ITMI20091410A1 - Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta - Google Patents

Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta Download PDF

Info

Publication number
ITMI20091410A1
ITMI20091410A1 IT001410A ITMI20091410A ITMI20091410A1 IT MI20091410 A1 ITMI20091410 A1 IT MI20091410A1 IT 001410 A IT001410 A IT 001410A IT MI20091410 A ITMI20091410 A IT MI20091410A IT MI20091410 A1 ITMI20091410 A1 IT MI20091410A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
hairs
applicator
star
arms
branches
Prior art date
Application number
IT001410A
Other languages
English (en)
Inventor
Paolo Botto
Paolo Giusti
Original Assignee
Laffon Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Laffon Spa filed Critical Laffon Spa
Priority to IT001410A priority Critical patent/ITMI20091410A1/it
Priority to EP20090177584 priority patent/EP2196106B9/en
Publication of ITMI20091410A1 publication Critical patent/ITMI20091410A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A45HAND OR TRAVELLING ARTICLES
    • A45DHAIRDRESSING OR SHAVING EQUIPMENT; EQUIPMENT FOR COSMETICS OR COSMETIC TREATMENTS, e.g. FOR MANICURING OR PEDICURING
    • A45D40/00Casings or accessories specially adapted for storing or handling solid or pasty toiletry or cosmetic substances, e.g. shaving soaps or lipsticks
    • A45D40/26Appliances specially adapted for applying pasty paint, e.g. using roller, using a ball
    • A45D40/262Appliances specially adapted for applying pasty paint, e.g. using roller, using a ball using a brush or the like
    • A45D40/265Appliances specially adapted for applying pasty paint, e.g. using roller, using a ball using a brush or the like connected to the cap of the container
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A45HAND OR TRAVELLING ARTICLES
    • A45DHAIRDRESSING OR SHAVING EQUIPMENT; EQUIPMENT FOR COSMETICS OR COSMETIC TREATMENTS, e.g. FOR MANICURING OR PEDICURING
    • A45D34/00Containers or accessories specially adapted for handling liquid toiletry or cosmetic substances, e.g. perfumes
    • A45D34/04Appliances specially adapted for applying liquid, e.g. using roller or ball
    • A45D34/042Appliances specially adapted for applying liquid, e.g. using roller or ball using a brush or the like
    • A45D34/045Appliances specially adapted for applying liquid, e.g. using roller or ball using a brush or the like connected to the cap of the container

Landscapes

  • Coating Apparatus (AREA)

