ITBG980064A1 - Faretto ad orientamento e ritengo con molla polifunzionale a laminaparticolarmente per lampade dicrotiche - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Questa invenzione si riferisce ad un faretto ad orientamento e ritegno con molla polifunzionale a lamina, particolarmente per lampade dicroiche. Come è noto, negli anni recenti sono state introdotte nel mercato delle lampade di sicurezza, a bassa tensione elettrica, note come dicroiche, per la loro proprietà di cambiare colore in funzione dell’angolo di osservazione. Tali notori tipi di lampade sono standardizzate in una forma comprendente una parabola di riflessione formata da sfaccettature piane a disposizione semisferica. Tali notori tipi di lampade, inserite in una pluralità di supporti che conferiscono ad esse un ruolo di piccoli fari o faretti, sono particolarmente apprezzate per l'arredamento architettonico di interni; esse trovano ampio uso anche per l'illuminazione di oggetti esposti nelle vetrine dei negozi. In considerazione della loro proprietà dicroica, esse suggeriscono un orientamento specifico in ragione delle loro finalità illuminanti e/o decorative. Detto orientamento è attualmente ottenuto da faretti adottanti una pluralità di specifiche soluzioni, atte ad esprimere comunque il concetto base di “cerniera”. Dette soluzioni, tipizzatrici dei faretti, concorrono tra esse al fine di offrire la massima praticità di montaggio e smontaggio della lampada, per la sua installazione e/o sostituzione nel corpo del faretto. Dette soluzioni concorrono tra esse anche e soprattutto in termini di economia, giacché le citate lampade dicroiche sono generalmente impiegate in gruppi numerosi Scopo della presente invenzione è quello di definire un faretto che consenta l'installazione ed il posizionamento in esso di lampade posteriormente emisferiche, indicativamente dicroiche, in un modo più semplice di quelli usualmente adottati. Altro scopo è quello di definire un faretto, come sopra, che consenta una orientabilità secondo due assi cartesiani qualsiasi. Altro scopo è quello di definire un faretto, come sopra, che sia realizzabile in un modo particolarmente economico. Questi ed altri scopi appariranno come raggiunti dalla lettura della descrizione dettagliata seguente, illustrante un faretto, particolarmente per lampade dicroiche, avente la particolarità di affidare l’orientamento ed il ritegno di un supporto anulare dell’elemento illuminante ad una coppia di molle uguali disposte diametralmente in modo speculare, ogni molla essendo impegnata su una sporgenza appiattita di un corpo strutturale di contenimento dell'insieme e preposto ad un incasso girevole in apposito foro di parete domestica di riferimento, ed essendo dotata di una bugna operante con funzione imperniante in apposito foro del supporto anulare ubicata all’estremità di una lamina elastica, ogni molla essendo dotata pure di una lunga linguetta flessibile per il ritegno elastico della lampada contro un bordo interno del supporto anulare.

L’invenzione è illustrata, a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, nelle allegate tavole di disegno in cui:

- la fig. 1 mostra una sezione diametrale di un faretto, con lampada avente forma analoga a quelle di tipo dicroico, inserito in un foro di un piano di supporto;

- la fig. 2 mostra un faretto del tipo di cui alla fig. 1. ma da un punto di vista perpendicolare e con la lampada disegnata schematicamente con disposizione in piano e con disposizione obliqua;

- la fig. 3 mostra un faretto del tipo di cui alle figure precedenti in una configurazione prospettica, in “esploso ”, e con parti omesse per una migliore espressione concettuale.

Con riferimento alle sopra citate figure, un corpo strutturale cilindrico 1 è inserito in un piano di supporto 2 attraverso un foro 5. Tale corpo strutturale cilindrico 1 , realizzabile in lamiera stampata o in plastica, è dotato di due sporgenze di fondo 3, ubicate in posizioni diametrali opposte.

