ITBL20070025A1 - Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili. - Google Patents

Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili. Download PDF

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Description

incernieramento, alle estremità di detto frontale, per indossare o togliere e custodire il medesimo paio di occhiali.
Con il tempo, i sistemi di incemieramento delle astine al frontale hanno subito innumerevoli modifiche e miglioramenti, adattandosi alle mutate condizioni di costruzione e d’uso dell’occhiale, rispetto ad una soluzione o forma iniziale consistente nell’allineare uno o due occhielli di una estremità di astina ad uno o due occhielli dell’estremità di frontale, per unirli tramite un perno con estremità filettata di bloccaggio per avvitamento, su di un dado o su di uno degli stessi occhielli.
Un primo sicuro miglioramento è stato assicurato dall’introduzione di dispositivi di incemieramento elasticizzato dell’estremità di astina, su di un occhiello squadrato o comunque sagomato a camma, il quale miglioramento ha assicurato lo scatto dell’astina nelle sue posizioni di normale apertura e di chiusura sul frontale, oltre che un migliorato modo di indossare gli occhiali, come ad esempio secondo l’insegnamento dei brevetti EP 0003001 del 1978 ed EP 0006075 del 1979.
Innumerevoli perfezionamenti sono stati proposti per migliorare ulteriormente il sistema di incemieramento delle astine al frontale di occhiali, in particolare con lo scopo di eliminare l’utilizzo e/o la vista di una vite d’incemieramento, per la sua antiesteticità e specialmente per il disagio che l’applicazione e il fissaggio di questa vite comporta, con soluzioni anche molto diverse tra loro, come ad esempio il brevetto EP 1.031.871 del 2000 oppure come il brevetto EP 1.184.709 del 2000 o come il brevetto n. EP 1.279.991 del 2002.
Queste soluzioni esemplificate e numerose altre che formano lo stato attuale della tecnica del settore specificato, hanno contribuito a fornire un sicuro miglioramento dell’unione del frontale di occhiale alle sue astine, in ogni caso articolate, anche se molto spesso la complessità e la fragilità delle soluzioni proposte, in relazione alla ridotta dimensione dei loro componenti, si sono rivelate di scarsa incidenza pratica.
Per altro, uno degli obiettivi che si prefigge un costruttore di occhiali è quello di realizzare degli strumenti ottici di minimo ingombro, in particolare quando debbano essere riposti e custoditi, avendo sempre il problema di contenere lo spazio esistente, in fase di chiusura, tra le astine ed il frontale dell’ occhiale, particolarmente con le attuali forme più arcuate e bombate di frontale e di astine.
Compito di quanto forma oggetto della presente innovazione è quello di poter realizzare una montatura di occhiale che, in fase di riposo, possa assicurare effettivamente il suo minimo ingombro, potendo chiudere e disporre le sue astine sul lato interno del frontale, in modo tale da poter utilizzare la loro normale curvatura per essere riposte in posizione sostanzialmente parallela alla curvatura dello stresso frontale.
Nell’ambito di tale compito, uno altro importante scopo dell’innovazione è quello di poter realizzare un’unione rapida e sicura, per innesto elasticizzato, delle estremità di astina alle estremità di frontale, rientrando e migliorando ulteriormente quelle soluzioni di incemieramento delle astine che non richiedono la presenza di perni o viti da bloccare per avvitamento.
Ulteriore scopo della presente innovazione è poi quello di poter comunque aprire e chiudere le astine sul frontale di occhiale, potendo contare sugli scatti delle astine nelle loro posizioni di normale apertura e di normale chiusura sul frontale di occhiali.
Non ultimo scopo dell’innovazione è quello di poter rendere agevolmente applicabili ed intercambiabili gli elementi di una montatura di occhiale, per semplice asportazione e sostituzione ad esempio di un’ astina, per adeguarne il disegno o il colore all’abbigliamento della persona in situazioni particolari.
Il compito proposto e gli altri scopi indicati sono perfettamente conseguiti con la presente innovazione, la quale prevede la realizzazione di un frontale di occhiale che sia dotato, sulle sue estremità esterne, di una coppia di supporti ad anelli , opportunamente disposti ed uniti ai rispettivi cerchielli di occhiale per mezzo di un tratto di unione degli stessi supporti, tra i cui anelli viene alloggiata una bussola, con un perni assiali d’innesto ai medesimi supporti, detta bussola essendo munita di una feritoia assiale entro la quale è alloggiabile l’estremità elastica dell’astina che vi si può impegnare e che vi può scorrere quasi per la sua intera lunghezza, in modo da potersi rendere retrattile con minimo ingombro in fase di riposo, disponendo al sua curvatura sostanzialmente parallela alla curvatura del frontale.
