IT201600099527A1 - Apparato autonomo per la cottura di alimenti e relativo metodo - Google Patents

Apparato autonomo per la cottura di alimenti e relativo metodo

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IT201600099527A1
IT201600099527A1 IT102016000099527A IT201600099527A IT201600099527A1 IT 201600099527 A1 IT201600099527 A1 IT 201600099527A1 IT 102016000099527 A IT102016000099527 A IT 102016000099527A IT 201600099527 A IT201600099527 A IT 201600099527A IT 201600099527 A1 IT201600099527 A1 IT 201600099527A1
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IT
Italy
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container
heating device
rotation
control
air flow
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IT102016000099527A
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Longhi Giuseppe De'
Renzo Mazzon
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De Longhi Appliances Srl
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J37/00Baking; Roasting; Grilling; Frying
    • A47J37/06Roasters; Grills; Sandwich grills
    • A47J37/0623Small-size cooking ovens, i.e. defining an at least partially closed cooking cavity
    • A47J37/0629Small-size cooking ovens, i.e. defining an at least partially closed cooking cavity with electric heating elements
    • A47J37/0641Small-size cooking ovens, i.e. defining an at least partially closed cooking cavity with electric heating elements with forced air circulation, e.g. air fryers

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  • Baking, Grill, Roasting (AREA)
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Description

"APPARATO AUTONOMO PER LA COTTURA DI ALIMENTI E RELATIVO METODO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un apparato autonomo per la cottura di alimenti comprendente un corpo di supporto, un coperchio ed un contenitore per gli alimenti estraibile/inseribile rispetto al corpo di supporto.
L’apparato autonomo comprende, inoltre, almeno un dispositivo di riscaldamento ed un eventuale elemento atto a generare un flusso di aria verso gli alimenti.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti, in ambito domestico, apparati autonomi per la cottura di alimenti comprendenti un corpo di supporto ed un contenitore interno selettivamente estraibile, aperto superiormente.
L’apparato autonomo è, inoltre, provvisto di un coperchio, eventualmente facente parte o associabile al corpo di supporto, che può essere chiuso sul contenitore interno per creare un vano di cottura avente un’atmosfera controllata adeguata alla cottura da eseguire.
Tale atmosfera controllata viene generata da un dispositivo di riscaldamento, ovvero da un elemento produttore di energia termica, normalmente posto al di sotto del contenitore.
Per i produttori di apparati di cottura di questo tipo si presenta sovente la necessità di realizzare prodotti in grado di ampliare la gamma di ricette realizzabili, non limitandole quindi all’impiego tipico per fritture con una quantità limitata di grassi, soffritti, riscaldi, ma permettendo anche cotture realizzate tipicamente al forno quali arrosti, gratinature, o simili. Di conseguenza, per realizzare pizze, torte, o simili, si presenta la necessità di una cottura a temperatura elevata sotto l’azione diretta del calore ed in un ambiente con atmosfera asciutta al fine di ottenere la colorazione superficiale degli alimenti.
Per ottenere un tale risultato, gli apparati di cottura noti possono essere provvisti di un ulteriore dispositivo di riscaldamento posto al di sopra del contenitore.
Quest’ultimo è, ad esempio, posto nel coperchio, ed è normalmente associato ad un’apertura che concentra la distribuzione del flusso di aria in una zona limitata, differenziando la distribuzione del calore, e quindi la cottura, nei diversi punti del vano di cottura.
Di conseguenza, un dispositivo di riscaldamento configurato come descritto sopra non permette di avere una temperatura omogeneamente distribuita all’ interno del vano di cottura al fine di ottenere un alimento dalla consistenza morbida all’intemo e croccante all’esterno, tipico di una cottura al forno.
Sono noti inoltre apparati autonomi di cottura che prevedono sistemi di distribuzione del flusso termico aH’intemo del contenitore di cottura degli alimenti. Tuttavia, tali sistemi generalmente utilizzano soluzioni realizzative che impediscono la visuale ad un utilizzatore dell’ interno dell’apparato di cottura quando il coperchio è chiuso.
