ITBO20090124A1 - Dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide. - Google Patents

Dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide.

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ITBO20090124A1
ITBO20090124A1 IT000124A ITBO20090124A ITBO20090124A1 IT BO20090124 A1 ITBO20090124 A1 IT BO20090124A1 IT 000124 A IT000124 A IT 000124A IT BO20090124 A ITBO20090124 A IT BO20090124A IT BO20090124 A1 ITBO20090124 A1 IT BO20090124A1
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Giuseppe Marcellino
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Giuseppe Marcellino
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    • G01N21/17Systems in which incident light is modified in accordance with the properties of the material investigated
    • G01N21/25Colour; Spectral properties, i.e. comparison of effect of material on the light at two or more different wavelengths or wavelength bands
    • G01N21/251Colorimeters; Construction thereof
    • G01N21/253Colorimeters; Construction thereof for batch operation, i.e. multisample apparatus
    • GPHYSICS
    • G01MEASURING; TESTING
    • G01NINVESTIGATING OR ANALYSING MATERIALS BY DETERMINING THEIR CHEMICAL OR PHYSICAL PROPERTIES
    • G01N35/00Automatic analysis not limited to methods or materials provided for in any single one of groups G01N1/00 - G01N33/00; Handling materials therefor
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Description

TITOLO: DISPOSITIVO PER L'ESECUZIONE DI ANALISI SU SOSTANZE PREFERIBILMENTE FLUIDE
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide.
E' frequente ricorrere a misure di absorbanza ottica per identificare, in funzione del colore di una sostanza, della sua trasparenza, ed in generale delle sue proprietà ottiche, alcune caratteristiche che la identificano.
E' possibile, ad esempio, eseguire esami su sieri umani o animali (come nel caso della frazione plasmatica del sangue ottenuta con operazioni di frazionamento, con centrifugazione e simili o nel caso di altri fluidi corporei), su sostanze alimentari (cibo in genere, acqua, bevande, vino, latte ecc) oppure su sostanze chimiche (quali medicinali, pesticidi e composizioni di varia natura).
Questo tipo di analisi è eseguito generalmente attraverso una sequenza di operazioni.
Occorre preliminarmente riporre il fluido da esaminare in una provetta ed aggiungere un reagente specifico in funzione del tipo di parametro che si intende valutare.
Trascorso un determinato tempo di reazione è necessario esporre la provetta (e la soluzione in cui si è verificata la reazione in essa contenuta) ad una radiazione luminosa di una specifica lunghezza d'onda e misurare l'absorbanza attraverso un opportuno sensore: l'absorbanza è identificata in funzione dell'assorbimento della radiazione luminosa da parte del fluido.
Questa metodologia di analisi può essere eseguita attraverso apparati denominati fotometri e spettrofotometri.
In particolare questi apparecchi svolgono la parte terminale del test, in pratica si occupano della lettura dell'assorbimento (absorbanza) luminoso della miscela sostanza da esaminare/reagente nella provetta: il processo fisico attraverso il quale si esegue la lettura è generalmente del tipo della legge di Lambert Beer che è una relazione empirica che correla la quantità di luce assorbita da un mezzo alla natura chimica, alla concentrazione ed allo spessore del mezzo attraversato.
Interponendo opportuni filtri tra la sorgente luminosa e la provetta è possibile una selezione le lunghezze d'onda che colpiranno il sensore del fotometro rendendolo così selettivo e quindi associando il valore da esso rilevato solo alla specifica lunghezza d'onda abbinata alla grandezza che intendiamo misurare.
Per fare un esempio qualora sia necessario identificare la quantità di ferro presente nel siero umano ottenuto per centrifugazione del sangue occorrerà miscelare una predefinita quantità di reagente con una predefinita quantità di siero, lasciandoli reagire per un tempo standard. Al termine dell'intervallo di tempo occorrerà sottoporre a misurazione con il fotometro (preventivamente predisposto con un filtro ottico opportuno per questa analisi) la provetta contenente il siero ed il reagente. La quantità di “luce assorbita” dal liquido identificherà un particolare valore a cui corrisponde una conseguente entità del parametro fisiologico (quantità di ferro) che si intende determinare.
