico, utile per la produzione di filati destinati all’industria tessile, per l’abbigliamento, per l’arredamento, l’ automotive o per qualunque altra applicazione tessile.
Le Figg.2A e2B illustrano una forma realizzati va di un dispositivo che realizza lo schema della Fig.l. Numeri uguali indicano parti uguali o corrispondenti a quelle descritte con riferimento alla Fig.l. Più in particolare, le Figg.2A,2B illustrano una sezione secondo un piano verticale, ortogonale allo sviluppo longitudinale di una macchina multipla comprendente una pluralità di dispositivi I tra loro allineati secondo un allineamento ortogonale rispetto al piano della figura.
I percorsi dei filati FI ed F2 sono parzialmente sovrapposti nell’immagine delle Figg,2A, 2B, in particolare per quanto riguarda la sezione di stiro e testurizzazione a falsa torsione 3. Nelle Figg.2A, 2B sono quindi indicati, tra loro sovrapposti, i forni 7, 17 uniti nel gruppo di riscaldamento 8, le zone di raffreddamento 9 e 19 e i gruppi di falsa torsione 11 e 21. A valle di questi ultimi i due percorsi dei filati FI ed F2 sono visibili separatamente l’uno rispetto all’altro, con i gruppi di alimentazione 13, 23, i gruppi o unità di fiammatura 25 e 27, il singolo jet di interlacciatura 31, comune per i filati FI, F2 e per il filo elastomerico FE, e il singolo gruppo di alimentazione 35. Sotto quest’ultimo sono indicati due sovrapposti gruppi di raccolta 33, che corrispondono a due adiacenti dispositivi 1 disposti secondo l’allineamento della macchina, ortogonale al piano della figura.
Come sopra accennato, le unità di fiammatura 25 e 27 possono essere realizzate in modo di per sé noto, ad esempio come descritto nei documenti brevettuali citati in premessa. La Fig.3 illustra un gruppo o unità di fiammatura secondo un’ulteriore forma di realizzazione. In questo esempio di realizzazione l’unità di fiammatura 25, 27 comprende, per ciascun dispositivo 1, ovvero per ciascuna posizione della macchina multi-posizione della Fig.2, una coppia di organi di guida 41, 43 per il passaggio del rispettivo filato FI o F2. I due organi di guida 41 e 43 sono preferibilmente fissi rispetto alla struttura del dispositivo 1. Fra essi è posto un guidafilo 45 mobile di moto alternato secondo la doppia freccia f45. A tale scopo il guidafilo 45 può essere collegato ad una cinghia dentata 47 che può essere azionata in moto alternato da un motore 49.
Il guidafilo 45 si muove lungo un percorso, rettilineo nell’ esempio illustrato, che va da una posizione iniziale mostrata in Fig.3, fino ad una posizione finale in cui si trova uno scivolo 51 posto stazionario rispetto alla struttura portante. Il guidafilo 45 nella posizione illustrata in Fig.3 impegna il filato FI o F2, guidato lungo gli organi di guida 41 e 43 e lo sposta nel suo movimento traslatorio verso la posizione dello scivolo 51, Interagendo con quest’ultimo, il filato viene sganciato dal guidafilo 45 ritornando in assetto rettilineo fra i due organi di guida 41 e 43. Il guidafilo 45 toma indietro nella posizione iniziale di Fig.3, dove afferra nuovamente il filato e ne devia il percorso come sopra descritto fino allo scivolo 51.
Questo funzionamento è schematicamente indicato nella sequenza delle Figg.4A a4D.
Il periodico allungamento del percorso del filato tra gli organi di guida 41 e 43 e il successivo rilascio del filato medesimo provoca la formazione di accumuli di filato, con la conseguente generazione dell’effetto fiammato.
La Fig.5 illustra una diversa forma di realizzazione di un’unità di fiammatura, 25, 27. In questo esempio di realizzazione l’unità di fiammatura 25, 27 comprende, per ciascun dispositivo I, ovvero per ciascuna posizione della macchina multiposizione della Fig.2, una coppia di organi di guida 41, 43 per il passaggio del rispettivo filato FI o F2. I due organi di guida 41 e 43 sono preferibilmente fissi rispetto alla struttura del dispositivo I. Fra essi è posto un guidafilo 45 mobile di moto alternato secondo la doppia freccia f45. A tale scopo il guidafilo 45 può essere collegato ad una cinghia dentata che può essere azionata in moto alternato da un motore elettrico, in maniera analoga a quanto descritto con riferimento alla Fig.3 II guidafilo 45 è realizzato simmetrico rispetto ad un piano verticale e coopera con due scivoli 51A, 5IB, posti alle estremità della corsa eseguita dal guidafilo 45.
