ITBO20120285A1 - Montatura per occhiale con materiale superelastico - Google Patents

Montatura per occhiale con materiale superelastico Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
MONTATURA PER OCCHIALE CON MATERIALE SUPERELASTICO
La presente invenzione ha per oggetto una montatura per occhiale con materiale superelastico (ovvero a memoria di forma), in particolare del tipo avente almeno una porzione della montatura (in particolare uno o più inserti applicati alle astine) realizzati con un materiale superelastico (ovvero a memoria di forma).
E’ attualmente noto impiegare un materiale a memoria di forma (generalmente NiTi) nelle montature di occhiali, per esempio mediante impiego nelle montature di appositi inserti in tale materiale.
Per esempio, tale impiego à ̈ noto dalle pubblicazioni brevettuali JP2011053470 e CN201796197U.
Questo genere di montature, tuttavia, à ̈ affetto da problemi di affidabilità, legati in particolare alla resistenza a fatica della montatura. Va infatti presente che le elevate e frequenti deformazioni cui à ̈ soggetto il materiale a memoria di forma ne abbreviano la durata, anticipandone la rottura.
Inoltre, tali montature attualmente note hanno il problema di rendere complicata sia la relativa procedura di assemblaggio sia la procedura di sostituzione degli inserti in materiale a memoria di forma.
Tali inserti, inoltre, risultano esternamente visibili ed interrompono la continuità del profilo esterno della montatura, penalizzandone la gradevolezza estetica.
I summenzionati inconvenienti, peraltro, non sono alleviati dalle soluzioni descritte nelle due domande di brevetto sopra citate.
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto rendere disponibile una montatura per occhiale con materiale a memoria di forma che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, à ̈ scopo della presente invenzione mettere a disposizione una montatura per occhiale con materiale superelastico (ovvero a memoria di forma) che presenti elevata robustezza ed affidabilità nel tempo. E’ inoltre scopo della presente invenzione mettere a disposizione una montatura per occhiale con materiale superelastico (ovvero a memoria di forma) che sia esteticamente gradevole.
Gli scopi sono pienamente raggiunti dalla montatura secondo la presente invenzione, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate. In particolare, la montatura del trovato comprende un telaio frontale e una coppia di astine connesse al telaio mediante corrispondenti cerniere.
Ciascuna astina ha una prima ed una seconda porzione e un inserto realizzato in un materiale superelastico (ovvero a memoria di forma) disposto a mutuo collegamento di dette due porzioni dell’astina.
Si osservi che detto materiale ad elevata elasticità (superelastico) à ̈ uno “smart material†, ovvero un materiale a memoria di forma.
Più in particolare, per quanto riguarda l’espressione “a memoria di forma†utilizzata nel presente documento, si osservi quanto segue.
Per materiale a memoria di forma si intende un materiale avente la proprietà di memorizzare una forma, per ritornarvi spontaneamente al cessare di una condizione di perturbamento del materiale (rispetto ad una configurazione di riposo prestabilita del materiale). Secondo una tecnologia sostanzialmente nota, tale proprietà à ̈ associata al fatto che il materiale ha una struttura interna (atomica) organizzata secondo due configurazioni alternative (ordinariamente denominate “austenitica†e “martensitica†), con possibilità di transizione da una fase all’altra e viceversa attraverso un movimento degli atomi che non richiede fenomeni diffusivi, ma solamente un loro moto cooperativo istantaneo, che dà origine ad una struttura cristallina più stabile. A ciascuna di dette fasi corrispondendo una rispettiva forma del materiale.
Nel presente trovato, in particolare, il materiale a memoria di forma à ̈ configurato in modo tale da mantenere una forma prestabilita (associata alla condizione di asta indeformata), corrispondente a una relativa fase di equilibrio stabile, in un intervallo di temperature di riferimento (circa [-10°C, 40°C]), ed à ̈ configurato in modo da cambiare la propria fase (essendo soggetto così ad una transizione di fase) e dunque la propria forma in risposta a una sollecitazione meccanica esterna (di esteroflessione dell’asta), per poi ritornare spontaneamente nella fase di equilibrio, al cessare della sollecitazione esterna (che à ̈ una sollecitazione meccanica di esteroflessione dell’asta dell’occhiale). In questo senso il materiale à ̈ a memoria di forma ovvero à ̈ superelastico.
Dunque, nel presente trovato, il materiale a memoria di forma à ̈ monostabile, nel senso che ha una fase di equilibrio stabile, memorizzata nella struttura interna del materiale stesso.
Secondo l’invenzione, la montatura comprende, per ciascuna astina, mezzi di vincolo meccanico, configurati per limitare un’esteroflessione dell’astina.
Tali mezzi di vincolo meccanico sono disposti tra la prima e la seconda porzione dell’astina e sono operativamente attivi tra dette prima e seconda porzione per limitare almeno una flessione di detto inserto rispetto ad una configurazione indeformata dell’inserto. Si osservi che tale flessione à ̈ una deformazione elastica dell’astina in un piano di giacitura dell’astina durante la rotazione tra la posizione ripiegata e quella aperta.
Ovvero, detto piano di giacitura dell’astina à ̈ perpendicolare all’asse di rotazione definito dalla cerniera interposta tra l’astina e il telaio frontale. Detti mezzi di vincolo meccanico sono configurati per contrastare un’esteroflessione dell’astina, almeno a partire da una esteroflessione di entità prestabilita. Dunque, la presenza dell’inserto superelastico protegge la cerniera da uno stress meccanico dovuto all’esteroflessione (ovvero la flessione dell’astina verso l’esterno dopo che l’astina ha già raggiunto la posizione aperta e la cerniera non consente una ulteriore rotazione dell’astina verso l’esterno); la presenza di detti mezzi di vincolo meccanico protegge l’inserto da un eccessivo stress meccanico in fase di esteroflessione dell’astina.
