ITTO20110519A1 - Gruppo di molatura di una lastra di vetro - Google Patents

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ITTO20110519A1
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Mario Balbi
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Bottero Spa
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Description

DESCRIZIONE
“GRUPPO DI MOLATURA DI UNA LASTRA DI VETROâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un gruppo di molatura di una lastra di vetro.
In particolare, la presente invenzione trova vantaggiosa, ma non esclusiva, applicazione in macchine di molatura bilaterali, cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, in una macchina di molatura bilaterale, una lastra da molare viene avanzata lungo un percorso rettilineo di molatura tra due assiemi di gruppi di molatura fra loro affacciati ed atti a molare, ciascuno, un relativo fianco della lastra.
Ciascun assieme comprende una pluralità di gruppi di molatura, i quali sono fra loro indipendenti e comprendono, ciascuno, un proprio telaio ed una relativa mola motorizzata accoppiata al proprio telaio mediante un assieme di regolazione a guida e slitta. Tale assieme permette, in uso, di regolare la posizione della mola in una direzione ortogonale al percorso di avanzamento. Ciascun telaio à ̈, poi, accoppiato alla struttura della macchina in maniera girevole attorno ad un asse orizzontale parallelo al percorso rettilineo per consentire la rotazione della mola tra una posizione operativa di molatura, in cui la mola à ̈ disposta a candela e ruota, pertanto, attorno ad un asse verticale ortogonale alla lastra, ed una posizione di riposo, in cui l’asse di rotazione della mola à ̈ orizzontale ed à ̈, pertanto, possibile sostituire agevolmente ed in tempi brevi la mola.
Quando la mola à ̈ disposta nella sua posizione operativa, il relativo telaio à ̈ disposto in battuta contro una superficie orizzontale piana di riferimento della struttura della macchina.
I gruppi di posizionamento noti del tipo sopra descritto, anche se universalmente utilizzati, risultano essere scarsamente soddisfacenti, soprattutto per il fatto che non consentono un rapido, preciso ed invariante riposizionamento delle mole a seguito della loro sostituzione rendendo difficilmente utilizzabili i dispositivi di cambio automatico utensili.
Quanto precede à ̈ essenzialmente imputabile al fatto che gli sfridi e le polveri che inevitabilmente si formano durante la lavorazione delle lastre, a seguito della rotazione del telaio attorno all’asse orizzontale si depositano sulla citata superficie orizzontale piana interponendosi tra il telaio e la stessa superficie piana al primo ribaltamento del telaio con la conseguenza che la posizione effettiva del telaio e quindi della mola, varia progressivamente nel tempo generando crescenti ed imprevedibili errori di riposizionamento del telaio e, conseguentemente, della mola rispetto ad una posizione teorica di riferimento e conseguenti variazioni dimensionali e geometriche delle lastre in lavorazione.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un gruppo di molatura lastre di vetro, il quale permetta di risolvere in maniera semplice e particolarmente economica il problema sopra esposto.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un gruppo di molatura di una lastra di vetro, il gruppo comprendendo una struttura fissa; un telaio mobile di supporto; un utensile di molatura motorizzato girevole attorno ad un proprio asse e portato dal detto telaio mobile; mezzi a cerniera interposti tra la detta struttura ed il detto telaio per consentire al telaio di ruotare attorno ad un asse orizzontale di cerniera da e verso una posizione operativa, in cui l’asse della detta mola à ̈ disposto verticale; e mezzi di posizionamento del detto telaio rispetto alla detta struttura fissa; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di posizionamento comprendono almeno un assieme di posizionamento comprendente almeno un elemento a calotta sferica portato da uno tra il detto telaio di supporto e la detta struttura, ed almeno una coppia di superfici di riscontro per detto elemento a calotta sferica disposte da parti diametrali opposte del detto elemento a calotta sferica e portate dall’altro tra il detto telaio di supporto e la detta struttura; le dette superfici presentando rispettive generatrici rettilinee e convergenti l’una verso l’altra e formanti, ciascuna, con un piano orizzontale un relativo angolo diverso da zero.
Preferibilmente, nel gruppo sopra definito le generatrici convergono l’una verso l’altra e verso il basso e le rispettive superfici di riscontro delimitano fra loro una apertura inferiore passante di scarico.
Preferibilmente, inoltre, le superfici di riscontro sono superfici piane e cooperano in battuta con il detto elemento a calotta sferica in due punti diametralmente opposti.
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 illustra, parzialmente ed in vista prospettica, una macchina di molatura provvista di una preferita forma di attuazione di gruppi di molatura, ciascuno dei quali à ̈ realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
la figura 2 à ̈ una vista dall’alto, in scala ingrandita, di uno dei gruppi di molatura della figura 1; la figura 3 illustra, in pianta, un particolare della figura 2; e
la figura 4 Ã ̈ una sezione, in scala ingrandita, di un particolare della figura 1.