Il funzionamento dell’unità di fiammatura in questo caso è sostanzialmente uguale a quello dell’unità di fiammatura di Fig.3. Tuttavia il guidafilo 45 esegue in questo caso una corsa maggiore nei due versi secondo la freccia f45 per cooperare alternativamente con i due opposti scivoli 51 A e 51B.
Utilizzando un’unità di fiammatura doppia, come rappresentata esemplificativamente in Fig.5 il filato testurizzato che passa attraverso l’unità di fiammatura rimane più teso e quindi più rigido, cosa che può portare a migliori risultati finali.
Nel dispositivo 1 possono essere usate due unità di fiammatura 25, 27 tra loro uguali, oppure tra loro diverse. Ad esempio un’unità di fiammatura può essere realizzata come in Fig.3 e l’altra unità di fiammatura può essere realizzata come in Fig.5.
Inoltre, le unità di fiammatura 25, 27 possono essere controllate in maniera uguale o differente l’una rispetto all’altra. In particolare le due unità di fiammatura possono essere fatte funzionare con la stessa frequenza o con frequenze diverse del moto del guidafilo 45 o di altro elemento di fiammatura mobile. Registrando la posizione degli scivoli 51, 51A, 51 B rispetto alla posizione degli organi di guida 41, 43 si possono variare anche le corse del guida filo 45 e quindi la quantità di filato accumulato.
E’ quindi possibile regolare, in maniera anche indipendente per i due filati FI, F2, la frequenza con cui si distribuiscono gli accumuli sul filato (dipendente dalla frequenza operativa dell’unità di fiammatura), la quantità di ciascun accumulo (che può dipendere dalla corsa del guidafilo 45) o entrambi questi parametri.
Variando i parametri di funzionamento delle due unità di fiammatura 25, 27 si può ottenere una vasta gamma di differenti filati fantasia FF.
Regolazioni analoghe possono essere adottate anche su unità di fiammatura diverse, realizzate ad esempio come descritto nei documenti di tecnica anteriore sopra citati.
Una variabilità del risultato finale sul filato fantasia può essere ottenuta anche cambiando i filati FI ed F2. Questi possono essere tra loro uguali o diversi, ad esempio per titolo, numero di bave e/o materiale. I filati FI ed F2 possono anche differire per caratteristiche fisiche impartite durante il processo di stiro e falsa torsione. Ad esempio, i due filati FI, F2 possono essere sottoposti a percentuali di stiro differenti e/o a temperature di testurizz azione differenti e/o a torsioni differenti.
Usando filati diversi tra loro si possono ottenere particolari effetti cromatici, se i due filati hanno comportamenti diversi in fase di tintura.
In generale, il dispositivo ed il metodo qui descritti consentono di ottenere un’ampia gamma di effetti di fiammatura sul filato fantasia finale e quindi forniscono una elevata flessibilità di produzione.
L’abbinamento, in uno stesso jet di interlacciatura, di un filo elastomerico FE con due filati FI, F2 testurizzati e sottoposti a fiammatura in unità di fiammatura separate 25, 27, ha sorprendentemente consentito di ottenere effetti particolari sul filato fantasia finale FF. La Fig. 6 mostra una fotografia di un filato fiammato ottenuto co un procedimento secondo l’arte anteriore, con un singolo filato testurizzato e fiammato, abbinato ad un filo elastomerico. Il filato fantasia ottenuto presenta una discontinuità di accumuli di filato, tra loro distanziati da zone prive di accumulo. Ne risulta un volume limitato di filato e una qualità scadente.
La Fig.7 mostra una foto di un filato fantasia FF ottenuto con il procedimento sopra descritto. Abbinando in combinazione nello stesso jet di interlacciatura due filati testurizzati e sottoposti a fiammatura, si ottiene un filato fantasia di maggiore volume e migliore qualità, con la possibilità di variare la distribuzione degli accumuli di filato modificando ad esempio la frequenza di lavoro delle due unità di fiammatura 25, 27.
I due filati FI, F2 separatamente lavorati nelle unità di fiammatura 25, 27 interagiscono tra loro nel jet di interlacciatura dando luogo ad un effetto sinergico di fiammatura sul filato finito FF.
Mentre le forme di realizzazione descritte dell’oggetto qui illustrato sono state mostrate nei disegni e descritte integralmente in quanto sopra con particolari e dettagli in relazione a diverse forme di realizzazione esemplificative, gli esperti nell’arte comprenderanno che molte modifiche, cambiamenti e omissioni sono possibili senza uscire materialmente dagli insegnamenti innovativi, dai principi e dai concetti sopra esposti, e dai vantaggi dell’oggetto definito nelle rivendicazioni allegate. Pertanto Lambito effettivo delle innovazioni descritte deve essere determinato soltanto in base alla più ampia interpretazione delle rivendicazioni allegate, così da comprendere tutte le modifiche, i cambiamenti e le omissioni. Inoltre, l’ordine o sequenza di qualunque fase di metodo o processo può essere variata o ridisposta secondo forme di realizzazione alternative.

