ITTO20121001A1 - Macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni - Google Patents

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ITTO20121001A1
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machine according
basket
tank
drying
drying apparatus
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IT001001A
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Antonio Coniguardi
Sandro Duri
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Indesit Co Spa
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Description

“MACCHINA ADATTA AD ESEGUIRE ALMENO UN CICLO DI ASCIUGATURA DI PANNIâ€
DESCRIZIONE
[CAMPO DELLA TECNICA]
La presente invenzione ha per oggetto una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni.
Tale macchina può essere sia una asciugatrice, sia una lavabiancheria provvista di funzionalità di asciugatura (cosiddetta lava-asciugatrice).
[ARTE NOTA]
Com’à ̈ noto, al termine di un ciclo di lavaggio à ̈ necessario procedere con l’asciugatura dei panni che sono stati lavati.
L’asciugatura può avvenire manualmente, stendendo i panni in modo che gli stessi possano progressivamente disperdere nell’ambiente circostante la quantità di acqua che contengono.
L’asciugatura può anche avvenire in maniera automatica o semi-automatica nelle asciugatrici o nelle lavabiancheria con funzionalità di asciugatura.
In alcuni casi la macchina à ̈ provvista di un sistema di asciugatura che preleva aria umida dalla vasca nella quale si trovano gli indumenti da asciugare, asciuga l’aria umida e re-immette nella vasca medesima l’aria asciugata.
Tipicamente il processo viene eseguito con continuità, in modo che l’aria venga prelevata dalla vasca e sottoposta alla separazione dall’acqua in maniera sostanzialmente continua.
La Richiedente ha notato che il processo di asciugatura dei panni può essere rallentato, nel caso in cui un indumento venga a trovarsi in corrispondenza della bocca di uscita del circuito di asciugatura, cioà ̈ laddove l’aria deumidificata viene re-immessa nella vasca. Tale indumento può infatti interferire con il flusso di aria deumidificata verso l’interno della vasca e, come detto, ostacolare e rallentare l’azione di asciugatura.
La Richiedente ha altresì osservato che, nei sistemi secondo l’arte nota, l’immissione di aria secca/deumidificata avviene in corrispondenza di una porzione periferica della vasca: ciò impedisce che i panni possano essere investiti direttamente dal flusso d’aria asciugata ed essere sottoposti ad un processo di asciugatura uniforme ed omogeneo. Per di più nei sistemi di arte nota, la portata d’aria di asciugatura à ̈ limitata (attorno ai 60 metri cubi all’ora).
[OBIETTIVI E SINTESI DELL’INVENZIONE]
Scopo della presente invenzione à ̈ quindi fornire una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni, in cui venga ridotta la probabilità che un indumento possa interferire con il flusso di aria utilizzata per l’asciugatura e possa conseguentemente rallentare il corretto svolgimento del ciclo di asciugatura.
Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ mettere a disposizione una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni, in cui i panni stessi vengano investiti in maniera diretta e sostanzialmente uniforme dal flusso di aria secca/deumidificata prodotto dal sistema di asciugatura, e che sia in grado di garantire un’elevata portata di aria di asciugatura.
Questi ed altri scopi ancora sono sostanzialmente raggiunti da una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Un’idea di soluzione alla base della presente invenzione prevede quindi che la canalizzazione di uscita del circuito di asciugatura sia predisposta almeno parzialmente sullo sportello di chiusura della vasca.
In maggiore dettaglio, secondo un aspetto, la presente invenzione riguarda una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni, comprendente:
- un telaio;
- una vasca montata in detto telaio;
- un cestello in cui posizionare detti panni, detto cestello essendo rotabilmente montato in detta vasca e presentando almeno una apertura di carico per permettere un inserimento e/o una rimozione di detti panni;
- uno sportello mobile tra una posizione di chiusura in cui chiude detta apertura di carico ed una posizione di apertura in cui detta apertura di carico rimane aperta;
- un sistema di asciugatura comprendente:
ïƒ ̃ una canalizzazione di prelievo di aria umida da detta vasca;
ïƒ ̃ una canalizzazione di uscita per immettere in detto cestello aria asciugata;
ïƒ ̃ un’apparecchiatura di asciugatura interposta tra detta canalizzazione di prelievo e detta canalizzazione di uscita per separare almeno parzialmente detta aria dall’acqua in essa contenuta ottenendo aria più secca, ossia con un minor titolo d’acqua;
in cui detta canalizzazione di uscita à ̈ predisposta almeno parzialmente su detto sportello.
Preferibilmente detta canalizzazione di uscita comprende almeno una prima porzione sostanzialmente solidale a detto telaio ed una seconda porzione sostanzialmente solidale a detto sportello.
Preferibilmente detta prima porzione presenta una o più bocche di uscita e detta seconda porzione presenta una o più rispettive bocche di ingresso, dette prima e seconda porzione essendo predisposte in modo che quando detto sportello si trova nella condizione di chiusura, ciascuna bocca di uscita di detta prima porzione à ̈ affacciata ad una rispettiva bocca di ingresso di detta seconda porzione.
In questo modo, quando lo sportello à ̈ in posizione di chiusura, la prima e la seconda porzione della canalizzazione di uscita definiscono almeno un condotto sostanzialmente continuo che può mettere in comunicazione di fluido l’uscita dell’apparecchiatura di asciugatura e l’interno del cestello, investendo i panni in modo diretto ed omogeneo.