Description

“Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta“
L’invenzione riguarda un dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta, e più particolarmente per l’applicazione di mascara alle ciglia.
E’ noto che un applicatore per mascara deve assolvere una pluralità di funzioni contemporaneamente. Esso deve fare in modo che il prodotto cosmetico mascara venga applicato uniformemente alle ciglia in modo semplice, richiedendo uno od al massimo pochi passaggi di applicazione per ottenere l’effetto desiderato. Esso deve pettinare e separare le ciglia l’una dall’altra, orientandole nella direzione desiderata. Esso deve essere capace di raccogliere una quantità sufficiente di prodotto e di deporla efficacemente ed omogeneamente sulle ciglia per tutta la loro lunghezza. Idealmente la quantità di prodotto deve essere sufficiente a truccare un’intera palpebra senza necessità di dover inserire l’applicatore nel contenitore per prelevare altro prodotto. Esso non deve caricarsi di prodotto in eccesso per evitare di dar luogo a ristagni di prodotto inutilizzato sull’applicatore, o deporre troppo prodotto sulle ciglia, in modo irregolare o a grumi.
Queste numerose funzioni e necessità, se adeguatamente soddisfatte, concorrono a realizzare i due obiettivi principali che l’applicatore per mascara deve assolvere:
- separare e pettinare ciglia, in modo che non si incollino tra loro in “pacchettini”;
- distribuire in modo uniforme ed omogeneo una quantità di prodotto su tutta la lunghezza delle ciglia.
L’applicatore per mascara è parte di un assieme contenitore che può essere così definito.
Un tipico assieme contenitore per mascara, schematicamente esemplificato in Fig. 1, è costituito da un insieme (mostrato in forma esplosa) atto a contenere il prodotto cosmetico mascara, composto da un contenitore cavo vero e proprio 52, denominato in genere “flacone”, nella cui imboccatura è tipicamente inserito un elemento 53, denominato generalmente “raschiatore”, dotato di un foro 58 calibrato, necessario a rendere possibile l’inserimento e la successiva estrazione di un dispositivo applicatore 54, costituito da un fusto avente forma generalmente cilindrica 55 sul quale è assemblato un elemento applicatore vero e proprio 56, costituito da un asse o nucleo centrale, avente sviluppo tipicamente longitudinale, sul quale sono disposti una pluralità di elementi aventi sviluppo generalmente radiale, realizzati secondo modalità differenti. Detto dispositivo applicatore 54 è completato da un elemento 57, collegato al fusto 55 e denominato in genere “capsula” o “cappuccio”, atto a favorire la prensione da parte dell’utilizzatrice durante l’applicazione del prodotto. Il contenitore per mascara è tipicamente dotato di un sistema, generalmente basato sul principio vite-madrevite, atto a garantirne la chiusura a tenuta stagna, per evitare l’evaporazione ed il disseccamento del prodotto, ottenuta tipicamente attraverso superfici del dispositivo applicatore 54, che vengono portate in accoppiamento forzato con idonee superfici del raschiatore 53.
L’elemento applicatore 56 (anche mostrato in fig.
2a), inserito nel contenitore 52, è immerso nel prodotto ed a stretto contatto con esso. Gli interstizi esistenti tra gli elementi radiali dai quali è costituito vengono intrisi dal prodotto, “caricando” in tal modo l’applicatore di prodotto. Durante l’utilizzo da parte della consumatrice, l’assieme contenitore viene aperto ed il dispositivo applicatore 54 viene estratto dal contenitore 52. Durante l’estrazione, il dispositivo applicatore 54 scorre attraverso il foro 58 del raschiatore 53. L’effetto di detto foro calibrato è di rimuovere, “dosare” o “raschiare” via dall’elemento applicatore 56 l’eccesso di prodotto del quale è intriso, allo scopo di rendere disponibile sull’applicatore soltanto una quantità di prodotto determinata, la più adeguata al trucco delle ciglia. Il foro del raschiatore ha, in generale, un diametro inferiore a quello massimo dell’applicatore.
Vi sono diversi tipi di applicatori per mascara che in breve si possono così elencare. Un primo tipo basato su una pluralità di setole o fibre comprese tra un filo, tipicamente di acciaio, ripiegato in forma di una forcina per capelli e ritorto in spire elicoidali per dare forma ad una sorta di scovolino, chiamato convenzionalmente “spazzolino” o “twisted wire brush”.
Un secondo tipo di applicatore è stato sviluppato più recentemente in alternativa agli applicatori del primo tipo, o “spazzolini”. Tale secondo tipo di applicatore, detto comunemente “stampato” e comunemente reperibile sul mercato, è in genere costituito da una pluralità di elementi radiali in forma di setole o “peli” che si prolungano radialmente da un corpo centrale allungato longitudinalmente in forma di asta, tali elementi radiali e corpo centrale essendo realizzati generalmente per stampaggio ad iniezione di materiali polimerici. In una gamma molto ampia di diverse realizzazioni, questo tipo di applicatore può essere costituito da un tutto unico o da due o più parti diverse, tipicamente il corpo centrale essendo una parte e gli elementi radiali essendo l’altra o e altre, dette parti essendo connesse tra loro generalmente o per mezzo di tecnologie di costampaggio, o per assemblaggio delle stesse.
Questo secondo tipo di applicatori stampati è in genere costituito da una serie di peli disposti su più file diritte, allineate secondo l’asse longitudinale dell’applicatore. Le file dei peli sono a loro volta collocate l’una a fianco dell’altra secondo una disposizione approssimativamente circolare in modo da realizzare un orientamento radiale dei peli (fig. 2a).
Come conseguenza di questa configurazione, i peli si trovano ad essere disposti su una serie di anelli ovvero su delle corone circolari, dando luogo ad una sorta di “cortine” circolare di peli. Il numero di peli in ciascuna corona circolare è dettato dal numero di file globalmente presenti sull’applicatore (fig. 2b), oppure solo da alcune file se i peli di una fila vengono distribuiti in modo sfalsato rispetto a quelli delle file adiacenti (fig. 2c).
Il primo tipo di applicatore presenta diversi svantaggi, quali ad esempio:
