IT201900013278A1 - “Metodo per azionare un attuatore a fluido” - Google Patents

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fluid
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auxiliary tank
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piston
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IT102019000013278A
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Massimo Rossi
Nadai Massimo De
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Inglass Spa
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Description

“Metodo per azionare un attuatore a fluido”
DESCRIZIONE
L'invenzione si riferisce ad un metodo e sistema per azionare un attuatore a fluido, in particolare un metodo e sistema per regolare/variare la corsa di un attuatore a fluido
Nelle presse ad iniezione, qui prese ad esempio, si inietta materiale fuso dentro uno stampo attraverso uno o più ugelli di iniezione la cui apertura e chiusura è comandata da un attuatore. Per pezzi complessi, prodotti con metodo multi-iniezione, il controllo posizionale dell’otturatore che apre e chiude l’ugello è fondamentale per ottenere un’alta qualità di finitura. In particolare è importante poter regolare/variare la corsa degli otturatori, soprattutto quella di apertura che determina lo spazio libero residuo fra l’ugello e la punta dell’otturatore, e di conseguenza determina la portata del materiale e velocità di ingresso nello stampo. Attualmente, per lo stampaggio di prodotti di pregio gli otturatori sono controllati da attuatori elettrici, che tuttavia richiedono complessi e costosi dispositivi di comando e controllo (una centrale elettronica software relativo). L’impiego di attuatori a fluido risulta pertanto meno costoso ma poco si prestano ad una regolazione precisa della corsa.
Scopo principale dell’invenzione è migliorare questo stato dell’arte.
Altro scopo è sfruttare gli attuatori idraulici per un preciso controllo posizionale dell’otturatore.
Un aspetto dell’invenzione riguarda un metodo per azionare un attuatore atto a spostare tramite un fluido in pressione l’otturatore di un ugello (o più ugelli) di iniezione per materiale fuso dentro uno stampo, ove l’otturatore si sposta da una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso attraverso l’ugello, ad una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso attraverso l’ugello, ove l’attuatore comprende
una camera, e
un pistone che è montato mobilmente nella camera, spostato linearmente grazie alla spinta del fluido e collegato all’otturatore,
con le fasi di
muovere l’otturatore immettendo o rimuovendo una quantità predeterminata di fluido nella/dalla camera, ad es. spostando una quantità predeterminata tra la camera e un serbatoio ausiliario.
La quantità predeterminata di fluido spostato nella/dalla camera si traduce in un proporzionale spostamento lineare dell’otturatore.
Preferibilmente la quantità predeterminata di fluido da spostare nella/dalla camera viene immagazzinata altrove, in un volume avente capacità controllata, e dal volume la detta quantità viene spostata nella camera e/o viceversa.
Il metodo vale per un movimento unidirezionale o bidirezionale dell’otturatore
In particolare, il metodo prevede un serbatoio ausiliario collegato fluidicamente alla camera dell’attuatore, e la quantità predeterminata di fluido corrisponde ad una variazione predeterminata di fluido contenuto nel serbatoio ausiliario, in particolare la quantità predeterminata di fluido corrisponde ad una variazione predeterminata del volume (la capacità) di una camera, compresa nel serbatoio ausiliario, che contiene il fluido.
Il metodo vale sia per un riempimento della camera dell’attuatore sia per uno svuotamento della camera dell’attuatore.
In particolare, si sposta l’otturatore da una posizione di apertura dell’ugello verso una posizione di chiusura trasferendo detta quantità dal serbatoio ausiliario dentro la camera.
In particolare, si sposta l’otturatore da una posizione di chiusura dell’ugello verso una posizione di apertura trasferendo detta quantità dalla camera dentro al serbatoio ausiliario.
La posizione di apertura dell’otturatore può corrispondere ad una posizione di finecorsa opposta alla posizione di chiusura e/o può corrispondere ad una posizione intermedia alla posizione di finecorsa opposta alla posizione di chiusura.
Sottraendo un volume di fluido Vc al fluido contenuto nella camera dell’attuatore, si ottiene uno spostamento preciso del pistone dell’attuatore proporzionale a Vc. Allo stesso modo, estraendo un volume di fluido Vt dal serbatoio ausiliario e iniettandolo nella camera dell’attuatore si ottiene per il pistone dell’attuatore uno spostamento preciso in senso opposto e proporzionale a Vt.