E' evidente che questo tipo di misura è inficiata da imprecisioni dovute alla necessità che l'operatore esegua dosaggi perfetti e rispetti la tempistica imposta dal test in esecuzione.
Per quanto preciso possa essere il fotometro utilizzato, le operazioni preventive possono determinare degli importantissimi scostamenti della misura in seguito ad errori dell'operatore. Sono noti anche apparecchi completamente automatici che eseguono direttamente le operazioni di miscelazione del fluido con il rispettivo reagente (o i rispettivi reagenti).
Questi apparecchi automatici sono utilizzati in genere nelle strutture medio/grandi in quanto eseguono una molteplicità di test contemporaneamente.
L'elevato livello di automazione impone tempistiche di esecuzione dei test specificamente studiate per l'apparecchio: nonostante la metodologia standard imponga tempi di reazione più lunghi, ogni apparecchio è progettato in modo che sia identificata una relazione tra il risultato dopo il tempo standard ed il risultato dopo il tempo di incubazione tipico dell'apparecchio.
Questa taratura preventiva rende possibile eseguire automaticamente qualsiasi tipo di test utilizzando sempre come tempo di incubazione della reazione il tempo di macchina.
La precisione delle misure, quindi, è in questo caso inficiata dal mancato rispetto del tempo di incubazione ideale: il risultato ottenuto è una sorta di trasposizione di un valore misurato dopo un tempo intermedio e quindi si discosta dal valore finale specie in quei test in cui ci sia una forte non linearità del parametro da indagare, nel tempo, durante la reazione.
Il costo di gestione di un apparecchio automatico rende inoltre proibitivo utilizzarlo per l'esecuzione di un singolo test.
E' molto importante segnalare che recenti metodologie di analisi prevedono l'adduzione di reagenti ulteriori al termine (o durante) la prima reazione: in pratica è necessario adittivare al siero un primo reagente, attendere che la reazione si verifichi per un tempo specifico, misurare, eventualmente, il valore di absorbanza della miscela, ed adittivare con un secondo reagente la miscela stessa. Trascorso un secondo intervallo di tempo sarà nuovamente necessario sottoporre al rilievo ottico la miscela finale.
In questo caso si verifica una sovrapposizione delle costanti di tempo della prima e della seconda fase: un apparecchio automatico di tipo noto determinerebbe uno scostamento importante delle misura finale (rispetto al valore reale) in quanto il punto di partenza della seconda reazione non sarebbe quello ideale (dopo il primo intervallo di tempo) ma sarebbe anticipato al valore tipico della costante di tempo dell'apparecchio stesso. Ciò significa che la seconda reazione partirebbe in anticipo rispetto a quanto imposto dalla metodologia di utilizzo dei reagenti e sarebbe protratta per un tempo inferiore (sempre pari alla costante di tempo dell'apparecchio) rispetto al tempo standard della seconda reazione.
Nell'ipotesi di utilizzo di un semplice spettrometro, invece, sarebbe possibile rispettare le costanti di tempo, ma il fluido non è accessibile per l'immissione del secondo reagente in quanto è immagazzinato entro una opportuna cella dello spettrometro stesso.
Gli apparecchi di tipo noto non sono quindi idonei a svolgere alcuni tipi di test, se non con scarsa precisione.
Compito principale del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide idoneo all'esecuzione automatica dell'intera metodologia di analisi rispettandone con precisione i dosaggi ed i tempi di incubazione.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di proporre un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide idoneo all'esecuzione automatica di test che prevedono l'adduzione differita di una pluralità di reagenti, con intervalli di tempo tra una adduzione e quella successiva predefiniti.
