ITUA20163482A1

ITUA20163482A1 - Dispositivo per la produzione di fili o filati fiammati

Info

Publication number: ITUA20163482A1
Application number: ITUA2016A003482A
Authority: IT
Inventors: Roberto Badi; Giuseppe Bosisio; Antonio Ripamonti
Original assignee: Ssm Giudici S R L
Priority date: 2016-05-16
Filing date: 2016-05-16
Publication date: 2017-11-16
Also published as: EP3246438A1; JP7131788B2; ES2769598T3; TWI765886B; TW201808769A; JP2017222968A; CN107385612B; EP3246438B1; IL252169A0; CN107385612A; IL252169B

Description

DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI FILI O FILATI FIAMMATI

Descrizione

Campo Tecnico

La presente invenzione concerne il settore della produzione di fili e filati. Più in particolare, forme di realizzazione qui descritte riguardano perfezionamenti ai dispositivi per la produzione di filati fiammati (filati “slub”).

Arte Anteriore

Nel settore tessile vi è una continua ricerca di nuovi filati per ottenere particolari effetti tecnici ed estetici. E’ noto nella tecnologia tessile realizzare filati fantasia cosiddetti “fiammati”, in cui, tramite un opportuno dispositivo di fiammatura o unità di fiammatura, vengono inserite nel filato zone di accumulo, cioè irregolarità dello spessore del filato medesimo. Esempi di dispositivi di fiammatura sono descritti in EP0299131, US6820405, US4368612. Questi dispositivi sono disposti lungo il percorso di alimentazione del filato e afferrano periodicamente il filato alimentato per modificarne ed allungarne temporaneamente il percorso. Una volta allungato il percorso del filato, questo viene rilasciato così da formare un accumulo che, nel prodotto finito, genera un effetto di fiammatura .

Per ottenere un’alimentazione corretta del filo lungo il suo percorso verso una zona di avvolgimento è necessario che il dispositivo di fiammatura non provochi irregolarità nell’alimentazione, ad esempio che non provochi accidentali pinzature del filo. I dispositivi di fiammatura dell’arte corrente non sono sceveri da problemi sotto questo punto di vista.

Vi è quindi la perdurante necessità di perfezionare i dispositivi di fiammatura per renderli più funzionali e modulari, dando la possibilità di creare fiammature casuali , non ripetitive per determinare l'effetto sul tessuto finale.

Sommario

Al fine risolvere in tutto od in parte uno o più dei problemi dei dispositivi di fiammatura dell’arte corrente, viene previsto un dispositivo di fiammatura di fili comprendente: un elemento lineare estendentesi trasversalmente ad un percorso del filo; uno scivolo di rilascio del filo, con una superficie di scorrimento del filo, estendentesi dall’elemento lineare e inclinata rispetto ad esso; un cursore mobile di moto alternato parallelamente all’elemento lineare e configurato per spingere il filo lungo la superficie inclinata dello scivolo di rilascio del filo. Vantaggiosamente, l’elemento lineare presenta una scanalatura longitudinale parallela allo sviluppo longitudinale dell’elemento lineare, e la superficie di scorrimento dello scivolo di rilascio del filo si estende all’interno della scanalatura longitudinale, cioè penetra all’interno di essa.

L’elemento lineare è in generale un componente avente una dimensione longitudinale sostanzialmente maggiore delle dimensioni trasversali, ad esempio una barra, stecca o asta. Nel seguito l’elemento lineare viene indicato anche semplicemente come “asta”.

Per facilitare lo scorrimento del filato, l’asta può essere realizzata in materiale ceramico, ad esempio allumina (Al2O3), biossido di titanio (TiO2), biossido di zirconio (ZrO2).

In altre forme di realizzazione l’asta può essere realizzata in acciaio speciale con trattamento superficiale per aumentarne durezza e abbassarne coefficiente di attrito.

Ulteriori caratteristiche e forme di realizzazione del dispositivo di fiammatura secondo l’invenzione sono descritte nel seguito e nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione.

Breve Descrizione dei Disegni

L'invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra pratiche forme di realizzazione non limitative dell'invenzione. Più in particolare, nel disegno:

la Fig.1 mostra una vista frontale di un dispositivo di fiammatura in una possibile forma di realizzazione;

la Fig.2 mostra una vista in pianta secondo la linea II-II di Fig.1;

la Fig.3 mostra una vista assonometrica del dispositivo delle Figg.1 e 2; la Fig.3A mostra un ingrandimento del dettaglio indicato con A in Fig.3; la Fig.4 mostra una vista frontale, simile alla Fig.1, di un dispositivo di fiammatura in un’ulteriore forma di realizzazione;

la Fig.5 mostra una vista in pianta secondo la linea V-V di Fig.4;

la Fig.6 mostra una vista assonometrica del dispositivo delle Figg.4 e 5; la Fig.6A mostra un ingrandimento del dettaglio indicato con A in Fig.6.

Descrizione Dettagliata di Forme di Attuazione

La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano elementi uguali o simili. Inoltre, i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione è definito dalle rivendicazioni accluse.