In particolare, le quantità Vc e Vt sono determinate da una variazione di volume della camera nel serbatoio ausiliario. Il serbatoio ausiliario ha ad es. una camera con volume variabile in grado di espandersi e ricevere il volume Vc e in grado di contrarsi per espellere il volume Vt.
Detto Vmin il volume minimo (ad es. in cm<3>) raggiungibile dalla camera del serbatoio ausiliario dopo l’espulsione del fluido, e detto Vmax il volume massimo (ad es. in cm<3>) raggiungibile dalla camera del serbatoio ausiliario dopo l’immissione in esso del fluido, vale ad es.
Vmax = Vmin Vt e/o Vmin = Vmax - Vc.
Vmin e/o Vmax sono regolabili per determinare la variazione di volume della camera del serbatoio ausiliario, da cui la determinazione di Vc e Vt.
Vmin può essere zero, ma non necessariamente, ovvero la camera del serbatoio ausiliario non necessariamente arriva a volume nullo dopo l’espulsione di Vt, e può contenere una quantità residua di fluido. Preferibilmente Vc = Vt, per dare ciclicità al movimento dell’otturatore, ma non necessariamente.
Quindi, secondo una preferita variante del metodo, si può regolare/variare la corsa dell’attuatore modificando all’occorrenza il valore Vc e Vt, preferibilmente variando Vmax e/o Vmin.
Ovvero, la detta quantità di fluido è determinata regolando la massima variazione del volume della camera del serbatoio ausiliario.
Per quanto detto sopra, se varia la geometria del serbatoio ausiliario, varia Vmax, cioè varia la massima quantità contenibile dalla camera del serbatoio ausiliario.
Il metodo non dipende dal particolare circuito idraulico usato per trasferire il fluido, né dal tipo di fluido. Secondo una preferita variante del metodo, si regola il valore Vmax e/o Vmin variando la configurazione strutturale del serbatoio ausiliario.
In particolare, il serbatoio ausiliario viene modificato spostando una parete di una cavità chiusa che delimita il volume della camera del serbatoio ausiliario occupato dalla quantità predeterminata di fluido. La parete può essere rigida, come ad es. la superficie di uno stantuffo, o elastica.
Oppure si varia il serbatoio ausiliario deformando nello spazio le pareti di una cavità chiusa che delimita il volume della camera del serbatoio ausiliario occupato dalla quantità predeterminata di fluido.
Oppure si varia il serbatoio ausiliario facendo dilatare o contrarre le pareti di una cavità chiusa che delimita la camera del volume del serbatoio ausiliario occupato dalla quantità predeterminata di fluido, ad es. tramite variazione della temperatura delle pareti o stiramento elastico.
Oppure si varia il serbatoio ausiliario variando la quantità di un materiale riempitivo presente dentro una cavità chiusa che delimita la camera del volume del serbatoio ausiliario occupato dalla quantità predeterminata di fluido. Il volume del materiale riempitivo si sottrae al volume disponibile per il fluido, e quindi Vc e Vt calano. Levando materiale riempitivo aumenta il volume disponibile per il fluido, e quindi Vc e Vt aumentano.
Secondo una variante preferita, il serbatoio ausiliario ha la cavità o camera chiusa delimitata da un pistone, e
si rileva la posizione lineare del pistone del serbatoio ausiliario mentre viene trasferito fluido dalla camera del serbatoio ausiliario a una camera dell’attuatore,
si determina una posizione di finecorsa dell’otturatore regolando la corsa del pistone del serbatoio ausiliario sfruttando la proporzionalità tra
variazione della posizione del pistone del serbatoio ausiliario,
quantità di fluido trasferita tra il serbatoio ausiliario e la camera dell’attuatore a seguito del movimento del pistone del serbatoio ausiliario, e
variazione di posizione dell’otturatore.
Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un sistema per pilotare un attuatore che comprende una camera e un pistone che è
spostabile/mobile dentro la camera in seguito all’azione di un fluido in pressione sul pistone, e
collegato all’otturatore di un ugello di iniezione di materiale fuso per stampaggio ad iniezione,
il sistema essendo configurato per regolare/variare la corsa dell’otturatore e comprendendo
un serbatoio ausiliario di fluido (preferibilmente esterno all’attuatore) configurato per contenere un volume di fluido,
un circuito di fluido per mettere in comunicazione la camera e il serbatoio ausiliario,
un dispositivo o mezzi per forzare il trasferimento di una predeterminata quantità di fluido tra il serbatoio ausiliario e camera,
in modo da portare/muovere l’otturatore dell’ugello da una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso, verso una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso, iniettando fluido dal serbatoio ausiliario verso la camera o iniettando fluido dalla camera verso il serbatoio ausiliario, e/o
in modo da portare/muovere l’otturatore dell’ugello da una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso, verso una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso, estraendo fluido dalla camera e mettendolo dentro il serbatoio ausiliario o estraendo fluido dal serbatoio ausiliario e mettendolo dentro la camera, rispettivamente.
L’otturatore può far parte dell’attuatore oppure no.
In particolare, il sistema comprende un dispositivo o mezzi per determinare e/o regolare la quantità di fluido trasferito e/o trasferibile dal serbatoio ausiliario alla camera e viceversa
Col detto sistema si può regolare ad es. la corsa totale e massima del pistone dell’attuatore, corrispondente al finecorsa di apertura dell’otturatore, il finecorsa di chiusura dell’otturatore essendo definito da una battuta meccanica, dell’otturatore contro il gate dell’ugello (otturazione conica) oppure del pistone stesso contro una battuta realizzata nel corpo dell’attuatore stesso (otturazione cilindrica).
Secondo una preferita variante, che consente di regolare un finecorsa del pistone, il serbatoio ausiliario comprende un volume regolabile per contenere il fluido da inviare nella camera o da ricevere dalla camera. In altre parole, con riferimento a quando già spiegato per il metodo, il serbatoio ausiliario è configurato per poter variare il proprio Vmax e/o Vmin.
Preferibilmente il serbatoio ausiliario ha una capacità per il fluido che è regolabile. La capacità di fluido del serbatoio ausiliario è regolabile in vari modi.
Ad es. il serbatoio ausiliario comprende una cavità chiusa atta a contenere la detta quantità predeterminata di fluido; ove la cavità chiusa può raggiungere un volume minimo Vmin e/o un volume massimo Vmax. In particolare, il serbatoio ausiliario comprende un guscio deformabile che definisce detta cavità chiusa; ove il guscio è deformabile in modo che la cavità chiusa raggiunga il volume minimo Vmin e/o il volume massimo Vmax.
In particolare, la cavità chiusa può comprendere
una parete mobile per variare il volume interno della cavità. La parete può essere rigida, come ad es. la superficie di uno stantuffo, o elastica;
pareti dilatabili o contraibili, ad es. tramite mezzi per variare la temperatura delle pareti o uno stiramento elastico delle pareti.
Oppure il serbatoio ausiliario comprende una cavità chiusa con dentro un materiale riempitivo, e mezzi per variare la quantità di materiale riempitivo dentro la cavità chiusa, così che la variazione di materiale riempitivo determini un residuo volume minimo Vmin e un residuo volume massimo Vmax della cavità occupabile dal fluido.
In una variante, il serbatoio ausiliario comprende
un pistone che è spostabile/mobile dentro una camera del serbatoio ausiliario in seguito all’azione del fluido in pressione,
la camera del serbatoio ausiliario essendo divisa dal pistone in
una prima sotto-camera collegata fluidicamente con la camera dell’attuatore, e una seconda sotto-camera collegata fluidicamente a detto dispositivo o mezzi per forzare il trasferimento,
la prima e seconda sotto-camera restando definite su lati opposti del pistone, la corsa del pistone essendo regolabile per definire il volume massimo e/o minimo della prima sotto-camera.
In particolare, il sistema comprende mezzi meccanici, elettrici e/o elettronici per regolare e controllare detta corsa del pistone (ad es. encoder lineari, encoder rotanti, sistemi di lettura laser o infrarossi, fermi meccanici a vite, sistemi vite/madrevite, fibra ottica, ecc…)
In una variante, il circuito comprende
una prima linea di trasporto di fluido tra la camera ed il serbatoio ausiliario,
una seconda linea di trasporto di fluido tra la camera e i mezzi o dispositivo per forzare il trasferimento di fluido,
una terza linea di trasporto di fluido tra il serbatoio ausiliario e i mezzi o dispositivo per forzare il trasferimento di fluido, ove
la prima e seconda linea sboccano nella camera dell’attuatore per iniettare e/o estrarre fluido su lati opposti del pistone, e
la terza linea portando fluido diverso e isolato da quello che scorre nella prima linea.
