ITVI20090032A1 - Metodo per l'allargatura di pelli e macchina allargatrice atta a realizzare tale metodo - Google Patents

Metodo per l'allargatura di pelli e macchina allargatrice atta a realizzare tale metodo

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ITVI20090032A1
ITVI20090032A1 IT000032A ITVI20090032A ITVI20090032A1 IT VI20090032 A1 ITVI20090032 A1 IT VI20090032A1 IT 000032 A IT000032 A IT 000032A IT VI20090032 A ITVI20090032 A IT VI20090032A IT VI20090032 A1 ITVI20090032 A1 IT VI20090032A1
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IT000032A
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Attilio Bauce
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Bauce Tri Ma S R L
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C14SKINS; HIDES; PELTS; LEATHER
    • C14BMECHANICAL TREATMENT OR PROCESSING OF SKINS, HIDES OR LEATHER IN GENERAL; PELT-SHEARING MACHINES; INTESTINE-SPLITTING MACHINES
    • C14B1/00Manufacture of leather; Machines or devices therefor
    • C14B1/26Leather tensioning or stretching frames; Stretching-machines; Setting-out boards; Pasting boards

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Description

METODO PER L'ALLARGATURA DI PELLI E MACCHINA ALLARGATRICE ATTA A REALIZZARE TALE METODO.
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un metodo di allargatura di pelli, particolarmente adatto ad essere impiegato in conceria.
L'invenzione concerne altresì una macchina allargatrice per pelli, atta ad impiegare il suddetto metodo.
Com'à ̈ noto, la lavorazione delle pelli prevede generalmente due fasi di concia, note rispettivamente con i nomi “wet blue†e “riconcia†.
Dopo ciascuna fase di concia à ̈ presente un’operazione di pressatura, per eliminare l’acqua assorbita dalla pelle durante la fase di concia. Prima della pressatura, la pelle bagnata viene sottoposta ad un’operazione di allargatura che serve sia a distenderla, così da eliminare eventuali pieghe dovute alle fasi precedenti, sia per aumentare la superficie della pelle, che costituisce uno dei parametri considerati per la vendita.
Si comprende pertanto che ottenere un elevato allargamento della pelle sia un requisito fondamentale per una buona allargatura.
Secondo la tecnica nota, l’allargatura viene eseguita in macchine allargatrici provviste di un nastro trasportatore sul quale viene adagiata la pelle, che coopera con rulli di trascinamento per fare avanzare la pelle ad una prefissata velocità lungo una traiettoria di avanzamento.
L’allargatura viene ottenuta mediante cilindri allargatori posti a contatto con la pelle i quali, ruotando ad una velocità diversa rispetto alla velocità di trascinamento, applicano una corrispondente trazione sulla pelle diretta parallelamente alla traiettoria di avanzamento.
La superficie dei cilindri allargatori à ̈ inoltre provvista di lame elicoidali, che si sviluppano in modo speculare dal centro del cilindro verso le sue estremità, per forzare l’allargamento della pelle anche nella sua direzione trasversale.
Un primo metodo di allargatura prevede che la pelle venga disposta sul nastro trasportatore nel senso della lunghezza, ovvero con la linea della schiena parallela alla traiettoria di avanzamento definita dal nastro trasportatore.
Per semplicità, la suddetta lavorazione verrà in seguito denominata “allargatura longitudinale†.
Sebbene la suddetta allargatura longitudinale sia adatta a venire realizzata in continuo, ovvero con la pelle che avanza sempre nel medesimo verso, essa presenta tuttavia un limite nell'allargamento ottenibile.
Infatti, com’à ̈ noto, le pelli cedono in misura maggiore in direzione trasversale alla direzione della schiena piuttosto che in direzione longitudinale.
In altre parole, una trazione esercitata trasversalmente alla schiena consente di ottenere un maggior allargamento rispetto alla stessa trazione esercitata parallelamente alla schiena.
La ragione di tale differenza deriva principalmente dal fatto che la zona della schiena presenta uno spessore maggiore rispetto alle zone laterali, che ostacola l'allungamento.
Nel metodo sopra descritto, la massima forza di trazione à ̈ quella ottenuta dalla rotazione dei cilindri allargatori secondo la direzione della schiena.
Viceversa, la trazione trasversale esercitata dalle lame elicoidali à ̈ piuttosto limitata, in quanto esse hanno la tendenza a scivolare sulla superficie della pelle.