Il riferimento in tutta la descrizione a “una forma di realizzazione” o “la forma di realizzazione” o “alcune forme di realizzazione” significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione è compresa in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione” o “nella forma di realizzazione” o “in alcune forme di realizzazione” in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.

Con iniziale riferimento alle Figg.1 - 3 e 3A viene descritta una prima forma di realizzazione del dispositivo di fiammatura, complessivamente indicato con 1. Il dispositivo di fiammatura 1 può essere multiplo, cioè può comprendere una pluralità di sezioni tra loro uguali, disposte in sequenza per lavorare fili o filati alimentati in parallelo. Nel seguito viene descritta una sola sezione del dispositivo di fiammatura 1.

Il dispositivo di fiammatura 1 comprende una coppia di guidafili 3, 5 tra loro sostanzialmente coassiali, attraverso i quali viene guidato un filo F. Ai guidafili 3, 5 è associato un elemento lineare 7 in forma di asta o barra, che si estende circa ortogonalmente al percorso del filo F definito dai due guidafili 3, 5 coassiali. nel seguito l’elemento lineare 7 verrà indicato brevemente come asta 7.

L’asta 7 presenta una scanalatura longitudinale 8. Nella forma di realizzazione illustrata la scanalatura longitudinale 8 si estendente secondo la dimensione maggiore dell’asta 7 per l’intera lunghezza dell’asta 7. In altre forme di realizzazione la scanalatura longitudinale 8 può estendersi solo per una parte della lunghezza dell’asta 7, come apparirà chiaro dalla descrizione che segue.

L’asta 7 si estende tra i guidafili 3, 5 ed un scivolo 9, che presenta un bordo 9A formante una superficie di scorrimento del filo F, per gli scopi chiariti in seguito. Come visibile in particolare nell’ingrandimento di Fig. 3A, lo scivolo 9 è disposto in maniera tale che la superficie di scorrimento 9A del filo F è inclinata rispetto allo sviluppo longitudinale dell’asta 7, formando con essa un angolo α (Fig.2) maggiore di 90°. Inoltre, la superficie di scorrimento 9A penetra all’interno della scanalatura 8. La scanalatura 8 può avere una lunghezza inferiore allo sviluppo longitudinale dell’asta 7, essendo sufficiente che essa possa accogliere lo scivolo 9 come illustrato nel disegno.

All’asta 7 è associato un cursore 11, dotato di un movimento rettilineo alternato secondo la doppia freccia f11, parallelamente allo sviluppo longitudinale dell’asta 7. Il cursore 11 può essere fissato su una barra 13 dotata di un moto alternato secondo f11, comandato esempio tramite un motore elettrico, per muovere il cursore 11. Se il dispositivo è multiplo la stesa barra 13 può supportare una pluralità di cursori 11.

Nella forma di realizzazione illustrata il cursore 11 comprende due organi 11A, 11B di impegno del filo F. I due organi di impegno del filo sono posti l’uno sopra e l’altro sotto l’asta 7.

Ad ogni coppia di guidafili 3, 5 e al rispettivo scivolo 9 è associato un singolo cursore 11, come visibile nelle Figg.1 e 2. Nelle Figg.1 a 3 il cursore 11 è mostrato in una posizione intermedia lungo il suo moto parallelo all’asta 7. In pratica, il cursore 11 si muove di moto alternato da una prima posizione a sinistra (nelle Figure) della coppia di guidafili 3, 5 fino ad una seconda posizione sovrapposta allo scivolo 9, come mostrato in Fig.3A. Il cursore 11 sporge ortogonalmente all’asta 7 verso il percorso del filo F definito dai guidafili 3, 5. In questo modo, quando il cursore 11 si sposta dalla prima posizione verso la seconda posizione, il filo F che viene alimentato attraverso i guidafili 3, 5 viene impegnato dal cursore 11 che lo trascina verso lo scivolo 9. Il percorso del filo F viene così allungato. Il filo F si appoggia ai due organi 11A, 11B di impegno del filo e viene tirato verso lo scivolo 9.

Quando il cursore 11 arriva in prossimità della seconda posizione (Fig.3A), il tratto di filo F compreso tra i due organi 11A, 11B di impegno del filo F entra in contatto con la superficie inclinata 9A definita dallo scivolo 9. Proseguendo il movimento del cursore 11 verso lo scivolo 9, il filo F viene spinto a scorrere lungo la superficie 9A di scorrimento del filo, così da allontanarsi dall’asta 7. La corsa del cursore 11, l’estensione della superficie 9A di scorrimento del filo F e la dimensione dei due organi 11A, 11B di impegno del filo sono tali per cui, per effetto di questo scorrimento, il filo F viene disimpegnato dagli organi 11A, 11B di impegno del filo. Una volta liberato dal cursore 11, il filo F ritorna nella posizione originaria, definendo un tratto rettilineo tra i guidafili 3, 5.