In particolare, il circuito comprende
una prima linea di trasporto di fluido tra la camera e la prima sotto-camera,
una seconda linea di trasporto di fluido tra la camera e i mezzi o dispositivo per forzare il trasferimento di fluido,
una terza linea di trasporto di fluido tra la seconda sotto-camera e i mezzi o dispositivo per forzare il trasferimento di fluido, ove
la prima e seconda linea sboccano nella camera dell’attuatore per iniettare e/o estrarre fluido su lati opposti del pistone, e
la terza linea portando fluido diverso e isolato da quello che scorre nella prima linea e sboccando nella seconda sotto-camera del serbatoio ausiliario per iniettare o estrarre fluido su un lato dei due detti lati opposti del pistone del serbatoio ausiliario.
La direzione di spostamento/movimento del fluido dal serbatoio ausiliario verso l’attuatore, come i relativi collegamenti, può essere invertita senza variare gli effetti ed i vantaggi dell’invenzione (ad es. come invertire gli ingressi della linee 19a con 19b, v. figure seguenti).
Preferibilmente vi sono mezzi per mettere in comunicazione fluidica le due sotto-camere, per riempimenti iniziali o sfiati di fluido.
In una variante, la variazione di volume di detta cavità chiusa o camera del serbatoio ausiliario (ad es. il trasferimento di fluido nella seconda sotto-camera) avviene spingendo il fluido tramite un impianto ad aria o gas.
In una variante, il sistema comprende mezzi per variare il fluido presente su una delle due linee di trasporto del fluido (quindi nelle camere 18a e 18b, v. sotto), utilizzando per esempio aria o gas (fluidi comprimibili). La variazione del fluido comporta l’aggiunta o la modifica di alcuni dei componenti del circuito, ma non varia il principio di funzionamento.
In una variante, il sistema comprende un sistema meccanico (ad es. a molla) per ottenere il movimento dell’otturatore nell’attuatore in una direzione.
Preferibilmente il sistema comprende trafilamenti o travasi per riempire inizialmente di fluido la prima linea o compensare eventuali perdite.
Un altro aspetto dell’invenzione riguarda un software per eseguire una o ciascuna delle fasi del metodo controllando il flusso di fluido.
L’invenzione è applicabile ad es. a sistemi con otturatore avente estremità conica o tronco-conica cooperante con un gate avente una cavità di forma complementare, oppure a sistemi con otturatore avente estremità cilindrica cooperante con un gate avente una cavità di forma complementare.
L’invenzione è anche applicabile ad es. a sistemi ove il serbatoio ausiliario alimenta più attuatori; e/o in cui un attuatore comanda più otturatori contemporaneamente (il pistone dell’attuatore è solidale a più otturatori).
I vantaggi dell’invenzione saranno ancora più chiari dalla seguente descrizione di un sistema preferito, in cui si fa riferimento all’allegato disegno in cui
● Figura 1 mostra uno schema del sistema;
● Figure 2 e 3 mostrano uno schema di varianti del sistema.
Nelle figure elementi uguali sono indicati da numeri uguali.
Il sistema MC di fig.1 serve per pilotare un attuatore 10.
L’attuatore 10 è fissato su un supporto, come ad es. una camera calda 90 (manifold) o una piastra o uno stampo, ed è destinato allo spostamento/movimentazione di un otturatore 12 per un ugello di iniezione 13.
L’otturatore 12 è collegato ad un pistone 14 che è mobile linearmente dentro una camera 18 definita da un involucro 16.
Nell’esempio di fig.1 la camera 18 è divisa dal pistone 14 in una prima camera 18a, comunicante con un ingresso 19a, e una seconda camera 18b, comunicante con un ingresso 19b. La camera 18a è ad es. isolata dalla camera 18b.