In questa luce, si osservi che, nel seguito, i mezzi di vincolo meccanico verranno denominati anche dei mezzi per contrastare l’esteroflessione dell’astina.
Detti mezzi di vincolo meccanico comportano un miglioramento della robustezza e della flessione dell’astina verso l’esterno, contribuendo ad aumentare la resistenza a fatica della montatura.
In dettaglio, i citati mezzi per contrastare l’esteroflessione dell’astina comprendono, per ciascuna astina, una struttura di rivestimento interposta tra le due porzioni dell’astina e disposta ad almeno parziale rivestimento dell’inserto.
La struttura di rivestimento à ̈ configurata in modo tale che, a seguito di un’esteroflessione dell’astina, almeno una porzione della struttura di rivestimento subisca una compressione atta a contrastare l’esteroflessione dell’astina.
Preferibilmente, la struttura di rivestimento à ̈ conformata in modo da cooperare con le estremità dell’astina per rivestire completamente detto inserto celando detto inserto alla vista.
La struttura di rivestimento comprende almeno un elemento di rivestimento calzato sull’inserto.
Preferibilmente, la struttura di rivestimento comprende una pluralità di elementi di rivestimento calzati sull’inserto.
Preferibilmente, dette prima ed alla seconda porzione dell’astina definiscono un primo ed un secondo elemento terminale, rispettivamente, fissati a porzioni di estremità dell’inserto.
Detto almeno un elemento di rivestimento à ̈ (mobilmente) applicato all’inserto, preferibilmente ad una porzione intermedia (centrale) dell’inserto.
Detto almeno un elemento di rivestimento definisce un elemento distanziale interposto tra i due elementi terminali (ovvero tra dette prima ed alla seconda porzione dell’astina).
Tale struttura di rivestimento realizza quindi uno scheletro esterno di irrigidimento che guida l’esteroflessione dell’astina opponendosi ad essa in modo tale da limitarne l’entità e quindi da aumentare la vita utile dell’inserto in materiale a memoria di forma. Preferibilmente, gli elementi di rivestimento presentano rispettive superfici di mutuo contatto aventi giacitura piana e sono disposti in attestamento reciproco lungo tali superfici a giacitura piana in una configurazione non esteroflessa dell’astina.
Inoltre, preferibilmente, gli elementi di rivestimento presentano rispettive superfici di contatto con detti primo e secondo elemento terminale (definiti da dette prima ed alla seconda porzione dell’astina).
Preferibilmente, detti elementi di rivestimento (formanti la struttura di rivestimento) sono scorrevolmente calzati sullo (o almeno su una porzione centrale dello) inserto ed impaccati l’uno contro l’altro tra detti primo e secondo elemento terminale (ovvero tra dette prima ed alla seconda porzione dell’astina).
Tale configurazione, che definisce in dettaglio il citato scheletro di irrigidimento, fa sì che l’inserto possa essere completamente celato alla vista dall’esterno, senza quindi penalizzare l’estetica della montatura.
Preferibilmente, almeno uno di detti primo e secondo elemento terminale (ovvero almeno una di dette prima ed alla seconda porzione dell’astina) definisce, su una propria porzione disposta da parte opposta rispetto all’altra astina, almeno un intaglio disposto trasversalmente ad una direzione prevalente di sviluppo dell’astina..
L’inserto presenta una configurazione a piastrina avente un piano prevalente di giacitura e presenta almeno un’apertura di alleggerimento atta a promuovere una deformabilità flessionale dell’inserto.
All’inserto possono quindi essere conferite le proprietà di flessibilità e di resistenza desiderate, in funzione della conformazione e della distribuzione delle aperture di alleggerimento.
Preferibilmente, l’inserto presenta una direzione prevalente di sviluppo allineata ad una direzione prevalente di sviluppo dell’astina e presenta almeno due aperture di alleggerimento tra loro allineate lungo la direzione prevalente di sviluppo dell’inserto e separate da una porzione di irrigidimento disposta trasversalmente alla direzione prevalente di sviluppo dell’inserto.
Tale configurazione dell’inserto, avente la citata porzione di irrigidimento, conferisce all’inserto una maggiore resistenza alla flessione e quindi una maggior vita utile ed affidabilità.
Al fine di ottenere un’ottimale resistenza a fatica e quindi affidabilità, le aperture di alleggerimento dell’inserto presentano un profilo avente spigoli raccordati con raggio di raccordo preferibilmente superiore a 0.3 mm; più preferibilmente, tale raggio di raccordo à ̈ di almeno 0.4 mm e più preferibilmente di almeno 0.5 mm.
Preferibilmente, dette prima ed alla seconda porzione dell’astina (ovvero detti primo e secondo elemento terminale) definiscono una sede frontale per l’inserimento di una rispettiva porzione terminale dell’inserto.
Preferibilmente, dette prima ed alla seconda porzione dell’astina (ovvero detti primo e secondo elemento terminale) definiscono un foro laterale (comunicante con detta sede frontale) ed allineabile con un corrispondente alloggiamento passante realizzato nella porzione terminale dell’inserto.
