ITMI992250A1 - Circuito di controllo della corrente di fine carica delle batterie specialmente per batterie al litio - Google Patents

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ITMI992250A1
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Calogero Ribellino
Patrizia Milazzo
Francesco Pulvirenti
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St Microelectronics Srl
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    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02JCIRCUIT ARRANGEMENTS OR SYSTEMS FOR SUPPLYING OR DISTRIBUTING ELECTRIC POWER; SYSTEMS FOR STORING ELECTRIC ENERGY
    • H02J7/00Circuit arrangements for charging or depolarising batteries or for supplying loads from batteries
    • H02J7/007Regulation of charging or discharging current or voltage
    • H02J7/00712Regulation of charging or discharging current or voltage the cycle being controlled or terminated in response to electric parameters
    • H02J7/007182Regulation of charging or discharging current or voltage the cycle being controlled or terminated in response to electric parameters in response to battery voltage

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Description

DESCRIZIONE
dell’invenzione industriale dal titolo:
“Circuito di controllo della corrente di fine carica delle batterie, specialmente per batterie al litio.”
La presente invenzione si riferisce ad un circuito di controllo della corrente di fine carica delle batterie, specialmente per batterie al litio.
Nell'ambito della gestione della potenza (power management) per telefonia mobile si hanno circuiti adibiti al monitoraggio dello stato di carica della batteria principale e di ripristino (backup) durante il normale funzionamento del dispositivo e/o durante la fase di carica di dette batterie. Questi circuiti hanno anche il fondamentale compito di gestire i consumi di corrente durante i diversi modi operativi del dispositivo.
Tipicamente l'operazione di carica di una batteria avviene tramite un generatore di corrente di valore costante , e viene conclusa secondo criteri dipendenti dal tipo di batteria impiegata nello specifico dispositivo.
Ad esempio, per le batterie del tipo nichel-cadmio (NiCd) o del tipo nichel-metallo-idruro (NiMH), la tecnica per terminare l'operazione di carica usualmente impiegata consiste nel monitorare la variazione nel tempo della tensione di carica e/o della temperatura della batteria, mentre per batterie del tipo litio (Li) il carica batteria usato risulta essere un generatore di tensione limitato in corrente.
L'operazione di fine carica di una batteria al litio viene definita dal controllo simultaneo di due parametri che risultano essere il livello della tensione di carica e la corrente che fluisce in detta batteria.
Perché la batteria si carichi al massimo della sua capacità è necessario che la corrente di fine carica fornita dal circuito di carica sia sempre inferiore a quella fornita dal costruttore della batteria.
Attualmente i circuiti integrati di interfaccia tra il carica batteria e la batteria stessa presentano un comparatore che spegne l'interruttore di carica quando la tensione di batteria è prossima alla tensione del carica batteria e detti circuiti di interfaccia presentano uno stadio di uscita tale per cui è possibile variare la resistenza di uscita in modo tale da ridurre la corrente che dal carica - batterie fluisce verso la batteria.
Questa logica comporta lo spegnimento tramite una corrente di fine carica più elevata rispetto a quella prevista dal costruttore della batteria. La batteria al litio, dunque, non risulta caricata al massimo della sua capacità, con conseguente riduzione deH'autonomia.
Inoltre la richiesta da parte dei costruttori di telefoni cellulari è quella di avere dispositivi integrati con resistenza di uscita sempre più piccola in modo da migliorare le prestazioni in termini di dissipazione e quindi di migliore gestione della carica disponibile nella batteria.
In vista dello stato della tecnica descritto, scopo della presente invenzione è quello di modulare la resistenza di uscita del circuito di interfaccia carica -batteria e batteria in modo tale da avere una corrente di fine carica praticamente nulla.