È noto, inoltre, che gli apparati autonomi noti sono provvisti, in generale, di un apparato di mescolamento rotante per permettere che il calore interessi, nel corso della sua cottura, tutta la superficie dell’alimento qualora la sua consistenza ne consenta il mescolamento. Tuttavia, qualora la ricetta non preveda il mescolamento, risulta difficile uniformare la distribuzione del calore sull’alimento, o esporre l’alimento ad una sorgente di calore in modo uniforme.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato autonomo per la cottura di alimenti che permetta di distribuire omogeneamente il calore all’ interno di un vano di cottura.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato autonomo per la cottura degli alimenti che uniformi lo scambio termico.
Un ulteriore scopo del presente trovato è realizzare un apparato autonomo per la cottura degli alimenti che permetta di distribuire omogeneamente il calore e permetta allo stesso tempo di mantenere buona visibilità delTintemo dell’apparato anche con un eventuale coperchio chiuso.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un apparato autonomo che permetta una corretta cottura degli alimenti, e che permetta di realizzare tipologie di cotture varie e con tipologie di alimenti differenziate.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, il presente trovato si riferisce ad un apparato autonomo per la cottura di alimenti comprendente un corpo di supporto, un coperchio, un contenitore interno aperto superiormente ed estraibile/inseribile rispetto al corpo di supporto, ed un dispositivo di riscaldamento principale posto al di sopra del contenitore ed associato ad un’apertura di invio di un flusso di aria localizzato all’ interno del contenitore.
Secondo un aspetto del presente trovato, l’apparato comprende un’unità di controllo e di comando collegata ad un organo motore associato al contenitore per determinare una rotazione selettiva del suddetto contenitore, attorno ad un suo asse di rotazione, detta unità di controllo e comando essendo associata anche al dispositivo di riscaldamento, essendo l’attivazione e le modalità della rotazione del contenitore funzionalmente correlate almeno alla potenza erogata dal dispositivo di riscaldamento principale.
Per funzionalmente correlate si intende che nell’unità di controllo e comando sono memorizzate funzioni che determinano una relazione tra il movimento del contenitore, in termini di velocità e cicli di rotazione, all’attivazione selettiva del dispositivo di riscaldamento.
Ad esempio, tali funzioni possono prevedere che il dispositivo di riscaldamento sia attivato ad un primo livello di temperatura inferiore con il contenitore fermo, e che poi sia attivato ad un secondo livello di temperatura superiore quanto il contenitore viene fatto ruotare, in modo che la maggiore temperatura del dispositivo di riscaldamento si raggiunga con il contenitore in rotazione, per una migliore distribuzione del calore negli alimenti presenti nel contenitore.
Quando poi il contenitore viene arrestato, il dispositivo di riscaldamento può essere riportato nuovamente al suo livello di temperatura inferiore, in modo da ottenere un riscaldo finale degli alimenti a temperatura moderata.
Vantaggiosamente, secondo una variante ed in base alla ricetta da eseguire, un utilizzatore può impostare l’apparato di cottura con parametri, quali la temperatura da ottenere all’intemo del vano di cottura, la velocità di rotazione del contenitore, le modalità di rotazione del contenitore, ad esempio continua o discontinua, la frequenza dei cicli di rotazione, od altro ancora.
Secondo una forma di realizzazione, l’apparato autonomo può prevedere anche un elemento generatore del flusso di aria collegato all’unità di controllo e comando.
In tal modo, l’attivazione e/o la velocità di erogazione dell’elemento generatore del flusso d’aria possono essere coordinati alla rotazione del contenitore in modo da massimizzare il trasferimento uniforme del calore verso gli alimenti.
