ITTO20130746A1

ITTO20130746A1 - Dispositivo di alimentazione per capsule elettrodo.

Info

Publication number: ITTO20130746A1
Application number: IT000746A
Authority: IT
Inventors: Emmanuele Ottoni; Giuseppe Palopoli; Eugenio Tedeschi
Original assignee: Sinterleghe S R L
Priority date: 2013-09-13
Filing date: 2013-09-13
Publication date: 2015-03-14
Also published as: US20160221112A1; KR20160055841A; BR112016005538B1; CN105722632B; EP3043949A1; ES2659564T3; CA2922904A1; HUE036516T2; MX2016003131A; MX368997B; CN105722632A; EP3043949B1; PL3043949T3; US10843289B2; WO2015036971A1; KR102205121B1; CA2922904C

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo: “Dispositivo di alimentazione per capsule elettrodo”

DESCRIZIONE

Settore tecnico

La presente invenzione si colloca, in generale, nel settore della saldatura a punti effettuata da attrezzatture robotizzate; in particolare, l’invenzione si riferisce ad un dispositivo per alimentare capsule elettrodo atte a sostituire le capsule elettrodo usurate montate sulle pinze di saldatura di robot e/o su pinze fisse al suolo.

Tecnica nota

In molte linee di produzione, in particolare nel settore della costruzione di automobili, si fa largo uso della saldatura per punti a resistenza, utilizzando pinze di saldatura montate su bracci robotizzati e/o fissate al suolo. Ogni pinza di saldatura è dotata di due capsule elettrodo opponibili, di forma esterna generalmente convessa e cilindrica, aventi ciascuna un incavo conico costituente una sede che ne consente il montaggio forzato su un gambo o appendice conica di supporto (o gambo porta-elettrodo) della pinza di saldatura. Le capsule elettrodo sono soggette a notevole usura, e pertanto necessitano di essere sostituite frequentemente con capsule elettrodo nuove.

In anni recenti sono stati proposti diversi tipi di magazzini o dispositivi di alimentazione di capsule elettrodo, atti a contenere una pluralità di nuovi elettrodi, da montare sulle pinze di saldatura per la sostituzione di capsule elettrodo usurate.

DE 102 22 248 A1 descrive un magazzino a caduta per gravità comprendente una coppia di cartucciere, contenenti ciascuna una serie di capsule elettrodo. Ciascuna cartucciera è orientata in modo sostanzialmente verticale e contenuta parzialmente, in modo scorrevole, in un involucro fisso. Le cartuccere scorrono verso il basso a mano a mano che le capsule elettrodo vengono prelevate. Questo tipo di dispositivo comporta ingombri elevati a causa delle cartucciere che, sfilandosi verso il basso, aumentano i rischi di collisione con il braccio robotizzato che porta la pinza di saldatura, o con parti di lamiera che vengono movimentate nelle vicinanze del magazzino.

US 2012/0118790 A1 prevede un magazzino di alimentazione per capsule elettrodo comprendente due guide atte ad ospitare due rispettive file di capsule, e due postazioni di prelievo delle capsule, dove ciascuna postazione di prelievo è adiacente ad una rispettiva estremità di uscita delle guide. Le due guide sono diagonalmente sfalsate, così come le due postazioni di prelievo, dalle quali vengono prelevate, in due tempi successivi, le capsule elettrodo per una pinza di saldatura. Il magazzino è provvisto di mezzi di spinta a molla, associati alle guide, per sospingere le capsule elettrodo contenute nelle guide verso le postazioni di prelievo.

EP 2 072 170 A1 rende noto un dispositivo di alimentazione comprendente due cartucciere a tamburi rotanti attorno a rispettivi assi paralleli.

