ITVR20100067A1 - Struttura elasticizzata e procedimento per realizzare detta struttura elasticizzata - Google Patents

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Description

STRUTTURA ELASTICIZZATA E PROCEDIMENTO PER REALIZZARE DETTA
STRUTTURA ELASTICIZZATA
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale ad una struttura elasticizzata, vale a dire ad una struttura (ad esempio una struttura tessile o simile) resa elastica mediante utilizzo di un materiale presentante proprietà elastiche.
La struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione à ̈ adatta in generale per essere impiegata in rivestimenti o protezioni per il corpo umano o per articoli in genere, vale a dire, per esempio, nel settore dell'abbigliamento come indumento o porzione di indumento al fine di ottenere una migliorata aderenza al corpo di un utilizzatore, nel settore dell'arredamento come rivestimento o porzione di rivestimento per esempio di poltrone divani o letti, nel settore dei veicoli come rivestimento o porzione di rivestimento di sedili e seggiolini, e simili applicazioni in cui una struttura à ̈ resa elastica per aderire in modo efficace su un corpo sottostante.
Un procedimento noto di procedere per realizzare una struttura elasticizzata nota prevede le seguenti fasi produttive:
- predisporre una pezza in pelle;
- sovrapporre uno strato elastico, in particolare realizzato in tessuto elastico, sulla prima pezza ed avente estensione superficiale inferiore rispetto alla pezza in pelle; - tendere, in condizione sovrapposta, la pezza in pelle e lo strato elastico su un telaio di supporto, in cui lo strato elastico viene deformato elasticamente per essere fissato al telaio;
- realizzare una pluralità di cuciture di forma allungata, affiancate molto vicine e parallele tra loro, in cui ciascuna cucitura unisce trasversalmente la pezza in pelle e lo strato elastico;
- rimuovere dal telaio la pezza in pelle e lo strato elastico. Al momento del distacco dal telaio, lo strato elastico ritorna elasticamente in condizione indeformata e, trascina con sé la pezza in pelle, grazie al vincolo delle cuciture.
In pratica, al momento della cucitura lo strato elastico à ̈ totalmente deformato; dopo la cucitura e la rimozione dal telaio, ciascuna porzione di strato elastico compresa tra due cuciture successive affiancate ritorna in condizione indeformata, trascinando con sé la pezza in pelle e determinando un corrispondente corrugamento della pezza in pelle; si ha quindi formazione di una pluralità di fitte piegature, o pieghettature, adiacenti a stretto contatto l'una con l'altra e separate solamente da una rispettiva cucitura.
In pratica, quando si rilasciano la pezza in pelle e lo strato elastico, si ottiene una struttura elasticizzata in cui la pezza in pelle presenta un aspetto corrugato, determinato dal ritorno elastico dello strato elastico con cui la pezza à ̈ vincolata. Questo modo di procedere, pur essendo vantaggioso sotto molti punti, di vista presenta alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente risiede nel fatto che la pezza in pelle deve essere opportunamente sfinata prima della lavorazione sopra descritta, vale a dire deve essere opportunamente lavorata per ottenere uno spessore relativamente ridotto per essere facilmente "pieghettabile" compatibilmente con il fatto di subire un trascinamento da parte dello strato elastico al momento del distacco dal telaio, e poter essere quindi facilmente pieghettata a formare le piegature adiacenti.
La riduzione di spessore della pezza in pelle à ̈ svantaggiosa in particolare quando la struttura elasticizzata viene impiegata per realizzare indumenti di tipo protettivo, quali per esempio tute da motociclista. Infatti, la pelle, che à ̈ disposta su un lato esterno dell'indumento, avendo uno spessore ridotto, offre inevitabilmente una ridotta protezione per un utilizzatore.
Inoltre, un secondo inconveniente risiede nel fatto che il procedimento noto risulta poco versatile, non permettendo di ottenere corrugamenti con una distribuzione diradata, oppure secondo una design a piacere.
Un ulteriore inconveniente risiede nell'impossibilità di modificare l'elasticità della struttura, essendo essa unicamente determinata dalla elasticità del suddetto strato. Un ulteriore inconveniente risiede nel fatto che lo strato elastico incide notevolmente sul peso della struttura elasticizzata, ed un peso eccessivo à ̈ sconveniente quando la struttura elasticizzata à ̈ utilizzata in un capo di abbigliamento.