Ad esempio, in una forma realizzativa, l’unità di controllo e comando può prevedere funzioni che determinano l’attivazione dell’elemento generatore del flusso d’aria ad un livello maggiore di erogazione nel momento in cui il contenitore viene portato in rotazione, mentre un livello minore di erogazione, od anche l’arresto, viene mantenuto quando il contenitore viene arrestato.
Più in generale, la velocità di rotazione e/o il tempo di rotazione e/o l’attivazione della rotazione del contenitore sono coordinati, eventualmente anche in modo modificabile dall’utilizzatore, alla velocità di erogazione del flusso di aria verso gli alimenti presenti nel contenitore.
Secondo una forma di realizzazione, l’apparato autonomo può prevedere anche almeno un secondo elemento di riscaldamento, o elemento di riscaldamento ausiliario, posto, ad esempio, al di sotto del contenitore.
In questo caso, l’attivazione e le modalità di attivazione del secondo elemento di riscaldamento possono essere regolate dall’unità di controllo e comando, in correlazione con la rotazione del contenitore, secondo modalità simili, od eventualmente differenti, di quelle sopra descritte in relazione al primo elemento di riscaldamento.
Ad esempio, in funzione del tipo di cottura e/o del tipo di alimento, il secondo elemento di riscaldamento può essere attivato ad un primo livello di temperatura superiore quando il contenitore è fermo, in modo da ottenere una prima cottura ad alta temperatura, e ad un secondo livello di temperatura inferiore quando il contenitore è in rotazione, in modo da ottenere una uniformazione del calore sugli alimenti con cicli di lunga durata a bassa temperatura.
Vantaggiosamente, grazie alla rotazione del contenitore, il suddetto apparato autonomo permette una distribuzione omogenea del calore mantenendo un flusso di aria localizzato ed al contempo rende possibile prevedere un coperchio configurato opportunamente per permettere la visuale ad un utilizzatore dell’ interno del contenitore anche a coperchio chiuso.
Forma oggetto del presente trovato anche un metodo per la cottura degli alimenti mediante l’apparato autonomo sopra descritto, che comprende l’utilizzo di una unità di comando e controllo per coordinare la velocità di rotazione e/o il tempo di rotazione e/o l’attivazione della rotazione del contenitore almeno alla potenza erogata dal dispositivo di riscaldamento principale, ed in subordine alla velocità di erogazione dell’eventuale elemento generatore del flusso d’aria, ed alla potenza erogata dall’eventuale secondo elemento di riscaldamento.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in prospettiva di una apparato di cottura autonomo; - la fig. 2 è una vista in sezione dell’apparato di cottura di fig. 1.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte nelle figg. 1 e 2 fanno riferimento ad un apparato autonomo 10 per la cottura degli alimenti in grado di eseguire diverse modalità di cottura, quali bolliture, fritture, soffritti, rosolature ed in aggiunta anche arrostimenti, gratinature, per la realizzazione di pizze, torte, timballi, pasta al forno, e simili ricette che richiedono una cottura al forno.
L’apparato autonomo 10 comprende un corpo di supporto 12, a cui è associato un coperchio 14 apribile, un contenitore 16 interno estraibile/inseribile rispetto al corpo di supporto 12, aperto superiormente e definente un vano di cottura 17 di alimenti, ed un dispositivo di riscaldamento principale 18.
Il corpo di supporto 12 presenta una parete esterna 12a ed una parete interna 12b, in uso adiacente al contenitore 16. Tra la parete esterna 12a e la parete interna 12b è presente una intercapedine 15 che può fungere da vano tecnico.
Il corpo di supporto 12 presenta un bordo superiore 13 che coopera almeno parzialmente con un bordo inferiore del coperchio 14 quando questo è chiuso a coprire il contenitore 16.
Il dispositivo di riscaldamento principale 18 è posto al di sopra del contenitore 16 ed è associato ad un’apertura di invio 29 di un flusso di aria localizzato all’ interno del contenitore 16.