- il ridotto diametro del filo ritorto fa sì che una buona parte del prodotto o bulk ricopra permanentemente questo filo, senza poter essere applicato alle ciglia in quanto troppo all’interno dello spazzolino per poter entrare in contatto con le ciglia stesse. Questo bulk tende a seccare, ad indurirsi e può essere ricettacolo di contaminazione, sia sotto forma di impurità che via via si accumulano, sia di agenti biologici. Questo bulk con caratteristiche non ottimali può anche, nel tempo, deteriorare la prestazione dell’applicatore;
- l’efficacia di questo applicatore nel pettinare e separare adeguatamente le ciglia è limitata dal fatto che le fibre devono essere sufficientemente numerose per poter essere ben trattenute dal filo ritorto, dando luogo ad un applicatore piuttosto denso. Tale densità di fibre impedisce in misura maggiore o minore la penetrazione delle fibre stesse tra le ciglia, limitando corrispondentemente la capacità dell’applicatore di pettinare, separare e/o trasferire la quantità necessaria di bulk alle ciglia;
- le tipologie di fibra che è possibile utilizzare per questo tipo di applicatore sono intrinsecamente limitate. Si tratta tipicamente di filamenti estrusi di materiali polimerici, in particolare poliammidi ed in misura minore poliesteri ed altre fibre sintetiche. La rigidità o elasticità di queste fibre è limitata dalle caratteristiche fisicomeccaniche dei materiali polimerici disponibili in questa forma e dalle caratteristiche della sezione delle fibre stesse. Essendo i materiali polimerici comunemente utilizzati e disponibili molto pochi, ed essendo le forme e le dimensioni della sezione delle stesse poco numerose, risulta che la variazione di una caratteristica importante, quale la rigidità o elasticità della fibra, è a sua volta intrinsecamente limitata;
- la disposizione delle fibre lungo le due direzioni longitudinale e radiale è imposta dal metodo di fabbricazione, basato sulla torcitura del filo di acciaio, ed è quindi controllabile entro margini ristretti dal progettista dell’applicatore, che può agire solamente sui parametri indiretti attinenti alla dimensione ed alla sezione trasversale della fibra, al numero totale delle fibre ed al diametro del filo di acciaio, come già detto limitati. Questi parametri sono inoltre tra loro interconnessi e limitati dal processo di fabbricazione, ossia dalla possibilità che il filo ritorto mantenga fermamente al loro posto le fibre nella quantità specificata. Il campo limitato di modalità di disposizione delle fibre ha l’effetto di imporre dei limiti alle possibilità progettuali dell’applicatore e per conseguenza alla possibilità di ottimizzare la prestazione dell’applicatore in relazione allo specifico risultato cosmetico desiderato; - essendo le fibre ottenute da filamenti estrusi di lunghezza illimitata, non è possibile introdurre variazioni alla sezione trasversale della fibra, nella direzione della lunghezza della fibra, atte ad esempio a migliorare la capacità della fibra stessa di caricarsi in modo più efficace e controllato di bulk, o di incrementare l’efficacia pettinante e separante;
- la presenza di filo metallico costituisce un elemento di potenziale rischio per la sicurezza nel’uso dell’applicatore;
- la presenza di filo metallico limita le possibilità di riciclaggio dell’applicatore e dell’intero contenitore di cui l’applicatore fa parte.
Il secondo tipo di applicatore anch’esso presenta diversi svantaggi, quali ad esempio:
- il numero degli elementi radiali nelle realizzazioni convenzionali (“dita”) è limitato dalla tecnologia di stampaggio ad iniezione e dalla complessità degli stampi necessari. La configurazione e la disposizione di tali elementi radiali risulta in una serie di sottosquadri che impongono soluzioni di stampo complesse, facenti uso di numerose parti mobili necessarie per l’estrazione del pezzo stampato. Il numero di parti mobili è comunque limitato dagli ingombri e dalle piccole dimensioni dell’applicatore. Per conseguenza, questo tipo di applicatore risulta intrinsecamente limitato nel raggiungere un numero di elementi radiali sufficiente al caricamento di una quantità elevata di bulk ed al trasferimento della stessa alle ciglia;
- questo secondo tipo di applicatore, essendo basato sullo stampaggio ad iniezione, richiede uno stampo specifico per ciascun modello di applicatore o, quanto meno, che le parti stampanti dello stampo siano specifiche per ciascun modello di applicatore. Il costo di realizzazione degli stampi, come detto particolarmente complessi nella loro costruzione, limita fortemente la disponibilità di modelli diversi di applicatore. Per la stessa ragione ne risulta limitata anche la flessibilità progettuale: ogni modifica del numero, della dimensione e/o della disposizione degli elementi radiali eventualmente necessaria per l’ottimizzazione della prestazione dell’applicatore richiede la modifica, o addirittura il rifacimento dell’intero stampo o quanto meno delle parti stampanti, rendendo particolarmente onerosa la fase di sviluppo ed ottimizzazione. Questo risulta in tempi di sviluppo e di messa a punto sostanzialmente elevati, nonché in tempi elevati di messa in produzione, in contrasto con le esigenze del moderno mercato cosmetico. Per la stessa ragione, la personalizzazione dell’applicatore in base alle specifiche esigenze cosmetiche è considerevolmente limitata, essendo anche questo un fattore in contrasto con le necessità del mercato cosmetico;
- le modalità di costruzione degli stampi, ed in particolare le modalità di estrazione dallo stampo degli elementi radiali, impediscono di dare a questi ultimi una forma che presenti dei sottosquadri rispetto alla direzione radiale, per esempio delle ramificazioni o delle variazioni di sezione trasversale significative. Le forme tipiche degli elementi radiali comunemente ottenute per questo secondo tipo di applicatore sono cilindriche o coniche, con l’asse maggiore orientato nella direzione radiale, in questo non discostandosi significativamente da quanto realizzabile con gli applicatori del primo tipo;
- la disposizione in senso longitudinale degli elementi radiali è tipicamente limitata a più file di elementi, ciascuna fila avente detti elementi allineati l’uno rispetto all’altro nella direzione longitudinale. Questa limitazione è causata dalle restrizioni geometriche imposte dalla realizzazione dello stampo;
- la tecnologia di realizzazione ed in particolare il costo degli stampi, oltre a limitare il numero di modelli, costituisce un elemento di costo penalizzante, soprattutto ove non sia presente una domanda di elevate quantità di un determinato tipo di applicatore. Un esempio di applicatore del secondo tipo viene descritto in US 2008/0142034 A1 ove per cercare di superare i problemi citati si sono realizzati peli selettivamente inclinati in varie direzione diverse rispetto a quella radiale per i vari anelli o corone di supporto centrale dei peli abbinabili su uno stelo centrale portante.
