ITTV20130093A1 - Telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo in lastre - Google Patents

Telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo in lastre

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ITTV20130093A1
ITTV20130093A1 IT000093A ITTV20130093A ITTV20130093A1 IT TV20130093 A1 ITTV20130093 A1 IT TV20130093A1 IT 000093 A IT000093 A IT 000093A IT TV20130093 A ITTV20130093 A IT TV20130093A IT TV20130093 A1 ITTV20130093 A1 IT TV20130093A1
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Description

titolo “Telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo in lastre".
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo in lastre.
In particolare la presente invenzione ha per oggetto un telaio per il taglio in lastre di blocchi di materiale lapideo, quale granito, marmo, o simili. Nel seguito si farà riferimento a granito e marmo, ma tale riferimento non deve essere inteso in modo limitativo dell’ambito di tutela della presente invenzione.
I telai secondo l’arte nota comprendono una incastellatura con due o quattro colonne, che sostengono le pulegge sulle quali sono disposti i fili di taglio. I fili di taglio sono generalmente fili diamantati.
Un primo tipo di telaio, denominato telaio a due colonne, comprende due colonne, normalmente collegate superiormente da una trave di irrigidimento orizzontale, sulle quali scorrono verticalmente rispettivi carrelli portapulegge. I due carrelli sono normalmente collegati superiormente da una trave di collegamento. Sui carrelli sono predisposti uno o più pacchi di pulegge, o uno o più rulli multigola, sui quali si avvolgono i fili diamantati.
Almeno uno dei rulli multigola à ̈ motore, mentre i rimanenti rulli multigola sono condotti.
Per semplicità di riferimento, e senza intento limitativo, da qui in avanti si farà riferimento a rullo multigola, intendendo anche un pacco di pulegge.
Sono note allo stato dell’arte diverse disposizioni dei rulli multigola e dei dispositivi di tensionamento dei fili.
In una prima configurazione, su ciascun carrello viene montato un rullo avente diametro di notevoli dimensioni, con i fili disposti nelle rispettive gole, mentre sulla trave di collegamento vengono montati tensionatori per ciascun filo di taglio.
In una seconda configurazione, su ciascun carrello vengono montati due rulli, aventi diametro di dimensioni ridotte rispetto al caso precedente, disposti verticalmente uno sopra l’altro. Su ciascun carrello, tra i due rulli vengono montati i tensionatori per i fili di taglio.
In un secondo tipo di telaio, denominato telaio a quattro colonne, sono presenti appunto quattro colonne disposte ai vertici di una base rettangolare, e normalmente collegate superiormente da due travi longitudinali collegate tra loro da due traverse di irrigidimento. Lungo ciascuna colonna scorre un carrello. Due longheroni, disposti parallelamente tra loro, e due traverse disposte ortogonalmente rispetto ai longheroni, normalmente collegano i carrelli a due a due.
La disposizione dei rulli à ̈ analoga a quella dei telai a due colonne, salvo il fatto che i rulli non sono a sbalzo rispetto all’incastellatura, ma sono compresi all’interno di essa.
Il funzionamento del telaio (sia esso a due colonne o a quattro colonne) à ̈ molto semplice: l’azionamento del rullo multigola motore mette in movimento i fili di taglio che si abbassano sul blocco da tagliare grazie al movimento contemporaneo verso il basso dei carrelli lungo le colonne.
Come noto, sia i telai a due colonne che i telai a quattro colonne sono sottoposti a notevoli sollecitazioni, in primis la sollecitazione dovuta al tensionamento dei fili di taglio. Infatti, ogni filo à ̈ opportunamente teso con una forza di notevole intensità, dell’ordine di 250 Kg. Considerando ad esempio un telaio con quaranta fili, la forza complessiva di tensionamento che si scarica sulle due colonne à ̈ pari a circa 20.000 Kg ossia un valore decisamente elevato. Infatti, per reazione, le forze applicate alle colonne sono opposte a quelle applicate ai fili diamantati ed inoltre sono orientate l’una verso l’altra, per cui le colonne tendono a flettersi l’una verso l’altra.
Inoltre, considerando il telaio multifilo a due colonne, dove le pulegge sono montate a sbalzo rispetto alle colonne, la forza peso complessiva che grava sulla struttura portante, dovuta principalmente al peso della struttura mobile, tende a ribaltare il telaio dalla parte del blocco da tagliare.
Considerando infatti i pesi notevoli in gioco ed il braccio rilevante, e tenendo presente che come detto più sopra i fili di taglio potrebbero essere quaranta o anche più, il momento ribaltante à ̈ considerevole.