Con i dispositivi di alimentazione finora impiegati in modo prevalente, la pinza di saldatura deve dapprima portarsi in prossimità di una delle due postazioni di prelievo, per calzare provvisoriamente un nuovo elettrodo su uno dei due gambi porta-elettrodo. In questa condizione, la capsula elettrodo è vincolata provvisoriamente in modo labile sul gambo. La pinza viene allontanata, per estrarre la capsula elettrodo dal magazzino e viene successivamente chiusa, portando a contatto il nuovo elettrodo con l’elettrodo opposto, al fine di fissare stabilmente il nuovo elettrodo sul gambo. Effettuato tale accoppiamento forzato, la pinza deve portarsi in una posizione remota, per svincolare il secondo elettrodo usurato, quindi va avvicinata ad una seconda postazione di prelievo, dalla quale può prelevare una seconda capsula elettrodo, e quindi richiudersi per fissare stabilmente quest’ultima sulla pinza. Come noto agli esperti nel settore, una pinza non deve essere chiusa se le capsule elettrodo non sono ancora state calzate, poiché l’eventuale sforzo di serraggio danneggerebbe le estremità dei gambi porta-elettrodo, e i fori di uscita dei canali di adduzione del liquido refrigerante solitamente previsto nelle pinze di saldatura.

Con i dispositivi di alimentazione attualmente noti, non è possibile chiudere la pinza di saldatura sulle capsule elettrodo quando queste si trovano ancora nel magazzino o dispositivo di alimentazione in modo da fissare subito le capsule elettrodo sulla pinza; infatti, la notevole forza di serraggio o chiusura applicata dalla pinza danneggerebbe il dispositivo di alimentazione o lo potrebbe spostare dalla sua posizione prestabilita.

Le operazioni di montaggio delle nuove capsule elettrodo richiedono, quindi, tempi relativamente lunghi. Siccome la capsula elettrodo viene calzata provvisoriamente in modo labile sul gambo portaelettrodo quando quest’ultimo raggiunge la postazione di prelievo, vi è il rischio che la capsula elettrodo possa accidentalmente cadere dalla pinza, e che il gambo porta-elettrodo sia danneggiato qualora la pinza venga chiusa in assenza di entrambe le capsule elettrodo. Per rilevare la presenza di una nuova capsula sullo stelo porta-elettrodo, sono previsti sensori magnetici, montati ad una parte stazionaria dell’impianto, presso i quali viene portata la pinza ad ogni ciclo, dopo aver prelevato un elettrodo, per accertare l’avvenuto caricamento del nuovo elettrodo.

Sintesi dell’invenzione

È quindi uno scopo dell’invenzione realizzare un dispositivo che consenta di abbreviare i tempi complessivi legati al montaggio delle capsule elettrodo su una pinza di saldatura. Un altro scopo dell’invenzione è di fornire la certezza che una nuova capsula elettrodo sia stata montata in modo stabile e corretto sul gambo porta-elettrodo. Un ulteriore scopo dell’invenzione è di ridurre gli ingombri, di eliminare componenti soggetti ad usura (quali ad esempio molle atte a spingere le capsule elettrodo verso le postazioni di prelievo), e di aumentare la capacità di carico di un dispositivo di alimentazione, al fine di diradare le operazioni di caricamento manuale degli elettrodi. Un altro scopo ancora dell’invenzione è di mantenere le postazioni di prelievo e i dispositivi di alimentazione puliti, in particolare allontanando il liquido refrigerante che può colare dai gambi portaelettrodo scoperti.

I suddetti ed altri scopi e vantaggi, che saranno chiariti meglio in seguito, sono raggiunti secondo l’invenzione da un dispositivo per l’alimentazione di elettrodi avente le caratteristiche definite nella rivendicazione 1. Forme di attuazione preferenziali sono enunciate nelle rivendicazioni dipendenti.

In sintesi, si propone un dispositivo di alimentazione nel quale le due postazioni di prelievo sono sostanzialmente speculari, cioè situate su lati opposti, rispetto ad un piano dato. Grazie a tale caratteristica, allo scopo di vincolare stabilmente una nuova capsula elettrodo sul gambo portaelettrodo della pinza di saldatura, la pinza può essere chiusa direttamente sul dispositivo di alimentazione senza il rischio di danneggiare o spostare in modo improprio il dispositivo di alimentazione.

Vantaggiosamente, grazie alla posizione allineata o speculare delle due postazioni di prelievo, entrambe le nuove capsule elettrodo per una pinza di saldatura possono essere prelevate e fissate stabilmente sulla pinza in modo simultaneo. Ciò può essere ottenuto portando la pinza di saldatura in una posizione nella quale i due gambi portaelettrodo possono agevolmente inserirsi simultaneamente nelle cavità di due rispettive capsule elettrodo, collocate ciascuna in una delle due postazioni di prelievo.

