ITMI20091406A1 - Produzione di pellet contenenti sostanze termolabili - Google Patents

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ITMI20091406A1
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thermolabile
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Anna Paola Fifi
Stefania Morandi
Edoardo Russo
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Biotecnologie B T S R L
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Description

DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un procedimento per ottenere prodotti pellettizzati contenenti ingredienti termolabili, in particolare microorganismi probiotici, per uso nel campo dell’alimentazione animale.
TECNICA NOTA
I microorganismi probiotici vengono usati n alimentazione degli animali domestici e non, per migliorare o accrescere il loro stato di salute e di benessere. Tra di essi sono da citare i lattobacilli, i quali producono sostanze ad attività antibiotico -simile verso microrganismi patogeni. I lattobacilli sono largamente diffusi in natura e si ritrovano in vari habitat quali: la cavità orale, il tratto intestinale, e la vagina umana e animale, ed ancora si possono ritrovare in vegetali, suolo, acqua, letame, cereali ed alimenti fermentati ( carne e formaggi).
L’uso di questi probiotici quale farmaco o complemento alimentare permette di ridurre le turbe digestive di origine microbica che si instaurano ad es. nei periodi di stress, con la conseguente diminuzione dell’utilizzo di sostanze antibiotiche. L’uso di probiotici riduce anche altri disturbi talora ricorrenti negli animali, quali una sensibilità non specifica (SNN) a certi ingredienti presenti nella dieta, con associati disturbi intestinali, minore uptake di cibo, minore accrescimento corporeo, possibili fenomeni abortivi o nascita di prole particolarmente sofferente. E’ stato infatti dimostrato che l’utilizzo di lattobacilli nell’alimentazione di scrofe nel periodo di gestazione e lattazione provoca un aumento dei suinetti nati vivi e un aumento de ingestione alimentare durante il periodo di lattazione con conseguente maggiore produzione di latte. Viene inoltre riportato che nei ruminanti durante la masticazione si ha un aumento dell’ossigeno disciolto con conseguente diminuzione degli organismi che degradano le fibre, formati da batteri anaerobici . La presenza nel cibo di lactobacilli può aiutare a catturare l’ossigeno disciolto ripristinando così le condizioni atte ad un habitat corretto per gli organismi anaerobici. Viene anche riportato che alcuni animali domestici, quali ad esempio cani e gatti, possono mostrare quale conseguenza di un’alimentazione non corretta fenomeni di assorbimento alterato nella parete intestinale con presenza di disordini digestivi che si esplicano in una alterazione dell’assorbimento del contenuto acquoso e di alcuni sali e contemporanea diminuzione della flora batterica. In sintesi, l’uso di probiotici permette di ripristinare le condizioni più adatte ad un assorbimento corretto del cibo ripristinando o migliorando le condizioni generali dell’animale.
Vari sono i metodi descritti per la somministrazione di tali probiotici agli animali. Ad esempio US 6,699,514 rivendica un metodo per il trattamento di animali quali suini, pollame e ruminanti atto ad accrescere la loro performance mediante somministrazione nel cibo solido di una certa quantità di microorganismi fra cui i batteri appartenenti al gruppo dei lactobacilli, quali il Lactobacillus buchnerì, il Lactobacius kefir, il Lactobacillus parakefir e il Lactobacillus parabuchnerì. GB 2,430,366 rivendica l’uso di particolari microrganismi probiotici in composizione con cibi per il trattamento della sensibilità non specifica in cani e gatti. La domanda di brevetto KR 2004-0094160 rivendica l’uso di lactobacilli raccolti dalle feci di maiali per il loro uso in mangimi animali atti all’alimentazione di suini.