In accordo con la presente invenzione, tale scopo viene raggiunto mediante un circuito di controllo della corrente di fine carica delle batterie, specialmente per batterie al litio, comprendente un circuito di interfaccia, posto tra un carica.- batteria ed una batteria, costituito da un amplificatore operazionale a transconduttanza e da un circuito di controllo, ed uno stadio di uscita, costituito da una coppia di transistori, uno dei quali è pilotato da detto circuito di controllo, caratterizzato dal fatto che l'altro transistore è pilotato da detto amplificatore operazionale a transconduttanza in modo da aumentare il valore della resistenza totale di detto stadio di uscita in funzione della differenza di tensione presente tra il polo positivo di detto carica - batteria ed il polo positivo di detta batteria così da determinare una corrente di spegnimento di detto stadio di uscita più piccola.
Grazie alla presente invenzione è possibile realizzare un dispositivo per mezzo del quale la corrente che può fluire nella batteria nella fase di fine carica non ha una soglia inferiore minima ma può tendere a zero.
Inoltre tale soluzione circuitale risulta flessibile ed applicabile anche per generazioni future di batterie al litio in quanto la corrente di fine carica sarà sempre più piccola ed, infine, non implica scelte di soglie e pertanto risulta essere una soluzione robusta dal punto di vista della tecnologia.
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione pratica, illustrata a titolo di esempio non limitativo negli uniti disegni, nei quali:
la figura 1 mostra un circuito di interfaccia tra carica - batteria e batteria, secondo la tecnica nota;
la figura 2 illustra un grafico della tensione di batteria e della corrente di carica in funzione del tempo di carica in riferimento al circuito di figura 1 ; la figura 3 illustra la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 1 rispeto alla variabile tensione;
la figura 4 illustra la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 1 rispetto alla variabile corrente;
la figura 5 mostra un circuito di interfaccia tra carica - batteria e batteria secondo l'invenzione;
la figura 6 illustra la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 5 secondo la variabile tensione;
la figura 7 mostra la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 5 secondo la variabile corrente;
la figura 8 mostra una implementazione circuitale di un componente di figura 5, specificamente di un amplificatore operazionale;
la figura 9 illustra un grafico tempo - corrente risultato di una simulazione eletrica sul circuito secondo la presente invenzione;
la figura 10 mostra un grafico tempo - tensione risultato di una simulazione elettrica sul circuito secondo la presente invenzione;
la figura 1 1 illustra un altro grafico tempo - tensione risultato di una simulazione elettrica sul circuito secondo la presente invenzione.
In figura 1 è mostrato un circuito di interfaccia tra carica - batteria e batteria, secondo la tecnica nota.
Secondo quanto illustrato in tale figura si nota che una bateria 1 il cui polo positivo, detto VBAT, è in comune con l'ingresso invertente di un comparatore 2 e con il terminale di drain di un transistore Tl, mentre il polo negativo di detta bateria è collegato a massa. Il comparatore 2 ha l'ingresso non invertente in comune con il polo positivo, deto VCH, di un carica -bateria 4 e l’uscita è collegata tramite un interrutore S ad un dispositivo di comando 5, detto "driver". Il transistore TI ha il terminale di source collegato con il terminale di source di un secondo transistore T2 ed entrambi i transistori TI e T2 hanno in comune il terminale di gate 6. La configurazione assunta dai transistori TI e T2 è nota come configurazione "back to back".
Detto terminale di gate 6 risulta essere l'uscita del driver 5 e quest'ultimo è collegato direttamente ad una tensione di polarizzazione 7 detta VCP.
Quando la batteria 1 è scarica, il carica - batteria 4 fornisce la massima corrente I, caricando detta batteria 1 ad una corrente costante come illustrato successivamente nei grafici di figura 2. Quando la differenza di potenziale della batteria 1 è prossima alla tensione del carica - batteria 4 la corrente I si riduce poiché il suo valore è dato dal rapporto tra la differenza di tensione tra carica - batteria e batteria e la resistenza introdotta dalla configurazione back to back dei transistori TI e T2, detta Rbb, cioè: I = (VCH - VBAT) / Rbb.
. Quindi la configurazione back to back della coppia di transistori TI e T2 serve ad evitare il passaggio della correte I dalla batteria 1 verso il carica -batteria 4 quando quest'ultimo presenta una differenza di potenziale più bassa di quella presente sulla batteria 1.