Questi carichi sollecitano notevolmente la struttura della macchina e devono quindi essere opportunamente contrastati.
E’ perciò spesso previsto per ciascuna colonna un tirante, posizionato dalla parte opposta al blocco da tagliare (e quindi dalla parte opposta rispetto ai rulli multigola), fissato ad un’estremità a terra ed all’estremità opposta alla sommità della colonna, in modo da equilibrare il momento ribaltante.
Inoltre, sul telaio agisce un’ulteriore sollecitazione nella direzione dei fili, di entità inferiore alla forza risultante dalla loro tensione. Infatti durante l’operazione di taglio vera e propria si sviluppa dell’attrito tra fili e blocco da tagliare. Conseguentemente durante il taglio, i fili diamantati sollecitano i rulli multigola nella direzione opposta alla direzione di scorrimento dei fili sul blocco da tagliare, per cui uno dei due carrelli à ̈ sollecitato da una forza diretta verso l’esterno del telaio, mentre l’altro carrello à ̈ sollecitato da una forza che lo spinge verso l’interno.
Ovviamente, nei telai a quattro colonne non vi à ̈ il problema del ribaltamento, ma la macchina si presenta più complessa e quindi più costosa, e comunque gli altri carichi sulla struttura (tensionamento dei fili, peso della parte mobile della struttura, ecc.) rimangono.
Per contrastare o controbilanciare queste forze à ̈ necessario che i carrelli siano adeguatamente supportati e guidati lungo le colonne.
Inoltre il telaio deve anche essere sufficientemente rigido per non deformarsi eccessivamente al fine di poter facilitare l’operazione di taglio e realizzare un taglio preciso.
Perciò, i punti più critici risiedono nella struttura del carrello e delle colonne nonché nelle modalità di supporto e guida del carrello lungo le colonne, dal momento che le forze in gioco si trasmettono dalla parte mobile alla parte fissa proprio in corrispondenza dei carrelli che scorrono lungo le colonne.
I carrelli della tecnica nota sono delle strutture complesse, molto robuste e molto rigide, spesso dotate di un numero elevato di ruote, che scorrono lungo le colonne. Sono prevalentemente di tipo chiuso o avvolgente, attorno alla corrispondente colonna, in modo da sopportare gli elevati carichi cui sono soggetti, che sollecitano il telaio in più direzioni come riferito più sopra.
Inoltre, devono anche essere in grado di contenere le deformazioni che il telaio subisce.
Le colonne invece possono avere svariate configurazioni, e sono predisposte con un determinato profilo lungo il quale scorrono verticalmente le ruote di guida dei carrelli.
Anche le colonne devono essere molto robuste e rigide in modo da resistere alle sollecitazioni cui sono soggette e limitare al minimo le deformazioni. Le colonne perciò presentano solitamente una struttura complessa lungo la quale sono ricavate svariate corsie di guida per le numerose ruote di guida del carrello.
Si descriverà ora una possibile conformazione di colonna e di carrello secondo l’arte nota, per un telaio multifilo a due colonne.
La colonna à ̈ costituita da un profilo a doppia T (es. IPE o HE), ossia con un’anima centrale alle cui due estremità sono fissate due ali disposte perpendicolarmente. La parte superiore del carrello comprende: quattro ruote che scorrono sulla parte interna delle ali ed altre quattro ruote che scorrono lungo la testa delle ali. Considerando che tale disposizione à ̈ ripetuta due volte a differenti altezze, ne risulta che ciascun carrello à ̈ provvisto di sedici ruote e perciò il corrispondente telaio multifilo a due colonne à ̈ provvisto di ben trentadue ruote.
Come sopra richiamato, tutte queste ruote sono necessarie sia per guidare il carrello lungo le colonne, ma soprattutto per contrastare le sollecitazioni cui il telaio à ̈ sottoposto durante l’azione di taglio.
Ad esempio le ruote scorrevoli all’interno delle ali del profilo si oppongono soprattutto al momento ribaltante generato dal peso della struttura mobile, in quanto disassata rispetto al piano di mezzeria passante per le due colonne.
Invece, le ruote di guida scorrevoli lungo le teste contrastano la spinta di reazione causata dalla forza di tensionamento applicata ai fili diamantati.
Sono note allo stato dell’arte alcune soluzioni che tentano di diminuire gli sforzi che agiscono tra carrelli e colonne.