Il dispositivo di alimentazione permette di ridurre i tempi di programmazione per la movimentazione del robot, i cui movimenti saranno ridotti. Risultano, infatti, eliminati diversi spostamenti effettuati tradizionalmente da una pinza di saldatura per portarsi tra le due postazioni di prelievo, tradizionalmente separate, per caricare ciascun elettrodo, e le posizioni dove sono previsti i sensori per il rilevamento della presenza delle capsule elettrodo sulla pinza. Con un’unica operazione, la pinza di saldatura si chiude su una coppia di nuovi elettrodi, i quali rimangono entrambi forzatamente accoppiati sui gambi porta-elettrodo.

Breve descrizione dei disegni

Verranno ora descritte le caratteristiche funzionali e strutturali di alcune forme di realizzazione preferita di una dispositivo di alimentazione secondo l’invenzione. Si fa riferimento ai disegni allegati, in cui:

la figura 1 è una vista schematica prospettica di un dispositivo di alimentazione per capsule elettrodo in una condizione di caricamento;

la figura 2 è una vista schematica, in scala ingrandita, di un particolare del dispositivo di alimentazione in figura 1;

la figura 3 è una vista schematica prospettica del dispositivo di alimentazione della figura 1 in una condizione operativa;

la figura 4 è una vista schematica prospettica di una cartucciera per il caricamento del dispositivo di alimentazione in figura 1;

la figura 5 è una vista laterale schematica di una porzione del dispositivo di alimentazione, secondo una forma di realizzazione dell’invenzione; la figura 6 è una vista laterale schematica di una porzione del dispositivo di alimentazione, secondo una ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione; e

la figura 7 è una vista laterale schematica di una porzione del dispositivo di alimentazione, secondo una forma di realizzazione dell’invenzione ancora diversa.

Descrizione dettagliata

Facendo inizialmente riferimento alla figura 1, con il numero 10 è indicato nel suo insieme un dispositivo di alimentazione, atto ad alimentare capsule elettrodo 12 verso due postazioni di prelievo 14. Il dispositivo 10 comprende due guide 16, ciascuna atta ad ospitare una rispettiva fila di capsule elettrodo. Le due postazioni di prelievo sono situate ciascuna in adiacenza ad una rispettiva estremità 20 di uscita delle guide.

Secondo una forma di attuazione, entrambe le guide sono parallele e adiacenti l’una all’altra.

Nella particolare forma di attuazione illustrata nei disegni allegati, le due guide sono se parate l’una dall’altra da una piastra intermedia 22.

Il dispositivo di alimentazione rappresentato nei disegni è previsto per alimentare capsule elettrodo caricate in due file e presenta una struttura di tipo simmetrico rispetto alla piastra intermedia 22 o almeno al piano di giacitura P di questa. La descrizione che segue verrà quindi fatta in via pressoché esclusiva con riferimento ad una delle due parti simmetriche della struttura, restando inteso che la parte non descritta deve ritenersi identica o sostanzialmente identica a quella descritta. Risulterà anche evidente che la scelta di realizzare una struttura simmetrica, così come l’adozione di determinati tipi di azionatori e sensori, costituiscono scelte preferenziali in talune condizioni applicative ma di certo non imperative ai fini dell'attuazione dell'invenzione.

Le due postazioni di prelievo 14 sono disposte in modo sostanzialmente speculare rispetto ad un piano dato. Tale piano può essere rappresentato dalla piastra intermedia 22. Come si osserverà, le postazioni di prelievo sono situate su lati opposti rispetto alla piastra intermedia 22 o del piano P.

La piastra intermedia 22 è opzionale. Secondo una forma di realizzazione, la piastra intermedia 22 può essere omessa, e le due postazioni di prelievo sono sostanzialmente speculari rispetto al piano geometrico P, dove le guide 16 e le capsule elettrodo 12 sono disposte su lati opposti di detto piano.

La piastra intermedia 22 può essere convenientemente realizzata da una lamiera metallica, preferibilmente di acciaio inossidabile, che può avere spessore comparabile allo spessore di una coppia di lamiere da saldare. Ad esempio, considerando che due lamiere giustapposte occupano insieme uno spessore generalmente compreso tra 2,5 e 5 mm, la piastra può avere uno spessore compreso entro tali limiti, ad esempio di 3 mm.