Il comparatore 2 serve ad attivare la configurazione back to back solo quando il carica batteria 4 presenta una differenza di potenziale più alta della batteria 2, come mostrato successivamente nei grafici di figura 3 e 4.
Per terminare l'operazione di carica della batteria 1 si controllano contemporaneamente la tensione di detta batteria e la corrente che fluisce in essa e l'operazione di carica viene terminata quando la tensione di detta batteria ha raggiunto il valore di fine carica e la corrente è al di sotto di un valore prestabilito di corrente, come mostrato successivamente nei grafici di figura 2.
In figura 2 è illustrato un grafico della tensione di batteria e della corrente di carica in funzione del tempo di carica, secondo la tecnica nota.
Secondo quanto illustrato in tale figura si nota un asse delle ascisse 8 indicante il tempo di carica espresso in ore, ed una coppia di assi delle ordinate 9 e 10, indicanti rispettivamente la tensione della batteria in milliVolt e la corrente di carica della batteria in milliAmpere.
Come si evince dal grafico la curva 11, indicante l'andamento della corrente di carica, ha un tratto orizzontale 12, cioè il valore della corrente I è costante, e ciò si riferisce alla situazione in cui la batteria 1 è scarica ed il carica - batteria 4 fornisce la massima corrente ed ha un tratto ad andamento esponenziale decrescente 13 e ciò si riferisce alla situazione in cui il livello della tensione della batteria 1 si avvicina alla tensione del carica - batteria 4.
Il punto 14, detto Imin, situato nella parte terminale di detto tratto 13 rappresenta l'istante in cui l'operazione di carica viene terminata cioè quando la tensione della batteria 1 ha raggiunto il valore di fine carica e la corrente è al di sotto di un valore minimo prestabilito.
La curva 15, indicante l'andamento della tensione di carica, si sviluppa in maniera complementare rispetto alla curva della corrente di carica 11 e pertanto si ha una andamento esponenziale crescente nel primo tratto 16, quando, cioè, la batteria 1 è scarica ed il carica - batteria 4 fornisce la massima corrente, ed un secondo tratto a tensione costante 17, quando, cioè, il livello della tensione della batteria 1 si avvicina alla tensione del carica -batteria 4.
In figura 3 e 4 è illustrata la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 1 in funzione delle variabili tensione e corrente.
Secondo quanto illustrato in figura 3 si nota un asse delle ascisse indicante il tempo ed un asse delle ordinate indicante la tensione, mentre in figura 4 si nota un asse delle ascisse indicante il tempo ed un asse delle ordinate indicante la corrente.
Il comparatore 2, illustrato in figura 1, serve, come è stato precedentemente scritto, ad accendere la configurazione di uscita back to back solo quando il carica batteria 4 presenta una tensione VCH più alta della tensione VB AT della batteria 1. Come si evince da dette figure il comparatore 2 presenta due soglie: la prima 18, detta THh, permette l'accensione dei transistori solo quando la tensione VCH del carica - batteria 4 è maggiore della somma della tensione VBAT della batteria 1 e del valore della soglia 18, cioè quando si ha che: VCH > VBAT THh; la seconda 19, detta TH1, permette lo spegnimento di detti transistori solo quando la tensione VCH del carica - batterie 4 è minore della somma della tensione VBAT e del valore della soglia 19, cioè quando si ha che: VCH < VBAT TH1.
Si nota inoltre in figura 3 un segnale di forma rettangolare 20 atto alle operazioni di successione, tramite il fronte di salita 21, e di spegnimento, tramite il fronte di discesa 22, della configurazione back to back dei transistori TI e T2.
Nella figura 4 è rappresentato un andamento 23 della corrente I al variare della carica accumulata nella batteria 1 e come si evince da detta curva fino a quando la batteria 1 è scarica il carica - batteria 4 fornisce la massima corrente caricando detta batteria 1 a corrente costante, tratto 24, mentre quando il livello di tensione VBAT è prossimo alla tensione VCH la corrente I si riduce secondo un esponenziale decrescente, tratto 25, raggiungendo un punto 26, detto Ioff, in cui la configurazione back to back viene spenta.
