IT201900011856A1 - Postazione esterna per impianto citofonico e/o videocitofonico - Google Patents

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IT201900011856A1
IT201900011856A1 IT102019000011856A IT201900011856A IT201900011856A1 IT 201900011856 A1 IT201900011856 A1 IT 201900011856A1 IT 102019000011856 A IT102019000011856 A IT 102019000011856A IT 201900011856 A IT201900011856 A IT 201900011856A IT 201900011856 A1 IT201900011856 A1 IT 201900011856A1
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IT
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IT102019000011856A
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Inventor
Guido Giulio Vittorio Gatti
Giovanni Stabilini
Danilo Pellegrini
Original Assignee
Comelit Group S P A
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    • H04ELECTRIC COMMUNICATION TECHNIQUE
    • H04MTELEPHONIC COMMUNICATION
    • H04M11/00Telephonic communication systems specially adapted for combination with other electrical systems
    • H04M11/02Telephonic communication systems specially adapted for combination with other electrical systems with bell or annunciator systems
    • H04M11/025Door telephones
    • HELECTRICITY
    • H04ELECTRIC COMMUNICATION TECHNIQUE
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    • H04M1/02Constructional features of telephone sets
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Description

POSTAZIONE ESTERNA PER IMPIANTO CITOFONICO E/O
VIDEOCITOFONICO
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
La presente invenzione si riferisce al settore della citofonia. In particolar modo, l’invenzione si riferisce a un apparato per impianto citofonico e/o videocitofonico, nello specifico una postazione esterna, che consente un montaggio/smontaggio particolarmente rapido ed efficace.
STATO DELL'ARTE
Le postazioni esterne di impianti citofonici e/o videocitofonici sono solitamente montate a parete, sia in appoggio alla parete sia a incasso nella parete. In entrambi i casi, è necessario accoppiare la postazione esterna a un cablaggio di alimentazione e trasmissione di segnali che attraversa la parete in modo da fornire l’alimentazione alla postazione e garantire la capacità di comunicare con altri apparati derivati, in particolare le postazioni interne di un impianto citofonico e/o videocitofonico, ad esempio, di una palazzina o altra unità residenziale.
Una volta effettuato il cablaggio e fissato la postazione esterna alla parete, le successive operazioni di manutenzione, riparazione e simili risultano tipicamente complesse. Infatti, nei modelli più comuni di postazioni esterne, tali operazioni richiedono che l’apparato sia quasi totalmente smontato dalla parete, affinché sia possibile scollegarlo dal relativo cablaggio e procedere così ad esempio a una sostituzione.
A parziale soluzione di tali problemi, nella tecnica nota sono state proposte postazioni esterne formate da uno o più moduli – ad esempio, moduli pulsantiera, moduli microfono/altoparlante, modulo videocamera, ecc. – separabili singolarmente da un telaio di supporto vincolabile alla parete.
In questo modo, è possibile rimuovere o sostituire singoli moduli in caso di guasto o per altre esigenze, grazie a una serie di elementi di ritegno rilasciabile azionabili attraverso corrispondenti aperture. In taluni casi della tecnica nota, lo svincolo degli elementi di ritegno rilasciabili richiede di operare mediante attrezzi specifici di reperibilità limitata e non sempre disponibili al personale addetto. Peraltro, nella tecnica nota, le aperture di accesso agli elementi di ritegno rilasciabile sono formate lateralmente nel telaio al fine di non essere di fatto percepibili agli utenti e, in questo modo, non alterare l’estetica della postazione.
Questa soluzione impone tuttavia una serie di vincoli con riferimento all’installazione della postazione esterna. Ad esempio, non risulta possibile installare la postazione esterna a filo di una parete o in una nicchia, in quanto una tale installazione impedisce l’accesso alle aperture laterali. Analogamente, l’accesso alle aperture laterali è impedito anche in caso di montaggio all’interno di una cornice di protezione dalla pioggia, che risulta dunque necessario rimuovere prima di procedere allo smontaggio dei moduli.
Inoltre, con riferimento alle operazioni di manutenzione o riparazione che richiedono di accedere al cablaggio a parete dei singoli moduli e di agire sui cavi che connetto tra loro i moduli citofonici della postazione esterna, gran parte delle soluzioni note richiede comunque che il telaio sia almeno parzialmente rimosso. Diversamente, altre soluzioni note permettono di rimuovere i moduli dal telaio, ma solo tramite l'utilizzando di strumenti dedicati progettati per eseguire tale operazione.
In aggiunta, la Richiedente ha individuato che i moduli tastiera oggigiorno impiegati nelle postazioni esterne dei sistemi citofonici e/i videocitofonici presentano alcuni inconvenienti. In particolare, la Richiedente ha riscontrato che in diverse soluzioni, i tasti comprendono meccaniche di complessa installazione e manutenzione/riparazione, le quali spesso richiedono che i tasti siano distanziati gli uni dagli altri per operare correttamente. Altre soluzioni presentano tasti ravvicinati, ma implementano una meccanica di tipo incernierata in corrispondenza di un lato del tasto, espediente che riduce l’ergonomia del tastierino oltre a imporre dei vincoli estetici sullo stesso.
SCOPI E RIASSUNTO DELL'INVENZIONE
È scopo della presente invenzione quello di superare gli inconvenienti dell’arte nota.
In particolare è scopo della presente invenzione presentare un apparato per impianto citofonico/videocitofonico, in particolare una postazione esterna dotata di moduli facilmente estraibili da un telaio di supporto in modo semplice ed efficiente senza dovere smontare il telaio e che non presenti vincoli di installazione.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di offrire una postazione esterna dotata di moduli facilmente scollegabili da elementi di connessione elettrica.
Inoltre, un altro scopo della presente invenzione è quello di presentare una postazione esterna con una struttura modulare che permetta un rapido montaggio e smontaggio di sue parti - sia moduli citofonici, sia componenti del telaio – attraverso strumenti di uso comune quale ad esempio un cacciavite o un cercafase, per semplificare le operazioni di installazione, manutenzione e riparazione della postazione esterna.
Questi ed altri scopi della presente invenzione sono raggiunti mediante una postazione esterna per impianto citofonico e/o videocitofonica incorporante le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, le quali formano parte integrante della presente descrizione.
In una forma di realizzazione, la postazione esterna per impianto citofonico e/o videocitofonico comprende:
- almeno un modulo citofonico comprendente una superficie d’interfaccia configurata per essere esposta all’ambiente esterno quando la postazione esterna è fissata in una posizione operativa, e
- un telaio di supporto configurato per delimitare almeno un lato di almeno una sede di alloggiamento, la quale è configurata per alloggiare in modo rilasciabile l’almeno un modulo citofonico.
Inoltre, il telaio di supporto comprende almeno un elemento di vincolo configurato per bloccare l’almeno un modulo citofonico in posizione inserita nell’almeno una sede di alloggiamento, laddove l’elemento di vincolo è azionabile per rilasciare l’almeno un modulo citofonico dal telaio di supporto. Il telaio di supporto definisce inoltre almeno un’apertura di azionamento configurata per consentire l’accesso a, e l’azionamento dell’elemento di vincolo, laddove l’apertura di azionamento è compresa in un piano ed è caratterizzata da una direzione di accesso ortogonale al piano in cui è compresa l’apertura di azionamento.
Vantaggiosamente, la direzione di accesso all’almeno una apertura di azionamento è trasversale alla superficie di interfaccia dell’almeno un modulo citofonico.
Grazie a questa soluzione il modulo citofonico può essere rimosso in modo semplice, agendo lungo una direzione trasversale alla faccia frontale della postazione esterna, dunque senza che la parete ostacoli l’inserimento di uno strumento, ad esempio un cacciavite, attraverso l’apertura di azionamento. In altre parole, le operazioni sulla postazione esterna possono essere eseguite in modo particolarmente ergonomico e confortevole.
In aggiunta, la postazione esterna sopra descritta può essere incassata in una parete sostanzialmente a filo – ossia da un incasso esattamente a filo fino a una sporgenza massima di 1,2 cm, preferibilmente inferiore ad esempio una sporgenza massima di 1 cm – di una superficie esterna della parete stessa, eliminando di fatto un ingombro della postazione esterna e offrendo un aspetto estetico accattivante.
In una forma di realizzazione, la direzione di accesso all’almeno una apertura di azionamento ha un’inclinazione compresa in un intervallo selezionato tra:
- -60° e 60° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia;
- -45° e 45° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia, e - -30° e 30° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia.
Preferibilmente, la direzione di accesso all’almeno una apertura di azionamento è sostanzialmente ortogonale alla superficie di interfaccia. In particolare, la Richiedente ha individuato che una direzione di accesso particolarmente vantaggiosa all’almeno una apertura di azionamento ha un’inclinazione compresa in un intervallo selezionato tra 0° e 19°, preferibilmente orientata verso il telaio di supporto e in allontanamento dal rispettivo modulo citofonico.
La Richiedente ha determinato che queste inclinazioni della direzione di accesso garantiscono semplicità e praticità di esecuzione dell’operazione di smontaggio di moduli citofonici, pur permettendo un’ampia flessibilità di montaggio in svariate condizioni (a parete, in una nicchia, in associazione a una copertura e così via).
In una forma di realizzazione, il telaio di supporto comprende almeno un elemento a cornice e almeno un elemento di supporto porta-modulo configurato per accoppiarsi meccanicamente all’elemento a cornice. Preferibilmente, l’elemento di supporto definisce la sede di alloggiamento configurata per alloggiare in modo rilasciabile il modulo citofonico. Preferibilmente, l’almeno un elemento di vincolo è compreso nell’elemento di supporto ed è configurato per accoppiarsi a scatto con un elemento di ritegno formato nel modulo citofonico.
