CH657754A5

CH657754A5 - Apparecchiatura per la produzione di gelato e simili prodotti freddi, con recipiente di gelatificazione estraibile.

Info

Publication number: CH657754A5
Application number: CH2220/84A
Authority: CH
Inventors: Alfredo Cavalli
Original assignee: Alfredo Cavalli
Priority date: 1983-05-19
Filing date: 1984-05-07
Publication date: 1986-09-30
Also published as: DE3417911A1; PT78583A; ES8503933A1; JPH0515417B2; BE899701A; US4535604A; GB2143016B; GB8412479D0; PT78583B; FR2546038A1; NL8401603A; ZA843649B; ES532598A0; IT8321185A0; AU2836384A; GR79974B; IT1169524B; CA1227048A; JPS6075237A; IL71834A0

Description

La presente invenzione si riferisce ad una apparecchiatura per la produzione di gelato e simili prodotti freddi del tipo munita di recipiente di gelatificazione estraibile e comprendente una struttura portante con una base scatolata sormontata da una camera di raffreddamento sostanzialmente cilindrica per l'accoglimento di detto recipiente estraibile di gelatificazione.

Nel seguito della descrizione e nelle successive rivendicazioni, la definizione: recipiente di gelatificazione, è utilizzata per individuare un contenitore, generalmente di acciaio inossidabile, entro il quale gli ingredienti scelti per il gelato da produrre sono mescolati da un attrezzo specializzato, rotante, a pala raschiarne, detto contenitore essendo raffreddato dall'esterno tramite un approppriato circuito frigorifero. Naturalmente un tale contenitore, così come la camera di raffreddamento entro il quale esso è registrabilmente posizionabile, potranno essere di forma cilindrica, conica o di qualsiasi altra figura di rivoluzione, ma a solo scopo esemplificativo e non limitativo nel seguito della descrizione e nelle successive rivendicazioni verrà fatto riferimento solo ad un contenitore cilindrico e rispettiva camera cilindrica.

In una apparecchiatura per la produzione di gelato la estrai-bilità del recipiente di gelatificazione consente:

— un facile e rapido ricupero del gelato prodotto mediante semplice rovesciamento di detto recipiente;

— facilità, rapidità ed accuratezza nelle fasi di lavaggio di detto recipiente, lavaggio che può essere vantaggiosamente effettuato lontano dalle parti elettriche e/o altrimenti funzionali della apparecchiatura di produzione gelato;

— tempi morti ridottissimi fra due successivi cicli di funzionamento, anche quando l'apparecchiatura di produzione gelato ha in dotazione un solo recipiente di gelatificazione.

Le apparecchiature finora proposte e realizzate rientrano in due tipi fondamentali e, precisamente, apparecchiature in cui i condotti del liquido di raffreddamento costituiscono una camera conica svasata verso l'alto in cui è inseribile e disinseribile un recipiente di gelatificazione avente una uguale conicità. Per quanto la conicità sia accuratamente studiata per garantire un efficace ed indispensabile contatto dei tratti di condotti sulla parete esterna del recipiente di gelatificazione, questo contatto in realtà non è quasi mai verificato per un gran numero di detti tratti, a causa di una somma di motivi tecnici e tecnologici come: piccoli errori nella messa in opera dei condotti, deformabi-lità del materiale (in genere rame) con il quale detti condotti sono realizzati e quindi presenza di deformazioni dovute ad urti o spinte, pressioni accidentali in occasione della messa in opera o dell'utilizzo della apparecchiatura, piccoli cedimenti nei supporti dei condotti ecc. È noto che laddove non è verificato un buon contatto tra i condotti di raffreddamento e la parete del recipiente di gelatificazione, si ha una formazione di brina o ghiaccio, con conseguente rilevante perdita di frigorie (netta caduta di rendimento).