Un altro scopo del trovato è quello di proporre un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide automatico, con ridotti costi di esercizio e quindi idoneo all'esecuzione di test anche su singoli campioni di fluido.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide del tipo comprendente una sorgente luminosa sostanzialmente affacciata ad un sensore ottico del tipo di un fotometro, tra detta sorgente e detto sensore essendo identificata una sede idonea all'accoglimento di una provetta contenente, in fase di misura, la sostanza da analizzare, tra detta sorgente e detta sede essendo interposto un rispettivo filtro ottico, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un recesso per una provetta contenente la detta sostanza da esaminare, almeno un alloggiamento per opportuni reagenti da combinare con la detta sostanza, ed almeno un dosatore di precisione, preposto al prelievo della detta sostanza e di almeno un detto reagente in tempi separati, ed all'immissione di quanto prelevato entro la provetta allineata alla sorgente luminosa ed al sensore fotometrico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la fig.1 rappresenta, in vista schematica frontale, un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide secondo il trovato;
la fig.2 rappresenta, in vista schematica in cui le sedi e gli alloggiamenti sono visti dall'alto, un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze preferibilmente fluide secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure è indicato globalmente con 1 un dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze A preferibilmente fluide.
Le metodiche di analisi su sostanze A fluide (generalmente liquide o soluzioni liquide più o meno dense e viscose della sostanza stessa) prevedono generalmente l'avvio di una reazione chimica attraverso la miscelazione della sostanza A con un opportuno reagente B: la miscela C così ottenuta dovrà essere esaminata con rilevatori di tipo ottico per verificare l'assorbimento luminoso da parte della stessa. Dal valore di assorbimento è identificabile la risposta alla reazione chimica e quindi la quantità di componenti (in seno alla sostanza A) in grado di reagire col reagente B.
Il dispositivo 1 comprende una sorgente luminosa 2 sostanzialmente affacciata ad un sensore ottico 3 del tipo di un fotometro.
In particolare, tra la sorgente 2 ed il sensore 3 è identificata una sede 4 idonea all'accoglimento di una provetta 5 contenente, in fase di misura, la miscela C tra la sostanza A da analizzare ed il relativo reagente B.
Ai fini della corretta esecuzione della lettura ottica da parte del sensore 3, tra la sorgente 2 e la sede 4 è interposto un rispettivo filtro ottico 6.
Il dispositivo 1 secondo il trovato comprende almeno un recesso 7 per una provetta 8 contenente la sostanza A da esaminare, almeno un alloggiamento 9 per una rispettiva provetta 10 contenente opportuni reagenti C da combinare con la sostanza A stessa al fine di ottenere la miscela C in cui si verificherà la reazione chimica.
Il dispositivo 1 comprende inoltre almeno un dosatore di precisione 11, preposto al prelievo della sostanza A e di almeno un reagente B in tempi separati, ed all'immissione di quanto prelevato entro la provetta 5 allineata alla sorgente luminosa 2 ed al sensore fotometrico 3. La sede 4 comprende opportuni mezzi di regolazione 12 della temperatura per il mantenimento a temperatura prefissata della provetta 5 e del suo contenuto (la miscela C).
In particolare, secondo una soluzione realizzativa di indubbio interesse pratico ed applicativo, tali mezzi di regolazione 12 comprendono almeno un componente del tipo di una cella di Peltier.
Non si esclude di utilizzare altri componenti preposti alla regolazione della temperatura della sede 4.
Il dosatore 11 comprende almeno una porzione terminale 13 vincolata ad un pattino 14 scorrevole lungo un binario 15.
Il binario 15 è allineato all'almeno una sede 4, all'almeno un recesso 7 ed all'almeno un alloggiamento 9, per la giustapposizione selettiva di un erogatore 16 disposto in posizione terminale rispetto alla porzione 13 del dosatore 11 all'imboccatura di almeno provetta 5 contenuta entro uno tra le sedi 4 i recessi 7 e gli alloggiamenti 9.
Tra il dosatore 11 ed il pattino 14 è interposto un attuatore 17 preposto alla traslazione secondo una direzione sostanzialmente verticale della porzione 13 del dosatore 11 rispetto al pattino 14.