La piastra intermedia 22, essendo vantaggiosamente rigida, consente alla pinza di chiudersi, in modo tale che il gambo porta-elettrodo sia introdotto in una capsula elettrodo 12, esercitando una forza di chiusura di intensità paragonabile o identica alla forza di chiusura che la pinza applica in fase di saldatura. Vantaggiosamente, le guide e gli elementi del dispositivo collocati in prossimità delle postazioni di prelievo sono circondati da un involucro stagno 44, che impedisce a liquidi corrosivi di danneggiare le parti interne del dispositivo d’alimentazione.

Secondo una forma di attuazione preferenziale, le guide 16 sono realizzate come condotti, aventi ciascuno un’estremità di uscita 24 adiacente ad una postazione di prelievo 14, ed un’estremità di ingresso 26 situata in posizione remota rispetto alla postazione di prelievo 14.

Le estremità di ingresso 26 delle due guide possono essere chiuse da un singolo sportello girevole 28, al quale possono essere montati due raccordi 30 atti ad essere collegati ad una sorgente di gas compresso (non illustrata), preferibilmente aria compressa.

Secondo una forma di attuazione alternativa (non illustrata), uno o più raccordi 30 per l’immissione di gas compresso possono essere collegati non allo sportello 28, ma ad una parete fissa delle guide e/o dell’involucro. Anche in tale variante il raccordo o i raccordi 30 sono collocati in posizione remota dalle postazioni di prelievo (ad esempio in prossimità dello sportello o sportelli 28), in modo tale che il gas compresso immesso nelle guide sospinga efficacemente tutte le capsule caricate verso le postazioni di prelievo.

Quando lo sportello 28 si trova nella posizione chiusa (figura 3), flussi di gas compresso possono essere immessi nelle guide, verso le rispettive postazioni di prelievo, in modo tale da spingere le capsule elettrodo, facendole avanzare verso le postazioni di prelievo. I flussi di gas compresso nelle guide, oltre a provocare l’avanzamento delle capsule, sono utili per soffiare via dalle postazioni di prelievo eventuali liquidi, tipicamente fluido refrigerante che può colare dai gambi portaelettrodo (non illustrati) privi di capsula.

In prossimità di ciascuna postazione di prelievo 14 è previsto un elemento di ritegno 32 atto a trattenere in modo rilasciabile una rispettiva capsula elettrodo, orientata nella propria postazione di prelievo secondo un orientamento predeterminato.

Nell’esempio illustrato nelle figure 1, 2 e 3, l’elemento di ritegno 32 comprende, per ciascuna postazione di prelievo 14, un elemento posizionatore a pistone 34, che è movimentato da un rispettivo cilindro di azionamento lineare 36 a comando pneumatico o elettrico. Preferibilmente, l’elemento posizionatore 34 presenta una superficie concava o arcuata 38 rivolta verso la postazione di prelievo.

In una forma di realizzazione, illustrata in figura 5, nella quale due capsule elettrodo si trovano entrambe allineate secondo un asse geometrico A perpendicolare alla piastra intermedia 22, gli elementi posizionatori 14 possono essere provvisti di superfici arcuate assialmente allineate secondo un’unica superficie geometrica semicilindrica.

Secondo una forma di realizzazione alternativa, illustrata in figura 6, se si desidera predisporre e trattenere provvisoriamente le capsule elettrodo 12 nelle due postazioni di prelievo 14, in modo tale che gli assi centrali delle due capsule formino un angolo ottuso α, le superfici arcuate o concave 38 per mezzo delle quali gli elementi posizionatori sospingono o impegnano le capsule, possono avere inclinazioni diverse.

Secondo un’ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione (non illustrata), è possibile prevedere un solo elemento posizionatore 38 doppio, in grado di agire simultaneamente in entrambe le postazioni di prelievo; in accordo a questa forma di realizzazione, il posizionatore è conformato con una doppia concavità 38, che può svilupparsi lungo assi incidenti anziché paralleli, così da sospingere contemporaneamente nelle due postazioni di prelievo le due capsule, conferendo alle capsule l’inclinazione reciproca desiderata. In questo caso, l’elemento posizionatore 34 viene convenientemente azionato da un unico cilindro 36.

