ITTO20100171U1 - Macchina per l'applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori - Google Patents

Macchina per l'applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori

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ITTO20100171U1
ITTO20100171U1 ITTO20100171U ITTO20100171U1 IT TO20100171 U1 ITTO20100171 U1 IT TO20100171U1 IT TO20100171 U ITTO20100171 U IT TO20100171U IT TO20100171 U1 ITTO20100171 U1 IT TO20100171U1
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IT
Italy
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machine according
hole
containers
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Annalisa Malfatto
Roberto Zoni
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Sidel Spa Con Socio Unico
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
    • B67BAPPLYING CLOSURE MEMBERS TO BOTTLES JARS, OR SIMILAR CONTAINERS; OPENING CLOSED CONTAINERS
    • B67B3/00Closing bottles, jars or similar containers by applying caps
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
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    • B67B3/20Closing bottles, jars or similar containers by applying caps by applying and rotating preformed threaded caps
    • B67B3/2013Closing bottles, jars or similar containers by applying caps by applying and rotating preformed threaded caps by carousel-type capping machines

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  • Supplying Of Containers To The Packaging Station (AREA)
  • Auxiliary Devices For And Details Of Packaging Control (AREA)
  • Sealing Of Jars (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“MACCHINA PER L'APPLICAZIONE DI DISPOSITIVI DI CHIUSURA RIMOVIBILI SU RISPETTIVI CONTENITORI”
La presente innovazione è relativa ad una macchina per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili, quali ad esempio capsule pre-filettate o tappi a corona, su rispettivi contenitori, quali ad esempio bottiglie in plastica o in vetro o in alluminio, cui la descrizione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come è noto, molti prodotti liquidi o in polvere, comprendenti non solo prodotti alimentari quali latte, succhi di frutta o bevande in generale, ma anche oli lubrificanti minerali o detergenti, sono venduti in bottiglie aventi diverse forme, dimensioni e materiale costituente, le quali al termine del ciclo produttivo sono sottoposte ad un’operazione di chiusura in apposite macchine, comunemente indicate come macchine tappatrici o capsulatrici.
Nel primo caso, le bottiglie (realizzate in vetro o in alluminio) vengono chiuse tramite tappi a corona applicati a pressione; nel caso invece delle macchine capsulatrici, le bottiglie (realizzate in plastica) sono chiuse tramite capsule pre-filettate avvitate sul collo delle bottiglie stesse.
Le macchine tappatrici e capsulatrici tradizionali sono generalmente costituite da giostre girevoli intorno ad un asse verticale, a loro volta comprendenti una pluralità di sedi periferiche di ricevimento per rispettive bottiglie ed una pluralità di organi applicatori disposti in allineamento verticale con le rispettive sedi periferiche e selettivamente attivabili per applicare su ciascuna bottiglia un relativo dispositivo di chiusura.
Le sedi di ricevimento delle bottiglie e gli organi applicatori sono uniformemente distribuiti intorno all’asse verticale della macchina e sono portati in rotazione dalla giostra attorno a tale asse. Gli organi applicatori sono inoltre dotati di un moto di discesa/ascesa per l’esecuzione delle operazioni di applicazione dei dispositivi di chiusura sulle relative bottiglie durante il moto della giostra; più precisamente, nel caso dei tappi a corona, il moto di ascesa/discesa degli organi applicatori è un moto traslatorio parallelo all’asse della giostra; nel caso invece delle capsule pre-filettate, il moto di ascesa/discesa degli organi applicatori è un moto di rototraslazione, ovverosia avente una componente di traslazione parallela all’asse della giostra ed una componente rotatoria intorno al proprio asse.
Le bottiglie da chiudere ed i dispositivi di chiusura sono alimentati alla giostra da rispettivi organi di trasporto, quali ad esempio ruote a stella e/o convogliatori lineari; analogamente, le bottiglie chiuse vengono estratte ed allontanate dalla macchina tramite altri organi di trasporto, anche in questo caso costituiti tipicamente da ruote a stella e/o convogliatori lineari.
Le macchine descritte ed i relativi organi di trasporto sono tradizionalmente fissati e supportati su un unico grande tavolo, il quale assicura una notevole rigidezza all’impianto così formato ma nel contempo pone problemi di accessibilità ai singoli componenti dello stesso rendendo assai difficoltose le operazioni di manutenzione e pulizia.