Da quanto sopra descritto risulta che questo secondo tipo di applicatore, pur ottenendo migliori risultati in alcune aree rispetto al primo tipo, non è capace di superare completamente i limiti sopra menzionati.
Scopo principale dell’invenzione è quello di eliminare gli svantaggi del primo tipo di applicatore così come del secondo. In particolare l’invenzione ha lo scopo di:
- ottenere prestazioni elevate sia di pettinatura e di separazione, sia di volumizzazione, allungamento o incurvatura delle ciglia, combinabili in proporzioni variabili tra loro per soddisfare in modo ottimale ciascuno specifico obiettivo di risultato cosmetico;
- rendere possibili un campo di densità (numero di elementi)ed uno spettro di forme diverse di elementi radiali, sufficientemente ampi da consentire la messa a punto delle prestazioni sia di pettinatura e separazione, sia di distribuzione di quantità di prodotto sulle ciglia, che siano tra loro combinabili in misure diverse ed in modo flessibile a seconda dell’effetto cosmetico desiderato;
- combinare tra loro, ove ritenuto vantaggioso, elementi radiali costituiti da materiali diversi, per ottenere nello stesso applicatore elementi radiali con diversa elasticità;
- consentire di realizzare elementi radiali disposti spazialmente secondo modalità molto diversificate, atte a ottenere una pluralità di diversi modelli di applicatore attraverso la combinazione di elementi radiali diversi;
- incrementare l’effetto volumizzante, allungante, incurvante, pettinante e separante.
Questi ed altri scopi sono conseguiti con il dispositivo applicatore secondo le rivendicazioni allegate.
Questi ed altri scopi, vantaggi e caratteristiche risultano dalla descrizione che segue di preferiti modi di realizzare il dispositivo applicatore della presente invenzione illustrato, a titolo di esempio non limitativo, nelle figure allegate. In queste:
- la figura 1 illustra una vista in alzata laterale, parzialmente in sezione, di un assieme contenitore per mascara noto esploso dei suoi elementi componenti;
- la figura 2a mostra una vista prospettica ingrandita dell’elemento applicatore facente parte dell’assieme di figura 1;
- le figure 2b e 2c illustrano viste prospettiche ingrandite di porzioni dell’elemento applicatore di figura 2a, rispettivamente in una prima ed in una seconda forma esemplificativa di realizzazione;
- la figura 3 mostra una vista prospettica schematica dell’elemento applicatore di figura 2 in uso su una palpebra con relativa ciglia;
- le figure 4a e 4a’ illustrano, rispettivamente in vista frontale ed in sezione, una prima forma di realizzazione di un elemento a stella secondo la presente invenzione utilizzabile in un serie per ottenere un elemento applicatore per un assieme contenitore secondo la figura 1;
- la figura 4b illustra solo in vista frontale una seconda forma di realizzazione di un elemento a stella secondo la presente invenzione;
- la figura 5a illustra solo in vista frontale una terza forma di realizzazione di un elemento a stella secondo la presente invenzione;
- la figura 5b illustra solo in vista frontale una quarta forma di realizzazione di un elemento a stella secondo la presente invenzione;
- la figura 6 illustra solo in vista frontale una quinta forma di realizzazione di un elemento a stella secondo la presente invenzione;
- le figure 7a e 7b illustrano delle ulteriori varianti di forma di realizzazione di elementi a stella dell’invenzione;
- le figure 8a e 8b illustrano ancora ulteriori varianti di forma di realizzazione di elementi a stella dell’invenzione;
- le figure 9a-9f illustrano in prospettiva ulteriori varianti di forma di realizzazione di peli di elementi a stella dell’invenzione.
Un dispositivo applicatore secondo l'invenzione è anche costituito, per quanto detto in precedenza, da un elemento applicatore 56 comprendente una pluralità di elementi a stella 10 disposti affiancati l’uno all’altro in sequenza, secondo una tecnica nota, su un fusto o stelo cilindrico 55.
Come illustrato dapprima nella prima forma di realizzazione secondo l’invenzione, ciascun elemento a stella 10 dell’elemento applicatore 56 comprende un corpo centrale 11 dotato di un foro 12 per l’accoppiamento al fusto o stelo 55. Più precisamente il corpo centrale 11 dell’elemento a stella 10 reca peli radiali a struttura ramificata.
I peli a struttura ramificata sono composti da un “tronco” principale 13 collegato attraverso una base 14 al corpo centrale 11 dell’elemento a stella 10. In tale tronco 13 si innestano opportunamente “rami” 15, anch’essi ad andamento radiale nell’esempio tutti uguali tra loro. Le rappresentazioni mostrano un tronco 13 recante tre rami 15, ma i rami tipicamente e vantaggiosamente sono in numero compreso tra 2 e 7, più preferibilmente tra 2 e 5.
I peli con struttura comunque ramificata hanno un numero di rami pari al numero totale di apici appartenenti al pelo in oggetto. I rami possono separarsi dal tronco dallo stesso punto o da punti diversi. Gli apici dei rami possono essere collocati in prossimità di una o su una circonferenza 16 che identifica il diametro massimo dell’elemento a stella (fig. 4a e 4a’).
Alternativamente, gli apici di alcuni rami possono utilmente essere disposti, come schematizzato in Figura 4b, all’interno di anelli concentrici identificati da due diametri, 16 e 17, rispettivamente esterno massimo dell’elemento a stella 10 ed interno minimo, il valore del diametro interno minimo essendo compreso preferibilmente tra il 60% e il 90% del valore del diametro esterno massimo.
Da queste prime esemplificazioni, si comprende che la forma ramificata dei peli può essere varia con l'unico limite imposto di non dare luogo a sottosquadri nella direzione dell’asse longitudinale dell’elemento a stella, tali da impedire a questa di essere estratta dallo stampo.
Nelle figure 5a e 5b, si evidenzia come possono essere vantaggiosamente disposti in sequenza lungo il tronco 13 rami 18 in modo contrapposto oppure rami 19 in modo alternato (figura 5b). Addirittura la figura 6 mostra come sui peli possono essere collocati rami 20 aventi prevalentemente direzione tangenziale a varie altezze, come schematizzato.