Gli alimenti destinati alimentazione animale, vengono spesso prodotti in forma di pellet, ovvero piccole unità granulari di forma cilindrica e composizione omogenea ed a basso tasso di umidità; questa forma accomuna i vantaggi di una particolare stabilità chimicofisica, insieme ad una elevata semplicità di manipolazione, dosaggio e distribuzione. I pellet vengono generalmente prodotti per estrusione di opportune formulazioni avente consistenza pastosa: il passaggio attraverso la filiera dell’estrusore, il taglio del flusso di prodotto uscente a tempi ripetuti, seguito da opportuno essiccamento, porta ad un prodotto avente caratteristiche di pellet. Tale metodologia si è mostrata utile nella produzione di alimenti che non richiedono particolari protezioni da alte temperature: si tratta infatti di un processo ad alto impatto dinamico, caratterizzato da una progressiva crescita della temperatura dell’estrusore (150°C o superiori) causata dalla frizione applicata sulla massa in transito; tale aumento di temperatura può compromettere la struttura e/o funzionalità di componenti termolabili presenti nella massa sottoposta ad estrusione, ad esempio causare gelificazione di ingredienti amidacei o denaturazione di componenti proteici. Questo fenomeno, anche noto come extrusion cookìng, si riscontra tipicamente nel caso di formulazioni contenenti microorganismi probiotici: in questo caso il formulatore è costretto a rivolgersi a formulazioni non pellettizzate, ad es. sospensioni in ambiente liquido, oppure limitarsi a produrre pellets con microorganismi morti (ancora parzialmente utili qualora non completamente de strutturati); Anche la preparazione di pellets con microorganismi morti richiede precauzioni per salvaguardarne la struttura di base. A tal fine, nella domanda W02007/060539 si sceglie di preparare dei pellets in modo tradizionale, ma privi dell’elemento termolabile: solo successivamente i pellets vengono vengono ricoperti con probiotici, enzimi o lieviti, somministrati mediante una tecnica spray. Il prodotto così ottenuto presenta tuttavia un basso contenuto di probiotici, essenzialmente confinati alla superficie del pellet, ed anche in questo caso non vivi, quindi solo limitatatamente attivi.
Il problema di ovviare all ’extrusion cooking di ingredienti termolabili non è facilmente risolvibile riducendo la velocità di estrusione: in questo caso infatti l’effetto positivo di un minor attrito viene controbilanciato dal prolungato tempo di permanenza della massa nell’estrusore, che comunque si riscalda nel corso di un procedimento continuo di estrusione: pertanto la ridotta velocità di estrusione non si riflette in un significativo calo di temperatura della massa estrusa, mentre per certo si ottiene lo svantaggio di una ridotta resa di processo.
Resta quindi fortemente sentito il bisogno di nuovi procedimenti di preparazione di pellet, che siano applicabili ad alimenti contenenti ingredienti termolabili, in particolare microorganismi probiotici.
SOMMARIO
Oggetto della presente domanda è un nuovo procedimento di estrusione per la preparazione di prodotti pellettizzati contenenti ingredienti termolabili caratterizzato dall’impiego di una particolare formulazione estrudibile e da una particolare modulazione della forza di estrusione.
La formulazione estrudibile, che forma ulteriore oggetto dell’invenzione, comprende, oltre all’ingrediente termolabile, un’adeguata quantità di filler alimentare, costituito preferibilmente da mangime amidaceo; la formulazione comprende inoltre acqua, olio, ed un componente caratterizzato da un elevato tasso di assorbimento di liquidi. I pellets si ottengono sottoponendo la suddetta formulazione ad un processo di estrusione in condizioni controllate: l’estrusore viene operato ad una velocità tale che l’assorbimento di corrente da parte del motore, causato dalla resistenza della massa in fase di estrusione, sia compreso tra il 70% ed il 90% della scala di un opportuno amperometro collegato all’estrusore stesso.
Il prodotto risultante presenta le caratteristiche morfologiche e meccaniche di un pellet ad uso alimentare, salvaguardando vantaggiosamente le caratteristiche di biologiche, strutturali e funzionali di ingredienti termolabili in esso contenuti. Il procedimento di estrusione qui descritto, ad elevata capacità produttiva, permette di ottenere pellets contenenti microorganismi probiotici vivi, in particolare lattobacilli: tali prodotti, non disponibili precedentemente, costituiscono in quanto tali un’ulteriore realizzazione dell’invenzione.