Ciascun foro laterale alloggia un rispettivo perno di bloccaggio il quale si impegna simultaneamente anche nel rispettivo alloggiamento passante dell’inserto infilato nell’elemento terminale in modo tale da agganciare reciprocamente l’inserto alle estremità dell’astina.
Preferibilmente, i perni di bloccaggio non presentano filettatura ma sono inseriti a pressione.
Tale sistema di collegamento tra le estremità dell’astina e l’inserto à ̈ vantaggiosamente privo di saldature e viti; esso risulta essere molto semplice da utilizzare ed à ̈ comodamente reversibile e facilita notevolmente la procedura di assemblaggio dell’asta.
L’inserto ha forma e allungata lungo un asse longitudinale. Inoltre, l’inserto ha forma appiattita in un piano contenente un asse trasversale a detto asse longitudinale.
In questa luce, si osservi che, preferibilmente, l’inserto à ̈ conformato in modo da essere simmetrico rispetto ad una sua mezzeria rispetto a detto asse longitudinale.
In tal modo, l’inserto può essere agganciato alle estremità dell’astina in una configurazione ruotata di 180 gradi rispetto all’asse trasversale, ossia scambiando le estremità dell’inserto.
Preferibilmente, l’inserto à ̈ conformato in modo da essere simmetrico rispetto ad una sua mezzeria rispetto a detto asse trasversale.
In tal modo, l’inserto può essere agganciato alle estremità dell’astina in una configurazione ruotata di 180 gradi rispetto all’asse longitudinale.
Inoltre, in accordo con l’invenzione, la struttura di rivestimento presenta una sagoma esterna sostanzialmente continua e definente un prolungamento delle sagome esterne delle due porzioni di estremità dell’astina.
In altre parole, il profilo esterno delle due estremità dell’astina risulta raccordato con continuità nel passaggio tra le due porzioni grazie alla configurazione esterna della struttura di rivestimento, la quale ricopre l’inserto, migliorando la resa estetica della montatura.
Preferibilmente, la prima e la seconda estremità dell’astina definiscono (hanno) una prima e una seconda porzione terminale, rispettivamente; dette prima e seconda porzione terminale sono calzate su rispettive estremità dell’inserto.
Pertanto, dette prima e una seconda porzione terminale costituiscono una coppia di elementi terminali di rivestimento (di rispettive porzioni di estremità dell’inserto) fissate all’inserto stesso.
Gli elementi di rivestimento formanti la struttura di rivestimento sono calzati a una porzione intermedia (centrale) dell’inserto e cooperano con detti primo e secondo elemento terminale per realizzare una copertura completa dell’inserto.
Gli elementi di rivestimento formanti la struttura di rivestimento sono accoppiati tra loro e a detti primo e secondo elemento terminale, in modo da essere mobili reciprocamente; preferibilmente, gli elementi di rivestimento sono accoppiati mobilmente tra loro e a detti primo e secondo elemento terminale, a guisa delle vertebre di una colonna vertebrale.
Il trovato mette a disposizione anche un procedimento di montaggio di una montatura per occhiale provvista di un inserto in materiale a memoria di forma.
Tale procedimento comprende le seguenti fasi:
- predisposizione di una coppia di astine, ciascuna suddivisa in una prima ed una seconda porzione tra loro separate;
- predisposizione di una coppia di inserti realizzati in un materiale a memoria di forma;
- fissaggio stabile di dette prima ed una seconda porzione di ciascuna astina alle rispettive porzioni terminali del corrispondente inserto.
Secondo l’invenzione, il procedimento comprende anche una fase di applicazione, su ciascun inserto ed esternamente ad esso, di una rispettiva struttura di rivestimento, per limitare almeno una esteroflessione di detto inserto rispetto ad una configurazione indeformata dell’inserto.
Preferibilmente, l’applicazione della struttura di rivestimento comprende una fase di inserimento dell’inserto in una pluralità di elementi di rivestimento (preferibilmente tre), in modo che detti elementi di rivestimento siano mobilmente accoppiati tra loro e a elementi terminali definiti da dette prima ed una seconda porzione dell’astina.
Si osservi che gli elementi di rivestimento hanno una conformazione sostanzialmente anulare, per essere scorrevolmente accoppiati esternamente all’inserto.
Preferibilmente, il fissaggio di dette prima e seconda porzione di ciascuna astina alle rispettive porzioni terminali del corrispondente inserto avviene senza saldature e senza viti, mediante inserimento di perni in corrispondenti sedi definite in dette prima ed una seconda porzione delle astine e nelle porzioni terminali degli inserti.
Le caratteristiche tecniche della presente invenzione, secondo il suddetto scopo, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra una vista complessiva di un paio di occhiali equipaggiato con una montatura secondo la presente invenzione;
- le figure 2A e 2B mostrano un parte degli occhiali di figura 1 in due differenti configurazioni di utilizzo; - le figure 3 e 4 mostrano due viste parzialmente in esploso della parte a memoria di forma della montatura di figura 1 in una prima forma realizzativa;
- la figura 5 mostra una vista in esploso, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre, di un particolare della montatura di figura 1;
- le figure 6-9 sono differenti viste, di diversi componenti e da diverse angolazioni, della parte a memoria di forma della montatura di figura 1;
- le figure 10A e 10B sono due viste di una parte di montatura mostrata in figura 2A e 2B, in due differenti configurazioni operative.
In accordo con le figure annesse, con 1 Ã ̈ complessivamente rappresentata una montatura secondo la presente invenzione.
La montatura 1 comprende un telaio 101 frontale.
