ITBO20000548A1 - Motore a scoppio per autoveicoli e similari - Google Patents

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ITBO20000548A1
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IT
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hydraulic
hydraulic actuator
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internal combustion
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IT2000BO000548A
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Marcello Cristiani
Nicola Morelli
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Magneti Marelli Spa
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    • F01MACHINES OR ENGINES IN GENERAL; ENGINE PLANTS IN GENERAL; STEAM ENGINES
    • F01LCYCLICALLY OPERATING VALVES FOR MACHINES OR ENGINES
    • F01L9/00Valve-gear or valve arrangements actuated non-mechanically
    • F01L9/10Valve-gear or valve arrangements actuated non-mechanically by fluid means, e.g. hydraulic

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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un motore a scoppio per autoveicoli e similari.
Come è noto, sono attualmente in fase di sperimentazione dei motori a scoppio in cui le valvole di aspirazione e di scarico che mettono selettivamente in comunicazione la camera di scoppio del motore con il collettore di aspirazione e, rispettivamente, con il collettore di scarico del motore sono azionate da attuatori elettromagnetici pilotati da una centralina elettronica di comando. Tale soluzione permette di variare in modo molto preciso gli istanti di apertura e chiusura delle valvole in funzione della velocità angolare dell'albero a gomiti e di altri parametri di funzionamento del motore, aumentando sensibilmente il rendimento del motore.
L'attuatore elettromagnetico che attualmente fornisce le prestazioni migliori, è disposto a fianco dello stelo della valvola del motore a scoppio da muovere assialmente e comprende: un telaio di supporto fissato alla testata del motore a scoppio; un braccetto oscillante in materiale ferromagnetico, presentante una prima estremità incernierata al telaio di supporto in modo tale da poter oscillare attorno ad un asse di rotazione perpendicolare all'asse longitudinale della valvola, ed una seconda estremità sagomata a dito ricurvo disposta in battuta sull'estremità superiore dello stelo della valvola; ed una coppia di elettromagneti disposti da bande opposte della porzione centrale del braccetto oscillante, in modo tale da poter attrarre a comando ed alternativamente il braccetto oscillante, facendolo ruotare attorno al suo asse di rotazione.
L'attuatore elettromagnetico comprende infine due elementi elastici atti a mantenere il primo la valvola del motore in posizione di chiusura, ed il secondo il braccetto oscillante in una posizione tale da mantenere la stessa valvola in posizione di massima apertura. I due elementi elastici agiscono in contrapposizione uno all'altro, e sono dimensionati in modo tale da posizionare, quando gli elettromagneti sono entrambi disalimentati, ossia in condizione di equilibrio, il braccetto oscillante in una posizione di riposo in cui quest'ultimo risulta sostanzialmente equidistante dalle teste polari dei due elettromagneti, in modo tale da mantenere la valvola del motore in una posizione intermedia tra la posizione di chiusura e la posizione di massima apertura.
Purtroppo gli attuatori elettromagnetici sopra descritti funzionano egregiamente, ossia sono in grado di garantire la completa apertura e chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico del motore, solamente quando il motore si trova a funzionare ad un regime di rotazione relativamente basso. Prove sperimentali hanno infatti evidenziato un sensibile decadimento delle prestazioni del motore a regimi di rotazione superiori a 6000 giri al minuto, direttamente imputabile al malfunzionamento degli attuatori elettromagnetici. Tale limite strutturale è ovviamente incompatibile con i regimi massimi di rotazione raggiunti dai motori a scoppio di piccola e media cilindrata attualmente in fase di commercializzazione.
Per ovviare agli inconvenienti sopra descritti, è iniziata recentemente la sperimentazione di motori a scoppio in cui la movimentazione delle valvole di aspirazione e di scarico del motore è realizzata tramite degli azionamenti elettroidraulici, anche questi ovviamente pilotati da una centralina elettronica di comando .
