ITMI930134A1

ITMI930134A1 - Lama nervata per il taglio di granito con telaio a lame d'acciaio e miscela a base di graniglia metallica

Info

Publication number: ITMI930134A1
Application number: IT000134A
Authority: IT
Inventors: Francesco Perfetti
Original assignee: Marmi Lame Srl
Priority date: 1993-01-28
Filing date: 1993-01-28
Publication date: 1994-07-28
Also published as: ES2088736R; BR9400367A; DE4402183A1; ITMI930134A0; JPH071441A; ES2088736A2; ES2088736B1; IT1264018B

Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo:

"LAMA NERVATA PER IL TAGLIO DI GRANITO CON TELAIO A LAME D'ACCIAIO E MISCELA A BASE DI GRANIGLIA METALLICA"

Una delle lavorazioni pi? note del materiale lapideo ? la trasformazione di blocchi in lastre per mezzo di telai di segagione dotati di lame d'acciaio. Secondo il sistema pi? classico, il telaio ? dotato di un movimento alternativo, nel corso del quale le lame scorrono lungo il solco di taglio restando a contatto con il fondo del solco per un tratto pi? o meno lungo, mentre viene alimentata una miscela di acqua e grani abrasivi. Come noto, il taglio del materiale lapideo ? ottenuto non tanto per l'azione diretta delle lame di acciaio, quanto per l'azione abrasiva della miscela.

Secondo tecniche pi? moderne si fa invece impiego di cosidette lame diamantate, cio? lame d'acciaio dotate di denti in forma di segmenti diamantati, fissati lungo il bordo inferiore della lama ed ai quali soltanto ? affidata l'azione di taglio; la miscela abrasiva ? in questo caso sostituita da semplice acqua, che svolge funzione di raffreddamento e di asportazione della polvere di materiale lapideo risultante dal taglio.

Questa tecnica moderna di impiego delle lame diamantate ? risultata certamente molto efficace per il taglio di marmo, ove ? praticamente andata in disuso la tecnica di taglio con miscela abrasiva. Essa non ha invece trovato effettiva applicazione nel taglio di granito, ove i consumi dei segmenti diamantati risultano del tutto sproporzionati all'efficacia di taglio conseguita.

Pertanto, nella tecnica di taglio di materiale granitico si fa tuttora impiego di lame d'acciaio a bordo rettilineo e di una miscela principalmente a base di acqua,minerale asportato, graniglia di acciaio o di ghisa, e calce. Le difficolt? che si riscontrano in questo tipo di lavorazione sono note e dipendono, da un lato, dalle caratteristiche della miscela - in relazione alle quali si rimanda alla domanda di brevetto N. 20440 A/90 depositata il 28.5.1990 dalla stessa Richiedente - e d'altro lato dalle caratteristiche della lama di segagione, della quale si occupa in modo particolare la presente invenzione.

Per migliorare sia l'azione di taglio che la durata della lama sono gi? state proposte in passato, negli anni '70, delle lame variamente scanalate o forate; pi? efficaci delle altre sono state sopratutto delle lame dotate di nervature verticali o leggermente oblique, praticate ad intervalli regolari in aggetto dalla superficie piana della lama. Il principio informatore di queste lame era quello che dette nervature, durante il movimento alternato,pendolare, del quadro portalame, fossero meglio in grado di movimentare la miscela abrasiva e rendessero inoltre meno deformabili le lame. Le nervature erano molto marcate e con spigoli vivi,molto vicine le une alle altre, ed inoltre la loro disposizione ad intervalli regolari su di una faccia della lama si contrapponeva in modo casuale alla disposizione sull?altra faccia della lama, al punto che poteva esservi coincidenza tra nervature contrapposte.

