ITTV980064A1 - Letto, particolarmente per comunita' del tipo con struttura articolata di piano letto e mezzi per la movimentazione ed il controllo di almeno - Google Patents

Description

Brevetto per invenzione industriale

Classificazione Internazionale: A 47 C

Titolo:

LETTO, PARTICOLARMENTE PER COMUNITÀ', DEL TIPO CON STRUTTURA ARTICOLATA DI PIANO LETTO E MEZZI PER LA MOVIMENTAZIONE ED IL CONTROLLO DI ALMENO DETTO PIANO LETTO.

DESCRIZIONE

Il presente trovato ha per oggetto un letto, particolarmente pel comunità, del tipo con struttura articolata di piano letto e mezzi per la movimentazione ed il controllo di almeno detto piano letto.

L'innovazione, trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore deH'arredamento tecnico per il comparto ospedaliero, quali specificatamente ospedali, nelle cliniche e le case di cura, per la lungodegenza e le case di riposo e comunque in tutti quei casi ove sia necessario disporre di un mezzo agevole per il trasporto ed una più comoda nonché terapeutica permanenza a letto dei pazienti .

Stato dell 'arte.

E' noto il tradizionale letto da ospedale. Generalmente, si compone di un telaio rigido, per lo più di metallo, al quale si associa, in corrispondenza delle estremità, una testiera o spalliera, ed una pediera. La quasi totalità dei letti attualmente in circolazione, sono anche del tipo tecnico, nel senso che debbono rispondere a precisi requisiti, per lo più standard, richiesti dai presidi ospedalieri. E' il caso ad esempio di letti, provvisti inferiormente di ruote per consentire la mobilità da un luogo ad un altro, così come è spesso richiesto il fatto di prevedere, all'occorrenza, delle sponde di contenimento laterale, e che, sostanzialmente, hanno una funzione antinfortunistica impedendo al paziente di fuoriuscire accidentalmente dal perimetro del piano letto, come ad esempio per contenere i soggetti anziani.

Noto, è anche il fatto che il telaio può essere diversamente strutturato per consentire la movimentazione del piano di appoggio del paziente, come ad esempio da una posizione complanare di partenza, ad una diversa, mediante il sollevamento di una estremità rispetto all'altra, alternativamente di entrambe a seconda delle necessità , del paziente. Un piano di appoggio tradizionale, sia che si tratti di letti per ospedale che per l'uso domestico, interessa tutta la superfìcie delimitata dal telaio del letto e si compone di una, ma anche più, sottostrutture talvolta interconnesse e cedevoli elasticamente. E' il caso della tradizionale rete, dove le estremità delle maglie, perifericamente, sono impegnate o lungo il telaio del letto, o alternativamente lungo il perimetro di almeno un secondo telaio, ma dinamico il quale interagisce con il detto primo, che nel caso di specie è statico. Queste soluzioni, sono rimaste pressoché immutate per anni, sino a periodi recenti, dove gli addetti del settore ne hanno riscontrato l'assoluta inadeguatezza. Con l'intento di risolvere alcuni dei problemi rilevati in capo alle soluzioni precedenti, sono subentrati dei secondi letti più evoluti, i quali in luogo della tradizionale maglia di rete, hanno proposto l'impiego di doghe trasversali, leggermente convesse, le cui estremità si impegnano in corrispondenti guaine, introdotte lungo il perimetro interno di un telaio di supporto, od alternativamente impegnate al di sopra o al di sotto dello stesso. Ma l'impiego di questa soluzione nei letti per ospedali, non è affatto tollerata, soprattutto perchè nei capitolati è generalmente previsto che il letto nel suo insieme debba essere sottoposto a processo di lavaggio e sterilizzazione. Di conseguenza è stata da sempre condizione preferenziale l'impiego di reti metalliche, le quali assieme alle restanti parti, potevano essere facilmente sottoposte a tale operazione.