In particolare, per i telai a due colonne à ̈ nota una soluzione in cui una struttura ad arco viene montata in modo da collegare le estremità sporgenti dei rulli multigola del primo carrello, con le estremità sporgenti dei rulli multigola del secondo carrello. La struttura ad arco à ̈ fissata sulla trave di collegamento dei due carrelli ed à ̈ quindi montata a sbalzo rispetto ai carrelli stessi. Vista la sua configurazione, si capisce che à ̈ in grado di opporsi, insieme alla trave di collegamento, alla forza di reazione dovuta al tensionamento dei fili di taglio.
L’arte nota seppur ampiamente utilizzata ed apprezzata non à ̈ esente da inconvenienti.
Ad esempio, à ̈ degno di nota come soprattutto il sistema di guida per i carrelli risulti alquanto complicato. Infatti à ̈ necessario prevedere una struttura di carrello che avvolga almeno parzialmente la colonna. Il carrello deve essere provvisto di pattini avvolgenti oppure di un elevato numero di ruote e quindi di un numero elevato di componenti rendendo decisamente costosa e complicata la sua realizzazione, il suo montaggio e la sua manutenzione o riparazione in caso di guasti.
Anche la struttura delle colonne à ̈ alquanto elaborata in quando devono essere opportunamente sagomate al fine di consentire ai molteplici pattini o ruote del carrello di scorrere lungo superfici di guida orientate tra di loro in modo differente.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di risolvere tali inconvenienti.
Un primo compito della presente invenzione à ̈ quello di rendere disponibile un telaio dotato di carrelli e colonne più semplici, che consentano un’economia nei costi di realizzazione.
Un secondo compito della presente invenzione à ̈ quello di rendere disponibile un telaio dotato di carrelli che abbiano una struttura più semplice, facilmente accessibile durante la manutenzione o la riparazione, con un sistema di sollevamento più razionale e semplice.
Inoltre, compito della presente invenzione à ̈ quello di rendere disponibile una macchina sufficientemente robusta per resistere alle sollecitazioni a cui à ̈ sottoposta e sufficientemente rigida per mantenere il più possibile costanti i parametri di taglio, durante il movimento lungo le colonne.
Lo scopo e i compiti sono raggiunti con un telaio secondo la rivendicazione 1.
In particolare si à ̈ pensato di realizzare un telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo comprendente: una prima colonna ed una seconda colonna collegate superiormente da una traversa di irrigidimento, e un primo ed un secondo carrello adatti a scorrere rispettivamente sulla prima colonna e sulla seconda colonna. Il telaio comprende inoltre almeno un rullo multigola su ciascun carrello, adatto ad essere impegnato da fili di taglio che si estendono tra la prima colonna e la seconda colonna, e una trave di collegamento tra il primo carrello e il secondo carrello. È inoltre predisposta una struttura ad arco sulla quale vengono montate le estremità sporgenti dei rulli. Sulle colonne sono predisposti mezzi di guida per lo scorrimento dei carrelli. Il telaio multifilo à ̈ caratterizzato dal fatto che i mezzi di guida dei carrelli consistono in due profili prismatici disposti in direzione verticale, uno per ogni colonna, che forniscono superfici di guida per i mezzi di guida.
Le caratteristiche e i vantaggi di un telaio realizzato applicando i principi della presente invenzione, risulteranno più chiari dalla descrizione, fatta di seguito, di alcuni esempi di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
fig. 1 mostra in forma schematica una possibile forma di realizzazione di un telaio multifilo;
fig. 2 mostra in forma schematica una possibile forma di realizzazione di un telaio multifilo secondo la presente invenzione, parzialmente disassemblato;
fig. 3 mostra un particolare di una possibile forma di realizzazione di un telaio secondo la presente invenzione;
fig. 4 mostra una parte di un telaio secondo la presente invenzione, parzialmente disassemblata;
fig. 5 mostra una parte di un telaio secondo la presente invenzione, parzialmente disassemblata;
fig. 6 mostra una vista in sezione di una parte di un telaio secondo la presente invenzione;
fig. 7 mostra un particolare di un telaio secondo la presente invenzione;
fig. 8 e 9 mostrano alcuni componenti di un telaio secondo la presente invenzione;
fig. 10 mostra una possibile forma di realizzazione di un sistema di movimentazione dei carrelli per un telaio secondo la presente invenzione; e fig. 11 e 12 mostrano una possibile forma di realizzazione di un sistema di sicurezza per un telaio secondo la presente invenzione.
In figura 1 Ã ̈ mostrato un esempio di una possibile forma di realizzazione di un telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo, indicato con il riferimento 12.