Preferibilmente detta vasca e detto cestello presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica e sono sostanzialmente coassiali; preferibilmente detto cestello presenta una base frontale sulla quale à ̈ ricavata detta apertura di carico e una base di fondo assialmente opposta a detta base frontale, la base di fondo essendo dotata di fori per permettere l’attraversamento di detta base di fondo da parte di un flusso d’aria di asciugatura. Posteriormente a tale base di fondo del cestello, la vasca presenta una parete di fondo su cui à ̈ ricavata un’apertura da cui si diparte detta canalizzazione di prelievo per prelevare detta aria umida.
Preferibilmente detta canalizzazione di uscita, quando detto sportello à ̈ in condizione di chiusura, sfocia nella apertura di carico di detto cestello.
Preferibilmente detta apparecchiatura di asciugatura comprende un circuito a pompa di calore.
In questo modo à ̈ possibile ottimizzare l’efficienza energetica del processo di asciugatura.
Preferibilmente detto telaio comprende un basamento, predisposto a quota minima in detto telaio, in cui à ̈ alloggiato almeno parzialmente detto sistema di asciugatura, ed in particolare detta apparecchiatura di asciugatura.
In questo modo à ̈ possibile semplificare la struttura della macchina, nonché le fasi di montaggio e di assemblaggio della stessa.
Preferibilmente detto sistema di asciugatura comprende inoltre un filtro per filtrare detta aria posizionato a monte di detta apparecchiatura di asciugatura.
In questo modo à ̈ possibile impedire che nell’apparecchiatura di asciugatura possano accumularsi quantità di lanugine in grado di compromettere il corretto funzionamento dell’apparecchiatura stessa.
Preferibilmente detto filtro à ̈ un filtro autopulente. In questo modo si assicura una idonea pulizia ed una conseguente operatività del filtro, nonostante lo stesso sia posizionato in modo da essere sostanzialmente irraggiungibile se non eseguendo complesse operazioni di smontaggio almeno parziale della macchina.
Preferibilmente la seconda porzione di detta canalizzazione di uscita comprende:
- un’apertura terminale per erogare detta aria asciugata in detto cestello;
- un primo tratto sviluppantesi da detta apertura terminale e diretto sostanzialmente verso l’alto;
- un secondo tratto adiacente a detto primo tratto e diretto verso il basso per un raccordo con dette una o più bocche di ingresso.
In questo modo, nel caso di una lava-asciugatrice, viene minimizzata, durante il funzionamento come lavabiancheria, la tracimazione nel circuito di asciugatura di acqua e/o di acqua mista a detersivo.
Preferibilmente la prima porzione di detta canalizzazione di uscita comprende una pluralità di condotti, ciascuno presentante una prima estremità adatta a ricevere detta aria asciugata ed una seconda estremità afferente ad una rispettiva bocca di uscita, in cui la seconda porzione di detta canalizzazione di uscita comprende una pluralità di condotti, ciascuno associato ad un rispettivo dei condotti di detta prima porzione, ciascun condotto di detta seconda porzione presentando una prima estremità afferente ad una rispettiva bocca di ingresso, ed una seconda estremità in comunicazione di fluido con un’apertura terminale di detta seconda porzione.
In questo modo à ̈ possibile suddividere il flusso di aria in diversi condotti, ed ottenere il flusso desiderato senza provocare eccessivi indebolimenti strutturali nel telaio della macchina.
Preferibilmente la macchina secondo l’invenzione comprende inoltre un serbatoio di stoccaggio collegato a detta apparecchiatura di asciugatura tramite un circuito di deflusso per raccogliere l’acqua di condensa ottenuta da detta aria umida. In questo modo à ̈ possibile immagazzinare l’acqua prelevata dai panni durante l’asciugatura e riutilizzare la stessa in un secondo momento, per esempio per una successiva fase di lavaggio nel caso di una lavaasciugatrice e/o per permettere al filtro autopulente di eseguire operazioni di autopulitura.
Preferibilmente la macchina secondo l’invenzione comprende mezzi per promuovere un primo flusso di detta acqua raccolta da detto serbatoio verso detta vasca per riciclare detta acqua raccolta in operazioni di lavaggio/risciacquo.
Preferibilmente la macchina secondo l’invenzione comprende mezzi per promuovere un secondo flusso di detta acqua raccolta da detto serbatoio verso detto filtro per riciclare detta acqua raccolta per operazioni di autopulitura di detto filtro.
Preferibilmente la macchina secondo l’invenzione comprende inoltre un deviatore pilotabile in almeno due diverse configurazioni per consentire selettivamente detto primo flusso o detto secondo flusso.
In questo modo à ̈ possibile selezionare in maniera proattiva quale debba essere la destinazione d’uso dell’acqua raccolta nel serbatoio di stoccaggio.
[BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI]
Alcuni esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi vengono descritti a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
- La Figura 1 mostra una vista prospettica schematica di una macchina secondo la presente invenzione, in cui alcune parti sono state eliminate per meglio evidenziarne altre;
- la Figura 2 mostra la macchina di Figura 1 in una vista prospettica secondo una differente angolazione;
- la Figura 3 mostra una vista laterale della macchina delle Figure 1 e 2;
- la Figura 4 mostra una vista prospettica analoga a quella di Figura 1, in cui à ̈ inoltre rappresentato uno sportello della macchina secondo l’invenzione;
- la Figura 5 mostra una vista prospettica schematica di una macchina secondo la presente invenzione, in cui alcune parti sono state sezionate ed altre eliminate per meglio evidenziarne altre;
- la Figura 6 mostra una vista prospettica schematica di un dettaglio della macchina secondo l’invenzione;
- la Figura 7 mostra uno schema a blocchi rappresentativo di alcune parti della macchina secondo l’invenzione;
- la Figura 8 mostra schematicamente alcuni dettagli della macchina in accordo con l’invenzione.
Le figure illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione della presente invenzione e, dove appropriato, strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da uguali numeri di riferimento.
[DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE]
Con riferimento alle unite figure, con 1 Ã ̈ stata complessivamente indicata una macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura secondo la presente invenzione.
La macchina 1 può essere una asciugatrice. La macchina 1 può anche essere una lavabiancheria provvista della funzionalità di asciugatura (cosiddetta lavaasciugatrice).
La macchina 1 (figure 1-8) comprende innanzitutto un telaio 10, realizzato preferibilmente in materiale metallico, predisposto a supportare e/o ad alloggiare le diverse parti di cui la macchina 1 si compone.
Il telaio 10 può presentare, ad esempio, una forma sostanzialmente parallelepipeda.
La macchina 1 comprende inoltre una vasca 20, montata su detto telaio 10.
All’interno della vasca 20 à ̈ rotabilmente montato un cestello 25, in cui sono posizionati i panni che devono essere asciugati. Nel caso in cui la macchina 1 sia una lava-asciugatrice, il cestello 25 può essere vantaggiosamente il medesimo cestello in cui i panni sono sottoposti alle operazioni di lavaggio.
Preferibilmente il cestello 25 presenta un’apertura di carico 21, per permettere un inserimento dei panni all’interno del cestello 25 e/o una rimozione di detti panni dal cestello 25 stesso.
Preferibilmente il cestello 25 presenta uno o più fori passanti per una comunicazione di fluido tra l’interno del cestello 25 e la vasca 20.
Nel caso di una lava-asciugatrice, detti uno o più fori passanti permettono ai fluidi di lavaggio/risciacquo di raggiungere l’interno del cestello 25 e di fuoriuscire dallo stesso.
Preferibilmente la vasca 20 ed il cestello 25 presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica, come schematicamente illustrato in figura 5.
Preferibilmente la vasca 20 ed il cestello 25 sono sostanzialmente coassiali, ed il cestello 25 si estende in una regione radialmente interna della vasca 20. Preferibilmente il cestello 25 presenta una base frontale B1 in cui à ̈ ricavata l’apertura di carico 21 e una base di fondo B2 assialmente opposta a detta base frontale B1, la base di fondo B2 essendo dotata di fori per permettere l’attraversamento di detta base di fondo da parte di un flusso d’aria di asciugatura.
Preferibilmente la vasca 20 presenta una parete di fondo B3 disposta posteriormente rispetto alla base di fondo B2 del cestello 25. Su tale parete di fondo B3 à ̈ ricavata un’apertura da cui si diparte la canalizzazione di prelievo 110 per prelevare detta aria umida all’interno del cestello 25 sfruttando, per il passaggio di tale aria, i fori Y ricavati sulla base di fondo B2 del cestello 25 stesso.
Preferibilmente i fori Y sono disposti ad una distanza, rispetto ad un centro della base di fondo B2, sostanzialmente pari ad una distanza tra un centro della parete di fondo B3 e l’apertura della medesima parete di fondo B3 da cui si diparte la canalizzazione di prelievo 110.
In questo modo i fori Y passanti si trovano sostanzialmente affacciati all’apertura da cui si diparte la canalizzazione di prelievo 110 e permettono di massimizzare l’efficienza dell’operazione di prelievo dell’aria umida.
In particolare, come schematicamente mostrato in figura 8, i fori Y passanti possono essere suddivisi in una pluralità di aree Z angolarmente equidistanziate rispetto ad un centro di detta base di fondo B2.
A titolo esemplificativo possono essere previste tre aree Z, reciprocamente distanziate di 120°.
La macchina 1 comprende inoltre uno sportello 30, operativamente associato al cestello 25.
Lo sportello 30 à ̈ mobile tra una posizione di chiusura in cui chiude l’apertura di carico 21 del cestello 25, ed una posizione di apertura in cui l’apertura di carico 21 del cestello 25 rimane parzialmente o interamente aperta.
Preferibilmente lo sportello 30 Ã ̈ incernierato al telaio 10, ed in particolare ad una parete frontale F dello stesso.
Lo sportello 30 può comprendere un oblò trasparente, il quale permette all’utente di osservare la porzione interna del cestello 25 ed i capi in esso inseriti. In diverse forme di realizzazione, lo sportello 30 à ̈ interamente opaco e non consente tale osservazione.
La macchina 1 comprende inoltre un sistema di asciugatura 100 operativamente associato alla vasca 20 ed al cestello 25 per asciugare i panni presenti all’interno del cestello 25 stesso.