Pertanto se la configurazione composta dalla coppia di transistori TI e T2 del dispositivo illustrata in figura 1 viene spenta quando la corrente I che fluisce in essa è più alta del valore di corrente Imin, punto 14 della figura 2, la batteria 1 non risulta caricata al massimo della propria capacità, con conseguente riduzione della autonomia.
La soluzione nota prevede nei dispositivi già in commercio di scegliere la soglia TH1 19 molto piccola ed in questo modo la corrente di spegnimento, come precedentemente illustrato, risulta essere: Ioff = (VCH - VBAT) / Rbb = TH1 / Rbb, dove Rbb è la resistenza totale dei due transistori TI e T2 in configurazione back to back.
Le nuove generazioni di batterie al litio prevedono una corrente Imin molto piccola, al limite prossima allo zero.
Attualmente la soglia TH1 per i comparatori di tipo 2 è stata posta pari a 5 mV e la resistenza Rbb è posta pari a 200 mOhm; risulta pertanto una corrente di Ioff pari a 25 mA, molto alta rispetto a quella minima richiesta dalle nuove generazioni di batterie al litio (circa 10mA).
Lo svantaggio della tecnica nota è nella difficoltà di realizzare un comparatore 2 la cui soglia TH1 sia molto piccola, al limite nulla e soprattutto molto precisa. Infatti un qualunque offset nella struttura del comparatore, dovuto ad imperfezioni di processo o a problemi litografici può causare errori di precisione del valore di soglia molto elevati.
In figura 5 è mostrato un circuito di interfaccia tra carica - batteria e batteria secondo l'invenzione.
Secondo quanto illustrato in tale figura si nota che rispetto al circuito presentato in figura 1 per modulare la resistenza di uno dei due transistori TI o T2, in modo da aumentare il valore della resistenza totale di uscita Rbb, quando la batteria 1 è sottoposta all'operazione di carica, viene separato il pilotaggio dei terminali di gates 25 e 26, rispettivamente di TI e T2. Come si evince dalla figura il transistore T2 ha il terminale di drain ancora connesso con il polo positivo del carica - batteria 4 mentre il terminale di gate è comandato dal dispositivo di driver 5 e il transistore TI ha ancora il terminale di drain collegato al polo positivo della batteria 1 mentre il terminale di gate è pilotato da un amplificatore operazionale a transconduttanza 27 al cui ingresso è presenta la differenza di potenziale tra la tensione del carica -batteria 4 e la batteria 1, cioè: Vin = VCH - VBAT.
Si nota inoltre che il dispositivo di driver 5 e l' amplificatore operazionale 27 sono connessi con la medesima linea di alimentazione 7 e nel loro complesso realizzano il circuito 50 di interfaccia tra carica - batteria 4 e batteria 1.
In figura 6 e 7 è illustrata la logica di funzionamento del circuito di interfaccia della figura 5 secondo la variabile tensione e la variabile corrente.
Secondo quanto illustrato in tali figure si nota una coppia di assi delle ascisse indicante il tempo ed un asse delle ordinate indicante la variabile tensione, nella figura 6 e la variabile corrente, nella figura 7.
Si notano inoltre nella figura 6 le linee 28, indicante la tensione di polarizzazione VCP, 29, indicante la tensione del carica - batteria 4 VCP, 30, indicante la tensione della batteria 1 VBAT, e nella figura 7 la curva 31 indicante l'andamento della corrente I nei transistori TI e T2.
Come si evince dalla figure in esame durante la prima fase, detta tl, la batteria 1 si sta caricando, tratto 32 della linea 30, con la massima corrente, tratto 33 della curva 31, fornita dal carica - batteria 4, tratto 34 della linea 29; durante la fase t2 la corrente I che fluisce nella batteria 1, tratto 34 della curva 31, è definita dal rapporto tra la differenza di tensione del carica - batteria 4 e della batteria 1 con il massimo valore della resistenza totale Rbb dei due transistori Tl e T2, cioè: (VCH - VBAT) / Rbb. Durante entrambe le fasi tl e t2 le gates 25 e 26 dei transistori Tl e T2 rispettivamente, sono pilotate con il massimo overdrive, tratto 35 della linea 28, in modo da ottimizzare la resistenza totale Rbb.