Il telaio multifilo 12 secondo la presente invenzione comprende: una prima colonna 14 e una seconda colonna 16, collegate superiormente da una traversa di irrigidimento 18.
Come si vede bene nella figura 2, in accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, per contrastare il momento di ribaltamento, vengono impiegati due tiranti 47, 49 che ad una prima estremità sono ancorati a terra ed all’altra estremità sono fissati alla sommità delle due colonne 14, 16.
Vantaggiosamente, i due tiranti 47, 49 che collegano le colonne 14, 16 a terra per contrastare il momento ribaltante possono non essere rigidamente fissati alle loro estremità (una a terra e l’altra all’estremità della rispettiva colonna), ma opportunamente incernierati, rendendo in tal modo la struttura isostatica e riducendo quindi le tensioni e le deformazioni a cui sono sottoposti.
Su ciascuna colonna à ̈ predisposto un carrello, un primo carrello 20 per la colonna 14 e un secondo carrello 22 per la colonna 16, adatti a scorrere sulle colonne 14, 16. La movimentazione verticale dei carrelli 20, 22 può avvenire in modo in sé noto, ad esempio mediante un accoppiamento vite chiocciola, a strisciamento oppure a ricircolo di sfere. Vantaggiosamente, possono essere previsti cilindri oleodinamici di compensazione per ciascun carrello, allo scopo di controbilanciare il peso della struttura mobile così da ridurre le sollecitazioni.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, mostrata in figura 10, la movimentazione verticale dei carrelli 20, 22 può avvenire mediante cilindri oleodinamici 23, in modo in sé noto.
Il primo carrello 20 e il secondo carrello 22 possono essere collegati tra loro da una trave di collegamento 24. La trave di collegamento 24 rende rigido e sincrono il movimento del primo carrello 20 e del secondo carrello 22 durante l’operazione di taglio.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, sul carrello 20 sono predisposti almeno due rulli multigola 26, 28 adatti ad impegnare fili di taglio estendentisi tra la prima colonna 14 e la seconda colonna 16, mentre analogamente sul secondo carrello 22 sono predisposti almeno due rulli multigola 30,32 adatti ad impegnare fili di taglio estendentisi tra le due colonne 14,16.
I rulli 26, 28, 30, 32 sono predisposti sui carrelli 20, 22, in modo che possano ruotare attorno al loro asse di rotazione A (mostrato nell’esempio di figura 3).
Come si vede bene nelle figure 1 e 3, i rulli multigola 26, 28 e 30, 32 sono di dimensioni ridotte e sono disposti verticalmente uno sopra l’altro. Su ciascun carrello 20, 22, tra i due rulli rispettivamente 26, 28 e 30, 32 vengono montati tensionatori 34, 36 (che si vedono nella figura 1) per i fili di taglio.
In una configurazione alternativa (non mostrata nelle figure allegate), su ciascun carrello 20, 22 viene montato un solo rullo multigola avente diametro di notevoli dimensioni, con i fili disposti nelle rispettive gole, mentre sulla trave di collegamento e quindi in posizione superiore vengono montati tensionatori per ciascun filo di taglio.
I tensionatori 34, 36 non verranno ulteriormente descritti in quanto in sé noti al tecnico del ramo.
In accordo con una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, dai due carrelli 20, 22 e dalla trave di collegamento 24 si estende una struttura ad arco 38 (o struttura di sostegno) che sostiene i rulli 26, 28 e 30, 32.
Come si vede bene in figura 2, la struttura ad arco può essere formata da una traversa centrale 40 fissata a sbalzo sulla trave di collegamento 24, e da due bracci 42 e 44 che si dipartono verso il basso dalle estremità 46, 48 della traversa centrale 40 sui quali vengono collegate le estremità sporgenti dei rulli multigola 26, 28 e 30, 32.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, ciascun rullo 26, 28 e 30, 32 à ̈ calettato su un proprio albero (non mostrato) le cui estremità si impegnano sul carrello 20, 22 e sulla struttura ad arco 38. Vantaggiosamente all’estremità degli alberi che vengono montati sulle estremità dei bracci 42, 44 della struttura ad arco 38 possono essere predisposti degli smorzatori (silent block). La funzione degli smorzatori à ̈ quella di smorzare le vibrazioni dovute all’azione di taglio.
Vantaggiosamente, come mostrato in figura 3, un primo rullo 28 può essere inserito tra la parte inferiore del primo carrello 20 e l’estremità libera inferiore del rispettivo braccio 42 della struttura ad arco 38, ed un secondo rullo 30 può essere inserito tra la parte superiore del carrello 20 e la parte superiore del braccio 42 della struttura ad arco 38. La disposizione appena descritta à ̈ vantaggiosamente ripetuta anche per il secondo carrello 22.