Per ovviare a questi inconvenienti, sono state presentate delle soluzioni più flessibili, in cui il tavolo è stato sostituito da strutture di supporto tubolari costituite da elementi verticali ed orizzontali assemblati e fissati tra loro e portanti superiormente gli organi di trasporto, e le macchine tappatrici sono diventate macchine autoportanti aventi la loro struttura di sostegno fissata alla struttura di supporto degli organi di trasporto.
Le macchine tappatrici e capsulatrici descritte sono diffuse sul mercato in svariate tipologie e dimensioni per rispondere al meglio ad esigenze produttive diverse. Ciò ha determinato, soprattutto con l’affermarsi delle soluzioni autoportanti, alla predisposizione di un cospicuo numero di strutture di sostegno diverse da accoppiare alle diverse tipologie di macchine presenti sul mercato, con conseguenti costi elevati di gestione a magazzino di tali strutture di sostegno dedicate.
Scopo della presente innovazione è la realizzazione di una macchina per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori, la quale consenta di ovviare, in modo semplice ed economico, all’inconveniente sopra esposto.
Il suddetto scopo è raggiunto dalla presente innovazione, in quanto essa è relativa ad una macchina per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori, come definita nella rivendicazione 1.
Per una migliore comprensione della presente innovazione vengono descritte nel seguito alcune preferite forme di attuazione, a puro titolo di esempi non limitativi e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, un primo esempio di una macchina secondo la presente innovazione per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori;
- la figura 2 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, un secondo esempio di una macchina secondo la presente innovazione per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori;
- la figura 3 illustra, in vista prospettica dall’alto, un componente della struttura di sostegno delle macchine delle figure 1 e 2;
- la figura 4 illustra, in vista prospettica dal basso, il componente di figura 3;
- la figura 5 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, un’unità operativa della macchina di figura 1;
- la figura 6 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, una possibile variante dell’unità operativa di figura 5 atta ad accoppiarsi con il componente delle figure 3 e 4 in modo da definire un terzo esempio di una macchina secondo la presente innovazione per l’applicazione di dispositivi di chiusura rimovibili su rispettivi contenitori;
- la figura 7 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, un’unità operativa della macchina di figura 2;
- la figura 8 illustra, in vista prospettica parzialmente sezionata ed in scala ingrandita, un particolare della macchina di figura 1; e
- la figura 9 illustra, in vista prospettica parzialmente sezionata ed in scala ingrandita, un particolare della macchina di figura 2.
Con riferimento alle figure 1 e 2, sono indicate nel loro complesso con 1 e 1’ due diverse macchine realizzate secondo i dettami della presente innovazione.
In particolare, con riferimento alla figura 1, la macchina 1 è una macchina tappatrice per l’applicazione a pressione di dispositivi di chiusura 2 rimovibili, ad esempio tappi a corona, su rispettivi contenitori 3, ad esempio bottiglie in vetro o alluminio.
La macchina 1 presenta un asse A verticale e comprende essenzialmente una struttura di sostegno 4, atta ad essere disposta in appoggio sul piano pavimento, ed un’unità operativa 5 montata verticalmente sulla struttura di sostegno 4 stessa.
L’unità operativa 5 comprende mezzi convogliatori 6 a giostra per avanzare in successione i contenitori 3 lungo un percorso P intorno all’asse A, ed una pluralità di organi applicatori 7, aventi assi B paralleli all’asse A, avanzati anch’essi intorno all’asse A stesso e selettivamente spostabili lungo i propri assi B per applicare i dispositivi di chiusura 2 su rispettivi contenitori 3.
Con riferimento alla figura 2, la macchina 1’ è una macchina capsulatrice per l’applicazione di dispositivi di chiusura 2’ rimovibili a vite, ad esempio capsule prefilettate, su rispettivi contenitori 3’, ad esempio bottiglie in vetro o plastica.
In modo simile a quanto visto relativamente alla macchina 1, la macchina 1’ presenta un asse A verticale e comprende essenzialmente una struttura di sostegno 4’, atta ad essere disposta in appoggio sul piano pavimento, ed un’unità operativa 5’ montata verticalmente sulla struttura di sostegno 4’ stessa.
L’unità operativa 5’ comprende mezzi convogliatori 6’ a giostra per avanzare in successione i contenitori 3’ lungo un percorso P’ intorno all’asse A, ed una pluralità di organi applicatori 7’, aventi assi B’ paralleli all’asse A, avanzati anch’essi intorno all’asse A stesso e selettivamente spostabili, ciascuno, secondo un moto di roto-traslazione rispetto al proprio asse B’ per applicare i dispositivi di chiusura 2’ su rispettivi contenitori 3’.