Peli aventi numero e configurazioni di rami diversi possono essere combinati nello stesso elemento a stella, eventualmente anche con peli aventi struttura puramente lineare per ottenere una cortina avente il desiderato numero di apici per elemento a stella, purché si abbia cura di distribuire i peli diversamente strutturati in modo sufficientemente omogeneo sull’elemento a stella.
Le ramificazioni mostrate risultano particolarmente vantaggiose, in quanto contribuiscono ad aumentare la superficie atta a raccogliere il prodotto e ad entrare in contatto con le ciglia. Inoltre, tali ramificazioni risultano essere posizionate vantaggiosamente nella zona radialmente esterna dell’elementi applicatore, che è, come noto, quella più attiva nelle fasi di caricamento e di deposizione del prodotto sulle ciglia. L’inserimento di opportune ramificazioni, permette dunque di realizzare una “cortina” di peli particolarmente efficace, cosa non possibile per applicatori convenzionali basati su peli aventi struttura essenzialmente lineare radiale.
Il numero di peli disposti in ciascuna corona circolare o cortina è di particolare rilevanza perché è correlato alla capacità di un applicatore di caricare e trasferire alle ciglia il prodotto.
Da molto tempo è invalso l’uso, nel mestiere degli applicatori di tipo “spazzolino”, di dare una quantificazione semplice e di immediata comprensione della densità dei peli presenti su un determinato applicatore, attraverso un parametro definito come “numero di setole per spira”, con ciò intendendosi il numero di fibre o setole compreso in una spira costituita dal doppio filo di acciaio ritorto, come sopra descritto. Le setole comprese in una spira si dispongono generalmente in una configurazione a ventaglio tale da dar luogo ad una “cortina” di forma approssimativamente elicoidale.
Il concetto di numero di setole per spira può essere utilmente esteso sia al caso di spazzolini che al caso di applicatori stampati, rendendolo dunque utilizzabile e significativo per una generalità di applicatori. Per questo scopo è vantaggioso definire il nuovo parametro “numero di punte per cortina” o “Npc” come segue: si conta il numero di apici di fibre o setole comprese in una spira di un applicatore di tipo spazzolino, o il numero degli apici dei peli disposti su una singola corona circolare, nel caso di un applicatore stampato; tale numero costituisce il numero di punte per cortina o Npc. Nel caso di applicatori spazzolino, Npc corrisponde a due volte il tradizionale numero di fibre per spira.
Nel caso di applicatori stampati convenzionali, reperibili in commercio, il Npc risulta essere generalmente compreso tra un minimo di 4, talvolta 6 ed un massimo di 10 oppure di 12.
Inoltre, è anche utile definire un parametro generale adatto a misurare la spaziatura tra le cortine, o Gc.
Gc è definito come il passo che intercorre tra le corone circolari adiacenti di peli per applicatori stampati dove è in generale compreso tra 0,4 e 0,7 mm circa, non sufficiente a dare luogo ad una adeguata spaziatura tra le cortine. Inoltre, deve essere presa in considerazione la “grossezza” dei peli, che hanno forma generalmente rastremata nella direzione radiale, con sezioni trasversali avente dimensione lineare, misurata a metà altezza del pelo, approssimativamente compresa tra 0,2 e 0,5 mm. I peli sono dunque relativamente ingombranti e riducono per conseguenza lo spazio già ristretto disponibile tra le cortine.
Occorre inoltre tenere presente che, durante il gesto dell’applicazione, l’utilizzatrice non tiene mai con precisione l’applicatore parallelamente alle palpebre e che le ciglia, pur estendendosi radialmente rispetto alle palpebre in termini generali, sono orientate peraltro secondo direzioni naturalmente variabili. Per conseguenza delle modalità di impugnatura dell’insieme applicatore da parte dell’utilizzatrice, le ciglia si presenteranno dunque generalmente in modo obliquo all’applicatore, incontrando quindi l’ostacolo determinato dall’ingombro dei peli, che ne impediranno la penetrazione negli spazi liberi tra le cortine, peraltro troppo stretti, come schematicamente mostrato in figura 3, ove viene esemplificato l’accostamento di un applicatore convenzionale generico alla palpebra ed alle relative ciglia.
Quanto sopra descritto consente di comprendere le ragioni della limitata prestazione degli applicatori stampati convenzionali, sintetizzabile in valori di Npc e Gc troppo bassi.
Altro attributo fondamentale per il funzionamento appropriato di un applicatore stampato è quello della flessibilità dei peli che lo costituiscono. In primo luogo, infatti, è importante che il meccanismo di flessione e raddrizzamento dei peli durante il passaggio attraverso il foro del raschiatore, abbia luogo in modo appropriato. Peli “tozzi” e per conseguenza troppo rigidi, possono risultare di nocumento al meccanismo descritto più sopra, dando luogo ad una distribuzione del prodotto sull’applicatore irregolare ed ad una applicazione di prodotto inadeguata od insoddisfacente.
In secondo luogo, i peli durante la fase di applicazione e di pettinatura delle ciglia, deve essere sufficientemente duttile, “compliant”, così da risultare non aggressivo per gli occhi sensibili e poter assolvere a queste funzioni efficientemente, dando anche all’utilizzatrice, durante l’uso, una sensazione confortevole, non di ruvidità ma in una parola di piacevole morbidezza. Essi devono comunque mantenere un sufficiente grado di rigidità per poter assolvere efficacemente alle loro funzioni.
La flessibilità del pelo è determinata sia dalle caratteristiche geometriche della sua forma, sia dalle proprietà meccaniche del materiale utilizzato per la sua realizzazione.
Per quanto concerne il primo aspetto, è utile poter quantificare la capacità di flessione di un pelo attraverso l’introduzione di un parametro quantitativo, il fattore di snellezza o Fs.
Assumendo che i peli siano uniformemente rastremati dalla base all’apice, Fs è posto essere uguale alla radice quadrata del rapporto tra la lunghezza del pelo, misurata tra la sua base e l’apice, al quadrato, e l’area della sezione della base del pelo.
Quanto maggiore il fattore di snellezza del pelo, tanto maggiore la sua flessibilità. Una grave limitazione di alcuni applicatori stampati convenzionali è di essere costituiti da peli sostanzialmente tozzi, poco flessibili, caratterizzati da valori di Fs generalmente non superiori a 3, o addirittura inferiori a 2,5.