I prodotti pellettizzati così ottenuti sono utilizzabili ne alimentazione di qualsiasi animale, ad es. suini, cani, gatti, cavalli , conigli e pollame; il termine “alimento” qui utilizzato include in senso ampio mangimi, complementi alimentari per animali, prodotti medicinali ad uso veterinario, e prodotti analoghi. La loro assunzione migliora nettamente la performance degli animali, riflettendosi ad esempio in un aumentato peso corporeo, migliorata assunzione di cibo e accresciuto peso dei piccoli al momento della nascita.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Un oggetto della presente invenzione è rappresentato dalla miscela da sottoporre ad estrusione (qui definita massa estrudibile), che comprende un filler alimentare, acqua, olio, un componente ad elevato tasso di idroassorbenza, e da uno o più ingredienti termolabili.
I fillers alimentari includono preferibilmente farina di granoturco o d’orzo, eventualmente pregelatinizzati, farina di soia decortificata, siero di latte in polvere, concentrato proteico di soia, semi di soia tostata, polpe essiccate di barbabietola da zucchero, farinaccio di frumento tenero e duro, e loro miscele. Detti filler possono essere convenientemente scelti tra mangimi amidacei correntemente disponibili, ad es. farine alimentari per suinetti (Veronesi, Linea ST20).
L’ acqua (includendo quella necessaria per preparare le possibili sospensioni di microorganismi probiotici) è utilizzata in percentuale in quantità in peso rispetto al filler compresa tra 5 e 30%, preferibilmente tra 15% e 25%, più preferibilmente tra 19 % e 21%.
L’olio, preferibilmente un olio vegetale quale un olio di soia , colza, di oliva, mais, arachidi, girasole, è usato in quantità in peso rispetto al filler compresa tra 0.2% e 5% preferibilmente tra 0,5% e 3%, più preferibilmente tra 1,8% e 2,2%.
Il componente caratterizzato da un elevato tasso di assorbimento di liquidi è scelto tra crusca o altri componenti edibili dotati di analoghe proprietà di assorbimento; per “elevato tasso di assorbimento” si intende la capacità del prodotto di assorbire almeno 0.7 g di acqua per g di prodotto. Questo componente è utilizzato in percentuale in peso rispetto al filler compresa tra 3% e 20%, preferibilmente da 5% a 12% , più preferibilmente da 7% a 8%.
La presente invenzione si applica alla preparazione di qualsiasi alimento in forma di pellet che comprenda un ingrediente termolabile, ovvero un ingrediente la cui efficacia biologica e/o terapeutica viene significativamente ridotta per estrusione a temperature superiori a 60°C. Tra questi ingredienti sono preferiti i micoorganismi probiotici, e tra essi i Lattobacilli, anche noti come fermenti lattici. Specie preferite di lattobacilli sono: Lactobaci s(L) acidophilus, L.casei, L.fermentum, L.johnsoni, L.paracasei, L.reuterì, L.ruminisis, L.rhamnosus e L.plantarum.
Nelle miscele estrudibili oggetto dell’invenzione, l’ingrediente termolabile è presente, in forma omogeneamente dispersa, nelle quantità necessarie ad esplicare la funzione desiderata nel prodotto finito. Nel caso di probiotici, il relativo microrganismo viene normalmente utilizzato in forma di sospensione acquosa ottenibile da opportuni liofilizzati aventi titolo noto di lattobacilli; tale sospensione viene usata in quantità in peso rispetto al filler preferibilmente compresa tra 0.005% e 2%, più preferibilmente tra 0.006% e 1.5%, e contenente una concentrazione tale da ottenere, nella massa estrudibile, una quantità di lattobacilli sufficiente alle necessità. Il liofilo di origine può essere disponibile commercialmente, o venire preparato mediante metodologie in sé note, ovvero mediante inoculo ed incubazione di un opportuno terreno di crescita, seguito dalla raccolta, concentrazione e liofilizzazione del prodotto di coltura.
Il liofilo ottenuto può essere preventivamente sottoposto ad analisi, ad es. mediante conta su piastra, per controllare il tasso di microorganismi vivi e vitali presenti.
Le miscele estrudibili secondo l’invenzione vengono preparate per miscelazione dei sopra citati in ordine indifferente. A titolo non limitativo, è possibile ad es. preparare la necessaria quantità (ad es. kg. 100) di massa estrudibile aggiungendo nell’ordine il filler alimentare, il componente ad elevato assorbimento (es. crusca), l’ingrediente termolabile (ad es. un adatto lactobacillo o loro miscele) , l’olio (ad es. olio vegetale) e acqua; il miscelatore può essere scelto tra quelli noti nel settore, ad es. un miscelatore tipo Ribbon-Blender operato ad es. alla velocità di 60 rpm, per il tempo necessario ad ottenere una dispersione omogenea di tutti i componenti ed una massa consistentemente plastica. La massa così formata viene quindi alimentata nell’estrusore, ad es. una pressa cubettatrice General Dies mod. EI20 dotato di filiera da 2.5 mm.