Il cursore 11 viene poi riportato nella prima posizione per ripetere l’operazione ora descritta. I due organi 11A, 11B del cursore 11 presentano bordi inclinati rispetto alla direzione di moto f11, per poter passare oltre la posizione del filo F quando questo si trova in assetto rettilineo tra i guidafili 3, 5.

Con questo movimento rettilineo alternato del cursore 11 il filo viene ripetutamente sottoposto ad allungamenti del proprio percorso, il che genera fiammature sul filato a valle del dispositivo di fiammatura 1, in modo di per sé noto.

Nelle Figg. 4 – 6,6A è mostrata un’ulteriore forma di realizzazione. Numeri uguali indicano parti uguali o equivalenti a quelle descritte con riferimento alle Figg.

1 a 3. In Figg.4 a 6 il cursore 11 è simmetrico e si muove fra due scivoli 9X, 9Y tra loro simmetrici e distanziati lungo lo sviluppo dell’asta 7. I due guidafili 3, 5 sono posti in posizione intermedia e sostanzialmente equidistante tra i due scivoli 9X, 9Y.

Il cursore 11 si sposta secondo la doppia freccia f11 da una prima posizione, in corrispondenza dello scivolo 9X, ad una seconda posizione, in corrispondenza dello scivolo 9Y (vedasi Fig.6A). Ad ogni corsa il cursore 11 afferra il filo F teso attraverso i guidafili 3 e 5 e lo trascina alternativamente verso lo scivolo 9X e verso lo 9Y.

In entrambe le forme di realizzazione descritte, la disposizione dello scivolo 9, 9X, 9Y con la superficie di scorrimento 9A che penetra nella scanalatura 8 dell’asta 7 evita che il filo F rimanga pinzato o impigliato tra l’asta 7 e il cursore 11, rendendo il funzionamento del dispositivo 1 più regolare. In entrambe le configurazioni, a tale scopo è sufficiente che la scanalatura 8 si estenda dallo scivolo verso la zona lungo cui si muove il cursore 11, senza necessità, tuttavia, di estendersi per tutta la lunghezza dell’asta 7. Nella configurazione doppia, cioè con i due scivoli 9X, 9Y disposti specularmente, la scanalatura 8 può essere comprensiva di due porzioni di scanalatura, in corrispondenza degli scivoli, mentre la porzione centrale dell’asta 7 può essere priva di scanalatura. Peraltro, realizzare l’asta 7 a sezione trasversale costante e quindi con una scanalatura 8 lunga quanto l’asta 7, può avere vantaggi costruttivi.

Per ottenere effetti di fiammatura irregolari sul filato si può prevedere di muovere con un moto non periodico il cursore 11, ovvero di variarne la velocità. A tale scopo si può anche variare la distanza tra i guidafili 3 e 5.

Claims

DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI FILI O FILATI FIAMMATI Rivendicazioni 1. Un dispositivo (1) per la fiammatura di fili (F) comprendente: - un elemento lineare (7), estendentesi trasversalmente ad un percorso del filo; - almeno uno scivolo (9; 9X; 9Y) di rilascio del filo (F), con una superficie di scorrimento (9A) del filo, estendentesi dall’elemento lineare (7) e inclinata rispetto all’elemento lineare (7); - un cursore (11) mobile di moto alternato parallelamente all’elemento lineare (7) e configurato per spingere il filo (F) lungo la superficie inclinata (9A) dello scivolo (9; 9X; 9Y) di rilascio del filo; in cui l’elemento lineare (7) presenta una scanalatura longitudinale (8) parallela allo sviluppo longitudinale dell’elemento lineare (7), e in cui la superficie (9A) di scorrimento dello scivolo (9) di rilascio del filo si estende all’interno della scanalatura longitudinale (8).
2. Dispositivo come da rivendicazione 1, in cui l’elemento lineare (7) è realizzato in materiale ceramico.
3. Dispositivo come da rivendicazione 2, in cui l’elemento lineare (7) è realizzato in un materiale selezionato dal gruppo costituito da allumina (Al2O3), biossido di titanio (TiO2), biossido di zirconio (ZrO2).
4. Dispositivo come da rivendicazione 1, in cui l’elemento lineare (7) è realizzato in acciaio speciale con un trattamento superficiale per aumentare la durezza e abbassare il coefficiente di attrito.
5. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il cursore (11) comprende due organi (11A, 11B) di impegno del filo (F), posti su lati opposti dell’elemento lineare (7), con la scanalatura longitudinale (8) posta in posizione intermedia fra detti due organi (11A, 11B) di impegno del filo (F).
6. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la scanalatura longitudinale (8) si estende per l’intera lunghezza dell’elemento lineare (7).
7. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente due scivoli (9X; 9Y), ciascuno corredato di una superficie (9A) di scorrimento del filo, i due scivoli (9X, 9Y) essendo disposti in posizioni speculari e tra loro distanziate lungo l’elemento lineare (7); ciascuno scivolo estendendosi all’interno della scanalatura longitudinale (8); e il cursore (11) muovendosi dall’uno all’altro di detti due scivoli con moto alternato.