IT201800002456A1 - Elemento allungato di collegamento per ancoraggi e procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento per ancoraggi. - Google Patents

Elemento allungato di collegamento per ancoraggi e procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento per ancoraggi. Download PDF

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external tubular
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extremal
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Andrea Birtele
Matteo Gabassi
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Description

ELEMENTO ALLUNGATO DI COLLEGAMENTO PER ANCORAGGI E PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIONE E LA POSA IN OPERA DI UN ELEMENTO ALLUNGATO DI COLLEGAMENTO PER ANCORAGGI
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un elemento allungato di collegamento, ad esempio costituito da un tirante o da un chiodo, per ancoraggi e un procedimento per la realizzazione di un elemento allungato di collegamento per ancoraggi, in particolare per utilizzi nel campo dell'edilizia, ad esempio per il controllo della sottospinta, la stabilizzazione di manufatti o dei pendii, negli scavi, ecc. .
Ad oggi, per gli impieghi sopra riportati, sono impiegati ancoraggi quali i tiranti, i chiodi di ancoraggio o i bulloni.
I tiranti utilizzati in edilizia, sono degli elementi strutturali operanti a trazione e atti a trasmettere le forze derivanti dall’esterno (ad esempio rappresentate dalla spinta di un ammasso roccioso o dal terreno superficiale di un pendio o ancora da una muratura verticale) a volumi di terreni più profondi e più stabili. Nel tirante si distinguono le seguenti parti:
- testata: insieme degli elementi terminali atti a trasmettere alla struttura ancorata o direttamente alla roccia, la forza di trazione del tirante;
- parte libera: tratto del tirante o del chiodo che non è collegata al terreno ed è pertanto libera di subire deformazioni, trasmettendo così la forza di trazione;
- lunghezza di ancoraggio: tratto del tirante o del chiodo costituito dall’insieme degli elementi atti a trasmettere al terreno circostante le forze di trazione per attrito ed aderenza.
Qualora il tirante abbia una lunghezza libera nulla, cioè la sua lunghezza di ancoraggio corrisponda alla sua lunghezza complessiva, il tirante è definito chiodo. I chiodi hanno lo scopo di aggregare volumi di terreno o roccia fra loro disgiunti, o ristabilire la funzionalità meccanica di un paramento murario lesionato sia esso costituito da elementi lapidei, calcestruzzo o mattoni.
Oggigiorno sono noti e largamente impiegati dei tiranti a barre con filettatura continua.
Questi tiranti vengono inseriti all'interno di un foro avente quantomeno la lunghezza del tirante stesso ed attraversante la struttura da consolidare o la fondazione. Si definisce una prima porzione estremale libera destinata ad essere inserita verso il fondo del foro e che costituirà la lunghezza di ancoraggio, e una seconda porzione estremale, opposta alla prima porzione estremale, impegnantesi con la propria superficie esterna filettata, con una corpo di contrasto solidale alla struttura da consolidare definita come testata del tirante.
Attorno alla barra filettata in posizione prossima alla seconda porzione estremale risulta calzata una guaina di protezione, atta a realizzare la parte libera del tirante.
In alcuni casi, in posizione prossima alla prima porzione estremale è previsto un corpo distanziatore, il quale permette di mantenere il tirante in asse con la direzione di sviluppo del foro.
L'ancoraggio della prima porzione estremale al terreno viene effettuato iniettando o colando un legante di tipo cementizio allo stato liquido, in generale una cosiddetta boiacca di iniezione, all'interno del foro (e quindi esternamente alla guaina di protezione) in modo tale che il legante raggiunga l'estremità inferiore del foro per poi penetrare nel terreno e solidificarsi aderendo alla prima porzione estremale libera del tirante, costituente la lunghezza di ancoraggio.
Una volta che il legante si è solidificato, è possibile tensionare il tirante agendo su una testata di tensionamento associata al corpo di contrasto.
La soluzione sopra descritta, pur essendo largamente impiegata, non è tuttavia scevra di inconvenienti.
In primo luogo, si segnala come le sezioni trasversali delle barre impiegate debbano presentare una dimensione abbastanza elevata (dell'ordine dei 30-50 mm) e questo comporta alcune problematiche operative quali la necessità di effettuare fori di notevole diametro (e quindi di impiegare attrezzature costose ed ingombranti) oppure la difficoltà nel dover gestire lunghezze di barre rigide elevate all'interno di manufatti o in zone non particolarmente ampie.