Ad esempio, il dispositivo di riscaldamento principale 18 è posizionato in relazione ad una porzione del bordo superiore 13 del contenitore 16 e parzialmente installato all’ interno dell’intercapedine 15, in modo da risultare sporgente rispetto al bordo superiore 13.
Secondo una forma di realizzazione, il dispositivo di riscaldamento principale 18 è configurato per scaldare il flusso di aria in attraversamento ad una temperatura da 150 °C a 250°C, in particolare da 200°C a 250°C.
La presenza del coperchio 14 è funzionale a creare un ambiente controllato e con le condizioni necessarie ad eseguire la cottura degli alimenti.
Il coperchio 14 può essere realizzato con lo stesso materiale del corpo di supporto 12, o in materiale diverso.
Vantaggiosamente, almeno il coperchio 14 può essere realizzato in materiale almeno parzialmente trasparente per consentire la visuale e quindi il controllo della cottura da parte dell’utilizzatore.
Ad esempio, il coperchio 14 può essere realizzato in materiale polimerico, o in vetro.
II contenitore 16 è definito da una parete di base 20, che nel caso di specie, è sostanzialmente circolare, e da una parete laterale 21 raccordata alla suddetta parete di base 20.
La parete di base 20 può avere una superficie realizzata con una pluralità di configurazioni, ad esempio conica, o a dorso di cammello più o meno accentuato.
In una forma di realizzazione preferita, alla quale si farà riferimento nel seguito, la parete di base 20 ha configurazione sostanzialmente piana.
In un ulteriore forma di realizzazione il contenitore 16 è forato in corrispondenza della parete laterale 21.
II contenitore 16 in corrispondenza della parete di base 20 presenta un pemo 24 rivolto dal lato opposto rispetto il vano di cottura 17 e configurato per accoppiarsi con un organo motore 23.
Inoltre, il perno 24 può essere configurato in modo da consentire una facile rimozione e posizionamento del contenitore 16 all’interno del corpo di supporto 12.
Secondo una forma di realizzazione esemplificativamente illustrata in figg. 1 e 2, l’apparato autonomo 10 comprende anche un ulteriore dispositivo di riscaldamento ausiliario 19 posizionato in relazione alla parete di base 20, ovvero al di sotto del contenitore 16.
II dispositivo di riscaldamento principale 18 ed il dispositivo di riscaldamento ausiliario 19 possono essere realizzati da resistenze elettriche tubolari, o bande resistive, o fili resistivi, ad induzione, atti a generare calore ed a veicolarlo per induzione o irraggiamento.
L’apparato autonomo 10 comprende un’unità di controllo e comando 22 configurata per cooperare con l’organo motore 23 associato al contenitore 16 per determinare la rotazione di quest’ultimo in modo continuo, o discontinuo, attorno ad un suo asse di rotazione.
Secondo una forma di realizzazione, l’organo motore 23 è configurato per imprimere al contenitore 16 diversi livelli di velocità di rotazione in base a specifiche funzioni di cottura.
Ad esempio, in una possibile forma realizzativa, l’organo motore 23 è configurato per determinare un primo livello di velocità da circa 2 giri/min a 4 giri/min, un secondo livello di velocità da circa 6 giri/min a 8 giri/min ed un terzo livello di velocità superiore a 50 giri/min.
Vantaggiosamente, in combinazione con il contenitore 16 avente la parete laterale 21 forata, ed in relazione a particolari fasi del ciclo di cottura o a particolari ricette, l’organo motore 23 può imprimere un elevato numero di giri al contenitore 16, ad esempio pari al terzo livello di velocità, per ottenere un effetto centrifugo di asciugatura finale dell’alimento in cottura e di drenaggio di eventuali residui liquidi.
L’unità di controllo e comando 22 è configurata per cooperare, inoltre, con almeno il dispositivo di riscaldamento principale 18 in modo da correlare la potenza erogata alla velocità e/o al tempo di rotazione e/o alla frequenza di rotazione del contenitore 16.