Attraverso gli ingressi di fluido 19a, 19b si può iniettare o estrarre fluido rispettivamente nella camera 18a o 18b su lati opposti del pistone 14, così da poterlo muovere linearmente in direzioni opposte. Allora, iniettando ed estraendo alternativamente fluido nelle camere 18a e 18b si può spostare il pistone 14 e di conseguenza l’otturatore 12. Il movimento di quest’ultimo determina l’apertura o la chiusura dell’ugello 13 con il conseguente passaggio o ostruzione del materiale fuso. La posizione di finecorsa di chiusura dell’otturatore 12 è stabilita dalla battuta meccanica dell’otturatore 12 contro il cosiddetto “gate” dell’ugello 13 in modo che non vi sia passaggio di materiale fuso oppure è previsto una opportuna battuta di finecorsa tra pistone e corpo dell’attuatore 10.
La corsa dell’otturatore 12 dalla posizione di chiusura alla posizione di massima apertura o verso la posizione di finecorsa di apertura è, come si vedrà sotto, regolabile.
Un serbatoio 60, esterno all’attuatore 10, comprende un involucro esterno 62 con dentro un pistone 64 mobile linearmente dentro una camera 66 definita dall’involucro 62. Il pistone 64, come il pistone 14, divide la camera 66 in due sotto-camere 66a, 66b.
Una prima linea 20 consente di trasferire fluido, tramite l’ingresso 19a, dalla camera 18a alla camera 66a e viceversa, mentre una seconda linea 22 consente di trasferire fluido, attraverso l’ingresso 19b, dalla camera 18b alla camera 66b e viceversa.
La seconda linea 22 è collegata e coopera con una terza linea 52 collegata ad una pompa (non mostrata) che consente la circolazione del fluido su una quarta linea 50 per farlo tornare attraverso una quinta linea 24 alla camera 66b del serbatoio 60.
Attraverso la prima linea 20 il fluido è iniettato nella camera 18a contro un lato del pistone 14, mentre attraverso la linea 22 il fluido è iniettato nella camera 18b sul lato opposto del pistone 14. Allo stesso modo, attraverso la linea 20 il fluido è iniettato nella camera 66a contro un lato del pistone 64, mentre attraverso la linea 24 il fluido è iniettato nella camera 66b sul lato opposto del pistone 64. Iniettando fluido dalla linea 24 nella camera 66b si spinge il pistone 64 contro la camera 66a.
Il fluido nella linea 24 è isolato da quello nella linea 20, per conservare una quantità costante di fluido nella camera 66a, ma le variazioni di fluido nelle linee 20, 22, 52, 50 e 24 sono sostanzialmente uguali, per cui esse formano di fatto un circuito chiuso di fluido.
Preferibilmente sono previsti trafilamenti o travasi per riempire inizialmente di fluido la linea 24, la camera 66a e la camera 18a o per compensare eventuali piccole perdite di fluido durante il funzionamento.
Il serbatoio 60 è dotato di mezzi 68, manuali o servoassistiti, per regolare o variare l’ampiezza massima della corsa del pistone 64 verso la camera 66b, in modo da poter regolare il volume massimo della camera 66a (o - che è lo stesso – il volume minimo della camera 66b). I mezzi 68 sono realizzabili ad es. con una battuta meccanica tra il pistone 64 e l’involucro 62, ove la posizione del punto di battuta è regolabile.
Il serbatoio 60 è preferibilmente dotato di mezzi (non mostrati) per rilevare la posizione lineare del pistone 64, per un controllo remoto ed automatico di posizione e/o per una regolazione precisa di posizione. Ad es. la posizione del pistone 64 è rilevata da un encoder lineare, da un sensore di Hall, da un sistema meccanico ruota dentata/madrevite, etc.
Nelle linee 24 e 22 sono inoltre inseriti opzionali regolatori di portata 30, 32, i quali consentono, oltre ad un movimento omogeneo, l’impostazione di diverse velocità di movimento del pistone 14.
Un deviatore di fluido 40, avente un cassetto spostabile 42, serve per invertire, ad ogni ciclo completo, la direzione di scorrimento del fluido nel circuito, il quale determina la direzione di movimento dell’otturatore 12, in apertura o chiusura.
FUNZIONAMENTO
Iniettando fluido nella camera 18a, attraverso l’azione della pompa, dalla linea 20, si può spostare l’otturatore 12 dalla posizione di apertura verso la posizione di chiusura, o verso il finecorsa di chiusura (verso il basso in fig.1).