Nella figura 1, con 1 à ̈ indicata, nel suo complesso, una macchina per la lavorazione di una lastra B di vetro, ad esempio una macchina bisellatrice. La macchina 1 comprende una propria struttura fissa 2, un convogliatore 3 per avanzare la lastra B in una direzione 4 longitudinale e, per ciascun lato della lastra B, una successione di gruppi 5 di molatura (solo una parte dei quali à ̈ visibile nella figura 1) disposti fra loro affiancati in una direzione parallela ad una direzione 4 di avanzamento della lastra B stessa e sovrapposti, ciascuno, ad una rispettiva parete piana 6 orizzontale di attacco fissata alla struttura 2 e costituente parte del gruppo 5.
Ciascun gruppo 5 di molatura comprende un relativo telaio 8 mobile di supporto, il quale comprende, a sua volta, una piastra 9 di attacco, un cui bordo parallelo alla direzione 4 à ̈ incernierato alla rispettiva parete 6 tramite una cerniera 10 per ruotare rispetto alla parete 6 stessa attorno ad un asse 11 orizzontale di cerniera parallelo alla direzione 4. Ciascun telaio 8 porta accoppiato, tramite un relativo assieme a guida e slitta 12, un mandrino 13 motorizzato, di per sé noto, sul quale à ̈ calettata una mola 14 girevole attorno ad un proprio asse 15.
Ciascun telaio 8 e la relativa mola 14 sono girevoli rispetto alla relativa parete piana 6 attorno all’asse 11 tra una posizione di manutenzione, illustrata nelle figure 1 e 2 ed una posizione operativa, illustrata nella figura 1. Quando il telaio 8 à ̈ disposto nella sua posizione di manutenzione, la relativa piastra 9 si estende verticalmente verso l’alto dalla relativa parete piana 6 ed il relativo mandrino 13 à ̈ disposto in posizione orizzontale consentendo una agevole sostituzione della mola 14. Quando il telaio 8 à ̈, invece, disposto nella sua posizione operativa, la relativa piastra 9 si estende in posizione orizzontale e verticalmente distanziata dalla relativa parete piana 6 e l’asse 15 à ̈ disposto verticale.
Sempre con riferimento alla figura 2, ciascun gruppo 8 comprende, inoltre, un relativo dispositivo 18 di posizionamento interposto tra la relativa parete 6 e la propria piastra 9 per disporre sempre il telaio, e quindi la mola 14, nella medesima posizione operativa o di lavoro.
Nel particolare esempio descritto, ciascun dispositivo 18 comprende due relativi assiemi di posizionamento, indicati con 19 e 20, disposti fra loro distanziati lungo un asse 21 parallelo all’asse 11 della cerniera 10 e trasversalmente distanziato dall’asse 11 stesso verso il convogliatore 3.
Con riferimento alle figure 3 e 4, ciascun assieme 20 e 21 comprende un relativo elemento a calotta sferica 24 costituente il tratto terminale di uno stelo 25 (figura 4) parallelo all’asse 15 e solidalmente collegato a sbalzo alla relativa piastra 9 in posizione distanziata dalla relativa cerniera 10, ed una corrispondente sede 26 di alloggiamento ricavata all’interno della relativa parete piana 6.
Con riferimento alle figure 3 e 4, ciascuna sede 26 à ̈ delimitata da due superfici 28 fra loro affacciate e disposte da parti opposte dell’elemento a calotta sferica 24, come visibile dalla figura 4, quando l’elemento a calotta sferica 24 stesso impegna la relativa sede 26.
Ciascuna superficie 28 comprende una relativa porzione piana inferiore 29 di riscontro raccordata alla superficie superiore della parete 6 da una rispettiva porzione piana superiore 30 di invito. Le porzioni inferiori 29 di riscontro sono inclinate e convergono l’una verso l’altra e verso il basso delimitando, fra loro, una apertura inferiore 31 di ingresso ad un canale 32 di scarico residui di lavorazione ricavato attraverso la relativa parete 6; le porzioni inferiori 29 presentano rispettive generatrici rettilinee formanti, ciascuna, con un piano orizzontale un relativo angolo A diverso da zero (fig.4).
Ciascun elemento a calotta sferica 24 presenta dimensioni tali per cui, quando impegna la relativa sede 26, à ̈ disposto in posizione distanziata dalla relativa apertura 31 così da cooperare in battuta con le porzioni inferiori 29 di riscontro in due punti P diametralmente opposti (fig.4).
Con riferimento alla figura 2, l’assieme 21 differisce dall’assieme 20 per il fatto che la relativa sede 26 à ̈ delimitata da una superficie conica 35 e comunica verso il basso con il condotto 31 di scarico. In questa soluzione, l’elemento 24 a calotta sferica coopera in battuta con la superficie conica 35 lungo una circonferenza o almeno lungo due tratti di circonferenza qualora la superficie conica 35 presenti una direttrice non circolare.
Secondo una variante non illustrata, l’assieme 21 à ̈ sostituito da un assieme uguale all’assieme 20 ed orientato esattamente come l’assieme 20 stesso, mentre secondo una ulteriore variante, l’assieme 21 à ̈ sostituito da un assieme sempre uguale all’assieme 20 ma ruotato di 90° rispetto all’assieme 20 attorno ad un asse ortogonale alla parete.