Grazie a questa soluzione in cui il telaio si compone di una parte fissa e una parte mobile, ciascun modulo viene vincolato a un elemento separabile del telaio, garantendo in questo modo una maggiore semplicità e flessibilità di accoppiamento e disaccoppiamento del modulo citofonico al telaio e maggiore maneggiabilità in sede di cablaggio.
In una forma di realizzazione, l’almeno un elemento di vincolo è una linguetta dentata sporgente dall’elemento di supporto e configurato per accoppiarsi a scatto con la sede di ritegno formata nel modulo citofonico. Preferibilmente, l’elemento di vincolo comprende un ricettacolo allineato alla direzione di accesso. Inoltre, il ricettacolo è configurato per ricevere uno strumento di leva adatto a deformare l’elemento di vincolo con ciò rilasciando il modulo citofonico dall’elemento di supporto del telaio.
Questa struttura dell’elemento di vincolo risulta particolarmente efficiente e semplice da realizzare, ad esempio in materiale plastico o metallico.
In una forma di realizzazione, ciascun elemento di supporto comprende una coppia di elementi elastici di tenuta disposti su facce opposte dell’elemento di supporto e configurati per andare in battuta rispettivamente contro la superficie operativa di un rispettivo modulo citofonico e l’elemento a cornice. In questo modo è possibile isolare la corrispondente sede di alloggiamento – e gli elementi attraversati da corrente elettrica – dall’ambiente esterno, quando il modulo citofonico è accoppiato al rispettivo elemento di supporto. Infine, l'elasticità degli elementi elastici di tenuta garantisce il recupero dei giochi tra ciascun elemento di supporto e il rispettivo modulo citofonico che è alloggiato nello stesso compensando per tolleranze di produzione e garantendo la realizzazione di un saldo accoppiamento tra il modulo citofonico e l'elemento di supporto. Preferibilmente, l'elemento elastico di tenuta configurato per andare in battuta contro la superficie operativa del rispettivo modulo citofonico, è configurato per allontanare il modulo citofonico dall'elemento di supporto per ritorno elastico quando il modulo citofonico viene disaccoppiato dall'elemento di supporto per rilasciare detto almeno un modulo citofonico dal telaio di supporto, semplificando l'operazione di estrazione del modulo citofonico dalla sua rispettiva sede. Ad esempio, è selezionata una composizione chimica e/o una struttura/conformazione dell'elemento elastico di tenuta tale da garantire un ritorno elastico uguale o maggiore a un valore minimo.
In una forma di realizzazione, l’almeno un modulo citofonico comprende almeno un connettore elettrico esposto dal modulo citofonico su una superficie operativa opposta alla superficie di interfaccia. Preferibilmente, l’almeno un elemento di supporto comprende un corrispondente connettore elettrico configurato per accoppiarsi al connettore elettrico dell’almeno un modulo citofonico. In dettaglio, il connettore elettrico è rivolto verso l’ambiente esterno quando l’elemento di supporto è accoppiato all’elemento a cornice del telaio.
Preferibilmente, il connettore elettrico è di tipo a pettine.
Grazie a tale soluzione il modulo citofonico è connesso all’impianto citofonico durante la medesima operazione di montaggio sul telaio. Inoltre, questo permette di montare completamente il telaio in posizione prima di accoppiare i moduli citofonici allo stesso.
In una forma di realizzazione, la postazione esterna comprende un primo modulo citofonico, un corrispondente primo elemento di supporto, un secondo modulo citofonico e un corrispondente secondo elemento di supporto. Preferibilmente, ciascun elemento di supporto comprende almeno un connettore elettrico di connessione inter-modulo collegabile a un corrispondente connettore elettrico di connessione inter-modulo dell’altro elemento di supporto. Vantaggiosamente, il collegamento dei connettori elettrici di connessione intermodulo consente il trasferimento di almeno uno tra energia elettrica e segnali elettrici tra i moduli citofonici. Ancor più preferibilmente, ciascun connettore elettrico di connessione inter-modulo è rivolto verso l’ambiente esterno quando il rispettivo elemento di supporto è accoppiato all’elemento a cornice.
In questo modo, alimentazione e segnali elettrici possono essere efficacemente scambiati tra diversi moduli citofonici della postazione esterna. Inoltre, tale disposizione dei connettori elettrici permette un semplice montaggio e smontaggio del cavo a nastro, senza richiedere lo smontaggio del telaio.
In una forma di realizzazione, il connettore elettrico di connessione inter-modulo del primo elemento di supporto è connesso al connettore elettrico di connessione inter-modulo del secondo elemento di supporto per mezzo di un cavo a nastro il quale è bloccato tra un elemento elastico di tenuta della coppia di elementi elastici di tenuta dell’elemento di supporto e la superficie operativa del modulo citofonico.
L’utilizzo di un cavo a nastro consente di attraversare gli elementi elastici di tenuta degli elementi di supporto senza compromettere una tenuta degli stessi.
In una forma di realizzazione, l’almeno un elemento di supporto comprende ulteriormente un connettore di ingresso/uscita configurato per essere connesso a un cablaggio dell’impianto citofonico separato dalla postazione esterna. Vantaggiosamente, il connettore di ingresso/uscita è rivolto verso l’ambiente esterno, quando l’elemento di supporto è accoppiato all’elemento a cornice.
Grazie a tale soluzione è possibile connettere la postazione esterna ai cablaggi dell’impianto citofonico in modo particolarmente comodo, prima o dopo il fissaggio del telaio alla parete. Inoltre, ad esempio in caso di riparazione o manutenzione, è possibile agire sul cablaggio dell’impianto citofonico senza rimuovere il telaio dalla sua posizione operativa.
In una forma di realizzazione, almeno uno tra il connettore elettrico del modulo citofonico, il connettore elettrico di connessione inter-modulo e il connettore elettrico di ingresso/uscita è montato su una scheda elettronica accoppiata in modo rilasciabile all’almeno un elemento di supporto.
In questo modo è possibile connettere tra loro i vari connettori elettrici in modo pratico e funzionale. In aggiunta, la scheda elettronica rimovibile può essere spostata da un elemento di supporto all’altro, ad esempio nel caso sia deciso di cambiare la disposizione di uno o più moduli della postazione esterna dopo che il telaio, e in particolare l’elemento di supporto, è montato nella sua posizione operativa.
In una forma di realizzazione, l’almeno un elemento di supporto comprende elementi di centraggio configurati per garantire un corretto inserimento dell’almeno un modulo citofonico nella rispettiva sede di alloggiamento.
Ciò garantisce che i moduli citofonici siano inseriti nelle sedi di alloggiamento evitando che i piedini dei connettori o altri elementi come l’elemento di vincolo possano essere compromessi, ad esempio inserendo il modulo citofonico nella sede di alloggiamento con una inclinazione errata rispetto alla direzione di inserimento.
In una forma di realizzazione, la postazione esterna ulteriormente comprende almeno una selezionata tra:
- una copertura di rivestimento configurata per coprire una porzione esposta all’ambiente esterno dell’elemento a cornice del telaio, e
- una scatola da incasso configurata per contenere almeno parzialmente il telaio ed essere incassata in una parete.
Un differente aspetto riguarda un modulo tastiera per postazione esterna per impianto citofonico e/o videocitofonico avente una struttura particolarmente vantaggiosa. In dettaglio, il modulo tastiera comprende:
- una pluralità di tasti sostanzialmente compresi in un piano ortogonale a una direzione principale, detti tasti avendo una superficie operativa esposta all’ambiente esterno e una superficie secondaria, opposta alla superficie primaria, da cui sporge un elemento attuatore sostanzialmente parallelamente alla direzione principale;
- una scheda elettronica, comprendente un elemento interruttore per ciascun tasto della pluralità di tasti, azionabile mediante un corrispondente elemento attuatore di un tasto; e
- un involucro scatolare adatto a contenere la scheda elettronica.
I tasti sono vincolati all’involucro scatolare in maniera mobile tra una posizione sollevata di riposo in cui i tasti sono sostanzialmente compresi nel piano ortogonale e una posizione di attuazione rientrante rispetto al piano ortogonale in cui l’elemento attuatore aziona detto elemento interruttore.
Vantaggiosamente, il modulo tastiera comprende una pluralità di elementi di ritorno elastico a sviluppo anulare. Ciascun elemento di ritorno elastico è interposto tra un tasto e un corrispondente elemento interruttore, sviluppandosi attorno al rispettivo elemento attuatore del tasto.
Nell’ambito della presente descrizione e nelle seguenti rivendicazioni, con l’espressione “a sviluppo anulare” è inteso uno sviluppo a curva chiusa non necessariamente circolare.
Grazie a questa soluzione, si ottiene una struttura particolarmente compatta e robusta in grado di garantire un ritorno sostanzialmente automatico dei tasti nella condizione di riposo una volta che questi sono rilasciati dopo avere raggiunto la posizione di attuazione. Inoltre, gli elementi di ritorno elastico recuperano eventuali giochi tra i tasti e involucro scatolare, garantendo un accoppiamento tra tali componenti affidabile e uniforme. In particolare, gli elementi di ritorno elastico permettono di garantire un'elevata planarità dei tasti che quindi definiscono una superficie esposta uniforme.
In una forma di realizzazione, ciascun tasto comprende almeno una coppia di occhielli di guida sporgenti a lati opposti dalla superficie secondaria di ciascun tasto. Più preferibilmente, ciascun tasto comprende due coppie di occhielli di guida sporgenti a lati opposti dalla superficie secondaria di ciascun tasto. Inoltre, ciascun occhiello definisce un’apertura allungata in una direzione parallela alla direzione principale. Preferibilmente, all’involucro sono collegate coppie di aste di vincolo secondo una disposizione parallela al piano ortogonale. Ciascuna asta di vincolo attraversa almeno un occhiello di guida di ciascun tasto per guidare lo spostamento del tasto tra la propria posizione di riposo e la propria posizione di attuazione. Più preferibilmente, ciascuna asta attraversa due occhielli di guida sporgenti in corrispondenza di un medesimo lato della superficie secondaria di ciascun tasto.