La presente divulgazione parte dalla posizione del problema tecnico di fornire una struttura elasticizzata che consenta di ovviare almeno ad uno degli inconvenienti sopra menzionati e/o che consenta di conseguire ulteriori vantaggi.
Ciò à ̈ ottenuto fornendo una struttura elasticizzata secondo la rivendicazione indipendente 1 , secondo la rivendicazione indipendente 2, oppure secondo la rivendicazione 17.
La soluzione al problema tecnico à ̈ fornita anche da un procedimento secondo la rivendicazione 10.
Caratteristiche secondarie dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, quando la struttura elasticizzata à ̈ in posizione tensionata, solo una zona interna della seconda pezza, vale a dire la zona compresa tra una prima zona di fissaggio e una seconda zona di fissaggio, viene deformata elasticamente. La deformazione elastica à ̈ quindi confinata in questa zona interna.
Pertanto la prima pezza presenta, dopo il rilascio al cessare del tensionamento, in posizione di riposo, in corrispondenza di tale zona interna, un dosso confinato tra la prima zona di fissaggio e la seconda zona di fissaggio, e tratti sostanzialmente piani, quindi privi di dossi, ai fianchi della prima zona di fissaggio e della seconda zona di fissaggio.
In altre parole, nella struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione, la prima pezza presenta, in una posizione di riposo, una piegatura o gobba, o dosso solamente in corrispondenza della sottostante zona interna della seconda pezza. Mentre direttamente a fianco delle zone di fissaggio à ̈ possibile evitare la presenza di dossi.
L'oggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio consiste nel fatto che à ̈ possibile ottenere una struttura elastica con dossi non consecutivi, e anche eventualmente irregolari e irregolarmente distribuiti. In altre parole, à ̈ possibile avere nella struttura elasticizzata una prima pezza avente dossi sostanzialmente isolati. Questo à ̈ ottenuto grazie al fatto che la deformazione elastica della seconda pezza à ̈ a sé stante (confinata alla zona interna suddetta) ed indipendente da una deformazione elastica di un'altra seconda pezza che si trova adiacente e che à ̈ fissata nel medesimo modo alla prima pezza.
Pertanto, à ̈ possibile mettere a disposizione una struttura elasticizzata in cui la prima pezza presenta piegature o gobbe o dossi isolati, e non consecutivi, e che possono essere disposti in rispettiva lontananza, non in modo fitto. In questo modo, nel caso in cui si utilizzi una prima pezza in pelle, essa può avere uno spessore relativamente elevato, compatibile con un uso a fini protettivi come richiesto nel settore dell'abbigliamento sportivo.
In una forma di realizzazione, ciascuna seconda pezza presenta zone di bordo libero o tagliato sporgenti esternamente dalla prima zona di fissaggio e dalla seconda zona di fissaggio. Un vantaggio di questa forma di realizzazione risiede nel fatto che la seconda pezza, avendo bordi liberi, à ̈ un pezzo singolo che può essere ottenuto mediante taglio.
Questa forma di realizzazione ha il vantaggio di poter mettere a disposizione una struttura elasticizzata includente una pluralità di seconde pezze singole, strutturalmente indipendenti.
Ulteriori vantaggi di questa forma di realizzazione risiedono, per esempio, nella posibilità di ottenere una elasticità facilmente localizzabile, mediante ciascuna singola seconda pezza, vale a dire una elasticità localizzata, e distribuita in zone scelte preventivamente secondo necessità, oppure secondo un design di distribuzione di zone elastiche predefinito.
Inoltre, à ̈ possibile ottenere una struttura elasticizzata presentante una pluridirezionalita’ di elasticità’; infatti ciascuna seconda pezza può presentare un comportamento elastico differente da un'altra seconda pezza.