Si segnala inoltre che la boiacca impiegata presenta tempi di solidificazione abbastanza lunghi e ciò determina un aumento dei tempi di realizzazione dell'ancoraggio e della sua tesatura, nonché la possibilità che parte della boiacca non rimanga nell'intorno del tirante ma si disperda (nel caso di terreni molto porosi) in volumi di terreno eccessivamente distanti dal tirante stesso e pertanto non coinvolti nel meccanismo resistente.
Le normative in materia prevedono inoltre che si verifichi se effettivamente i tiranti presentino le caratteristiche meccaniche di resistenza richieste in fase di progetto.
Qualora uno dei tiranti non superi le prove, sarebbe necessario reinserire un nuovo tirante in posizione ravvicinata, ripetendo le operazioni sopra riportate.
Il compito del presente trovato è quello di realizzare un elemento allungato di collegamento per ancoraggi che sia in grado di migliorare la tecnica nota in uno o più degli aspetti sopra indicati.
Nell'ambito di tale compito, uno scopo del trovato è quello di ideare un elemento allungato di collegamento presentante una sezione estremamente ridotta ma al contempo in grado di garantire un'elevata resistenza.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a disposizione un elemento allungato di collegamento estremamente flessibile, adatto ad essere impiegato anche in ambienti confinati, in cui non sia possibile intervenire con elementi rigidi e/o utilizzando macchinari ingombranti.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di fornire un procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento estremamente rapido e flessibile e tale che la sua idoneità di progetto sia rapidamente e semplicemente verificabile.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un elemento allungato di collegamento per ancoraggi e un procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione e a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un elemento allungato di collegamento per ancoraggi e un procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento secondo le rivendicazioni indipendenti, opzionalmente dotato di una o più delle caratteristiche delle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, dell'elemento allungato di collegamento secondo il trovato, illustrate, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra una sezione dell'elemento allungato di collegamento secondo il trovato durante la fase di inserimento;
la figura 2 mostra una vista simile alla precedente dell'elemento allungato di collegamento nella fase successiva a quella di inserimento, che prevede il parziale sfilamento del tubo guida esterno, una volta raggiunta la profondità di infissione voluta;
la figura 3 rappresenta l'elemento allungato di collegamento durante la fase di iniezione;
la figura 4 rappresenta l'elemento allungato di collegamento durante la fase di tesatura.
Con riferimento alle figure citate, l'elemento allungato di collegamento per ancoraggi secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, presenta una prima porzione estremale 1a (lunghezza di ancoraggio) destinata ad essere inserita all'interno di un zona di ancoraggio 10 e una seconda porzione estremale 1b definente una cosiddetta testata, opposta alla prima porzione estremale 1a.
La zona da ancorare 10 comprende, ad esempio, un volume di terreno oppure una porzione di un muro o di un manufatto in genere.
La seconda porzione estremale 1b è, in particolare, destinata ad interagire con un elemento da ancorare 20.
Secondo una prima forma pratica di realizzazione l'elemento allungato di collegamento 1 comprende un tirante 11 collegabile, in corrispondenza della rispettiva testata, ad un elemento di supporto 21 collegato stabilmente a detto elemento da ancorare 20.
Alternativamente, l'elemento allungato di collegamento 1 comprende un chiodo presentante una testata collegata stabilmente per attrito all'elemento da ancorare.
L'elemento da ancorare 20 può comprendere una fondazione di un edificio, una muro da consolidare, una porzione di parete rocciosa, ecc. .
Secondo il presente trovato, l'elemento allungato di collegamento 1 comprende un elemento tubolare esterno 2 alloggiante un corpo allungato interno 3.
L'elemento tubolare esterno 2 definisce, in corrispondenza della seconda porzione estremale 1b definente la testata, almeno una luce di alimentazione 2a per l’immissione di una miscela sintetica di ancoraggio 30, vantaggiosamente costituita da un composto fluido.
L'elemento tubolare esterno 2 presenta, inoltre, in corrispondenza della prima porzione estremale 1a (lunghezza di ancoraggio), almeno un'apertura di fuoriuscita 2b della miscela sintetica di ancoraggio 30.