Questa struttura consente di mantenere i tasti vincolati in modo mobile al resto del modulo citofonico in modo affidabile e, inoltre, può essere assemblata semplicemente, senza la necessità di ricorrere a utensili. Inoltre, questa struttura garantisce che una pressione esercitata su una qualsiasi porzione della superficie operativa di uno dei tasti sia correttamente trasmesso al corrispondente elemento interruttore, commutandolo da uno stato di riposo a uno stato operativo.
In una forma di realizzazione, la pluralità di elementi di ritorno elastico è realizzata in pezzo unico attraverso in uno strato sagomato in materiale elastico interposto tra la pluralità di tasti e la scheda elettronica. Preferibilmente, lo stato sagomato è associato all'involucro scatolare in modo da risultare interposto tra i tasti e la scheda elettronica in corrispondenza di pozzetti aperti che espongono la scheda elettronica, mentre nelle restanti parti lo strato sagomato interposto tra i tasti e una superficie dell’involucro scatolare
Grazie a questa soluzione è possibile associare tutti gli elementi di ritorno elastico ai rispettivi tasti per mezzo di una singola operazione. Inoltre, lo strato sagomato può essere sfruttato per impermeabilizzare almeno in parte il modulo citofonico.
In una forma di realizzazione, lo strato sagomato comprende una porzione sporgente a sviluppo anulare oppure una pluralità di porzioni sporgenti a sviluppo anulare formanti l’elemento di ritorno elastico, l'una o più porzioni sporgenti essendo disposte attorno a una porzione a pozzetto che si estende fino sostanzialmente a contattare il corrispondente elemento interruttore. Eventualmente, la pluralità di pozioni sporgenti comprende almeno quattro porzioni sporgenti disposte lungo il medesimo sviluppo anulare; ancor più preferibilmente tali quattro pozioni sporgenti sono disposte a posizioni angolari rispettivamente distanziate di 90°.
Questa struttura risulta particolarmente efficace e consente di ottimizzare la pressione che deve esercitare l’utente. Inoltre, implementare l'elemento di ritorno elastico con la pluralità di porzioni sporgenti consente di ridurre il materiale necessario per realizzare lo strato sagomato rispetto alla realizzazione dell'elemento di ritorno elastico tramite una singola porzione sporgente che si estenda per l'intero sviluppo anulare.
In una forma di realizzazione, lo strato sagomato è realizzato o rivestito in materiale ad assorbimento di luce al di fuori delle porzioni a pozzetto, mentre le porzioni a pozzetto essendo realizzate in materiale a diffusione di luce.
Grazie a questa soluzione è possibile retroilluminare singolarmente ciascun tasto senza sovrapposizioni di illuminazione, in particolare tra tasti adiacenti.
Vantaggiosamente, l'una o più porzioni sporgenti a sviluppo anulare sono realizzate in materiale realizzato o rivestito in materiale ad assorbimento di luce. Infatti, la Richiedente ha determinato che le porzioni sporgenti a sviluppo anulare permettono anche di contenere la luce emessa nella zona sottostante il tasto da illuminare. In questo modo è possibile impedire, o quantomeno limitare sensibilmente, una dispersione di luce nell'intercapedine definita tra lo strato sagomato e un rispettivo tasto e quindi ottenere una buona intensità luminosa emessa da ciascun tasto e fornire un aspetto accattivante al modulo tastiera. La Richiedente ha determinato che l'elemento di ritorno elastico formato da una singola porzione sporgente a sviluppo anulare permette di delimitare con particolare precisione una regione di tasto illuminata.
Ulteriori caratteristiche e scopi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione che segue.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
L’invenzione verrà descritta qui di seguito con riferimento ad alcuni esempi, forniti a scopo esplicativo e non limitativo, ed illustrati nei disegni annessi.
Questi disegni illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione della presente invenzione e, dove appropriato, numeri di riferimento illustranti strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da numeri di riferimento similari.
La Figura 1 è una vista frontale di una postazione esterna da incasso secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
La Figura 1a è una vista frontale di una postazione esterna per installazione a muro secondo un'altra forma di realizzazione della presente invenzione;
la Figura 2 è una vista frontale della postazione esterna di Figura 1, dove è stata rimossa una copertura estetica della postazione esterna;
la Figura 2a è un particolare ingrandito di Figura 2;
la Figura 3 è una vista frontale della postazione esterna per installazione a muro di Figura 1a, dove è stata rimossa una copertura estetica della postazione esterna;
la Figura 3a è un particolare ingrandito di Figura 3;
la Figura 4 è una vista in sezione trasversale lungo l’asse X della postazione esterna di Figura 1;
la Figura 5 è una vista in sezione trasversale lungo l’asse X di un particolare della postazione esterna di Figura 1;
la Figura 6 è una vista assonometrica a parti rimosse di un particolare della postazione esterna di Figura 1 in sezione trasversale lungo l’asse X;
la Figura 7 è una vista in sezione trasversale lungo l’asse X della postazione esterna di Figura 1, dove una è stata rimossa copertura estetica e con un modulo citofonico separato dal telaio;
la Figura 8 è una vista assonometrica della postazione esterna di Figura 1 in sezione trasversale lungo l’asse Y, dove sono stati rimossi i moduli citofonici e la copertura estetica, e un elemento di supporto è separato da un elemento a cornice del telaio;
la Figura 9 è una vista in sezione trasversale lungo una direzione di sviluppo principale H di un particolare della postazione esterna di Figura 1, dove sono stati rimossi i moduli citofonici e la copertura estetica, e un cavo a nastro è separato da rispettivi connettori;
la Figura 10 è una vista frontale di parte della postazione esterna di Figura 1 e di un suo particolare, dove sono stati rimossi i moduli citofonici e la copertura estetica;
la Figura 11 è una vista in sezione trasversale lungo una direzione di sviluppo principale H di parte della postazione esterna di Figura 1;
la Figura 11a è una vista ingrandita di un particolare di Figura 11;
la Figura 12 è una vista in sezione trasversale lungo una direzione di sviluppo principale H di parte della postazione esterna per installazione a muro delle Figure 1a, 3 e 3a mostrata fissata a un muro;
la Figura 12a è una vista ingrandita di un particolare di Figura 12;
la Figura 13 è una vista assonometrica in esploso di un modulo tastiera secondo una prima forma di realizzazione;
la Figura 14 è una vista assonometrica in sezione del modulo tastiera secondo una seconda forma di realizzazione;
le Figure 15a e 15b sono viste assonometriche dall'alto e dal basso, rispettivamente, di un tasto per il modulo tastiera delle Figure 13 e 14 formato di pezzo secondo una forma di realizzazione alternativa, e
le Figure 16a – d sono viste assonometriche in esploso, dall'alto e dal basso di un tasto per il modulo tastiera delle Figure 13 e 14 formato da due parti accoppiabili meccanicamente secondo un'ulteriori forme di realizzazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Mentre l’invenzione è suscettibile di varie modifiche e costruzioni alternative, alcune forme di realizzazione preferite sono mostrate nei disegni e saranno descritte qui di seguito in dettaglio. Si deve intendere, comunque, che non vi è alcuna intenzione di limitare l’invenzione alla specifica forma di realizzazione illustrata, ma, al contrario, l’invenzione intende coprire tutte le modifiche, costruzioni alternative, ed equivalenti che ricadano nell’ambito dell’invenzione come definito nelle rivendicazioni.
L’uso di “ad esempio”, “ecc.”, “oppure” indica alternative non esclusive senza limitazione a meno che non altrimenti indicato. L’uso di “include” significa “include, ma non limitato a” a meno che non sia altrimenti indicato.
Con riferimento alle Figure, è descritto un apparato citofonico in particolare una postazione esterna 1 per impianto citofonico secondo forme di realizzazione della presente invenzione.
La postazione esterna 1 comprende quattro moduli citofonici 10, i quali sono montati su un telaio 20, e una copertura estetica 30 adatta a nascondere una parte del telaio 20 (come meglio apprezzabile nelle Figure 1, 1a, 2, 2a, 3 e 3a). In aggiunta, la postazione esterna 1 per montaggio a incasso (illustrata nelle Figure 1, 2, 2a, 4 – 9, 11 e 11a) prevede una scatola da incasso 40 nella quale è alloggiabile almeno parzialmente il telaio 20.
Ciascun modulo citofonico 10 ha una forma sostanzialmente a parallelepipedo e comprende una superficie di interfaccia 11, la quale rimane esposta all’ambiente esterno. Sulla superficie di interfaccia 11 sono esposti elementi di interfaccia come ad esempio una fotocamera, un altoparlante, un microfono, pulsanti di chiamata, schermi azionabili per contatto (touchscreen), interfacce di sintesi vocale, sensori di chiavi elettroniche o altro tipo di interfacce.
Negli esempi considerati, la postazione esterna 1 da incasso così come la postazione esterna 1 per installazione a muro, comprendono entrambe quattro moduli citofonici (come visibile nelle Figure 2 e 2a, e 3 e 3a), di cui – partendo dall’alto –un primo modulo citofonico comprende una fotocamera, un altoparlante, e un microfono, un secondo modulo è provvisto di quattro pulsanti di chiamata, un terzo modulo è provvisto di un sistema di sintesi vocale per audiolesi e un quarto modulo comprendente un sensore di chiave elettronica.
Da una superficie operativa 13 di ciascun modulo citofonico 10, opposta alla superficie di interfaccia 11, sporge un connettore 15, preferibilmente un connettore a pettine, configurato per accoppiarsi a un corrispondente connettore 271 del telaio 20, in modo da ricevere energia di alimentazione e/o scambiare segnali elettrici con altri moduli citofonici 10 o altri apparati dell’impianto citofonico.
La superfice di interfaccia 11 e la superficie operativa 13 sono separate da pareti laterali 17 (mostrate ad esempio in Fig. 7), preferibilmente sagomate in modo da corrispondere ad alloggiamenti definiti nel telaio 20 e descritti nel seguito.