Pertanto, la massima trazione viene applicata nella direzione meno favorevole al cedimento e, quindi, produce un effetto limitato.
Un secondo metodo noto di allargatura, che verrà denominato “allargatura trasversale†, prevede di introdurre la pelle nella macchina con la schiena ortogonale alla traiettoria di avanzamento e, quindi, parallela all'asse del cilindro allargatore.
In questo caso, poiché il cilindro allargatore esercita la massima trazione nella direzione di massimo cedimento della pelle, si ottiene un allargamento maggiore rispetto al metodo descritto in precedenza. Tuttavia, questo metodo presenta l'inconveniente di non consentire la lavorazione in continuo dell'intera pelle,
Infatti, a causa della variazione di spessore dalla schiena verso i lati, per ottenere una lavorazione uniforme della pelle à ̈ necessario lavorarla separatamente da ciascun fianco verso la schiena.
Inoltre, in alcuni casi à ̈ necessario evitare di lavorare la zona della schiena in quanto, a causa del maggior spessore di questa zona, la lavorazione può causare la formazione di pieghe indesiderate.
In altri casi, le pelli possono essere particolarmente soggette a lacerarsi in corrispondenza della zona della schiena.
Per i motivi sopra menzionati, la pelle deve venire allargata metà per volta, inserendola nella macchina prima su un fianco e poi sull'altro. Pertanto, si comprende che l’allargatura trasversale comporta una lavorazione discontinua, in quanto la pelle deve venire lavorata per metà, quindi estratta dalla macchina, ruotata di 180° e nuovamente inserita dal fianco opposto per lavorarne la seconda metà.
E’ quindi evidente che questo metodo presenta l'inconveniente di richiedere più tempo e, quindi, di essere più costoso rispetto al metodo descritto in precedenza.
Inoltre, poiché le operazioni di estrazione, rotazione ed introduzione vengono eseguite manualmente dagli operatori, sorge l'ulteriore inconveniente che à ̈ richiesta la presenza costante degli operatori, che causa ulteriore aggravio di costo ed un maggior affaticamento degli operatori.
La presente invenzione si prefigge di superare gli inconvenienti sopra descritti appartenenti alla tecnica nota.
In particolare, à ̈ scopo dell'invenzione realizzare un metodo di allargatura trasversale che consenta la lavorazione dell’intera pelle facendola avanzare secondo un unico verso.
Questo scopo viene raggiunto da un metodo di allargatura secondo la rivendicazione principale, nonché da una macchina allargatrice secondo la rivendicazione 8, atta a realizzare tale metodo, Ulteriori caratteristiche di dettaglio dell'invenzione vengono date nelle relative rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, il metodo dell’invenzione consente di raggiungere un maggior piedaggio della pelle rispetto ai metodi noti di lavorazione in continuo, ottenendo pertanto un maggior guadagno.
Viceversa, la possibilità di lavorare le pelli in continuo consente di ridurre i tempi di lavorazione e, quindi, i costi rispetto ai metodi noti che richiedono una lavorazione discontinua, pur raggiungendo la stessa efficacia di allargatura.
Lo scopo ed i vantaggi sopra menzionati si comprenderanno durante la descrizione di una preferita forma esecutiva dell'invenzione, data a titolo indicativo e non limitativo con riferimento alle tavole di disegno allegate, dove:
la fig. 1 rappresenta schematicamente la macchina allargatrice dell'invenzione, in vista assonometrica;
- la fig. 2 rappresenta una vista laterale della macchina di fig. 1 ; la fig. 3 rappresenta un particolare della macchina di fig. 1 , in una diversa condizione operativa;
la fig. 4 rappresenta la macchina di fig. 1 , assieme ad una pressa di tipo noto;
- le figg. 5, 6 e 7 rappresentano schematicamente una pelle sottoposta a differenti lavorazioni secondo altrettante varianti del metodo dell'invenzione.
Il metodo dell’invenzione verrà esposto con riferimento alla macchina allargatrice rappresentata in fig. 1 , ivi complessivamente indicata con 1 , che viene di seguito descritta.
Evidentemente, il metodo e la macchina allargatrice 1 dell’invenzione trovano applicazione sia dopo la concia “wet blue†che dopo la riconcia.
La macchina allargatrice 1 comprende una zona di carico 2, sulla quale à ̈ possibile disporre una pelle 20 distesa, e mezzi di trascinamento 3 della pelle secondo un verso di avanzamento X lungo una traiettoria di avanzamento, alimentati dalla zona di carico 2.