La miscela sintetica di ancoraggio 30 è destinata a solidificare compenetrando almeno parzialmente all'interno della zona di ancoraggio 10 realizzando, inoltre, un collegamento stabile almeno tra rispettive porzioni dell'elemento tubolare esterno 2 e del corpo allungato interno 3.
Preferibilmente, la miscela sintetica di ancoraggio 30 comprende ad esempio resina poliuretanica, resina ureica, resina organominerale. L’impiego di una miscela sintetica avente tempi di solidificazione ridotti permette la realizzazione in tempi brevi del tirante o del chiodo, evitando al contempo la dispersione della miscela sintetica stessa in volumi di terreno lontani dal punto di iniezione (anche in presenza di terreni particolarmente porosi). Inoltre, le proprietà intrinseche delle miscele sintetiche (in termini di adesione e viscosità) determinano un incremento delle forze di aderenza all’interfaccia tirante/terreno, rispetto alle miscele cementizie tradizionali e a parità di superficie coinvolta dalla tesatura del tirante.
Vantaggiosamente, il corpo allungato interno 3 comprende una fune flessibile.
A livello esemplificativo, tale fune flessibile può presentare un diametro estremamente limitato, dell'ordine di 5-6 mm.
Opportunamente, elemento allungato di collegamento 1 comprende un corpo di contrasto 5 allargato rispetto all'elemento tubolare esterno 2.
Il corpo di contrasto 5 è collegato stabilmente al corpo allungato interno 3 in corrispondenza della prima porzione estremale (lunghezza di ancoraggio).
A livello esemplificativo, il collegamento del corpo di contrasto 5 al corpo allungato interno 3 può prevedere la preventiva pressatura del capocorda mediante strumentazione idonea.
Il corpo di contrasto 5, scelto in funzione del tipo di terreno, viene quindi avvitato al capocorda sfruttando la parte filettata e successivamente bloccato mediante un dado di arresto per prevenirne l’accidentale svitamento.
Convenientemente, il corpo allungato interno 3 è assialmente mobile rispetto all'elemento tubolare esterno 2 per portare il corpo di contrasto 5 tra una posizione di inserimento (rappresentata in figura 1) in cui è avvicinato alla prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2, e una posizione di iniezione (rappresentata in figura 3) in cui è allontanato dalla prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2, come conseguenza diretta del parziale sfilamento dell’elemento tubolare 2, da realizzarsi precedentemente all’iniezione.
Secondo una preferita forma pratica di realizzazione, il corpo di contrasto 5 comprende una porzione di battuta 5a affacciantesi all'elemento tubolare esterno 2, e una porzione a puntale 5b disposta, in direzione assiale, dalla parte opposta rispetto alla porzione di battuta 5a.
La porzione a puntale 5b è in particolare destinata a facilitare l'inserimento del tirante 1 all'interno della zona di ancoraggio 10.
Entrando maggiormente nei dettagli, l'apertura di fuoriuscita 2b comprende una prima luce di uscita 2b' definita tra la prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2 e il corpo allungato interno 3.
Preferibilmente, il tirante 1 presenta ulteriori aperture di fuoriuscita comprendenti almeno una apertura laterale di scarico 2b'' definite lungo lo sviluppo dell'elemento tubolare esterno 2.
Opportunamente, la luce di alimentazione 2a è definita tra la seconda porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2 e il corpo allungato interno 3.
Vantaggiosamente, l'elemento tubolare esterno 2 comprende un tubo flessibile.
Qualora l'elemento allungato di collegamento 1 comprenda un chiodo, si può prevedere, in corrispondenza della sua testata, almeno una feritoia di scarico della miscela sintetica di ancoraggio 30 destinata a solidificare compenetrando almeno parzialmente all'interno dell'elemento da ancorare 20.
Il presente trovato riguarda inoltre un procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento 1 per ancoraggi presentante una prima porzione estremale 1a (lunghezza di ancoraggio), e una seconda porzione estremale 1b (testata) opposta alla prima porzione estremale 1a.
L'elemento allungato di collegamento 1 comprende un elemento tubolare esterno 2 alloggiante un corpo allungato interno 3.
Il procedimento comprende una fase di inserimento della prima porzione estremale 1a del tirante 1 all'interno di una zona di ancoraggio 10, precedentemente raggiunta mediante la realizzazione di una perforazione di piccolo diametro, e una fase di associazione della seconda porzione estremale 1b ad un elemento di supporto 20 collegato all'elemento da ancorare 20.