In un altro tipo di apparecchiatura per la produzione di gelato, i condotti di raffreddamento circondano una vasca ausiliaria contenente una salamoia, nella quale viene immerso il recipiente di gelatificazione. Gli inconvenienti di questo tipo di apparecchiature sono soprattutto legati alle notevoli complicazioni costruttive, ai problemi di tenuta, alle esigenze di controlli e manutenzione accurati sulla vasca ausiliaria per impedire qualsiasi minima perdita di salamoia che potrebbe danneggiare irreparabilmente le parti funzionali della apparecchiatura e, non ultimo, alla laboriosità di manipolazione richiesta dal funzionamento di essa. La somma di tutti questi inconvenienti è tale per cui le apparecchiature del tipo considerato hanno trovato una utilizzazione, ancorché limitata, in campo industriale.

Esiste quindi il problema di superare i suddetti inconvenienti della tecnica nota, mettendo a disposizione una apparecchiatura per la produzione di gelato avente caratteristiche strutturali e funzionali tali per cui, accanto alla estraibilità del recipiente di gelatificazione, sia sempre garantito un efficace contatto tra tutti i tratti dei condotti di raffreddamento e la parete esterna di detto recipiente, senza per questo ostacolare in alcun modo la suddetta estraibilità.

E' stata proposta dal Richiedente, come soluzione di questo problema, una apparecchiatura in cui il recipiente di gelatificazione è inseribile ed estraibile in e da un paniere di raffreddamento costituito da due parti a semiguscio apribili per accogliere il recipiente e su di esso serrabili. Il serpentino di raffreddamento che costituisce detto paniere è elasticamente cedevole in direzione radiale rispetto al paniere stesso.

Scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una apparecchiatura che risolva il problema suddetto garantendo una efficienza termica ancora migliore con una struttura più compatta rispetto a quanto già proposto.

Tale scopo è raggiunto, secondo la presente invenzione, da una apparecchiatura del tipo suddetto caratterizzata dal fatto che almeno la parete laterale di detta camera ha sezione trasversale circolare non completamente chiusa su sè stessa per la presenza di una feritoia estesa lungo una generatrice e comprende una lamina esterna sostanzialmente cilindrica, uno strato di materiale elasticamente cedevole fissato all'interno di detta lamina, condotti di circolazione del fluido refrigerante all'interno di detto strato, mezzi essendo previsti per allargare detta camera divaricando detta feritoia in contrasto a mezzi molleggiati.

Vantaggiosamente detta camera è montata su detta base sca5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

3

657 754

tolata mediante un primo perno verticale posto in corrispondenza di detta feritoia ed un secondo perno, verticale in posizione diametralmente opposta.

Una apparecchiatura per la produzione di gelato secondo questa invenzione è ulteriormente caratterizzata dal fatto che detti mezzi molleggiati sono costituiti da detta lamina, realizzata in acciaio per molle.

I vantaggi più rilevanti raggiunti dalla apparecchiatura di questa invenzione sono:

— facilità e rapidità di inserimento e di estrazione del recipiente di gelatificazione nella e dalla rispettiva camera di raffreddamento, mantenuta allargata. Di conseguenza è possibile il raggiungimento totale di tutti i vantaggi relativi alla estraibilità del recipiente di gelatificazione;

— contatto efficace e sempre garantito tra ciascun condotto di raffreddamento e la parete esterna del recipiente di gelatificazione. Infatti un tale contatto è assicurato dalla reazione elastica della lamina su ciascun condotto attraverso lo strato di materiale cedevole.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di un esempio di realizzazione di una apparecchiatura per la produzione di gelato secondo l'invenzione, fatta qui di seguito con riferimento ai disegni allegati dati solo a titolo indicativo e non limitativo.

Nei disegni:

la figura 1 rappresenta schematicamente una vista in sezione verticale di una apparecchiatura per la produzione di gelato secondo la presente invenzione;

la figura 2 rappresenta in pianta la stessa apparecchiatura di figura 1 in una condizione di funzionamento;

la figura 3 rappresenta a scala ingrandita un particolare della apparecchiatura illustrata in figura 2;

la figura 4 rappresenta una vista a scala ingrandita di un particolare della apparecchiatura illustrata in figura 2;

la figura 5 rappresenta a scala ingrandita un particolare della apparecchiatura illustrata in figura 1.