E' importante evidenziare che, secondo una soluzione realizzativa particolarmente efficiente, la sorgente luminosa 2 è un diodo emettitore di luce, normalmente denominato LED, avente uno spettro di lunghezze d'onda emesse sostanzialmente compreso tra 340 nm, nanometri, e 700 nm, nanometri. Questo tipo di sorgente luminosa 2 garantisce una elevata stabilità dello spettro emesso nel tempo (non è quasi riscontrabile un decadimento prestazionale col passare del tempo) ed inoltre, non emettendo calore, non determina alcuna perturbazione alla misura (come già accennato la sede 4 deve essere mantenuta a temperatura costante). Le ridotte dimensioni di un diodo consentono inoltre di disporlo in prossimità della sede 4 (in particolare un diodo per ogni sede 4 con la sola interposizione del filtro ottico 6): questo tipo di posizionamento garantisce una ottimale lettura del fascio emesso da parte del corrispondente sensore fotometrico 3.
Il dosatore 1 comprende una pluralità di elementi che ne garantiscono il corretto funzionamento: attraverso una pompa motorizzata 18 (connessa attraverso un opportuno condotto 19 alla porzione 13) è possibile avviare l'aspirazione e/o l'espulsione di fluido.
In particolare la pompa 18 può essere disposta a valle di un deviatore 20 collegato con un primo ramo 21 ad un serbatoio di acqua distillata 22 necessaria ai lavaggi della porzione 13, e con un secondo ramo 23 ad un recipiente 24 in cui scaricare fluidi contaminati o comunque già utilizzati.
Allineando la porzione 13 ad una opportuna vasca di lavaggio 25 è possibile inviare alla porzione 13 stessa acqua distillata prelevata dal serbatoio 22 fino a colmare (almeno parzialmente) la vasca 25 assicurando un lavaggio della porzione 13 in essa immersa.
Al termine del lavaggio l'acqua presente entro la vasca 25 potrà essere prelevata e scaricata nel recipiente 24.
Secondo una soluzione realizzativa di sicuro interesse pratico ed applicativo, la pompa 18 può essere costituita da un pistone traslabile entro un cilindro, per azione di un opportuno attuatore meccanico, idoneo ad un dosaggio con precisione dell'ordine del μl, microlitro.
Al fine di garantire l'esecuzione di test ed analisi di qualsiasi tipo, le sedi 4 possono essere una pluralità, ciascuna provvista di una propria sorgente luminosa 2, di un proprio filtro ottico 6 vincolato in prossimità di una parete della rispettiva sede 4, e di un proprio sensore ottico 3 del tipo di un fotometro.
In tal caso ciascuna sede 4 comprenderà un filtro ottico 6 ed un sensore 3 aventi specifiche lunghezze d'onda di filtrazione e rilievo: non si esclude che il sensore 3 possa presentare in tutte le sedi 4 medesime caratteristiche, mentre siano i filtri 6 ad essere differenti garantendo la necessaria selettività ottica richiesta dal tipo di analisi e test che si intende effettuare.
Il procedimento di analisi su sostanze preferibilmente fluide secondo il presente trovato consiste in una sequenza di operazioni secondo cui è necessario immettere entro una prima provetta 8 almeno una quantità predefinita di una sostanza A da esaminare e disporre la prima provetta entro un recesso 7 di un dispositivo di analisi 1.
Successivamente occorre immettere entro almeno una seconda provetta 10 almeno un reagente B secondo una dosaggio noto (normalmente definito dal produttore del reagente B stesso) e disporre la seconda provetta 10 entro un alloggiamento 9 del dispositivo di analisi 1.
A questo punto è necessario avviare il dispositivo 1 per il prelievo automatico, attraverso un opportuno dosatore 11, di una specifica razione di sostanza A dalla prima provetta 8 e di almeno una idonea dose di reagente B dalla seconda provetta 9 ed il successivo rilascio di sostanza A e reagente B (la miscela C), miscelati tra loro, entro almeno una terza provetta 5 disposta entro una rispettiva sede 4 allineata ad una sorgente luminosa 2, un filtro ottico 6 ed un sensore ottico 3 del tipo di un fotometro.