Nell’ambito della presente invenzione, la montatura 1 può essere di tipo rimless o di tipo tradizionale (vale a dire con frontale che avvolge le lenti 2). In particolare, la presente invenzione à ̈ applicabile ad entrambe dette tipologie di montatura.
Si osservi inoltre che la presente invenzione non à ̈ limitata all’impiego di uno specifico materiale per il frontale e le aste, che possono essere realizzate in qualunque materiale, per esempio metallico o plastico o di altro tipo.
In ogni caso, il telaio 101 frontale comprende due porzioni 102 di aggancio, denominate anche musetti.
Tali porzioni 102 di aggancio hanno la funzione di connettere le lenti 2 a corrispondenti astine 3 della montatura.
Le astine 3 sono connesse alle porzioni 102 di aggancio del telaio 101 frontale mediante cerniere 12.
Se il telaio 101 Ã ̈ di tipo rimless, esso comprende le porzioni 102 di aggancio e un ponte di connessione delle lenti.
Se il telaio 101 Ã ̈ di tipo tradizionale (non rimless), esso comprende anche struttura che circonda le lenti, connessa alle porzioni 102 di aggancio e al ponte.
Ciascuna astina 3 comprende una prima porzione 3a, collegata alla corrispondente porzione 102 di aggancio mediante la cerniera 12, ed una seconda porzione 3b, definente l’estremità libera dell’astina 3 appoggiabile all’orecchio dell’utilizzatore.
Le due porzioni 3a, 3b dell’astina 3 sono tra loro collegate per mezzo di un inserto 4 (visibile nelle figure 4-6) realizzato in un materiale a memoria di forma, per esempio NiTi.
Come visibile nelle figure 4-6, l’inserto 4 à ̈ definito da una piastrina avente un piano prevalente di giacitura e preferibilmente sviluppantesi, in tale piano, lungo una direzione (longitudinale) prevalente di sviluppo che coincide con la direzione prevalente di sviluppo dell’astina 3.
Nella forma realizzativa illustrata e visibile chiaramente in figura 5, l’inserto 4 ha profilo esterno sostanzialmente rettangolare, con vertici arrotondati. Preferibilmente, l’inserto 4 à ̈ interamente realizzato nel summenzionato materiale a memoria di forma.
L’inserto 4 presenta almeno un’apertura 5 di alleggerimento, passante attraverso l’intero spessore dell’inserto 4. Tale apertura 5 ha la funzione di aumentare la deformabilità flessionale dell’inserto 4. L’apertura 5 à ̈ conformata in modo tale da conferire all’inserto 4 una deformabilità differenziata in corrispondenza delle diverse zone dell’inserto 4.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, come visibile in figura 5, l’inserto 4 presenta due aperture passanti 5 tra loro allineate lungo la direzione prevalente di sviluppo dell’inserto 4 e separate da una porzione di irrigidimento 4c disposta trasversalmente alla citata direzione prevalente di sviluppo dell’inserto 4. La porzione di irrigidimento 4c si sviluppa lungo una linea di mezzeria perpendicolare alla direzione prevalente di sviluppo dell’inserto 4.
Preferibilmente, le aperture passanti 5 presentano anch’esse una direzione prevalente di sviluppo allineata lungo la citata direzione prevalente di sviluppo dell’inserto 4.
Preferibilmente, inoltre, l’inserto 4 ha conformazione simmetrica rispetto alla citata linea di mezzeria dell’inserto 4.
Per tale ragione, le aperture passanti 5 sono identiche tra loro e configurate specularmente rispetto alla citata linea di mezzeria dell’inserto 4.
L’inserto 4 presenta inoltre una coppia di alloggiamenti 6 passanti i quali si sviluppano lungo un profilo circolare a definire almeno in parte una conformazione a foro.
Nella forma realizzativa illustrata in figura 5, ciascun alloggiamento 6 definisce un allargamento localizzato di una porzione di una rispettiva apertura passante 5, in cui tale allargamento localizzato si sviluppa lungo due archi di circonferenza definenti in parte detta conformazione a foro dell’alloggiamento 6.
Preferibilmente, per ragioni che verranno chiarite nel seguito, i due alloggiamenti 6 sono disposti su rispettive porzioni terminali 4a tra loro contrapposte dell’inserto 4.
In una forma realizzativa non illustrata, i due alloggiamenti 6 sono costituiti da rispettivi fori passanti aventi sezione preferibilmente circolare e disgiunti dalle citate aperture 5, ma comunque localizzati sulle citate porzioni terminali 4a dell’inserto 4.
Preferibilmente, al fine di aumentare la resistenza a fatica dell’inserto 4, le aperture 5 presentano un profilo avente spigoli raccordati con raggio di raccordo “R†preferibilmente superiore a 0.3 mm; più preferibilmente, tale raggio di raccordo à ̈ di almeno 0.4 mm e più preferibilmente di almeno 0.5 mm.
Secondo l’invenzione, la montatura 1 comprende, per ciascuna astina 3, mezzi 7 di vincolo meccanico, configurati per limitare un’esteroflessione dell’astina 3. Tali mezzi 7 di vincolo meccanico costituiscono mezzi per contrastare un’esteroflessione dell’astina 3.
A fini di chiarezza, si specifica che con il termine “esteroflessione†si intende una deformazione o piegatura dell’astina 3 verso l’esterno, vale a dire in allontanamento dall’altra astina 3, a definire quindi una configurazione divergente delle due astine 3. Tale configurazione à ̈ illustrata nelle figure 2B e 10B, in cui l’angolo “α†rappresenta l’angolo di esteroflessione, mentre la corrispondente configurazione indeformata dell’astina 3 à ̈ mostrata nelle figure 2A e 10A.