Più in dettaglio, sono attualmente in fase di sperimentazione dei motori a scoppio provvisti, per ciascuna valvola di aspirazione o di scarico del motore, di un attuatore idraulico lineare atto a spostare assialmente la corrispondente valvola dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, vincendo l'azione di un elemento elastico atto a mantenere la valvola stessa in posizione di chiusura, e di un distributore idraulico a comando elettrico atto a regolare il flusso dell'olio in pressione da e verso 1'attuatore idraulico stesso, in modo tale da comandare la spostamento della valvola tra la posizione di chiusura e la posizione di massima apertura.
Per supplire al fabbisogno di olio in pressione, i motori a scoppio in via di sperimentazione sono inoltre provvisti di un circuito idraulico che comprende un serbatoio di raccolta dell'olio, all'interno del quale viene immagazzinato a pressione ambiente l'olio da inviare agli attuatori, ed una unità di pompaggio atta ad inviare olio in pressione ai vari distributori idraulici prelevandolo direttamente dal serbatoio di raccolta .
Ciascun distributore idraulico a comando elettrico è collegato al circuito idraulico in modo tale da mettere il corrispondente attuatore idraulico lineare in comunicazione diretta, rispettivamente, con la bocca di mandata dell'unità di pompaggio, quando è necessario spostare la valvola dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, e con il serbatoio di raccolta, quando è necessario spostare la valvola dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura. Nel primo caso, l'olio in pressione viene fatto affluire all'interno dell'attuatore idraulico lineare. Nel secondo caso l'olio in pressione che riempie 1'attuatore idraulico lineare viene fatto defluire direttamente nel serbatoio di raccolta.
In altre parole, quindi, tutto l'olio in pressione convogliato all'interno dell'attuatore idraulico durante lo spostamento della valvola dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, viene scarico direttamente nel serbatoio di raccolta durante lo spostamento della valvola dalla posizione di massima apertura alla posizione di chiusura, sotto la spinta dell'elemento elastico atto a mantenere la valvola stessa in posizione di chiusura.
Il principale inconveniente della soluzione con attuatori elettroidraulici sopra descritta è quello di avere un fabbisogno di olio in pressione particolarmente elevato che, addirittura, cresce proporzionalmente al numero di giri del motore, e che impone l'uso di unità di pompaggio talmente voluminose da risultare, di fatto, incompatibili con un utilizzo in ambito automobilistico.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un motore a scoppio in cui gli azionamenti elettroidraulici abbiano un fabbisogno di olio in pressione sensibilmente inferiore a quelli attuali.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un motore a scoppio per autoveicoli e similari comprendente almeno una valvola di aspirazione e/o di scarico assialmente mobile tra una posizione di chiusura ed una posizione di massima apertura e mezzi di movimentazione delle valvole atti a muovere, a comando, la detta almeno una valvola tra la posizione di chiusura e la posizione di massima apertura; i detti mezzi movimentazione delle valvole comprendendo un elemento elastico atto a mantenere la detta almeno un valvola in posizione di chiusura, un attuatore idraulico selettivamente atto a muovere la detta almeno una valvola dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura contrastando l'azione del detto elemento elastico, ed un circuito idraulico atto ad alimentare fluido in pressione al detto attuatore idraulico; il detto circuito idraulico comprendendo un condotto di mandata collegato al detto attuatore idraulico e mezzi di pompaggio atti a convogliare fluido in pressione all'interno del detto condotto di mandata; il detto motore a scoppio essendo caratterizzato al fatto che i detti mezzi di pompaggio comprendono il detto elemento elastico ed il detto attuatore idraulico.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 illustra in modo schematico, con in parti in sezione e parti asportate per chiarezza, un motore a scoppio realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
la figura 2 è una vista in sezione di una variante di un componente del circuito idraulico del motore a scoppio illustrato in figura 1; e
le figure 3, 4, 5 e 6 sono altrettanti grafici di funzionamento del motore illustrato in figura 1.
Con riferimento alla figura 1, con il numero 1 è indicato nel suo complesso motore a scoppio per autoveicoli e similari che comprende un basamento 2, uno o più pistoni 3 montati assialmente scorrevoli all'interno di rispettive cavità cilindriche 4 ricavate nel corpo del basamento 2 stesso, ed una testata 5 disposta sulla sommità del basamento 2 a chiusura delle cavità cilindriche 4.