Un ulteriore oggetto dell’invenzione è il procedimento per la preparazione di prodotti pellettizzati contenenti uno o più ingredienti termolabili, caratterizzato da un’elevata salvaguardia della struttura e funzionalità di detti ingredienti termolabili. Il termine “pellet” o “prodotto pellettizzato”, comunemente utilizzato nel settore dei prodotti alimentari per animali, si riferisce a prodotti suddivisi in singole unità di forma granulare cilindrica, a basso tasso di umidità e sostanzialmente omogenee per dimensioni. Il procedimento oggetto dell’invenzione comprende estrusione delle formulazioni estrudibili precedentemente descritte, in condizioni dinamiche controllate. Specificamente, il processo di estrusione viene controllato mediante l’assorbimento di corrente (espresso in Ampere) del motore: questo parametro è un indice della differenza tra l’energia applicata dal motore e la resistenza all’estrusione offerta dalla massa in transito. Un assorbimento dello 0% indica una resistenza non misurabile, quale registrabile azionando l’estrusore a vuoto; viceversa un assorbimento del 100% indica che la densità della massa assorbe completamente l’azione propulsiva del motore, arrestandone il movimento; un assorbimento intermedio tra 0 e 100% si verifica in condizioni operative di estrusione. Ai fini della presente invenzione, l’assorbimento di corrente deve essere contenuto tra il 70% e il 90%, preferibilmente tra 75% e 85%, più preferibilmente intorno ad 80%. Tali valori, derivanti dal rapporto tra la resistenza della massa da estrudere e l’energia applicata, sono validi indipendentemente dal volume dell’estrusore e dalla velocità di alimentazione. L’invenzione permette dunque di operare su scale e/o velocità di estrusione differenti, sempre controllando che l’assorbimento di corrente, resti compreso nel suddetto intervallo.
Rimanendo interno di esso, è possibile anche aumentare la velocità di estrusione, aumentando vantaggiosamente la capacità produttiva, senza influenzare significativamente l’attività dell’ingrediente termolabile. Il rispetto del suddetto intervallo permette in particolare di limitare al massimo il riscaldamento della massa in fase di estrusione, la cui temperatura resta generalmente compresa tra 30 e 50°C; ciò si osserva anche, sorprendentemente, a velocità elevate di estrusione, dunque in condizioni di maggior capacità produttiva. Rispetto ai procedimenti di estrusione precedentemente noti, intervallo di temperature sopra definito identifica condizioni altamente favorevoli al trattamento di ingredienti termolabili. E’ quindi evidente il doppio vantaggio di associare da un lato un’elevata capacità produttiva, e dall’altro un’elevata salvaguardia dell’ingrediente termolabile.
Come evidenziato sperimentalmente, il presente procedimento ha permesso di ottenere pellets con una quantità Lactobacilli vivi e vitali dell’ordine di 1 x IO<10>CFU /Kg di prodotto pellettizzato essiccato Analoghi risultati si ottengono per pellets contenenti altri microrganismi, ad es. appartenenti al genere Bifidobacterìum. I seguenti esempi illustrano a titolo non limitativo la presente invenzione.
PARTE SPERIMENTALE
Materiali e Metodi
1. Preparazione del liofilo
Inoculo : 150 ml di coltura fresca ( coltura liquida in beuta di 48 ore) di Lactobacillus plantarum allevato su MRS BROTH. (1% rispetto al volume totale)
Terreno colturale: 15 1
Composizione (quantità totale 15 1):
Prodotto Quantità g/1
Glucosio 20.0
Yeast extra 5.0
Casein peptone 10.0
Ammonio citrato 2.0
Sodio acetato anidro 5.0
K2HP04 2.0
MgS04 . 7H20 0.1
MnS04 . H20 0.1
Tween 80 1.0
Parametri fermentatore:
Flusso d’aria (l/m) in testa 1.2
Volume (litri ) 15
Set del pH 6.5
Agitazione (rpm) 50
Temperatura (°C) 30
p02 % off
Durata del processo : 94 ore
Resa cellulare del brodo al termine del processo: 2.26 x10<9>CFU / ml di brodo fermentato.
