ITVI20100301A1 - Accumulatore termico per supporti e contenitori ad uso alimentare, medicale, chimico e similari - Google Patents

Description

Descrizione

11 presente trovato riguarda un accumulatore termico per supporti e contenitori ad usi alimentare, medicale, chimico e simili, secondo la parte generale della rivendicazione 1.

Come è ben noto, sia agli addetti alla ristorazione, dai cuochi agli addetti al servizio in tavola, nonché a tutti coloro i quali praticano l’attività di cucina a livello casalingo, è spesso richiesto che le pietanze, sia durante la cottura, che durante la consumazione, debbano rimanere calde, ad una temperatura costante, per un certo tempo.

Normalmente, un prodotto alimentare caldo viene somministrato in un contenitore, quale un piatto, che si trova a temperatura ambiente per cui. in una prima fase, il piatto sottrae calore al prodotto, in quantità tanto maggiore quanto maggiore è la differenza di temperatura (ài) fra piatto e prodotto ed il At tra massa del piatto e la massa del prodotto; in una seconda fase il calore accumulato dalla coppia piatto-prodotto viene ceduto all’ambiente con velocità proporzionale al At tra il piatto-prodotto e l’ambiente esterno.

A titolo di esempio si cita la pizza, la quale, per poter essere gustata pienamente, deve essere mangiata calda.

All’atto pratico ciò non avviene, poiché la pizza, quando viene servita presenta una temperatura ottimale, quella di uscita dal forno di cottura, che però gradualmente scende, in modo che, ancora prima di essere completamente mangiata, si è già raffreddata e quindi perde in parte le sue proprietà organolettiche.

Di norma, per mantenere i cibi, depositati su vassoi, piatti e simili, caldi per un tempo adeguato, si usa riscaldare preventivamente il supporto il quale però, per impedire che si raffreddi velocemente, deve essere totalmente riscaldato ad una elevata temperatura, ciò che, all’atto pratico, comporta un notevole consumo di energia e, soprattutto, un disagio nella manipolazione del supporto caldo.

A volte, per mantenere i cibi alla giusta temperatura per un certo tempo, gli stessi vengono depositati su supporti in legno che, essendo un isolante termico, non assorbe e disperde il calore proveniente dal cibo il quale però, si raffredda comunque perchè a contatto con Γ ambiente.

Analogamente, anche nel campo medicale e chimico è spesso necessario mantenere i prodotti, i materiali, i campioni di laboratorio e quant’altro ad un determinata temperatura per un certo tempo, per cui si manifestano e devono essere superate le difficoltà sopra descritte, dovute al rapido raffreddamento del supporto.

Scopo del presente trovato è la realizzazione di un accumulatore termico, che sia di semplice realizzazione e di costo limitato, che consenta ai prodotti caldi supportati di rimanere caldi per un lungo tempo.

Specificatamente, scopo del trovato è la realizzazione di un supporto, quale una piastra, un contenitore ed altri prodotti similari, che non sottragga calore al prodotto ovvero che non influenzi, in fase di raffreddamento, la temperatura del prodotto supportato, permettendo allo stesso di rimanere a temperatura costante (di riscaldamento) per un tempo notevole.

Tale scopo è raggiunto con la realizzazione di una apparato, che funge da accumulatore di calore, in modo da migliorare notevolmente il rapporto fra la capacità termica di detta piastra rispetto a quello del prodotto, prolungando così il mantenimento del prodotto caldo.

L’accumulatore di calore di cui al trovato è costituito, nella sua forma più semplice, da due strati sovrapposti, fra i quali viene inserito uno strato di materiale termofusibile, che presenta un fase di calore latente, nel cambiamento di stato solido-liquido, di notevole durata alla temperatura richiesta, normalmente a compresa fra i 30°C ed i 70°C.

Prove di laboratorio e sperimentali hanno evidenziato che i materiali più idonei allo scopo e noti con la sigla PCM (Phase Change Materials), sono ottimali gli idrocarburi alifatici, in particolare quegli appartenenti alla famiglia delle paraffine (temperatura di fusione 54°C ed un calore latente, che assorbe in fusione e restituisce in solidificazione, pari a 36 Kcal/Kg).

Il trovato verrà meglio definito mediante la descrizione di alcune sue possibili forme di realizzazione, rese a solo titolo di esempio non limitativo, con l’aiuto delle tavole di disegno allegate, dove:

- la fig. 1 rappresenta una vista in esploso dei componenti l’accumulatore termico di cui al trovato;

- le figg. 2, 3 rappresentano delle viste in sezione di due forme di realizzazione deH’accumulatore di cui al trovato, conformato come una piastra termica;

- le figg. 4, 5 rappresentano due applicazioni, rispettivamente, in un piatto ed in un contenitore cilindrico, dell’accumulatore di cui al trovato.