Per quanto concerne le caratteristiche del materiale, è pratica comune utilizzare per gli applicatori stampati materiali elastomerici, in genere termoplastici. E’ peraltro fondamentale che le caratteristiche elastiche del materiale, praticamente sintetizzabili con il loro grado di durezza Shore D, siano accuratamente calibrate con le altre caratteristiche dimensionali del pelo, per dar luogo alla flessibilità necessaria.
Gli esempi di elementi a stella secondo l’invenzione illustrati comportano valori preferibili di Npc che possono essere definiti in un campo nettamente superiore a quello tipico degli applicatori stampati convenzionali, quindi preferibilmente compresi tra 21 e 95.
Valori desiderabili di Gc sono invece compresi tra 0,9 e 2 mm, purché ottenuti attraverso configurazioni che risultino simultaneamente ottemperare ai valori di Npc sopra stabiliti.
Il campo preferibile di Npc può ritenersi adeguato per un applicatore generico, che si può schematizzare come avente forma prevalentemente cilindrica. Spesso, tuttavia, si preferisce impartire all’applicatore una forma diversa e più funzionale, ad esempio conica, tronco conica, a doppio tronco di cono unito alle estremità maggiori oppure minori, o combinazioni delle stesse. Spesso, per esempio, si impartisce all’applicatore una forma opportunamente rastremata nella parte anteriore, ovvero quella non assemblata al fusto 55. Tale forma affusolata risulta in particolare utile per consentire all’utilizzatrice di raggiungere e truccare con essa le ciglia poste presso le estremità delle palpebre, ovvero di poter eseguire dei ritocchi nei punti desiderati. Può dunque risultare vantaggioso ridurre proporzionalmente non solo l’altezza dei peli delle stelle che devono realizzare sezioni di applicatore aventi minore diametro, ma anche modificare proporzionalmente i valori di Npc delle stelle suddette, anche al di sotto del campo sopra citato. Allo stesso modo, può essere altrettanto vantaggioso ridurre il valore di Gc per le stelle sopracitate allo scopo di ridurre progressivamente la spaziatura fra le cortine, proporzionalmente alla riduzione del valore di Npc.
La desiderata flessibilità dei peli può essere controllata attraverso un opportuno dimensionamento della relativa sezione alla base, in relazione ad una lunghezza predeterminata, in modo tal da dare luogo a valori di Fs preferibilmente compresi tra 2,5 e 8. Per la valutazione di Fs potrà essere con buona approssimazione utilizzata la lunghezza del pelo misurata tra la base e la punta del ramo più distante dalla sua base.
Un ulteriore parametro, che si usa per controllare l‘elasticità dei peli, consiste nella scelta di materiali elastomerici, quali tipicamente polipropilene e copolimeri dello stesso, altre poliolefine e copolimeri delle stesse, polimeri poliacetalici, elastomeri termoplastici (TPE) basati su ammidi polieteresteri, polieterammidi (TPE-A), co-poliestere (TPE-E), olefine (TPE-O, TPE-V): etilene-propilenediene (EPDM) terpolimero etilene-propilene-propilene (TE-(EPDM+PP), elastomeri poliammidici (PEBA), il cui relativo valore di durezza Shore D sia compreso preferibilmente tra 20 e 72.
In una ulteriore realizzazione, un applicatore come sopra descritto può essere vantaggiosamente composto da stelle come sopra descritte i cui peli hanno flessibilità differenziata, alcuni di essi aventi rigidità relativamente maggiore, per aumentare ulteriormente la capacità pettinante dell’applicatore, altri aventi flessibilità relativamente maggiore, preposti prevalentemente alla funzione di applicazione. I peli maggiormente rigidi saranno caratterizzati da un Fs compreso preferibilmente tra 2,5 e 6. I peli maggiormente flessibili saranno caratterizzati da un Fs compreso preferibilmente tra 4 e 8. I peli di primo tipo saranno preferibilmente in numero tra il 10% ed il 40% del numero totale dei peli. Tali valori possono essere ottenuti dimensionando opportunamente la sezione dei peli in relazione alla loro lunghezza.
In una ulteriore realizzazione, alla cortina di peli opportunamente ramificati e dotati di adeguata flessibilità, descritta più sopra, può vantaggiosamente essere aggiunta una serie di peli, relativamente più lunghi, generalmente ramificati, aventi il compito di aumentare la capacità pettinante dell’applicatore.
I peli del primo tipo pettinante disposti sulla stella saranno preferibilmente più lunghi e corrispondentemente quelli del secondo tipo saranno meno lunghi, in modo tale che la lunghezza dei peli del secondo tipo sia inferiore a quella dei peli più lunghi di una percentuale compresa tra il 10% ed il 25% , più preferibilmente tra il 12% ed il 18% .
I peli di primo tipo saranno preferibilmente in numero tra il 10% ed il 40% del numero totale dei peli. Ciascuno di essi potrà essere vantaggiosamente dotato di rami in numero compreso tra 1 (pelo lineare), 2 (2 rami) o 3 (3 rami).
La distribuzione dei peli pettinanti sarà preferibilmente tale da collocare i loro apici o gli apici delle loro ramificazioni in prossimità del vertice di un poligono di 3, 4, 5 o 6 lati, mentre gli apici dei peli del secondo tipo saranno approssimativamente disposti sulla circonferenza dettata dalla loro lunghezza.
Una rappresentazione esemplificativa di un stella strutturata secondo alcune delle modalità descritte è riportata in figura 7a e 7b.
In un’altra realizzazione gli apici delle ramificazioni dei peli del secondo tipo, saranno disposti approssimativamente sui lati del poligono di 3, 4, 5 o 6 lati identificato dalla posizione degli apici dei peli di primo tipo, come schematizzato a titolo di esempio in figura 8a. Ancora, i lati potranno presentare una leggera concavità, come esemplificato in figura 8b.
Un’altra realizzazione prevede la realizzazione di peli, come descritto nella prima realizzazione, ma dotati di opportuni ingrossamenti e sporgenze, sotto forma di aree caratterizzate da superfici convesse, piane o concave aventi lo scopo di aumentare la superficie disponibile per il caricamento e per l’applicazione del prodotto, tali aree essendo disposte preferibilmente sugli apici dei rami, secondo un opportuna orientazione angolare, come mostrato in modo semplificato mostrando un solo pelo e puramente a titolo di esempio in figura 9a, 9b, 9c ovvero nei punti di congiungimento delle ramificazioni, come esemplificato in figure 9d, 9e, in generale essendo cioè collocate nella zona radialmente esterna dell’applicatore, più attiva nella fase di trasferimento del prodotto sulle ciglia. In alternativa, due bracci possono essere congiunti in forma di anello, come schematizzato in figura 9f, sempre allo scopo di migliorare l’adesione, il caricamento e l’applicazione del prodotto.