In questa fase la totale quantità di fluido Q1 iniettata nella camera 18a dalla linea 20 coincide con una variazione della quantità di fluido immagazzinato nella camera 66a. Tale variazione della quantità di fluido è determinabile ad es. regolando i mezzi 68 di finecorsa del pistone 64 quando si sposta verso (e contro) la camera 66a, oppure viene determinata automaticamente dal massimo volume che la camera 18a raggiunge in corrispondenza del finecorsa di chiusura. Oppure la suddetta variazione della quantità di fluido è determinata/elaborata da una centrale di controllo sulla base della rilevazione, tramite opportuni mezzi non mostrati (ad es. un encoder lineare), della posizione attuale del pistone 64. In questo modo la variazione del volume di fluido in movimento può essere variato da remoto (attraverso un tablet o simile) senza la necessità di agire presso la macchina/pressa. L’encoder lineare, o mezzi simili, si prestano anche alla rilevazione e comando di quote intermedie di arresto per l’otturatore.
Non è necessario che il pistone 64 finisca per annullare il volume della camera 66a.
Iniettando fluido nella camera 18b, attraverso l’azione della pompa, dalla linea 22, si può spostare l’otturatore 12 dalla posizione di chiusura verso la posizione di apertura, o verso il finecorsa di apertura (verso l’alto in fig.1). Il fluido in arrivo dalla linea 22 spinge il pistone 14 contro la camera 18a. Il pistone 14 a sua volta spinge fluido fuori dalla camera 18a e dentro la camera 66a, per spostare il pistone 64 in direzione opposta. In questa fase la quantità di fluido Q2 spostabile dalla camera 18a alla camera 66a è determinata dai mezzi 68 di finecorsa del pistone 64 quando esso si sposta verso la camera 66b.
Vale Q1 = Q2, ove l’ampiezza della corsa retrograda del pistone 64 stabilisce quanto vale il volume di fluido spostato Q2.
La corsa retrograda del pistone 64 viene regolata con i mezzi 68 per definire il volume/quantità di fluido che deve essere spostato, immesso e/o estratto (d)alla camera 18a, al fine di ottenere la desiderata corsa, ad es. di apertura, dell’otturatore 12; ad esempio una corsa da 10 a 40 mm, ad es.25 mm.
Agendo sui mezzi 68 si può variare Q1 e Q2.
La geometria del sistema assicura che una variazione di fluido Q1, Q2 nella camera 18 si traduca in un corrispondente spostamento del pistone 14. Il valore Q1, Q2 determina allora un vincolo al moto del pistone 14 dentro la camera 18, stabilendone l’ampiezza della corsa e/o il finecorsa in apertura.
Preferibilmente, il volume massimo del fluido contenuto nella camera 66a è sempre maggiore rispetto al volume massimo della camera 18a, in modo che vi sia una riserva di fluido necessaria a compensare eventuali perdite tra i vari rami del circuito di fluido.
Si noti che per invertire il movimento dell’otturatore la linea 20 può alimentare l’ingresso 19b e la linea 22 può alimentare l’ingresso 19a.
VARIANTI
Il sistema ed il metodo descritto possono comandare l’otturatore per un singolo ugello oppure, secondo la medesima logica, potrà comandare contemporaneamente due o più ugelli con lo stesso attuatore, v. fig.3.
Oppure (fig.2) più otturatori 12a, 12b, 12c (nell’esempio tre) con relativi attuatori diversi 10a, 10b, 10c sono collegati al serbatoio 60 tramite derivazioni alle linee 20 e 22 per esserne alimentati con fluido. Il volume di fluido in movimento nel circuito sarà modificato proporzionalmente, con opportuni mezzi non mostrati, suddividendo tra i vari attuatori il volume di fluido spostato, indispensabile nei sistemi con iniezione sequenziale.
Naturalmente l’invenzione può essere applicata, senza sostanziali modifiche, anche in sistemi in cui l’attuatore e/o il serbatoio esterno prevede l’impiego di un pistone a più stadi e/o più camere (vedi WO2004027302). Nella variante mostrata in Fig. 1, il serbatoio esterno 60 presenta un pistone 64 mobile all’interno di una camera 66 grazie alla spinta del fluido. In una variante, il pistone 64 può essere azionato dall’esterno del serbatoio60 in modo controllato, così che il pistone 64 segua un riferimento dinamico (ad es. di velocità e/o posizione) per controllare, di conseguenza, la dinamica dell’otturatore 12.