Il sensore 3 eseguirà la lettura della quantità di radiazione luminosa assorbita dalla miscela C di sostanza A e reagente B dopo un tempo prefissato (anch'esso definito normalmente dagli standard del tipo di test e/o analisi in atto o definito dal produttore del reagente B utilizzato).
Per l'esecuzione di alcuni particolari tipo di analisi particolarmente complesse, almeno un secondo reagente può essere immesso nella miscela C per l'esecuzione di almeno una seconda lettura della quantità di radiazione luminosa assorbita dalla nuova miscela di volta in volta ottenuta additivando nuovi reagenti.
Vantaggiosamente il dispositivo 1 secondo il trovato permette letture molto precise dei valori di absorbanza in quanto la sua struttura garantisce un perfetto allineamento (senza dispersioni) della sorgente luminosa 2 con il rispettivo sensore fotometrico 3.
Utilmente la scelta di adottare dei LED come sorgenti luminose permette di avere la massima stabilità del tempo dei rilievi che si vanno ad eseguire (non si assiste a decadimento dell'emissione luminosa con l'utilizzo del LED) e di non sottoporre il campione in esame a contaminazione termica (il LED non emette calore). Positivamente l'adozione di celle di Peltier per termostatare ogni sede 4 garantisce un controllo immediato e stabile della temperatura.
E' importante evidenziare che adottando sorgenti 2 fisse, rispettivi filtri 6 fissi e rispettivi sensori fotometrici 3 fissi il posizionamento reciproco di ogni componente con quelli attigui è costante e non può pregiudicare la correttezza della misura. Ogni sede 4 (avendo un filtro 6 differente) sarà preposta alla lettura di una specifica lunghezza d'onda: anche l'utilizzo del dispositivo 1 sarà quindi semplificato in quanto non richiederà di tarare alcun componente.
La presenza di una pluralità di alloggiamenti 9 per differenti reagenti B rende possibile eseguire analisi in cui si debbano fare avvenire più reazioni in sequenza, rispettando, per ognuna di esse, il previsto tempo di incubazione.
Ai fini dell'integrità delle misure e dell'impossibilità di una contaminazione di una miscela C da parte di residui di test precedenti, la porzione 13 è sottoposta a continui lavaggi in acqua distillata. Gli scarti dei lavaggi precedenti sono eliminati attraverso un opportuno scarico.
Secondo una particolare soluzione realizzativa l'attuatore 17 è asservito ad un sensore di livello in modo che la porzione 13, in particolare l'erogatore 16, non siano immersi totalmente: il sensore di livello garantirà che lambiscano il liquido (o fluido) solamente per quella minima quantità che consente di prelevarlo, questo per evitare che la superficie di tali componenti possa “sporcarsi” con tali liquidi (fluidi) ed in seguito possano verificarsi dei depositi di detriti (che potrebbero contaminare misure e analisi successive).
Il dosaggio automatico della sostanza A e dei rispettivi reagenti B garantisce di rispettare perfettamente gli standard imposti per un determinato test o una specifica analisi eliminando gli errori umani tipici dei dosaggi con pipette, contagocce e simili.
