IT202000004936A1 - Supporto autobloccante per scaffalatura - Google Patents

Supporto autobloccante per scaffalatura Download PDF

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IT202000004936A1
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locking
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Giancarlo Brun
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Mypro Res S R L
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente titolo ?SUPPORTO AUTOBLOCCANTE PER SCAFFALATURA?
La presente invenzione si riferisce ad un supporto autobloccante per scaffalatura ed ad una corrispondente scaffalatura.
STATO DELLA TECNICA
Scaffalature note sono generalmente formate da uno o pi? pali verticali sui quali si vengono a montare degli scaffali. Normalmente, al fine di fissare gli scaffali ad una determinata altezza sul palo, si prevedono due modalit?, una nella quale il palo ? provvisto di mezzi di fissaggio a punti precisi, quali fori, supporti perpendicolari al palo di vario tipo, etc. e una nella quale i supporti sono configurati cos? da potersi chiudere sul palo in qualsiasi posizione, per esempio tramite delle viti che vadano a far presa sulla superficie del palo, etc.
La prima modalit? ? poco flessibile poich? l?altezza degli scaffali ? predeterminata e invariabile. Inoltre, al fine di fornire un numero sufficiente di possibili configurazioni, solitamente i pali presentano un numero di mezzi di fissaggio superiore a quello degli scaffali. Questa soluzione, oltre ad essere inefficiente - poich? richiede la realizzazione di un determinato numero di mezzi di fissaggio che non sar? usato - ? anche esteticamente generalmente poco piacevole.
La seconda modalit? ? complessa perch? richiede di fissare, manualmente, la posizione lungo il palo di ogni singolo mezzo di fissaggio. Questo viene generalmente ottenuto con una vite che, chiudendo in un foro filettato sul mezzo di fissaggio, va ad applicare pressione sul palo. La chiusura della vite deve essere operata con una forza sufficiente a mantenere in posizione lo scaffale, il che richiede un certo sforzo da parte dell?utente. Inoltre il numero di viti da stringere pu? diventare velocemente elevato e quindi faticoso. Infine andando a stringere la vite sul palo si rischia di stringere troppo, rovinando la superficie del palo, il che impedisce un successivo riposizionamento del mezzo di fissaggio che lascerebbe scoperta la superficie rovinata.
La presente invenzione ? stata elaborata in considerazione di questi svantaggi. E un obbiettivo dell?invenzione superare uno o pi? degli svantaggi sopra descritti.
In particolare, l?invenzione ha tra i suoi obiettivi quello di fornire un supporto per scaffalature che abbia una caratteristica autobloccante. Con questo termine si intende che la chiusura del supporto sul rispettivo palo avviene in maniera automatica, di preferenza grazie al peso applicato sul supporto. Tra gli obiettivi dell?invenzione c'? inoltre la fornitura di un supporto che sia facilmente sbloccabile cos? da permetterne un veloce posizionamento.
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
L?inventore ha generalmente riconosciuto che ? possibile utilizzare un elemento autobloccante, all?interno del supporto autobloccante, che sia bloccato dal movimento causato dal peso applicato sul supporto autobloccante e/o dall?azione di un elemento di movimentazione agente sull?elemento autobloccante.
Questo ? possibile, come sar? descritto pi? in dettaglio in seguito, tramite una sede dell'elemento di movimentazione con una posizione che faccia s? che un movimento dell'elemento di movimentazione, causato dal peso e/o dall'elemento di movimentazione, vada a incastrare l'elemento autobloccante tra la sua sede nel supporto autobloccante e il palo.
Una forma d?implementazione dell?invenzione ? definita dalla rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti descrivono ulteriori forme d'implementazione i vantaggi specifici delle quali risulteranno evidenti dalla descrizione seguente.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
La figura 1A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 1B, di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 1B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 1C, di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 1 C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata; La figura 1D rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 1E, di un supporto autobloccante 1200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 1E rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 1F, di un supporto autobloccante 1200, in posizione libera, e di un palo 1 100;
La figura 1F rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 1200, in posizione libera;
La figura 2A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 2B, di un supporto autobloccante 2200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 2B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 2C, di un supporto autobloccante 2200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 2C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 2200, in posizione bloccata; La figura 2D rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 2E, di un supporto autobloccante 2200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 2E rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 2F, di un supporto autobloccante 2200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 2F rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 2200, in posizione libera;
La figura 3A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 3B, di un supporto autobloccante 3200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 3B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 3C, di un supporto autobloccante 3200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 3C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 3200, in posizione bloccata; La figura 3D rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 3E, di un supporto autobloccante 3200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 3E rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 3F, di un supporto autobloccante 3200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 3F rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 3200, in posizione libera;
La figura 4A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 4B, di un supporto autobloccante 4200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 4B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 4C, di un supporto autobloccante 4200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 4C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 4200, in posizione bloccata; La figura 4D rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 4E, di un supporto autobloccante 4200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 4E rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 4F, di un supporto autobloccante 4200, in posizione libera, e di un palo 1100;
La figura 4F rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 4200, in posizione libera;
La figura 5A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 5B, di un supporto autobloccante 5200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 5B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 5C, di un supporto autobloccante 5200, in posizione bloccata;
La figura 5C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 5200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 6A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 6B, di un supporto autobloccante 6200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 6B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 6C, di un supporto autobloccante 6200, in posizione bloccata, e di un palo 1100;
La figura 6C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 6200, in posizione bloccata; La figura 7A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 7B, di un supporto autobloccante 7200, in posizione bloccata, e di un palo 7100;
La figura 7B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 7C, di un supporto autobloccante 7200, in posizione bloccata, e di un palo 7100;
La figura 7C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 7200, in posizione bloccata; La figura 8A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 8B, di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata, e di un palo 8100;
La figura 8B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 8C, di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata, e di un palo 8100;
La figura 8C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 1200, in posizione bloccata; La figura 9A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 9B, di un supporto autobloccante 9200, in posizione bloccata, e di un palo 9100;
La figura 9B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 9C, di un supporto autobloccante 9200, in posizione bloccata, e di un palo 9100;
La figura 9C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 9200, in posizione bloccata; La figura 10A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 10B, di un supporto autobloccante 10200, in posizione bloccata, e di un palo 9100;
La figura 10B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 10C, di un supporto autobloccante 10200, in posizione bloccata, e di un palo 9100;
La figura 10C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 10200, in posizione bloccata; Le figure 11A-11C rappresentano ciascuna schematicamente una vista laterale e una vista frontale di elementi autobloccanti 11220A, 1 1220B, 1 1220C, la figura 9C rappresenta inoltre schematicamente una vista in sezione dall?alto di un palo 11100;
La figura 12 rappresentano schematicamente una vista in prospettiva di una scaffalatura 1000,
La figura 13A rappresenta schematicamente una vista in sezione laterale, presa lungo l?asse A-A? di figura 13B, di un supporto autobloccante 13200, in posizione bloccata, e di un palo 13100;
La figura 13B rappresenta schematicamente una vista in sezione dall?alto, presa lungo l?asse B-B? di figura 13C, di un supporto autobloccante 13200, in posizione bloccata, e di un palo 13100;
La figura 13C rappresenta schematicamente una vista frontale di un supporto autobloccante 13200, in posizione bloccata; La figura 14A rappresenta schematicamente diverse viste laterali e dall?alto di un supporto autobloccante 14200, in posizione intermedia tra quella bloccata e quella libera;
La figura 14B rappresenta schematicamente una vista dall?alto di un palo 14100;
La figura 14C rappresenta schematicamente una vista dall?alto del palo 14100 con inserito un supporto autobloccante 13200;
La figura 15 rappresenta schematicamente una vista in prospettiva di un supporto autobloccante 15200, in posizione intermedia tra quella bloccata e quella libera;
La figura 16 rappresenta schematicamente diverse viste di lato di un supporto autobloccante 16200, in posizione intermedia tra quella bloccata e quella libera;
La figura 17A rappresenta schematicamente una vista in prospettiva esplosa di un supporto autobloccante 17200;
La figura 17B rappresenta schematicamente delle viste di lato e in sezione del supporto autobloccante 17200;
La figura 17C rappresenta una vista di lato e in sezione del supporto autobloccante 17200 e di un palo 17100;
La figura 18 rappresenta schematicamente diverse viste dall?alto di un supporto autobloccante 18200 e di parti dello stesso.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI FORME
D?IMPLEMENTAZIONE PREFERITE
Le figure 1A- 1F rappresentano una prima forma d?implementazione di un supporto autobloccante 1200 per scaffalatura 1000. La scaffalatura 1000 ? visibile, per esempio, in figura 12.