Dette sporgenze sono conformate per offrire ciascuna ancoraggio a molle elicoidali cilindriche 4, specificabili in 4A,4B aventi una loro estremità 4Z reagente contro un piano 3Z della rispettiva sporgenza di fondo 3 ed un’altra loro estremità 4K sagomata in modo da costituire un braccio idoneo a premere elasticamente contro una superficie interna 2A del piano di appoggio 2. In tal modo, la spinta elastica dei due bracci 4K può porre un bordo 1A del corpo strutturale 1 a contatto di una superficie esterna 2B del piano di supporto 2; o, comunque, limitare il gioco tra tali parti a valori minimi. La funzione di tali bracci di molla 4K è infatti sia quella di consentire il ritegno del corpo strutturale cilindrico 1 all’interno del foro 5. sia di consentire una libera rotazione angolare di tale corpo strutturale cilindrico attorno ad un suo asse 8, coincidente con quello del foro 5. Per evitare impuntamenti durante detta manovra di rotazione finalizzata ad una voluta disposizione angolare del corpo strutturale cilindrico 1 nel piano di supporto 2, le estremità 4K della molla 4 sono arrotondate. Detta manovra può essere fatta introducendo le dita dell’operatore nella cavità del corpo strutturale cilindrico destinata al contenimento della lampada non ancora installata. Da tale disposizione angolare, così stabilita, deriva la disposizione angolare di un asse di imperniamento 6 attorno al quale oscilla un supporto anulare 7 di un elemento illuminante o lampada 12. Detta oscillazione avviene mediante l’impegno di una coppia di bugne contrapposte 9A,9B all'interno di rispettivi fori diametralmente opposti 10A.10B, aventi il proprio asse coincidente con il citato asse 6 e presenti sul supporto anulare 7. Detto supporto è dotato di un bordo interno 7A preposto a trattenere per appoggio un piano 1 1 del tipico vetro di una lampada dicroica 12; oppure trattenere per appoggio la sfericità di maggiore diametro di una usuale lampadina. Il contatto tra detto piano 1 1 o altra superficie di lampada usuale è mantenuto stabilmente nella sua condizione di appoggio dall ’azione obliqua esercitata da due molle contrapposte del tipo a lamina 21A.21 B su una forma sferoidale 14, tipica della zona posteriore della generalità delle lampade.

Sia la bugna 9 che la lamina 21 di ogni molla appartengono ad un unico elemento di molla polifunzionale 15, ricavato per tranciatura e piegatura da una lamina di acciaio per molle. Dalla fig. 3 si può rilevare la sua particolare forma dalla sua rappresentazione prospettica da due lati, essendo due citati elementi di molla polifunzionale 15A, 15B posti in corrispondenza delle posizioni diametrali occupate sul corpo strutturale cilindrico 1 , disegnato con sue zone omesse per offrire maggiore chiarezza. Più precisamente: l'elemento 15A è disegnato nella posizione che gli deriva dal suo inserimento di ancoraggio su una preposta sporgenza appiattita 16A; l'altro uguale elemento 15B è invece disegnato in una zona “vicina'' ad un'altra sporgenza appiattita 16B su cui detto elemento 15B è destinato ad ancorarsi. Detto ancoraggio avviene a scatto, ponendo di fronte alla rispettiva sporgenza appiattita 16 dei fianchi a sbalzo 18A, 18B aventi loro estremità 18A' e 18B’ ripiegate per esprimere un invito alla divaricazione da parte della sporgenza appiattita fissa 16 Tale divaricazione avviene, con successivo scatto di ritorno, a seguito di un movimento forzato dell’elemento 15. in una direzione centrifuga 17. A seguito di ciò, si ha l'aderenza geometrica di una parete piana 19 dell’elemento 15 contro la sporgenza appiattita 16. Detta parete piana 19 subisce un ripiegamento ad "U” su una sua sommità 20 e poi si trasforma in una linguetta a sbalzo per costituire la citata molla a lamina 21 , conformata ad arco. In posizione montata a scatto, le sporgenze 18A' e 18 B ' dei fianchi 18A e 18B appoggiano su zone relativamente pianeggianti 22, in modo da impedire scorrimenti verso il basso (guardando il disegno) dell'elemento di molla 15 di cui fanno parte. Eventuali scorrimenti verso l’alto sono invece ostacolati da brevi alette 23A, 23B impegnabili in una superficie in sottosquadro 24 di un bordo anulare 25 del corpo strutturale cilindrico 1 . Le citate brevi alette 23 sporgono da una zona pianeggiante 26, dell'elemento 1 5, che è dotata della bugna 9; tale bugna è rivolta verso l'interno del corpo strutturale cilindrico 1 ed è preposta, come detto, ad inserirsi elasticamente nel corrispondente foro 10 presente nel supporto anulare 7. Come visibile dalla fig. 1 , tra la zona pianeggiante 26 ed una parete cilindrica 28 del corpo strutturale è presente un gioco 27, necessario per consentire alla bugna 9 di arretrare elasticamente prima di inserirsi a scatto nel corrispondente foro 10. Tali alette 23A, 23B, essendo parti integranti della loro molla a lamina 15 fissata alla sua sporgenza appiattita 16 del corpo strutturale cilindrico 1 , possono svolgere anche la seguente funzione. Detta funzione è quella di limitare l’escursione angolare del supporto anulare 7 attorno al suo asse di sospensione 6. Possiamo infatti rilevare dalla fig. 2 come un bordo interno 7 Z abbia la stessa inclinazione del bordo inferiore della breve aletta 23B, proprio per appoggiare contro detto bordo inferiore. Tale appoggio consente peraltro vantaggiosamente di operare sul supporto anulare 7 come su di una leva di II genere. Vediamo infatti che fornendo una spinta S (con le dita, oppure con un cacciavite) eccentrica rispetto all'asse 6 di posizione della bugna 9, creiamo un momento attorno alla zona fissa di fulcro dove avviene il contatto tra 7Z e 23B, al quale reagisce il momento realizzato dalla forza di impegno della bugna 9 sul supporto anulare 7. Quando il momento creato dalla forza S attorno a 6 supera il momento creato dalla reazione offerta dall’impegno della bugna 9 all'interno del suo foro 10 non si ha più equilibrio di leva e pertanto il supporto anulare 7 non subisce più alcuna forza di ritegno e può così essere rimosso dalla sua sede all’interno del corpo strutturale cilindrico 1.