In accordo con una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, tra i due rulli 26, 28 e 30, 32, vengono fissati i tensionatori 34,36 per i fili di taglio.
Grazie alla struttura ad arco 38, quando vengono tesi i fili di taglio, le forze di reazione generate dal tensionamento dei fili si scaricano approssimativamente per metà sulla struttura ad arco 38 e per metà sui due carrelli 20, 22.
Più precisamente: una prima coppia di forze dirette l’una verso l’altra applicate nei punti di attacco dei tensionatori ai due bracci 42, 44 della struttura ad arco 38, ed una coppia di forze dirette anch’esse l’una verso l’altra applicate nei punti di attacco dei tensionatori ai due carrelli 20, 22. La prima coppia di forze viene contrastata dalla struttura ad arco 38, mentre la seconda coppia di forze che tende ad avvicinare i due carrelli 20, 22 tra di loro viene principalmente contrastata dalla trave di collegamento 24 che funge così da puntone.
Ne risulta che il telaio, grazie alla struttura ad arco 38, à ̈ sgravato dalle notevoli sollecitazioni a cui à ̈ sottoposto, rendendo anche possibile la semplificazione della struttura delle colonne 14, 16 e dei carrelli 20, 22.
Con riferimento alle forma di realizzazione mostrata in figura 6, che mostra una sezione di una colonna 14, 16, si nota che la sezione può essere di tipo scatolare.
Sulla colonna 20 Ã ̈ montato un profilo prismatico 50 che fornisce superfici di guida 502, 504, 506 per mezzi di guida 56 dei carrelli 20. Tali superfici di guida 502, 504, 506 sono visibili nelle figure 4 e 6. Analogamente, sulla colonna 22 Ã ̈ montato un profilo prismatico 52 che fornisce superfici di guida 522, 524, 526 per mezzi di guida 58 del carrello 22. Tali superfici di guida 522, 524, 526 sono visibili nelle figure 1 e 7.
Vantaggiosamente il profilo prismatico 50, 52 ha sezione rettangolare, con un lato fissato alla rispettiva colonna 14, 16, e gli altri lati che costituiscono le superfici di guida 502, 504, 506 e 522, 524, 526.
In accordo con una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, i profili prismatici 50, 52 sono fissati rispettivamente alle superfici delle colonne 14, 16 rivolte verso l’interno del telaio (vale a dire le superfici delle due colonne che sono rispettivamente affacciate). Come sarà chiaro dal seguito, i profili prismatici, in accordo con una forma di realizzazione alternativa della presente invenzione, possono anche essere fissati sulle superfici delle due colonne 14, 16 opposte, vale a dire rivolte verso l’esterno del telaio.
In entrambi i casi, il profilo prismatico 50 presenta quindi una superficie di guida di testa 506 e due superfici di guida laterali 502, 504 sulle quali scorrono i mezzi di guida 56 del carrello 20 scorrevole lungo la colonne 14. Analogamente, il profilo prismatico 52 presenta quindi una superficie di guida di testa 526 e due superfici di guida laterali 522, 524 sulle quali scorrono i mezzi di guida 58 del carrello 22 scorrevole lungo la colonne 16.
Per facilità di descrizione si descriveranno solamente i mezzi di guida 56 del primo carrello 20, restando inteso che le stesse caratteristiche sono presenti anche nei mezzi di guida 58 del secondo carrello 22.
Con riferimento alle figure 4 e 5, i mezzi di guida 56 per lo scorrimento del carrello 20 lungo la colonna 14 comprendono un primo gruppo di scorrimento 60 e un secondo gruppo di scorrimento 62. Il primo gruppo 60 à ̈ connesso al carrello 20 in posizione inferiore rispetto al secondo gruppo 62 e appoggia su una prima superficie di guida laterale 502 rivolta verso i rulli multigola 26, 28. Il secondo gruppo 62, connesso al carrello 20 in posizione superiore rispetto al primo gruppo 60, appoggia su una seconda superficie di guida laterale 504 opposta alla prima superficie di guida laterale 502. Il gruppo alto à ̈ sul lato della guida opposto alla struttura di taglio con i fili. In tale modo, la coppia di ribaltamento data dal peso della struttura di taglio à ̈ contrastata dai due gruppi 60, 62 appoggiati alle rispettive superfici di guida.