Vantaggiosamente, le pareti laterali 17 comprendono uno o più elementi di ritegno configurati per ricevere in modo rilasciabile corrispondenti elementi di vincolo del telaio come descritto nel seguito.
Nella forma di realizzazione preferita, ciascun modulo citofonico 10 comprende due elementi di ritegno 171, preferibilmente, formati in pareti laterali 17 opposte tra loro e configurati per operare come elementi di connessione maschio di un sistema di connessione a scatto che mantiene meccanicamente accoppiati ciascuno dei moduli citofonici 10 al telaio 20 in un rispettivo alloggiamento.
Ad esempio, come meglio apprezzabile in Figura 6, ciascun elemento di ritegno 171 comprende una coppia di sedi di ritegno 1711, distanziate tra loro da un elemento rialzato di battuta 1713. Ciascuna sede di ritegno 1711 comprende una superficie di appoggio sostanzialmente ortogonale alla parete laterale 17, orientata sostanzialmente parallela alla superficie di interfaccia 11, ed è supportata da una superficie di deformazione inclinata, orientata verso la superficie operativa 13.
Preferibilmente, le pareti laterali 17 di ciascun modulo citofonico 10 comprendono anche scanalature e/o sporgenze adatte a cooperare con corrispondenti sporgenze e/o scanalature del telaio 20 in modo da centrare il modulo citofonico 10 durante il montaggio dello stesso al telaio 20.
Nelle forme di realizzazione illustrate, il telaio 20 comprende un elemento a cornice 21, configurato per accoppiarsi alla copertura estetica 30, e quattro elementi di supporto 23 porta-modulo ciascuno dei quali configurato per ricevere un rispettivo modulo citofonico 10. Inoltre, il telaio 20 della postazione esterna 1 da incasso è configurato per accoppiarsi alla scatola da incasso 40.
Vantaggiosamente, l’elemento a cornice 21 definisce un vano adatto a ricevere gli elementi di supporto 23 in posizioni di accoppiamento 217 predeterminate (di cui una visibile nella vista in sezione di Figura 8), ad esempio, allineate lungo una direzione principale H di sviluppo (verticale) della postazione esterna 1.
In dettaglio, ciascun elemento di supporto 23 ha una forma quadrangolare e comprende una flangia perimetrale 231 e una parete di fondo 232 separate da quattro pareti laterali 233 trasversali alle prime due (mostrate in particolare nelle Figure 7 e 8). La parete di fondo 232 e le pareti laterali 233 definiscono una sede di alloggiamento, o in breve alloggiamento 26, adatto ad accogliere almeno parzialmente un rispettivo modulo citofonico 10. In questo modo, con gli elementi di supporto 23 disposti nelle loro posizioni di accoppiamento 217 all’interno dell’elemento a cornice 21 del telaio 20, il telaio 20 risulta delimitare almeno un lato di una sede di alloggiamento 26.
Nell’esempio considerato, la flangia perimetrale 231 dell’elemento di supporto 23 porta due elementi di vincolo 234, realizzati a guisa di linguette con estremità dentata. Ciascuno degli elementi di vincolo 234 sporge dalla flangia perimetrale 231 sostanzialmente in allontanamento dalla parete di fondo 232 ed è configurato per accoppiarsi a un corrispondente elemento di ritegno 171 di uno dei moduli citofonici 10.
Ad esempio, come ben mostrato in particolare in Figura 6, ciascun elemento di vincolo 234 comprende un corpo allungato 2341 elastico fissato mediante una prima estremità alla flangia perimetrale 231 e una estremità libera dotata di una coppia di denti 2343 distanziati tra loro da un elemento di ricezione, ad esempio, un ricettacolo 2345 configurato per ricevere l’estremità di uno strumento di leva, ad esempio un cacciavite a testa piatta o un cercafase.
Ciascun dente 2343 comprende un’estremità a sezione triangolare che sporge sostanzialmente perpendicolare al corpo allungato 2341 e parallelamente alla parete di fondo 232. In particolare, i denti 2343 sporgono dal corpo allungato 2341 verso la sede di alloggiamento 26 delimitato dall’elemento di supporto 23.
Nella forma di realizzazione illustrata, il corpo allungato 2341 ha una forma ricurva di modo che l’elemento di vincolo 234 abbia un profilo a gancio o uncino adatta a ricevere un corrispondente elemento di ritegno 171. In altre parole, gli elementi di vincolo 234 sono configurati per operare come elementi di connessione femmina del sistema di connessione a scatto.
Nella forma di realizzazione illustrata, elementi di centraggio, ad esempio delle linguette 235 (mostrate in particolare in Figura 8) sporgono dalla flangia perimetrale 231 in allontanamento dalla parete di fondo 232, per centrare il modulo citofonico 10 durante l’inserimento dello stesso nella rispettiva sede di alloggiamento 26.
In aggiunta, quattro elementi maschi di un sistema di accoppiamento – preferibilmente, a scatto – che nell’esempio delle Figure sono realizzati a guisa di perni con estremità dentata 2321 - sporgono dalla parete di fondo 232 di ciascun elemento di supporto 23 in direzione opposta rispetto alla direzione di sporgenza delle pareti laterali 233 dalla parete di fondo 232. Tali perni con estremità dentata 2321 sono configurati per accoppiarsi a corrispondenti elementi femmina del sistema di accoppiamento a scatto, sopra menzionato, i quali sono formati nell’elemento a cornice 21 del telaio 20 per garantire un accoppiamento rilasciabile di ciascun elemento di supporto 23 all’elemento a cornice 21.
Preferibilmente, ciascun elemento di supporto 23 comprende una coppia di elementi elastici di tenuta 2311, i quali sono disposti su facce opposte della flangia perimetrale 231 – preferibilmente depositati, in modo da ottenere un accoppiamento a tenuta dell’elemento di supporto 23 con l’elemento a cornice 21 da una parte e con il corrispondente modulo citofonico 10 dall’altra. Preferibilmente, gli elementi elastici di tenuta 2311 sono realizzati in una gomma con una mescola configurata per garantire un ritorno elastico sufficiente ad allontanare il modulo 10 dal rispettivo alloggiamento 26 quando gli elementi di vincolo 234 sono rilasciati dai corrispondenti elementi di ritegno.
In aggiunta, la parete di fondo 232 degli elementi di supporto 23 comprende un’apertura 2322 configurata per consentire il passaggio di uno o più cavi o nastri elettrici.
Nella forma di realizzazione illustrata, ciascun elemento di supporto 23 accoglie all’interno dell’alloggiamento 26 una scheda elettronica di connessione 27. La scheda elettronica di connessione 27 è preferibilmente accoppiata all’elemento di supporto 23 in modo rilasciabile, ad esempio per mezzo di un rispettivo sistema di accoppiamento a scatto comprendete perni dentati (non illustrati) sporgenti dalla parete di fondo 232 dell’elemento di supporto 23 che impegnano in corrispondenti nicchie, fori o tacche (non illustrate) formate nella scheda elettronica di connessione 27.
La scheda elettronica 27 di connessione comprende un connettore 271 configurato per accoppiarsi al connettore 15 di un corrispondente modulo citofonico 10, una coppia di connettori inter-modulo 273 per connettere operativamente tra loro i moduli citofonici 10 attraverso un cavo a nastro 50 (illustrato nelle Figure 9 e 10) e, preferibilmente, un connettore di ingresso/uscita 275 configurato per la connessione della postazione esterna 1 a un cablaggio operativo (non mostrato) dell’impianto citofonico, come cavi di alimentazione e/o uno o più cavi di trasmissione dati dell’impianto citofonico di cui la postazione esterna 1 fa parte. Preferibilmente, almeno uno dei moduli citofonici comprende un connettore dati 277 ad esempio un connettore ethernet adatto a ricevere un cavo dati al fine di consentire un trasferimento di dati (tipicamente in formato binario) tra uno o più moduli citofonici 10 della postazione esterna 1 e un altro dispositivo compreso nella rete citofonica (ad esempio una postazione interna) di appartenenza e/o un dispositivo esterno alla rete citofonica (ad esempio, uno smartphone e/o un computer) in grado di accedere alla rete citofonica tramite una connessione dati.
Vantaggiosamente, la scheda elettronica di connessione 27 comprende collegamenti elettrici (ad esempio, piste di materiale conduttivo non illustrate) configurati per collegare tra loro i terminali dei connettori 271, 273 e 275 in modo da garantire il corretto funzionamento di uno selezionato tra i moduli citofonici 10 da accoppiare all’elemento di supporto 23. In altre parole, ciascuna scheda elettronica di connessione 27 – in particolare i collegamenti tra i connettori 271, 273 e 275 – è progettata per operare con una specifica tipologia di modulo citofonico 10.
L’elemento a cornice 21 ha anch’esso una forma quadrangolare e comprende una flangia perimetrale 211 e una parete di fondo 212 separate da quattro pareti laterali 213 trasversali alle prime due (mostrate in particolare in Figura 4). La parete di fondo 212 e le pareti laterali 213 definiscono le posizioni di accoppiamento 217 adatte ad accogliere almeno parzialmente gli elementi di supporto 23 e, quindi, i moduli citofonici 10 accoppiati agli stessi.
Nell’esempio considerato, la cavità definita dalle pareti 212 e 213 della cornice 21 è suddivisa in alloggiamenti delimitati perimetralmente da una rispettiva spalla di battuta 214 configurata per ricevere in appoggio la flangia perimetrale 231 di un rispettivo elemento di supporto 23.
Come sopra anticipato, nell’esempio delle Figure la parete di fondo 212 dell’elemento a cornice 21 comprende elementi femmina di un sistema di accoppiamento a scatto, in particolare, quattro aperture 2121 (illustrate in particolare in Figura 8). Ciascuna apertura 2121 è configurata per ricevere un rispettivo perno con estremità dentata 2321 di un corrispondente elemento di supporto 23. In questo modo, ciascun elemento di supporto 23 può essere saldamente accoppiato in maniera rilasciabile all’elemento a cornice 21 in corrispondenza della rispettiva posizione di accoppiamento 217 delimitata dalla spalla di battuta 214.