All'interno della rispettiva cavità cilindrica 4, ciascun pistone 3 delimita, unitamente alla testata 5, una camera di scoppio 6 a volume variabile; mentre la testata 5 è provvista, per ciascuna camera di scoppio 6, di almeno un condotto di aspirazione 7 e di almeno un condotto di scarico 8 atti a collegare la camera di scoppio 6 stessa, rispettivamente, con il collettore di aspirazione e con il collettore di scarico del motore 1, entrambi di tipo noto e non illustrati.
Con riferimento alla figura 1, il motore 1 è infine provvisto di un gruppo di valvole atte a regolare 1'afflusso di aria all'interno della camera di scoppio 6 attraverso il condotto di aspirazione 7, ed il deflusso dei gas combusti dalla camera di scoppio 6 attraverso il condotto di scarico 8.
In particolare, il motore 1 presenta in corrispondenza dell'ingresso di ciascun condotto, sia esso di aspirazione 7 o di scarico 8, una rispettiva valvola 9 a fungo di tipo noto, la quale è montata sulla testata 5 con il proprio stelo 10 assialmente scorrevole attraverso il corpo della testata 5 e la propria testa 11 assialmente mobile in corrispondenza dell'ingresso di tale condotto, in modo tale da essere mobile tra una posizione di chiusura, in cui la testa 11 della valvola 9 impedisce il passaggio dei gas attraverso il condotto di aspirazione 7 o di scarico 8 da e verso la citata camera di scoppio 6, ed una posizione di massima apertura, in cui la testa 11 della valvola 9 permette il passaggio dei gas attraverso il condotto di aspirazione 7 o di scarico 9 da e verso la camera di scoppio 9 stessa con la massima portata possibile.
Le valvole 9 posizionate all'ingresso dei condotti di aspirazione 7 vengono comunemente chiamate "valvole di aspirazione", mentre le valvole 9 posizionate all'ingresso dei condotti di scarico 8 vengono comunemente chiamate "valvole di scarico".
Con riferimento alla figura 1, per ciascuna valvola 9 di aspirazione e/o per ciascuna valvola 9 di scarico, il motore 1 comprende, infine, un elemento elastico 12 atto a mantenere la valvola 9 in posizione di chiusura, ed un attuatore idraulico lineare 13 atto a spostare assialmente la valvola 9 dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, vincendo l'azione dell'elemento elastico 12.
Nell'esempio illustrato, ciascun elemento elastico 12 è costituito da una molla elicoidale 12 precaricata in compressione, calzata sullo stelo 10 della valvola 9 in modo tale da presentare una prima estremità in battuta sulla testata 5 del motore, ed una seconda estremità in battuta su di un codolo di riscontro 14 solidale allo stelo 10 della valvola 9.
Per quanto riguarda invece gli attuatori idraulici lineari 13, ciascuno di essi è provvisto di un albero di uscita 15 il quale è mobile assialmente tra una posizione estratta, in cui sporge all'esterno del corpo 16 dell'attuatore idraulico lineare 13 di una lunghezza L' determinata, ed una posizione ritratta, in cui sporge all'esterno del corpo 16 dell'attuatore idraulico lineare 13 di una lunghezza L" minore di L'.
Ogni attuatore idraulico lineare 13, inoltre, è montato al disopra della corrispondente valvola 9 con il proprio albero di uscita 15 disposto coassiale allo, ed in battuta sullo, stelo 10 della valvola 9, in modo tale da poter muovere assialmente la valvola 9 spostando l'albero di uscita 15 tra la posizione estratta e la posizione ritratta.
Nella fattispecie, quando l'albero di uscita 15 è in posizione ritratta la valvola 9 si trova in posizione di chiusura, mentre quando l'albero di uscita 15 è in posizione estratta la valvola 9 si trova in posizione di massima apertura.