La scaffalatura 1000 comprende almeno un palo 1 100 per il montaggio del supporto autobloccante 1200. Come illustrato in figura 12, una pluralit? di pali 1 100 e una pluralit? di supporti autobloccanti 1200 forniscono la possibilit? di montare uno o pi? scaffali ad un?altezza desiderata, in una maniera che risulter? evidente dalla descrizione seguente. Come visibile in figura 1A- 1F, il supporto autobloccante 1200 comprende un telaio 1210 avente un?estensione longitudinale lungo almeno un primo asse Y. Il telaio ? generalmente da intendersi come una struttura di supporto che mantiene assieme i vari componenti del supporto autobloccante 1200, che saranno descritti in seguito. Sar? chiaro che il telaio 1210 pu? essere realizzato in una o pi? porzioni, eventualmente unite in fase di produzione.
Il supporto autobloccante 1200 comprende inoltre un primo elemento autobloccante 1220 e un primo elemento di movimentazione 1240 associato al primo elemento autobloccante 1220.
In particolare, la forma d'implementazione delle figure 1A- 1F comprende quattro elementi autobloccanti 1220 e due elementi di movimentazione 1240. Come risulter? evidente dalla descrizione seguente, il numero di elementi autobloccanti 1220 e il numero di elementi di movimentazione 1240 non ? necessariamente limitato a, rispettivamente, quattro e due, e implementazione con un altro numero di elementi autobloccanti 1220 e elementi di movimentazione 1240 potranno essere realizzate.
Nella descrizione che segue, per chiarezza, si far? riferimento a un singolo elemento autobloccante 1220 corrispondente all?elemento in basso a sinistra della figura 1 C, che corrispondente all?elemento autobloccante in basso nella figura 1A. Sar? chiaro che la forma d?implementazione potrebbe funzionare, come descritto, utilizzando questo singolo elemento autobloccante 1220 e l?elemento di movimentazione 1240 agente su di esso. La funzione degli ulteriori elementi autobloccanti illustrati risulter? evidente dalla descrizione e sar? ulteriormente discussa in dettaglio in seguito.
L?elemento autobloccante 1220 ha generalmente la caratteristica di bloccare il movimento del telaio 1210 rispetto al palo 1100, come risulter? evidente dalla descrizione che segue. In particolare, l?elemento autobloccante 1220 interagisce con il palo 1 100 e con il telaio 1210 in maniera tale da aumentare l?attrito che esso esercita su questi due elementi allo spostarsi dell?elemento autobloccante 1220. Il movimento dell?elemento autobloccante 1220 ? determinato da una sede, ricavata nel telaio 1210. Generalmente, la conformazione della sede ? tale per cui, applicando un peso al supporto autobloccante 1200, questo risulter? in una forza che porter? l?elemento autobloccante 1220 ad incastrarsi in maniera maggiore tra il palo 1 100 e il telaio 1210. Detto altrimenti, l?effetto un peso, per esempio uno scaffale e/o gli oggetti posti sullo scaffale, porter? l?elemento autobloccante 1220 a muoversi lungo la propria sede cos? da aumentare l?attrito tra il palo 1 100 e il telaio 1210. Questa caratteristica garantisce la funzione autobloccante del supporto autobloccante 1200. In particolare, tanto pi? peso viene applicato sul supporto autobloccante 1200 tanto pi? questo tender? a resistere ad un movimento rispetto al palo 1100, garantendo la tenuta dello scaffale.
In questa e successive forme d?implementazione, una forma specifica ? stata scelta per illustrare l?elemento autobloccante 1210. Sar? chiaro che questa e le successive forme d?implementazione non sono limitate a questa specifica forma dell?elemento autobloccante e che l?elemento autobloccante pu? assumere diverse forme, alcune delle quali sono per esempio illustrate in figura 10 e che verranno descritte in seguito.
Come visibile dalle linee tratteggiate, in particolare in figura 1A e 1D, il telaio 1210 comprende una prima sede 1230 per il primo elemento autobloccante 1220. Sar? chiaro che la forma della sede ? generalmente dipendente dalla forma dell?elemento autobloccante 1200 che si muove nella sede 1230. Generalmente, tuttavia, la sede 1230 ? configurata cos? da permettere un movimento del primo elemento autobloccante 1220 da una posizione libera ad una posizione bloccata. In particolare, le figure 1A- 1C rappresentano il primo elemento autobloccante 1220 in posizione libera mentre le figure 1D- 1F lo rappresentano in posizione bloccata.
In particolare, il movimento del primo elemento autobloccante 1220 pu? essere influenzato da uno o pi? fattori, quali il contatto con il palo 1100, l?azione dell?elemento di movimentazione 1240.
Il contatto con il palo 1100, nella forma d?implementazione illustrata in figura 1 , con rifermento, come detto, all?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1 C, e in presenza di un movimento verso il basso del supporto autobloccante 1200, porta l?elemento autobloccante a muoversi verso l?alto, in direzione Y. Grazie alla forma della sede 1230, questo risulta anche in un movimento dell?elemento autobloccante 1220 nella direzione del palo 1 100, cio? in direzione Z. Questo movimento risulta particolarmente evidente comparando le figure 1A- 1 C con le figure 1D- 1F.
Detto altrimenti, per l?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1 C, il contatto con il palo muovendo il supporto autobloccante 1200 verso il basso risulta in un movimento da una posizione libera ad una posizione bloccata del supporto autobloccante 1200. Risulta quindi evidente che, applicando un peso sul supporto autobloccante 1200, l?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1C si muover? automaticamente in una posizione bloccata, garantendo la stabilit? del supporto autobloccante 1200 rispetto al palo 1 100.
L?azione dell?elemento di movimentazione 1240 pu? essere coadiuvante sia dell?azione di sblocco che di blocco del supporto autobloccante 1200. Per cio? che riguarda la forma d?implementazione di figura 1 , l?elemento di movimentazione 1240 coadiuva l?azione di blocco del supporto autobloccante, come risulter? pi? evidente dalla descrizione che segue.
La prima sede 1230 presenta almeno una superficie avente un angolo rispetto a un?estensione longitudinale del palo 1 100. In particolare, almeno una superficie lungo la quale scorre l?elemento autobloccante 1220 presenta un tale angolo.
Risulta dunque evidente che, scorrendo lungo la sede 1230 dal basso verso l?alto in direzione Y, l?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1 C, si avvicina al palo 1 100 andando a causare il blocco del supporto autobloccante 1200 rispetto al palo 1100. Sar? inoltre chiaro che questo permette di posizionare il supporto autobloccante 1200 a qualsiasi altezza del palo 1100 e poi bloccarlo in quella posizione grazie al movimento verso l?alto dell?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1C.
Il movimento verso l?alto dell?elemento autobloccante 1220 in basso a sinistra nella figura 1C potrebbe in particolare risultare automatico quando l?elemento autobloccante 1220 entra in contatto con il palo 1 100 con un attrito tale da mantenerlo in posizione, evitandone quindi la caduta nella sede 1230, causata dal peso dell?elemento autobloccante 1220.
Al fine di facilitare, e/o di iniziare il detto movimento verso l?alto, il supporto autobloccante 1200 comprende l?elemento di movimentazione 1240 che, in questo caso, ? configurato cos? da agevolare il movimento dell?elemento autobloccante 1220 dalla posizione libera a quella bloccata.
In particolare, nella forma d?implementazione di figura 1 , il primo elemento di movimentazione 1240 ? un elemento elastico. Tale elemento elastico ? posizionato e configurato cos? da muovere l?elemento autobloccante 1220 dalla posizione libera a quella bloccata. Nella forma d?implementazione di figura 1 l?elemento elastico ? solo schematicamente illustrato, sar? evidente all?esperto del settore come questo possa essere implementato con una molla, e/o un elastico, lavorante in trazione.