Il sistema di asciugatura 100 comprende una canalizzazione di prelievo 110 predisposta a prelevare aria umida dal cestello 25.
Preferibilmente, come schematicamente mostrato in figura 5, la canalizzazione di prelievo 110 si sviluppa dalla summenzionata parete di fondo B3 della vasca 20 per prelevare aria umida.
In pratica la canalizzazione di prelievo 110 può essere formata da uno o più condotti, reciprocamente associati in maniera opportuna, così da permettere la fuoriuscita dell’aria umida dal cestello 25 e dalla vasca 20.
In maggiore dettaglio, nella forma di realizzazione preferita, la canalizzazione di prelievo 110 Ã ̈ formata da:
- un connettore 111 afferente all’interno della vasca 20;
- un monoblocco 112, preferibilmente in materiale plastico, per una connessione con il filtro 140 (che verrà meglio descritto in seguito);
- un soffietto 113, preferibilmente realizzato in materiale elastomerico e collegato a valle del connettore 111 ed a monte del monoblocco 112; il soffietto 113 ha lo scopo di permettere il collegamento tra il connettore 111 ed il monoblocco 112 pur lasciando una determinata libertà di movimento alla vasca 20 ed al connettore 111 ad essa solidale.
Per mezzo della canalizzazione di prelievo 110 viene quindi prelevata l’aria umida inizialmente presente all’interno del cestello 25 e propagatasi nella vasca 20 tramite la foratura del cestello 25 precedentemente descritta.
Preferibilmente, considerando un sistema di riferimento in cui la macchina 1 à ̈ disposta in modo da operare in condizioni standard, la canalizzazione di prelievo 110 à ̈ diretta sostanzialmente verso il basso, così da connettersi con gli altri elementi facenti parte del sistema di asciugatura 100.
Infatti, il sistema di asciugatura 100 Ã ̈ preferibilmente disposto almeno parzialmente al di sotto della vasca 20. In maggiore dettaglio, come mostrato nelle figure 1-4, il sistema di asciugatura 100 Ã ̈ alloggiato almeno parzialmente in un basamento 11 facente parte del telaio 10.
Il basamento 11, in particolare, à ̈ predisposto nella parte inferiore del telaio 10, cioà ̈ nella porzione a quota minima del telaio 10 stesso.
In una forma di realizzazione, il telaio 10 à ̈ formato dalla combinazione del mobile 12 di alloggiamento di una lavabiancheria standard e del basamento 11 tra loro meccanicamente connessi. Da un punto di vista pratico, viene predisposto il basamento 11, all’interno del quale sono montate almeno alcune parti del sistema di asciugatura 100; dopodiché viene posizionata la macchina vera e propria sopra il basamento 11. Una volta realizzati gli opportuni collegamenti, principalmente di carattere idraulico, tra i dispositivi disposti nel basamento 11 e quelli inclusi nella restante parte della macchina, quest’ultima può essere considerata completamente assemblata e pronta per essere utilizzata.
In una forma di realizzazione il basamento 11 può essere realizzato come un monoblocco strutturato in materiale plastico, opportunamente configurato per alloggiare uno o più elementi del sistema di asciugatura 100.
Il sistema di asciugatura 100 comprende inoltre una canalizzazione di uscita 120 che permette di re-immettere aria almeno parzialmente asciugata/deumidificata nel cestello 25.
La canalizzazione di uscita 120 sarà descritta in maggiore dettaglio nel prosieguo.
Il sistema di asciugatura 100 comprende inoltre un’apparecchiatura di asciugatura 130, operativamente interposta tra la canalizzazione di prelievo 110 e la canalizzazione di uscita 120.
L’apparecchiatura di asciugatura 130 provvede ad estrarre almeno una parte dell’acqua presente nell’aria umida prelevata tramite la canalizzazione di prelievo 110, così da poter immettere nel cestello 25 aria meno umida tramite la canalizzazione di uscita 120.
Preferibilmente l’apparecchiatura di asciugatura 130 può comprendere un dispositivo di condensazione 131, avente lo scopo di portare a condensazione l’acqua presente in stato gassoso nell’aria umida prelevata dalla vasca 20.
Tale dispositivo di condensazione 131 può essere un evaporatore di un idoneo circuito termodinamico.
A titolo esemplificativo, il dispositivo di condensazione 131 può essere parte di un circuito a pompa di calore.
Vantaggiosamente il circuito a pompa di calore comprende inoltre uno scambiatore di calore 132, tramite il quale l’aria precedentemente deumidificata per mezzo del dispositivo di condensazione 131 può essere riscaldata, in modo da aumentare la propria efficacia nel momento in cui viene nuovamente immessa nel cestello 25.
In pratica, l’apparecchiatura di asciugatura 130 può essere costituita dal condensatore del citato circuito a pompa di calore.
L’aria umida prelevata dalla vasca 20 viene quindi prima sottoposta all’azione del dispositivo di condensazione 131, e successivamente all’azione dello scambiatore di calore 132. In questo modo viene immessa nel cestello 25 aria asciugata e riscaldata, così da promuovere ulteriormente l’asciugatura dei panni.
Preferibilmente il dispositivo di condensazione 131 e lo scambiatore di calore 132 sono opportunamente abbinati ad un compressore e ad una valvola di laminazione del circuito a pompa di calore.