La macchina 1 comprende inoltre un gruppo allargatore 4, cooperante con i mezzi di trascinamento 3 per applicare su una prima zona di lavoro 20a della pelle 20 una prima trazione T1 concorde al verso di avanzamento X e, su una seconda zona di lavoro 20b della pelle 20, una seconda trazione T2 opposta al verso di avanzamento X, secondo quando schematicamente indicato in fig. 5.
In particolare, le due zone di lavoro 20a, 20b sono evidenziate in figura mediate diversi tratteggi.
Secondo l'invenzione e come rappresentato nelle figg. 1 e 2, la macchina 1 comprende un rilevatore 5 per rilevare la lunghezza complessiva della pelle 20 secondo la traiettoria di avanzamento, operativamente connessa ad un'unità di elaborazione, non rappresentata.
L'unità di elaborazione à ̈ configurata per calcolare la lunghezza di ciascuna zona di lavoro 20a, 20b secondo la direzione di avanzamento della pelle in funzione della lunghezza complessiva della pelle, ad esempio moltiplicando quest’ultima per prefissate percentuali.
E’ inoltre presente un'unità di controllo del gruppo allargatore 4, non rappresentata, operativamente connessa all'unità di elaborazione per comandare selettivamente l'applicazione di ciascuna delle trazioni T1 , T2 sulle corrispondenti zone di lavoro 20a, 20b della pelle.
La rilevazione della lunghezza complessiva della pelle 20 consente di stabilire la posizione della sua zona centrale che, nel caso di avanzamento trasversale della pelle, coincide con la zona di sviluppo della schiena 21 , rappresentata schematicamente in fig. 5.
E’ quindi possibile introdurre la pelle 20 in direzione trasversale, in quanto l’unità di controllo della macchina 1 à ̈ in grado di azionare il gruppo allargatore 4 in base alla posizione della schiena li .
In particolare, il gruppo allargatore 4 può venire comandato per esercitare una prima trazione T1 sulla prima metà della pelle 20a, ovvero nella zona che si estende da un bordo laterale 22a alla schiena 21, ed una seconda trazione T2 sull’altra metà della pelle 20b.
Questo consente di ottenere una lavorazione uniforme su entrambe le metà 20a, 20b della pelle 20, senza che sia necessario dover arrestare l'avanzamento della pelle lungo la macchina 1.
Pertanto, à ̈ raggiunto lo scopo di consentire l’allargamento delle pelli in direzione trasversale mediante un avanzamento continuo.
Di conseguenza, vantaggiosamente, il metodo dell’invenzione consente di ridurre i tempi di lavorazione e, quindi, i costi rispetto ai metodi di allargatura trasversale di tipo noto.
Inoltre, vantaggiosamente, l'allargatura trasversale consente di ottenere una maggiore superficie finale della pelle rispetto a quella ottenuta con le macchine in continuo di tipo noto, le quali adottano la tecnica di allargatura longitudinale.
Ancora vantaggiosamente, l’invenzione consente di ridurre l’impegno degli operatori e, quindi, limitarne l’affaticamento, rispetto ai metodi noti che consentono di ottenere allargamenti equivalenti.
Come si osserva sempre nelle figg. 1 e 2, i mezzi di trascinamento 3 comprendono preferibilmente due unità di trascinamento 6-6’ e 7-7’, disposte rispettivamente a monte e a valle del gruppo allargatore 4 secondo il verso di avanzamento X.
Ciascuna unità di trascinamento à ̈ costituita da una coppia di elementi trascinanti 6, 6’ e 7, 7’ associati a mezzi di motorizzazione, che cooperano reciprocamente su lati opposti della pelle 20 per farla avanzare ad una prefissata velocità.
Per quanto concerne il gruppo allargatore 4, esso comprende due unità allargatrici 8 e 8’, ciascuna delle quali à ̈ configurata per applicare alla pelle 20 una corrispondente trazione T1 , T2 in modo indipendente rispetto all’altra unità allargatrice.
Preferibilmente, ciascuna unità allargatrice 8, 8’ comprende un rispettivo cilindro allargatore 9, 9’ disposto con asse trasversale alla traiettoria di avanzamento.
Entrambi i cilindri allargatori 9, 9’ sono affacciati ad una superficie 11 che sostiene la pelle 20 e che, preferibilmente, appartiene ad un primo nastro trasportatore 11a.