La presenza dell?elemento di movimentazione 1240 permette inoltre di utilizzare il supporto autobloccante 1200 su di un palo 1 100 orizzontale. Sar? infatti chiaro che l?elemento di movimentazione 1240 porter? l?elemento autobloccante 1220 verso la posizione bloccata. In questa posizione, pur venendo a mancare l?azione di blocco effettuata dal peso descritta precedentemente, l?elemento di movimentazione 1240 garantir? il mantenimento della posizione bloccata. Questa configurazione ? quindi comunque stabile. Si noter? infatti che, quando operante su di un palo orizzontale 1 100, sebbene manchi l?azione di blocco effettuata dal peso dello scaffale, manca anche la tendenza dello scaffale al movimento, causata dallo stesso peso. Il compensarsi di questi due effetti permette quindi vantaggiosamente di mantenere il posizione bloccata il supporto autobloccante grazie alla presenza dell?elemento di movimentazione 1240.
Il supporto autobloccante di figura 1 comprende inoltre, oltre al gi? descritto primo elemento autobloccante 1220, in basso a sinistra in figura 1 C, un secondo elemento autobloccante 1220, in alto a sinistra in figura 1C.
Nella forma d?implementazione illustrata, il primo elemento autobloccante 1220 e il secondo elemento autobloccante 1220 sono posizionati sullo stesso lato del dispositivo autobloccante rispetto al tubo 1 100. Inoltre, la sede 1230 del primo elemento autobloccante 1220 ? sostanzialmente simmetrica rispetto alla sede del secondo elemento autobloccante 1220, rispetto ad un piano XY perpendicolare alla direzione Y di estensione longitudinale del palo 1 100. Questo ha come effetto che il secondo elemento autobloccante 1220 tende a operare al contrario del primo elemento autobloccante 1220, in relazione al movimento dell?elemento autobloccante causato dal movimento del supporto autobloccante 1200 rispetto al palo 1100. In particolare, nel caso di un movimento verso il basso del supporto autobloccante 1200, il primo elemento autobloccante 1220 tende a passare dalla posizione libera a quella bloccata mentre il secondo elemento autobloccante tende a passare dalla posizione bloccata a quella libera. La presenza del secondo elemento autobloccante 1220 permette quindi vantaggiosamente al supporto autobloccante 1200 di essere inserito sul palo 1 100 con un orientamento qualsiasi.
Nella forma d?implementazione illustrata, il primo elemento di movimentazione 1240 agisce in trazione sia sul primo elemento autobloccante 1220 che sul secondo elemento autobloccante 1220. Questo permette vantaggiosamente di usare un singolo elemento di movimentazione 1240. Sar? tuttavia chiaro che ogni elemento autobloccante 1220 pu? essere provvisto del proprio elemento di movimentazione 1240, come per esempio nella forma d'implementazione di figura 2. L?utilizzo di un solo primo elemento di movimentazione 1240 per il primo e secondo elemento autobloccante 1220 permette vantaggiosamente di ridurre il numero di elementi di movimentazione 1240, riducendo cos? i costi.
Il supporto autobloccante di figura 1 comprende inoltre, oltre al gi? descritto primo elemento autobloccante 1220, in basso a sinistra in figura 1 C, un terzo elemento autobloccante 1220, in basso a destra in figura 1 C.
Nella forma d?implementazione illustrata, il primo elemento autobloccante 1220 e il terzo elemento autobloccante 1220 sono posizionati su lati opposti del dispositivo autobloccante rispetto al tubo 1 100. Inoltre, la sede 1230 del primo elemento autobloccante 1220 ? sostanzialmente simmetrica rispetto alla direzione di estensione longitudinale Y del palo 1 100.
Questo ha come effetto che il terzo elemento autobloccante 1220 tende a operare in maniera simile al primo elemento autobloccante 1220, in relazione al movimento dell?elemento autobloccante causato dal movimento del supporto autobloccante 1200 rispetto al palo 1 100. In particolare, nel caso di un movimento verso il basso del supporto autobloccante 1200, sia il primo elemento autobloccante 1220 che il terzo elemento autobloccante 1220 tendono a passare dalla posizione libera a quella bloccata. La presenza del terzo elemento autobloccante 1220 permette quindi vantaggiosamente al supporto autobloccante 1200 di avere un blocco pi? sicuro sul palo 1100.
Detto altrimenti, l?azione del primo elemento autobloccante 1220 in fase di blocco tender? a spingere il supporto autobloccante 1200 in una prima direzione, Z negativo in figura 1B. Allo stesso momento, l?azione del terzo elemento autobloccante 1220 in fase di blocco tender? a spingere il supporto autobloccante 1200 in una seconda direzione, Z positivo in figura 1B, opposta alla prima direzione. In questo modo, l?azione combinata del primo e del terzo elemento autobloccante 1220 permettono non solo di migliorare la presa in fase di blocco sul palo 1100 ma, muovendosi entrambi per entrare in contatto con il palo 1100, essi permettono una implementazione del supporto 1200 e/o del palo 1100 con tolleranze di produzione maggiori. In effetti, il doppio movimento a tenaglia del primo e del terzo elemento autobloccante 1220 pu? compensare meglio eventuali differenze dimensionali dovute a tolleranze di produzione rispetto al movimento del singolo primo elemento autobloccante 1220.
Il supporto autobloccante di figura 1 comprende inoltre un quarto elemento autobloccante 1220, in alto a destra in figura 1 C. La funzione del quarto elemento autobloccante 1220 ? sostanzialmente identica a quella del secondo elemento autobloccante 1220.
Sar? chiaro che la forma d?implementazione di figura 1 pu? essere implementata con una qualsiasi combinazione di primo, secondo, terzo e quarto elemento autobloccante 1220. II telaio 1210 del supporto autobloccante 1200 di figura 1 comprende tre lati 1211, 1212, 1213 con una forma sostanzialmente a U. Questa conformazione ? particolarmente vantaggiosa poich? permette di inserire il supporto autobloccante 1200 sul palo 1 100 dal lato aperto della U. In forme d?implementazione alternative sar? tuttavia possibile avere un numero diverso di lati.
L?elemento autobloccante 1220 del supporto autobloccante 1200 di figura 1 ha generalmente una forma elongata lungo un asse di rotazione dello stesso, con una parte avente un primo raggio predeterminato e una parte avente un secondo raggio predeterminato, maggiore del primo raggio predeterminato. Questa configurazione permette vantaggiosamente di utilizzare la parte con il secondo raggio predeterminato come sporgenza che va ad agire sul palo 1100. Nella forma d?implementazione illustrata, inoltre, il palo 1100 comprende una scanalatura 1110 avente una dimensione sostanzialmente corrispondente, o superiore, alla estensione lungo l?asse di rotazione dell?elemento autobloccante 1220 della parte con secondo raggio predeterminato. In questa maniera ? vantaggiosamente possibile per la parte a secondo raggio predeterminato di scorrere all?interno della scanalatura 1110. Questa configurazione permette inoltre di assicurare il supporto autobloccante 1200 al palo 1100 nel piano XZ, poich? l?interazione tra l?elemento autobloccante 1220, in particolare la sua regione a secondo raggio predeterminato, e la scanalatura 1100 impedisce il movimento relativo dei due elementi in direzione X. Risulter? tuttavia evidente che sono possibili forme d?implementazione alternativa dell?elemento autobloccante che saranno descritte in seguito.
Il palo 1100 ? illustrato come avente una sezione sostanzialmente quadrata con due scanalature 1110 su due lati opposti. Dalla descrizione seguente sar? tuttavia chiaro che il numero di scanalature 1110 non ? necessariamente limitato a due, cos? come la sezione del palo 1100 non ? necessariamente quadrata. A titolo d?esempio, sar? possibile implementare delle scanalature 1110 anche su altri lati del palo 1100, come illustrato in figura 7B, il che permette di connettere il supporto autobloccante 1200 al palo 1100 in diverse direzioni.