Gli ingrossamenti descritti possono vantaggiosamente essere combinati tra loro e possono essere distribuiti su tutte le ramificazioni e/o su tutti gli apici, oppure soltanto su alcuni di essi, curandone peraltro la regolarità della collocazione.
Si possono anche usare forme miste di quanto sino ad ora illustrato.
In un’altra realizzazione, l’applicatore è costituito da stelle descritte in una delle realizzazioni precedenti, assemblate sullo stelo disponendole in sequenza senza che ciascuna stella risulti ruotata rispetto alla stella contigua precedente.
In una variante, l’applicatore è costituito da stelle descritte in una delle realizzazioni precedenti, assemblate sullo stelo disponendole in sequenza in modo tale che ciascuna stella risulti ruotata di un angolo pari a 180° rispetto alla precedente contigua.
Oppure, l’applicatore è costituito da stelle assemblate disponendole in sequenza in modo tale che ciascuna stella risulti ruotata di un angolo prefissato rispetto alla precedente contigua, tale angolo essendo preferibilmente stabilito in un campo variabile tra 12° e 30°, più preferibilmente tra 15° e 18°.
L’applicatore può essere costituito da stelle assemblate disponendole in sequenza in modo tale che ciascuna stella risulti ruotata di un angolo α rispetto alla precedente contigua, tale angolo α essendo pari a 45° nel caso di disposizione su un poligono di 4 lati e 36° nel caso di disposizione su un poligono di 5 lati.
Una modalità vantaggiosa per assicurare l’assenza di rotazione reciproca tra le date stelle e lo stelo sul quale sono assemblate, consiste nell’introdurre un adeguato grado di interferenza tra il foro circolare eseguito nel corpo centrale della stella e lo stelo, avente sezione circolare. E’ vantaggioso adottare un’interferenza compresa tra il 10% ed il 20% del diametro dello stelo. Ad esempio, se il diametro dello stelo è di 1,4 mm, il diametro del foro delle stelle sarà compreso tra 1,26 e 1,12 mm. Tale soluzione evita l’esecuzione di sezioni di accoppiamento complesse del foro e dell’asse, costituendone pertanto un’alternativa più semplice, versatile ed economica, adottabile in una qualsiasi delle realizzazioni sopra descritte.
E’ altresì vantaggioso realizzare un applicatore secondo una qualunque delle realizzazioni sopra descritte, caratterizzato dal fatto che lo stelo sul quale sono assemblati gli elementi stella è dotato di un’opportuna curvatura.
Infine, l’applicatore può essere fabbricato assemblando una combinazione di stelle realizzate come descritto nelle realizzazioni precedenti, una o più di esse essendo realizzate variando diversamente uno o più dei parametri e dei criteri di realizzazione descritti, pur rimanendo questi ultimi all’interno dei campi di variazione preferibili sopra descritti.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta e più particolarmente per l'applicazione del mascara alle ciglia, costituito essenzialmente da uno stelo (55) ad asse longitudinale, nonché una pluralità di elementi a stella (10) disposti sul citato stelo (55), detti elementi a stella (10) comprendono un corpo centrale (11) provvisto di un foro (12) di impegno del rispettivo elemento (10) sul detto stelo (55), nonché una pluralità di bracci o peli che si estendono radialmente dal citato corpo (11), caratterizzato dal fatto che detti bracci o peli hanno una struttura ramificata (15, 18, 19, 20) che termina in almeno due apici per ciascun pelo.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti bracci o peli recano rami (15, 18, 19, 20) in numero compreso tra 2 e 7, più preferibilmente tra 2 e 5.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti rami di detta struttura ramificata si estendono da un tronco principale (13) di base di ciascun pelo.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti rami si estendono da detto tronco da uno stesso punto o da punti diversi.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti apici di detti bracci o peli sono disposti su almeno una circonferenza massima (16) di detto elemento a stella (10).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti apici di detti bracci o peli sono disposti su circonferenze a diametro diverso di detto elemento a stella (10).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il valore di un diametro interno minimo di dette circonferenze (17) è compreso tra il 60% e il 90% del valore di un diametro esterno massimo di dette circonferenze.
  8. 8. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detti bracci o peli hanno flessibilità differenziata.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detti bracci o peli hanno ingrossamenti sagomati su di essi.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto di prevedere valori di Npc compresi tra 21 e 95.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto di prevedere valori di Gc compresi tra 0,9 e 2 mm.
  12. 12. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto di prevedere valori di Fs compresi tra 2,5 e 8.
  13. 13. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detti elementi a stella (10) sono realizzati con materiali elastomerici aventi valore di durezza Shore D compreso tra 20 e 72.
  14. 14. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che in detti elementi a stella (10) detti apici di detti peli sono disposti su lati di un poligono.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detti lati presentano una concavità.
  16. 16. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che i detti elementi a stella (10)sono disposti sequenzialmente in modo che ciascuna stella sia ruotata di 180° rispetto alla successiva.
  17. 17. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 1 a 15, caratterizzato dal fatto che i detti elementi a stella (10)sono disposti sequenzialmente in modo che ciascuna stella sia ruotata di un angolo fisso rispetto alla successiva, detto angolo avente valore compreso tra 12° e 30°.
  18. 18. Dispositivo secondo una qualunque precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che lo stelo sul quale sono assemblati gli elementi a stella è dotato di un’opportuna curvatura.
IT001410A 2008-12-12 2009-08-04 Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta ITMI20091410A1 (it)