Inoltre, ciascun cilindro 9, 9’ à ̈ associato a mezzi di motorizzazione, non rappresentati, che gli imprimono una rotazione attorno al suo asse.
In particolare, la velocità tangenziale dei cilindri 9, 9’ à ̈ diversa dalla velocità di avanzamento della pelle 20 definita dai mezzi di trascinamento 3.
Pertanto, quando uno qualsiasi dei cilindri 9, 9’ si trova a contatto con la pelle 20, la sua rotazione esercita sulla stessa una trazione T1 , T2 di grandezza e verso dipendenti dalla differenza tra le suddette velocità.
Di conseguenza, la cooperazione uno qualsiasi dei cilindri 9, 9’ ed i mezzi di trascinamento 3 nella zona della pelle 20 compresa tra di essi produce una tensione sulla pelle stessa, la quale subisce un allargamento nella direzione del suo avanzamento.
Come anticipato, le trazioni T1, T2 prodotte dai due cilindri allargatori 9, 9’ sono tra loro contrapposte e questo viene ottenuto, preferibilmente, mediante rotazioni contrapposte dei cilindri 9, 9’.
In particolare, con riferimento alle figg. da 2 a 4 e procedendo secondo il verso di avanzamento X, il primo cilindro allargatore 9 ruota in senso antiorario, mentre il secondo cilindro 9’ ruota in senso orario.
Sono altresì previsti mezzi attuatori 10, 10’ per la movimentazione indipendente di ciascun cilindro 9, 9’ tra una posizione di riposo distanziata dalla pelle ed una posizione di trazione a contatto con la pelle.
La posizione di lavoro dei cilindri 9, 9’ à ̈ rappresentata in fig. 2, mentre la fig. 3 illustra a scopo esemplificativo il dettaglio del gruppo allargatore 4, con i cilindri 9, 9’ in posizione di riposo.
Evidentemente, come già precisato, durante l'impiego della macchina 1 i due cilindri 9, 9’ possono venire disposti nell’una o nell’altra posizione in modo indipendente l’uno dall’altro.
I mezzi attuatori 10, 10’ consentono, mediante l’azione deN'unità di controllo a cui sono connessi, l'applicazione selettiva delle due trazioni T1 , T2 sulla pelle 20 indipendentemente l'una dall'altra, mediante la suddetta movimentazione dei rispettivi cilindri allargatori 9 , 9’.
Pertanto, vantaggiosamente, à ̈ possibile modificare a piacimento le lunghezze delle zone di lavoro 20a, 20b per ottenere diverse lavorazioni, come si comprenderà durante la descrizione del metodo dell'invenzione.
Preferibilmente ma non necessariamente, ciascun cilindro allargatore 9, 9’ presenta superficialmente una serie di lame elicoidali di tipo noto, sviluppate in modo da stirare la pelle dal centro verso l’esterno del rispettivo cilindro quando questo ruota a contatto con la pelle. Vantaggiosamente, la presenza di due cilindri allargatori 9, 9’, ciascuno cooperante con una rispettiva coppia di elementi trascinanti 6-6’ e 7-7’ consente di applicare indipendentemente le due trazioni in corrispondenti zone della pelle, anche parzialmente sovrapposte tra loro, ottenendo i vantaggi che saranno di seguito descritti in riferimento al metodo dell'invenzione.
È tuttavia evidente che, in varianti esecutive dell'invenzione, le coppie di elementi trascinanti 6-6’ e 7-7’ ed i cilindri allargatori 9, 9’ possono essere in numero diverso da due.
Per esempio, una variante esecutiva non rappresentata può prevedere un unico cilindro allargatore interposto tra due coppie di elementi trascinanti, atto a ruotare in entrambi i versi per cooperare con l’una o l’altra coppia di elementi trascinanti ed applicare due diverse trazioni nelle diverse zone di lavoro della pelle.
Una diversa variante esecutiva può invece prevedere un'unica coppia di elementi trascinanti, interposta tra due cilindri allargatori e cooperante con entrambi per ottenere le due diverse trazioni sulla pelle.
Come si osserva in fig. 4, la macchina 1 dell’invenzione può venire disposta immediatamente a monte di una pressa asciugatrice 16, la quale comprende due nastri in materiale poroso tra loro contrapposti che trascinano la pelle e la spremono.
In questo caso, preferibilmente, la suddetta coppia di nastri porosi funge anche da seconda coppia di elementi trascinanti 7, 7’ per la macchina asciugatrice 1, consentendo vantaggiosamente di ottenere una maggior compattezza ed una minor complessità costruttiva di quest’ultima.