Durante la fase tl quando la tensione della batteria 1 VBAT raggiunge la tensione data dalla differenza tra la tensione del carica - batteria 4 e la tensione di offset, detta Voffset, cioè quando VBAT raggiunge la tensione Δ = VCH - Voffset, l’amplificatore operazionale 27 comincia a controllare la tensione dell'elettrodo di gate del transistore Tl. In questo modo non essendo più pilotato il transistore Tl con la massima tensione VCP, detto transistore incrementa la propria resistenza con conseguente aumento della resistenza totale tra il polo positivo del carica - batteria 4 e il polo positivo della batteria 1, cioè tra i nodi del circuito posti a tensione VCH e VBAT. Questo comporta una riduzione della corrente I, tratto 36 della curva 31, che può fluire nella batteria 1 fino ad annullarsi gradualmente in funzione della differenza di potenziale tra VCH e VBAT.
In questo modo, a differenza di quanto esposto nel circuito di figura 1, durante la fase t4 il transistore T2 resta sempre in zona di conduzione mentre l'elettrodo di gate 25 non è scaricato a massa ma è pilotato daH'amplificatore operazionale 27 in modo tale che, raggiunto il valore Δ = VCH - VBAT di equilibrio, il transistore TI non conduce più corrente, tratto 37 della curva 31.
In tale condizione durante la fase t5 è sufficiente aumentare, anche di pochi milliVolt la tensione sul terminale VCH del carica - batteria 4 in modo tale che il transistore TI cominci nuovamente a condurre, tratto 38 della curva 31.
Da quanto detto si deduce che l'amplificatore operazionale 27 deve essere progettato in modo tale che incominci ad operare quando il dispositivo si trova nella fase di fine carica, fase t3. A differenza del circuito descritto in figura 1 si nota che non esistono più le soglie di accensione e spegnimento THh e TH1, rispettivamente e pertanto la soluzione descritta nella figura 5 risulta più flessibile in quanto l'unico parametro da dimensionare è la tensione di offset, cioè Voffset che determina l'inizio dell'intervento dell'amplificatore operazionale 27.
Perché l'amplificatore operazionale 27 sia confacente agli scopi il suo guadagno deve essere basso quando la differenza tra la tensione del carica -batteria 4 e la tensione della batteria 1 è positiva, cioè quando VCH - VBAT > 0, in modo tale che si possa spegnere il transistore TI in modo graduale ed inoltre il guadagno di detto amplificatore deve essere tale che da garantire lo spegnimento di detto transistore TI anche quando la differenza tra la tensione del carica - batteria 4 e la tensione della batteria 1 è negativa, cioè quando VCH - VBAT < 0. Infatti in quest'ultimo caso la gate 25 del transistore TI deve essere scaricata fino a massa in modo da evitare il passaggio della corrente I dal polo positivo della batteria 1 al carica - batteria 4 attraverso il transistore Tl.
In figura 8 è mostrata una possibile implementazione circuitale di un componente di figura 5, specificamente di un amplificatore operazionale.
Secondo quanto illustrato in tale figura si indica con 27 una possibile implementazione circuitale dell 'amplificatore operazionale mostrato in figura 5. Si nota la presenza di una prima configurazione circuitale a specchio composta dai transistori Q1 e Q2 ed una seconda configurazione a specchio di Widlar composta dai transistori Q3 e Q4.