Secondo una forma di attuazione, l’aria compressa può essere insufflata in modo pressoché costante nelle due guide. L’elemento posizionatore 34, nella sua posizione estesa illustrata nelle figure 1, 2 e 3, funge da elemento di arresto che impedisce alla prima capsula elettrodo 12’ della fila di accedere alla postazione di prelievo. Periodicamente, quando occorre introdurre una nuova capsula 12 nella postazione di prelievo 14, l’elemento posizionatore 34 può essere retratto per qualche istante. Nell’esempio illustrato, il posizionatore viene retratto insufflando aria compressa nel cilindro di azionamento lineare 36, ad esempio attraverso un raccordo indicato con il numero 40. Con il posizionatore 34 in posizione retratta, la prima capsula 12’ disponibile della fila è in grado di entrare nella postazione di prelievo 14. Il posizionatore può essere nuovamente esteso grazie ad un elemento elastico (non illustrato), o azionato elettricamente o in altro modo.

Nell’esempio illustrato nelle figure dalla 1 alla 6, un cricchetto 42 ad azionamento elastico o pneumatico o elettrico, coopera con l’elemento posizionatore 34 per trattenere la capsula elettrodo 12 nella postazione di prelievo 14. In tale forma di realizzazione, la postazione di prelievo è aperta lateralmente.

Secondo una forma di attuazione, i mezzi di ritegno 34, 42 che trattengono le capsule elettrodo nelle postazioni di prelievo agiscono sulle superfici laterali esterne 12a, sostanzialmente cilindriche, delle capsule 12.

Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, schematicamente illustrata in figura 7, la postazione di prelievo 14 può essere chiusa lateralmente da pareti di attestamento 43. In questo modo, la capsula elettrodo non viene estratta lateralmente, come nell’esempio illustrato, bensì prelevata allontanandola dal piano intermedio P che separa le due postazioni di prelievo. Questa modalità di prelievo viene effettuata comandando l’apertura della pinza. Secondo tale forma di realizzazione, il cricchetto 42 può essere omesso.

La disposizione sostanzialmente parallela e adiacente delle due guide 16 permette vantaggiosamente di ridurre il numero di raccordi per l’insufflaggio di aria compressa, nonché di utilizzare un singolo azionatore per la movimentazione di entrambi gli elementi di posizionamento delle capsule elettrodo.

Secondo una forma di attuazione preferenziale, il dispositivo comprende due sensori di rilevamento 46, atti ciascuno a rilevare la presenza di una capsula elettrodo 12. Ciascun sensore 46 è montato sul dispositivo di alimentazione 10 in adiacenza ad una rispettiva posizione di prelievo 14. Grazie a tale configurazione, nel momento in cui il sensore 46 rileva l’assenza di un elettrodo nella postazione di prelievo, l’operatore può avere la certezza che la capsula elettrodo è stata calzata stabilmente sulla pinza, grazie all’accoppiamento forzato con il quale le capsule elettrodo possono essere prelevate dal dispositivo di alimentazione.

Il dispositivo può ulteriormente comprendere uno o più sensori secondari 47, convenientemente associati a ciascuna guida 16, atti a rilevare la presenza di un numero minimo di capsule 12 all’interno della guida; opportunamente, allo scopo di stabilire le adeguate tempistiche di caricamento di nuove capsule nelle guide, quando le capsule già caricate sono prossime all’esaurimento, i sensori secondari 47 rilevano la presenza nella guida di una capsula a monte della prima capsula 12’, così da stabilire se le postazioni di prelievo 14 possono essere alimentate con continuità. I sensori secondari possono essere collocati in modo da rilevare la presenza di una capsula sopraggiungente con un anticipo di due o tre posizioni a monte della prima capsula 12’.

Con riferimento alle figure 1 e 3, lo sportello può essere aperto rilasciando un dispositivo di aggancio 48. Nella posizione aperta (figura 1), ruotata di 90°, le estremità di ingresso 26 delle guide 16 vengono aperte e si possono caricare due rispettive file di nuovi elettrodi contenuti in una cartucciera 50. La cartucciera 50 comprende una parte fissabile all’involucro 52 e una doppia asta 54 mediante la quale si possono spingere manualmente le file di capsule elettrodo, introducendole nelle guide.

