ITBO20090344A1 - Attrezzo per la pulizia di superfici e metodo con il quale realizzarlo - Google Patents

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ITBO20090344A1 IT000344A ITBO20090344A ITBO20090344A1 IT BO20090344 A1 ITBO20090344 A1 IT BO20090344A1 IT 000344 A IT000344 A IT 000344A IT BO20090344 A ITBO20090344 A IT BO20090344A IT BO20090344 A1 ITBO20090344 A1 IT BO20090344A1
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Description

ATTREZZO PER LA PULIZIA DI SUPERFICI E METODO CON IL QUALE REALIZZARLO
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
L’invenzione s’inserisce nell’ambito delle attrezzature per la pulizia in particolare di attrezzi per la pulizia di superfici (ad es. pavimenti, pareti, soffitti, ecc..) che consentano all’operatore di non chinarsi e di non venire a contatto con il liquido di lavaggio.
Nella società contemporanea il tempo da dedicare alle pulizie, sia domestiche sia professionali, à ̈ sempre minore, conseguentemente l’industria del settore ha creato nuovi attrezzi che consentano di diminuire e facilitare le operazioni di pulizia, in particolare la pulizia delle superfici particolarmente ampie come i pavimenti. Attualmente sono presenti sul mercato degli attrezzi per la pulizia di pavimenti, denominati “MOP†o “MOCI†che, associati ad un apposito secchio dotato di un elemento per la strizzatura, sostituiscono l’uso dello straccio e dello spazzone. In tali attrezzi, la parte lavante à ̈ fissata ad un raccordo associabile ad un’impugnatura. Pertanto l’operatore, alzando l’impugnatura, solleva la parte lavante dal terreno e può immergerla nel secchio che contiene l’acqua di lavaggio e successivamente strizzare la parte lavante nell’apposito elemento per la strizzatura del secchio agendo solo sull’impugnatura. In tal modo non viene a contatto né con la parte lavante né con l’acqua di lavaggio che potrebbe contenere anche prodotti chimici per la pulizia pericolosi o irritanti o addirittura corrosivi. Inoltre l’operatore non à ̈ costretto a piegarsi continuamente a raccogliere uno straccio da terra per poterlo risciacquare.
In questi attrezzi di pulizia la parte lavante à ̈ di solito costituita da una pluralità di strisce di tessuto o da una pluralità di trecce di filati. Sebbene ciò venga pubblicizzato come un vantaggio, perché consente di pulire anche gli angoli meno accessibili del pavimento, presenta l’inconveniente che durante l’utilizzo le strisce o le trecce si dispongono lungo la direzione che l’operatore impartisce alla parte lavante tramite l’impugnatura. Ne consegue che operativamente la superficie lavata movimentando tali attrezzi lungo una direzione sia minore rispetto alla superficie che viene lavata movimentando uno straccio per la pulizia di pavimenti tramite uno spazzone. Inoltre questa tipologia di attrezzi non à ̈ idonea per l’utilizzo di un particolare tessuto che si à ̈ rivelato essere particolarmente adatto alla pulizia delle superfici; la microfibra in poliestere/poliammide con trama di tessitura a nido d’ape. Questa microfibra, infatti, tende a rilasciare della peluria quando viene tagliata pertanto non à ̈ indicata per essere utilizzata in strisce in quanto ogni bordo di queste ultime dovrebbe venire orlato o cucito per minimizzare il rilascio della peluria.
Recentemente, per aumentare la superficie pulente dei “moci†à ̈ stato prodotto un attrezzo per la pulizia di pavimenti che utilizza la stessa tipologia di raccordo utilizzato nei moci, a cui, al posto della pluralità di strisce o fibre, à ̈ fissato uno straccio per pavimenti in tessuto di spugna di cotone.