In questo modo, ciascun telaio 8 e, quindi, ciascuna mola 14 risulta posizionato con riferimento a quattro punti di contatto disposti lungo rispettivi assi di una crociera.
Da quanto precede appare evidente come, in ciascun gruppo 5, le particolari caratteristiche realizzative del relativo dispositivo 18 di posizionamento descritto e, in particolare, il fatto di realizzare contatti puntiformi o al limite lineari tra le parti disposte fra loro in battuta permetta di riposizionare il telaio 8 e quindi il relativo mandrino 13 con la relativa mola 14 con estrema precisione, dell’ordine del centesimo di millimetro, indipendentemente dalla presenza o meno di contaminanti esterni quali polveri di vetro, liquidi lubro-refrigeranti e/o fanghi derivanti dalla miscelazione degli stessi. Infatti, in ciascun gruppo 5 di molatura, la relativa piastra 9 à ̈, innanzitutto, disposta in posizione sollevata rispetto alla corrispondente parete 6 della struttura della macchina mentre l’utilizzo di superfici di riferimento inclinate rispetto alla stessa parete 6 e ricavate all’interno della parete 6 stessa permette la spontanea e continua evacuazione delle polveri, liquidi o altri contaminanti verso i relativi condotti 32 di scarico, evitando in questo modo che gli stessi si interpongano tra gli elementi a calotta sferica 24 e le superfici 28 di riscontro variandone le posizioni relative. Essendo possibile realizzare posizionamenti dei telai con precisioni dell’ordine del centesimo di millimetro non esistono più ostacoli o limitazioni all’utilizzo di sistemi automatici di cambio mola e quindi alla realizzazione di macchine completamente automatiche.
Da quanto precede appare, infine, evidente che ai gruppi 5 descritti possono essere apportate modifiche e varianti. In particolare, le sedi 26 potrebbero essere ricavate sulla piastra 9 e gli elementi 24 a calotta sferica portati dalla parete 6 della struttura 2. In tal caso, una o più aperture di scarico potrebbero essere ricavate nell’intorno degli stessi elementi 24 per allontanare gli scarti di lavorazione mentre potrebbero mancare i canali 32.
Inoltre, le sedi 26 potrebbero non essere ricavate direttamente nelle pareti 6, ma in elementi associati alle pareti 6 stesse.
Infine, Ã ̈ evidente che la mola 14 potrebbe essere sostituita con un qualsiasi altro utensile ad asportazione di materiale.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di molatura di una lastra di vetro, il gruppo comprendendo una struttura fissa; un telaio mobile di supporto; un utensile di molatura motorizzato girevole attorno ad un proprio asse e portato dal detto telaio mobile; mezzi a cerniera interposti tra la detta struttura ed il detto telaio per consentire al telaio di ruotare attorno ad un asse orizzontale di cerniera da e verso una posizione operativa, in cui l’asse della detta mola à ̈ disposto verticale; e mezzi di posizionamento del detto telaio rispetto alla detta struttura fissa; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di posizionamento comprendono almeno un assieme di posizionamento comprendente almeno un elemento a calotta sferica portato da uno tra il detto telaio di supporto e la detta struttura, ed almeno una coppia di superfici di riscontro per detto elemento a calotta sferica disposte da parti diametrali opposte del detto elemento a calotta sferica e portate dall’altro tra il detto telaio di supporto e la detta struttura; le dette superfici presentando rispettive generatrici rettilinee e convergenti l’una verso l’altra e formanti, ciascuna, con un piano orizzontale un relativo angolo diverso da zero.
  2. 2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le dette generatrici convergono l’una verso l’altra e verso il basso e le rispettive superfici delimitano fra loro una apertura inferiore passante di scarico.
  3. 3. Gruppo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che le dette superfici sono superfici piane e cooperano in battuta con il detto elemento a calotta sferica in due punti diametralmente opposti.
  4. 4. Gruppo secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che le dette superfici costituiscono parte di una superficie conica e cooperano in battuta contro il detto elemento a calotta sferica almeno lungo rispettivi tratti di circonferenza.
  5. 5. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un ulteriore detto assieme; i detti assiemi essendo disposti lungo una direzione parallela al detto asse di cerniera.
  6. 6. Gruppo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il detto ulteriore assieme à ̈ equiorientato con il detto assieme oppure ruotato di 90° rispetto al detto assieme; le dette superfici di riscontro cooperando in battuta con i rispettivi detti elementi a calotta sferica in quattro punti disposti lungo due assi di una crociera.
  7. 7. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le dette superfici di risconto delimitano almeno parzialmente una sede ricavata all’interno della detta struttura fissa.
  8. 8. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la detta struttura fissa ed il detto telaio mobile comprendono una prima e rispettivamente, una seconda parete sostanzialmente piana; le dette prima e seconda parete essendo disposte fra loro affacciate e verticalmente distanziate l’una dall’altra quanto il detto telaio mobile à ̈ disposto nella detta posizione operativa; le dette superfici di riscontro essendo portate dalla detta prima parete ed il detto elemento a calotta sferica sporgendo a sbalzo dalla detta seconda parete.
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