Vantaggiosamente, ciascun gruppo di scorrimento comprende una o più ruote di scorrimento lungo la rispettiva superficie di guida.
In particolare, i gruppi di scorrimento possono essere vantaggiosamente realizzati in forma di bilancieri 60, 62 rispettivamente dotati di due ruote 601, 602 e 621, 622 ciascuno, e imperniati girevolmente al carrello 20.
Il primo bilanciere 60 Ã ̈ connesso al carrello 20 in posizione inferiore rispetto al secondo bilanciere 62, ed ha le ruote 601, 602 che agiscono su una prima superficie di guida laterale 502 rivolta verso i rulli multigola 26, 28. Il secondo bilanciere 62, connesso al carrello 20 in posizione superiore rispetto al primo bilanciere 60, ha le ruote 621, 622 che agiscono su una seconda superficie di guida laterale 504 opposta alla prima superficie di guida laterale 502.
Come si vede bene nell’ingrandimento di figura 5 e più in particolare in figura 8, in cui à ̈ rappresentato il bilanciere 62, entrambi i bilancieri possono avere una conformazione triangolare in cui sui vertici di una base sono predisposte le due ruote 621, 622 e al vertice opposto un foro 623 in cui viene inserito un perno 624 predisposto sul carrello 20 (vedi figura 5) in modo da consentire la rotazione del bilanciere rispetto all’asse del perno 624.
Vantaggiosamente, i bilancieri 60, 62 collegati ruotabilmente al rispettivo carrello 20, 22, consentono alle ruote 601, 602 e 621, 622 di poter aderire meglio al profilo prismatico 50, 52.
Il perno 624 può essere ad eccentrico in modo che il foro 623 possa muoversi rispetto alla rotazione del perno 624 per la regolazione della posizione dei bilancieri 60, 62 rispetto al profilo prismatico 50, 52, così da far in modo che le ruote 601, 602 e 621, 622 siano in perfetto appoggio sui profili prismatici 50, 52.
I due gruppi di scorrimento o bilancieri 60, 62 consentono di contrastare il momento ribaltante causato dal peso della struttura mobile montata a sbalzo rispetto alle due colonne 14, 16.
Come si nota dalla figura 5, i mezzi di guida 56, 58 per lo scorrimento dei carrelli 20, 22 sulle colonne 14, 16 comprendono inoltre per ciascun carrello 20, 22 mezzi di guida di testa 64, 66, che scorrono sulle superfici di guida di testa 506, 526 che sono oppostamente orientate per i due carrelli e quindi verso l’interno o verso l’esterno del telaio (nella direzione di estensione dei fili fra i carrelli). Vantaggiosamente, nella realizzazione mostrata esse sono rivolte verso l’interno del telaio 12.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, i mezzi di guida di testa 64, 66 possono essere due per ciascun carrello 20, 22, preferibilmente opportunamente sfalsati verticalmente lungo le guide. Vantaggiosamente, ciascuno può essere predisposto vicino a ciascun bilanciere 60, 62, come si vede bene in figura 5.
Ciascuno di detti mezzi di guida di testa 64, 66 può comprendere una ruota singola 68, 70 che scorre sulla superficie di guida di testa 506, 526.
I mezzi di guida di testa 64, 66 sono adatti ad assorbire la forza che agisce nella direzione dei fili. Come già accennato, la forza à ̈ dovuta all’operazione di taglio vera e propria a causa dell’attrito che si sviluppa tra fili e blocco da tagliare. Durante l’operazione di taglio, i fili diamantati sollecitano i rulli multigola 26, 28, 30, 32 nella direzione opposta alla direzione di scorrimento dei fili sul blocco da tagliare. Uno dei due carrelli 20 o 22 à ̈ sollecitato da una forza diretta verso l’esterno del telaio 12, mentre l’altro carrello à ̈ sollecitato da una forza che lo spinge verso l’interno.
Quindi la ruota singola dei mezzi di guida di testa del carrello che à ̈ spinta verso l’esterno, viene premuta contro le superfici di guida di testa, mentre la ruota singola del carrello che viene spinta verso l’interno tende a staccarsi dalla superficie di guida di testa e quindi a non svolgere correttamente la sua funzione.
Per far fronte a questa coppia di forze, in accordo con una particolare forma di realizzazione della presente invenzione, le ruote singole 68, 70 sono montate interponendo un ammortizzatore 72 e un dispositivo di precarico 74, come indicato nella figura 9 (in cui per semplicità di riferimento sono mostrati solamente i mezzi di guida di testa 66).