Per quanto concerne il rilevatore di lunghezza 5, esso comprende due sensori 12, 13 atti a rilevare la presenza o l'assenza della pelle 20 in punti di rilevamento prefissati, disposti lungo la traiettoria di avanzamento e ad una prefissata distanza tra loro.
In particolare, un primo sensore 12 Ã ̈ atto a segnalare il transito attraverso una prima posizione predefinita del primo bordo laterale 22a della pelle 20 durante il suo movimento lungo la traiettoria di avanzamento.
Il secondo sensore 13, disposto a monte del primo sensore 12 rispetto al verso di avanzamento X, segnala invece il transito del secondo bordo laterale 22b della pelle 20 attraverso una seconda posizione predefinita.
L’unità di elaborazione comprende inoltre un orologio per misurare l'intervallo di tempo che intercorre tra i segnali dei sensori 12, 13. Noti la velocità di avanzamento della pelle 20, la distanza tra i due sensori 12, 13 e l'intervallo di tempo tra i rispettivi segnali, à ̈ possibile calcolare la lunghezza complessiva della pelle.
L’uso di due sensori per rilevare separatamente il transito di un corrispondente bordo laterale della pelle consente, vantaggiosamente, di limitare la lunghezza della zona di carico 2 a monte del gruppo allargatore 4 e, quindi, l'ingombro della macchina 1. Infatti, due sensori 12, 13 possono venire disposti uno a monte e uno a valle della zona di carico 2, la quale pertanto può avere una lunghezza non molto superiore a quella massima prevista per la pelle. E’ comunque evidente che varianti esecutive della macchina 1 possono prevedere anche un unico sensore per rilevare il passaggio di entrambi i bordi laterali della pelle, sebbene questo comporti la necessità di una zona di carico 2 di lunghezza circa doppia rispetto alla massima lunghezza complessiva prevista per la pelle.
Con due sensori 12, 13 allineati lungo una direzione parallela alla traiettoria di avanzamento, Ã ̈ possibile rilevare la lunghezza complessiva della pelle lungo una direttrice ortogonale alla schiena 21.
Una variante esecutiva non rappresentata prevede che, al posto di uno o di entrambi i sensori 12, 13, vengano impiegati rispettivi gruppi di sensori per rilevare lunghezze secondo più direttrici, così da calcolare ottenere una lunghezza complessiva della pelle che à ̈ una media delle suddette lunghezze rilevate.
Per quanto riguarda la zona di carico 2, essa comprende preferibilmente una superficie di trasporto 14, appartenente ad esempio ad un secondo nastro trasportatore 14b, movimentata indipendentemente dai mezzi di trascinamento 3 mediante rispettivi mezzi di motorizzazione.
Vantaggiosamente, la superficie di trasporto 14 consente di posizionare la pelle 20 con la direzione di sviluppo Y della schiena 21 (fig. 5) disposta ortogonalmente alla traiettoria di avanzamento, ovvero in modo ottimale per realizzare il successivo allargamento. Il fatto che la superficie di trasporto 14 sia indipendente dai mezzi di trascinamento 3 consente di posizionare con precisione la pelle 20 senza arrestare i mezzi di trascinamento 3 e, quindi, senza arrestare l’eventuale allargatura di altre pelli già in lavorazione sulla macchina 1.
Preferibilmente, la superficie di trasporto 14 comprende due zone piane 15a e 15b incidenti tra loro, raccordate da una zona intermedia 15c che si estende ortogonalmente alla traiettoria di avanzamento attraverso la superficie di trasporto 14.
Pertanto, vantaggiosamente, l'operatore può orientare la pelle 20 in modo corretto appoggiandone la schiena 21 in corrispondenza della suddetta zona intermedia 15c, che quindi funge da riferimento.
Preferibilmente, la zona intermedia 15c à ̈ spostata verso il bordo posteriore della superficie di trasporto 14, in modo che poco più di metà pelle si appoggi sulla superficie di trasporto 14 e che un lembo dell'altra metà penzoli verticalmente dal suddetto bordo posteriore. Preferibilmente, il sensore disposto a valle della zona di carico 2 à ̈ un sensore ottico 12, ad esempio una fotocellula, disposta superiormente al primo nastro trasportatore 11a.