Concentrazione della biomassa: il brodo viene centrifugato a 5000 rpm per 5 minuti, il pellet viene raccolto e sospeso in acqua demineralizzata sterile e lattosio in rapporto percentuale in peso di: 62.5 % pellet e 15.62 % lattosio e 21.88 % acqua .
Liofilizzazione: la sospensione di lattobacilli concentrata viene poi sottoposta al processo di liofilizzazione per 72 ore.
Titolo di Lactobacilli vivi: 4 x IO<7>CFU/ g di liofilo.
2. Valutazione titolo Lattobacilli vivi nel prodotto pellettizzato
Al termine del processo di pellettatura il mangime viene analizzato utilizzando la metodica di seguito descritta per stimare la vitalità dei probiotici dopo il processo.
50g di mangime vengono solubilizzati in 450ml di tampone fosfato (PBS) contenente: cloruro di sodio 8 g , cloruro di potassio 0,2 g, disodio idrogenofo sfato 1,15 g, potassio diidrogenofosfato 0,2 g e acqua distillata 1000ml. La sospensione viene omogenizzata in un miscelatore tipo Waring blender per un minuto. Dopo omogenizzazione la miscela viene lasciata riposare per 15 minuti per consentire il deposito delle particelle più grossolane. Partendo da 1 ml della sospensione così preparata si eseguono delle diluizioni scalari decimali fino a IO<-9>. Le diluizioni vengono eseguite in soluzione salina peptonata contenente: Peptone pancreatico di caseina 1 g, cloruro di sodio 8,5 g e acqua distillata 1000 mi. 100 μl delle diluizioni vengono inoculati in piastre contenenti MRS agar solidificato utilizzando la tecnica per spatolamento. Le piastre vengono poi incubate a 37 °C per 48-72 ore in anaerobiosi. Al termine del periodo d’incubazione vengono contate le colonie presenti nelle piastre con un numero totali di colonie compreso tra 10 e 300.
II calcolo del numero di microorganismi per grammo o millilitro di prodotto si effettua utilizzando la seguente formula:
∑c
N = ,
V(m+0.1n2)d
∑c = somma delle colonie contate nelle diverse piastre alle due diluizioni prese in esame
V = volume dell’inoculo posto nella piastra
n= numero di piastre contate alla diluizione più bassa n2 = numero di piastre contate alla diluizione più alta d = diluizione relativa ai primi conteggi effettuati.
Il risultato ottenuto viene arrotondato alla seconda cifra significativa, ed espresso Esprimere il risultato con un numero compreso tra 1.0 e 9.9 moltiplicato per 10<x>. Il risultato corrisponde al numero stimato delle Unità Formanti Colonie di batteri per grammo campione in esame ( U.F.C. / g ).
Esempio 1
Preparazione di mangime pellettizzato
In un miscelatore di tipo Ribbon Blender munito di pale rotanti si aggiungono nell’ordine e sotto agitazione a 60 rpm : filler alimentare 87 Kg (mangime Linea ST20 Veronesi, Quinto Valpantena VR Italia), olio di soia 5 Kg , crusca 8 Kg , sosp. acquosa di Lactobacilli 0.026kg, acqua 8 Kg.
La sospensione acquosa di Lactobacilli è stata ottenuta a partire dal liofilo, preparato secondo la metodica descritta in precedenza, in quantità tale da ottenere un titolo di lactobacilli di lxlO<11>CFU (unità formanti colonia) per Kg di filler alimentare. Dopo 15 minuti di mescolamento, la miscela estrudibile così ottenuta viene alimentata in un estrusore (pressa cubettatrice tipo General Dies mod. EI20, filiera 2.5 mm). La velocità del motore dell’estrusore è regolata ad ottenere un assorbimento di corrente (Ampere) pari all’80%. La temperatura dell’estruso in uscita è risultata pari a 40°C.