Un ulteriore vantaggio risiede nella possibilità di utilizzare la struttura elasticizzata, per esempio come inserto, in un capo di abbigliamento o in un accesorio di un campo di abbigliamento. In questo caso à ̈ possibile ottenere un adattamento localizzato del capo di abbigliamento o dell'acessorio, anche a parti molto piccole, come ad esempio in un guanto in corrispondenza delle dita di una mano. Per esempio si dispone una singola seconda pezza in corrispondenza di ciascun dito del guanto.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che, distributendo piccole seconde pezze in un indumento, in un capo di abbigliamento o in un suo accessorio, o in un qualsiasi articolo dove la struttura elasticizzata viene impiegata, si ha la possibilità di utilizzare un ridotto quantitativo di materiale elastico, con notevole riduzione del peso.
La distribuzione, secondo necessità, delle seconde pezze elastiche permette anche di ottenere una eliminazione localizzata e puntuale di pieghe che si formano in specifici punti di un capo di abbigliamento, come per esempio una tuta per motociclista, o di altro rivestimento.
In una forma di realizzazione, la prima zona di fissaggio e la seconda zona di fissaggio sono disposte secondo una linea chiusa. Questa forma di realizzazione permette di circoscrivere la suddetta zona interna soggetta a deformazione elastica entro tale linea chiusa, e al tempo stesso permette di ottenere sulla prima pezza, in posizione di riposo, un dosso avente un determinato profilo desiderato, e quindi un disegno predeterminato. Infatti, realizzando per esempio una linea di fissaggio a forma di cerchio, si ottiene sulla prima pezza un dosso sostanzialmente formato a cupola circolare, mentre con una linea di fissaggio chiusa a forma di semiluna si ottiene un dosso conformato a semiluna.
In una forma di realizzazione, per favorire il fissaggio tra la prima pezza e la seconda pezza, la prima zona di fissaggio e/o la seconda zona di fissaggio sono formate da una cucitura estesa trasversalmente tra la prima pezza e la seconda pezza.
Pertanto in caso di linea di fissaggio chiusa ad anello si ha una cucitura chiusa ad anello in cui porzioni opposte della cucitura chiusa ad anello fungono da prima zona di fissaggio e seconda zona di fissaggio.
Alternativamente, le zone di fissaggio sono due linee aperte contrapposte, vale a dire non sono collegate fra di loro.
In una forma di realizzazione, la prima pezza à ̈ in pelle, la quale offre un'adeguata protezione in caso di utilizzo della struttura elasticizzata in una tuta da motociclista. E' da intendersi che la prima pezza può essere realizzata anche in altri tessuti, come ad esempio un tessuto non tessuto, o in un tessuto parzialmente elastico. Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione dell'oggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non à ̈ comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una vista, lato prima pezza, di una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione;
- la figura 2 mostra una vista, lato seconde pezze, di una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione;
- la figura 3 mostra una vista in sezione lungo la linea lll-lll di figura 1 ;
- la figura 4 mostra una vista, lato prima pezza, di una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione, in accordo ad una variante di realizzazione; - la figura 5 mostra una vista, lato seconde pezze, della struttura elasticizzata di figura 4;
- le figure da 6 a 11 mostrano, in una vista in sezione laterale, fasi successive di lavorazione per ottenere una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione;
- la figura 12 mostra una vista, lato prima pezza, di una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione, in accordo ad una ulteriore variante di realizzazione;
- la figura 13 mostra una vista di una tuta da motociclista provvista di una o più strutture elasticizzate secondo la presente divulgazione;
- la figura 14 mostra un guanto provvisto di una o più strutture elasticizzate secondo la presente divulgazione.
Con riferimento inizialmente alle figure allegate, con il numero di riferimento 1 Ã ̈ indicata una struttura elasticizzata secondo la presente divulgazione.
Ulteriori strutture elasticizzate secondo la presente divulgazione sono indicate in figure 4 e 5 con il numero di riferimento 101 , ed in figura 12 con il numero di riferimento 201.
Le strutture elasticizzate 1 , 101 , 201 sono accomunate da medesime caratteristiche strutturali e si distinguono tra loro solamente per un design differente, vale a dire per l'aspetto esteriore, che non incide sul concetto inventivo alla base della presente divulgazione. Inoltre, le strutture elasticizzate 1 , 101, 201 sono ottenibili mediante il medesimo procedimento oggetto della presente divulgazione.
Per questo motivo, nel seguito della descrizione, per semplicità espositiva si farà riferimento alla sola struttura elasticizzata 1 , fermo restando che le medesime considerazioni possono essere estese alle strutture elasticizzate 101 e 201.