Per quanto riguarda invece il sensore 13 a monte della zona di carico 2, esso à ̈ preferibilmente disposto in corrispondenza del lembo penzolante della pelle 20, sul lato di questa rivolto verso la superficie di trasporto 14.
Vantaggiosamente, questa disposizione consente di sfruttare la dimensione verticale della macchina 1 per rilevare la lunghezza complessiva della pelle, così da limitarne l’ingombro in lunghezza. Preferibilmente, il secondo sensore 13 à ̈ del tipo atto a rilevare l’umidità della pelle, la quale in seguito alle operazioni di concia contiene acqua.
Il sensore di umidità 13 à ̈ particolarmente adatto a venire impiegato in corrispondenza del tratto della pelle penzolante dalla superficie di trasporto 14, laddove altri tipi di sensori, in particolare quelli ottici, potrebbero invece risentire negativamente degli effetti di eventuali schizzi d'acqua e dello sviluppo di umidità che si ha in tale zona.
La macchina allargatrice 1 sopra descritta à ̈ particolarmente adatta a realizzare il metodo di allargatura dell'invenzione, che comprende le operazioni seguenti:
- distendere la pelle 20 su una superficie di supporto 11 ;
- fare avanzare la pelle secondo un verso di avanzamento X lungo una traiettoria di avanzamento ortogonale alla direzione di sviluppo Y della schiena 21 della pelle 20;
rilevare la lunghezza complessiva della pelle 20 secondo la traiettoria di avanzamento;
calcolare una prima lunghezza di lavoro ed una seconda lunghezza di lavoro in funzione della lunghezza complessiva della pelle;
applicare una prima trazione T1 concorde al verso di avanzamento X su una prima zona di lavoro 20a della pelle, che si estende secondo la traiettoria di avanzamento per una lunghezza pari alla suddetta prima lunghezza di lavoro;
applicare una seconda trazione T2 opposta al verso di avanzamento X su una seconda zona di lavoro 20b della pelle, che si estende secondo la traiettoria di avanzamento per una lunghezza pari alla suddetta seconda lunghezza di lavoro.
Il calcolo delle lunghezze di lavoro viene effettuato preferibilmente moltiplicando la lunghezza complessiva della pelle per corrispondenti percentuali prefissate che, preferibilmente ma non necessariamente, sono uguali tra loro.
Preferibilmente, ciascuna delle zone si lavoro 20a, 20b, individuate in fig. 5 da tratteggi diversi, si estende tra un corrispondente bordo laterale 22a, 22b della pelle 20 e la zona centrale della schiena 21 , per produrre sulla pelle una lavorazione simmetrica e, quindi, complessivamente più regolare.
Preferibilmente, le percentuali prefissate sono pari al 50%, così da allargare la pelle per l’intera sua superficie, metà in un senso e l’altra metà nel senso opposto.
Secondo una variante esecutiva del metodo dell'invenzione, rappresentata in fig. 6, le percentuali prefissate sono invece inferiori al 50%.
Vantaggiosamente, questo consente di evitare l’allargamento della zona centrale della pelle, particolarmente dannosa con pelli che presentino difetti nella parte centrale, ad esempio fori, che potrebbero danneggiarsi durante un’eventuale allargamento.
Un’ulteriore variante esecutiva, rappresentata in fig. 7, prevede che le percentuali prefissate siano superiori al 50%, per ottenere una lavorazione incrociata della parte centrale della pelle 21 , nella quale vengono applicate entrambe le trazioni T1 , T2.
Questa variante esecutiva consente, vantaggiosamente, di ottenere la massima resa su pelli che presentano uno spessore maggiore nella zona della schiena 21 rispetto alle zone laterali.
Operativamente e con riferimento alla fig. 2, la pelle 20 viene disposta sul secondo nastro trasportatore 14a, con la schiena 21 allineata alla zona intermedia 15c.
Quindi, l’operatore comanda l'avanzamento del nastro trasportatore 14a, in modo da trasferire la pelle sul primo nastro trasportatore 11a, che la fa avanzare verso il gruppo allargatore 14.
Durante l’avanzamento, i sensore ottico 12 e di umidità 13 rilevano i passaggi rispettivamente del primo bordo 22a e del secondo bordo 22b della pelle e trasmettono all’unità di elaborazione corrispondenti segnali.
L’unità di elaborazione misura l’intervallo di tempo tra i due segnali mediante un orologio e lo mette in relazione con la velocità di avanzamento per calcolare la lunghezza della pelle.