L’elemento a cornice 21 comprende anche una coppia di scassi laterali 215 che, nell’esempio illustrato (meglio visibile in Figura 8), sono formati in pareti laterali 213 contrapposte dell’elemento a cornice 21 in corrispondenza di ciascun alloggiamento 26 per gli elementi di supporto 23. Ciascuno di tali scassi laterali 215 si sviluppa dalla flangia perimetrale 211 dell’elemento a cornice 21 verso la spalla di battuta 214, dove definisce una rispettiva apertura di azionamento 2111 avente direzione di accesso A ortogonale al piano definito dalla spalla di battuta 214 che, nell’esempio illustrato, è il piano che contiene l’apertura di azionamento 2111.
Vantaggiosamente, ciascuno scasso laterale 215 è formato in corrispondenza di un elemento di vincolo 234 di un rispettivo elemento di supporto 23 accoppiato all’elemento a cornice 21. Ciascuno scasso laterale 215 è inoltre configurato per permettere una deformazione di tale elemento di vincolo 234 rispetto a un assetto di riposo, al fine di consentire l’inserimento e/o il rilascio di un corrispondente modulo citofonico 10 dall’elemento di supporto 23 come descritto nel seguito.
L’elemento a cornice comprende almeno una, ad esempio quattro aperture 2123 (di cui solo due illustrate in particolare in Figura 10) formate nella parete di fondo 212 in modo da corrispondere almeno parzialmente con rispettive aperture 2322 degli elementi di supporto 23 accoppiato all’elemento a cornice 21, e configurate per consentire il passaggio di uno o più cavi o nastri elettrici.
Infine, l’elemento a cornice 21 della postazione esterna 1 a incasso comprende elementi di accoppiamento 216 – quali ad esempio fori passanti per elementi di fissaggio, come viti o chiodi, e/o sporgenze, rientranze, riscontri, porzioni sagomate, ecc. – configurati per consentire un accoppiamento dell’elemento a cornice 21 con scatola a incasso 40 (come meglio apprezzabile nella Figura 11), mentre l'elemento a cornice 21 per installazione a muro comprende elementi di accoppiamento 216 per il fissaggio diretto a una superficie, in particolare la superficie di un muro M (come meglio apprezzabile nelle Figure 12 e 12a).
L’elemento a cornice 21 comprende anche elementi di accoppiamento 219 – quali ad esempio fori, fori passanti per elementi di fissaggio, come viti o chiodi, e/o sporgenze, rientranze, riscontri, porzioni sagomate, ecc. – configurati per consentire un accoppiamento dell’elemento a cornice 21 con la copertura estetica 30 (come visibile nella Figura 2 per la postazione esterna da incasso e in Figura 3 per la postazione esterna per installazione a muro).
La copertura estetica 30 è configurata per coprire una porzione dell’elemento a cornice 21 del telaio 20 conformata in modo tale da rimanere affacciata all’ambiente esterno quando la postazione esterna 1 è montata in posizione operativa, ad esempio su una parete, e circondare i moduli 10 accoppiati al telaio 20. In altre parole, la copertura estetica 30 ha lo scopo di nascondere il telaio 20 alla vista e con esso le aperture di azionamento 2111 realizzate nello stesso 20, proteggendole dall'intrusione di corpi estranei, come un utensile.
Nell’esempio delle Figure, la copertura estetica 30 è una struttura quadrangolare con un bordo frontale 31 che circonda un’apertura 33 e quattro pareti laterali 35 che sporgono a squadro dal bordo frontale 31.
In dettaglio, l’apertura 33 ha forma e dimensioni configurate per esporre le superfici di interfaccia 111 dei moduli 10.
Inoltre, la copertura estetica 30 per la postazione esterna 1 per installazione a muro è dotata di pareti laterali 35 di estensione tale da coprire sostanzialmente l'intero spessore del telaio 21 nascondendolo alla vista e proteggendolo da corpi estranei (come apprezzabile in Figura 12). In altre parole, le pareti laterali 35 della copertura estetica 30 per montaggio a parete hanno un'estensione sostanzialmente maggiore rispetto le pareti laterali 35 della copertura estetica 30 per incasso.
La scatola da incasso 40 ha una forma scatolare con dimensioni adatte a ricevere il telaio 20 della postazione esterna da incasso. In dettaglio, la scatola da incasso 40 comprende una parete di fondo 41 e quatto pareti laterali 43 che delimitano un’apertura di accesso (mostrate in particolare in Figura 3).
La parete di fondo 41 comprende, preferibilmente, una o più aperture 413 – eventualmente otturabili con tappi o placche rimovibili – adatte a consentire il passaggio di uno o più cavi o nastri elettrici.
Diversamente, le pareti laterali 43 comprendono elementi di accoppiamento 431 (mostrati in particolare in Figura 11) – come fori passanti per elementi di fissaggio come viti o chiodi, e/o sporgenze, rientranze, riscontri, porzioni sagomate, ecc. – configurati per consentire un accoppiamento tra la scatola da incasso 40 e l’elemento a cornice 21 del telaio 20.
Inoltre, la parete di fondo 41 e le pareti laterali 43 possono comprendere una o più sporgenze, nervature, perni, ecc. configurate per facilitare una presa di cemento e/o altri composti per edilizia in modo da ottenere un accoppiamento affidabile tra la scatola da incasso 40 e una parete in cui è montata la postazione esterna 1.
La postazione esterna 1 descritta è assemblabile in modo pratico ed efficiente come descritto di seguito.
In caso di montaggio a incasso, inizialmente, la scatola da incasso 40 è incassata in una parete (non illustrata) ed è preferibilmente montata in modo tale che l’apertura delimitata dalle pareti laterali 43 sia a filo con una superficie della parete. Inoltre, i cavi elettrici dell’impianto citofonico (non illustrati) a cui connettere la postazione esterna per ricevere energia elettrica di alimentazione e permettere uno scambio di segnali con altri apparati citofonici dell’impianto citofonico sono fatti passare attraverso l’apertura d’accesso della scatola da incasso 40.
Successivamente, l’elemento a cornice 21 del telaio 20 è inserito nella cavità definita dalla scatola da incasso 40 ed è fissato a quest'ultima (come illustrato in Figura 11), preferibilmente con la flangia perimetrale 211 dell’elemento a cornice 21 che va sostanzialmente in battuta con un bordo libero delle pareti laterali 43 della scatola da incasso 40.
Diversamente, nel caso di postazione esterna 1 per installazione a muro l’elemento a cornice 21 del telaio 20 è fissato al muro M mediante tasselli, preferibilmente con la parete di fondo 212 dell'elemento a cornice 21 che va in battuta con la superficie del muro M (come mostrato nella Figura 12).
Successivamente, il montaggio della postazione esterna 1 prosegue sostanzialmente nel medesimo modo descritto di seguito a prescindere dalla tipologia di appartenenza. Gli elementi di supporto 23 sono accoppiati all’elemento a cornice 21, ciascuno in una rispettiva posizione di accoppiamento 217. In particolare, la flangia perimetrale 231 dell’elemento di supporto 23 va in battuta con la rispettiva spalla di battuta 214 dell’elemento a cornice 21. Vantaggiosamente, una degli elementi elastici di tenuta 2311 va a contatto della superficie della spalla di battuta 214 garantendo un accoppiamento a tenuta tra elemento di supporto 23 e elemento a cornice 21.
Allo stesso tempo, i perni con estremità dentata 2321 dell’elemento di supporto 23 attraversano ciascuno una corrispondente apertura 2121 sulla parete di fondo 212 dell’elemento a cornice 21 e si impegnano a un bordo delle medesime aperture 2121.
A questo punto i cavi elettrici dell’impianto citofonico sono connessi al connettore di ingresso/uscita 275 di uno selezionato degli elementi di supporto 23. Inoltre, i connettori inter-modulo 273 di elementi di supporto 23 adiacenti sono collegati tra loro per mezzo di un rispettivo cavo a nastro 50.
Successivamente, i moduli citofonici 10 sono inseriti ciascuno nell’alloggiamento definito dal corrispondente elemento di supporto 23.
In dettaglio, ciascun modulo citofonico 10 è inserito nell’alloggiamento 26 definito dal corrispondente elemento di supporto 23 guidato dalle linguette 235 sporgenti dalla flangia perimetrale 231 fino a che ciascun elemento di vincolo 234 dell’elemento di supporto coopera con un corrispondente elemento di ritegno 171 formato in una rispettiva parete laterale 17 del modulo citofonico 10.
Nella forma di realizzazione illustrata, durante l’inserimento di ciascun modulo citofonico 10 in un rispettivo alloggiamento 26, la superfice inclinata di ciascuna sede di ritegno 1711 del modulo citofonico 10 intercetta la superfice di deformazione inclinata di un corrispondente dente 2343 dell’elemento di vincolo 234, con ciò provocando una deformazione elastica del corpo allungato 2341 che porta il dente 2343 verso lo scasso laterale 215 realizzato nelle pareti laterali 213 dell’elemento a cornice 21.
A inserimento completato del modulo citofonico 10 nell’alloggiamento 26 definito dall’elemento di supporto 23, la superfice ortogonale dei denti 2343 raggiunge una quota sostanzialmente corrispondente o leggermente superiore alla quota della superficie ortogonale della corrispondente sede di ritegno 1711. Di conseguenza, il corpo allungato 2341 dell’elemento di vincolo 234 è libero di tornare al proprio assetto di riposo con le superfici ortogonali dei denti 2343 in battuta contro le corrispondenti sedi di ritegno 1711, con ciò vincolando il modulo citofonico 10 all’elemento di supporto 23.