Più in dettaglio, nell'esempio illustrato, ciascun attuatore idraulico lineare 13 comprende un pistone 17 montato assialmente scorrevole all'interno di una cavità cilindrica 18 ricavata nel corpo 16 dell'attuatore idraulico . L'albero di uscita 15 dell' attuatore idraulico lineare 13 è coassiale al pistone 17 e presenta una estremità solidale al pistone 17 stesso, mentre quest'ultimo definisce all'interno della cavità cilindrica 18 una camera a volume variabile 18a selettivamente atta ad essere riempita di olio in pressione. Tale olio in pressione è in grado di esercitare sul pistone 17 una forza sufficiente a spostare assialmente quest'ultimo all'interno della cavità cilindrica 18, così da massimizzare il volume della camera a volume variabile 18a.
Essendo l'albero di uscita 15 dell' attuatore idraulico lineare 13 solidale al pistone 17, lo spostamento del pistone dalla posizione in cui il volume della camera a volume variabile 18a è minimo, alla posizione in cui il volume della camera a volume variabile 18a è massimo, si traduce nello spostamento dell'albero di uscita 15 dalla posizione ritratta alla posizione estratta.
Per permettere l'afflusso ed il deflusso dell'olio in pressione dalla camera a volume variabile 18a, ciascun attuatore idraulico lineare 13 è provvisto, infine, di un condotto passante 19 che si estende attraverso il corpo 16 dell'attuatore in modo tale da mettere in comunicazione la camera a volume variabile 18a con l'esterno.
Con riferimento alla figura 1, il motore 1 comprende infine un circuito idraulico 20 di alimentazione dell'olio in pressione, atto a supplire al fabbisogno di olio in pressione degli attuatori idraulici lineari 13.
Tale circuito idraulico nell'esempio illustrato comprende: un serbatoio di raccolta 21 dell'olio, all'interno del quale viene immagazzinato a pressione ambiente l'olio da inviare agli attuatori idraulici lineari 13; un serie di distributori idraulici 22 a controllo elettronico, ciascuno dei quali è atto a regolare l'afflusso di olio in pressione da e verso un rispettivo attuatore idraulico lineare 13; ed una unità di pompaggio 23 atta prelevare l'olio direttamente dal serbatoio di raccolta 21 e ad inviare olio in pressione ai vari distributori idraulici 22 attraverso un condotto di mandata 24.
Nell'esempio illustrato, l'unità di pompaggio 22 è atta ad essere trascinata in rotazione direttamente dall'albero del motore a scoppio 1.
Il circuito idraulico 20 comprende inoltre un regolatore di pressione 25, disposto immediatamente a valle dell'unità di pompaggio 23, il quale è atto a mantenere ad un valore determinato (per esempio 100 bar) la pressione dell'olio all'interno del condotto di mandata 24; un serbatoio di accumulo 26 dell'olio in pressione, all'interno del quale viene immagazzinato l'olio in pressione che fluisce lungo il condotto di mandata 24; ed eventualmente uno smorzatore di picchi di pressione 27, atto a smorzare i picchi di pressione che si manifestano all'interno del condotto di mandata 24 durante il normale funzionamento del motore 1.
È opportuno sottolineare che, in una diversa implementazione, il condotto di mandata 24 può essere dimensionato in modo tale da accumulare al proprio interno una determinata quantità di olio in pressione, fungendo anche da serbatoio di accumulo dell'olio in pressione. In questo caso, quindi, il serbatoio di accumulo 26 è costituito dal condotto di mandata 24. Il motore 1 comprende infine una centralina elettronica di controllo 28 atta a pilotare i distributori idraulici 22 in modo tale da controllare, istante per istante, la posizione dell'albero di uscita 15 di ciascun attuatore idraulico lineare 13 e, quindi, la posizione di ciascuna valvola 9 del motore.
Per quanto riguarda invece i distributori idraulici 22, ciascuno di essi è collegato contemporaneamente al condotto di mandata 24, alla camera a volume variabile 18a del corrispondente attuatore idraulico lineare 13 e ad un condotto di scarico 29 in comunicazione diretta con il serbatoio 21 di raccolta dell'olio, e comprende una elettorvalvola di mandata 30 selettivamente atta a mettere in comunicazione il condotto di mandata 24 con la camera a volume variabile 18a, in modo tale da permettere l'afflusso di olio in pressione all'interno della camera a volume variabile 18a.