Tale raccordo comprende un manicotto ed una calotta che ha origine da un’estremità terminale del manicotto. La calotta presenta due alloggiamenti ognuno dei quali à ̈ atto ad accoppiarsi per interferenza con un arpione. La parte centrale della pluralità di strisce viene posta fra i due alloggiamenti all’interno della concavità della calotta. Dei mezzi di fissaggio ad interferenza, costituiti da un elemento a sviluppo longitudinale dalle cui estremità si originano e si sviluppano perpendicolarmente ad esso due arpioni, vengono accoppiati in modo inamovibile ai citati alloggiamenti in modo tale che i mezzi di fissaggio mantengano la pluralità di strisce nella disposizione di cui sopra. Per fissare uno straccio per pavimenti a tale raccordo à ̈ necessario arricciarne la parte centrale lungo l’asse minore dello straccio e disporla fra i due alloggiamenti della calotta. Lo straccio risulta quindi ripiegato su se stesso lungo il suo asse minore, ed à ̈ cucito lungo i bordi perpendicolari a tale asse che, a seguito della ripiegatura, risultano centralmente piegati su se stessi.
Nel raccordo citato, l’elemento a sviluppo longitudinale dei mezzi di fissaggio risulta a contatto con il pavimento durante le operazioni di pulizia, pertanto non à ̈ possibile per l’operatore imprimere una forza alla parte pulente dell’attrezzo in cui la componente verticale sia elevata, perché si schiaccerebbe tale elemento longitudinale contro la superficie da pulire rischiando di graffiarla o rovinarla (ad es. un pavimento in parquet o in marmo). Di conseguenza non viene permesso all’operatore di svolgere il suo lavoro in una posizione diritta e comoda, ma al contrario deve operare diagonalmente per evitare l’attrito fra le superfici e l’elemento longitudinale. Anche in tal caso non à ̈ possibile comunque esercitare una discreta forza sul pavimento in quanto si deve evitare anche che la base di appoggio della calotta venga a contatto con le superfici da pulire.
Quindi, nel caso in cui si debba pulire una superficie particolarmente incrostata,risulta necessario ripetere più volte le operazioni di pulizia poiché non à ̈ possibile movimentare la parte pulente imprimendole una forza sufficiente per pulire con un unico passaggio la superficie senza rischiare di rovinarla se la superficie medesima à ̈, ad esempio, particolarmente delicata.
Risulta inoltre evidente che l’assemblaggio degli attrezzi noti per la pulizia di superfici richieda una certa accuratezza per il posizionamento della parte lavante fra gli alloggiamenti della calotta e per l’aggancio dei mezzi di fissaggio alla calotta.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ fornire un attrezzo per la pulizia di pavimenti che consenta all’operatore sia di non chinarsi e di non venire a contatto con il liquido di lavaggio, sia di imprimere una forza sulla parte pulente caratterizzata da un’elevata componente verticale consentendo in tal modo all’operatore una postura di lavoro maggiormente ergonomica senza comportare, nel contempo, il rischio di rovinare le superfici da pulire.
Un ulteriore scopo che l’invenzione si prefigge à ̈ quello di fornire un attrezzo per la pulizia di pavimenti che abbia una superficie pulente maggiore rispetto agli attrezzi dell’arte nota e che sia nel contempo di facile assemblaggio.
È inoltre oggetto della presente invenzione fornire un attrezzo per la pulizia di superfici realizzabile in un tessuto che tende a sfilacciarsi o rilasciare peluria senza prevedere l’orlatura o la cucitura di una quantità di bordi maggiori a quelli previsti per un comune straccio per pavimenti.
L’invenzione ha inoltre come obiettivo un metodo per realizzare tale nuovo attrezzo per la pulizia di superfici.
L’attrezzo per la pulizia di superfici secondo l’invenzione comprende
- un manicotto fissabile ad un’impugnatura e provvisto di un alloggiamento per ricevere una porzione di uno straccio, con detto alloggiamento accessibile da un’apertura;
- uno straccio per la pulizia di superfici avente una porzione inseribile nell’alloggiamento, in modo tale che il perimetro dello straccio sia interamente posto all’esterno del manicotto;
- mezzi di compressione inseribili nell’alloggiamento per esercitare una pressione sulla porzione dello straccio diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento ed ottenere il fissaggio dello straccio al manicotto.
Dal momento che il perimetro dello straccio fuoriesce dal manicotto, quando lo straccio à ̈ dispiegato sul pavimento il manicotto risulta interamente posizionato sullo straccio, ne deriva che solo la parte lavante dell’attrezzo per la pulizia di superfici proposto venga a contatto con il pavimento, che il manicotto poggi interamente sulla restante porzione di straccio che fuoriesce dal manicotto, e che quindi sia possibile imprimere sullo straccio una forza con un’elevata componente verticale senza comportare il rischio di rovinare le superfici da pulire e consentendo una postura ergonomica all’operatore.