Allo stesso tempo, il connettore 15 si accoppia al connettore 271 dell’elemento di supporto 23 e la superficie operativa 13 del modulo citofonico 10 va in battuta contro la flangia perimetrale 231 con uno degli elementi elastici di tenuta 2311 della flangia perimetrale 231 che garantisce una tenuta ermetica tra modulo citofonico 10 e elemento di supporto 23.
Infine, la copertura estetica 30 è fissata all’elemento a cornice 21 del telaio 20.
Oltre a consentire una facile e rapida installazione, la postazione esterna 1 secondo forme di realizzazione della presente invenzione, consente una rapida rimozione dei moduli citofonici 10, ad esempio per motivi di manutenzione o sostituzione.
Infatti, una volta rimossa la copertura estetica 30 ciascun modulo citofonico 10 può essere rimosso singolarmente dal telaio 20 agendo sull’elemento di vincolo 234 attraverso l’apertura di azionamento 2111 per mezzo di uno strumento dotato di uno corpo allungato di dimensioni adatte, ad esempio un cacciavite a testa piatta o un cercafase (non illustrato).
In dettaglio, con particolare riferimento alla Figura 4, ciascuna apertura di azionamento 2111 affacciata alla flangia perimetrale 211 dell’elemento a cornice 21 definisce la direzione di accesso A, ad esempio come direzione ortogonale al piano in cui è contenuta l’apertura di azionamento 2111 stessa. L’inserimento del cacciavite secondo la direzione di accesso A consente di raggiungere il ricettacolo 2345 dell’elemento di vincolo 234 con la testa piatta del cacciavite, e quindi esercitare una forza di leva o torsione appoggiandosi contro l’elemento di battura 1713, in modo tale da deformare il corpo allungato 2341 dell’elemento di vincolo e, di conseguenza, disimpegnare i denti 2343 dalle rispettive sedi di ritegno 1711, con ciò disimpegnando il modulo citofonico 10 dall’elemento di supporto 23.
Preferibilmente, sebbene non limitativamente, l’apertura di azionamento 2111 giace in un piano sostanzialmente parallelo e/o corrispondente al piano su cui giace la flangia perimetrale 211 dell’elemento a cornice 21 così da definire una direzione di accesso A sostanzialmente ortogonale alla superficie di interfaccia 11 del modulo citofonico. Ancor più preferibilmente, l'apertura di azionamento 2111 è configurata in modo da consentire di operare sull'elemento di vincolo inserendo lo strumento con una direzione di accesso avente un’inclinazione compresa in un intervallo tra 0° e 19° (delimitato dalle rette A-A' nell'esempio della Figura 5), preferibilmente inclinata verso l'adiacente flangia perimetrale 211 dell’elemento a cornice 21 in allontanamento dal rispettivo modulo citofonico 10.
Con riferimento alle Figure da 13 a 16d, è ora illustrato un esempio di modulo adatto a essere montato in una delle sedi di alloggiamento 26 del telaio 20 della postazione esterna 1, nello specifico un modulo tastiera 60.
In dettaglio, il modulo tastiera 60 comprende una pluralità di tasti 70 – dodici tasti a pressione, nell’esempio considerato - un involucro 80 scatolare che alloggia una scheda elettronica 90 e uno strato sagomato 100 accoppiato a una superficie operativa 81 dell’involucro scatolare 80 e una coppia di aste di vincolo 110 per ciascuna colonna (o riga) di tasti 70.
Preferibilmente, i dodici tasti 70 sono disposti in tre file di quattro tasti 70 ciascuna, le quali si sviluppano parallele e comprese in un medesimo piano ortogonale D a una direzione principale T.
Nella forma di realizzazione (illustrata in Figura 13), ciascun tasto 70 comprende un frontalino 71, ad esempio una lamina di forma rettangolare in materiale metallico, un corpo 73 con forma rettangolare corrispondente alla forma del frontalino 71, ad esempio in materiale plastico, e uno strato di connessione 75 interposto tra frontalino 71 e corpo 73, e configurato per mantenerli accoppiati tra loro – ad esempio, lo strato di connessione 75 comprende una lamina di nastro biadesivo.
Il frontalino 71 definisce una superficie primaria o operativa 711 del tasto 70 configurata per rimanere esposta all’ambiente esterno e riportare un simbolo o una simile informazione (ad esempio, un numero, una lettera, una parola, ecc.). Diversamente, il corpo 73 definisce una superficie secondaria 731 del tasto 70 configurata per essere rivolta verso lo strato sagomato 100 quando il modulo tastiera 60 è assemblato.
Vantaggiosamente, dalla superficie secondaria 731 sporge un elemento attuatore, ad esempio un perno 733 configurato per interagire con lo strato sagomato 100 per attivare un corrispondente interruttore, ad esempio uno microswitch 91 della scheda elettronica 90, come descritto nel seguito.
Inoltre, in corrispondenza di ciascun angolo della superficie secondaria 731 sporge un occhiello di guida 735, ciascun occhiello di guida 735 definisce un’apertura allungata in una direzione parallela a una direzione principale T, la quale è trasversale alla superficie secondaria 731 e al piano ortogonale D. In questo modo, si hanno due coppie di occhielli di guida 735 in corrispondenza di lati opposti del corpo 73 con aperture coassiali tra loro allineate lungo direzioni trasversale alla direzione principale T (come apprezzabile in Figura 13).
In alternativa, il tasto può essere realizzato in un unico pezzo plastico, come illustrato nelle Figure 15a e 15b, oppure può essere previsto un frontalino 71 in materiale metallico – ad esempio alluminio – alternativo il quale comprende due o più elementi di aggrappaggio 717, ad esempio formati sporgenti da due lati opposti dello stesso e configurati per vincolarsi meccanicamente alla superficie del corpo 73 del tasto 70 (come mostrato nelle Figure 14 e 16a – d).
L’involucro 80 comprende un guscio inferiore 83 e un guscio superiore 85, preferibilmente in materiale plastico, i quali possono essere accoppiati meccanicamente tra loro. Ad esempio, i gusci 83 e 85 sono accoppiati per mezzo di un sistema a scatto comprendente una pluralità di elementi maschi 831 sporgenti dal guscio inferiore 83 e una pluralità di corrispondenti elementi femmina 851 sporgenti dal guscio superiore 85. Una guarnizione 87 può essere disposta su un bordo del guscio inferiore 83 – o, alternativamente, del guscio superiore 85 – per garantire un accoppiamento a tenuta tra i due gusci 83 e 85.
Preferibilmente, il guscio inferiore 83 comprende un’apertura 833 configurata per ricevere in modo passante un connettore 93, ad esempio di tipo a pettine, il quale sporge da una superficie inferiore 95 della scheda elettronica 90 – lungo una direzione preferibilmente parallela alla direzione principale T. Quando il modulo tastiera 60 è assemblato la superficie inferiore 95 della scheda elettronica 90 è almeno parzialmente a contatto del guscio inferiore 83 dell’involucro 80 con il connettore 93 che sporge dall’apertura 833 del guscio inferiore 83, in modo da consentire l’accoppiamento con un corrispondente connettore (non illustrato).
Diversamente, il guscio superiore 85 definisce la superficie operativa 81 dell’involucro 80. In particolare, il guscio superiore comprende una pluralità di aperture che nella forma di realizzazione illustrata sono realizzate a guisa di porzioni a pozzetto, pozzetti 853 in breve, con fondo aperto in modo da lasciare esposta una rispettiva porzione di una superficie superiore 97 scheda elettronica 90 su cui è montato un corrispondente microswitch 91.
Il modulo tastiera 60 comprende un numero di pozzetti aperti 853 e di microswitch 91 corrispondente al numero di tasti 70. Nell’esempio considerato, il guscio superiore 85 comprende, quindi, dodici pozzetti aperti 853 e la scheda elettronica 90 monta dodici microswitch 91 allineati in tre file da quattro pozzetti 853 o microswitch 91, rispettivamente, compresi in rispettivi piani paralleli al piano ortogonale D.
Il guscio superiore 85 comprende anche una pluralità di coppie di elementi terminali 855 sporgenti da lati opposti del guscio superiore 85 e una pluralità di elementi di sostegno 857 ed elementi di contenimento 859 sporgenti dalla superficie del guscio superiore 85 tra file di pozzetti aperti 853. Preferibilmente, gli elementi terminali 855 e gli elementi di sostegno 857 sporgono dal guscio superiore con un orientamento parallelo alla direzione principale T.
Nell’esempio considerato, ciascun elemento terminale 855 è una linguetta dotata di un foro passante in prossimità di una sua estremità libera, mentre ciascun elemento di sostegno 857 è una linguetta dotata di una tacca in corrispondenza di sua una estremità libera. Diversamente, gli elementi di contenimento 859 hanno una forma di ‘Γ’, ad esempio sono linguette con estremità libera ripiegata.
Nella forma di realizzazione preferita, il guscio superiore 85 comprende due coppie di elementi terminali 855 disposti a lati opposti di ciascuna delle tre file di pozzetti aperti 853. Inoltre, due coppie di elementi di sostegno 857, intervallate da un elemento di contenimento 859, sono disposte allineate tra ciascuna coppia di elementi terminali 855. Vantaggiosamente, i fori passanti degli elementi terminali 855, le tacche degli elementi di sostegno 857 sono coassiali e risultano compresi in un piano parallelo al piano ortogonale D. Analogamente, e una porzione di spazio al di sotto – ossia, verso la superficie operativa 81 – della porzione ripiegata degli elementi di contenimento 859 è attraversata dall'asse (non illustrato) che attraversa i fori passanti degli elementi terminali 855 e le tacche degli elementi di sostegno 857.
Lo strato sagomato 100 è conformato per ricoprire e adattarsi alla superficie operativa 81 definita dal guscio superiore 85. Preferibilmente, lo strato sagomato 100 è configurato per calzare il guscio superiore 85, in modo da definire un accoppiamento a tenuta in grado di isolare superiormente l’involucro 80 dall’ambiente esterno.