In una diversa forma di realizzazione, l’apparecchiatura di asciugatura 130 può presentare una differente struttura, comprendente per esempio un condensatore di tipo tradizionale (investito cioà ̈, in continuazione, da un flusso di acqua fredda, in modo da portare a condensazione il vapore acqueo) e/o un elemento riscaldante di tipo resistivo.
Preferibilmente la macchina 1 può comprendere una ventola ausiliaria 210 (figura 1), adatta a far fluire aria dall’esterno della macchina verso l’interno della macchina stessa allo scopo di raffreddare i vari componenti del circuito a pompa di calore.
Preferibilmente l’apparecchiatura di asciugatura 130 à ̈ posizionata in detto basamento 11.
Come sopra accennato, il sistema di asciugatura 100 comprende una canalizzazione di uscita 120 per immettere nel cestello 25 l’aria precedentemente sottoposta al processo di deumidificazione da parte dell’apparecchiatura di asciugatura 130.
In accordo con l’invenzione, la canalizzazione di uscita à ̈ almeno parzialmente predisposta sullo sportello 30.
Più in particolare, la canalizzazione di uscita 120 comprende una prima porzione 121 ed una seconda porzione 122.
La prima porzione 121 à ̈ sostanzialmente solidale al telaio 10. In una forma di realizzazione preferita, la prima porzione 121 si sviluppa dall’apparecchiatura di asciugatura 130, o da una ventola 200 predisposta a valle di quest’ultima, fino alla superficie interna della parete frontale F del telaio 10, cioà ̈ la parete alla quale può essere incernierato lo sportello 30.
Vantaggiosamente la prima porzione 121 della canalizzazione di uscita 120 presenta una o più bocche di uscita 121a, così da permettere all’aria deumidificata che fluisce all’interno di tale prima porzione 121 di raggiungere la seconda porzione 122.
Preferibilmente la parete frontale F à ̈ provvista di una o più fessure, ciascuna corrispondente ad una rispettiva di dette una o più bocche di uscita 121a.
La seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 Ã ̈ sostanzialmente solidale allo sportello 30.
Vantaggiosamente la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 presenta una o più bocche di ingresso 122a, ciascuna operativamente associata ad una rispettiva delle summenzionate bocche di uscita 121a della prima porzione 121.
In particolare la prima e seconda porzione 121, 122 sono conformate e predisposte in modo che quando lo sportello 30 si trova nella condizione di chiusura, ciascuna bocca di uscita 121a della prima porzione 121 Ã ̈ affacciata ad una rispettiva bocca di ingresso 122a della seconda porzione 122.
Preferibilmente, quando lo sportello 30 Ã ̈ in condizione di chiusura, la canalizzazione di uscita 120 sfocia nella apertura di carico 21 del cestello 25.
In questo modo, quando lo sportello 30 à ̈ in posizione di chiusura, la prima e la seconda porzione 121, 122 della canalizzazione di uscita 120 definiscono un percorso sostanzialmente continuo e permettono che l’aria deumidificata proveniente dall’apparecchiatura di asciugatura 130 possa raggiungere l’interno del cestello 25.
Le bocche di uscita 121a e le bocche di ingresso 122a sono conformate in modo che, quando lo sportello 30 si trova nella posizione di chiusura, l’aria deumidificata in uscita dall’apparecchiatura di asciugatura 130 possa fluire dalla prima alla seconda porzione 121, 122 della canalizzazione di uscita 120 senza sostanziali perdite.
Vantaggiosamente in corrispondenza dell’area di accoppiamento tra le bocche di uscita 121a e le bocche di ingresso 122a sono previste idonee guarnizioni (non rappresentate) a tenuta di fluido, così da ridurre ulteriormente il rischio di dette perdite.
In una forma di realizzazione, la prima porzione 121 della canalizzazione di uscita 120 comprende una pluralità di condotti 150, ciascuno presentante una prima estremità 151 adatta a ricevere l’aria asciugata/deumidificata dall’apparecchiatura di asciugatura 130, ed una seconda estremità 152 afferente ad una rispettiva bocca di uscita 121a.
Preferibilmente la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 comprende una pluralità di condotti 160, ciascuno associato ad un rispettivo dei condotti 150 della prima porzione 121.
In particolare ciascun condotto 160 della seconda porzione 122 presenta una prima estremità 161 afferente ad una rispettiva bocca di ingresso 121a, ed una seconda estremità 162 in comunicazione di fluido con un’apertura terminale 123 della seconda porzione 122.
Nell’esempio di realizzazione mostrato nelle figure 1-6, la prima porzione 121 della canalizzazione di uscita 120 comprende due condotti 150 e la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 comprende due condotti 160.
In una forma di realizzazione, la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 comprende (seguendo la struttura della seconda porzione 122 stessa in una direzione opposta alla direzione di propagazione dell’aria nel sistema di asciugatura 100 indicata dalle frecce X in figura 7): un’apertura terminale 123 per erogare l’aria asciugata verso l’interno del cestello 25, in particolare quando lo sportello 30 si trova nella posizione di chiusura; un primo tratto 124 sviluppantesi dall’apertura terminale 123 e diretto sostanzialmente verso l’alto in allontanamento dall’apertura terminale 123; un secondo tratto 125 adiacente a detto primo tratto 124 e diretto verso il basso in allontanamento dal primo tratto 124 per un raccordo le bocche di ingresso 122a.