Lo straccio fissato al manicotto permette inoltre di ottenere una superficie pulente maggiore rispetto ai moci a strisce o a sfilacci noti e non necessita di essere orlato o cucito in misura maggiore di un comune straccio per pavimenti.
Inoltre tale attrezzo per la pulizia di superfici può essere facilmente assemblato tramite il metodo in accordo con l’invenzione che non richiede un accurato posizionamento della parte pulente prima del fissaggio. Tale metodo prevede la seguente fase:
- disporre i mezzi di compressione e la porzione dello straccio all’interno dell’alloggiamento in modo tale che il perimetro dello straccio sia interamente posto all’esterno del manicotto per esercitare una pressione sulla porzione dello straccio diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento tramite i mezzi di compressione ed ottenere il fissaggio dello straccio al manicotto.
Preferibilmente la porzione dello straccio à ̈ una porzione centrale cosicché una volta assemblato l’attrezzo per la pulizia e dispiegata sul pavimento la rimanente porzione di straccio che fuoriesce dal manicotto, il manicotto risulti centrato rispetto quest’ultima porzione facilitando le operazioni di pulizia.
Vantaggiosamente l’attrezzo comprende una pluralità di stracci, in tal modo la pressione esercitata sul manicotto tramite l’impugnatura, che preferibilmente à ̈ un bastone, venga attutita da più strati di stracci. Inoltre il peso di tali stracci, una volta bagnati, favorisce l’adesione della porzione dello straccio che fuoriesce dal manicotto al pavimento, quindi, durante l’utilizzo, tale porzione rimarrà più facilmente dispiegata permettendo una superficie pulente più costante.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE:
Le Figg. 1 e 2 sono viste in sezione longitudinale di due esempi di attrezzi per la pulizia di superfici note.
La Fig.3 à ̈ una vista in sezione longitudinale delle parti che compongono l’attrezzo per la pulizia secondo l’invenzione.
La Fig. 3a una vista in sezione trasversale di un componente di una forma di realizzazione dell’attrezzo per la pulizia secondo l’invenzione.
La Fig. 4 una vista in sezione longitudinale di una forma di realizzazione dell’attrezzo per la pulizia secondo l’invenzione.
La Fig. 5 una vista in sezione longitudinale di un’ulteriore forma di realizzazione dell’attrezzo per la pulizia secondo l’invenzione.
Nelle varie figure 1-5, i componenti identici sono designati dagli stessi riferimenti numerici della seguente descrizione delle varie forme di realizzazione dell’invenzione e sottintenderanno simili caratteristiche salvo che non sia altrimenti indicato.
Le figure 1 e 2 mostrano due attrezzi per la pulizia di superfici disponibili in commercio. Esse comprendono un elemento di raccordo 200 associabile ad un’impugnatura 190 e, nel caso di Fig.2, uno straccio 30 per la pulizia di superfici o una pluralità di strisce 300 di tessuto, come mostrato in Fig. 1, fissati all’elemento di raccordo 200 tramite dei mezzi di fissaggio. L’elemento di raccordo 200 comprende un manicotto 10 ed una calotta 210 che ha origine da un’estremità terminale del manicotto 10, la calotta 210 presenta due alloggiamenti 220 ognuno dei quali à ̈ atto ad accoppiarsi per interferenza con un arpione. I mezzi di fissaggio 250 sono costituiti da un primo elemento a sviluppo longitudinale 240 dalle cui estremità si originano due arpioni 230 che si estendono perpendicolarmente alla direzione di sviluppo del primo elemento 240. In figura 2 à ̈ possibile notare che lo straccio, rettangolare o quadrato, à ̈ arricciato lungo il suo asse minore, non mostrato, per creare una porzione arricciata 260. Nella porzione di concavità della calotta fra i due alloggiamenti 220 à ̈ posta la porzione centrale della pluralità di strisce 300 (in Fig.1) o la porzione arricciata 260 dello straccio 30 (in Fig. 2). Il materiale presente fra i due alloggiamenti 220 à ̈ fissato tramite i mezzi di fissaggio 250 facendo accoppiare per interferenza in modo inamovibile gli arpioni 230 e gli alloggiamenti 220. Lo straccio 30 risulta ripiegato su se stesso lungo l’asse minore, e cucito lungo i bordi 270 dello straccio 30 perpendicolari a tale asse che, a seguito della ripiegatura, risultano centralmente ripiegati su se stessi.