Con riferimento alle suddette figure, con 1 è globalmente indicato il corpo scatolato portante di una apparecchiatura per la produzione di gelato secondo questa invenzione. Una porzione 2 di questo corpo scatolato 1 è destinata all'accoglimento ad esempio, di un gruppo frigorifero convenzionale, non rappresentato, ed eventualmente di organi motori per la messa in rotazione di una pala di gelatificazione, essi pure convenzionali e pertanto non rappresentati. Lateralmente a detta porzione 2, il corpo scatolato 1 forma uno zoccolo 3, esso pure scatolato, nel quale sono alloggiate e supportate parti funzionali della apparecchiatura considerata.

Sullo zoccolo 3 è montata una struttura portante globalmente indicata con 4. Secondo una forma preferita ma non limitativa di realizzazione, la detta struttura portante 4 comprende una base parallelepipeda 5, fissata sullo zoccolo 3, avente struttura scatolata. La base scatolata 5 è aperta superiormente e contiene un blocco 6 di materiale elasticamente cedevole, ad esempio e preferibilmente gomma; vantaggiosamente, sulla faccia inferiore 7 del blocco 6 è ricavata una pluralità di cavità 8 sostanzialmente a cupola.

La base scatolata 5 è parzialmente chiusa superiormente da una flangia 9, la quale ha perimetro esterno sostanzialmente quadrangolare e perimetro interno circolare.

La struttura 4 comprende poi una camera 10 sostanzialmente cilindrica. La parete laterale della camera 10 ha sezione trasversale circolare non completamente chiusa su se stessa per la presenza di una feritoia 11 estesa lungo una generatrice ed è posta concentricamente sopra la flangia 9, con asse disposto verticalmente. La camera 10 comprende una lamina esterna 12 elasticamente deformabile e realizzata preferibilmente in acciaio per molle.

Alla lamina 12, in corrispondenza di una generatrice diametralmente opposta rispetto alla feritoia 11, è fissato un supporto 13 con mezzi non illustrati e di per sè convenzionali quali viti, rivetti o simili; il supporto 13 comprende due fori circolari 14 e 15 allineati secondo un asse verticale.

Nei fori 14 e 15 è inserito un perno verticale 16 il quale si impegna inferiormente in una sede 17 ricavata in una prominenza 18 della flangia 9.

La camera 10 è quindi vincolata alla flangia 9 dal perno 16.

La camera 10 comprende poi uno strato 19 di materiale elasticamente cedevole, ad esempio e preferibilmente gomma. Tale strato 19 ha spessore prefissato ed è fissato internamente alla lamina 12 con l'aiuto di bordini 20 e 21 della lamina 12 stessa, posti in corrispondenza della feritoia Ile ripiegati verso l'interno. Lo strato 19 è inferiormente in contatto con la flangia 9 mediante una zona dentellata 22, che può muoversi sulla flangia 9 senza eccessivo attrito.

Sempre in corrispondenza della feritoia 11, la lamina 12 comprende bordini 23 e 24 ripiegati radialmente verso l'esterno e costituenti degli appoggi in senso tangenziale. I bordini 23 e 24 sono elasticamente spinti uno verso l'altro da mezzi molleggiati costituiti dalla lamina 12 che tende a chiudersi ed eventualmente da una molla ausiliaria 25 tesa tra i bordini 23 e 24 stessi attraverso la feritoia 11. Sopra la flangia 9, da parte opposta rispetto alla prominenza 18, è rigidamente fissata una incastellatura 26 che è quindi inserita tra i bordini 23 e 24 della lamina 12, in corrispondenza della feritoia 11.