Una migliore comprensione della soluzione proposta ed una evidenziazione del conseguimento degli scopi indicati, viene di seguito più dettagliatamente descritta ed illustrata, secondo una forma costruttiva puramente indicativa e non limitativa, anche con l’ausilio di n.
12 figure schematiche riprodotte in n. 5 tavole allegate e delle quali:
la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista verticale e prospettica del lato interno di una forma casuale di frontale di occhiali, alle cui due estremità esterne siano applicati due rispettivi supporti con copie di occhielli d’incemieramento delle astine, secondo la presente innovazione;
la fig. 2 di tav. 1 rappresenta una vista prospettica di uno dei due supporti a coppie di occhielli presenti alle estremità del frontale di fig. 1, essendo raffigurati in una scala maggiorata;
la fig. 3 di tav. 2 rappresenta una vista verticale di una boccola da alloggiare nel vano compreso in ogni una delle due coppie di occhielli dei supporti di fig. 2;
la fig. 4 di tav. 2 rappresenta un vista in pianta della boccola di fig. 3, essendo raffigurata secondo il suo piano di sezione IV - IV;
la fig. 5 di tav. 2 rappresenta una vista prospettica di una delle astine da incemierare ai supporti ad occhielli di figg. 1 e 2, previa interposizione delle boccole di figg. 3 e 4;
la fig. 6 di tav. 3 rappresenta una vista prospettica di un supporto con copie di occhielli di fig. 2, associata alla bussola di figg. 3 e 4, oltre che all’estremità elasticizzata dell’astina di fig. 5;
la fig. 7 di tav. 3 rappresenta una vista in pianta di un occhiale, realizzato con l’unione incernierata del frontale di fig. 1 alle astine di fig. 5, per interposizione delle bussole di figg. 3 e 4, essendo dette astine disposte in posizione di normale apertura, rispetto allo stesso frontale;
la fig. 8 di tav. 3 rappresenta una vista in pianta, ingrandita e particolareggiata, di una delle due parti di incernieramento dell ’astina al frontale, secondo la posizione aperta di % 7;
la fig. 9 di tav. 4 rappresenta una vista verticale, dall’estemo, di un occhiale realizzato secondo rinnovazione, essendo raffigurato con le astine in posizione di normale chiusura, rispetto alla posizione di fig. 7;
la fig. 10 di tav. 4 rappresenta una vista in pianta, analoga alla vista di fig. 7, essendo raffigurata nella stessa posizione di normale chiusura di fig. 9;
la fig. 11 di tav. 5 rappresenta un vista verticale, dall’ esterno, di un occhiale realizzato secondo rinnovazione, essendo raffigurato con le astine completamente retratte sul suo frontale;
la fig. 12 di tav. 5 rappresenta una vista in pianta dello stesso occhiale di fig. 11.
In tutte le figure gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Secondo la soluzione esemplificativamente proposta nelle varie figure citate, un normale frontale di occhiali (F), in prossimità delle sue due estremità esterne, è dotato di un rispettivo supporto (10A) e (10B) che è solidale ai rispettivi cerchelli porta lenti, come meglio illustrato ed indicato con (10) in fig. 2.
Ogni supporto (10) è in effetti costituito da due dischi o piastre (11) e (12) con rispettivi fori passanti (1 la) e (12a), essendo tra loro uniti da un distanziale (13).
Detto distanziale (13) presenta una superficie laterale esterna che è resa solidale, ad esempio per saldatura o per iniezione da uno stesso stampo, con il rispettivo occhiello del frontale (F). Lo stesso distanziale (13) presenta una sua superficie interna costituita da due pareti (13a) -(13b) che sono tra loro inclinate e convergenti in una gola intermedia (13c), tale inclinazione potendo essere ad esempio di 150° o altra angolatura determinata dall’ampiezza e dalla divaricazione massima prevista per il movimento di apertura e di chiusura dell’astina (A) sul frontale (F).