L’elemento sviluppo longitudinale 240 o la base di appoggio della calotta possono venire a contatto con il pavimento durante l’utilizzo verticale o diagonale degli attrezzi di Figg.1 e 2.
Preferibilmente l’alloggiamento si trova in prossimità di un estremità del manicotto ed à ̈ accessibile dall’estremità del manicotto. In tal caso l’impugnatura à ̈ preferibilmente fissabile all’altra estremità del manicotto.
La Fig. 3 mostra i componenti della forma di realizzazione dell’attrezzo per la pulizia di pavimenti secondo l’invenzione mostrato in sezione in figura 4 in cui l’elemento 60, avvolto parzialmente dalla porzione 40 dello straccio 30, à ̈ accoppiabile per interferenza con l’alloggiamento 20 del manicotto 10. Il manicotto 10 à ̈ fissabile per avvitamento all’impugnatura 190. Le pareti interne dell’alloggiamento 20 presentano delle scanalature 280 che fungono da mezzi di antirotazione. La Fig. 3A à ̈ una vista in sezione del manicotto 10 di Fig. 3 in cui risultano evidenziate le scanalature 280.
La Fig. 4 mostra un ulteriore e preferita forma di realizzazione in cui i mezzi di compressione comprendono un elemento 60 elasticamente cedevole inserito allo stato deformato nell’alloggiamento 20 e parzialmente avvolto dalla porzione 40 dello straccio 30 nell’alloggiamento 20 in modo tale da esercitare una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento 20 sulla porzione 40 dello straccio 30. La porzione 40 dello straccio 30 risulta premuta e/o compressa contro le pareti interne dell’alloggiamento 20 dall’elemento 60 elasticamente cedevole.
In Fig.4 e 5 le distanze fra la parete l’elemento 60 e la porzione 40 dello straccio ed altri componenti sono volutamente dilatate allo scopo di rendere più comprensibile la descrizione degli attrezzi. La pressione esercitata dall’elemento 60 fissa lo straccio al manicotto ed il fatto che l’elemento elasticamente cedevole 60 sia parzialmente avvolto dalla porzione 40 rende più difficile sfilare lo straccio dal manicotto e nel contempo facilita le operazioni di assemblaggio dell’attrezzo secondo l’invenzione. Ciò perché à ̈ sufficiente applicare una forza, preferibilmente con aria compressa, all’elemento 60, parzialmente avvolto dalla porzione 40 e posto in prossimità della sede di transito dell’alloggiamento 20, per deformare l’elemento 60 ed ottenere l’attrezzo secondo l’invenzione.
Risulta pertanto preferito un metodo secondo l’invenzione che comprenda le seguenti fasi:
- predisporre un elemento (60) elasticamente cedevole atto ad essere inserito allo stato deformato e parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30) nell’alloggiamento (20);
- avvolgere parzialmente l’elemento elasticamente cedevole (60) con la porzione (40) dello straccio (30);
- inserire l’elemento elasticamente cedevole (60) parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30) all’interno dell’alloggiamento (20) deformando elasticamente l’elemento elasticamente cedevole (60) in modo tale da esercitare una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) sulla porzione (40) dello straccio (30).
Secondo una forma di attuazione preferita, si può porre sulla sede di transito dell’ alloggiamento 20 lo straccio, preferibilmente in posizione centrale, appoggiarvi l’elemento 60 elasticamente cedevole e applicare una forza nella direzione dell’asse del manicotto, preferibilmente tramite aria compressa, per deformare l’elemento 60 elasticamente cedevole ed inserirlo nell’alloggiamento 20. L’elemento 60 risulterà parzialmente avvolto da una porzione 40 dello straccio 30. Vantaggiosamente 3 l’elemento elasticamente cedevole 60 può essere un anello seeger interno, un elemento sferico cavo o un elemento sostanzialmente sferico pieno ottenuto per appallottolamento di un tessuto in quanto facilmente posizionabili all'interno dell’alloggiamento 20 rispettivamente tramite le apposite pinze, a scatto o a pressione tramite aria compressa.