Il mangime così pellettizzato (essiccato) viene analizzato (secondo la metodica espressa in precedenza) ottenendo la seguente concentrazione di lattobacilli vivi e vitali: 2.1 x IO<10>CFU / Kg di mangime.
Esempio 2
Preparazione di mangime pellettizzato (riferimento)
In un miscelatore di tipo Ribbon Blender munito di pale rotanti si aggiungono nell’ordine e sotto agitazione a 60 rpm : filler alimentare 94 Kg (mangime Linea ST20 Veronesi, Quinto Valpantena VR Italia), olio di soia 3 Kg, crusca 3 Kg , sosp. acquosa di Lactobacilli 0.035kg, acqua 10 Kg.
La sospensione acquosa di Lactobacilli è stata ottenuta a partire dal liofilo, preparato secondo la metodica descritta in precedenza, in quantità tale da ottenere un titolo di lattobacilli di 1x10<11>CFU (unità formanti colonia) per Kg di filler alimentare. Dopo 15 minuti di mescolamento, la miscela estrudibile così ottenuta viene alimentata in un estrusore (pressa cubettatrice tipo General Dies mod. EI20, filiera 2.5 mm). La velocità del motore dell’estrusore è regolata ad ottenere un assorbimento di corrente (Ampere) pari al 60% La temperatura dell’estruso in uscita è risultata pari a 60°C.
Il mangime così pellettizzato (essiccato) viene analizzato ( secondo la metodica espressa in precedenza ) ottenendo un concentrazione di lattobacilli vivi e vitali pari a 3.1 x 1O<9>CFU / Kg di mangime, fortemente inferiore a quello riscontrato ne esempio 1, in accordo con l’invenzione.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la preparazione di prodotti pellettizzati contenenti uno o più ingredienti termolabili, comprendente l’estrusione, entro condizioni controllate di assorbimento di corrente da parte dell’estrusore, di una formulazione estrudibile comprendente l’ingrediente termolabile, un filler alimentare, acqua, olio, ed un componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui l’estrusione viene effettuata monitorando che l’assorbimento di corrente da parte dell’estrusore in fase di estrusione sia compreso tra il 70 ed il 90% della scala di un amperometro collegato all’estrusore stesso.
  3. 3. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-2, in cui la velocità di estrusione viene portata al valore massimo compatibile con dette condizioni controllate di assorbimento di corrente.
  4. 4. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-3, in cui la temperatura del prodotto uscente dall’estrusore è compresa tra 30 e 50°C.
  5. 5. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-4, in cui la formulazione estrudibile comprende i seguenti quantitativi, in percentuale in peso rispetto al filler alimentare: acqua 5-30%, olio 0.2-5%, componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi 3-20%.
  6. 6. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-5, in cui la formulazione estrudibile comprende i seguenti quantitativi, in percentuale in peso rispetto al filler alimentare: acqua 15-25%, olio 0.5-3%, componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi 5-12%.
  7. 7. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-6, in cui la formulazione estrudibile comprende i seguenti quantitativi, in percentuale in peso rispetto al filler alimentare: acqua 19-21%, olio 1.8-2.2 %, componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi 7-8%.
  8. 8. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-7, in cui l’ingrediente termolabile è un microorganismo probiotico.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 8, in cui il microorganismo probiotico è costituito da lattobacilli.
  10. 10. Composizione estrudibile per la preparazione di prodotti pelle ttizzati, comprendente uno o più ingredienti termolabili, un filler alimentare, acqua, olio, ed un componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi.
  11. 11. Composizione secondo la rivendicazione 10, comprendente i seguenti quantitativi, in percentuale in peso rispetto al filler alimentare: acqua 5-30%, olio 0.2-5%, componente ad elevato tasso di assorbimento di liquidi 3-20%.
  12. 12. Pellets contenente uno o più ingredienti termolabili, ottenibili mediante il procedimento descritto nelle rivendicazioni 1-9.
  13. 13. Pellets secondo la rivendicazione 12, dove l’ingrediente termolabile è costituito da lattobacilli.
  14. 14. Pellets secondo la rivendicazione 13, contenente una quantità di lattobacilli vivi e vitali superiore a 1 x IO<9>CFU / Kg di alimento essiccato
  15. 15. Uso di pellets secondo le rivendicazioni 12-14 come alimenti per animali.
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Citations (7)

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