Con riferimento alle figg. 3 e 4, una boccola (20) presenta un corpo cilindrico (21) avente altezza corrispondente allo spazio libero esistente tra le superfici interne dei dischi (11) e (12) del supporto (10), avendo un diametro che sia atto ad essere compreso e coassiale alle superfici interne (13a) e (13b) del distanziale (13).
Detta boccola (20) presenta poi una feritoia passante (22) che è disposta assialmente al suo corpo cilindrico (21) ed avente una sezione sostanzialmente corrispondente alla sezione trasversale (30) delle rispettive astine (A) da applicare al frontale (F).
La stessa boccola (20) è poi dotata anche di una coppia contrapposta di ogive (23) e (24) che sono atte ad essere alloggiate nei fori passanti o ciechi (Ila) e (12a) degli occhielli (11) e (12) dei supporti (10) del frontale (F).
Con riferimento alla fig. 5, ogni una delle due astine (A) è sostanzialmente costituita da un nastro (30) che presenta un’estremità preferibilmente dotata di cuffia protettiva (31), mentre l’estremità opposta o di incernieramento al frontale (F) presenta una biforcazione divaricante (32) (34), con rispettivi rientranti (33) e (35) e rispettive estremità con ganci divergenti (36) e (37).
La lunghezza dei tratti rientrati (33) e (35) è sostanzialmente uguale al diametro della boccola (20), essendo detti tratti destinati ad essere alloggiati nella feritoia (22) di detto bussola (20), quando le astine siano normalmente usate per essere aperte o chiuse, per incernieramento, sul frontale (F).
I rebbi divaricanti (32) e (34) dell’astina (A) assumono una divaricazione massima che è superiore all’altezza della feritoia (22) della bussola (20), in modo tale che, per passare in detta feritoia (22), devono subire un adeguato restringimento.
Descritte così le poche e semplici parti costituenti rinnovazione in oggetto, se ne descrive di seguito le semplici ed efficaci operazioni di assemblaggio e di funzionamento, evidenziando così il conseguimento degli scopi specificati.
Con leggera forzatura dei dischi (11) e (12), si introduce la bussola (20) nel vano del supporto (10), in modo tale che le sue ogive (23) e (24) possano essere alloggiate nei fori (Ila) e (12a) dei dischi (11) e (12) dello stesso supporto (10), mentre la sua superficie cilindrica entra in contatto con le superfici inclinate (13°) e (13b) del distanziale (13) di ogni supporto (10).
Con un’altra operazione di assemblaggio, si procede a restringere il lato divaricante (32) -(34) dell ’astina (A), in modo tale che le sue estremità uncinate (36) e (37), restringendosi, rendono possibile il loro passaggio nella feritoia (22) della boccola (20), mentre Γ attiguo allargamento (32) - (34) ne ostacola l’avanzamento, impegnando le parti (33) e (35) della stessa astina (A) a rimanere alloggiate in detta feritoia (22) della boccola (20).
Con riferimento particolare alla fig. 8, si evince come, in fase di normale apertura dell’astina (A) sul frontale (F), le sue due estremità uncinate (36) e (37), sporgendo dal corpo cilindrico (21) della bussola (20), vanno ad alloggiarsi nel vano (13c) della stessa bussola (20), mente la superficie laterale della medesima bussola (20) è posta a contatto con le pareti inclinate (13a) e (13b) del distanziale (13) che unisce le due piastre (11) e (12) del supporto (10).
Per mezzo di questa semplice operazione, si rende così possibile l’innesto di astine (A) ad un frontale di occhiale (F), senza necessità di viti o di perni, superando una serie di disagi in fase di assemblaggio dell’occhiale, conforme ad un o degli scopi specificati.
Poiché la bussola (20) è assialmente impegnata con i dischi o piastre (11) e (12) del supporto (10) ma è radialmente libera di girate nei fori (Ila) e (12a) delle stesse piastre (11) e (12), appare evidente che anche Pastina (A), che vi sia impegnata, ha una medesima possibilità di rotazione.
Con riferimento alla stessa fig. 8 oltre che alle figg. 9 e 10, risulta evidente il fatto che, con adeguata pressione sull’astina (A), si possono indurre le estremità uncinate (36) e (37) ad uscire dal vano (13c), per lasciar ruotare liberamente la stessa astina (A) verso l’interno del frontale (F), determinando una chiusura della stessa astina (A) sul medesimo frontale (F).