Note, sono anche le esigenze tecniche di particolari settori del comparto ospedaliero, come ad esempio nel caso dei reparti per la rianimazione e la lungodegenza, dove il letto, tradizionalmente concepito è del tutto inadeguato. In questo caso, infatti, deve essere dotato, contrariamente ai letti tradizionali, di un piano registrabile in più punti, sicché abbiamo dei pianali di supporto del materasso, suddivisi in due od al massimo tre elementi incernierati l’uno all'altro, rispettivamente uno che corrisponde allo schienale, ed uno per la pediera -in versione più o meno lunga- che comprende anche la parte interessata dal bacino. Alternativamente, comprendente un terzo elemento meno lungo dei precedenti e che frapponendosi tra i due, d'estremità interessa la fascia centrale per l'area del bacino.

II trovato, interessa quella categoria di letti con piani, articolati, registrabili, nei confronti dei quali, attualmente, si rivolge maggiormente l'attenzione degli operatori del settore. Tradizionalmente, la registrazione ad esempio dello schienale, viene ottenuta in maniera estremamente semplice, fulcrando stabilmente una estremità della parte di telaio dinamico lungo l’intradosso dei longoni del telaio statico. Per quanto riguarda la movimentazione dello schienale comprendente un telaio dinamico, offrendo una maggiore o minore inclinazione rispetto alla restante parte di rete, essa è assicurata da vari congegni anche elettromeccanici che possono lavorare sia sull'elemento di collegamento della parte di telaio dimanico a quella di telaio statico, che comprendere alternativamente dei levismi anche autonomamente attivabili, da un lato impegnati lungo il telaio dinamico dello schienale, mentre l'estremità opposta è incernierata al telaio statico.

I piani tradizionali, che hanno caratterizzato fino ad ora tali letti, sono di derivazione comune, sicché si compongono di una rete piana metallica verniciata con resine epossidiche. L'inconveniente di tale struttura, è sostanzialmente dal fatto che non consente, al pari della altre soluzioni metalliche, un trattamento soddisfacente in autoclave, e comunque a causa dei frequenti lavaggi con detergenti e disinfettanti tende a deteriorarsi in breve tempo. Secondariamente, un contributo al deterioramento della struttura è osservabile nei letti per lungodegenti, per effetto del naturale contatto con liquidi fisiologici, come ad esempio le urine. Un terzo problema rilevato, non meno importante dei precedenti è dato dal fatto che i pazienti, costretti a letto per lunghi periodi, possono essere soggetti come noto alla formazione di piaghe da decubito, particolarmente indesiderate quanto dolorose.

Per ovviare a queste problematiche, una prima azienda estera del comparto, ha già sostituito la tradizionale rete metallica, con un pianale termoformato di materiale plastico. Lo stesso, dovendo essere rimosso, viene semplicemente adagiato su un corrispondente telaio metallico perimetrale, che essendo mobile funge da supporto, associato secondo tecniche note alla struttura statica del letto. Una seconda caratteristica, è data dalla particolare conformazione dei pannelli che compongono il pianale articolato, i quali presentano una serie di aperture per la ventilazione del materasso dal basso verso l’alto e viceversa, ed una serie di sporgenze, che consentono di mantenere sollevato leggermente il materasso rispetto al pianale. Dette sporgenze simmetriche disposte per file parallele, sono intervallate dalle aperture, e da doghe longitudinali, nel caso di specie due, che suddividono le dette sporgenze in tre file, realizzando tra le stesse dei canali di ventilazione anch'essi longitudinali.

Tra gli inconvenienti che si possono riscontrare, vi è il cosiddetto -effetto camicia-, un fenomeno questo, tipicamente riscontrabile non solo nei letti articolati, ma anche nelle sedute. Tale fenomeno, in seguito all'inclinazione della schiena rispetto alla restante parte del corpo che permani in piano, determina il sollevamento localizzato delle vesti del paziente, soprattutto a livello lombare, lasciando scoperta una parte del corpo, dunque particolarmente soggetta alle correnti d'aria e comunque ad una rapida variazione di temperatura. Inoltre, poiché è frequente il sollevamento parziale del paziente, più volte nell'arco di una giornata, è ad esempio il caso della somministrazione dei pasti, altrettanto frequente è la possibilità di subire il rapido raffreddamento della parte di corpo che rimane scoperta, ciò che può provocare, soprattutto nei soggetti lungodegenti, dei dolori intramuscolari persistenti, come ad esempio il tipico -mal di schiena-.