Ciascun distributore idraulico 22 comprende inoltre una elettorvalvola di scarico 31, la quale è selettivamente atta a mettere in comunicazione il condotto di scarico 29 con la camera a volume variabile 18a, in modo tale da permettere lo scarico dell'olio in pressione contenuto nella camera a volume variabile 18a direttamente nel serbatoio 21 di raccolta.
Come verrà meglio chiarito in seguito, diversamente dai circuiti idraulici di alimentazione attualmente noti, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 è atta a mantenere 1'elettorvalvola di mandata 30 del distributore idraulico 22 aperta per almeno una parte della corsa di chiusura della corrispondente valvola 9, ossia per almeno una parte dello spostamento della valvola 9 dalla posizione di massima apertura alla posizione di chiusura, in modo tale da far defluire l'olio in pressione contenuto all'interno della camera a volume variabile 18a dell'attuatore idraulico lineare 13 nuovamente all'interno del condotto di mandata 24 e/o del serbatoio di accumulo 26.
In altre parole, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 sfrutta l'energia elastica accumulata nell'elemento elastico 12 durante lo spostamento della valvola 9 dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, per trasformare l'attuatore idraulico lineare 13 che aziona la valvola 9 in una pompa in grado di spingere l'olio in pressione contenuto all'interno della camera a volume variabile 18a nuovamente all'interno del condotto di mandata 24 e/o del serbatoio di accumulo 26 del circuito idraulico 20.
Inoltre, diversamente dai circuiti idraulici di alimentazione attualmente noti, la centralina elettronica di controllo 28 è atta a mantenere 1'elettorvalvola di scarico 31 del distributore idraulico 22 aperta solamente nella parte finale della corsa di chiusura della corrispondente valvola 9, in modo tale da far defluire verso il serbatoio di raccolta 21 solamente la parte di olio in pressione contenuto all'interno della camera a volume variabile 18a, che l'elemento elastico 12 non è stato in grado di spingere nuovamente all'interno del condotto di mandata 24 e/o del serbatoio di accumulo 26.
Il funzionamento del motore 1 verrà ora descritto supponendo che la valvola 9 sia in posizione di chiusura e, quindi, che l'elettrovalvola di mandata 30 sia chiusa e la camera a volume variabile 18a dell'attuatore idraulico lineare 13 abbia il volume minimo e sia in comunicazione diretta con il condotto di scarico 29 attraverso l'elettrovalvola di scarico 31 che risulta, ovviamente, aperta.
Quando è necessario spostare la valvola 9 dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 comanda al distributore idraulico 22 di aprire l'elettrovalvola di mandata 30 e di chiudere l'elettrovalvola di scarico 31.
Con riferimento alle figure 3 e 4 che illustrano, in funzione del tempo, rispettivamente, il valore della forza assiale esercitata dall'elemento elastico 12 e lo stato dell'elettrovalvola di mandata 30, l'apertura dell'elettrovalvola di mandata 30 permette l'ingresso dell'olio in pressione all'interno della camera a volume variabile 18a ed un conseguente rapido incremento della forza esercitata dall'olio in pressione sul pistone 17 dell'attuatore idraulico lineare 13. Non appena la forza esercitata dall'olio in pressione supera il valore F0 esercitato dalla molla elicoidale 12 precaricata in compressione, il pistone 17 inizia a muoversi spostando l'albero di uscita 15 dell'attuatore idraulico 13 dalla posizione ritratta verso la posizione estratta.
Per la prima metà della corsa di apertura della valvola 9, ossia per la prima metà dello spostamento della valvola 9 dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura, il pistone 17 accelera progressivamente fino a che la forza esercitata dall'olio in pressione non eguaglia il valore Fe della forza esercitata dalla molla elicoidale 12.
A metà della corsa di apertura della valvola 9, la forza assiale esercitata dalla molla elicoidale 12 è, quindi, bilanciata dalla forza prodotta dall'olio in pressione che agisce sul pistone 17. A questo punto il pistone 17 inizia a decelerare progressivamente utilizzando l'energia cinetica accumulata per comprimere ulteriormente la molla elicoidale 12.