È altrettanto evidente il fatto che, premendo Pastina (A) in senso contrario al precedente caso, si disimpegnano sempre le sue estremità uncinate (36) - (37) dalla sede (13c) del supporto (10), consentendo una sua divaricazione, verso l'esterno del frontale (F) che è delimitata nella sua ampiezza dalla posizione angolare della superficie inclinata (13b), determinando così anche la possibilità di assicurare la massima divaricazione dell’astina (A), in relazione alla previsione d’uso dell’occhiale, ad esempio con la massima apertura nei modelli di occhiale per bambini, oltre che per l’applicazione di seguito illustrata.
Naturalmente, invertendo il senso di spinta o di trazione sull’astina (A), dalla sua posizione di chiusura di fig. (10) oppure dalla sua posizione di massima divaricazione, la stessa astina viene riportata alla sua posizione di normale apertura di fig. 7, con un suo scatto di posizionamento, quando le sue estremità (36) - (37) ritornano nel vano (13c) del supporto (10).
Detto scatto è determinato dal fatto che, durante la fase di movimentazione, le estremità divaricanti (32) e (34) reagiscono all’azione di spinta con la quale si inducono le estremità (36) e (37) a restringersi tra loro per poter passare sui bordi di intersezione tra le pareti inclinate (13a) e/o (13b) e la sede ristretta (13c), realizzando così una elasticizzazione di tipo tradizionale del movimento delle astine (A), conforme ad un altro degli scopi specificati.
Con riferimento alle figg. 10 e 12 allegate, si evidenzia infine il maggiore e più innovativo vantaggio d’ingombro che la soluzione in esame è in grado di assicurare a chi utilizza gli occhiali.
Portando l 'astina (A) nella sua massima posizione di divaricazione, come sopra descritto, è possibile esercitare una spinta longitudinale per far scorrere la stessa astina (A) entro la feritoia (22) della bussola (20), fintanto che il distanziale (13) ed i bordi degli occhielli (11) e (12 del suo supporto (10) incontrano il rivestimento terminale (31) della stessa astina (A), come evidenziato particolarmente in fig. 12.
Poiché la traslazione dell’ astina (A) è avvenuta per spinta longitudinale e non per rotazione laterale, l’arcuatura della stessa astina (A) è disposta nello stesso senso dell’arcuatura del frontale (F), determinando una disposizione sostanzialmente parallela e coassiale delle due astine (A) rispetto al frontale (F) al quale sono comunque impegnate dai rispettivi supporti (10).
Con riferimento alle figg. 10 e 12, appare evidente la consistenza del minor ingombro conseguibile dall’innovativa disposizione delle astine (A) nella situazione della fig. 12, rispetto all'ingombro di una loro tradizionale disposizione di chiusura della fig. 10, conseguendo così lo scopo principale proposto dalla presente innovazione.
Per altro, la soluzione fino ad ora decritta ed illustrata, consente ad un medesimo tipo di occhiale (F), sia una chiusura tradizionale, come indicato nella fig. 10, sia una chiusura ad ingombro ridotto, come indicato nella citata fig. 12, conseguendo così un ulteriore vantaggio di una pluralità d’uso.
Infine, appare evidente il fatto che, quando l' astina (A) sia del tutto divaricata o sia nella posizione di chiusura di fig. 12, è sufficiente procedere ad una sua trazione, verso l’esterno del frontale (F), per poter sfilare la stessa astina (A) dalla feritoia (22) della boccola (20), vincendo la resistenza dei rebbi divaricanti (32) - (34), e rendere quindi possibile la sua sostituzione con un’altra astina, ad esempio di colore o forma diversa, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Naturalmente la soluzione costruttiva fino ad ora descritta è da intendersi, come già specificato, puramente descrittiva e non limitativo.
È possibile ad esempio, realizzare le astine )A) in un qualsiasi materiale e modo di lavorazione che consenta una sufficiente elasticità dei suoi rebbi o divaricazioni (32) - (34), così come le loro estremità opposte possono essere associate o realizzate, ad esempio per stampaggio, in fase di formazione delle stesse astine (A).
RIVENDICAZIONI.