Un secondo ma non trascurabile aspetto, riguarda la postura del paziente. Questa, ancorché registrabile localmente agendo sui piani del letto, non può mai essere ottimizzata, soprattutto a causa dell'insufficienza dell’articolazione prevista lungo i tradizionali piani letto che sostengono il materasso. E’ il caso frequente, ad esempio, del paziente sollevato con la schiena, il quale trovandosi in tale condizione, tende a scivolare lentamente in avanti. Tale posizione, si rivelerà progressivamente inadatta e scomoda tanto più il paziente permane in questa situazione, sino ad essere costretto a riprendere la posizione originaria forzando con le proprie articolazioni, ed in particolare le braccia, lungo i bordi del letto. Un secondo aspetto negativo, riguarda l'ipotesi in cui questo, da sollevato, debba successivamente coricarsi in orizzontale. In tale circostanza, il paziente è quantomeno costretto a sollevare il corpo per arretrare nella posizione originaria. Questo aspetto non è poi tanto sconveniente se il paziente è in forza, tuttavia lo diventa, nel momento in qui il paziente, ad esempio l'anziano, è inabile. In questo caso è necessario l’intervento di almeno un assistente, il quale, sollevando il paziente da sotto le ascelle, provvede a riportarlo nella posizione originaria, consentendogli un riposo corretto.

Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.

Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un letto, particolarmente per comunità, del tipo con struttura articolata di piano letto e mezzi per la movimentazione ed il controllo di almeno detto piano letto, costituito da una base provvista di ruotine piroettanti e relativo fermo comune, dalla cui base si protendono, fulcrati lateralmente, bracci anche del tipo movimentati elettricamente, di sostegno di un telaio, composto di testiera e pediera con unito piano a sbalzo reggi coperte, al quale telaio è associato un piano letto articolato con relative sponde abbattibili, e composto da quattro elementi, di cui tre reclinabili, mediante mezzi elettromeccanici di registrazione della posizione, rispettivamente costituiti da un elemento schienale, un elemento relax incernierato all’elemento centrale fisso al telaio, ed un elemento piede, incernierato al detto elemento relax, ed ancora in cui sia in corrispondenza dell'estradosso di almeno una sponda, sia preferibilmente dell'estradosso di una pediera, sono previsti quadri comandi per la movimentazione anche indipendente ed il controllo quantomeno del telaio e del piano letto articolato ad esso associato.

Vantaggi.

In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi; vantaggi. In primo luogo, è possibile citare il fatto che si ottiene un letto particolarmente funzionale, provvisto di una inusuale capacità di registrazione del piano letto. Essa, dal lato pratico, è conferita potendo intervenire sui tre elementi reclinabili, ottenendo delle posizioni particolarmente ergonomiche ed ottimizzandone le finalità terapeutiche. Per quanto riguarda l'interazione dello schienale con l'elemento relax, proporzionalmente all'entità del sollevamento, consente quantomeno di ridurre se non eliminare l'effetto camicia, evitando al paziente di scivolare in avanti e quindi di scomporne le vesti. Tale agevolazione, deriva dal fatto che nonostante la posizione sollevata assunta, è possibile evitare lo scivolamento in avanti anche del materasso, ovvero verso la pediera, potendo lo stesso, fruire di una comoda battuta lungo il bordo dell'elemento piede che ne arresta la progressione. Questa condizione ha il pregio di facilitare anche il ricollocamento nella posizione originaria dell'assieme piano letto-materasso, consentendo di riprendere correttamente l'aspetto originario, senza scomporre il letto e quindi senza ricorrere all'intervento di alcun assistente.