All’interno delle guide, l’assenza di alveoli di contenimento per le singole capsule, o elementi di separazione tra una capsula e l’altra, permette di aumentare la densità e quindi il numero di capsule elettrodo caricate nel dispositivo di alimentazione, diradando così i tempi di caricamento.

Sono stati descritti diversi aspetti e forme di realizzazione dell’invenzione. Si intende che ciascuna forma di realizzazione può essere combinata con qualsiasi altra forma di realizzazione. L’invenzione, inoltre, non è limitata alle forme di realizzazione descritte, ma potrà essere variata entro l’ambito definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10) di alimentazione per capsule elettrodo (12), comprendente: - due guide (16) atte ad ospitare due rispettive file di capsule elettrodo; - due postazioni di prelievo (14), ciascuna adiacente ad una rispettiva estremità (20) di uscita delle guide; caratterizzato dal fatto che le due postazioni di prelievo sono sostanzialmente speculari rispetto ad un piano intermedio (P) dato.
2. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende una piastra intermedia (22) interposta tra le due postazioni di prelievo (14).
3. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la piastra intermedia (22) è di lamiera metallica, preferibilmente acciaio inossidabile.
4. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che la piastra metallica (22) ha uno spessore compreso tra circa 2,5 e circa 5 mm.
5. Dispositivo di alimentazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratteriz zato dal fatto che le guide (16) sono conformate come condotti.
6. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che le guide (16) sono conformate come condotti paralleli e adiacenti, disposti in modo speculare rispetto al piano intermedio (P).
7. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi pneumatici (30) di spinta, associati alle guide (16), per immettere flussi di gas compresso nelle guide, in modo tale da provocare l’avanzamento delle capsule elettrodo contenute in ciascuna guida verso le rispettive postazioni di prelievo.
8. Dispositivo di alimentazione secondo la una qualunque delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che ciascuna guida (16) presenta un ingresso (26) per l’immissione di gas compresso in posizione remota rispetto alla postazione di prelievo (14).
9. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che in ciascuna guida l’ingresso (26) è disposto ad una estremità della guida ed è configurato per consentire l’introduzione di capsule elettrodo (12) nella guida.
10. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che gli ingressi (26) delle due guide sono chiudibili da almeno uno sportello (28).
11. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che i mezzi pneumatici di spinta (30) comprendono almeno un raccordo (30) montato sullo sportello (28) e collegabile ad una sorgente di gas compresso.
12. Dispositivo di alimentazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un sensore di rilevamento (46) della presenza di capsule elettrodo, detto sensore essendo montato sul dispositivo in adiacenza ad almeno una postazione di prelievo.
13. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che comprende due sensori di rilevamento (46) della presenza di capsule elettrodo, ciascun sensore essendo montato sul dispositivo in adiacenza ad una delle due postazioni di prelievo (14).
14. Dispositivo di alimentazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di ritegno (32, 42) atti a trattenere in modo rilasciabile, in ciascuna postazione di prelievo (14), una rispettiva capsula elettrodo (12) orientata secondo un orientamento predeterminato.
15. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che i mezzi di ritegno (32) comprendono uno o due elementi posizionatori a pistone (34), associati alle due postazioni di prelievo (14), uno o due cilindri di azionamento lineare (36) atti a movimentare gli elementi posizionatori a pistone (34), e che ciascun elemento a pistone (34) presenta una superficie concava o arcuata (38) rivolta verso una rispettiva postazione di prelievo (14).
16. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che gli elementi posizionatori (34) sono provvisti di due superfici concave o arcuate (38) assialmente allineate lungo un asse geometrico (A) secondo un’unica superficie geometrica semicilindrica, configurate per impegnare le superfici laterali (12a) di due rispettive capsule elettrodo (12) situate nelle due postazioni di prelievo (14).
17. Dispositivo di alimentazione secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che gli elementi posizionatori (34) presentano due superfici arcuate (38) giacenti su due rispettive superfici geometriche semicilindriche aventi rispettivi assi che formano tra loro un angolo ottuso (α) predeterminato.
18. Dispositivo di alimentazione secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un involucro esterno (44) stagno che circonda almeno le guide (16).