L'incastellatura 26 supporta una pluralità di pistoncini alloggiati in rispettive sedi e mobilmente guidati in esse da e verso detti bordini 23 e 24; ad esempio, secondo la realizzazione preferita e illustrata nelle figure, l'incastellatura 26 comprende due pistoncini 27 e 28, alloggiati in rispettive sedi 29 e 30, mobili da e verso il bordino 23 e due pistoncini 31 e 32, alloggiati in rispettive sedi 33 e 34, mobili da e verso il bordo 24. Gli elementi contrassegnati con i numeri da 26 a 40 costituiscono mezzi per allargare la camera 10 divaricando la feritoia 11 in contrasto alle reazioni elastiche della lamina 12 e/o della molla 25; essi consentono così alla camera 10 di essere allargata (ovvero aperta) oppure no (ovvero chiusa).

L'incastellatura 26 supporta inoltre un perno verticale 35 su cui sono calettati in corrispondenza di ciascun pistoncino rispettivi eccentrici di comando; secondo la realizzazione preferita illustrata, il perno 35 porta 4 eccentrici 36, 37, 38, 39 rispettivamente posti in corrispondenza dei pistoncini 27, 28, 31, 32.

Il perno 35 è mobile angolarmente nell'incastellatura 26 sotto l'azione di organi di comando, ad esempio una leva 40 solidale al perno 35 stesso ed azionabile manualmente.

Il blocco 6 e lo strato 19 supportano condotti di circolazione del fluido refrigerante, tali condotti possono essere di tipi diversi e con diversi percorsi; ad esempio, secondo una forma di esecuzione preferita illustrata nelle figure, il blocco 6 supporta un serpentino 41 disposto sostanzialmente a spirale mentre, all'interno della camera 10, lo strato 19 supporta una piastra 42 del tipo comunemente noto con il nome di «roll-bond», che, come noto, presenta una serie di condotti 43 ricavati direttamente per stampaggio. Il serpentino 41 è convenzionalmente fissato al blocco 6, ad esempio è annegato nella stessa gomma del blocco 6. Il «roll-bond» 42 è solidarizzato alla camera 10 essendo fissato ai bordini 20 e 21 con mezzi convenzionali non illustrati quali ad esempio viti, rivetti o simili. In corrispondenza della feritoia 11, «roll-bond» 42 termina con due labbri 44 e 45 sovrapposti separati da una guarnizione 46.

Vantaggiosamente, il serpentino 41 è protetto superiormente da un piatto 47 raccordato alla flangia 9, realizzato preferibilmente in rame e avente spessore molto piccolo.

La struttura 4 è chiusa superiormente da due flange anulari: una prima flangia 48, munita di una prominenza 49 in cui è ricavata una sede 50 di accoglimento del perno 16 ed appoggiata

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

657 754

4

ad una zona dentellata 51 dello strato 19; una seconda flangia 52 di chiusura, posta superiormente alla flangia 48.

Con 53 è poi indicato nelle figure un recipiente sostanzialmente cilindrico di gelatificazione, utilizzato nella apparecchiatura secondo l'invenzione. Tale recipiente 53 ha diametro esterno compreso tra il diametro interno della camera 10 quando è chiusa ed il diametro interno della camera 10 quando è aperta. Pertanto, quando la camera 10 è chiusa, il «roll-bond» 42 preme sul recipiente 53 e lo blocca, mentre quando è aperta tra il «roll-bond» 42 ed il recipiente 53 vi è una consistente intercapedine tale da permettere Io sfilamento (o l'inserimento) del recipiente 53 stesso.

Il funzionamento della apparecchiatura di questa invenzione più sopra descritta è il seguente.

In una condizione iniziale, la camera di raffreddamento 10 è in condizione aperta, condizione ottenuta spostando angolarmente detta leva 40 attorno al perno verticale 35; in questo modo gli eccentrici 36, 37, 38 e 39 spingono rispettivamente i pistoncini 27, 28, 31, 32 che divaricano la feritoia 11 allargando così la camera 10.