Una resistenza 39 è posta tra la tensione del polo positivo del carica -batteria 4, detto VCH, e l'elettrodo di emettitore di detto transistore Ql, .e detto transistore Ql è connesso con un generatore di corrente di riferimento 43 detto Iref., mentre una resistenza 40 è posta tra la tensione del polo positivo della batteria, detto VBAT, e l'elettrodo di emettitore del transistore Q2. Si nota inoltre una resistenza 41 posta tra massa e l'emettitore del transistore Q3 ed una resistenza 42 posta tra i due elettrodi di gate 25 del transistore TI e l'alimentazione VCP
Si nota inoltre che l'elettrodo di gate 26 del transistore T2 è comandato dal circuito di driver 5 che è connesso direttamente alla linea di alimentazione VCP.
Se le due resistenze 39 e 40 risultano di uguale valore ohmico e se la tensione della batteria 1 risulta essere molto inferiore alla tensione del carica -batteria 4, cioè VBAT < VCH, il transistore Q2 è in zona di interdizione e quindi la tensione del gate 25 del transistore TI è pari alla tensione VCP. Man mano che la tensione della batteria si carica, cioè il valore di VBAT è prossimo al valore di VCH, il transistore Q2 incomincia a condurre e la corrente 12 viene amplificata dalla coppia di transistori Q3 e Q4 e dalla resistenza 41 dando origine alla corrente 14.
Durante questa fase la tensione della gate 25 comincia a diminuire modulando così la resistenza di canale del transistore T2. Il circuito raggiungerà un valore di tensione tale per cui la differenza di tensione tra VCH e VBAT condurrà in zona di interdizione il transistore Tl. In tale condizione anche se la tensione di VCH aumenta di pochi milliVolt si ha che la corrente 14 diminuisce, a causa della diminuzione della corrente 12, di una quantità tale per cui la tensione presenta sulla gate 25 porti in zona di conduzione il transistore Tl.
Solo nella situazione in cui VCH minore di VBAT la corrente 14 deve essere sufficientemente elevata da portare la tensione della gate 25 a massa.
La relazione che lega la corrente 14 alla corrente 12 è la seguente:
14 - 12 * exp [(12 * 41) / Vt] dove Vt è la tensione equivalente termica dei transistori Q3 e Q4.
Si deduce dalla relazione precedentemente scritta che essendovi una dipendenza esponenziale tra la corrente 14 e 12 è sufficiente un piccolo incremento della corrente 12 perché la corrente 14 aumenti notevolmente.
Se si scelgono valori diversi per le resistenze 39 e 40, in particolare se 39 > 40, è possibile determinare un valore della tensione di offset Δ per l'amplificatore operazionale 27 in modo da fissare rintervallo di tensione VCH - VBAT nel quale si vuole modulare la resistenza del transistore Tl. Fintanto che la differenza di tensione tra VCH - VBAT è maggiore di Voffset la corrente 14 deve essere praticamente nulla o talmente piccola da non scaricare la capacità di gate del transistore Tl. Il circuito 27 verrà dimensionato in modo tale che quando VCH - VBAT = Voffset la corrente 12 sarà uguale alla corrente di riferimento Iref e la corrente 14 còmincerà a scaricare la capacità di gate del transistore Tl.
La tensione di offset Voffset si ricava dalla seguente relazione:
Voffset = VCH - VBAT = I * (39 - 40).
Nelle figure 9, 10 e 11 sono illustrati dei grafici tempo - corrente , tempo - tensione, rispettivamente, risultato di una simulazione elettrica sul circuito secondò la presente invenzione.
Secondo quanto illustrato in tali figure si può notare che sono suddivise in due fasi, in cui la prima, detta 44, rappresenta l'usuale funzionamento mentre la seconda, detta 45, rappresenta un incremento di circa 10 mV della tensione del carica - batteria 4.
Durante la fase 44 nel grafico di figura 9 si può notare il cambio di pendenza della corrente I dovuto al fatto che la resistenza del transistore T2 incomincia ad essere modulata dalla tensione presente sulla gate 25 del transistore Tl, figura 11.
Nella fase 45 della simulazione elettrica si può notare come aumentando la tensione del carica - batteria 4 VCH, la corrente I, figura 9, ricominci a fluire e la batteria 1 riprende a caricarsi.