Quindi, l’unità di elaborazione calcola la lunghezza di ciascuna delle zone di lavoro 20a, 20b in base alle percentuali prefissate e determina le corrispondenti durate dell’applicazione di ciascuna trazione T1 , 12.
La pelle viene intercettata dalla prima coppia di elementi trascinanti 6, 6’ e, successivamente, dal primo cilindro allargatore 9, che applica la suddetta trazione T1 sulla lunghezza calcolata per la prima zona di lavoro 20a.
Conclusa la lavorazione, ad esempio in corrispondenza della schiena 21 della pelle, il cilindro allargatore 9 viene disposto in posizione di riposo.
Nel frattempo, la pelle viene intercettata dalla seconda coppia di elementi trascinanti 7, 7’, mentre il secondo cilindro allargatore 9’ si trova ancora in posizione di riposo.
II secondo cilindro 9’ viene disposto in posizione di lavoro in corrispondenza al passaggio del bordo d’ingresso della seconda zona di lavoro 20b.
Il secondo cilindro 9’ applica la trazione T2 sulla zona di lavoro 20b e viene mantenuto in posizione di lavoro fino al completamento della lavorazione.
Per quanto finora detto, si comprende che il metodo di allargatura e la macchina allargatrice dell'invenzione raggiungono entrambi lo scopo prefissato.
In particolare, essi consentono di effettuare in continuo l'allargatura trasversale di una pelle, così da ottenerne il massimo sviluppo superficiale.
In fase esecutiva, alla macchina ed al metodo dell'invenzione potranno essere apportate ulteriori modifiche o varianti che, quantunque non descritte e non rappresentate nei disegni, qualora dovessero rientrare nell'ambito delle rivendicazioni che seguono, si dovranno ritenere tutte protette dal presente brevetto.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo di allargatura di pelli caratterizzato dal fatto di comprendere le operazioni seguenti: - disporre una pelle (20) distesa su una superficie di supporto (11); - fare avanzare detta pelle (20) secondo un verso di avanzamento (X) lungo una traiettoria di avanzamento ortogonale alla direzione di sviluppo (Y) della schiena (21) di detta pelle (20); - rilevare la lunghezza complessiva di detta pelle (20) secondo detta traiettoria di avanzamento; - calcolare una prima lunghezza di lavoro ed una seconda lunghezza di lavoro in funzione di detta lunghezza complessiva; - applicare una prima trazione (T1) concorde a detto verso di avanzamento (X) su una prima zona di lavoro (20a) di detta pelle (20), che si estende secondo la direzione di avanzamento per una lunghezza pari a detta prima lunghezza di lavoro; - applicare una seconda trazione (T2) opposta a detto verso di avanzamento (X) su una seconda zona di lavoro (20b) di detta pelle (20), che si estende secondo la direzione di avanzamento per una lunghezza pari a detta seconda lunghezza di lavoro.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che il calcolo di detta lunghezza complessiva comprende il rilevamento dell'intervallo di tempo che intercorre tra i passaggi di due bordi opposti (22a, 22b) di detta pelle (20) attraverso rispettive posizioni di rilevamento prefissate lungo detta traiettoria di avanzamento.
  3. 3) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1) o 2) caratterizzato dal fatto che ciascuna lunghezza di lavoro viene calcolata moltiplicando detta lunghezza complessiva per una corrispondente percentuale prefissata.
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che dette prefissate percentuali sono pari al 50%.
  5. 5) Metodo secondo la rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che dette prefissate percentuali sono superiori al 50%.
  6. 6) Metodo secondo la rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che dette prefissate percentuali sono inferiori al 50%.
  7. 7) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette zone di lavoro (20a, 20b) Ã ̈ delimitata da un corrispondente bordo (22a, 22b) di detta pelle (20).
  8. 8) Macchina allargatrice (1) per pelli (20) comprendente: - una zona di carico (2) di una pelle (20); - mezzi di trascinamento (3) di detta pelle (20) lungo una traiettoria di avanzamento per definire un verso di avanzamento (X), alimentati da detta zona di carico (2); - un gruppo allargatore (4) cooperante con detti mezzi di trascinamento (3) per applicare su una prima zona di lavoro (20a) di detta pelle (20) una prima trazione (T1) concorde a detto verso di avanzamento (X) e su una seconda zona di lavoro (20b) di detta pelle (20) una seconda trazione (T2) opposta a detto verso di avanzamento (X); caratterizzata dal fatto di comprendere: - un rilevatore (5) della lunghezza complessiva di detta pelle (20) secondo detta traiettoria di avanzamento; - un'unità di elaborazione operativamente connessa a detto rilevatore di lunghezza (5) per il calcolo della lunghezza di ciascuna di dette zone di lavoro (20a, 20b) secondo la direzione di avanzamento in funzione di detta lunghezza complessiva; - un’unità di controllo di detto gruppo allargatore (4), operativamente connessa a detta unità di elaborazione per comandare selettivamente l'applicazione di ciascuna trazione (T1 , T2) sulla corrispondente zona di lavoro (20a, 20b) di detta pelle (20).