Priority Applications (2)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT001410A ITMI20091410A1 (it) 2009-08-04 2009-08-04 Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta
EP20090177584 EP2196106B9 (en) 2008-12-12 2009-12-01 Composite applicator for decorative cosmetic products, in liquid, viscous or paste form

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT001410A ITMI20091410A1 (it) 2009-08-04 2009-08-04 Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITMI20091410A1 true ITMI20091410A1 (it) 2011-02-05

Family

ID=41820199

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT001410A ITMI20091410A1 (it) 2008-12-12 2009-08-04 Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITMI20091410A1 (it)

Citations (5)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6345626B1 (en) * 2000-07-21 2002-02-12 Color Access, Inc. Mascara applicator having compressible array of discs
WO2006130642A1 (en) * 2005-06-02 2006-12-07 The Procter & Gamble Company Cosmetic applicator
EP1767119A1 (fr) * 2005-09-21 2007-03-28 YVES SAINT LAURENT PARFUMS, (Société Anonyme) Instrument d'application d'un produit sur les cils ou les sourcils
US20080142034A1 (en) * 2006-10-09 2008-06-19 Davide Manici Cosmetic Product applicator With Multiple Typically Oriented Elements
WO2008091125A1 (en) * 2007-01-26 2008-07-31 Rnd Group Korea Inc. Mascara brush

Patent Citations (5)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6345626B1 (en) * 2000-07-21 2002-02-12 Color Access, Inc. Mascara applicator having compressible array of discs
WO2006130642A1 (en) * 2005-06-02 2006-12-07 The Procter & Gamble Company Cosmetic applicator
EP1767119A1 (fr) * 2005-09-21 2007-03-28 YVES SAINT LAURENT PARFUMS, (Société Anonyme) Instrument d'application d'un produit sur les cils ou les sourcils
US20080142034A1 (en) * 2006-10-09 2008-06-19 Davide Manici Cosmetic Product applicator With Multiple Typically Oriented Elements
WO2008091125A1 (en) * 2007-01-26 2008-07-31 Rnd Group Korea Inc. Mascara brush

Similar Documents

Publication Publication Date Title
US9232851B2 (en) Variable pitch mascara brush
CN101677674B (zh) 睫毛刷
CN101507551B (zh) 一种用于将物质涂抹到睫毛或眉毛上的涂抹器
RU2530417C2 (ru) Устройство для нанесения композиции на ресницы или брови
US6390708B1 (en) Application device and system having helical-grooved bristles, and method of applying a product
JPS63143006A (ja) マスカラ塗布用ブラシ
CN101637335A (zh) 含多种直径的刷毛的睫毛刷
US20100089415A1 (en) Instrument for applying a composition to hair or the nails and a related method of manufacture
EP2196106B9 (en) Composite applicator for decorative cosmetic products, in liquid, viscous or paste form
CN101677673A (zh) 睫毛刷
US20060225760A1 (en) Flocked wire mascara brush
CN102917615B (zh) 用于将产品涂抹在睫毛上的混合涂抹器
US9907386B2 (en) Device for applying a cosmetic product
CN103536054A (zh) 化妆品涂抹器和相关的涂抹器组件
JP7358635B2 (ja) マスカラアプリケータ
US11844425B2 (en) Applicator for applying a cosmetic product
JP4162614B2 (ja) アプリケータ並びに該アプリケータを備えた包装及び塗布装置
JP4580686B2 (ja) 化粧料塗布具および化粧料塗布セット
ITMI20082197A1 (it) Dispositivo applicatore di prodotti liquidi viscosi o paste, in particolare per le applicazioni nella cosmetica decorativa, piu' particolarmente per l'applicazione del mascara alle ciglia, e contenitore di prodotti cosmetici provvisto di questo dispo
US20210145160A1 (en) Applicator for applying product to keratinous fibres with complex core
ITMI20091410A1 (it) Dispositivo applicatore composito per prodotti cosmetici decorativi liquidi, viscosi o in pasta
JP5254275B2 (ja) 化粧料塗布具および化粧料塗布セット
CN206303400U (zh) 尤其用于睫毛膏的化妆品涂抹器和相关的涂抹器组件
JP5584855B2 (ja) 化粧料塗布具および化粧料塗布セット
US20040107974A1 (en) Cosmetics and mascara brushes with multi-fiber bristles