Vantaggiosamente, per le ruote che tendono ad essere premute contro la superficie di guida di testa può essere impiegato un elemento ammortizzatore di materiale elastomerico ad elevata durezza, adatto a resistere alla compressione subendo una piccola deformazione, quale un poliuretano reticolato. Invece, per le ruote opposte, che tendono a distaccarsi dalla superficie di guida di testa, può essere usato un elemento ammortizzatore realizzato con materiale elastomerico morbido, quale una gomma, in modo che, grazie al dispositivo di precarico, possa essere compresso. In tal modo, quando le ruote dei mezzi di guida di testa tendono a distaccarsi, il materiale grazie al suo ritorno elastico costringe le ruote a rimanere sempre in contatto con la superficie.
Inoltre, si noti che, a differenza dei sistemi di guida di tecnica nota, il telaio e in particolare i carrelli della presente invenzione, sono sistemi isostatici e non più iperstatici. Conseguentemente le sollecitazioni e le deformazioni sono notevolmente ridotte.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione e come mostrato nelle figure 11 e 12, il telaio multifilo comprende un dispositivo di sicurezza 80 che blocca i carrelli 20, 22 lungo le colonne 14, 16 in caso di malfunzionamento o di rotture dei dispositivi di movimentazione dei carrelli 20, 22.
Il dispositivo di sicurezza 80 prevede vantaggiosamente una dentiera o cremagliera 82 lungo ciascuna delle due colonne 14, 16 sulla quale si può impegnare un arpionismo 84 movimentato da un cilindro pneumatico 86 in contrasto all’azione di una molla (non mostrata).
In particolare, l’arpionismo 84 à ̈ connesso al rispettivo carrello 20, 22 girevolmente in un punto compreso tra le sue estremità 88, 90, in cui:
- una prima estremità 90 à ̈ adatta ad impegnarsi con la cremagliera 82, ed
- una seconda estremità 88 à ̈ collegata ad un’asta 92 che viene spinta in basso da una molla che à ̈ compressa, ed à ̈ anche incernierata all’estremità libera dello stelo 87 del cilindro pneumatico 86 che à ̈ a sua volta incernierato.
Nella posizione di riposo, mostrata in figura 12, la molla à ̈ compressa e spinge l’asta 92 e quindi la seconda estremità 88 dell’arpionismo 84 verso il basso e, conseguentemente, la prima estremità 90 ad impegnarsi nella cremagliera 82 bloccando così il carrello 14.
In posizione operativa, viene azionato il cilindro pneumatico 86 per cui lo stelo 87 del cilindro fuoriesce, la seconda estremità 88 dell’arpionismo 84 viene sollevata e la sua prima estremità 90 si disimpegna dalla cremagliera 82 consentendo così la movimentazione del carrello 14.
In caso di emergenza, viene interrotta l’alimentazione ai cilindri per cui la molla riporta l’arpionismo nella posizione di riposo impedendo qualsiasi movimento dei carrelli.
Sono quindi evidenti i vantaggi della presente invenzione rispetto all’arte nota.
Il telaio secondo la presente invenzione à ̈ dotato di carrelli e colonne più semplici, che consentono di avere un risparmio sui costi di realizzazione.
Inoltre, la semplicità costruttiva dei carrelli, rende la costruzione adatta ad essere facilmente accessibile durante la manutenzione o la riparazione.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di una realizzazione applicante i principi innovativi della presente invenzione à ̈ riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perciò essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Alle forme di realizzazione descritte sopra, la persona esperta potrà, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e/o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate.
Ad esempio, come apparirà ovvio al tecnico del ramo alla luce della presente descrizione, à ̈ possibile applicare la soluzione appena descritta anche nel caso dei telai a quattro colonne. In particolare à ̈ quindi possibile utilizzare i carrelli e i mezzi di guida dei carrelli appena descritti anche nel caso di telai a quattro colonne, con benefici simili. Analogamente a quanto appena descritto per la soluzione con due colonne, il bilanciere inferiore agirà in corrispondenza di una superficie disposta verso i rulli, mentre il bilanciere superiore agirà in corrispondenza di una superficie opposta.
Naturalmente à ̈ anche possibile prevedere un solo rullo multigola per ciascun carrello, con tensionatori posti sulla trave di collegamento dei carrelli. Come già sopra descritto, i gruppi di scorrimento possono anche comprendere ciascuno una singola ruota anziché un sistema a bilanciere con due ruote. Inoltre, le guide prismatiche possono essere sul lato esterno delle colonne, vale a dire sulla superficie delle colonne rivolta verso l’esterno del telaio, con conseguente ribaltamento speculare dei mezzi di guida (come à ̈ ad esempio facilmente immaginabile dalla figura 6).