Nella forma d?implementazione illustrata in figura 1 , la sede 1230 comprende, come particolarmente visibile in figura 1 C, un foro che si estende fino ad una faccia del telaio 1200. Nel caso illustrato, la faccia di estensione del foro ? quella sostanzialmente perpendicolare all?asse di rotazione dell?elemento autobloccante 1220, cio? la faccia sul piano ZY, tuttavia sar? chiaro che l?invenzione non ? limitata a questa configurazione e uno o pi? fori potranno essere realizzati nel telaio 1200 cos? da mettere in comunicazione la sede 1230 con il volume esterno al telaio 1200.
Il foro permette di inserire un utensile di sblocco che, agendo su uno o pi? elementi autobloccanti 1220, li potr? spostare dalla posizione di blocco a quella libera. In alcune forme d?implementazione, il foro 1230 si estende dalla posizione libera a quella bloccata dell?elemento autobloccante, almeno fino e preferibilmente oltre la posizione di blocco. In questa maniera, una volta che l?elemento autobloccante 1220 ha raggiunto la posizione di blocco ? possibile inserire un utensile, per esempio un cacciavite, nel foro, tra la sua estremit? e la posizione dell?elemento autobloccante, andando a muovere l?elemento autobloccante in direzione di sblocco. In aggiunta, o in alternativa, in particolare nel caso in cui il foro si estenda solo fino alla posizione di blocco dell?elemento autobloccante 1220, sar? possibile implementare un elemento autobloccante 1220 avente un foro nella sua direzione di rotazione, in altre parole, lungo la sua direzione di estensione longitudinale, cos? da inserire un utensile attraverso il foro nel telaio 1210 e il foro nell?elemento autobloccante 1220, andando cos? a permettere il movimento di quest?ultimo tramite l?utensile.
Il supporto autobloccante 2200 di figura 2 differisce dal supporto autobloccante 1220 di figura 1 per l?utilizzo di un elemento di movimentazione 2240 elastico lavorante in compressione anzich? in trazione. Questo permette vantaggiosamente di applicare forze diverse sui vari elementi autobloccanti 1220.
Il supporto autobloccante 3200 illustrato in figura 3 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il primo elemento di movimentazione 3240 ? un elemento inseribile dall?esterno del telaio 1210, preferibilmente rigido.
Questa configurazione permette vantaggiosamente di controllare la forza agente sull?elemento autobloccante 1220 e/o di controllarne la posizione lungo la sede 1230.
In particolare, nella forma d?implementazione illustrata, questo permette inoltre di far funzionare il supporto autobloccante 3200 anche solo in presenza degli elementi autobloccanti superiori, in figura 3C, che potrebbero invece avere difficolt? a posizionarsi in posizione di blocco in altre configurazioni, se l?elemento di movimentazione non fornisce una forza sufficiente. Questo sarebbe risolvibile con un elemento di movimentazione che applichi continuamente una forza sufficiente al blocco, per esempio con un elemento di movimentazione elastico. Tuttavia questa implementazione renderebbe difficoltoso il posizionamento del supporto autobloccante 3200 alla posizione desiderata sul palo 1100. Al contrario, con un elemento di movimentazione 3420 inseribile dall?esterno tramite un apposito foro nel telaio 1210 ? possibile posizionare il supporto autobloccante alla posizione desiderata e poi agire sull?elemento autobloccante 1220 causando il blocco del supporto autobloccante 3200. In aggiunta, o in alternativa, in presenza del primo e terzo elemento autobloccante 1200, cio? quelli inferiori in figura 3C, sar? possibile facilitare l?inserimento del supporto autobloccante 3200 sul palo 1 100. In particolare, come ? evidente dalle figure, gli elementi autobloccanti inferiori tenderanno, in assenza di altre forze, a posizionarsi nella posizione libera, garantendo un facile inserimento del supporto autobloccante 3200 sul palo, causa assenza di interazione tra gli elementi autobloccanti 1220 e il palo 1100. Questa assenza di interazione ? invece pi? complessa da ottenersi nel caso di un elemento di movimentazione elastico, che agisce continuamente sugli elementi autobloccanti 1220 spingendoli verso la posizione di blocco.
Il supporto autobloccante 4200 illustrato in figura 4 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il primo elemento di movimentazione 4240 ? un elemento rotabile dall?esterno del telaio 1210.
In particolare, l?elemento di movimentazione si estende almeno dalla sede 1230 dell?elemento autobloccante 1220 all?esterno del telaio 1200, cos? da risultare accessibile esternamente al telaio 1210. Questa configurazione permette, in maniera simile a quanto gi? descritto per la forma d?implementazione di figura 3, di agire sull?elemento autobloccante 1220 controllando la posizione dell?elemento di movimentazione 4240 esternamente.
Mentre nella forma d?implementazione di figura 3 l?elemento di movimentazione 3240 ? inserito nel telaio in una direzione sostanzialmente allineata con quella di movimento dell?elemento autobloccante 1220 nella sede 1230, cos? da spingere l?elementi autobloccante verso la direzione voluta tramite una traslazione dell?elemento di movimentazione 3240, in figura 4 l?elemento di movimentazione 4240 ? inserito nel telaio in una direzione sostanzialmente perpendicolare a quella di movimento dell?elemento autobloccante 1220 nella sede 1230. Questo fa s? che, in figura 3 il movimento dell?elemento di movimentazione 3240 sia sostanzialmente lineare mentre, in figura 4, il movimento dell?elemento di movimentazione 4240 ? sostanzialmente di tipo rotativo.
In particolare, al fine di convertire una rotazione dell?elemento di movimentazione 4240, quest?ultimo comprende una camma 4241 configurata cos? da agire sull?elemento autobloccante 1220. La camma 4241 ? preferibilmente connessa ad un asse 4242 che si estende nella direzione assiale della rotazione dell?elemento di movimentazione 4240, cos? da controllare la rotazione della camma 4241 , preferibilmente fino all?esterno del telaio 1210. In alcune forme d? implementazione sar? possibile connettere la camma 4241 e/o l?asse 4242 ad una serratura, la rotazione della serratura causa una rotazione della camma 4241. In questa maniera sar? possibile passare dalla posizione libera a quella di blocco del supporto autobloccante solo a chi possiede le chiavi della serratura, fornendo una sicurezza aggiuntiva alla configurazione dello scaffale.
Il supporto autobloccante 5200 illustrato in figura 5 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il primo elemento di movimentazione 5240 comprende un eccentrico 5241 configurato cos? da agire sul primo elemento autobloccante 1220.
In particolare, l?eccentrico 5241 ? montato su di un asse 5243 sul quale l?eccentrico ruota da una posizione libera a una bloccata del supporto autobloccante 5200. L?asse 5243 ha preferibilmente un diametro maggiore rispetto a quello dell?eccentrico 5241. L?asse 5243 pu? estendersi direttamente all?esterno del telaio cos? da permettere il controllo del supporto autobloccante 5200. In alcune forme d?implementazione, come illustrato in figura 5, l?asse 5243 pu? essere a sua volta connesso ad un asse 5242, di diametro minore dell?asse 5243. Questa soluzione permette vantaggiosamente di sfruttare la differenza tra i diametri degli assi 5242 e 5243 per mantenere l?asse 5243 internamente al telaio evitando quindi un movimento perpendicolare all?asse di rotazione dello stesso. Inoltre questa implementazione permette vantaggiosamente di ridurre l?impatto visivo sulla superficie esterna del supporto autobloccante 5200.
Il supporto autobloccante 6200 illustrato in figura 6 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il palo 6100 presenta scanalature 1110 su tre lati anzich? su due. Come gi? detto, il numero di scanalature pu? essere un numero qualsiasi. A titolo d?esempio, si potr? implementare anche il palo 1100 come illustrato in figura 1E. Sar? chiaro che in questa, come in altre forme d?implementazione, la forma del palo non ? necessariamente a sezione sostanzialmente quadra ma potr? avere una qualsiasi forma, in combinazione con una rispettiva forma del supporto autobloccante, tale da permettere al supporto autobloccante di essere applicato al palo e di bloccarsi su di esso grazie all?azione dell?elemento autobloccante.