Ulteriori pregi, sono attribuibili al fatto che il telaio è provvisto di estremità sfilabili, di supporto della pediera, ottenendo una configurazione di letto allungata, inusuale rispetto alle dimensioni standard, nonché, sempre per quanto riguarda la pediera, nel fatto di prevedere un comodo ripiano con relativa spondina per il contenimento delle coperte, dunque permanendo sempre a portata di mano. Tale condizione risulta particolarmente utile sia con letto in movimento, sia con letto allocato. Nel primo caso, infatti, esse non arrecano alcuna fastidio al paziente, dove invece nelle soluzioni tradizionàli, l’inserviente era costretto ad appoggiarle sul letto e dunque sul paziente stesso, talvolta causando non poco fastidio se non dolore appesantendone le lenzuola. Nel secondo caso invece, esse risultano visibili e sempre pronte all’occorrenza, anche in ambienti privi di stipetti disponibili, evitando agli inservienti od alle persone che assistono i pazienti delle affannose ricerche.

Particolarità, sono anche attribuibili, alla peculiare interazione della base letto con il piano letto, la quale ne permette il sollevamento o viceversa del detto piano, in modo indipendente dalla registrazione dell'articolazione del piano letto, così come delle sponde, che, nel caso di specie, essendo basculanti, possono assumere almeno tre posizioni, di cui una sollevata, una intermedia, ed una completamente abbassata, e ciò ancora indipendentemente dalla posizione del piano letto.

Infine, la configurazione del solo piano letto è particolarmente studiata per conferire una maggiore ergonomia, agevolando la ventilazione delle superfici a tutto vantaggio di un corretto riposo del paziente.

Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma unicamente esemplificativi.

Disegni.

La Figura 1., rappresenta una vista laterale dell'assieme, con il telaio e relativo piano letto in posizione abbassata, essendo addossato alla base del Ietto.

La Figura 2., rappresenta una vista, sempre laterale dell'assieme, ma con il telaio ed il relativo piano letto in posizione sollevata, discostato dalla base del letto, il cui piano articolato è rappresentato secondo una delle possibili configurazioni.

La Figura 3., rappresenta una vista dell’assieme letto, presa dal lato della spalliera o testiera.

La Figura 4., reappresenta una vista in sezione trasversale del solo piano Ietto.

La Figura 5., è una vista di pianta dell'assieme piano letto-telaio, al quale sono associate una relativa testiera ed una pediera.

La Figura 6., è una vista di pianta della sola base letto, di sostegno e movimentazione del telaio e del relativo piano letto ad esso associato.

La Figura 7., è una vista in particolare dell'assieme letto, preso in corrispondenza di un angolo.

La Figura 8., è una vista in prospettiva del solo piano letto articolato. Le Figure 9. e 9a, sono delle viste prospettiche di una testiera/pediera, rispettivamente assemblata e scomposta.

Infine, le Figure da 10. a 21., ipotizzano dei quadri di comando con la visualizzazione delle diverse posizioni che può assumere il telaio nonché le diverse configurazioni del piano letto.

Descrizione di_una possibile soluzione.

Con riferimento anche alle figure, si rileva che un letto (A), particolarmente destinato al comparto ospedaliero, comprende essenzialmente un telaio (1), costituito da due longoni (l1), paralleli, le cui estremità, insistendo perpendicolarmente, impegnano rispettivamente una testiera spalliera (2) ed una pediera (3). Il detto telaio, è provvisto di una estremità dinamica, nel senso che può consentire l’allungamento del letto (A), traendo a sé la pediera (3), da una posizione (b) ad una posizione più arretrata (b1)· Ciò viene reso possibile, prevedendo l'interazione, prevista in corrispondenza di una estremità dei longoni (l1), di due segmenti (l2) di longone, che essendo coassiali sono sfilabili dai primi, impegnando la pediera (3). Cooperando con gli stessi, possono essere previsti dei mezzi di bloccaggio, non illustrati od altri mezzi equivalenti con ciò intendendo anche mezzi finalizzati ad incrementare Tattrito al fine di stabilizzare la posizione della detta pediera (3), una volta raggiunta la distanza desiderata.