Nello specifico, la struttura elasticizzata 1 à ̈ particolarmente adatta per essere impiegata in un indumento, come ad esempio una tuta da motociclista, in particolare in zone dell'indumento in cui à ̈ richiesta una particolare aderenza dell'indumento ad una zona del corpo.
In particolare, come visibile dalle figure 1 , 2 e 3, la struttura elasticizzata 1 include una prima pezza 12, nell'esempio realizzata preferibilmente in pelle, la quale quando à ̈ in opera o in uso in una tuta da motociclista à ̈ rivolta su un lato esterno o esposto, e include inoltre una seconda pezza 14, più in particolare una pluralità di seconde pezze 14 strutturalmente e singolarmente indipendenti le une dalle altre, realizzate ciascuna almeno parzialmente in materiale elastico, nell'esempio realizzate preferibilmente in tessuto elastico, le quali sono disposte in uso o in opera su un lato interno, nascosto alla vista.
Come si può osservare, la prima pezza 12 ha una estensione maggiore rispetto alla pluralità di seconde pezze 14, e le seconde pezze 14 sono tra loro disgiunte, vale a dire non collegate.
Ancor più in particolare, la prima pezza 12 à ̈ sovrapposta e fissata a ciascuna seconda pezza 14 in corrispondenza di una prima zona di fissaggio 16 ed una seconda zona di fissaggio 18 adiacente e contrapposta alla prima zona di fissaggio 16.
Nell'esempio, la prima zona di fissaggio 16 e la seconda zona di fissaggio 18 sono ciascuna parte di una cucitura 19 chiusa ad anello, vale a dire sono porzioni opposte di un'unica cucitura 19 chiusa ad anello.
Pertanto, nell'esempio, la prima pezza 12 Ã ̈ sovrapposta e preferibilmente fissata a ciascuna seconda pezza 14 mediante una cucitura 19 la quale definisce almeno una prima zona di fissaggio 16 ed una contrapposta seconda zona di fissaggio 18.
AN'interno del cerchio o anello definito dalla cucitura 19, tra la prima zona di fissaggio 16 ed la contrapposta seconda zona di fissaggio 18, Ã ̈ definita una zona interna di deformazione elastica 15, o allungamento elastico, della seconda pezza 14.
La seconda pezza 14 sborda lateralmente, rispetto a tale zona di deformazione elastica 15, dalla prima zona di fissaggio 16 e dalla seconda zona di fissaggio 18, in modo da avere una prima zona esterna, nell'esempio un primo bordo libero 20 o bordo spezzato sporgente dalla prima zona di fissaggio 16 ed una seconda zona esterna, nell'esempio un secondo bordo libero 22 o bordo spezzato sporgente dalla seconda zona di fissaggio 18. In altre parole, la prima zona di fissaggio 16 separa la zona di deformazione elastica 15 dal primo bordo libero 20, mentre la seconda zona di fissaggio 18 separa la zona di deformazione elastica 15 dal secondo bordo libero 22.
Nell'esempio, trattandosi di un'unica cucitura 19 chiusa ad anello, si può dire che la seconda pezza 14 ha una bordatura perimetrale che fuoriesce rispetto alla cucitura 19, e che segue in modo approssimativo il profilo della cucitura 19.
Si osserva inoltre che la cucitura 19 à ̈ realizzata in modo tale che, quando la seconda pezza 14 à ̈ in condizione indeformata (vale a dire non à ̈ soggetta ad una deformazione elastica), la prima pezza 12 à ̈ in una posizione di riposo e forma un dosso 30, o piegatura o gobba o curvatura, tra la prima zona di fissaggio 16 e la seconda zona di fissaggio 18 (vale a dire in corrispondenza della suddetta zona di deformazione elastica 15).
Ai fianchi di ciascun dosso 30 sono presenti tratti 32, 33 sostanzialmente piani Questa relazione tra la prima pezza 12 e ciascuna seconda pezza 14 permette di tendere la prima pezza 12 in una posizione operativa o tensionata, per esempio prendendo la prima pezza 12 in corrispondenza di bordi perimetrali 12a, 12b e tirandola in modo da ottenere una distensione di ciascun dosso 30, ed una corrispondente deformazione elastica di ciascuna seconda pezza 14.