Risultano particolarmente preferite le forme di realizzazione in cui l’alloggiamento 20 presenta un restringimento 70 in corrispondenza dell’apertura 120, ed in cui l’alloggiamento 20 à ̈ accoppiabile ad interferenza con l’elemento elasticamente cedevole 60 parzialmente avvolto dalla porzione 40 dello straccio 30, in quanto l’accoppiamento ad interferenza presenta maggiori garanzie di fissaggio.
Conseguentemente risultano vantaggiosi i metodi di produzione di un attrezzo per la pulizia secondo l’invenzione in cui si accoppia per interferenza l’alloggiamento 20 con l’elemento elasticamente cedevole 60 parzialmente avvolto dalla porzione 40 dello straccio 30.
Il restringimento può essere vantaggiosamente costituito da un anello cioà ̈ da uno spigolo a sezione costante concentrico all’asse del manicotto come mostrato nelle Figg. 3-5.
Quando il restringimento disposto non à ̈ costante lungo la sezione perpendicolare all’asse del manicotto ma à ̈ ad esempio costituito da protuberanze disposte lungo un diametro, funge anche da mezzi di antirotazione che impediscono alla porzione 40 dello straccio di ruotare e quindi di assottigliarsi e fuoriuscire dall’alloggiamento 20.
Quando il restringimento non funge da mezzi antirotazione, sono particolarmente vantaggiosi gli attrezzi per la pulizia di pavimenti cui almeno una parete interna dell’alloggiamento 20 presenta dei mezzi antirotazione. Tali mezzi antirotazione possono essere delle protuberanze, dei rilievi o degli arpioni che si originano dalla parete interna dell’alloggiamento 20.
Risultano vantaggiosi i manicotti in cui i mezzi antirotazione comprendono una pluralità scanalature 280 longitudinali, come mostrato in Fig. 3 e Fig. 3a, nelle pareti interne dell’alloggiamento 20 in quanto tali scanalature sono di più facile realizzazione per stampaggio rispetto a quelli comprendenti rilievi, protuberanze od arpioni. Comunque nel caso di attrezzi secondo l’invenzione che non comprendano mezzi antirotazione à ̈ sufficiente avere l’accortezza di non strizzare la porzione di straccio che fuoriesce dal manicotto in un senso ed il manicotto. Ciò può essere effettuato tramite un apposito secchio dotato di un elemento per la strizzatura.
L’attrezzo per la pulizia di superfici secondo l’invenzione mostrato in Fig. 5 à ̈ particolarmente preferito in quanto consente, in associazione ad un secchio dotato di un elemento per la strizzatura, di strizzare più efficacemente lo straccio. In tale forma di realizzazione dall’estremità del manicotto 10 prossimale all’apertura 120 dell’alloggiamento 20 ha origine una parete 110 circondante il manicotto 10 ed avente una superficie 140 atta, durante l’utilizzo, ad essere affacciata alla superficie da pulire inclinata rispetto all’asse del manicotto 10 di un angolo α compreso fra 10° e 90° con il perimetro 150 dello straccio 30 interamente posto all’esterno della parete 110. In tale forma di realizzazione, durante l’utilizzo la parete 110 risulta posta su di una seconda e dispiegata porzione dello straccio 30 che fuoriesce dal manicotto. In tal modo la parete 110 non tocca la superficie da pulire e non rischia di graffiarla o rovinarla. Preferibilmente la parete 110 ha la forma di tronco di cono concentrico al manicotto.
In una forma di realizzazione non mostrata la superficie 140 può essere inclinata rispetto all’asse del manicotto 10 di un angolo di 90°. In tal modo si può distribuire uniformemente la pressione esercitata dall’operatore sulla parte lavante interposta fra la superficie ed il pavimento.
In figura 5 à ̈ mostrata un’ulteriore caratteristica particolarmente vantaggiosa dell’attrezzo secondo l’invenzione in quanto esso comprende una pluralità di stracci 30 che una volta bagnati, a causa del loro peso, aderiscono perfettamente al pavimento e quindi garantiscono una superficie pulente pari alla superficie della seconda porzione di straccio che fuoriesce dal manicotto.