Inoltre il supporto autobloccante 6200 presenta un totale di sei elementi autobloccanti 1220. Oltre ai gi? descritti primo, secondo, terzo e quarto elementi autobloccanti, la presenza di una ulteriore coppia di elementi autobloccanti, il quinto e sesto, operativamente simili al primo e secondo, e/o al terzo e quarto, permette di garantire una presa ancora pi? stabile del supporto autobloccante 6200 sul palo 6100.
Il quinto e sesto elemento autobloccante 1220 sono posizionati in un lato 1212 del telaio 1200 che ? sostanzialmente perpendicolare ai lati 1211, contenente il primo e secondo elemento autobloccante 1220, e 1213, contenente il terzo e quarto elemento autobloccante 1220. Grazie a questa conformazione ? possibile mantenere la vantaggiosa configurazione ad U, gi? descritta, pur aumentando la presa sul palo 6100.
Il supporto autobloccante 7200 illustrato in figura 7 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il palo 7100 presenta scanalature 71 10 su quattro lati anzich? su due. Come gi? detto, il numero di scanalature pu? essere un numero qualsiasi.
Inoltre il supporto autobloccante 7200 presenta un totale di quattro elementi autobloccanti 1220 corrispondenti ai gi? descritti primo, secondo, quinto e sesto elementi autobloccanti. Questo permette vantaggiosamente di ottenere una configurazione ad L del supporto autobloccante 7200. Questa configurazione riduce gli ingombri, peso, dimensioni e costo del supporto autobloccante 7200. La tenuta sul palo 7100 ? comunque garantita, in particolare grazie alla conformazione dell?elemento autobloccante 1220, con la zona inserita nella scanalatura 1110 che evita che il supporto autobloccante 7200 si sganci dal palo 7100 una volta posizionato in modalit? di blocco. Sar? chiaro che il movimento dell?uno o pi? elementi autobloccanti garantisce di per s? la presa sul palo. La presenza delle scanalature ? dunque opzionale, in tutte le forme d?implementazione. Le scanalature migliorano la presa sul palo, impedendo movimenti lungo il piano ZX.
La figura 8 differisce dalla figura 7 in quanto illustra un palo 8100 con una sezione sostanzialmente circolare. Come gi? descritto, la sezione del palo 8100 pu? essere una sezione qualsiasi. La figura illustra chiaramente come, ai fini della tenuta del supporto autobloccante 1200 sia sufficiente che il posizionamento di almeno due lati del palo siano in prossimit? dei lati del telaio 1200, cos? da permettere all?uno o pi? elementi autobloccanti 1220, sporgenti dal telaio, di entrare in contatto con la superficie del palo.
Detto altrimenti, ? sufficiente che il palo presenti due superfici a una distanza predeterminata, dove la distanza predeterminata ? compresa tra una prima e una seconda distanza. La prima e la seconda distanza sono rispettivamente misurate con l?uno o pi? elementi autobloccanti in posizione libera e in posizione di blocco. La prima e la seconda distanza possono essere misurate tra un elemento autobloccante ed un lato del telaio 1210 destinato ad entrare in contatto con il palo, per esempio tra il primo elemento autobloccante 1220 e il lato 1213, specificatamente la sua superficie interna al telaio 1210. Alternativamente, o in aggiunta, la prima e la seconda distanza possono essere misurate tra un elemento autobloccante ed un altro elemento autobloccante agente sul palo in direzione opposta, per esempio tra il primo elemento autobloccante 1220 e il terzo elemento autobloccante 1220.
Il supporto autobloccante 9200 illustrato in figura 9 differisce da quello illustrato in figura 1 in quanto il palo 9100 presenta una sezione sostanzialmente a forma di U, preferibilmente con scanalature 1110 sui lati interni della U, di preferenza sui due lati paralleli della U. Come gi? detto, e come risulter? pi? chiaro dalla descrizione seguente, non ? necessario che le scanalature 1110 siano presenti e il supporto autobloccante 9200 potrebbe, eventualmente con l?utilizzo di un elemento autobloccante di forma adeguata, essere utilizzato anche in assenza delle scanalature 1110.
Il supporto autobloccante 9200 ha un?operazione simile a quella del supporto autobloccante 5200. In particolare, il supporto autobloccante 9200 comprende un eccentrico 9241 montato su di un asse 9243, connesso ad un asse 9242 avente diametro minore dell?asse 9243. Inoltre, nel supporto autobloccante 9200, l?asse 9243 si estende esternamente al telaio 1200, preferibilmente lungo un piano parallelo all?asse di estensione longitudinale del palo 9100 e nella direzione aperta della forma ad U del palo 9100.
Questa configurazione permette al supporto autobloccante 9200 di essere inserito almeno parzialmente internamente alla forma ad U del palo 9100, il che pu? essere vantaggioso per motivi estetici e/o per ragioni di compattezza della struttura. Inoltre, l?estensione dell?asse 9243 permette di azionare l?elemento di movimentazione 9240 in maniera semplice, esternamente al telaio 1210. In alcune forme d?implementazione, come quella illustrata, l?asse 9243 pu? inoltre comprendere un foro 9244 che permette all?utente, per esempio inserendo un dito, di operare facilmente la rotazione dell?elemento di movimentazione 9240.
Risulter? evidente all?esperto nel settore che con questa configurazione, l?elemento di movimentazione 9240 pu? agire sia da elemento di sblocco, per esempio tramite una rotazione antioraria nella forma d?implementazione illustrata, che da elemento di blocco, o quantomeno di avvicinamento dell?elemento autobloccante 1220 verso la posizione di blocco, per esempio tramite una rotazione oraria nella forma d?implementazione illustrata. Questa operazione duale dell?elemento di movimentazione 9240 ? in particolare ottenuta grazie alla dimensione relativa dell?elemento di movimentazione 9240 e dell?elemento autobloccante 1220, in particolare scegliendo un diametro dell?asse 9243 e una dimensione e posizionamento dell?eccentrico 9241 che permettano a quest?ultimo, tramite una opportuna rotazione dell?elemento di movimentazione 9240 di passare esternamente all?elemento autobloccante 1220 cos? da spostarsi del di sopra al di sotto dello stesso. Nella configurazione illustrata questo risultato pu? essere ottenuto, per esempio, assicurando che la distanza tra l?eccentrico 9241 e il centro di rotazione dell?asse 9243 sia superiore alla distanza di estensione longitudinale dell?elemento autobloccante 1220 oltre il centro di rotazione dell?asse 9243 nella direzione X positiva, cio? nella direzione dalla zona di azione dell?elemento autobloccante 1220 sul palo 9100 verso il centro di rotazione dell?asse 9243.
La figura 10 illustra una possibile alternativa al supporto autobloccante 9200 sotto forma del supporto autobloccante 10200. Quest?ultimo comprende in particolare un ulteriore elemento di movimentazione 10250 in materiale magnetico o ferromagnetico. Questo elemento di movimentazione 10250 pu? agire sull?elemento autobloccante 1220, 11220A, 11220B, 11220C avendo premura di implementare quest?ultimo con un corrispondente materiale magnetico o ferromagnetico. Detto altrimenti, ? possibile ottenere una forza magnetica, attrattiva o repulsiva, tra l?elemento di movimentazione 10250 e l?elemento autobloccante 1220, cos? da movimentare l?elemento autobloccante 1220 verso la posizione di blocco.
Nella forma d?implementazione illustrata, l?elemento di movimentazione 10250 opera in maniera repulsiva sull?elemento autobloccante 1220. Sar? tuttavia chiaro che l?invenzione pu? essere implementata in maniera differente. Per esempio, l?elemento di movimentazione 10250 potrebbe essere implementato assieme all?eccentrico 9241 , lavorando in questo caso in maniera attrattiva sull?elemento autobloccante 1220.
Sar? chiaro che l?elemento di movimentazione 10250 e il suo funzionamento magnetico, attrattivo o repulsivo, sull?elemento autobloccante 1220 pu? essere implementato in una qualsiasi delle forme d?implementazione gi? descritte e non unicamente nel supporto autobloccante 9200.