Rilasciando la prima pezza 12 dalla tensione, ciascuna seconda pezza 14 ritorna elasticamente in condizione indeformata e la prima pezza 12, grazie al vincolo determinato dal fissaggio della cucitura 19, torna a formare il dosso 30, e i tratti piani 32, 33. La prima pezza 12 in corrispondenza della seconda pezza 14 viene infatti trascinata dalla seconda pezza 14 stessa a ingobbirsi con formazione del dosso 30.
Come si può comprendere, quando la prima pezza 12 à ̈ nella posizione operativa tensionata, solamente la zona interna 15 della seconda pezza 14 à ̈ soggetta a deformazione elastica, mentre la prima zona esterna (primo bordo libero 20) e la seconda zona esterna (primo bordo libero 22) sono lasche in condizione indeformata, e quindi non sono elasticamente dipendenti dalle altre seconde pezze 14.
Nell'esempio illustrato, si ha quindi una struttura elasticizzata 1 in cui sono previste una pluralità di seconde pezze 14 strutturalmente indipendenti l'una dalle altre; inoltre, quando una seconda pezza 14 à ̈ in condizione deformata, si ha anche una distensione del corrispondente dosso 30 della prima pezza 12, mentre, quando la seconda pezza 14 torna in condizione indeformata, essa trascina localmente la prima pezza 12, grazie al vincolo realizzato dalla cucitura 19, a formare il dosso 30 tra la rispettiva prima zona di fissaggio 16 e la rispettiva seconda zona di fissaggio 18, e i tratti piani 32, 33.
Un primo vantaggio della struttura elasticizzata 1 sopra descritta risiede nel fatto che, grazie all'indipendenza strutturale di ciascuna seconda pezza 14 dalle altre seconde pezze 14, i dossi 30 sono separati dai tratti piani 32, 33 e possono essere realizzati con una disposizione e distribuzione variabile, anche diradata e/o con orientazioni differenti, a seconda di necessità, e a seconda dell'effetto estetico che si vuole ottenere. Esempi di distribuzioni differenti o design differenti in relazione alla distribuzione delle cuciture 19 e dei dossi 30 sono presentati in figure 4 e 5 ed in figura 12.
Un ulteriore vantaggio della struttura elasticizzata 1 così realizzata risiede nel fatto che à ̈ possibile disporre anche un unico dosso 30 in corrispondenza di una zona di un indumento dove si necessita di una migliorata aderenza, in cui la presenza di un unico dosso 30 può essere di basso impatto visivo e non incidere, in modo evidente, sull'aspetto esteriore dell'indumento.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che, essendo possibile diradare a distanza reciproca i dossi 30, non à ̈ necessario sfinare la pelle ed à ̈ possibile utilizzare come prima pezza 12 una pelle di spessore sufficiente per offrire una adeguata protezione, per esempio compatibile con l'utilizzo in tute da motociclista.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che i dossi 30 possono essere realizzati in corrispondenza di una zona di una tuta da motociclista in cui si trova una protezione rigida. La presenza della struttura elasticizzata 1 permette di migliorare l'aderenza della protezione rigida al corpo dell’utilizzatore (adattando eventualmente la taglia della tuta) ed il mantenimento in posizione fissa della protezione rigida rispetto all’utilizzatore stesso, in modo da fornire una migliorata protezione in caso di caduta.
Per esempio in figura 13 à ̈ illustrato un indumento, nell'esempio una tuta da motociclista 100 includente una pluralità di strutture elasticizzate 10 secondo la presente divulgazione, in corrispondenza di protezioni rigide 70 delle spalle, delle ginocchia e dei gomiti. Ciascuna struttura elasticizzata 10 include una prima pezza che costituisce strato esterno in pelle della tuta da motociclista 100 ed un pluralità di seconde pezze 14 interne non visibili, in corrispondenza dei dossi 30. Tali strutture elasticizzate 10 consentono di far aderire le protezioni rigide 70, e migliorare pertanto la protezione.