I citati mezzi 7 per contrastare l’esteroflessione dell’astina 3 sono disposti tra le due porzioni 3a, 3b dell’astina 3 e sono attivi tra di esse per ostacolare almeno la flessione dell’inserto 4 rispetto ad una configurazione indeformata dell’inserto 4 corrispondente ad un mutuo allineamento delle due porzioni 3a, 3b dell’astina 3, ed in particolare per ostacolare l’inclinazione reciproca tra le due porzioni 3a, 3b dell’astina 3.
Preferibilmente, in una forma realizzativa preferita ed illustrata nelle figure annesse, i citati mezzi 7 per contrastare l’esteroflessione dell’astina 3 comprendono, per ciascuna astina 3, una struttura di rivestimento 8 interposta tra le due porzioni 3a, 3b dell’astina 3 e disposta ad almeno parziale rivestimento dell’inserto 4. La struttura di rivestimento 8 à ̈ configurata in modo tale che, a seguito di un’esteroflessione dell’astina 3, almeno una porzione della struttura di rivestimento 8 (in particolare quella disposta in posizione contrapposta all’altra astina 3) subisca una compressione atta a contrastare l’esteroflessione dell’astina 3.
Durante tale compressione, avviene una simultanea trazione dell’inserto 4 le cui estremità sono fissate a corrispondenti estremità tra loro affacciate delle due porzioni 3a, 3b dell’astina 3 come in seguito verrà descritto.
La prima porzione 3a dell’astina 3 comprende un corrispondente primo elemento 9 terminale, a cui à ̈ connessa una prima porzione (estremità) 4a dell’inserto 4.
La seconda porzione 3b dell’astina 3 comprende un corrispondente secondo elemento 10 terminale, a cui à ̈ connessa una seconda estremità 4a dell’inserto 4.
La struttura di rivestimento 8 comprende almeno un elemento di rivestimento, accoppiato mobilmente all’esterno dell’inserto 4 e accoppiato mobilmente a detti primo e secondo elemento terminale 9 e 10.
Preferibilmente, la struttura di rivestimento 8 comprende una pluralità di elementi di rivestimento 11a-11c disposti tra le due porzioni 3a, 3b dell’astina 3 e calzati sull’inserto 4.
Detti elementi di rivestimento 11a-11c sono mobilmente accoppiati tra loro e a detti primo e secondo elemento terminale 9 e 10.
Preferibilmente, gli elementi di rivestimento 11a-11c rivestono l’inserto 4 in modo tale da nasconderlo alla vista quando la montatura 1 à ̈ indossata da un utilizzatore.
Preferibilmente, detti primo ed un secondo elemento terminale 9, 10 sono calzati su rispettive porzioni terminali 4a dell’inserto 4.
La citata pluralità di elementi di rivestimento 11a-11c comprende almeno un elemento intermedio di rivestimento 11b, interposto tra due elementi estremi di rivestimento 11a e 11c; detti elementi estremi di rivestimento 11a e 11c sono accoppiati ai due elementi terminali 9, 10.
Gli elementi di rivestimento 11a-11c sono calzati su una porzione centrale 4b dell’inserto 4.
Nell’esempio illustrato, ciascuna cerniera 12 comprende una vite 121; in alternativa, la cerniera definisce un’articolazione priva di viti.
Il primo elemento terminale 9 à ̈ solidale alla prima porzione 3a dell’astina 3, ovvero forma un pezzo unico rispetto ad essa.
Il secondo elemento terminale 10 à ̈ fissato (per esempio per saldatura) alla seconda porzione 3b dell’astina 3; in alternativa, il secondo elemento terminale 10 à ̈ collegabile alla seconda porzione 3b dell’astina 3, per esempio mediante inserimento reciproco od altro collegamento stabile.
In una variante non illustrata, Ã ̈ previsto che la struttura 8 comprenda un unico elemento di copertura che si estende dal primo al secondo elemento terminale 9, 10.
Preferibilmente, la struttura 8 comprende una pluralità di elementi di rivestimento 11a-11c (per esempio tre) disposti in successione lungo la direzione (longitudinale) prevalente di sviluppo dell’inserto 4 ed impaccati tra i due elementi terminali 9, 10.
Le figure 7 e 9 mostrano gli elementi intermedi 11a-11c in posizione reciprocamente affiancata secondo due viste laterali opposte, mentre la figura 8 mostra una vista dall’alto degli elementi intermedi 11a-11c.
Preferibilmente, come visibile nelle figure 6 e 8, gli elementi di rivestimento 11a-11c (e i due elementi terminali 9, 10) presentano rispettive superfici frontali 13 di mutuo contatto aventi giacitura piana. In una configurazione indeformata dell’inserto 4 (corrispondente ad una configurazione non esteroflessa dell’astina 3 in cui le due porzioni 3a e 3b sono tra loro allineate), i summenzionati elementi di rivestimento 11a-11c sono disposti in attestamento reciproco (e in allineamento con i due elementi terminali 9, 10); in particolare, gli elementi di rivestimento 11a-11c e i due elementi terminali 9, 10 hanno le superfici frontali 13 adiacenti disposte in mutuo appoggio.
Tale configurazione à ̈ esemplificata nella figura 2A.