La figura 11 illustra una serie di possibili forme dell?elemento autobloccante 1200.
L?implementazione 11220A ha una forma sostanzialmente allungata con un asse 11221 avente un primo raggio predeterminato e un asse 12222 avente un secondo raggio predeterminato, maggiore del primo raggio predeterminato. L?elemento autobloccante 11220A comprende inoltre uno o pi? cuscinetti 11223, preferibilmente montati sull?asse 11221. I cuscinetti permettono lo scorrimento dell?elemento autobloccante 11220A nella sede 1230 e/o l?applicazione di una forza sull?elemento autobloccante 11220A tramite uno degli elementi di movimentazione precedentemente descritti. A titolo di esempio, ? possibile montare un elastico sulla parte esterna del cuscinetto 1 1223, implementando una configurazione simile a quella del supporto autobloccante 1200 di figura 1 .
L?elemento autobloccante 11220B corrisponde sostanzialmente all?elemento autobloccante 11220A con la presenza di due cuscinetti 1 1223 sulle due parti dell?asse 11221 che si estendono dai due lati dell?asse 11222. Questa configurazione permette vantaggiosamente di permettere uno scorrimento dell?elemento autobloccante 11223 nella sede 1230 in maniera uniforme.
L?elemento autobloccante 11220C ha una forma ad asse 11221 sostanzialmente allungata, con una parte dell?asse 11221 presentante una rientranza 11224. La rientranza 11224 ha una forma preferibilmente sostanzialmente complementare ad una superficie del palo, qui il palo 11 100C sulla quale l?elemento autobloccante 11220C va ad agire. Nella forma d?implementazione illustrata in figura 1 1C, il palo 11100C ha una sezione sostanzialmente circolare, cos? che la rientranza 11224 presenta una curvatura con un raggio sostanzialmente simile al raggio di curvatura del palo 1 1100C .
L?invenzione non ? tuttavia limitata a una rientranza avente una forma curva. In alternativa, come visibile in figura 11D, sar? possibile implementare una forma per l?elemento autobloccante 11220D complementare a quella dell?elemento autobloccante 11220A, cio? una forma sostanzialmente allungata con un asse 11221 avente un primo raggio predeterminato e un asse 12222 avente un secondo raggio predeterminato, minore del primo raggio predeterminato, e corrispondente alla rientranza 11224. La rientranza 11224 ha una forma sostanzialmente corrispondente, o parzialmente pi? piccola lungo la direzione X, della scanalatura 1110, che in questo caso non ? rientrante nel tubo, come nelle forme d?implementazione precedentemente descritte, ma sporgente da esso. Sar? chiaro che la rientranza e/o la sporgenza pu? essere utilizzata sia internamente che esternamente.
Nonostante entrambi gli elementi autobloccanti 11220C e 11220D siano illustrati come provvisti di cuscinetti 11223 sar? chiaro che essi possono essere implementati anche senza i cuscinetti 1 1223 .
L?elemento autobloccante 11220E ha una forma sostanzialmente sferica.
Ognuno degli elementi autobloccanti descritti sopra pu? comprendere, o essere realizzato da, materiale magnetico, in maniera analoga a quanto gi? descritto per il funzionamento della forma d?implementazione di figura 9. In alcune forme d?implementazione uno o pi? dei cuscinetti sopra descritti potrebbe essere un magnete e/o un cuscinetto che comprende materiale magnetico e/o ferromagnetico.
La figura 12 illustra schematicamente una scaffalatura 1000 comprendente quattro pali 1100, ciascuno eventualmente sostituibile con uno qualsiasi dei pali 7100, 8100, 9100, 11100C, 11100D, e uno scaffale. Sar? chiaro che sia il numero di pali che di scaffali pu? essere scelto a piacimento e a seconda della forma e configurazione che si intende dare alla scaffalatura 1100. Come visibile in figura, ogni scaffale pu? essere posizionato, in maniera semplice, sicura ed efficace, ad una posizione desiderata lungo il palo tramite l?apposito uso di un supporto autobloccante 1220, che pu? essere alternativamente implementato da uno qualsiasi dei supporti autobloccanti descritti.
Come visibile dalla figura, l?asse di estensione longitudinale del palo 1100 ? in questo caso l?asse Y, cio? quello verticale, e rispetto a questo asse la sede 1230 presenta almeno una superficie avente un angolo causante il gi? descritto movimento dell?elemento autobloccante dalla posizione libera a quella bloccata.
Sar? tuttavia chiaro che, come gi? precedentemente descritto, uno o pi? pali 1100 possono, in aggiunta o in alternativa, essere posizionati lungo un asse diverso da quello verticale, ad esempio quello orizzontale e/o ogni altro asse. In questo caso, l?elemento autobloccante 1200 pu? essere utilizzato, oltre che come supporto per ripiani, anche come elemento di collegamento tra uno o pi? pali 1100. In particolare, conformando una superficie esterna del telaio cos? da poter essere connessa ad un palo 1100, invece che ad un ripiano, l?elemento autobloccante 1200 potr? essere mosso lungo un primo palo 1100 fino all?incrocio desiderato con un secondo palo 1 100, mantenuto in posizione dalla superficie esterna del telaio appositamente formata a questo scopo e a seconda della forma del palo 1 100.
Il supporto autobloccante 13200 illustrato in figura 13 ? basato su quello illustrato in figura 9 e differisce da questo in quanto il palo 13100 pu? presentare, volendo, una sola scanalatura 1110 su un solo lato della forma ad U interna. Sar? comunque chiaro che il palo 13100 pu? presentare un numero superiore di scanalature 1110.
Il supporto autobloccante 13200 ha un?operazione simile a quella del supporto autobloccante 2200. In particolare, il supporto autobloccante 13200 comprende un elemento di movimentazione 2240 che agisce sull?elemento autobloccante 13220. Configurando la sede 1230 cos? da causare uno spostamento dell?elemento autobloccante 13220 in direzione esterna rispetto al telaio 1210, ? possibile permettere all?elemento di movimentazione 2240 di portare l?elemento autobloccante 13220 in posizione di blocco contro la scanalatura 1110, risultando quindi nel blocco del supporto autobloccante 13200. Sar? chiaro che l?elemento autobloccante 13220 pu? anche andare in battuta contro la superficie interna del palo 13100 dal lato sul quale non ? presente la scanalatura 1110, palo che pu? quindi essere implementato senza alcuna scanalatura.
Nella forma d?implementazione illustrata, l?elemento autobloccante 13220 ? schematicamente illustrato come un cilindro avente un raggio costante. Sar? tuttavia chiaro che uno qualsiasi degli elementi autobloccanti precedentemente descritto pu? essere implementato.
Al fine di sbloccare l?elemento autobloccante 13220 sar? possibile utilizzare una qualsiasi configurazione precedentemente descritta. Nella forma d?implementazione illustrata, l?elemento autobloccante 13220 prevede un foro 13225, nella sua zona centrale, preferibilmente in corrispondenza del suo asse di rotazione. Il foro 13225 risulta accessibile dal lato del telaio 1210, come visibile da figura 9C. Inserendo nel foro 13225 uno strumento allungato con dimensione pari o inferiore a quella del foro sar? quindi possibile spostare l?elemento autobloccante 13220 nella sua posizione di sblocco e/o di blocco, in maniera analoga a quanto precedentemente descritto. Sar? chiaro che questa ulteriore modalit? di sblocco ? utilizzabile con uno qualsiasi dei supporti autobloccanti gi? descritti. In alcuni casi il foro potr? essere filettato, permettendo una pi? sicura connessione con l?apposito strumento allungato, quest?ultimo presentando una filettatura compatibile. Questo permette di connettere in maniera sicura lo strumento all?elemento autobloccante 13220 cos? da postarlo in sicurezza nella posizione desiderata.
La figura 14A rappresenta schematicamente diverse viste laterali e dall?alto di un supporto autobloccante 14200, in posizione prossima a quella bloccata.