1.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, che consente l’abbinamento di un qualsiasi tradizionale frontale di occhiale con una coppia di astine laterali che assommano la possibilità di una normale apertura e chiusura, incernierate ai lati esterni di detto frontale o lenti, ad una possibilità di una loro retrattilità, caratterizzata dal fatto di prevedere la realizzazione di un qualsiasi frontale di occhiale che sia dotato, in prossimità dei lati esterni delle lenti, di una coppia di supporti (10) che sono costituiti da due piastre o anelli (11) - (12) con distanziale (13), tra i quali anelli (11) e (12) viene alloggiata una bussola (20), avente perni assiali d’innesto ai medesimi supporti (10), detta bussola (20) essendo munita di una feritoia assiale (22), entro la quale è alloggiabile l’estremità elasticizzata dell’astina (A) che vi si impegna per una sua

Claims (1)

  1. rotazione delimitata dall’ampiezza del distanziale (13) e che, assieme alla bussola (20), determina il movimento di apertura e/o chiusura d’incemieramento dell ’astina (A) sul frontale (F), con possibilità di scatto nella sua posizione di normale apertura; 2.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che un supporto (10) per le astine (A) è disposto ai lati esterni del frontale (F) di occhiale, essendo costituito da una coppia di piastre (11) - (12), con fori coassiali (Ila) - (12a), tra loro unite da un distanziale (13) la cui superficie esterna è resa solidale alle estremità laterali del cerchiello, della lente o di altro elemento costituente un qualsiasi tipo di frontale (F) di occhiale; 3.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la superficie interna del distanziale (13) è costituita da due pareti (13a) e (13b) tra loro inclinate e convergenti in una gola intermedia (13c), detta gola (13c) essendo atta ad alloggiare le estremità uncinate (36) e (37) di un’astina (A) che sia disposta in posizione di normale apertura sul frontale (F) di occhiale; 4.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che una bussola (20) è alloggiata nel vano compreso tra le pareti convergenti (13a) - ( 13b) e gli anelli (11) - (12) del supporto (10), essendo posizionato e guidato dalle sue ogive (23) - (24) alloggiate nei fori (1 la) - (12a) degli stessi anelli (11) e (12); 5.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alla rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che la bussola (20) è costituita da un corpo sostanzialmente cilindrico (21) avente una feritoia assiale e passante (22) che è atta all’ alloggiamento e scorrimento di un’astina (A), per tutta la sua lunghezza, salvo l’estremità terminale (31); 6.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alle rivendicazioni 1 e 5, caratterizzata dal fatto che un’astina (A) da abbinare al frontale di occhiale (F), presenta una estremità terminale (31) di maggiore ingombro, rispetto alle dimensioni della feritoia (22) della bussola (20), per impedirne il passaggio; 7.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alla rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che l<'>astina (A) presenta un corpo (30) sostanzialmente uniforme per tutta la sua lunghezza, con un’estremità opposta a quella del terminale (31) che presente due rebbi divergenti (32) e (34), il rebbio (32) rientrante nel tratto (33) che precede l’estremità uncinata (36) ed il rebbio (34) rientrante nel tratto (35) che precede l’estremità uncinata (37); 8.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alle rivendicazioni 6 e 7, caratterizzata dal fatto che la conformazione e le dimensioni delle estremità uncinate (36) e (37) dell’astina (A) sono tali da rendersi passanti nella feritoia (22) della boccola (20); 9.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alle rivendicazioni 6 e 7, caratterizzata dal fatto che la divaricazione massima dei rebbi (32) e (34) è tale per cui il loro passaggio nella feritoia (22) della boccola (20) è resa possibile soltanto per mezzo di una adeguata spinta dell’asta (A), con la flessione degli stessi rebbi (32) e (34), la cui reazione rende possibile uno stabile alloggiamento dei tratti (33) e (35) entro la feritoia (22) della bussola (20), quando le rispettive estremità uncinate (36) e (37) sono fuoriuscite da detta feritoia (22), essendo la lunghezza dei tratti (33) e (35) sostanzialmente pari al diametro di detta bussola (20); 10.- Montatura di occhiale con astine girevoli e retrattili, come alle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che, posizionando la boccola (20) in modo tale che la sua feritoia (22) sia disposta ortogonalmente alla posizione di normale apertura dell’astina (A) sul frontale (F), la stessa astina (A) è traslabile, in detta feritoia (22), per portarsi quasi completamente sulla parte posteriore del frontale (F), disponendo la sua arcuatura in modo sostanzialmente parallelo alla curvatura dello stesso frontale (F).
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