Ad es. il pistone 64 può essere azionato da un motoriduttore elettrico comandato da una centrale elettronica, attraverso la quale sono applicabili al pistone 64 i vari profili dinamici.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per azionare un attuatore (10) atto a spostare tramite un fluido in pressione l’otturatore (12) di un ugello di iniezione per materiale fuso dentro uno stampo, ove l’otturatore (12) si sposta da una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso attraverso l’ugello, ad una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso attraverso l’ugello, e ove l’attuatore (10) comprende una camera (18), e un pistone (14) che è montato mobilmente nella camera (18), spostato linearmente grazie alla spinta del fluido e collegato all’otturatore (12) per spostarlo, con la fase di muovere l’otturatore (12) immettendo o rimuovendo una quantità predeterminata di fluido nella/dalla camera (18).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui un serbatoio ausiliario è collegato fluidicamente alla camera dell’attuatore, e la quantità predeterminata di fluido corrisponde ad una variazione predeterminata di un volume di fluido contenuto nel serbatoio ausiliario, in particolare la quantità predeterminata di fluido corrisponde ad una variazione predeterminata del volume di una camera (66) del serbatoio ausiliario.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui la detta predeterminata quantità di fluido è determinata regolando la massima variazione del volume di una camera del serbatoio ausiliario, e si regola detta massima variazione variando la configurazione strutturale del serbatoio ausiliario.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, in cui si modifica il serbatoio ausiliario spostando una parete di una cavità chiusa che delimita il volume della camera del serbatoio ausiliario occupato da detta quantità predeterminata di fluido.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 3 or 4, in cui si modifica il serbatoio ausiliario deformando nello spazio le pareti di una cavità chiusa che delimita il volume del serbatoio ausiliario occupato dal fluido.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui il serbatoio ausiliario ha una cavità o camera chiusa delimitata da un pistone (64), e si rileva la posizione lineare del pistone (64) del serbatoio ausiliario mentre viene trasferito fluido dalla camera (66) del serbatoio ausiliario a una camera (18) dell’attuatore, e si determina una posizione di finecorsa dell’otturatore regolando la corsa del pistone (64) del serbatoio ausiliario sfruttando la proporzionalità tra variazione di posizione del pistone (64) del serbatoio ausiliario, quantità di fluido trasferita tra il serbatoio ausiliario (60) e la camera dell’attuatore (18) a seguito del movimento del pistone (64) e variazione di posizione dell’otturatore (12).
  7. 7. Sistema per pilotare un attuatore (10) che comprende una camera (18), un otturatore (12), e un pistone (14) che è spostabile/mobile dentro la camera in seguito all’azione di un fluido in pressione sul pistone, e collegato all’otturatore di un ugello di iniezione di materiale fuso per stampaggio ad iniezione, il sistema essendo configurato per regolare/variare la corsa dell’otturatore e comprendendo un serbatoio ausiliario (60) di fluido configurato per contenere un volume di fluido, un circuito (20, 22, 24) di fluido per mettere in comunicazione fluidica la camera e il serbatoio ausiliario, un dispositivo o mezzi per forzare il trasferimento di una predeterminata quantità di fluido tra il serbatoio ausiliario e la camera, in modo da portare/muovere l’otturatore da una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso, verso una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso, iniettando fluido dal serbatoio ausiliario verso la camera o iniettando fluido dalla camera verso il serbatoio ausiliario, e/o in modo da portare/muovere l’otturatore da una posizione di apertura, in cui vi è passaggio di materiale fuso, verso una posizione di chiusura, in cui non vi è passaggio di materiale fuso, estraendo fluido dalla camera e mettendolo dentro il serbatoio ausiliario o estraendo fluido dal serbatoio ausiliario e mettendolo dentro la camera, rispettivamente.
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 7, comprendente un dispositivo o mezzi (64) per determinare e/o regolare la quantità di fluido trasferibile dal serbatoio ausiliario alla camera e viceversa
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 8, in cui il serbatoio ausiliario comprende un volume regolabile per contenere il fluido da inviare nella camera o da ricevere dalla camera.
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9, in cui il serbatoio ausiliario comprende una cavità chiusa (66) atta a contenere fluido; la cavità chiusa potendo raggiungere un volume minimo (Vmin) e un volume massimo (Vmax) tramite una parete mobile (68) per variare il volume interno della cavità.
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