Il supporto autobloccante 14200 illustrato in figura 14A ? basato su quello illustrato in figura 13 e differisce da questo in quanto sono presenti due elementi autobloccanti 13220 e due rispettivi elementi di movimentazione 2240. I due elementi di movimentazione 2240 agiscono in direzioni sostanzialmente opposte. Grazie a questa configurazione ? vantaggiosamente possibile bloccare l?elemento autobloccante in entrambe le direzioni di scorrimento nel palo. In forme d?implementazione preferite i due elementi di movimentazione potranno comprendere ciascuno una molla, come schematicamente illustrato, per esempio, in figura 16. Alternativamente, una singola molla potr? implementare entrambi gli elementi di movimentazione 2240.
Il supporto autobloccante 14200 differisce inoltre per la presenza di una o pi? strutture di allineamento 14211. In generale, la struttura di allineamento 14211 ? una protuberanza della sede 14210 avente una forma complementare a una rientranza corrispettiva del palo, o il contrario, cio? una rientranza della sede 14210 avente una forma complementare a una protuberanza corrispettiva del palo. In questa maniera ? possibile facilitare lo scorrimento del telaio 14210 lungo il palo, in maniera parallela, e mantenendo il supporto autobloccante 14200 in una posizione relativa nota rispetto al palo, cos? da permettere all?elemento autobloccante 13220 di agire in una porzione desiderata del palo. Grazie a questa configurazione ? vantaggiosamente possibile implementare un palo libero da scanalature 1110 specifiche per l?inserimento dell?elemento autobloccante 13220.
La figura 14B rappresenta schematicamente una vista dall?alto di un palo 14100. Il palo 14100 pu? essere implementato, per esempio, tramite un profilato in alluminio. Il palo 14100 pu? presentare pi? di una sede di inserimento 14120 per il supporto autobloccante 13200. Nel caso illustrato sono presenti tre diverse sedi di inserimento 14120. Preferibilmente, le diverse sedi di inserimento 14120 presentano allineamenti diversi tra di loro, e/o sono presenti su lati diversi del palo 14100, cos? da permettere l?inserimento del supporto autobloccante 13200 su diversi lati e/o con diversi allineamenti.
Ciascuna sede di inserimento 14120 pu? presentare una o pi? strutture di allineamento 14121 cos? da permettere l?interazione con la corrispondente struttura di allineamento 14211 del supporto autobloccante 14200. Nella forma d?implementazione illustrata, ogni sede d?inserimento 14120 comprende due strutture di allineamento 14121 simmetriche rispetto a un asse lineare posizionato tra le due strutture di allineamento 14121 , in prossimit? della zona centrale della sede d?inserimento 14120. In questa maniera, il supporto autobloccante 13200 pu? essere inserito con due possibili orientamenti.
Risulta inoltre evidente che questa forma d?implementazione, cos? come altre precedentemente descritte, permette vantaggiosamente di montare il supporto autobloccante sul palo in maniera frontale, inserendolo nell?apposita sede di inserimento 14120, eventualmente portando l?elemento autobloccante 13220 in posizione libera durante la fase di inserimento. Questo permette un inserimento del supporto autobloccante in ogni momento, anche a scaffalatura gi? parzialmente assemblata.
La figura 14C rappresenta schematicamente una vista dall?alto del palo 14100 con inserito un supporto autobloccante 13200. In alcune forme d?implementazione, la larghezza della struttura di allineamento 14121 in direzione X ? preferibilmente inferiore alla larghezza dell?elemento autobloccante 13220, cos? da permettere, come visibile, all?elemento autobloccante 13220 di interagire con la superficie della sede d?inserimento 14120 anche in presenza di una cavit? che implementa la struttura di allineamento 14121. Questo rende in particolare possibile avere la struttura di allineamento su ambo i lati interni della guida per il supporto autobloccante, lati sui quali pu? agire anche l?elemento autobloccante 13220, senza tuttavia impedire l?interazione del l?elemento autobloccante 13220 con la superficie del palo a causa della cavit? implementante la struttura di allineamento 14121.
La figura 15 rappresenta schematicamente una vista in prospettiva di un supporto autobloccante 15200, in posizione intermedia tra quella bloccata e quella libera.
In questo caso, il supporto autobloccante 15200 per scaffalatura non ? previsto unicamente per montare uno scaffale a un palo ma per poter collegare due pali tra di loro. Questo ? reso possibile dalla presenza di due elementi autobloccanti 13220, che possono andare a interagire con due pali diversi. Nella forma d?implementazione illustrata, i due elementi autobloccanti 13220 hanno direzioni di movimento diverse, sostanzialmente a 90 gradi l?una rispetto all?altra. Sar? chiaro che l?invenzione non ? limitata a questa implementazione. In forme d?implementazione alternative, sar? inoltre possibile utilizzare il supporto autobloccante per collegare un piede della scaffalatura a un palo della stessa. La figura 16 rappresenta schematicamente diverse viste di lato di un supporto autobloccante 16200, in posizione intermedia tra quella bloccata e quella libera.
In questa forma d?implementazione, il telaio 16210 comprende una prima parte 16211 e una seconda parte 16212 connesse da uno snodo 16213. Ogni parte 16211, 16212 comprende almeno un elemento autobloccante 13220. Grazie allo snodo 16213, per esempio uno snodo di tipo rotativo comprendente un asse di rotazione sul quale sono montate in maniera rotabile le estremit? delle parti 16211, 16212, ? possibile ruotare le parti 1621 1 , 16212 l?una rispetto all?altra. In alcune forme d?implementazione, lo snodo 16213 potr? prevedere dei mezzi di bloccaggio (non illustrati) configurati per bloccare lo snodo 16213 in una posizione desiderata in maniera nota.
Risulter? evidente che, in questa maniera, sar? possibile utilizzare il supporto autobloccante 16200 in diverse configurazioni in maniera molto flessibile, permettendo quindi flessibilit? nel montaggio di diversi tubi della scaffalatura tra di loro, o flessibilit? di montaggio di uno o pi? scaffali sulla scaffalatura.
La figura 17A rappresenta schematicamente una vista in prospettiva esplosa di un supporto autobloccante 17200. La figura 17B rappresenta schematicamente delle viste di lato e in sezione del supporto autobloccante 17200. In particolare, la vista pi? a destra di figura 18B rappresenta la vista in sezione presa lungo la linea A-A della vista centrale di figura 18B.
In questa forma d?implementazione il telaio 17210 comprende un primo elemento autobloccante 17220 movimentato dal rispettivo elemento di movimentazione 17240, in maniera analoga a quanto gi? precedentemente descritto. Nel caso specifico l?elemento autobloccante 17220 ha forma sostanzialmente cilindrica mentre l?elemento di movimentazione 17240 ? sostanzialmente una molla implementata da una linguetta metallica imperniata su una sua estremit?. Sar? tuttavia chiaro che uno qualsiasi degli elementi autobloccanti e uno qualsiasi degli elementi di movimentazione precedentemente descritti potranno essere alternativamente implementati.
Ci? che contraddistingue la forma d?implementazione illustrata in figura 17 da quelle precedenti ? da un lato la presenza di una sede circolare 17212 nel telaio 17210, all?interno della quale si trova una parte autobloccante ruotabile 1721 1 , dall?altro la forma dell?estremit? del telaio 17210 opposta all?estremit? del telaio 17210 che comprende la sede circolare 17212. Sar? chiaro che, sebbene entrambe queste caratteristiche siano rappresentate assieme, sar? possibile implementare l?invenzione anche solo con una delle due.
Relativamente alla prima caratteristica, cio? la sede circolare 17212, questa ha generalmente una forma circolare che permette l?inserimento, e la rotazione una volta inserito, di una parte autobloccante ruotabile 1721 1. La parte autobloccante ruotabile 17211 ha anch?essa una sezione sostanzialmente circolare cos? da permettere la rotazione nella sede. La parte autobloccante ruotabile 17211 comprende un elemento autobloccante 17220 e un elemento di movimentazione 17240 simili a quanto gi? descritto.