Ad esempio, e senza che ciò rappresenti una condizione limitativa, l’unità di controllo e comando 22 è programmata per determinare un riscaldo del flusso d’aria ad un primo livello inferiore, ad esempio compreso tra 150°C e 200°C, quando il contenitore 16 è fermo o ruota ad una prima velocità inferiore, ad esempio 2-4 giri/min, ed un riscaldo ad un secondo livello superiore, ad esempio tra 200°C e 250°C quando il contenitore 16 ruota ad una seconda velocità superiore, ad esempio 6-8 giri/min.
Tali parametri possono essere pre-memorizzati all’intemo dell’unità di controllo e comando 22, oppure impostati e/o modificati dall’utente in base alla ricetta da eseguire e/o all’alimento da cuocere o riscaldare.
L’ unità di controllo e comando 22 può essere installata all’ interno dell’intercapedine 15 del corpo di supporto 12.
L’unità di controllo e comando 22 è collegata anche al dispositivo di riscaldamento ausiliario 19 per coordinare la velocità di rotazione e/o il tempo di rotazione e/o l’attivazione della rotazione del contenitore 16 alla potenza erogata dal dispositivo di riscaldamento ausiliario 19.
In questo modo, la rotazione, o l’arresto, del contenitore 16 risultano coordinate alle modalità di erogazione dei dispositivi di riscaldamento 18, 19, in modo che, ad esempio, il dispositivo di riscaldamento principale 18 sia attivato ad un livello superiore ed il dispositivo di riscaldamento ausiliario 19 sia attivato ad un livello inferiore, o spento, quando il contenitore 16 è in rotazione, e viceversa quando il contenitore 16 è fermo.
In accordo con forme di realizzazione qui descritte, il dispositivo di riscaldamento principale 18 può cooperare con un elemento generatore del flusso d’aria 27.
L’elemento generatore del flusso d’aria 27 permettere di generare il flusso di aria caldo e di inviarlo all’ interno del vano di cottura 17.
Ad esempio, l’elemento generatore del flusso d’aria 27 può essere un ventilatore assiale, centrifugo, o misto assiale/centrifugo, portato in rotazione da un organo motore 28.
Secondo una forma di realizzazione, l’elemento generatore del flusso d’aria 27 associato all’organo motore 28 genera un flusso di aria da 3 m/sec a 4 m/sec.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, l’unità di controllo e comando 22 può essere collegata ad un elemento sensore, non illustrato nelle figure, configurato per rilevare parametri fisici all’ interno del vano di cottura, quali temperatura, umidità, pressione, o simili.
In questo modo, l’unità di controllo e comando 22 è in grado di elaborare istruzioni da inviare ai dispositivi con i quali comunica per regolare i parametri fisici all’ interno del vano di cottura 17.
Anche in questo caso l’unità di controllo e comando 22 può memorizzare funzioni che prevedono l’attivazione ad un livello superiore dell’elemento generatore del flusso d’aria 27 quando il contenitore 16 è in rotazione, e l’attivazione ad un livello inferiore quando il contenitore 16 è fermo.
Secondo una forma di realizzazione, l’unità di controllo e comando 22 può essere collegata ad una memoria 25 configurata per memorizzare una pluralità di istruzioni di controllo.
Le istruzioni di controllo, eventualmente modificabili dall’utente, possono comprendere valori puntuali di parametri di funzionamento quali, ad esempio, il livello di potenza del dispositivo di riscaldamento principale 18, ed eventualmente anche del dispositivo di riscaldamento ausiliario 19, la velocità impressa al contenitore 16 dall’organo motore 23, la modalità di funzionamento dell’organo motore 23, se continua, o discontinua in base ad un duty cycle di funzionamento, un intervallo di funzionamento dell’apparato autonomo 10.
Secondo una forma di realizzazione, l’unità di controllo e comando 22 può essere collegata ad un dispositivo di interfaccia utente 26 configurata per permettere ad un utente di scegliere l’istruzione di controllo voluta, ad esempio in base al tipo di ricetta che deve realizzare se una pizza, o una torta, o simili.