In tale configurazione, l’esteroflessione dell’astina 3 determina una trazione dell’inserto 4 ed una corrispondente compressione di una parte di ciascun elemento di rivestimento 11a-11c, in particolare una parte di essi rivolta verso l’esterno degli occhiali, da parte opposta rispetto all’altra astina 3.
Pertanto, gli elementi di rivestimento 11a-11c definiscono rispettivi elementi distanziali interposti tra gli elementi terminali 9, 10 per instaurare una sollecitazione di compressione nella struttura di rivestimento 8, quando l’astina 3 viene esteroflessa. Preferibilmente, almeno uno degli elementi terminali 9, 10 (preferibilmente entrambi) definisce, su una propria porzione disposta da parte opposta rispetto all’altra astina 3 (quindi sulla porzione preposta a risultare compressa a seguito dell’esteroflessione), almeno un intaglio 14 disposto trasversalmente alla direzione prevalente di sviluppo dell’astina 3.
Preferibilmente, inoltre, nella forma realizzativa avente un solo elemento di rivestimento l’elemento di rivestimento presenta anch’esso almeno un intaglio 15 (preferibilmente due intagli 15 paralleli) disposto trasversalmente alla direzione prevalente di sviluppo dell’astina 3 in modo tale da promuovere la deformazione elastica di detto unico elemento di rivestimento durante l’esteroflessione dell’astina 3.
Nella preferita forma realizzativa avente una pluralità di elementi di rivestimento 11a-11c, invece, tali intagli sugli elementi di rivestimento 11a-11c possono non essere presenti; infatti, l’inclinazione reciproca tra gli elementi di rivestimento 11a-11c durante l’esteroflessione dell’astina 3 può essere favorita attraverso la realizzazione di opportuni raccordi 16 negli spigoli degli elementi di rivestimento 11a-11c tra loro affacciati ed attorno ai quali gli elementi di rivestimento 11a-11c idealmente ruotano reciprocamente durante l’esteroflessione dell’astina 3. Tali raccordi 16 sono quindi realizzati su spigoli orientati parallelamente ai summenzionati intagli 14 degli elementi terminali 9, 10 (ovvero delle porzioni terminali 9, 10).
Al fine di essere calzati sull’inserto 4, gli elementi di rivestimento 11a-11c (ed eventualmente gli elementi terminali 9, 10) presentano rispettive sedi frontali 17 di accoglimento di una rispettiva parte dell’inserto 4. In maggior dettaglio, la sede 17 degli elementi terminali 9, 10 può essere cieca, dovendo ricevere una rispettiva porzione terminale 4a dell’inserto 4.
Differentemente, la sede 17 degli elementi di rivestimento 11a-11c à ̈ passante lungo la lunghezza di ciascun elemento intermedio 11a-11c dovendo questi ultimi essere calzati sulla porzione centrale 4b dell’inserto 4.
I due elementi terminali 9, 10 (solidali alle corrispondenti porzioni 3a e 3b dell’astina 3) presentano inoltre mezzi di bloccaggio preposti a trattenere stabilmente la porzione terminale 4a dell’inserto 4 all’interno della sede frontale 17 del rispettivo elemento terminale 9, 10.
Preferibilmente, i mezzi di bloccaggio comprendono, per ciascun elemento terminale 9, 10, un foro laterale 18 comunicante con la sede frontale 17 ed un perno di bloccaggio 19 inseribile nel foro laterale 18.
Il foro laterale 18 à ̈ allineabile con un corrispondente alloggiamento passante 6 realizzato nella porzione terminale 4a dell’inserto 4 quando la porzione terminale 4a à ̈ inserita nella sede frontale 17. In tal modo, ad inserimento avvenuto, il perno di bloccaggio 19 viene infilato nel foro laterale 18 ed intercetta l’alloggiamento passante 6 dell’inserto 4, realizzando un bloccaggio dell’inserto 4 con l’elemento terminale 9, 10.
Preferibilmente, il perno di bloccaggio 19 Ã ̈ inserito a pressione nel foro laterale 18 senza utilizzo di filettature.
Ottenuto il bloccaggio dell’inserto 4 sugli elementi terminali 9, 10, gli elementi di rivestimento 11a-11c (o l’elemento di rivestimento ) risultano impaccati tra gli elementi terminali 9, 10 e quindi mantenuti in posizione da questi ultimi (oltre che dalla presenza dell’inserto 4 infilato all’interno degli elementi di rivestimento 11a-11c stessi.
Preferibilmente, gli elementi di rivestimento 11a-11c sono scorrevolmente calzati sull’inserto 4 senza essere bloccati su di esso.
In accordo con una forma realizzativa preferita dell’invenzione, gli elementi di rivestimento 11a-11c (e gli elementi terminali 9, 10) presentano una sagoma esterna continua e di raccordo rispetto alla sagoma esterna della relativa astina 3.
In tal modo, la struttura di rivestimento 8 conferisce una continuità di forma all’intera astina 3, evitando interruzioni o variazioni brusche della sagoma esterna che penalizzerebbero la gradevolezza estetica degli occhiali.
Si osservi che l’inserto 4 à ̈ allungato lungo un asse longitudinale (che corrisponde all’asse dell’asta in cui l’inserto à ̈ inserito).
Preferibilmente, l’inserto 4 ha almeno un incavo 51 (ovvero una tacca o un intaglio) su un proprio bordo laterale; pertanto, detto incavo 51 definisce un restringimento della sezione trasversale dell’inserto 4 in corrispondenza dell’incavo 51 stesso.