L'elemento da ancorare 20 può comprendere una fondazione di un edificio, una muro da consolidare, una porzione di parete rocciosa, ecc. .
Il procedimento prevede una fase di iniezione di una miscela sintetica di ancoraggio 30 attraverso almeno una luce di alimentazione 2a definita dall'elemento tubolare esterno 2.
La miscela sintetica di ancoraggio 30 è destinata, durante la fase di iniezione, a fluire attraverso almeno un'apertura di fuoriuscita 2b definita in corrispondenza della seconda porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2.
In particolare, durante l’iniezione della miscela sintetica di ancoraggio 30 è prevista una compenetrazione della miscela sintetica di ancoraggio 30 almeno parzialmente all'interno della zona di ancoraggio 10 e la realizzazione, da parte di detta miscela sintetica di ancoraggio 30 solidificata, di un collegamento stabile almeno tra rispettive porzioni dell’elemento tubolare esterno 2 e del corpo allungato interno 3.
Il procedimento secondo il trovato prevede l’impiego, come miscela sintetica di ancoraggio 30, di una resina espandente. L’impiego di una resina espandente determina l’addensamento dei volumi di terreno circostanti le aperture di fuoriuscita 2b, dovuto all’espansione della resina stessa, con conseguente incremento delle prestazioni meccaniche di ancoraggio del tirante. L’espansione della miscela iniettata determina inoltre una migliore adesione del corpo interno 3 nei confronti dell’elemento tubolare 2, con conseguente aumento della resistenza meccanica del tirante o chiodo 1.
Opportunamente, il corpo allungato interno 3 comprende una fune flessibile.
Preferibilmente, il procedimento prevede l’impiego di un corpo di contrasto 5 allargato rispetto all’elemento tubolare esterno 2 e collegato stabilmente al corpo allungato interno 3 in corrispondenza della prima porzione estremale.
Prima della fase di iniezione, è previsto il parziale sfilamento dell’elemento 2 rispetto al corpo allungato 3, essendo i due elementi svincolati fra loro.
Durante la fase di inserimento, il corpo di contrasto 5 è disposto in una posizione di inserimento in cui è avvicinato alla prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2 mentre, durante la fase di iniezione, il corpo di contrasto 5 è disposto in una posizione di iniezione in cui è allontanato dalla prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2.
In questo modo, durante la fase di iniezione, il corpo di contrasto 5 definisce una barriera assiale alla miscela sintetica di ancoraggio 30 garantendone un allargamento in senso radiale che permette di ottenere ancoraggi estremamente stabili.
Vantaggiosamente, il corpo di contrasto 5 comprende una porzione di battuta 5a affacciantesi all'elemento tubolare esterno 2, e una porzione a puntale 5b disposta, in direzione assiale, dalla parte opposta rispetto alla porzione di battuta 5a.
La porzione a puntale 5b è destinata a facilitare l'inserimento del tirante 5 della zona di ancoraggio 10 durante detta fase di inserimento nel foro di piccolo diametro precedentemente realizzato.
La fase di iniezione comprende l'attraversamento, da parte di una miscela sintetica di ancoraggio 30, di almeno un'apertura di fuoriuscita 2b comprendente una prima luce di uscita 2b' definita tra la prima porzione estremale dell'elemento tubolare esterno e il corpo allungato interno 3.
La fase di iniezione comprende altresì una fase di attraversamento, da parte della miscela sintetica 30, di almeno una luce di alimentazione 2a definita tra la seconda porzione estremale dell'elemento tubolare esterno 2 e il corpo allungato interno 3.
La fase di iniezione di una miscela sintetica espandente determina un miglioramento delle caratteristiche di adesione nella zona di ancoraggio 10, per l’addensamento dei volumi di terreno circostanti, diretta conseguenza della pressione di espansione della miscela.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti realizzando tiranti di diametro estremamente ridotto.
L'utilizzo, per realizzare gli elementi allungati di collegamento 1, di più elementi flessibili, permette di mantenere una elevata flessibilità globale dell'elemento allungato di collegamento 1 nel suo complesso, garantendo al contempo una elevata resistenza, che è data dalla somma della resistenza dei singoli elementi.
La flessibilità e le dimensioni dell'elemento allungato di collegamento 1 permettono una elevata versatilità di applicazione del sistema, soprattutto in ambienti confinati ove non sia possibile intervenire con elementi rigidi e/o macchinari ingombranti, anche in merito alle dimensioni delle perforazioni da realizzare per l’infilaggio del tirante, generalmente inferiori ai 30 mm, che possono essere realizzate con perforatori manuali di ingombro contenuto.