Claims (19)

  1. METODO E DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI UN FILO FIAMMATO E FILO COSÌ OTTENUTO RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per la produzione di un filato fantasia (FF), comprendente le seguenti fasi: alimentare un primo filato (FI) e sottoporlo ad un processo di stiro e testurizzazione a falsa torsione; alimentare un secondo filato (F2) e sottoporlo ad un processo di stiro e testurizzazione a falsa torsione; alimentare il primo filato (FI) stirato e testurizzato ad una prima unità di fiammatura (25) e formare sul primo filato (FI) zone di accumulo o fiammatura; alimentare il secondo filato (F2) stirato e testurizzato ad una seconda unità di fiammatura (27) e formare sul secondo filato (F2) zone di accumulo o fiammatura; unire il primo filato (FI), il secondo filato (F2) ed un filo di anima (FE).
  2. 2. Metodo come da rivendicazione 1, in cui il filo di anima (FE) è un filo elastomerico.
  3. 3. Metodo come da rivendicazione 1 o 2, in cui il primo filato (FI), il secondo filato (F2) ed il filo di anima (FE) vengono tra loro uniti in un jet di interlacciatura ad aria (31).
  4. 4. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo filato (FI) è un filato multi-bava.
  5. 5. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il secondo filato (F2) è un filato multi-bava.
  6. 6. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo filato (FI) e il secondo filato (F2) hanno un titolo compreso tra 15 a 550 Dtex.
  7. 7. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo fdato (FI) ed il secondo filato (F2) sono tra loro uguali.
  8. 8. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 1 a 6, in cui il primo filato (FI) ed il secondo filato (F2) sono tra loro diversi.
  9. 9. Metodo come da rivendicazione 8, in cui il primo filato (FI) ed il secondo filato (F2) differiscono per una o più delle seguenti caratteristiche: materiale del filato, titolo del filato, numero di bave del filato, grado di stiro del filato, grado di testurizzazione del filato, torsione del filato.
  10. 10. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo filato (FI) ed il secondo filato (F2) sono sottoposti a processi di fiammatura differenti l’uno dall’altro, per generare accumuli di filato differenti, preferibilmente differenti per frequenza e/o grado di accumulo.
  11. 11. Un dispositivo (1) per la produzione di un filato fantasia (FF), comprendente in combinazione: un primo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione (2A); un secondo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione (2B); una prima unità di fiammatura (25); una seconda unità di fiammatura (27); un percorso per un primo filato (FI) attraverso il primo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione (2A) e attraverso la prima unità di fiammatura (25); un percorso per un secondo filato (F2) attraverso il secondo gruppo di stiro e testurizzazione a falsa torsione (2B) e attraverso la seconda unità di fiammatura (27); un percorso di alimentazione di un filo di anima (FE); un dispositivo di giunzione (31) del primo filato (FI), del secondo filato (F2) e del filo di anima (FE), posto a valle della prima unità di fiammatura (25) e della seconda unità di fiammatura (27).
  12. 12. Dispositivo come da rivendicazione 11, in cui il dispositivo di giunzione (31) comprende un jet di interlacciatura ad aria.
  13. 13. Dispositivo come da rivendicazione 11 o 12, almeno una e preferibilmente entrambe dette prima unità di fiammatura (25) e seconda unità di fiammatura (27) presentano almeno un parametro di funzionamento regolabile, preferibilmente in maniera indipendente per le due unità di fiammatura.
  14. 14. Dispositivo come da rivendicazione 13, in cui detto almeno un parametro di fiammatura è selezionato tra: la frequenza di fiammatura; la quantità di accumulo di fdato.
  15. 15. Un filato fantasia (FF) comprendente in combinazione un filo di anima (FE), un primo filato (FI) stirato, testurizzato e fiammato, un secondo filato (F2) stirato, testurizzato e fiammato tra loro uniti.
  16. 16. Filato fantasia come da rivendicazione 15, in cui il filo di anima (FE) è un filo elastomerico.
  17. 17. Filato fantasia come da rivendicazione 15 o 16, in cui il primo filato (FI) stirato, testurizzato e fiammato è un filato multi -bava.
  18. 18. Filato fantasia come da una o più delle rivendicazioni 15 a 17, in cui il secondo filato (F2) stirato, testurizzato e fiammato è un filato multi-bava.
  19. 19. Filato fantasia come da una o più delle rivendicazioni 15 a 18, in cui il primo filato (FI) e il secondo filato (F2) sono tra loro diversi per uno o più dei seguenti parametri: materiale del filato; titolo del filato; numero di bave del filato; grado di testurizzazione; grado di stiro; grado di torsione; frequenza dell<1>ac cumulo di filato nelle fiammature; quantità dell’accumulo di filato.
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