Tale incavo à ̈ disposto nella porzione centrale 4b dell’inserto 4, ovvero à ̈ operativamente interposto tra il primo elemento terminale 9 e il secondo elemento terminale 10; ovvero, l’incavo 51 à ̈ operativamente disposto tra le due porzioni 3a e 3b dell’astina 3.
Tale incavo 51 ha il vantaggio di sgravare la porzione laterale dell’inserto 4 a contatto con l’estremità del primo elemento terminale 9 dallo stress meccanico dovuto a uno sforzo tendente a ruotare l’inserto 4 (e la seconda porzione dell’asta 3b solidalmente ad esso) rispetto al perno 19 di connessione alla prima porzione 3a dell’asta. Infatti, tale incavo 51 conferisce una flessibilità dell’inserto 4 attorno a un asse perpendicolare al piano di giacitura dell’inserto (ovvero un asse parallelo all’asse del perno 19).
In questa luce, preferibilmente, detto almeno un incavo 51 à ̈ posizionato in una zona centrale dell’inserto. Preferibilmente, detto almeno un incavo 51 à ̈ posizionato in una sezione di mezzeria dell’inserto 4 (in modo da essere equidistante dalle estremità 4a dell’inserto 4). Preferibilmente, detto almeno un incavo 51 à ̈ posizionato in corrispondenza della porzione di irrigidimento 4c dell’inserto 4. Ciò ha il vantaggio di migliorare l’elasticità dell’inserto senza penalizzarne la robustezza.
Preferibilmente, detto almeno un incavo 51 ha un profilo arrotondato, ovvero privo di angoli. Ciò ha il vantaggio di migliorare la robustezza dell’inserto 4, evitando zone di concentrazione degli sforzi meccanici.
Preferibilmente, l’inserto 4 ha almeno due incavi 51, sui propri bordi laterali opposti.
Preferibilmente, i due incavi 51 sono allineati per definire detto restringimento dell’inserto 4 (nella sezione trasversale).
Si osservi anche che, preferibilmente, l’inserto ha una conformazione simmetrica rispetto ad un asse longitudinale centrale; inoltre, preferibilmente, l’inserto ha una conformazione simmetrica rispetto ad un asse trasversale centrale. Ciò riduce il rischio di errori di montaggio dell’inserto.
Un procedimento di montaggio della montatura sopra descritta prevede l’inserimento dell’inserto 4 entro la sede frontale 17 di ciascun elemento di rivestimento 11a-11c in modo tale che la struttura di rivestimento 8 risultante sia esternamente accoppiata all’inserto.
Le estremità 4a dell’inserto 4 vengono fissate (preferibilmente mediante il sistema a perni 19 descritto sopra) agli elementi terminali 9, 10.
È previsto di accoppiare la struttura 8 esternamente all’inserto 4 prima o dopo avere fissato una delle due estremità 4a dell’inserto 4 a un corrispondente elemento terminale 9 o 10.
Dopo avere fissato una delle due estremità 4a dell’inserto 4 al corrispondente elemento terminale 9 o 10 e aver accoppiato la struttura 8 esternamente all’inserto 4, viene fissata l’altra (e ultima) delle due estremità 4a dell’inserto 4 al corrispondente elemento terminale 9 o 10; in tal modo, gli elementi di rivestimento 11a-11c non possono sfilarsi dall’inserto 4 e sono bloccati longitudinalmente.
Preferibilmente, gli elementi terminali 9, 10 sono calzati sulle porzioni terminali 4a dell’inserto 4.
Gli elementi di rivestimento 11a-11c sono calzati (almeno) sulla porzione centrale 4b dell’inserto 4.
Successivamente a tali fasi, oppure precedentemente ad esse o ancora contestualmente ad esse, la prima porzione 3a dell’astina 3 viene collegata al telaio 101 frontale mediante la cerniera 12.
La presente invenzione raggiunge gli scopi proposti, superando gli inconvenienti lamentati nella tecnica nota.
La presenza dei mezzi di contrasto all’esteroflessione dell’astina consente di limitare le deformazioni e le sollecitazioni a carico dell’inserto in materiale a memoria di forma, aumentandone la vita utile.
Inoltre, la particolare conformazione a “scheletro†assunta dalla struttura di rivestimento conferisce ad essa la capacità di aumentare la resistenza all’esteroflessione dell’astina ed, allo stesso tempo, di celare completamente alla vista l’inserto, migliorando l’estetica della montatura.
La peculiare configurazione del sistema di bloccaggio dell’inserto agli elementi terminali della struttura di rivestimento, inoltre, semplifica notevolmente l’assemblaggio della montatura.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Montatura per occhiale con materiale superelastico, comprendente un telaio (101) frontale e una coppia di astine (3) connesse al telaio (101) mediante corrispondenti cerniere (12), in cui ciascuna astina (3) ha una prima ed una seconda porzione (3a, 3b) e un inserto (4) realizzato in un materiale superelastico e disposto a mutuo collegamento di dette due porzioni (3a, 3b) dell’astina (3), caratterizzata dal fatto di comprendere, per ciascuna astina (3), mezzi (7) di vincolo meccanico configurati per limitare un’esteroflessione dell’astina (3), disposti tra le due porzioni (3a, 3b) dell’astina (3) ed attivi tra dette prima e seconda porzione (3a, 3b) per limitare almeno una flessione di detto inserto (4) rispetto ad una configurazione indeformata dell’inserto (4).