  9. 9) Macchina (1) secondo la rivendicazione 8) caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trascinamento (3) comprendono almeno una coppia di elementi trascinanti (6, 6’, 7, 7’), cooperanti reciprocamente su lati opposti di detta pelle (20) ed associati a mezzi di motorizzazione.
  10. 10) Macchina (1) secondo la rivendicazione 9) caratterizzata dai fatto di comprendere una prima coppia di elementi trascinanti (6, 6’) disposta a monte di detto gruppo allargatore (4) ed una seconda coppia di elementi trascinanti (7, 7’) disposta a valle di detto gruppo allargatore (4) secondo detto verso di avanzamento (X).
  11. 11) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 9) o 10) caratterizzata dal fatto che detto gruppo allargatore (4) comprende una prima unità allargatrice (8) per applicare a detta pelle una prima trazione (T1) ed una seconda unità allargatrice (8’) per applicare a detta pelle (20) una seconda trazione (T2), dette unità allargatrici (8, 8’) operando in modo reciprocamente indipendente.
  12. 12) Macchina (1) secondo la rivendicazione 11) caratterizzata dal fatto che ciascuna di dette unità allargatrici (8, 8’) comprende un cilindro allargatore (9, 9’) con asse trasversale rispetto a detta traiettoria di avanzamento, affacciato ad una superficie di supporto (11) per detta pelle (20) ed associato a mezzi di motorizzazione per la rotazione secondo detto asse.
  13. 13) Macchina (1) secondo la rivendicazione 12) caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi attuatori (10, 10’) per la movimentazione ciascun cilindro allargatore (9, 9') indipendentemente dall’altro, tra una posizione di riposo distanziata da detta pelle (20) ed una posizione di trazione a contatto con detta pelle (20).
  14. 14) Macchina (1) secondo la rivendicazione 13) caratterizzata dal fatto che ciascun cilindro allargatore (9, 9’) à ̈ provvisto di lame elicoidali.
  15. 15) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12) a 14) caratterizzata dal fatto che detti cilindri allargatori (9, 9’) presentano versi di rotazione contrapposti.
  16. 16) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8) a 15) caratterizzata dal fatto che detto rilevatore di lunghezza (5) comprende almeno un sensore (12, 13) di presenza / assenza di detta pelle (20) in una posizione di rilevamento prefissata lungo detta traiettoria di avanzamento.
  17. 17) Macchina (1) secondo la rivendicazione 16) caratterizzata dal fatto di comprendere due detti sensori (12, 13), che definiscono rispettive posizioni di rilevamento disposte ad una prefissata distanza reciproca secondo detta traiettoria di avanzamento.
  18. 18) Macchina (1) secondo la rivendicazione 17) caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti sensori (12, 13) Ã ̈ un sensore ottico (12).
  19. 19) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 17) o 18) caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti sensori (12, 13) à ̈ un sensore di umidità (13).
  20. 20) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17) a 19) caratterizzata dal fatto che un primo di detti sensori (13) Ã ̈ disposto a valle di detta zona di carico (2) ed un secondo di detti sensori (12) Ã ̈ disposto a monte di detta zona di carico (2) secondo detto verso di avanzamento (X).
  21. 21) Macchina (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8) a 20) caratterizzata dal fatto che detta zona di carico (2) comprende una superficie di trasporto (14) associata a mezzi di motorizzazione per movimentarla in modo indipendente da detti mezzi di trascinamento (3).
  22. 22) Macchina (1) secondo la rivendicazione 21) caratterizzata dal fatto che detta superficie di trasporto (14) comprende due zone piane (15a, 15b) incidenti tra loro e raccordate da una zona intermedia (15c) che si estende ortogonalmente a detta traiettoria di avanzamento attraverso detta superficie di trasporto (14). Per incarico.
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