Secondo una variante realizzativa, il dispositivo di interfaccia utente 26 può essere installato nell’apparato autonomo 10 ed essere, ad esempio, provvisto di pulsanti, di manopole, di mezzi di visualizzazione, ad esempio monitor, per facilitare la visualizzazione di eventuali spie luminose.
Secondo un’ulteriore variante realizzativa, il dispositivo di interfaccia utente 26 può essere un dispositivo remoto, ad esempio uno smartphone, un tablet, un telecomando, o simili, che comunica senza fili con l’apparato autonomo 10 mediante protocollo Wi-Fi, o una comunicazione ad infrarosso, tipo IrDa, o altro.
Di seguito vengono riportati esempi di funzionamento dell’apparato autonomo 10.
In una prima fase il contenitore 16 ruota ad una velocità di circa 2 giri/min a 4 giri/min, mentre la velocità del flusso di aria in uscita daH’apertura di invio 29 è di 2 m/sec e la temperatura in uscita dall’apertura di invio 29 è tra 150°C e 200°C.
In una seconda fase il contenitore 16 ruota ad una velocità di circa 6 giri/min a 8 giri/min, mentre la velocità del flusso di aria in uscita dall’apertura di invio 29 è di circa 4 m/sec e la temperatura in uscita dall’apertura di invio 29 è tra 200°C e 250°C.
Secondo una forma di realizzazione, in presenza del contenitore 16 avente la parete laterale 21 forata, il contenitore 16 può essere fatto ruotare, per un tempo stabilito dal programma di cottura, ad una velocità superiore a 50 giri/min, essendo vantaggiosamente almeno il primo dispositivo di riscaldamento principale 18 e l’elemento generatore del flusso d’aria 27 disattivati, per eseguire un ciclo di asciugatura degli alimenti e di drenaggio di liquidi residui.
È chiaro che all’apparato autonomo 10 ed al relativo metodo fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi, un esperto del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparato autonomo 10 e relativo metodo, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato autonomo per la cottura di alimenti comprendente un corpo di supporto (12), un coperchio (14), un contenitore (16) aperto superiormente ed estraibile/inseribile rispetto a detto corpo di supporto (12) ed almeno un dispositivo di riscaldamento principale (18), caratterizzato dal fatto che comprende un’unità di controllo e di comando (22) collegata ad un organo motore (23) associato a detto contenitore (16) per determinare una rotazione selettiva di detto contenitore (16) attorno ad un suo asse di rotazione, detta unità di controllo e comando (22) essendo associata anche al dispositivo di riscaldamento principale (18), essendo l’attivazione e le modalità della rotazione del contenitore (16) funzionalmente correlate almeno alla potenza erogata dal dispositivo di riscaldamento principale (18).
  2. 2. Apparato autonomo come nella rivendicazione 1, in cui detto contenitore (16) è definito da una parete di base (20) circolare e da una parete laterale (21) raccordata a detta parete di base (20), caratterizzato dal fatto che detto almeno un dispositivo di riscaldamento principale (18) è posto al di sopra di detto contenitore (16) ed è associato ad un’apertura di invio (29) di un flusso di aria localizzato all’ interno del contenitore (16).
  3. 3. Apparato autonomo come nella rivendicazione 1 o 2, comprendente inoltre un elemento generatore del flusso di aria (27), caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo e comando (22) è configurata per attivare e/o regolare l’erogazione dell’elemento generatore del flusso d’aria (27) in modo coordinato alla rotazione del contenitore (16) per massimizzare il trasferimento uniforme del calore verso gli alimenti.
  4. 4. Apparato autonomo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un dispositivo di riscaldamento ausiliario (19), caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo e comando (22) è collegata a detto dispositivo di riscaldamento ausiliario (19) per regolarne l’attivazione e le modalità di attivazione in correlazione con la rotazione di detto contenitore (16).