Vantaggiosamente, le strutture di sostegno 4, 4’ presentano un medesimo corpo di base 8 (figure 1-4, 8 e 9) definente primi mezzi di interfaccia 9, e le unità operative 5, 5’ comprendono rispettivi secondi mezzi di interfaccia 10, 10’ alternativamente accoppiabili ai mezzi di interfaccia 9 del corpo di base 8 per definire rispettivamente le macchine 1, 1’.
Con particolare riferimento alle figure 1-4, 8 e 9, il corpo di base 8 presenta una configurazione scatolata e comprende una parete di base 11 piana ortogonale all’asse A, una parete superiore 12 piana e parallela alla parete di base 11, ed una parete laterale 13 curvilinea collegante perifericamente le pareti di base 11 e superiore 12.
L’ambiente interno al corpo di base 8 è in comunicazione con l’esterno attraverso due fori 14, 15 passanti coassiali all’asse A, ricavati in posizione intermedia rispettivamente nelle pareti di base 11 e superiore 12.
In maggiore dettaglio, ciascuna delle pareti di base 11 e superiore 12 comprende una porzione principale 20 discoidale a profilo circolare di asse A ed un’appendice 21 sporgente radialmente dalla porzione principale 20 stessa.
Corrispondentemente, la parete laterale 13 comprende una porzione principale 22 cilindrica di asse A, collegante i perimetri delle porzioni principali 20 discoidali delle pareti di base 11 e superiore 12, ed un’appendice 23 laterale sporgente a sbalzo dalla porzione principale 22 e collegante i bordi periferici delle appendici 21.
Come rilevabile dalle figure 3, 4, 8 e 9, il foro 15 della parete superiore 12 presenta un diametro maggiore rispetto a quello del foro 14 della parete di base 11.
Inoltre, la parete di base 11 è provvista di altri due fori 24, 25 passanti di differente diametro, disposti da parti laterali opposte del foro 14.
Dalla parete superiore 12 sporgono ortogonalmente a sbalzo verso l’esterno due risalti anulari 26, 27 a lamina cilindrica di asse A, uno (26) dei quali disposto radialmente più esterno rispetto all’altro (27).
Il corpo di base 8 è provvisto, inoltre, all’esterno della porzione principale 22 della propria parete laterale 13, di una pluralità di orecchie 28 disposte angolarmente equispaziate tra loro intorno all’asse A ed atte ad accoppiarsi inferiormente con rispettive gambe 29 di appoggio al piano pavimento su cui sono collocate le strutture di sostegno 4, 4’.
Le appendici 21 delle pareti di base 11 e superiore 12 sono dotate di rispettivi fori 30 passanti coassiali ad un asse C parallelo all’asse A ed atti a ricevere un elemento a manicotto 31 cilindrico, la cui porzione di estremità inferiore è atta ad accoppiarsi con un’ulteriore gamba 29 di appoggio al piano pavimento e la cui porzione di estremità superiore è accoppiata ad una barra 32 verticale antirotazione collegabile alle unità operative 5, 5’ nel modo descritto nel seguito.
Nella fattispecie illustrata, i mezzi di interfaccia 9 sono costituiti da un bordo 33 del foro 14 rivolto verso l’interno del corpo di base 8 e dal risalto anulare 26.
Con riferimento alle figure 1, 5 e 8, l’unità operativa 5 comprende un fusto 34 centrale tubolare cilindrico su cui sono montati in modo girevole i mezzi convogliatori 6 ed un gruppo 35 di supporto e movimentazione degli organi applicatori 7.
Come visibile nelle figure 5 e 8, il fusto 34 è provvisto, coassialmente ad una propria estremità inferiore, di un elemento discoidale 36 anulare atto ad inserirsi all’interno del corpo di base 8 e ad essere fissato, ad esempio mediante viti 37, coassialmente sul bordo 33 del foro 14; in questo modo, il fusto 34 viene fissato coassialmente al corpo di base 8 e risulta parzialmente alloggiato all’interno di quest’ultimo.
L’elemento discoidale 36 definisce, pertanto, in parte i mezzi di interfaccia 10, i quali comprendono, inoltre, una piastra anulare 40 montata in modo girevole sul fusto 34 ed accoppiata scorrevolmente con il risalto anulare 26 del corpo di base 8.