Per quanto riguarda la testiera (2) e la pediera (3), si rileva che esse sono ottenute assemblando sostanzialmente due elementi, rispettivamente una traversa di base (4) ad una panello sovrastante la stessa (5). Mentre la traversa (4), prevede le estremità (4l) conformate a "C", il pannello superiore (5) realizza di lato delle maniglie, stondate (51), tra le quali si frappone una porzione centrale piena (6). Nel caso della pediera (3), detta porzione centrale piena (6), sull'estradosso del pannello, realizza un piano reggi coperte (61), essendo del tipo incernierato, lungo la base, alla detta porzione centrale (6) o prevedendo convenienti mezzi di incastro reciproco, in questo caso per essere rimosso. L'unione del pannello (5), alla traversa inferiore (4), è assicurato da due perni (7), uno per lato e piuttosto sviluppati, i quali, con una terminazione vengono introdotti verticalmente lungo le estremità del pannello (5), dall'altro interessano coassialmente una boccola (8), che attraversando le dette estremità (41) conformate a "C", trattiene in sede delle ruote (9) che essendo sporgenti hanno la funzione di paracolpi.

Al telaio così ottenuto (1), viene associato un piano letto (a1), il quale finalizzato a sostenere il paziente mediante l'interposizione di un conveniente materasso. Detto piano letto (a1), è costituito, sostanzialmente, da quattro v elementi, tra di loro interconnesssi, e rispettivamente un primo, piuttosto ampio (10 ), costituito dall'elemento schienale, un secondo (IO2), dato dall’elemento centrale fisso, un terzo (103), costituito dall’elemento relax, ed infine un quarto elemento (104), costituito dall'elemento piede. Tutti e quattro i detti elementi, rispettivamente (101, 102, 103 e 104), possono essere del tipo ottenuti per stampaggio di materiale plastico, e comprendono sulla superficie delle aree ribassate, cooperanti con delle aperture, rispettivamente, prime trasversali (111), interposte, ed aperture (112) sviluppate longitudinalmente in prossimità dei lati dei detti elementi. Ogni elemento è inoltre provvisto lungo i 10ti, di almeno una corrispondente maniglia (12), e nel solo caso dell'elemento piede (IO<4>), il tratto trasversale d'estremità, è interessato da un sopralzo (13) il quale funge da battuta quantomeno per il materasso, impedendo allo stesso di scivolare quando, il detto piano letto (a<1>) risulta inclinato. Per quanto riguarda l'articolazione del piano letto (a<1>), si rileva inoltre, che l’elemento centrale (10<2>), è fìsso essendo impegnato ai longoni (1<1>) del telaio. Rispetto allo stesso (10<2>) è incernierato un primo elemento, cosiddetto schienale (10<1>), il quale risulta così sollevabile da un piano orizzontale ad un piano inclinato con angolo massimo di apertura di ca. 70°. Dall’altro lato, sempre rispetto all'elemento centrale fisso (10<2>), è incernierato un elemento relax (10<3>), il quale anch'esso è mobile da un piano orizzontale, ad un piano inclinato con angolo di apertura massima di ca. 40°, in contrapposizione rispetto all'elemento schienale (10<1>). Infine, il quarto elemento (10<4>), o elementi piede. Quest'ultimo è incernierato da un lato al precedente (10<3>), e può essere sollevato dal piano orizzontale originario ad un secondo piano sempre in orizzontale, ma ad una diversa altezza rispetto al precedente. Infine, sempre tale elemento (10<4>) può essere anche inclinato, dal lato anteriore, mediante convenienti mezzi di sostentamento. Per quanto riguarda i mezzi elettromeccanici od eventualmente manuali di movimentazione dei detti elementi (10<1>, 10<3 >e IO<4>), questi sono accolti nell'area sottostante il detto piano letto (a<1>) e possono agire per ottenere delle configurazioni anche specifiche in maniera indipendente gli uni dagli altri, favorendo registrazioni non necessariamente sincrone dei singoli elementi.