Nella camera di raffreddamento 10 viene allora agevolmente inserito il recipiente di gelatificazione 53, il quale ad inserimento completato appoggia sul piatto 47, mentre la sua superficie laterale non è sostanzialmente in contatto con la parete interna della camera 10 stessa.

Ad inserimento completato, si agisce nuovamente sulla leva

10, permettendo alla feritoia 11 di chiudersi così che la camera 10 si torva in condizione chiusa. Poiché nella condizione chiusa la parete interna della camera di raffreddamento 10 ha diametro minore del diametro esterno del recipiente di gelatificazione 5 53, il «roll-bond» 42 viene a realizzare una vera e propria cerchiatura del recipiente di gelatificazione stesso. Inoltre tenuto conto della presenza dello strato 19 di materiale elasticamente cedevole sul quale detto «roll-bond» 42 è montato, la reazione elastica dovuta alla lamina 12 e/o alla molla 25 si distribuisce io uniformemente sui vari condotti 43 costituenti il «roll-bond», garantendo così un efficace contatto tra ciascun condotto 43 e la parete esterna del recipiente di gelatificazione 53.

E' da notare come, per un miglior raffreddamento del fondo del recipiente 53, il fluido di raffreddamento sia fatto passais re in un serpentino, più costoso ma più efficiente del «roll-bond». Per migliorare lo scambio termico tra il recipiente 53 e serpentino 41, tra di essi è interposto il piatto di rame 48 il quale, dato il suo piccolo spessore, è plasticamente deformabile e si adatta quindi facilmente alle superfici in contatto; sempre per 20 migliorare questo contatto, il blocco 6 di gomma è munito delle cavità 8 che lo rendono più morbido.

E' altresì da notare che la interposizione dei pistoncini 27, 28, 31, 32 tra gli eccentrici 36, 37, 38, 39 e i bordini 23 e 24 evita lo strisciamento diretto degli eccentrici sui bordini, il quale 25 strisciamento potrebbe provocare degli svirgolamenti della camera 10 a causa delle forze di attrito.

3 fogli disegni

Claims

657 754

1. Apparecchiatura per la produzione di gelato e simili prodotti freddi, del tipo munito di recipiente (53) di gelatificazione estraibile e comprendente una struttura portante (4) con base scatolata (5) sormontata da una camera di raffreddamento (10) sostanzialmente cilindrica per l'accoglimento di detto recipiente estraibile (53) di gelatificazione, caratterizzata dal fatto che almeno la parete laterale di detta camera (10) ha sezione trasversale circolare non completamente'chiusa su se stessa per la presenza di una feritoia (11) estesa lungo una generatrice e comprende una lamina esterna (12) sostanzialmente cilindrica, uno strato (19) di materiale elasticamente cedevole fissato all'interno di detta lamina (12), condotti (42) di circolazione del fluido refrigerante fissati all'interno di detto strato (19), mezzi (da 26 a 40) essendo previsti per allargare detta camera (10) divaricando detta feritoia (11) in contrasto a mezzi molleggiati (12, 25).

2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta camera (10) è montata su detta base scatolata (5) mediante un primo perno (35) verticale posto in corrispondenza di detta feritoia (11) ed un secondo perno (16) verticale in posizione diametralmente opposta.

2

RIVENDICAZIONI

3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi molleggiati sono costituiti da detta lamina (12) realizzata in acciaio per molle.

4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi molleggiati comprendono una molla (25) tesa attraverso detta feritoia (11).

5. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2, 3, 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per allargare detta camera comprendono una pluralità di eccentrici (36, 37, 38, 39) calettati su detto primo perno (35) ed agenti entro detta feritoia (11) su detta lamina (12), detto primo perno (35) essendo girevolmente montato su delta base scatolata (25).

6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che tra ciascuno di detti eccentrici (36, 37, 38, 39) e detta lamina (12) in detta feritoia (11) è interposto un rispettivo pistoncino (27, 28, 31, 32) mobilmente guidato in una incastellatura (26) fissata a detta base scatolata (5).