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Telaio multifilo per il taglio di blocchi di materiale lapideo comprendente: una prima colonna (14) ed una seconda colonna (16) collegate superiormente da una traversa di irrigidimento (18); un primo carrello (20) e un secondo carrello (22) adatti a scorrere rispettivamente su detta prima colonna (14) e su detta seconda colonna (16); almeno un rullo multigola (26, 28; 30, 32) su ciascun carrello (20; 22), adatto ad essere impegnato da fili di taglio che si estendono tra detta prima colonna (14) e detta seconda colonna (16); una trave di collegamento (24) tra il primo carrello (20) e il secondo carrello (22); una struttura ad arco (38) sulla quale vengono montate le estremità sporgenti dei rulli (26, 28; 30, 32), fissata a sbalzo sulla trave di collegamento (24); e mezzi di guida (56, 58) per ciascun carrello (20,22) per lo scorrimento di detti carrelli (20; 22) rispettivamente su dette colonne (14; 16); detto telaio multifilo essendo caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida (56, 58) dei carrelli (20, 22) comprendono due profili prismatici (50, 52) disposti in direzione verticale, uno per ogni colonna (14, 16), che forniscono superfici di guida (502, 504, 506; 522, 524, 526) per i mezzi di guida (56, 58).
  2. 2. Telaio multifilo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i profili prismatici (50, 52) hanno sezione rettangolare, con un lato fissato alla superficie della rispettiva colonna (14, 16), e gli altri lati che costituiscono le superfici di guida (502, 504, 506; 522, 524, 526), detti profili prismatici (50, 52) comprendendo ciascuno una superficie di guida di testa (506, 526) e due superfici di guida laterali (502, 504; 522, 524).
  3. 3. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di guida (56, 58) comprendono per ciascun carrello (20,22): un primo gruppo di scorrimento (60) che agisce su una prima superficie di guida (502) rivolta verso i rulli multigola (26, 28; 30, 32), e un secondo gruppo di scorrimento (62), in posizione superiore rispetto al primo gruppo di scorrimento (60), che agisce su una seconda superficie di guida (504) opposta alla prima superficie di guida (502), e mezzi di guida di testa (64, 66) che scorrono su superfici (506, 526) rivolte verso l’interno o verso l’esterno del telaio.
  4. 4. Telaio multifilo secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detti gruppi di scorrimento comprendono bilancieri (60, 62) che sono dotati di due ruote ciascuno (601, 602; 621, 622), detti bilancieri (60, 62) essendo connessi ruotabilmente al carrello (20, 22).
  5. 5. Telaio multifilo secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che detti bilancieri hanno una conformazione triangolare in cui su una base sono predisposte le ruote (621, 622) e al vertice opposto un foro (623) su cui viene inserito un perno (624) fissato alla colonna (20, 22) in modo da consentire la rotazione del bilanciere (60, 62).
  6. 6. Telaio multifilo secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che il perno (624) Ã ̈ ad eccentrico per la regolazione della posizione dei bilancieri.
  7. 7. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3-6, caratterizzato dal fatto che i mezzi di guida di testa (64, 66) sono due per ciascun carrello (20, 22).
  8. 8. Telaio multifilo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti mezzi di guida di testa (64, 66) comprende una ruota singola (68, 70) che scorre sulle superfici di guida di testa (506, 526).
  9. 9. Telaio multifilo secondo la precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che le ruote singole (68, 70) sono montate mediante interposizione di un ammortizzatore (72) e di un dispositivo di precarico (74).
  10. 10. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che lo scorrimento verticale dei carrelli (20, 22) lungo le colonne (14, 16) Ã ̈ realizzato mediante cilindri oleodinamici (23).
  11. 11. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che su ciascun carrello (20, 22) Ã ̈ montato un solo rullo multigola (26, 30).
  12. 12. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che su ciascun carrello (20, 22) sono montati due rulli multigola (26, 28; 30, 32).
  13. 13. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la struttura ad arco (38) comprende una trave centrale (40) fissata a sbalzo sulla trave di collegamento (24), e due bracci (42, 44) che si dipartono verso il basso da estremità (46, 48) della trave centrale (40), sulle quali vengono montate le estremità sporgenti dei rulli (26, 28; 30, 32).
  14. 14. Telaio multifilo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere quattro colonne, e quattro carrelli.
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