Con lo scopo di delimitare la sede di contenimento del piano letto (a<1>), ed in tal caso anche con funzione antinfortunistica, il detto piano letto (a<1>) è assistito da sponde laterali (16). Più in dettaglio, dette sponde (16) sono in numero di quattro, disposte a due a due e speculari l'una all'altra, interessanti il lato longitudinale sia dell'elemento schienale (10<1>) che dell'elemento piede (10<4>). Ancora più in dettaglio, sul lato sottostante dell'elemento schienale (10<1>), e sul lato sottostante dell'elemento piede (10<4>), sono fulcrati esternamente, dei bracci (14), rispettivamente una coppia di bracci (14) per ogni lato longitudinale, sia dell'elemento schienale (10<1>) che, ancora, dell'elemento piede (10<4>). L'incemieramento dei bracci (14) alla sottostruttura degli elementi interessati, è ottenuto mediante l'interposizione localizzata di una staffa ad "U" (15), preventivamente fissata sull'estradosso dell'elemento interessato e lungo il bordo. In tal modo l'estremità inferiore di ogni braccio (14), essendo sostanzialmente ad "L" viene ad interessare trasversalmente la detta staffa ad "U" (15), ed essendo ad essa vincolato mediante mezzi di ritenuta, ne permette conseguentemente la rotazione. Dall'altro lato, i due bracci (14) che sostengono la corrispondente sponda (16), vengono ad ottenere una sorta di parallelogramma, permettendo alla sponda (16) di essere traslata, sempre in orizzontale, da una posizione bassa ad una alta, passando per una posizione intermedia.

Tutto il castello del letto (A), più in particolare dell’assieme piano letto (a<1>) e telaio di sostegno, è supportato da una base letto (a<2>), di tipo mobile. Questa, piuttosto ridotta dimensionalmente ed ampiamente contenuta entro i limiti definiti dal perimetro del piano letto (a<1>), prevede una porzione centrale sviluppata longitudinalmente (17) all'interno o sotto la quale sono previsti associati dei meccanismi di movimentazione elettromeccanici, i quali determinano la movimentazione, anche indipendente o sincrona di due articolazioni, (18) e (18<1>) che sostengono rispettivamente la parte anteriore e posteriore dell'assieme piano letto (a<1>) telaio (1). Di testa, rispetto alla detta porzione centrale (17), sono previsti degli elementi trasversali (19), i quali inferiormente, alle estremità, imperniano delle ruotine (20), il cui arresto è demandato ad un pedale monocomando (21) posto da un lato della detta base letto (a<2>).

Infine, la movimentazione, sia del solo piano letto (a<1>), ed in particolare delle singole articolazioni (10<1>, 10<3 >e 10<4>) agendo sugli elementi che lo formano, che la movimentazione dell'assieme piano letto (a<1>) telaio (1), posto in essere dalla base letto (a<2>), è garantito da uno o più motoriduttori eventualmente cooperanti con sistemi idraulici o pneumatici, asserviti ad una unità logica che ne determina, mediante convenienti rinvii, le singole movimentazioni. Detta unità logica di programmazione e comando (22)i eventualmente suddivisa anche in due unità cooperanti, è collocata lungo, l'estradosso di almeno uno degli elementi esterni del letto (A) e prevede oltre ai singoli tasti di attivazione (22<1>) anche delle icone di visualizzazione (22<2>) della funzione e della configurazione specifica così prevista.