Con riferimento alla figura 6 che illustra l'andamento in funzione del tempo dell'alzata della valvola 9, al termine della corsa di apertura, ossia quando l'albero di uscita 15 dell'attuatore idraulico lineare 13 è in posizione estratta e la valvola 9 è in posizione di massima apertura, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 comanda al distributore idraulico 22 di chiudere l'elettrovalvola di mandata 30.
A questo punto, essendo l'elettrovalvola di mandata 30 e l'elettrovalvola di scarico 31 entrambe chiuse, l'olio in pressione non può defluire da nessuna parte, bloccando quindi qualsiasi spostamento del pistone 17 all'interno della cavità cilindrica 18. La valvola 9 rimane quindi bloccata in posizione di massima apertura, con la molla elicoidale 12 che esercita sull'albero di uscita 15 dell'attuatore idraulico lineare 13, e quindi sul pistone 17, la forza assiale massima FM.
Quando è necessario spostare la valvola 9 dalla posizione di massima apertura alla posizione di chiusura, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 comanda al distributore idraulico 22 di aprire nuovamente l'elettrovalvola di mandata 30, mantenendo chiusa l'elettrovalvola di scarico 31.
Essendo il pistone 17 soggetto alla forza esercitata dalla molla elicoidale 12 ed essendo tale forza sufficiente a portare la pressione dell'olio contenuto all'interno della camera a volume variabile 18a ad un valore superiore a quello dell'olio contenuto nel condotto di mandata 24, l'apertura dell'elettrovalvola di mandata 30 provoca il deflusso dell'olio in pressione dalla camera a volume variabile 18a verso il condotto di mandata 24 ed una conseguente riduzione della forza esercitata dall'olio in pressione sul pistone 17 dell'attuatore idraulico lineare 13.
Per la prima metà dello spostamento della valvola 9 dalla posizione di massima apertura alla posizione di chiusura, la forza esercitata dalla molla elicoidale 12 è superiore alla forza esercitata dall'olio in pressione sul pistone 17, per cui il pistone 17 accelera progressivamente. A circa metà della corsa di chiusura della valvola 9, la forza assiale esercitata dalla molla elicoidale 12 è nuovamente bilanciata dalla forza prodotta dall'olio in pressione che agisce sul pistone 17, per cui il pistone 17 inizia a decelerare progressivamente utilizzando l'energia cinetica residua per pompare all'interno del condotto di mandata 24 parte dell'olio in pressione ancora presente all'interno della camera a volume variabile 18a.
Con riferimento alla figura 5 che illustra, in funzione del tempo, lo stato dell'elettrovalvola di scarico 31, quando la molla elicoidale 12 non è più in grado di esercitare sul pistone 17 una forza assiale sufficiente a spingere l'olio in pressione dalla camera a volume variabile 18a verso il condotto di mandata 24, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 comanda al distributore idraulico 22 di chiudere l'elettrovalvola di mandata 30 e di aprire l'elettrovalvola di scarico 31 in modo tale da scaricare la parte restante dell'olio in pressione contenuto nell'attuatore idraulico 13 direttamente nel serbatoio di raccolta 21.
A questo punto la valvola 9 può completare la corsa di chiusura, scaricando nel serbatoio di raccolta 21 solamente quella parte dell'olio in pressione che le perdite meccaniche non hanno permesso di recuperare attraverso la molla elicoidale 12.
Quando la valvola 9 ha raggiunto la posizione di chiusura, la centralina elettronica di controllo 28 del motore 1 può comandare al distributore idraulico 22 di chiudere immediatamente l'elettrovalvola di scarico 31, oppure mantenerla ancora aperta per un determinato periodo di tempo.
In sostanza, quindi, nei sistemi di comando delle valvole di un motore a scoppio l'energia necessaria per la movimentazione delle valvole può essere suddivisa in energia dissipata durante il moto, ed energia "oscillante" necessaria per il moto alternato delle valvole. Nei motori a scoppio attualmente noti tutta l'energia necessaria per la movimentazione delle valvole viene dissipata, mentre nel motore a scoppio qui descritto ed illustrato l'energia "oscillante" viene recuperata aumentando il rendimento complessivo del motore.