Alcune strutture elasticizzate 10 si trovano anche in corrispondenza dell'addome. In figura 14 à ̈ illustrato un altro capo di abbigliamento, quale un guanto 200 includente una pluralità di strutture elasticizzate 10 secondo la presente divulgazione, disposte in corrispondenza del dorso della mano e delle dita. Ciascuna struttura elasticizzata 10 include una prima pezza che costituisce strato esterno in pelle del guanto 200 ed un pluralità di seconde pezze 14 interne non visibili, in corrispondenza dei dossi 30. E' possibile notare che à ̈ previsto un dosso 30 su ciascuna nocchia delle dita del guanto 200. Tali strutture elasticizzate 10 consentono di far aderire il guanto 200 anche in zone molto piccole, come le dita o le nocchie di una mano. Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che, grazie alla cucitura 19, à ̈ possibile ottenere dossi 30 aventi un desiderato disegno, come per esempio il disegno di un profilo allungato come quello di figura 1 o il disegno di strisce lunghe come quello di figura 12. Inoltre à ̈ possibile ottenere una struttura elasticizzata 1 nella quale regioni piane o tratti piani 32, 33 sono interposte tra i dossi 30, in altre parole i dossi 30 si elevano come “isole†su un piano o da una zona sostanzialmente pianeggiante.
Un procedimento impiegato per realizzare una struttura elasticizzata 1 , 101 , 201 secondo la presente divulgazione à ̈ indicato in figure da 6 a 11.
Nel descrivere tale procedimento, elementi e parti del procedimento aventi la medesima funzione e la medesima struttura degli elementi e parti della forma di realizzazione di struttura elasticizzata precedentemente descritta conservano medesimo numero di riferimento e non vengono nuovamente descritti nel dettaglio. In particolare, il procedimento prevede inizialmente di
- predisporre una prima pezza 12 in pelle e
- predisporre uno strato 140 in materiale elastico, cioà ̈ un pannello o lembo presentante elasticità, e realizzato nell'esempio in tessuto elastico.
Come si può osservare dalle figure, la prima pezza 12 ha una estensione superficiale maggiore dello strato 140.
Successivamente lo strato 140 viene teso (cioà ̈, deformato elasticamente) e ad esso si sovrappone la prima pezza 12. A questo punto, si fissano lateralmente bordi perimetrali 12a, 12b, 14a, 14b della prima pezza 12 e dello strato 140 su un telaio di supporto 40 provvisto di relative puntine di fissaggio 41. Nell'esempio illustrato nelle figure, à ̈ visibile il fatto che, mantenendo in condizione sovrapposta 10 strato 140 e la prima pezza 12, mediante una prima puntina 41 si fissano primi bordi perimetrali 12a, 14a della prima pezza 12 e dello strato 140, rispettivamente, e mediante un'altra puntina 41 si fissano secondi bordi perimetrali 12b, 14b opposti della prima pezza 12 e dello strato 140.
Ulteriori puntine di fissaggio 41 , non visibili nelle figure, sono disposte lungo tutto il perimetro della prima pezza 12 e dello strato 140.
In pratica, in condizione sovrapposta, lo strato 140 in materiale elastico viene teso in modo da essere fissato con la prima pezza 12 al telaio 40 in condizione deformata.
In una fase successiva, vengono realizzate una pluralità di cuciture 19, nell'esempio indicate con i numeri di riferimento 19a, 19b, 19c. La fase di cucitura à ̈ indicata in modo schematico mediante aghi 50, tuttavia à ̈ da intendersi che la cucitura o simile fissaggio, per esempio per incollaggio oppure per termoformatura, può essere realizzato mediante una qualsiasi tecnica e macchinario convenzionali che permettono di unire la prima pezza 12 e lo strato 140.
Per ciascuna cucitura 19, si ottiene una prima zona di fissaggio 16, ed una seconda zona di fissaggio 18 adiacente alla prima zona di fissaggio 16.
Successivamente (figura 10), la struttura formata dalla prima pezza 12 e dallo strato 140 viene rimossa dal telaio 40. Il distacco dal telaio 40 comporta in pratica la cessazione di un'azione deformatrice agente sullo strato 140; lo strato 140 torna quindi elasticamente in condizione indeformata.