In particolare, lo strato sagomato comprende una pluralità di porzioni a pozzetto chiuso, pozzetti chiusi 1001 in breve, in numero e disposizione tale che ciascun pozzetto chiuso 1001 corrisponda a un pozzetto aperto 853 del guscio superiore 85. In altre parole, lo strato sagomato 100 comprende dodici pozzetti chiusi 1001 organizzati in tre file da quattro pozzetti chiusi 1001 compresi in un piano parallelo al piano ortogonale D, quando i tasti 70 si trovano in una posizione di riposo. Preferibilmente, ciascuno dei pozzetti chiusi 1001 dello strato sagomato 100 è configurato in modo da calzare con attrito un rispettivo pozzetto aperto 853 formato nel guscio superiore 85.
Almeno il fondo di ciascun pozzetto chiuso 1001 comprende una porzione elastica 1003 – ad esempio, a forma di tronco di cono – elasticamente deformabile lungo una direzione parallela alla direzione principale T.
Vantaggiosamente, in corrispondenza di un bordo superiore di ciascun pozzetto chiuso 1001 è formato un elemento di ritorno elastico a sviluppo anulare, ossia a sviluppo a curva chiusa (ad esempio circolare, quadrato, rettangolare e così via).
Ad esempio, l’elemento di ritorno elastico comprende un insieme di quattro denti sporgenti 1005 dallo strato sagomato 100 con un orientamento sostanzialmente parallelo alla direzione principale T e disposti lungo lo sviluppo anulare, preferibilmente disposti a posizioni angolari rispettivamente distanziate di 90°. Nell’esempio, illustrato i denti sporgenti 1005 hanno forma sostanzialmente rettangolare e sono disposti in corrispondenza dei vertici di ciascun pozzetto chiuso 1001 con sezione quadrangolare.
Alternativamente, i denti sporgenti 1005 possono essere disposti lungo i lati del pozzetto chiuso 1001 sostanzialmente in una loro porzione centrale. Ancora in alternativa, l’elemento di ritorno elastico può comprende un collarino (non illustrato) anziché denti sporgenti che circonda il rispettivo bordo superiore del pozzetto 1001.
Almeno le porzioni elastiche 1003 e i denti sporgenti 1005 – ma preferibilmente l’intero strato sagomato 100 – sono formati in un materiale elastico, ad esempio silicone.
Lo strato sagomato 100 comprende, inoltre, una pluralità di aperture in numero e disposizione tale per ricevere in modo passante gli elementi terminali 855, gli elementi di sostegno 857 e gli elementi di contenimento 859 del guscio superiore 85, in modo che questi elementi rimangano esposti quando lo strato sagomato è sovrapposto al guscio superiore 85.
In aggiunta, lo strato sagomato 100 comprende una pluralità di elementi di supporto 1007 sporgenti dallo strato sagomato 100 tra file di pozzetti chiusi 1001. Preferibilmente, gli elementi di supporto 1007 sporgono dal lo strato sagomato 100 con un orientamento parallelo alla direzione principale T.
Nell’esempio considerato, lo strato sagomato 100 comprende una coppia di file di quattro elementi di supporto 1007 per ciascuna fila di pozzetti chiusi 1001, con le file di elementi di supporto 1007 che sono formate a lati opposti della fila di pozzetti chiusi 1001. Preferibilmente, gli elementi di supporto 1007 hanno una forma di parallelepipedo allungato dotato di una scanalatura compresa in un piano parallelo D. Vantaggiosamente, ciascuna fila di elementi di supporto 1007 è formata allineata agli elementi terminali 855, agli elementi di sostegno 857 e agli elementi di contenimento 859 del guscio superiore 85, con le scanalature degli elementi di supporto 1007 allineati ai fori passanti degli elementi terminali 855 e alle tacche degli elementi di sostegno 857 quando lo strato sagomato 100 è accoppiato al guscio superiore 85.
Infine, le aste di vincolo 110 hanno una forma allungata, in particolare corrispondente alla distanza tra una coppia di elementi terminali 855 con foro coassiale – ossia, sostanzialmente corrispondente al corrispondente lato del guscio superiore 85 e, quindi, del involucro 80. Vantaggiosamente, le aste di vincolo 110 hanno una sezione laterale adatta a essere ricevuta dalle aperture allungate degli occhielli di guida 735, dalle scanalature degli elementi di supporto 1007 dalle tacche degli elementi di sostegno 857, dai fori passanti degli elementi terminali 855 e da un ricettacolo definito dagli elementi di contenimento 859.
Il modulo tastiera 60, comprende vantaggiosamente una coppia di aste di vincolo 110 per ciascuna fila di tasti 70 – e, quindi, per ciascuna fila di: pozzetti chiusi 1001 dello strato sagomato 100, pozzetti aperti 853 del guscio superiore 85 e microswitch 91 della scheda elettronica 90.
Il modulo tastiera 60 può essere assemblato e smontato rapidamente senza la necessità di utensili. In dettaglio, la scheda elettronica 90 è inserita nel guscio inferiore 83 dell'involucro 80, in modo che il connettore 93 sporga dall’apertura 833. Dopodiché, il guscio superiore 85 è accoppiato al guscio inferiore 83, in modo che ciascun microswitch 91 risulti in corrispondenza di un rispettivo pozzetto aperto 853. Lo strato sagomato 100 è, poi, accoppiato al guscio superiore 85 dell'involucro 80, in modo che ciascun pozzetto chiuso 1001 calzi con interferenza un corrispondente pozzetto aperto 853, gli elementi terminali 855 e gli elementi di sostegno 857 e gli elementi di contenimento 859 del guscio superiore 85 sporgano dalle aperture dello strato di supporto 100.
Ciascuno dei tasti 70 è quindi associato a un corrispondente pozzetto chiuso 1001 con un’estremità del perno 733 che poggia sulla porzione elastica 1003 del pozzetto chiuso 1001 e i denti sporgenti 1005 che si sviluppano attorno al perno 733 circondandolo. In questa disposizione, ciascuna coppia di occhielli di guida 735 con aperture allungate coassiali tra loro di un medesimo tasto 70 risulta allineata ad analoghe coppie di occhielli di guida 735 degli altri tasti 70 della medesima fila e agli elementi di supporto 1007, agli elementi di sostegno 857 e agli elementi terminali 855 e agli elementi di contenimento 859 allineati tra loro.
Preferibilmente, il corpo 73 del tasto può essere dotato di un elemento sporgente 737 a sviluppo anulare (illustrato nell'esempio di Figura 16d) o una simile variazione di spessore, come una sporgenza discoidale (mostrata in Figura 15a). Il raggio di sviluppo anulare dell'elemento sporgente 737 è generalmente inferiore al raggio di sviluppo anulare dell’elemento di ritorno elastico a sviluppo anulare. Preferibilmente, il raggio di sviluppo anulare dell'elemento sporgente 737 è dimensionato in modo che una superficie esterna dell'elemento sporgente 737 risulti adiacente a o, eventualmente, sia in aderenza con una superficie interna dell'elemento elastico a sviluppo anulare.
Infine, ciascuna delle aste di vincolo 110 è inserita attraverso il foro passante di uno degli elementi terminali 855 fino a che un’estremità dell’asta di vincolo 110 è ricevuta nel foro dell’altro elemento terminale 855 coassiale al primo elemento terminale 855 infilato dall’asta di vincolo 110. In questo modo, l’asta di vincolo 110 attraversa le aperture allungate di ciascun occhiello di guida 735 disposto tra i due elementi terminali 855. Allo stesso tempo, l’asta di vincolo 110 poggia sugli elementi di sostegno 857 e sugli elementi di supporto 1007 allineati agli elementi terminali 855 e rimane tra l’estremità ripiegata dell’elemento di contenimento 859 e lo strato sagomato 100.
Grazie a questa struttura ciascun tasto 70, di una medesima fila, è vincolato al involucro 80 attraverso una coppia di aste di vincolo 110 ed è libero di muoversi con gioco, lungo una direzione parallela alla direzione principale T con una corsa determinata dall’estensione – nel senso della direzione principale T – delle aperture allungate degli occhielli di guida 735. In particolare, questa configurazione permette di premere ciascuno dei tasti 70 per passare dalla posizione di riposo – sollevata – a una posizione di attuazione – rientrante, rispetto al piano ortogonale D – in cui il perno 733 del tasto 70 deforma la porzione elastica 1003 del corrispondente pozzetto chiuso 1001 fino a che questa raggiunge e preme il microswitch 91 sotto di esso. Al contempo, anche i denti sporgenti dell’elemento di ritorno elastico 1005 sono deformati dal corpo 73 del tasto 70 mentre è esercitata una pressione sul tasto 70 stesso.
Successivamente, rimossa la forza di pressione sul tasto 70 i denti sporgenti 1005 ritornano in una configurazione non compressa, con ciò riportando il tasto 70 a filo degli altri tasti 70 – ossia, nella posizione di riposo. Al contempo, anche la porzione elastica 1003 ritornerà nella sua posizione di riposo, eventualmente, coadiuvando i denti sporgenti 1005 a riportare il tasto 70 nella posizione di riposo.
Grazie a questa struttura, il modulo tastiera 60 può essere realizzato con tasti direttamente affiancati tra loro, in particolare, senza richiedere una struttura di guida che funga altresì da separazione e/o da protezione degli elementi sottostanti.
In aggiunta, la struttura dei tasti 70 con occhielli di guida 735 e aste di vincolo 110 permette di mantenere i tasti 70 in posizione con una struttura semplice ed affidabile. Allo stesso tempo, questa struttura permette anche un movimento uniforme di ciascun tasto 70 lungo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione principale T.