In pratica, la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 può presentare in vista laterale, come esemplificativamente mostrato nelle figure 3 e 7, una conformazione a “collo d’oca†, in grado di limitare/evitare eventuali flussi di fluido all’interno del sistema di asciugatura 100 durante cicli di lavaggio.
Convenientemente, in corrispondenza della apertura terminale 123 può essere montata una griglia antiintrusione (schematizzata nelle figure 2, 4-6) finalizzata ad impedire che uno o più indumenti possano essere movimentati verso l’interno del sistema di asciugatura 100.
Preferibilmente la prima porzione 121 della canalizzazione di uscita 120 Ã ̈ realizzata come un unico monoblocco, comprendente le varie parti sopra descritte. Tale monoblocco, nella forma di realizzazione preferita, Ã ̈ realizzato in materiale plastico.
Preferibilmente la seconda porzione 122 della canalizzazione di uscita 120 Ã ̈ realizzata come un unico monoblocco, comprendente le varie parti sopra descritte. Tale monoblocco, nella forma di realizzazione preferita, Ã ̈ realizzato in materiale plastico.
Vantaggiosamente il sistema di asciugatura 100 comprende inoltre un filtro 140 per filtrare l’aria che circola nel sistema 100 stesso.
Nella forma di realizzazione preferita, il filtro 140 à ̈ posizionato a monte dell’apparecchiatura di asciugatura 130, e preferibilmente interposto tra l’apparecchiatura di asciugatura 130 e la canalizzazione di prelievo 110.
Come schematicamente mostrato nelle figure 1 e 3, il filtro 140 può essere alloggiato nel basamento 11 del telaio 10.
Preferibilmente il filtro 140 à ̈ un filtro autopulente. In questo modo à ̈ possibile assicurare prestazioni ottimali del filtro 140 anche se lo stesso à ̈ disposto in una posizione sostanzialmente inaccessibile ad un utilizzatore e non può quindi essere agevolmente oggetto di manutenzione/pulizia periodiche.
Il filtro autopulente à ̈ infatti in grado di eliminare in maniera autonoma/automatica (per esempio tramite flussi d’acqua, scuotimenti meccanici, ecc.) la lanugine ed eventuali altri elementi che tipicamente si accumulano presso il filtro 140 e ne impediscono progressivamente un efficace funzionamento.
Preferibilmente la macchina 1 comprende inoltre un circuito di deflusso 170 collegato all’apparecchiatura di asciugatura 130 per far defluire l’acqua estratta dall’aria umida proveniente dalla vasca 20.
In una forma di realizzazione il circuito di deflusso 170 permette la raccolta di acqua in un serbatoio 180 di stoccaggio, facente parte della macchina 1; in questo modo l’acqua raccolta può essere utilizzata per successive operazioni di lavaggio, nel caso di una lava-asciugatrice, riducendo così i consumi della macchina 1 stessa, e/o per la pulizia del filtro 140. Preferibilmente il serbatoio 180 à ̈ disposto ad una quota inferiore rispetto all’apparecchiatura di asciugatura 130, di modo che l’acqua condensata nell’apparecchiatura di asciugatura 130 possa raggiungere il serbatoio 180 per sola gravità, senza l’ausilio di una pompa dedicata.
In particolare, il serbatoio 180 può essere operativamente associato a mezzi per promuovere un primo flusso di acqua verso la vasca 20 in modo da riutilizzare l’acqua stessa per successive operazioni di lavaggio/risciacquo.
Vantaggiosamente il serbatoio 180 ha una capacità tale da permettere di contenere acqua di condensa estratta per più di un ciclo di asciugatura.
Inoltre il serbatoio 180 può essere equipaggiato di un pressostato in grado di segnalare una condizione di massimo livello raggiunto, a seguito di cui ulteriore acqua di condensa inviata al serbatoio 180 viene poi dirottata nella vasca 20 per essere scaricata.
Il serbatoio 180 può essere altresì associato a mezzi per promuovere un secondo flusso di acqua raccolta verso il filtro 140, così da permettere a quest’ultimo di eseguire idonee operazioni di autopulitura utilizzando tale acqua.
Vantaggiosamente le operazioni di autopulitura vengono eseguite al termine di ogni ciclo di asciugatura.
Scendendo in maggiore dettaglio, la macchina 1 comprende preferibilmente una prima pompa P1 che promuove un flusso di acqua raccolta verso un deviatore D.
Una prima uscita del deviatore D indirizza l’acqua verso la vasca 20, così che l’acqua stessa possa essere impiegata per operazioni di lavaggio/risciacquo dei panni (nel caso in cui la macchina 1 sia una lava-asciugatrice).
Per mezzo di una seconda pompa P2 l’acqua riciclata potrà poi essere inviata ad un circuito di scarico 190 della macchina 1 per essere eliminata.
Una seconda uscita del deviatore D indirizza invece l’acqua verso il filtro 140, così che quest’ultimo possa eseguire un’operazione di autopulitura.
L’acqua raccolta successivamente a questa operazione può essere poi re-inviata all’apparecchiatura di asciugatura 130 e, da quest’ultima, ritornare al serbatoio di stoccaggio 180.