Tale attrezzo comprende due stracci 30 sovrapposti, preferibilmente di dimensioni uguali, con la prima porzione 40 degli stracci centrale ed in cui fra detti stracci à ̈ interposto centralmente almeno un pezzo di stoffa 160, preferibilmente due, di dimensioni minori delle dimensioni degli stracci 30 con una porzione centrale 170 del pezzo di stoffa 160 che avvolge parzialmente l’elemento elasticamente cedevole 60 e su cui l’elemento elasticamente cedevole 60 inserito nell’alloggiamento 20 esercita una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento 20 con il perimetro 180 del pezzo di stoffa 160 interamente posto all’esterno della parete 110. In tale forma di realizzazione di Fig. 5 , durante l’utilizzo, fra la superficie da pulire la parete 110 sono interposti almeno tre strati di tessuto; due dovuti alle due seconde porzioni dello straccio 30 e almeno una ad una restante porzione periferica del pezzo di stoffa 160. Ciò permette all’operatore di usare una forza con una componente verticale ancora maggiore e quindi di pulire con maggiore accuratezza perché i tre strati citati ammortizzano la pressione della base di appoggio su pavimento. La Fig.3 mostra schematicamente in sezione quattro strati di tessuto, i due strati esterni sono relativi a stracci 30 e i due strati interni sono relativi a due pezzi di stoffa.
In una forma di realizzazione non mostrata e alternativa a quella mostrata in Fig.5, l’attrezzo comprende uno straccio 30 ripiegato a metà in cui fra le due parti ripiegate à ̈ interposto in posizione centrale almeno un pezzo di stoffa 160, preferibilmente due, con una porzione centrale 170 del pezzo 160 di stoffa che avvolge parzialmente l’elemento elasticamente cedevole 60 inserito nell’alloggiamento 20 e su cui l’elemento elasticamente cedevole 60 esercita una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento 20, in cui la dimensione del pezzo 160 di stoffa à ̈ minore della metà della dimensione dello straccio 30 e in cui il perimetro 180 del pezzo di stoffa 160 à ̈ interamente posto all’esterno della parete 110.
Sia in questa forma di realizzazione che in quella mostrata in Fig.5, la parete 110 poggia interamente e direttamente su di una seconda porzione dello straccio 30 che fuoriesce dal manicotto 10.
Preferibilmente i pezzi 160 di stoffa sono costituiti della stessa tipologia di materiale dello straccio.
Sono inoltre particolarmente vantaggiosi gli attrezzi per la pulizia di superfici che comprendono ulteriormente uno snodo con il quale accoppiare l’impugnatura 190, in cui lo snodo à ̈ posto all’estremità del manicotto distale all’apertura 120 dell’alloggiamento 20. Preferibilmente il manicotto 10 e l’impugnatura 190 sono associabili per avvitamento come mostrato nelle Figg. 3-5.
Vantaggiosamente il tessuto con cui à ̈ stato realizzato lo straccio 30 e/o l’elemento elasticamente cedevole 60, e/o il pezzo 160 di stoffa à ̈ una microfibra, preferibilmente una microfibra in poliestere/poliammide con trama di tessitura a nido d’ape in quanto tale tessuto facilita la cattura, il trattenimento ed il risciacquo dello sporco.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo per la pulizia di superfici, comprendente: - un manicotto (10) fissabile ad un’impugnatura (190) caratterizzato dal fatto che il manicotto à ̈ provvisto di un alloggiamento (20) per ricevere una porzione (40) di uno straccio, con detto alloggiamento (20) accessibile da un’apertura (120); - uno straccio (30) per la pulizia di superfici avente una porzione (40) inseribile nell’alloggiamento (20), in modo tale che il perimetro (150) dello straccio (30) sia interamente posto all’esterno del manicotto; - mezzi di compressione inseribili nell’alloggiamento (20) per esercitare una pressione sulla porzione (40) dello straccio (30) diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) ed ottenere il fissaggio dello straccio (30) al manicotto (10).
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente in cui i mezzi di compressione comprendono un elemento (60) elasticamente cedevole atto ad essere inserito allo stato deformato e parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30) nell’alloggiamento (20) in modo tale da esercitare una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) sulla porzione (40) dello straccio (30).
  3. 3. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente in cui l’elemento elasticamente cedevole (60) à ̈ un anello seeger interno, un elemento sferico cavo o un elemento sostanzialmente sferico pieno ottenuto per appallottolamento di un tessuto.