11 ritorno elastico dello strato 140 determina un corrugamento della prima pezza 12 con formazione di una pluralità di primi dossi 30a, 30b, 30c, e secondi dossi 130. In particolare, con primo dosso 30a, 30b, 30c si intende la piegatura che à ̈ compresa tra la rispettiva prima zona di fissaggio 16a, 16b, 16c e la rispettiva seconda zona di fissaggio 18a, 18b, 18c, in corrispondenza della suddetta zona di deformazione elastica 15, nell'ambito di una medesima cucitura 19a, 19b, 19c. Con secondo dosso 130 si intende la piegatura che à ̈ compresa tra la seconda zona di fissaggio 18a, 18b, 18c di una cucitura 19a, 19b, 19c e la prima zona di fissaggio 16a, 16b, 16c di una cucitura 19a, 19b, 19c adiacente.
In una fase successiva, lo strato 140 viene tagliato in corrispondenza di ciascun secondo dosso 130, approssimativamente seguendo esternamente (cioà ̈ all’esterno della zona di deformazione elastica 15) il perimetro delle cuciture 19a, 19b, 19c, in modo da ottenere una pluralità di seconde pezze 14 disposte solo in corrispondenza del primo dosso 30a, 30b, 30c, vale a dire seconde pezze 14 ciascuna avente un bordo 20, 22 libero e tagliato che sporge (esternamente dalla zona di deformazione elastica 15) dalla prima zona di fissaggio 16a, 16b, 16c e dalla seconda zona di fissaggio 18a, 18b, 18c. Le seconde pezze 14 corrispondono a rispettive porzioni dello strato 140 e, dopo la fase di taglio, sono tra loro strutturalmente indipendenti.
La fase di taglio à ̈ indicata in modo schematico mediante forbici 60, tuttavia à ̈ da intendersi che il taglio o simile azione di separazione può essere realizzato mediante una qualsiasi tecnica e macchinario convenzionali che permettono di interrompere la continuità strutturale dello strato 140.
Si ottiene pertanto una struttura elasticizzata 1 avente elasticità localizzata, presente solamente in corrispondenza di una zona di deformazione elastica 15, compresa tra ciascuna prima zona di fissaggio 16 e ciascuna seconda zona di fissaggio 18.
Secondo una variante di realizzazione, la fase di taglio può essere realizzata inizialmente in prossimità dei bordi perimetrali 12a, 14a, 12b, 14b per rimuovere in primo luogo dal telaio di supporto 40, la prima pezza 12 e lo strato 140, e poi procedere a separare le seconde pezze 14.
In un’ulteriore variante di realizzazione, la fase di taglio dello strato 140 à ̈ eseguita quando la prima pezza 12 e lo strato 140 sono ancora montati sul telaio 40, cioà ̈ quando lo strato 140 à ̈ elasticamente deformato e la prima pezza 12 non presenta dossi.
L'oggetto della presente divulgazione à ̈ stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti neN'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201), includente una prima pezza (12) ed almeno una seconda pezza (14), detta prima pezza (12) essendo sovrapposta e fissata alla seconda pezza (14) in corrispondenza di almeno una prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e di almeno una seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19), in cui la seconda pezza (14) Ã ̈ realizzata almeno parzialmente in materiale elastico, detta seconda pezza (14) presentando una zona interna (15) compresa tra la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c), in cui detta struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) Ã ̈ atta ad assumere una posizione tensionata ed una posizione di riposo, in cui, in detta posizione tensionata, la prima pezza (12) Ã ̈ in una condizione almeno parzialmente tesa e la zona interna (15) della seconda pezza (14) Ã ̈ in una condizione di deformazione elastica, ed in cui, in detta posizione di riposo, la prima pezza (12) presenta un dosso (30) compreso tra la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19) e tratti piani (32, 33) a lato rispettivamente di detta prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e di detta seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19).
  2. 2. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201), includente una prima pezza (12) ed almeno una seconda pezza (14), detta prima pezza (12) essendo sovrapposta e fissata alla seconda pezza (14) in corrispondenza di almeno una prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e di almeno una seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19), in cui la seconda pezza (14) Ã ̈ realizzata almeno parzialmente in materiale elastico, detta seconda pezza (14) presentando una zona interna (15) compresa tra la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c), in cui detta struttura elasticizzata (1, 101 , 201) Ã ̈ atta ad assumere una posizione di riposo ed una posizione tensionata, in cui in detta posizione di riposo, la seconda pezza (14) Ã ̈ indeformata e la prima pezza (12) presenta un dosso (30) compreso tra la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19) ed in cui, in detta posizione tensionata, la prima pezza (12) Ã ̈ in una condizione almeno parzialmente tesa e la seconda pezza (14) presenta una deformazione elastica limitata alla zona interna (15).