Claims (16)

1. RIVENDICAZIONI 1. Letto, particolarmente per comunità, del tipo con struttura articolata di piano letto e mezzi per la movimentazione ed il controllo di almeno detto piano letto, caratterizzato dal fatto che prevede una base (a<2>), provvista di ruotine piroettanti (20) e relativo fermo comune, dalla cui base si protendono, fulcrati lateralmente, bracci (18) e (19) anche del tipo movimentati elettricamente, di sostegno di un telaio (1), composto di testiera (2) e pediera (3), al quale è associato un piano letto articolato (a<1>) con relative sponde abbattibili (16), e composto da quattro elementi, di cui tre reclinabili (10<1>, 10<3 >e 10<4>), rispettivamente costituiti da un elemento schienale (10<1>), un elemento relax (10<3>), incernierato all'elemento centrale (10<2>), fisso al telaio, ed un elemento piede (10<4>), , incernierato al detto elemento relax (10<3>).
2. 2. Struttura di letto, secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che la movimentazione, sia del solo piano letto (a<1>), ed in particolare delle singole articolazioni (10<1>, 10<3 >e 10<4>) agendo sugli elementi che lo formano, che la movimentazione dell'assieme piano letto (a<1>) telaio (1), posto in essere dalla base letto (a<2>), è assicurato da uno o più motoriduttori eventualmente cooperanti con sistemi idraulici o pneumatici, asserviti ad una unità logica che ne determina, mediante convenienti rinvìi le singole movimentazioni.
3. 3. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che detta unità logica di programmazione e comando (22), eventualmente suddivisa anche in due unità cooperanti, è collocata lungo l'estradosso di almeno uno degli elementi esterni del letto (A) e prevede oltre ai singoli tasti di attivazione (22<1>) anche delle icone di visualizzazione (22<2>) della funzione e della configurazione specifica così prevista.
4. 4. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il telaio, è costituito da due longoni (l<1>), paralleli, le cui estremità insistendo perpendicolarmente, impegnano rispettivamente una testiera o spalliera (2) ed una pediera (3), dinamica, la quale è estensibile da una posizione (b) ad una posizione più arretrata (b<1>), prevedendo l'interazione, prevista in corrispondenza di una estremità dei longoni (l<1>), di due segmenti (l<2>) di longone, che essendo coassiali sono sfilabili dai primi, impegnando la pediera (3).
5. 5. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la testiera (2) e la pediera (3), sono ottenute assemblando sostanzialmente due elementi, rispettivamente una traversa di base (4) ad una pannello sovrastante la stessa (5).
6. 6. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la traversa (4), prevede le estremità (4<1>) conformate a "C", mentre il pannello superiore (5) realizza di lato delle maniglie stondate (5 ‘). tra le quali si frappone una porzione centrale piena (6), ed in cui l'unione del pannello (5), alla traversa inferiore (4), è assicurato da due perni (7), uno per lato i quali, con una terminazione vengono introdotti verticalmente lungo le estremità del pannello (5), dall'altro interessano coassialmente una boccola (8), che attraversando le dette estremità (4<1>) conformate a "C", trattiene in sede delle ruote paracolpi (9).
7. 7. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che nella pediera (3), detta porzione centrale piena (6), sull’estradosso del pannello, realizza un piano reggi coperte (6<1>), essendo del tipo incernierato, lungo la base, alla detta porzione centrale (6) o prevedendo convenienti mezzi di incastro reciproco, in questo caso per essere rimosso.
8. 8. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che al telaio così ottenuto (1), viene associato un piano letto (a<1>)· costituito, sostanzialmente, da quattro elementi, tra di loro interconnessi, e rispettivamente un primo, piuttosto ampio (10<1>), costituito dall'elemento schienale, un secondo (10<2>), dato dall'elemento centrale fisso, un terzo (IO<3>), costituito dall'elemento relax, ed infine un quarto elemento (IO<4>), costituito dall'elemento piede, tutti, del tipo ottenuti per stampaggio di materiale plastico, comprendendo sulla superficie delle aree ribassate, cooperanti con delle aperture, rispettivamente, prime trasversali (11<1>), interposte ad aperture (11<2>) sviluppate longitudinalmente in prossimità dei lati dei detti elementi.