  2. 2. Montatura secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi (7) di vincolo meccanico comprendono, per ciascuna astina (3), una struttura di rivestimento (8) interposta tra dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3) e disposta ad almeno parziale rivestimento di detto inserto (4), detta struttura di rivestimento (8) essendo configurata in modo tale che, a seguito di un’esteroflessione dell’astina (3), almeno una porzione di detta struttura di rivestimento (8) subisca una compressione atta a contrastare l’esteroflessione dell’astina (3).
  3. 3. Montatura secondo la rivendicazione 2, in cui detta struttura di rivestimento (8) ha una sagoma esterna sostanzialmente continua e definente un prolungamento delle sagome esterne di dette prima e seconda porzione (3a, 3b) della relativa astina (3).
  4. 4. Montatura secondo la rivendicazione 2 o la 3, in cui detta struttura di rivestimento (8) comprende una pluralità di elementi di rivestimento (11a-11c) disposti tra dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3) e calzati su detto inserto (4), per definire elementi distanziali interposti tra dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3).
  5. 5. Montatura secondo la rivendicazione 4, in cui detti elementi di rivestimento (11a-11c) sono collegati in successione e sono liberi di muoversi l’uno rispetto all’altro e rispetto a dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3).
  6. 6. Montatura secondo la rivendicazione 4 o la 5, in cui detti elementi di rivestimento (11a-11c) presentano rispettive superfici (13) di mutuo contatto aventi giacitura piana e sono disposti in attestamento reciproco lungo dette superfici (13) a giacitura piana in una configurazione non esteroflessa di detta astina (3).
  7. 7. Montatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3) definiscono corrispondenti elementi terminali (9, 10) di collegamento con la struttura (8) e definenti, su una propria porzione disposta da parte opposta rispetto all’altra astina (3), almeno un intaglio (14) disposto trasversalmente ad una direzione prevalente di sviluppo dell’astina (3).
  8. 8. Montatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 7, in cui detti elementi di rivestimento (11a11c) sono scorrevolmente calzati sull’inserto (4) ed impaccati tra dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3), in modo che, quando le astine sono nella posizione aperta ed esteroflessa di un angolo prestabilito, detti elementi di rivestimento (11a-11c) vadano a battuta tra loro e sulla prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3), sul lato esterno dell’astina, per contrastare una ulteriore flessione dell’astina (3) verso l’esterno.
  9. 9. Montatura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 4 a 8, in cui dette prima e seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3) hanno una sede frontale (17) per l’inserimento di una rispettiva porzione terminale (4a) dell’inserto (4) e hanno inoltre un foro laterale (18) comunicante con detta sede frontale (17) ed allineabile con un corrispondente alloggiamento passante (6) realizzato in detta porzione terminale (4a) dell’inserto (4), ed in cui la montatura (1) comprende, per ciascuna astina (3), un perno (19) di bloccaggio inseribile entro detto foro laterale ed entro detto alloggiamento passante dell’inserto (4) per agganciare reciprocamente la prima e la seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3) all’inserto (4).
  10. 10. Montatura secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto inserto (4) à ̈ conformato a piastrina avente un piano prevalente di giacitura e definisce almeno un’apertura (5) di alleggerimento atta a promuovere una deformabilità flessionale dell’inserto (4).
  11. 11. Montatura secondo la rivendicazione 10, in cui detto inserto (4) presenta una direzione prevalente di sviluppo allineata ad una direzione prevalente di sviluppo dell’astina (3) e definisce almeno due aperture di alleggerimento (5) tra loro allineate lungo detta direzione prevalente di sviluppo dell’inserto (4) e separate da una porzione di irrigidimento (4c) disposta trasversalmente a detta direzione prevalente di sviluppo dell’inserto (4).
  12. 12. Montatura secondo la rivendicazione 10 o la 11, in cui detta almeno un’apertura (5) presenta un profilo avente spigoli raccordati.
  13. 13. Montatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto inserto (4) ha almeno un incavo (51) su un proprio bordo laterale.
  14. 14. Procedimento di montaggio di una montatura (1) per occhiale provvista di un inserto in materiale superelastico, comprendente le seguenti fasi: - predisposizione di una coppia di astine (3), ciascuna suddivisa in una prima ed una seconda porzione (3a, 3b) tra loro separate; - predisposizione di una coppia di inserti (4) realizzati in un materiale superelastico; - fissaggio stabile di dette prima ed una seconda porzione (3a, 3b) di ciascuna astina alle rispettive porzioni terminali (4a) del corrispondente inserto (4), caratterizzata dal fatto di comprendere, una fase di applicazione, su ciascun inserto (4) ed esternamente ad esso, di una rispettiva struttura di rivestimento (8), per limitare almeno una esteroflessione di detto inserto (4) rispetto ad una configurazione indeformata dell’inserto (4);
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 14, in cui l’applicazione della struttura di rivestimento (8) comprende una fase di inserimento dell’inserto (4) in una pluralità di elementi di rivestimento (11a-11c), in modo che detti elementi di rivestimento (11a-11c) siano mobilmente accoppiati tra loro e a elementi terminali (9 e 10) definiti da dette prima ed una seconda porzione (3a, 3b) dell’astina (3).
  16. 16. Procedimento secondo la rivendicazione 15, in cui il fissaggio di dette prima e seconda porzione (3a, 3b) di ciascuna astina alle rispettive porzioni terminali (4a) del corrispondente inserto (4) avviene senza saldature e senza viti, mediante inserimento di perni in corrispondenti sedi definite in dette prima ed una seconda porzione (3a, 3b) delle astine e nelle porzioni terminali (4a) degli inserti (4).
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