In una forma di realizzazione preferita, la scheda elettronica 90 comprende uno o più LED o altri dispositivi luminosi montati sulla sua superficie superiore 97, ad esempio in prossimità dei microswitch 91. In questo caso, lo strato sagomato 100 è realizzato o rivestito in materiale ad assorbimento di luce al di fuori dei pozzetti chiusi 1001. Tali pozzetti chiusi 1001 sono al contrario realizzati in materiale a diffusione di luce. Inoltre, il frontalino 71, il corpo 73 in particolare il perno 733 e lo strato di connessione 75 (se previsto) dei tasti comprendono rispettive finestre e/o porzioni in materiale a diffusione di luce, al fine di garantire l’illuminazione di una regione predefinita del frontalino 71 (ad esempio, dove è inciso o impresso un numero) per migliorare la visibilità dei simboli predisposti su ciascun tasto 70.
In tale caso, l'elemento sporgente 737 a sviluppo anulare (illustrato nell'esempio di Figura 16d) ha la funzione di impedire che l’elemento di ritorno elastico a sviluppo anulare si interponga tra LED (o altra sorgente luminosa) e l’area da illuminare, riducendo una qualità di illuminazione del tasto 70.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito della presente invenzione quale risulta dalle rivendicazioni allegate.
Ad esempio, nulla vieta di predisporre elementi di supporto con un numero differente di elementi di vincolo, come un singolo elemento di vincolo o più di due elementi di vincolo, anche sporgenti da porzioni della flangia perimetrale adiacenti. Naturalmente, i moduli citofonici saranno dotati di elementi di ritegno in numero e disposizione corrispondente.
In una forma di realizzazione (non illustrata), l’elemento a cornice può comprendere una singola apertura sulla parete di fondo per il passaggio di cavi elettrici. In modo analogo, un singolo modulo citofonico tra quelli della postazione esterna può essere dotato di un’apertura sul fondo e, quindi, di connettori di ingresso/uscita per la connessione ai cavi dell’impianto citofonico.
In una forma di realizzazione (non illustrata), la scheda elettronica può essere omessa e i connettori possono essere montati direttamente sull’elemento di supporto e collegati tra loro per mezzo di fili.
Inoltre, in forme di realizzazione alternative (non illustrate), la direzione di accesso A definita dall’apertura di azionamento ha un’inclinazione trasversale rispetto all’ortogonale della superficie di interfaccia dei moduli citofonici. Ad esempio, la direzione di accesso A può essere compresa in un intervallo selezionato tra:
- -60° e 60° rispetto all’ortogonale della superficie di interfaccia;
- -45° e 45° rispetto all’ortogonale della superficie di interfaccia, e
- -30° e 30° rispetto all’ortogonale della superficie di interfaccia.
Infine, tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Ad esempio, la postazione esterna può comprendere un qualsiasi numero moduli citofonici secondo le contingenze specifiche.
Naturalmente, gli elementi maschio e femmina degli accoppiamenti a scatto possono essere invertiti o realizzati con strutture di accoppiamento di forza alternative. Inoltre, nulla vieta di implementare altri sistemi di accoppiamento rilasciabili, come incastri per attrito, accoppiamento di forma o simili.
Ancora, le finestre di azionamento possono essere sostituite da elementi analoghi come, ad esempio, nicchie.
In conclusione, i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le specifiche esigenze implementative senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
In particolare, l’elemento a cornice e l’elemento di supporto del telaio, la copertura estetica, la scatola da incasso, e una scocca dei moduli citofonici possono essere realizzati in materiale plastico e/o in materiale metallico, formati di pezzo o come elementi composti secondo specifiche contingenze tecniche e/o estetiche.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Postazione esterna (1) per impianto citofonico e/o videocitofonico comprendente: - almeno un modulo citofonico (10) comprendente una superficie d’interfaccia (11) configurata per essere esposta all’ambiente esterno quando la postazione esterna (1) è fissata in una posizione operativa, - un telaio di supporto (20) configurato per delimitare almeno un lato di almeno una sede di alloggiamento (26) configurata per alloggiare in modo rilasciabile l’almeno un modulo citofonico (10), il telaio di supporto (20) comprendendo inoltre almeno un elemento di vincolo (234) configurato per bloccare l’almeno un modulo citofonico (10) in posizione inserita nell’almeno una sede di alloggiamento (26) e azionabile per rilasciare detto almeno un modulo citofonico (10) dal telaio di supporto (20), e definendo almeno un’apertura (2111) di azionamento configurata per consentire l’accesso a, e l’azionamento di, detto elemento di vincolo (234), l’apertura di azionamento (2111) essendo compresa in un piano ed essendo caratterizzata da una direzione di accesso (A) ortogonale al piano in cui è compresa l’apertura di azionamento (2111); caratterizzata dal fatto che la direzione di accesso (A) all’almeno una apertura di azionamento (2111) è trasversale a detta superficie di interfaccia (11) di detto almeno un modulo citofonico (10).
  2. 2. Postazione esterna (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la direzione di accesso (A) all’almeno una apertura di azionamento (2111) ha un’inclinazione compresa in un intervallo selezionato tra: - -60° e 60° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia (11); - -45° e 45° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia (11), e - -30° e 30° rispetto all’ortogonale di detta superficie di interfaccia (11).
  3. 3. Postazione esterna (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la direzione di accesso (A) all’almeno una apertura di azionamento (2111) è sostanzialmente ortogonale a detta superficie di interfaccia (11), preferibilmente compresa tra 0° e 19°.
  4. 4. Postazione esterna (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui in cui il telaio di supporto (20) comprende un elemento a cornice (21) e almeno un elemento di supporto (23) porta-modulo configurato per accoppiarsi meccanicamente all’elemento a cornice (21), l’elemento di supporto (23) definendo la sede di alloggiamento (26) configurata per alloggiare in modo rilasciabile il modulo citofonico (10), e in cui l’almeno un elemento di vincolo (234) è compreso nell’elemento di supporto (23) ed è configurato per accoppiarsi a scatto con un elemento di ritegno (171) formato nel modulo citofonico (10).
  5. 5. Postazione esterna (1) secondo la rivendicazione 4, in cui l’almeno un elemento di vincolo (234) è un linguetta dentata sporgente dall’elemento di supporto (23) e configurato per accoppiarsi a scatto con detto elemento di ritegno (171) formato nel modulo citofonico (10), detto elemento di vincolo (234) comprendendo un ricettacolo (2345) allineato alla direzione di accesso (A), detto ricettacolo (2345) essendo configurato per ricevere uno strumento di leva adatto a deformare l’elemento di vincolo (234) con ciò rilasciando il modulo citofonico (10) dall’elemento di supporto (23) del telaio (20).
  6. 6. Postazione esterna (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun elemento di supporto (23) comprende una coppia di elementi elastici (2311) di tenuta disposti su facce opposte dell’elemento di supporto (23) e configurati per andare in battuta rispettivamente contro la superficie operativa (13) di un rispettivo modulo citofonico (10) e contro l’elemento a cornice (21), con ciò isolando la corrispondente sede di alloggiamento (26) e compensando eventuali giochi quando il modulo citofonico (10) è accoppiato al rispettivo elemento di supporto (23), gli elementi elastici (2311) di tenuta configurati per andare in battuta contro la superficie operativa (13) di un rispettivo modulo citofonico (10) essendo configurati per allontanare il modulo citofonico (10) dall'elemento di supporto (23) per ritorno elastico quando il modulo citofonico (10) è disaccoppiato dall'elemento di supporto (23) per rilasciare detto almeno un modulo citofonico (10) dal telaio di supporto (20).
  7. 7. Postazione esterna (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’almeno un modulo citofonico (10) comprende almeno un connettore elettrico (15) esposto dal modulo citofonico (10) su una superficie operativa (13) opposta alla superficie di interfaccia (11), e in cui l’almeno un elemento di supporto (23) comprende un corrispondente connettore elettrico (271) configurato per accoppiarsi al connettore elettrico (15) dell’almeno un modulo citofonico (10), detto connettore elettrico (271) essendo rivolto verso l’ambiente esterno quando l’elemento di supporto (23) è accoppiato all’elemento a cornice (21) del telaio (20).
  8. 8. Postazione esterna (1) secondo la rivendicazione 7, comprendente un primo modulo citofonico (10), un corrispondente primo elemento di supporto (23), un secondo modulo citofonico (10) e un corrispondente secondo elemento di supporto (23), e in cui ciascun elemento di supporto (23) comprende almeno un connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo collegabile a un corrispondente connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo dell’altro elemento di supporto (23), il collegamento di detti connettori elettrici (273) di connessione inter-modulo consentendo il trasferimento di almeno uno tra energia elettrica e segnali elettrici tra i moduli citofonici (10), e in cui ciascun connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo è rivolto verso l’ambiente esterno quando il rispettivo elemento di supporto (23) è accoppiato all’elemento a cornice (21).
  9. 9. Postazione esterna (1) secondo la rivendicazione 8, in cui il connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo del primo elemento di supporto (23) è connesso al connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo del secondo elemento di supporto (23) per mezzo di un cavo a nastro (50) il quale è bloccato tra l'elemento elastico di tenuta (2311) dell’elemento di supporto (23) e la superficie operativa (13) del modulo citofonico (10).
  10. 10. Postazione esterna (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 7 a 9, in cui almeno uno tra il connettore elettrico (271), il connettore elettrico (273) di connessione inter-modulo e il connettore elettrico (275) di ingresso/uscita è montato su una scheda elettronica (27) accoppiata in modo rilasciabile all’almeno un elemento di supporto (23).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE19642517A1 (de) * 1996-10-15 1998-04-16 Siedle & Soehne S Verbindungs-Einrichtung zum lösbaren Verbinden eines Oberteiles mit einem Unterteil eines Gehäuses für elektrische Geräte
WO2005029830A1 (de) * 2003-09-02 2005-03-31 Ritto Gmbh & Co.Kg Modulare türstation für eine türsprechanlage mit lichtdurchlässigem material für die namensschilder und die kamera
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