  5. 5. Apparato autonomo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo e comando (22) è collegata ad un elemento sensore essendo configurato per rilevare parametri fisici all’ interno di un vano di cottura (17).
  6. 6. Apparato autonomo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo e comando (22) è collegata ad una memoria (25) configurata per memorizzare una pluralità di istruzioni di controllo.
  7. 7. Metodo per la cottura di alimenti mediante un apparato autonomo (10) comprendente un corpo di supporto (12), un coperchio (14), un contenitore (16) aperto superiormente ed estraibile/inseribile rispetto a detto corpo di supporto (12) ed almeno un dispositivo di riscaldamento principale (18), caratterizzato dal fatto che prevede che un’unità di controllo e comando (22) comandi un organo motore (23), associato a detto contenitore (16), per portare selettivamente in rotazione detto contenitore (16) attorno ad un asse di rotazione, in cui l’attivazione e le modalità della rotazione del contenitore (16) sono funzionalmente correlate almeno alla potenza erogata dal dispositivo di riscaldamento principale (18).
  8. 8. Metodo come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di riscaldamento principale (18) viene attivato ad un primo livello di temperatura inferiore con il contenitore (16) fermo, e viene attivato ad un secondo livello di temperatura superiore quando il contenitore (16) viene fatto ruotare, in modo che la maggiore temperatura del dispositivo di riscaldamento principale (18) si raggiunga con il contenitore (16) in rotazione, per una migliore distribuzione del calore negli alimenti presenti nel contenitore (16).
  9. 9. Metodo come alla rivendicazione 7 o 8, caratterizzato dal fatto che prevede che l’unità di comando e controllo (22) comandi un elemento generatore di un flusso d’aria (27) cooperante con detto dispositivo di riscaldamento principale (18) in modo coordinato alla rotazione del contenitore (16) per massimizzare il trasferimento uniforme del calore verso gli alimenti.
  10. 10. Metodo come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che prevede l’attivazione dell’elemento generatore del flusso d’aria (27) ad un livello maggiore di erogazione nel momento in cui il contenitore (16) viene portato in rotazione, mentre un livello minore di erogazione, od anche l’arresto, viene mantenuto quando il contenitore (16) viene arrestato.
  11. 11. Metodo come ad una o l’altra delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che prevede che l’unità di comando e controllo (22) comandi l’attivazione e le modalità di attivazione di un secondo elemento di riscaldamento ausiliario (19) in correlazione con la rotazione del contenitore (16).
  12. 12. Metodo come alla rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il secondo elemento di riscaldamento ausiliario (19) viene attivato ad un primo livello di temperatura superiore quando il contenitore (16) è fermo, in modo da ottenere una prima cottura ad alta temperatura, e ad un secondo livello di temperatura inferiore quando il contenitore (16) è in rotazione, in modo da ottenere una uniformazione del calore sugli alimenti con cicli di lunga durata a bassa temperatura.
  13. 13. Metodo come ad una o l’altra delle rivendicazioni da 8 a 12, caratterizzato dal fatto che prevede: - in una prima fase detta unità di controllo e comando (22) fa ruotare detto contenitore (16) da circa 2 giri/min a 4 giri/min, mentre la velocità del flusso di aria è di circa 2 m/sec e la temperatura del flusso di aria è tra 150°C e 200°C; - in una seconda fase detta unità di controllo e comando (22) fa ruotare detto contenitore (16) da circa 6 giri/min a 8 giri/min, mentre la velocità del flusso di aria è di circa 4 m/sec e la temperatura del flusso di aria è tra 200°C e 250°C.
  14. 14. Metodo come ad una o l’altra delle rivendicazioni da 8 a 13, caratterizzato dal fatto che prevede almeno una fase di rotazione del contenitore (16) ad alta velocità, superiore a 50 giri/min, per eseguire un ciclo di asciugatura degli alimenti e drenaggio di liquidi residui,
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