Questo tipo di lama ha tuttavia due ordini di inconvenienti: - da un lato, risulta di difficile costruzione: in ferriera, le nervature accentuate e con spigoli vivi rallentano la marcia del laminatoio e causano continue rotture dei cilindri del laminatoio, con conseguenti interruzioni del lavoro ed alti costi di produzione.Anche la successiva lavorazione in fabbrica, per la spianatura, la snervatura e la formazione dei fori di attacco, comporta dei problemi aggiuntivi in relazione alla presenza delle nervature e quindi dei maggiori costi;

- d'altro lato, dal punto di vista degli utilizzatori, la maggiore efficienza e durata della lama non compensa il maggior costo della stessa. Inoltre, anche nel montaggio sui telai e nell'uso tale lama presenta problemi, per la difficolt? di inserire i regoli distanziatori fra una lama e l'altra - quando si trovino in corrispondenza od in vicinanza delle nervature - e per le differenze di spessore delle lame segate quando le nervature si trovano in coincidenza sulle due facce.

Per tutti questi moviti, gli utilizzatori hanno in pratica rifiutato tale tipo di lama, al punto che essa, dopo un breve periodo di interesse, ? poi del tutto scomparsa dal mercato.

Scopo della presente invenzione ? ora di proporre un tipo di lama nervata che, da un lato, elimini tutti i problemi menzionati e, d'altro lato, abbia prestazioni nettamente migliorate, sia dal punto di vista della fabbricazione che da quello del1'inpiego.

Questo risultato viene conseguito essenzialmente per il fatto che la lama d'acciaio presenta, in aggetto da almeno una delle sue superfici, una pluralit? di nervature parallele, sostanzialmente verticali, di spessore inferiore a 0,50 ITITI, e con bordi dolcemente raccordati alla superficie della lama.

Secondo una forma di esecuzione preferita, le nervature in aggetto dalla superficie della lama, hanno uno spessore compreso tra 0,35 e 0,40 ITITI., una larghezza tra 10 e 12 rrm., ed i bordi laterali formati da parti dolcemente raccordate estendentisi per una larghezza di almeno 5 a 6 rrm.; il passo tra queste nervature, sempre secondo la lunghezza della lama, ? compreso tra 100 e 400 ITITI, e preferibilmente tra 200 e 240 rrm.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della lama secondo l'invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla descrizione dettagliata che segue di alcune preferite forme di realizzazione della stessa, date a titolo di esempio ed illustrate nei disegni annessi, nei quali:

figg. 1 e 2 rappresentano, in vista in pianta od in sezione orizzontale, due varianti di esecuzione di lame nervate secondo 1'invenzione;

fig. 3 ? una vista in alzato di una delle lame, e

fig. 4 ? una vista in pianta, in scala ingrandita, del particolare di una nervatura della lama, con il relativo dimensionamento.

Cerne illustrano chiaramente disegni, la lama presenta, analogamente a quanto gi? visto nella tecnica nota, una sezione formata da una parte principale 1 rettilinea, avente uno spessore dell'ordine di 4 a 5,5 un, dalle cui superfici opposte aggettano nervature verticali 2. Tuttavia, a differenza della tecnica nota e secondo la caratteristica fondamentale dell'invenzione, le nervature in essa realizzate sono di modesto rilievo e sono inoltre largamente raccordate con la superficie principale della lama.

Secondo una forma di esecuzione preferita, dette nervature comportano le seguenti caratteristiche dimensionali (con riferimento alla figura 4):

- spessore s, in aggetto dalla superficie della lama, compreso tra 0,20 e 0,50 mm. preferibilmente 0,30 e 0,45 mm.

- larghezza la.' nel senso della lunghezza della lama, compresa tra 8 e 30 imi. preferibilmente tra 10 e 12 mm.

- larghezza 12 di ciascuna delle parti smussate o raccordate, compresa tra 3 e 15 mm. e prefribilmente tra 5 e 6 mm. (quindi pendenza del raccordo dell'ordine del 6%)

- passo 13 tra le nervature, sempre secondo la lunghezza della lama, compreso tra 100 e 400 mm. e preferibilmente tra 200 e 240 mm. con disposizione delle nervature su una delle facce delle lama in una posizione intermedia tra le nervature sull'altra faccia della lama.