Al fine di fornire un esempio indicativo e non limitativo del campo di applicazione del dispositivo 1 secondo il trovato si segnala che potrà essere utilizzato per eseguire analisi di qualsiasi tipo su sieri (umani ed animali), alimenti (bevande, sospensioni di cibi solidi e simili), acqua, sostanze chimiche in genere, medicinali, pesticidi ed altro.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Dispositivo per l'esecuzione di analisi su sostanze (A) preferibilmente fluide del tipo comprendente una sorgente luminosa (2) sostanzialmente affacciata ad un sensore ottico (3) del tipo di un fotometro, tra detta sorgente (2) e detto sensore (3) essendo identificata una sede (4) idonea all'accoglimento di una provetta (5) contenente, in fase di misura, la sostanza (A) da analizzare, tra detta sorgente (2) e detta sede (4) essendo interposto un rispettivo filtro ottico (6), caratterizzato dal fatto che comprende almeno un recesso (7) per una provetta (8) contenente la detta sostanza (A) da esaminare, almeno un alloggiamento (9) per opportuni reagenti (B) da combinare con la detta sostanza (A), ed almeno un dosatore di precisione (11), preposto al prelievo della detta sostanza (A) e di almeno un detto reagente (B) in tempi separati, ed all'immissione di quanto prelevato entro la provetta (5) allineata alla sorgente luminosa (2) ed al sensore fotometrico (3). 2.Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sede (4) comprende opportuni mezzi di regolazione della temperatura (12) per il mantenimento a temperatura prefissata della provetta (5) e del suo contenuto. 3.Dispositivo, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (12) comprendono almeno un componente del tipo di una cella di Peltier. 4.Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dosatore (11) è vincolato ad un pattino scorrevole (14) lungo un binario (15), allineato all'almeno una sede (4) all'almeno un recesso (7) ed all'almeno un alloggiamento (9), per la giustapposizione selettiva di un erogatore (14) del dosatore (11) all'imboccatura di almeno provetta (5), (8), (10) contenuta entro uno tra dette sedi 4, detti recessi (7) e detti alloggiamenti (9). 5.Dispositivo, secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzato dal fatto che tra detto dosatore (11, 13) e detto pattino (14) è interposto un attuatore (17)preposto alla traslazione secondo una direzione sostanzialmente verticale del detto dosatore (11, 13) rispetto al detto pattino (14). 6.Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sorgente luminosa (2) è un diodo emettitore di luce, normalmente denominato LED, avente uno spettro di lunghezze d'onda emesse sostanzialmente compreso tra 340 nm, nanometri, e 700 nm, nanometri. 7.Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dosatore (11) comprende un pistone traslabile entro un cilindro, per azione di un opportuno attuatore meccanico, idoneo ad un dosaggio con precisione dell'ordine del μl, microlitro. 8.Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette sedi (4) sono una pluralità, ciascuna provvista di una propria sorgente luminosa (2), di un proprio filtro ottico (6) vincolato in prossimità di una parete di detta sede (4), e di un proprio sensore ottico (3) del tipo di un fotometro, ciascuna sede (4) comprendendo un filtro ottico (6) ed un sensore (3) aventi specifiche lunghezze d'onda di filtrazione e rilievo. 9.Procedimento di analisi su sostanze preferibilmente fluide che consiste nel immettere entro una prima provetta (8) almeno una quantità predefinita di una sostanza (A) da esaminare; disporre detta prima provetta (8) entro un recesso (7) di un dispositivo di analisi (1); immettere entro almeno una seconda provetta (10) almeno un reagente (B) secondo una dosaggio noto; disporre detta seconda provetta (10) entro un alloggiamento (9) di un dispositivo di analisi (1); avviare detto dispositivo (1) per il prelievo automatico, attraverso un opportuno dosatore (11), di una specifica razione di sostanza (A) da detta prima provetta (8) e di almeno una idonea dose di reagente (B) da detta seconda provetta (10) ed il successivo rilascio di sostanza (A) e reagente (B), miscelati tra loro, entro almeno una terza provetta (5) disposta entro una rispettiva sede (4) allineata ad una sorgente luminosa (2), un filtro ottico (6) ed un sensore ottico (3) del tipo di un fotometro, per la lettura della quantità di radiazione luminosa assorbita dalla miscela di sostanza (A) e reagente (B) dopo un tempo prefissato. 10.Procedimento di analisi, secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che almeno un secondo reagente (B) è immesso nella miscela (C), della sostanza (A) con almeno un primo reagente (B), per l'esecuzione di almeno una seconda lettura della quantità di radiazione luminosa assorbita dalla nuova miscela di volta in volta ottenuta additivando nuovi reagenti, per l'esecuzione di analisi e test complessi che richiedono la sottoposizione della sostanza (A) ad una molteplicità di reazioni successive.
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