Le ridotte dimensioni dell'elemento allungato di collegamento 1 ne consentono una agevole trasportabilità, posa e dimensionamento a misura, direttamente in cantiere.
La facile e rapida installazione del corpo di contrasto 5 consente di utilizzare quello di diametro più adeguato al contesto di cantiere anche qualora si riscontrassero variazioni litostratigrafiche anomale e differenti dalle condizioni di progetto.
L’iniezione di una miscela sintetica, vantaggiosamente di tipo espandente, permette di risolvere più problematiche al tempo stesso:
rapida saturazione di eventuali vuoti presenti;
evitare che la miscela iniettata possa disperdersi nei volumi di terreno non coinvolti dalle forze di trazione trasmesse dal tirante, senza perciò sortire l’effetto cercato, grazie ai tempi di polimerizzazione brevi (se paragonati a miscele cementizie);
addensare il terreno circostante, migliorandone le caratteristiche meccaniche: maggiore infatti è la resistenza del terreno circostante al tirante, maggiore è la forza necessaria alla sua estrazione;
permettere la rapida realizzazione del tirante e la successiva messa in opera. Infatti, se si utilizzasse una miscela cementizia, si dovrebbero attendere i normali tempi di maturazione della miscela prima della tesatura del tirante;
ottenere l’incollaggio dei singoli elementi costituenti il tirante (tubo+fune).
Il rapido e leggero sistema di tesatura permette di controllare singolarmente tutti i tiranti, poco dopo la loro realizzazione, verificandone l’idoneità ai valori di progetto.
Le dimensioni ridotte consentono di avere una bassa invasività delle perforazioni, sia per il diametro contenuto che per le vibrazioni generate.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni sono stati apposti al solo scopo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento allungato di collegamento (1) per ancoraggi presentante una prima porzione estremale di ancoraggio (1a) destinata ad essere inserita all'interno di una zona di ancoraggio (10) e una seconda porzione estremale (1b) definente una testata, opposta alla prima porzione estremale di ancoraggio (1a) e destinata ad interagire con un elemento da ancorare (20), caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento tubolare esterno (2) alloggiante un corpo allungato interno (3), detto elemento tubolare esterno (2) definendo, in corrispondenza di detta testata, almeno una luce di alimentazione (2a) per una miscela sintetica di ancoraggio (30) e, in corrispondenza di detta prima porzione estremale di ancoraggio, almeno un'apertura di fuoriuscita (2b) di detta miscela sintetica di ancoraggio (30), detta miscela sintetica di ancoraggio (30) essendo destinata a solidificare compenetrando almeno parzialmente all'interno di detta zona di ancoraggio (10) e realizzando un collegamento stabile tra detta zona di ancoraggio (10) e detto elemento allungato di collegamento e tra le rispettive porzioni di detto elemento tubolare esterno (2) e di detto corpo allungato interno (3).
  2. 2. Elemento allungato di collegamento (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un tirante (11) collegabile, in corrispondenza della rispettiva testata, ad un elemento di supporto (21) collegato stabilmente a detto elemento da ancorare (20).
  3. 3. Elemento allungato di collegamento (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un chiodo presentante una testata collegata stabilmente per attrito a detto elemento da ancorare (20).
  4. 4. Elemento allungato di collegamento (1), secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta miscela sintetica di ancoraggio (30) comprende una resina espandente.
  5. 5. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto chiodo comprende, in corrispondenza di detta testata, almeno una feritoia di scarico di detta miscela di ancoraggio destinata a solidificare compenetrando almeno parzialmente all'interno di detta elemento da ancorare (20).
  6. 6. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo di contrasto (5) allargato rispetto a detto elemento tubolare esterno (2) e collegato stabilmente a detto corpo allungato interno (3) in corrispondenza di detta prima porzione estremale, detto corpo allungato interno (3) essendo assialmente mobile rispetto a detto elemento tubolare esterno (2) per portare detto corpo di contrasto (5) tra una posizione di inserimento in cui è avvicinato alla prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2), e una posizione di iniezione in cui è allontanato dalla prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2).