I vantaggi sono evidenti: adottando questa soluzione, l'unità di pompaggio 23 deve essere dimensionata per garantire una portata di olio in pressione sufficiente a reintegrare solamente l'esigua quantità di olio in pressione scaricata direttamente nel serbatoio di raccolta 21.
Risulta infine chiaro che al motore 1 qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.
In particolare, con riferimento alla variante illustrata in figura 2, i distributori idraulici 22 del circuito idraulico 20 sono privi dell'elettorvalvola di scarico 31. In questo caso, lo scarico della parte di olio in pressione che l'elemento elastico 12 non è stato in grado di spingere nuovamente all'interno del condotto di mandata 24 e/o del serbatoio di accumulo 26, avviene per trafilamento attraverso una valvola a cassetto 32 di tipo noto, ricavata direttamente nell'attuatore idraulico 13. Tale valvola a cassetto 32, in particolare, è realizzata in modo tale da mettere la camera a volume variabile 18a dell'attuatore idraulico lineare 13 in comunicazione diretta con il condotto di scarico 29, quando il pistone 17 percorre la parte finale della corsa di chiusura della valvola 9.

Claims (5)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Motore a scoppio (1) per autoveicoli e similari comprendente almeno una valvola (9) di aspirazione e/o di scarico (9) assialmente mobile tra una posizione di chiusura ed una posizione di massima apertura e mezzi di movimentazione delle valvole (12, 13, 20) atti a muovere, a comando, la detta almeno una valvola (9) tra la posizione di chiusura e la posizione di massima apertura; i detti mezzi movimentazione delle valvole (12, 13, 20) comprendendo un elemento elastico (12) atto a mantenere la detta almeno un valvola (9) in posizione di chiusura, un attuatore idraulico (13) selettivamente atto a muovere la detta almeno una valvola (9) dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura contrastando l'azione del detto elemento elastico (12), ed un circuito idraulico (20) atto ad alimentare fluido in pressione al detto attuatore idraulico (13); il detto circuito idraulico (20) comprendendo un condotto di mandata (24) collegato al detto attuatore idraulico (13) e mezzi di pompaggio (22, 12, 13) atti a convogliare fluido in pressione all'interno del detto condotto di mandata (24); il detto motore a scoppio (1) essendo caratterizzato al fatto che i detti mezzi di pompaggio (22, 12, 13) comprendono il detto elemento elastico (12) ed il detto attuatore idraulico (13).
  2. 2. Motore a scoppio secondo la rivendicazione 1, in cui il detto circuito idraulico (20) comprende un serbatoio di raccolta (21) all'interno del quale è atto ad essere immagazzinato a pressione ambiente il fluido da inviare al detto attuatore idraulico (13) ed almeno un distributore idraulico (22) a controllo elettronico atto a regolare l'afflusso di fluido in pressione da e verso il detto attuatore idraulico (13); il detto distributore idraulico (22) essendo interposto tra 1'attuatore idraulico (13) e, rispettivamente, il condotto di mandata (24) ed il serbatoio di raccolta (21).
  3. 3. Motore a scoppio secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere una centralina elettronica di controllo (28) atta a pilotare i detto almeno un distributore idraulico (22).
  4. 4. Motore a scoppio secondo la rivendicazione 3, in cui il detto almeno un distributore idraulico (22) comprende una elettrovalvola di mandata (30) selettivamente atta a mettere in comunicazione il detto attuatore idraulico (13) con il detto condotto di mandata (24); la detta centralina elettronica di controllo (28) essendo atta a mantenere aperta la detta elettrovalvola di mandata (30) durante la parte iniziale della corsa di chiusura della detta valvola (9).
  5. 5. Motore a scoppio secondo la rivendicazione 4, in cui il detto almeno un distributore idraulico (22) comprende una elettrovalvola di scarico (31) selettivamente atta a mettere il detto attuatore idraulico (13) in comunicazione con il detto serbatoio di raccolta (21); la detta centralina elettronica di controllo (28) essendo atta a mantenere aperta la detta elettrovalvola di scarico (31) durante la parte terminale della corsa di chiusura della detta valvola (9), quando la detta elettrovalvola di mandata (30) è chiusa.
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