9. 9. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che gli elementi (10<1>, I1<0 >e 10<4>) sono provvisti lungo i lati, di almend una corrispondente maniglia (12), monolitica, e nel solo caso del l'elemento piede (IO<4>), il tratto trasversale d'estremità, è interessato da un sopralzo (13) il quale funge da battuta.
10. 10. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che rispetto all'elemento centrale (10<2>), fisso, essendo impegnato ai longoni (l<1>), è incernierato un elemento schienale (10<1>), il quale risulta così sollevabile da un piano orizzontale ad un piano inclinato con angolo massimo di apertura di ca. 70°, dall'altro lato, sempre rispetto all'elemento centrale fisso (10<2>), è incernierato un elemento relax (10<3>), il quale anch'esso è mobile da un piano orizzontale, ad un piano inclinato con angolo di apertura massima di ca. 40°, in contrapposizione rispetto all'elemento schienale (10<1>).
11. 11. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un quarto elemento (10<4>), o elemento piede è incernierato da un lato all'elemento relax (10<3>) e può essere sollevato dal piano orizzontale originario ad un secondo piano sempre in orizzontale, ma ad una diversa altezza rispetto al precedente. Infine, sempre tale elemento (IO<4>) può essere anche inclinato, dal lato anteriore, mediante convenienti mezzi di sostentamento.
12. 12. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i mezzi elettromeccanici od eventualmente manuali di movimentazione dei detti elementi (10<1>, 10<3 >e 10<4>), sono accolti nell’area sottostante il detto piano letto (a<1>) e possono agire per ottenere delle configurazioni anche specifiche in maniera indipendente gli uni dagli altri, favorendo registrazioni non necessariamente sincrone dei singoli elementi.
13. 13. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto piano letto (a<1>) è assistito da sponde laterali (16), in numero di quattro, disposte a due a due e speculari l'una all'altra, interessanti il lato longitudinale sia dell'elemento schienale (10<1>) che dell'elemento piede (10<4>).
14. 14. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dai fatto che sul lato sottostante dell'elemento schienale (10<1>), e sul lato sottostante dell’elemento piede (10<4>), sono fulcrati esternamente, dei bracci (14), rispettivamente una coppia di bracci (14) per ogni lato longitudinale, sia dell'elemento schienale (10<1>) che, ancora, dell'elemento piede (10<4>); detto incemieramento dei bracci (14) alla sottostruttura degli elementi interessati, essendo ottenuto mediante l'interposizione localizzata di una staffa ad "U” (15), preventivamente fissata sull'estradosso dell’elemento interessato e lungo il bordo, affinchè l'estremità inferiore di ogni braccio (14), essendo sostanzialmente ad "L" venga ad interessare trasversalmente la detta staffa ad "U" (15), mentre dall’altro lato, i due bracci (14) che sostengono la corrispondente sponda (16), ottengono un parallelogramma, permettendo alla sponda (16) di essere traslata, sempre in orizzontale, da una posizione bassa ad una alta, passando per una posizione intermedia.
15. 15. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’assieme piano letto (a<1>) e telaio di sostegno (1), è supportato da una base letto (a<2>), di tipo mobile, ridotta dimensionalmente ed ampiamente contenuta entro i limiti definiti dal perimetro del piano letto (a<1>), comprendente una porzione centrale sviluppata longitudinalmente (17) all'intemo o sotto la quale sono previsti associati dei meccanismi di movimentazione elettromeccanici, i quali determinano la movimentazione, anche indipendente o sincrona di due articolazioni (18) e (18<1>), che sostengono, rispettivamente, la parte anteriore e posteriore dell'assieme piano letto (a<1>) telaio (1).
16. 16. Struttura di letto, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che di testa, rispetto alla detta porzione centrale (17), sono previsti degli elementi trasversali (19), i quali inferiormente, alle estremità, imperniano delle ruotine (20), il cui arresto è demandato ad un pedale monocomando (21) posto da un lato della detta base letto (a<2>).