  3. 3. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detta seconda pezza (14) presenta bordi liberi sporgenti esternamente rispettivamente a fianco di detta prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e di detta seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19).
  4. 4. Struttura elasticizzata (1, 101 , 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e/o la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c) si estendono secondo una linea chiusa.
  5. 5. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e/o la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c) sono una cucitura (19, 19a, 19b, 19c).
  6. 6. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una cucitura (19, 19a, 19b, 19c) chiusa ad anello, in cui porzioni opposte di detta cucitura (19, 19a, 19b, 19c) chiusa ad anello fungono da prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e da seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c).
  7. 7. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) secondo la rivendicazione 6, in cui la seconda pezza (14) ha un bordo perimetrale libero (20, 22) che sporge perimetralmente da detta cucitura (19, 19a, 19b, 19c).
  8. 8. Struttura elasticizzata (1, 101 , 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di dette seconde pezze (14), dette seconde pezze (14) essendo tra loro strutturalmente indipendenti.
  9. 9. Struttura elasticizzata (1 , 101, 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima pezza (12) Ã ̈ in pelle.
  10. 10. Procedimento per realizzare una struttura elasticizzata (1 , 101, 201), il procedimento comprendendo le fasi di - fornire una prima pezza (12) e uno strato (140) in materiale almeno parzialmente elastico; - tendere lo strato (140) fino a che lo strato (140) assume una condizione deformata elasticamente; - mantenendo lo strato (140) in condizione deformata, sovrapporre ed unire tra loro la prima pezza (12) e lo strato (140) con ottenimento di una prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c,19) ed una seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19) contrapposta alla prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19), tra detta prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e detta seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19) essendo compresa una zona interna (15); - tagliare detto strato (140) a lato della prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e a lato della seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19), esternamente a detta zona interna (15), con ottenimento di una seconda pezza (14) presentante un bordo libero (20) sporgente dalla prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) ed un bordo libero (22) sporgente dalla seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19).
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, in cui durante la fase di unire la prima pezza (12) e lo strato (140) vengono realizzate una pluralità di coppie di zone di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 18, 18a, 18b, 18c, 19), ciascuna includente una prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) ed una seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19), ed in cui, durante la fase di taglio, lo strato (140) viene tagliato a lato di ciascuna prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c, 19) e a lato di ciascuna seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c, 19), esternamente alla rispettiva zona interna (15), con ottenimento di una pluralità di seconde pezze (14) tra loro strutturalmente indipendenti.
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 10 o 11 , in cui il fissaggio della prima pezza (12) con lo strato (140) Ã ̈ effettuato mediante cucitura (19, 19a, 19b, 19c).
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 10, 11 , o 12, in cui il fissaggio della prima pezza (12) con lo strato (140) Ã ̈ effettuato seguendo una linea chiusa (19, 19a, 19b, 19c), in cui la prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e la seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c) formano tratti opposti di detta linea chiusa (19, 19a, 19b, 19c).
  14. 14. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 13, in cui, prima di fissare la prima pezza (12) e lo strato (140) in corrispondenza della prima zona di fissaggio (16, 16a, 16b, 16c) e della seconda zona di fissaggio (18, 18a, 18b, 18c), la prima pezza (12) e lo strato (140) vengono bloccati insieme in corrispondenza di rispettivi bordi (12a, 12b, 14a, 14b) ad un telaio di supporto (40), ed in cui, dopo il fissaggio, la prima pezza (12) e lo strato (140) vengono rimossi dal telaio di supporto (40).
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 14, in cui la fase di taglio viene effettuata dopo aver rimosso la prima pezza (12) e lo strato (140) dal telaio di supporto (40).
  16. 16. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 15, in cui la prima pezza (12) Ã ̈ in pelle.
  17. 17. Struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) ottenibile secondo un procedimento in accordo ad una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 16.
  18. 18. Capo di abbigliamento (100, 200) includente una struttura elasticizzata (1 , 101 , 201) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, o secondo la rivendicazione 17.
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