  4. 4. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui l’alloggiamento (20) presenta un restringimento (70) in corrispondenza dell’apertura (120), ed in cui l’alloggiamento (20) à ̈ accoppiabile ad interferenza con l’elemento elasticamente cedevole (60) parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30).
  5. 5. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) presenta dei mezzi antirotazione.
  6. 6. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente in cui i mezzi antirotazione comprendono una pluralità di scanalature longitudinali (280) in almeno una delle pareti interne dell’alloggiamento.
  7. 7. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui dall’estremità del manicotto (10) prossimale all’apertura (120) dell’alloggiamento (20) ha origine una parete (110) circondante il manicotto (10) ed avente una superficie (140) atta, durante l’utilizzo, ad essere affacciata alla superficie da pulire inclinata rispetto all’asse del manicotto (10) di un angolo (α) compreso fra 10° e 90° con il perimetro (150) dello straccio (30) interamente posto all’esterno della parete (110).
  8. 8. Attrezzo secondo la rivendicazione precedente, comprendente due stracci (30) sovrapposti, con la prima porzione (40) degli stracci centrale ed in cui fra detti stracci à ̈ interposto centralmente almeno un pezzo di stoffa (160) di dimensioni minori delle dimensioni degli stracci (30) con una porzione centrale (170) del pezzo di stoffa (160) che avvolge parzialmente l’elemento elasticamente cedevole (60) e su cui l’elemento elasticamente cedevole (60) inserito nell’alloggiamento (20) esercita una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) con il perimetro (180) del pezzo di stoffa (160) interamente posto all’esterno della parete (110).
  9. 9. Attrezzo secondo la rivendicazione 7, comprendente uno straccio (30) ripiegato a metà in cui fra le due parti ripiegate à ̈ interposto in posizione centrale almeno un pezzo di stoffa (160), con una porzione centrale (170) del pezzo (160) di stoffa che avvolge parzialmente l’elemento elasticamente cedevole (60) e su cui l’elemento elasticamente cedevole (60) inserito nell’alloggiamento (20) esercita una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20), in cui la dimensione del pezzo (160) di stoffa à ̈ minore della metà della dimensione dello straccio (30) e in cui il perimetro (180) del pezzo di stoffa (160) à ̈ interamente posto all’esterno della parete (110).
  10. 10. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ulteriormente comprendente uno snodo con il quale accoppiare un’impugnatura (190) al manicotto (10), lo snodo essendo posto all’estremità del manicotto (10) distale all’apertura (120) dell’alloggiamento (20).
  11. 11. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui il tessuto con cui à ̈ stato realizzato lo straccio (30) e/o l’elemento elasticamente cedevole (60) e/o il pezzo (160) di stoffa à ̈ una microfibra.
  12. 12. Attrezzo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la microfibra à ̈ una microfibra in poliestere/poliammide con trama di tessitura a nido d’ape.
  13. 13. Metodo di assemblaggio di un attrezzo per la pulizia di superfici secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12 caratterizzato dal fatto di comprendere la seguente fase: − disporre i mezzi di compressione e la porzione (40) dello straccio (30) all’interno dell’alloggiamento (20) in modo tale che il perimetro (150) dello straccio (30) sia interamente posto all’esterno del manicotto (10) per esercitare una pressione sulla porzione (40) dello straccio (30) diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) tramite i mezzi di compressione ed ottenere il fissaggio dello straccio (30) al manicotto (10).
  14. 14. Metodo in accordo con la rivendicazione precedente comprendente le seguenti fasi: − predisporre un elemento (60) elasticamente cedevole atto ad essere inserito allo stato deformato e parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30) nell’alloggiamento (20); − avvolgere parzialmente l’elemento elasticamente cedevole (60) con la porzione (40) dello straccio (30); − inserire l’elemento elasticamente cedevole (60) parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30) all’interno dell’alloggiamento (20) deformando elasticamente l’elemento elasticamente cedevole (60) in modo tale da esercitare una pressione diretta verso almeno una parete interna dell’alloggiamento (20) sulla porzione (40) dello straccio (30).
  15. 15. Metodo in accordo con la rivendicazione precedente in cui si accoppia per interferenza l’alloggiamento (20) con l’elemento elasticamente cedevole (60) parzialmente avvolto dalla porzione (40) dello straccio (30).
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