  7. 7. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo di contrasto (5) comprende una porzione di battuta (5a) affacciantesi a detto elemento tubolare esterno (2), e una porzione a puntale (5b) disposta, in direzione assiale, dalla parte opposta rispetto a detta porzione di battuta (5a), detta porzione a puntale (5b) essendo destinata a facilitare l'inserimento di detto elemento allungato di collegamento (1) all'interno di detta zona di ancoraggio (10).
  8. 8. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno un'apertura di fuoriuscita (2b) comprende una prima luce di uscita (2b') definita tra la prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2) e il corpo allungato interno (3).
  9. 9. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno un'apertura di fuoriuscita (2b) comprende almeno una apertura laterale di scarico (2b'') definita lungo lo sviluppo di detto elemento tubolare esterno (2).
  10. 10. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una luce di alimentazione (2a) è definita tra la seconda porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2) e il corpo allungato interno (3).
  11. 11. Elemento allungato di collegamento (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (2) comprende un tubo flessibile.
  12. 12. Procedimento per la realizzazione e la posa in opera di un elemento allungato di collegamento (1) per ancoraggi presentante una prima porzione estremale (1a) e una seconda porzione estremale (1b), opposta alla prima porzione estremale (1a), e comprendente un elemento tubolare esterno (2) alloggiante un corpo allungato interno (3), detto procedimento comprendendo una fase di inserimento di detta prima porzione estremale (1a) all'interno di una zona di ancoraggio (10) e una fase di associazione di detta seconda porzione estremale (1b) ad un elemento da ancorare (20), essendo prevista una fase di iniezione di una miscela sintetica di ancoraggio (30) attraverso almeno una luce di alimentazione (2a) definita da detto elemento tubolare esterno (2), detta miscela sintetica di ancoraggio (30) essendo destinata a fluire attraverso almeno un'apertura di fuoriuscita (2b) definita in corrispondenza di detta seconda porzione estremale di detto elemento tubolare esterno, essendo prevista compenetrazione di detta miscela sintetica di ancoraggio (30) almeno parzialmente all'interno di detta zona di ancoraggio (10) e la realizzazione, da parte di detta miscela sintetica di ancoraggio (30) solidificata, di un collegamento stabile tra il tirante e la zona di ancoraggio (10) e tra le rispettive porzioni di detto elemento tubolare esterno (2) e di detto corpo allungato interno (3)
  13. 13 Procedimento, secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detta miscela sintetica di ancoraggio (30) comprende una resina di tipo espandente.
  14. 14. Procedimento, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 13, caratterizzato dal fatto che detto corpo allungato interno (3) comprende una fune flessibile.
  15. 15. Procedimento, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 14, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo di contrasto (5) allargato rispetto a detto elemento tubolare esterno (2) e collegato stabilmente a detto corpo allungato interno (3) in corrispondenza di detta prima porzione estremale, detto corpo allungato interno (3) essendo assialmente mobile rispetto a detto elemento tubolare esterno (2), in detta fase di inserimento detto corpo di contrasto (5) essendo disposto in una posizione di inserimento in cui è avvicinato alla prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2), e, in detta fase di iniezione detto corpo di contrasto (5) essendo disposto in una posizione di iniezione in cui è allontanato dalla prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2).
  16. 16. Procedimento, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 15, caratterizzato dal fatto che detto corpo di contrasto (5) comprende una porzione di battuta (5a) affacciantesi a detto elemento tubolare esterno (2), e una porzione a puntale (5b) disposta, in direzione assiale, dalla parte opposta rispetto a detta porzione di battuta (5a), detta porzione a puntale (5b) essendo destinata a facilitare l'inserimento di detto elemento allungato di collegamento (1) all'interno di detta zona di ancoraggio (10) durante detta fase di inserimento.
  17. 17. Procedimento, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 16, caratterizzato dal fatto che detta fase di iniezione comprende l'attraversamento da parte di detta miscela sintetica di ancoraggio (30) di almeno un'apertura di fuoriuscita (2b) comprendente una prima luce di uscita (2b') definita tra la prima porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2) e il corpo allungato interno (3).
  18. 18. Procedimento, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 17, caratterizzato dal fatto che detta fase di iniezione comprende una fase di attraversamento, da parte di detta miscela sintetica di ancoraggio (30), di almeno una luce di alimentazione (2a) definita tra la seconda porzione estremale di detto elemento tubolare esterno (2) e il corpo allungato interno (3).
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