Con tale soluzione è quindi possibile raggiungere un valore di carica della batteria 1 molto preciso cambiando la tensione VCH e senza limitare la corrente minima che può fluire nella batteria.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Circuito di controllo della corrente di fine carica delle batterie, specialmente per batterie al litio, comprendente un circuito di interfaccia (50), posto tra un carica - batteria (4) ed una batteria (1), costituito da un amplificatore operazionale a transconduttanza (27) e da un circuito di controllo (5), ed uno stadio di uscita, costituito da una coppia di transistori (Tl, T2), uno (T2; Tl) dei quali è pilotato da detto circuito di controllo (5), caratterizzato dal fatto che l'altro transistore (Tl; T2) è pilotato da detto amplificatore operazionale a transconduttanza (27) in modo da aumentare il valore della resistenza totale (Rbb) di detto stadio di uscita in funzione della differenza di tensione presente tra il polo positivo (VCH) di detto carica -batteria (4) ed il polo positivo (VBAT) di detta batteria (1) così da determinare una corrente di spegnimento di detto stadio di uscita (lofi) tendente a zero.
  2. 2. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta resistenza totale (Rbb) aumenta al diminuire della differenza di tensione tra detto polo positivo (VCH) di detto carica - batteria (4) e detto polo positivo (VBAT) di detta batteria (1).
  3. 3. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto stadio di uscita è realizzato in modo tale che il primo transistore (Tl) di detta coppia (Tl, T2) è pilotato da detto amplificatore operazionale a transconduttanza (27) e che detto primo transistore (Tl) ha un elettrodo connesso ad un terminale di detta batteria (1), mentre il secondo transistore (T2) di detta coppia (Tl, T2) ha un elettrodo connesso con un terminale di detto carica - batteria (4), ed entrambi i transistori (Tl, T2) hanno in comune l'elettrodo di source:
  4. 4. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto primo transistore (Tl) ha l'elettrodo di gate connesso con l'amplificatore operazionale (27) e l'elettrodo di drain connesso al polo positivo di detta batteria (1), mentre detto secondo transistore (T2) ha l'elettrodo di gate connesso con detto circuito di controllo (5) e l'elettrodo di drain connesso con il polo positivo di detto carica - batteria (4)·
  5. 5. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto amplificatore operazionale a transconduttanza (27) ha un guadagno di amplificazione basso quando la differenza di tensione tra detto carica - batteria (4) e detta batteria (1) è maggiore di zero e contemporaneamente ha un guadagno di amplificazione tale da spegnere il transistore (Tl) collegato a detto amplificatore operazionale a (27) quando detta differenza di tensione tra carica - batteria (4) e batteria (1) diventa minore di zero.
  6. 6. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i transistori costituenti detto stadio di uscita sono transistori (Tl, T2) di tipo MOSFET a canale n.
  7. 7. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto amplificatore operazionale a transconduttanza (27) ha una prima configurazione, in cui un primo transistore (Ql) è connesso a diodo e forma uno specchio di corrente con un secondo transistore (Q2), connessa tramite primi mezzi resistivi (39) al polo positivo (VCH) di detto carica - batteria (4) e secondi mezzi resistivi (40) al polo positivo (VBAT) di detta batteria (1), connessa tramite un generatore di corrente di riferimento (43) a massa, ed è connessa ad una seconda configurazione, in cui una coppia di transistori (Q3, Q4) è collegata in modo da realizzare uno specchio di corrente tipo Widlar, ed inoltre detta seconda configurazione è connessa tramite mezzi resistivi (42) a detto stadio di uscita (Tl, T2) ed a una linea di alimentazione (VCP).
  8. 8. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i transistori (Ql, Q2) costituenti detta prima configurazione di corrente a specchio sono transistori bipolari di tipo pnp.
  9. 9. Circuito di controllo della corrente di fine carica secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i transistori (Q3, Q4) costituenti detta seconda configurazione a specchio di corrente sono transistori bipolari di tipo npn.
IT1999MI002250A 1999-10-28 1999-10-28 Circuito di controllo della corrente di fine carica delle batteriespecialmente per batterie al litio IT1313833B1 (it)

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