Claims (5)

1. RIVENDICAZIONI 1 ) Faretto, particolarmente per lampade dicroiche, caratterizzato dal fatto di affidare l’orientamento ed il ritegno di un supporto anulare (7) dell'elemento illuminante (12) ad una coppia di molle (1 5) uguali disposte diametralmente in modo speculare ( 15A, 15B), ogni molla essendo impegnata su una sporgenza appiattita (16A. 16B) di un corpo strutturale (1 ) di contenimento dell'insieme e preposto ad un incasso girevole (8) in apposito foro (5) di parete domestica (2) di riferimento ed essendo dotata di una bugna (9, 9A, 9B) operante con funzione imperniante definitrice di asse di oscillazione (6) in apposito foro ( 10, 10A, 10B) del supporto anulare (7) ubicata (9) all’estremità di una lamina elastica (26) , ogni molla (15) essendo dotata pure di una lunga linguetta flessibile (21A, 21 B) per il ritegno elastico della lampada ( 12) contro un bordo interno (7A) del supporto anulare.
2. 2) Faretto come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dalla possibilità di ruotare secondo un asse (8) di un foro (5) preposto al suo contenimento mediante azione di una coppia di molle ad elica cilindrica (4) sagomate per ancorarsi su proprie sporgenze di fondo (3) e reagire scorrevolmente con loro lunghi bracci (4K) su una superficie interna (2A) di una parete (2) dotata del citato foro (5), detti bracci potendo elasticamente angolarmente arretrare a seguito di manovra finalizzata all’estrazione del faretto da detto foro.
3. 3) Faretto come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una molla polifunzionale a lamina (15) montabile a scatto su una rispettiva sporgenza appiattita (16) con movimento centrifugo (17) mediante allargamento e successivo ritorno elastico di due suoi fianchi (18A, 18B) mediante intervento di sue estremità ( 18 A ' , 18B ) opportunamente ripiegate.
4. 4) Faretto come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una molla polifunzionale a lamina (15) dotata di brevi alette (23A, 23B) ripiegate rispetto ad una zona pianeggiante (26) posta al di sotto (24) di un bordo anulare (25) del corpo strutturale cilindrico (1) e di fianchi (18A, 18B) conformati per appoggiare con loro bordi su zone pianeggianti (22) integratrici delle sporgenze appiattite (16) del citato corpo strutturale (1) allo scopo di evitare scorrimenti lungo l'asse (8) del corpo strutturale cilindrico e stabilizzare in tal modo la posizione delle bugne impernianti e definitrici dell'asse di oscillazione (6).
5. 5) Faretto come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di avere le sue brevi alette (23, 23A, 23B) conformate e posizionate in modo da costituire una battuta delimitatrice dell'escursione angolare del supporto anulare (7) attorno al suo asse di imperniamento diametrale (6), detta battuta essendo inoltre finalizzata a costituire il fulcro di una leva di ΙI° genere espressa dallo stesso supporto anulare (7) per superare la reazione di ritegno offerta dall'elasticità delle bugne (9A, 9B) di imperniamento (10A, 10B) mediante l’azione di una idonea forza (S) di rimozione orientata a determinare il necessario momento di asportazione del supporto anulare