In funzione della configurazione operativa nella quale viene pilotato, il deviatore D può quindi promuovere il primo flusso d’acqua oppure il secondo flusso d’acqua.
In una variante realizzativa, il filtro 140 può essere direttamente collegato all’apparecchiatura di asciugatura 130 ed impiegare, per operazioni di autopulitura, l’acqua di condensa estratta dall’apparecchiatura di asciugatura 130 stessa, senza necessitare dell’impiego di un serbatoio di stoccaggio.
Come schematicamente mostrato nelle figure 1, 3 e 7, il sistema di asciugatura 100 può comprendere una ventola 200 per promuovere il flusso di aria all’interno del sistema 100 stesso, in particolare dalla canalizzazione di prelievo 110 verso la canalizzazione di uscita 120.
In una forma di realizzazione la ventola 200 à ̈ posizionata a valle dell’apparecchiatura di asciugatura 130, ed in particolare interposta tra l’apparecchiatura di asciugatura 130 e la canalizzazione di uscita 120.
L’invenzione consegue importanti vantaggi.
Innanzitutto, grazie alla particolare struttura del sistema di asciugatura viene massimizzata la probabilità che il flusso di aria deumidificata verso l’interno del cestello non sia limitato dai panni presenti medesima nel cestello medesimo.
Un altro vantaggio emerge dal fatto che, per mezzo della presente invenzione, l’aria deumidificata viene introdotta nel cestello in modo che i panni contenuti nello stesso possano essere direttamente investiti da tale flusso e l’azione di asciugatura possa quindi essere svolta in maniera sostanzialmente uniforme, migliorando la qualità del funzionamento della macchina ed i risultati forniti all’utilizzatore.
Per di più la portata d’aria di asciugatura risulta sensibilmente maggiore rispetto ai sistemi di arte nota, potendo la macchina secondo la presente invenzione raggiungere una portata d’aria di asciugatura attorno ai 180 metri cubi all’ora.
Inoltre, in virtù della conformazione a “collo d’oca†della seconda porzione della canalizzazione di uscita viene sostanzialmente impedito che i fluidi impiegati nella vasca durante le fasi di lavaggio possano risalire lungo la canalizzazione di uscita, provocando danni o malfunzionamenti al sistema di asciugatura.
Un ulteriore vantaggio si riscontra considerando la suddivisione della canalizzazione di uscita in due o più condotti operanti sostanzialmente in parallelo: à ̈ possibile in questo modo ottenere una sezione complessiva di passaggio dell’aria pari ad una sezione desiderata, senza provocare indebiti indebolimenti alla struttura del telaio della macchina.
Infine, secondo una variante vantaggiosa della presente invenzione, qualora la macchina sia atta ad effettuare anche un ciclo di lavaggio di capi tessili, il circuito a pompa di calore facente parte dell’apparecchiatura di asciugatura può essere utilizzata anche per riscaldare l’acqua utile per effettuare tale ciclo di lavaggio.
Si noti che lo schema funzionale di figura 7 può individuare concetti inventivi più ampi e/o differenti, e quindi svincolati, rispetto a quello descritto con riferimento alla predisposizione almeno parziale nello sportello della macchina della canalizzazione di uscita.
Ciò à ̈ particolarmente ma non esclusivamente valido relativamente alla gestione del flusso di acqua di condensa raccolta dalla apparecchiatura di asciugatura. Tale gestione può infatti essere applicata anche a macchine in cui la canalizzazione di uscita non à ̈ necessariamente almeno parzialmente alloggiata nello sportello della macchina.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina adatta ad eseguire almeno un ciclo di asciugatura di panni, comprendente: - un telaio (10) in cui à ̈ montata una vasca (20); - un cestello (25) in cui posizionare detti panni, detto cestello (25) essendo rotabilmente montato all’interno di detta vasca (20) e presentando almeno una apertura di carico (21) per permettere un inserimento e/o una rimozione di detti panni; - uno sportello (30) mobile tra una posizione di chiusura in cui chiude detta apertura di carico (21) ed una posizione di apertura in cui detta apertura di carico (21) rimane aperta; - un sistema di asciugatura (100) comprendente: ïƒ ̃ una canalizzazione di prelievo (110) di aria relativamente umida da detto cestello (25); ïƒ ̃ una canalizzazione di uscita (120) per immettere in detto cestello (25) aria relativamente secca; ïƒ ̃ un’apparecchiatura di asciugatura (130) interposta tra detta canalizzazione di prelievo (110) e detta canalizzazione di uscita (120) per separare almeno parzialmente detta aria relativamente umida dall’acqua in essa contenuta ottenendo detta aria relativamente secca; in cui detta canalizzazione di uscita (120) à ̈ predisposta almeno parzialmente su detto sportello (30).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 in cui detta canalizzazione di uscita (120) comprende almeno una prima porzione (121) sostanzialmente solidale a detto telaio (10) ed una seconda porzione (122) sostanzialmente solidale a detto sportello (30).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2 in cui detta prima porzione presenta (121) una o più bocche di uscita (121a) e detta seconda porzione (122) presenta una o più rispettive bocche di ingresso (122a), dette prima e seconda porzione (121, 122) essendo predisposte in modo che quando detto sportello (30) si trova nella condizione di chiusura, ciascuna bocca di uscita (121a) di detta prima porzione (121) à ̈ affacciata ad una rispettiva bocca di ingresso (122a) di detta seconda porzione (122).