Le parti di raccordo possono essere realizzate a smusso obliquo ed a spigoli sostanzialmente vivi, come in figura 1, oppure raccordate con superficie curva, come rappresentato in figura 2.

Si ? riscontrato in pratica che una lama avente le caratteristiche menzionate sopra presenta almeno i seguenti vantaggi: - pu? essere laminata e successivamente lavorata senza alcun problema particolare, e quindi sostanzialmente con le stesse attenzioni, e dunque con gli stessi costi di una lama perfettamente piana; e

- anche al memento del montaggio sul telaio di segagione non d? luogo a difficolt?, n? a differenze degli spessori delle lastre prodotte.

Ci? risulta del resto anche facilmente comprensibile, tenuto conto del molesto aggetto e dell'abbondante raccordo delle nervature rispetto alla superficie della lama. Ci? che invece costituisce un effetto del tutto sorprendente ? che, con tali lame sia possibile realizzare un sensibile miglioramento del rendimento del telaio, in particolare:

- una riduzione, fino al 30%, del consumo delle lame, a parit? di tempo di segagione,

- una superficie meno rugosa delle lastre segate,

- una riduzione, fino al 10-12%, della larghezza del taglio tra le lastre, quindi un minore sfrido di materiale,

- una riduzione, fino al 10%, della potenza assorbita durante la segagione, ed

- un aumento, fino al 20%, della velocit? di taglio.

S'intende comunque che l'invenzione non ? limitata alle particolari configurazioni illustrate sopra, che costituiscono solo degli esempi non limitativi della portata dell'invenzione, ma che numerose varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione stessa.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Lama d'acciaio da montare su telai oscillanti per la segagione di materiale lapideo, in particolare telai per il taglio di granito con alimentazione a miscela di acqua, calce e graniglia, caratterizzata da ci? che presenta, in aggetto da almeno una delle sue superfici, una pluralit? di nervature parallele, sostanzialmente verticali, di spessore inferiore a 0,50 rrm. e con bordi dolcemente raccordati alla superficie della lama.
2) Lama d'acciaio come in 1, in cui lo spessore delle nervature, in aggetto dalla superficie della lama,? compreso tra 0,20 e 0,50 rem. e preferibilmente tra 0,35 e 0,40 rom.
3) Lama d'acciaio come in 1, in cui la larghezza delle nervature, nel senso della lunghezza della lama, ? compresa tra 8 e 30 rrcn. e preferibilmente tra 10 e 12 rrm.
4) Lama d'acciaio ccxne in 1, in cui i bordi laterali di ciascuna delle nervature sono raccordati dolcemente alla superficie della lama, la larghezza di ciascuna di queste parti raccordate essendo compresa tra 3 e 15 mm. e preferibilmente tra 5 e 6 rrm. 5)Lama d'acciaio come in 4, in cui la pendenza di dette parti raccordate ? dell'ordine del 6%. 6) Lama d'acciaio come in 1, in cui il passo tra le nervature, sempre secondo la lunghezza della lama, ? compreso tra 100 e 400 rrm. e preferibilmente tra 200 e 240 mm, 7) Lama d'acciaio come in 1 o 6, in cui dette nervature sono formate su entrambe le superficie della lama, le nervature su una delle facce essendo in una posizione intermedia tra le nervature sull'altra faccia della lama. 8) Procedimento di segagione di materiale lapideo, in particolare di granito, mediante telai oscillanti a lame d'acciaio rettilinee e miscela abrasiva a base essenzialmente di acqua, calce e graniglia di acciaio o di ghisa, caratterizzato da ci? che si fa impiego di lame presentanti, in aggetto da almeno una delle superficie, una pluralit? di nervature parallele, sostanzialmente verticali, come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.