Grazie a questa configurazione ? possibile far ruotare la parte autobloccante ruotabile 17211 rispetto al telaio 17210. Questo pu? rendere vantaggiosamente possibile la rotazione degli elementi connessi alla parte autobloccante ruotabile 17211, che si connetter? a questi in maniera precedentemente descritta, grazie all?interazione dell?elemento autobloccante 17220 e una rispettiva sede. Sar? chiaro che tale rotazione potr? essere libera e/o bloccabile in una posizione determinata in maniera nota, tramite uno o pi? elementi atti a frenare la rotazione, non illustrati, per esempio un elemento atto a creare attrito tra la sede circolare 17212 e la parte autobloccante ruotabile 17211.
Relativamente alla seconda caratteristica, cio? la forma dell?estremit? del telaio 17210 opposta all?estremit? del telaio 17210 che comprende la sede circolare 17212, si noter? dalle figure come questa abbia anch?essa una sezione sostanzialmente circolare, preferibilmente con dimensioni esterne pari a quelle della sede circolare 17212 e/o della parte autobloccante ruotabile 17211.
Grazie a questa configurazione, l?estremit? del telaio 17210 avente anch?essa una forma esterna sostanzialmente circolare potr?, se richiesto, ruotare all?interno della sua sede di inserimento nel palo, cos? da posizionare il telaio 17210 con un angolo desiderato rispetto al palo.
Inoltre questa forma d?implementazione permette vantaggiosamente di poter utilizzare il supporto autobloccante 17200 con un palo non necessariamente lineare ma con una o pi? sezioni curve, grazie alla rotazione del supporto autobloccante 17200 rispetto alla sua sede nel palo permessa dalla parte autobloccante ruotabile 17211 e/o dalla forma sostanzialmente circolare dell?estremit? del telaio 17210 opposta all?estremit? del telaio 17210 comprendente la parte autobloccante ruotabile 17211. Questo ? schematicamente illustrato in figura 17C, con il palo 17100. In particolare, la figura 17C illustra a sinistra una visione da lato del palo curvo 17100 con inserito il supporto autobloccante 17200. A destra ? illustrata una vista in sezione, presa lungo la linea A-A? .
La figura 18 rappresenta schematicamente diverse viste dall?alto di un supporto autobloccante 18200 e di parti dello stesso.
In questa forma d?implementazione, l?elemento autobloccante 18220 comprende due estremit? 18221 , 18222 sostanzialmente coniche o tronco-coniche, come illustrato, eventualmente connesse da un corpo centrale 18223 a sezione sostanzialmente circolare. Preferibilmente il tubo 18100 presenta una scanalatura avente una forma sostanzialmente complementare a quella dell?elemento autobloccante 18220. In questa maniera, grazie alle estremit? 18221 , 18222 coniche e/o tronco-coniche sar? possibile evitare la presenza di un movimento residuo tra supporto autobloccante 18200 e tubo 18100 quando il supporto autobloccante 18200 si trova nella sua posizione bloccata.
In particolare questo sar? possibile realizzando la scanalatura con una dimensione tale per cui inserendo l?elemento autobloccante 18220 entrambi le estremit? 18221 , 18222 vadano in battuta contro la scanalatura prima che la parte centrale 18223 dell?elemento autobloccante 18220 tra le due estremit? 18221 , 18222 vada in battuta contro la scanalatura. Detto in altri termini, grazie a questa costruzione, nella posizione bloccata illustrata in figura 18 sar? presente uno spazio tra la parte centrale 18220 dell?elemento autobloccante 18220 tra le due estremit? 18221 , 18222 coniche o troncoconiche e la scanalatura del tuo 18100, indicato con S nella figura. Questa configurazione sar? implementabile, per esempio realizzando una scanalatura con una dimensione, in direzione X, della zona corrispondente alla parte centrale 18223 inferiore alla dimensione, in direzione X, della parte centrale 18223.
L?invenzione ? stata descritta con riferimento a diverse caratteristiche, eventualmente illustrate come appartenenti a una singola forma d?implementazione. Sar? tuttavia chiaro che per implementare l?invenzione non sar? necessario implementare tutte le caratteristiche di una singola forma d?implementazione descritta e una qualsiasi combinazione di caratteristiche potr? formare la base di una forma d?implementazione secondo l?invenzione. Sar? inoltre chiaro che caratteristiche di diverse forme d?implementazione possono essere combinate tra di loro risultando in nuove forme d?implementazione dell?invenzione. In maniera pi? generale, l?invenzione s?intende come definita dalle rivendicazioni, che seguono, alle quali una o pi? delle caratteristiche definite sopra saranno combinabili, in maniera indipendente da altre caratteristiche eventualmente descritte nella stessa forma d?implementazione.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Supporto autobloccante (1200, 2200, 3200, 4200, 5200, 6200, 7200, 9200, 10200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200) per scaffalatura (1000), la scaffalatura (1000) comprendente almeno un palo (1 100, 7100, 8100, 9100, 1 1100C, 11100D, 13100, 14100) per il montaggio del supporto autobloccante ( 1200, 2200, 3200, 4200, 5200, 6200, 7200, 9200, 10200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200), il supporto autobloccante (1200, 2200, 3200, 4200, 5200, 6200, 7200, 9200, 10200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200) comprendente: un telaio (1210, 14210, 16210, 17210), un primo elemento autobloccante ( 1220, 11220A, 1 1220B, 11220C, 13220, 18220), un primo elemento di movimentazione (1240, 2240, 3240, 4240, 5240, 9240, 10250, 17240) associato al primo elemento autobloccante (1220, 11220A, 1 1220B, 11220C, 13220, 18220), dove il telaio ( 1210, 14210, 16210, 17210) comprende una prima sede (1230) per il primo elemento autobloccante ( 1220, 11220A, 11220B, 11220C, 13220, 18220), dove la prima sede (1230) ? configurata cos? da permettere il movimento del primo elemento autobloccante (1220, 1 1220A, 11220B, 1 1220C, 13220, 18220) da una posizione libera ad una posizione bloccata sotto l?azione del primo elemento di movimentazione (1240, 2240, 3240), dove la prima sede (1230) presenta almeno una superficie avente un angolo rispetto a un?estensione longitudinale del palo (1100, 7100, 8100, 9100, 11100C, 11100D, 13100, 14100).
  2. 2. Supporto autobloccante (1200, 2200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200) secondo la rivendicazione 1 , dove il primo elemento di movimentazione (1240, 2240) ? un elemento elastico.
  3. 3. Supporto autobloccante (3200) secondo la rivendicazione 1 , dove il primo elemento di movimentazione (3240) ? un elemento inseribile dall?esterno del telaio (1210, 14210, 16210, 17210).
  4. 4. Supporto autobloccante (4200) secondo la rivendicazione 1 , dove il primo elemento di movimentazione (4240) ? un elemento rotabile dall?esterno del telaio (1210, 14210, 16210, 17210).
  5. 5. Supporto autobloccante (4200) secondo la rivendicazione 1 , dove il primo elemento di movimentazione (4240) comprende una camma (4241) configurata cos? da agire sul primo elemento autobloccante (1220, 11220A, 11220B, 11220C, 13220, 18220).
  6. 6. Supporto autobloccante (5200, 9200) secondo la rivendicazione 1 , dove il primo elemento di movimentazione (5240, 9240) comprende un eccentrico (5241 , 9241) configurato cos? da agire sul primo elemento autobloccante (1220, 11220A, 11220B, 11220C, 13220, 18220).
  7. 7. Supporto autobloccante (1200, 2200, 3200, 4200, 5200, 6200, 7200, 9200, 10200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove il primo elemento autobloccante (1220, 11220A, 11220B, 11220C, 13220, 18220) ? in materiale magnetico o ferromagnetico.
  8. 8. Supporto autobloccante (10200) secondo la rivendicazione 7, dove l?elemento di movimentazione ( 10250) ? almeno in parte in materiale magnetico o ferromagnetico.
  9. 9. Scaffalatura (1000) comprendente: un palo ( 1100, 7100, 8100, 9100, 11100C, 11100D, 13100, 14100), un supporto autobloccante ( 1200, 2200, 3200, 4200, 5200, 6200, 7200, 9200, 10200, 13200, 14200, 15200, 16200, 17200, 18200) per scaffalatura ( 1000) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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