Come visibile in fig. 1, l’accumulatore termico di cui al trovato si compone essenzialmente di almeno due strati, indicati con i riferimenti 1 e 2, fra i quali viene inserito un terzo strato di materiale termofusibile, indicato con il riferimento 3, il tutto essendo racchiuso tramite un bordo esterno di sigillatura.

4.

Come visibile in fig. 2, una prima forma preferenziale di realizzazione viene costituita da una piastra termica, indicata con il riferimento 10, la cui rigidità torsionale è ottenuta utilizzando due strati esterni 1.1 e 2.2, di discreto spessore, ad esempio due cartoncini, mentre lo strato intermedio 3.1 è costituito da una pellicola di materiale termofusibile.

Di contro, come visibile nella tlg.3, una seconda forma preferenziale di realizzazione è costituita da una piastra termica, indicata con il riferimento 20, la cui rigidità torsionale è ottenuta utilizzando uno strato intermedio 3.2 di spessore adeguato, ricoperto da due strati sottili 1 .2 e 2.2 di contenimento.

A titolo di esempio lo strato intermedio 3.2 può essere costituito da a una placca di materiale termofusibile oppure, più economicamente, da un elemento di supporto, quale un cartoncino ondulato o un tessuto, che trattiene del materiale termofusibile, mentre i due strati esterni 1,2 e 2.2 possono essere costituiti da due film plastici.

Infine raccumulatore termico di cui al trovato, oltre che presentarsi come un semplice piano di supporto sostanzialmente lastri forme (10, 20), può essere applicato e svolgere la sua funzione termica su oggetti di uso comune quali, ad esempio, su un piatto (fìg. 4), dove lo strato di materiale termofusibile 3.3 è inserito alla base dell’oggetto o su un contenitore cilindrico (fìg. 5), dove lo strato di materiale termofusibile 3.4 è inserito sulle pareti laterali ed eventualmente anche sulla base.

Sono ovviamente possibili le più varie forme di realizzazione e l’utilizzazione di materiali equivalenti, purché il tutto rientri nel concetto inventivo definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

1. Rivendicazioni 1. ACCUMULATORE TERMICO PER SUPPORTI E CONTENITORI AD USO ALIMENTARE, MEDICALE, CHIMICO E SIMILARI, del tipo atto a mantenere i prodotti supportati caldi per lungo tempo, detto accumulatore termico caratterizzandosi per il fatto di comprendere almeno due strati (1, 2), fra i quali viene inserito un terzo strato di materiale termofusibile (3), del tipo che presenta una fase di calore latente, nel cambiamento di stato solido-liquido, di notevole durata alla temperatura richiesta, normalmente compresa fra i 30°C ed i 70°C.
2. 2. ACCUMULATORE TERMICO, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo strato di materiale termofusibile (3), compreso nei materiali identificati con la sigla PCM (Phase Change Materials), appartiene alla categoria degli idrocarburi alifatici.
3. 3. ACCUMULATORE TERMICO, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo strato di materiale (3) rientra nella famiglia delle paraffine.
4. 4. ACCUMULATORE TERMICO, secondo un o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere conformato come una piastra termica lastriforme, dove gli strati esterni (1, 2) sono reciprocamente trattenuti tramite un bordo esterno (4) di sigillatura.
5. 5. ACCUMULTORE TERMICO, conformato come una piastra termica (10), secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i due strati esterni (1.1, 2.2) presentano uno discreto spessore, quale quello di due cartoncini, mentre lo strato intermedio (3.1) è costituito da una pellicola di materiale termofusibile.
6. 6. ACCUMULTORE TERMICO, conformato come una piastra termica (20), secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che lo strato intermedio (3.2) presenta uno spessore notevole ed è ricoperto da due strati esterni (1.2, 2.2) sottili di contenimento.
7. 7. ACCUMULATORE TERMICO, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che lo strato intermedio (3.2) è costituito da un elemento di supporto, quale un cartoncino ondulato o un tessuto, che trattiene del materiale termofusibile, mentre i due strati esterni (1.2, 2.2) sono costituiti da due film plastici.
8. 8. ELEMENTO DI SUPPORTO per prodotti caldi, caratterizzato dal fatto di essere munito delEaccumulatore termico, secondo una o più delle precedenti rivendicazioni.
9. 9. PIATTO, caratterizzato dal fatto di essere munito sulla base di uno strato di materiale termofusibile (3.3), secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7.
10. 10. CONTENITORE, caratterizzato da fatto di essere munito sulle pareti laterali ed, eventualmente, anche sulla base, di uno strato di materiale termofusibile (3.4), secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7.