  4. 4. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta vasca (20) e detto cestello (25) presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica ed essendo sostanzialmente coassiali, in cui detto cestello (25) presenta una base frontale (B1) sulla quale à ̈ ricavata detta apertura di carico (21) ed una base di fondo (B2) assialmente opposta a detta base frontale (B1), in cui detta vasca (20) presenta una parete di fondo (B3) disposta posteriormente rispetto a detta base di fondo (B2), in cui su detta parete di fondo (B3) à ̈ ricavata un’apertura da cui si diparte detta canalizzazione di prelievo (110) per prelevare detta aria umida.
  5. 5. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta canalizzazione di uscita (120), quando detto sportello (30) Ã ̈ in condizione di chiusura, sfocia nella apertura di carico (21) di detto cestello (25).
  6. 6. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta apparecchiatura di asciugatura (130) comprende un circuito a pompa di calore.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto telaio comprende un basamento (11), predisposto a quota minima in detto telaio (10), detto sistema di asciugatura (100), ed in particolare detta apparecchiatura di asciugatura (130), essendo alloggiato almeno parzialmente in detto basamento (11).
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto sistema di asciugatura (100) comprende inoltre un filtro (140) per filtrare detta aria posizionato a monte di detta apparecchiatura di asciugatura (130).
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 8 in cui detto filtro (140) Ã ̈ un filtro autopulente.
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la seconda porzione (122) di detta canalizzazione di uscita (120) comprende: - un’apertura terminale (123) per erogare detta aria asciugata in detto cestello (25); - un primo tratto (124) sviluppantesi da detta apertura terminale (123) e diretto sostanzialmente verso l’alto; - un secondo tratto (125) adiacente a detto primo tratto (124) e diretto verso il basso per un raccordo con dette una o più bocche di ingresso (122a).
  11. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la prima porzione (121) di detta canalizzazione di uscita (120) comprende una pluralità di condotti (150), ciascuno presentante una prima estremità (151) adatta a ricevere detta aria asciugata ed una seconda estremità (152) afferente ad una rispettiva bocca di uscita (121a), in cui la seconda porzione (122) di detta canalizzazione di uscita (120) comprende una pluralità di condotti (160), ciascuno associato ad un rispettivo dei condotti (150) di detta prima porzione (121), ciascun condotto (160) di detta seconda porzione (122) presentando una prima estremità (161) afferente ad una rispettiva bocca di ingresso (121a), ed una seconda estremità (152) in comunicazione di fluido con un’apertura terminale (123) di detta seconda porzione (122).
  12. 12. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente inoltre un serbatoio (180) di stoccaggio collegato a detta apparecchiatura di asciugatura (130) tramite un circuito di deflusso (170) per raccogliere l’acqua ottenuta da detta aria umida.
  13. 13. Macchina secondo la rivendicazione 12 comprendente mezzi per promuovere un primo flusso di detta acqua raccolta da detto serbatoio (180) verso detta vasca (20) per riciclare detta acqua raccolta in operazioni di lavaggio/risciacquo.
  14. 14. Macchina secondo la rivendicazione 12 o 13 comprendente mezzi per promuovere un secondo flusso di detta acqua raccolta da detto serbatoio (180) verso detto filtro (140) per riciclare detta acqua raccolta per operazioni di autopulitura di detto filtro (140).
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione 13 e 14 comprendente inoltre un deviatore (D) pilotabile in almeno due diverse configurazioni per consentire selettivamente detto primo flusso o detto secondo flusso.
  16. 16. Macchina secondo la rivendicazione 8 o 9 in cui detto filtro (140) à ̈ operativamente connesso a detta apparecchiatura di asciugatura (130) per impiegare acqua di condensa proveniente da detta apparecchiatura di asciugatura (130) per eseguire un’operazione di autopulitura.
  17. 17. Macchina secondo la rivendicazione 4 o una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 16 quando dipendenti dalla rivendicazione 4 in cui detta base di fondo (B2) di detto cestello (25) presenta una pluralità di fori (Y) passanti disposti ad una distanza, rispetto ad un centro di detta base di fondo (B2), sostanzialmente pari ad una distanza tra un centro di detta parete di fondo (B3) e l’apertura da cui si diparte detta canalizzazione di prelievo (110).
  18. 18. Macchina secondo la rivendicazione 17 in cui detti fori (Y) passanti sono suddivisi in una pluralità di aree (Z) angolarmente equidistanziate rispetto ad un centro di detta base di fondo (B2).
  19. 19. Macchina secondo la rivendicazione 12 o una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 18 quando dipendenti dalla rivendicazione 12 in cui detto serbatoio (180) di stoccaggio à ̈ posizionato ad una quota inferiore rispetto a detta apparecchiatura di asciugatura (130).
  20. 20. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta apparecchiatura di asciugatura (130), e preferibilmente uno scambiatore di calore (132) facente parte di detta apparecchiatura di asciugatura (130), à ̈ attiva per scaldare acqua utile all’esecuzione di un ciclo di lavaggio.
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