In pratica, la piastra anulare 40 opera come una sorta di coperchio montato in modo girevole sul risalto anulare 26; quest’ultimo svolge pertanto una funzione di guida alla rotazione.
In particolare, la piastra anulare 40 comprende una porzione 41 radialmente più interna piana, estendentesi ortogonalmente all’asse A, una porzione 42 radialmente più esterna conica con conicità rivolta verso il corpo di base 8, ed un bordo 43 periferico anulare cooperante radialmente all’esterno con il risalto anulare 26.
Come visibile nelle figure 1, 5 e 8, i mezzi convogliatori 6 comprendono un organo rotante 44 anulare fissato, coassialmente e superiormente a sbalzo, alla piastra anulare 40 e dotato di una pluralità di sedi 45 periferiche angolarmente equispaziate intorno all’asse A per il supporto di rispettivi contenitori 3.
In particolare, l’organo rotante 44 comprende un collare 46 cilindrico interno di asse A, fissato superiormente a sbalzo alla porzione 41 della piastra anulare 40, una pluralità di razze 47, sporgenti radialmente verso l’esterno dal collare 46 in posizioni uniformemente distribuite intorno all’asse A, ed una piastra anulare 48 fissata alle estremità libere delle razze 47 in posizione parallela alla porzione 41 della piastra anulare 40 e provvista delle sedi 45. In pratica, le sedi 45 definiscono il percorso P dei contenitori 3.
Il gruppo 35 di supporto e movimentazione degli organi applicatori 7, in sé noto e non descritto in dettaglio, è portato superiormente a sbalzo da un albero 50 tubolare calzato esternamente sul fusto 34, girevole rispetto a quest’ultimo intorno all’asse A ed avente una piastra di base 51 fissata superiormente alla porzione 41 della piastra anulare 40.
Come visibile in particolare in figura 8, la porzione inferiore dell’albero 50 e la piastra di base 51 sono entrambe alloggiate all’interno del collare 46.
Con riferimento alle figure 1, 5 e 8, l’unità 5 è provvista, inoltre, di un gruppo di movimentazione 52 a sua volta comprendente essenzialmente un motore elettrico 53 ed una trasmissione 54 ad ingranaggi per trasmettere il moto rotativo alla piastra anulare 40.
In particolare, il motore elettrico 53 è fissato inferiormente a sbalzo alla porzione principale 20 della parete di base 11 del corpo di base 8 e sporge, con un proprio albero 55 di uscita, all’interno del corpo di base 8 stesso tramite il foro 24; più precisamente, l’albero 55 si estende coassialmente attraverso il relativo foro 24.
La trasmissione 54 comprende un pignone 56 fissato sull’albero 55 ed un ingranaggio 57 condotto montato coassialmente in modo girevole sul fusto 34 in posizione prossima all’elemento discoidale 36.
L’ingranaggio 57 è, inoltre, angolarmente accoppiato alla piastra anulare 40 tramite una successione assiale di anelli di supporto 58, nella fattispecie illustrata tre, ed una ralla 59 interposta tra la parete superiore 12 del corpo di base 8 e due degli anelli di supporto 58.
Più precisamente, la ralla 59 presenta un anello 60 radialmente più esterno, fissato alla parete superiore 12 in posizione adiacente al bordo del foro 15, ed un anello 61 radialmente più interno, assialmente pinzato tra due degli anelli di supporto 58, uno dei quali impegnante il foro 15.
Con riferimento alle figure 2, 7 e 9, l’unità operativa 5’ comprende, analogamente all’unità operativa 5, un fusto 34’ centrale tubolare cilindrico su cui sono montati in modo girevole i mezzi convogliatori 6’ ed un gruppo 35’ di supporto e movimentazione degli organi applicatori 7’.
Come visibile nelle figure 7 e 9, il fusto 34’ è provvisto, coassialmente ad una propria estremità inferiore, di un elemento discoidale 36’ anulare atto ad inserirsi all’interno del corpo di base 8 e ad essere fissato, ad esempio mediante viti 37’, coassialmente sul bordo 33 del foro 14; in questo modo, il fusto 34’ viene fissato coassialmente al corpo di base 8 e risulta parzialmente alloggiato all’interno di quest’ultimo.
L’elemento discoidale 36’ definisce, pertanto, in parte i mezzi di interfaccia 10’.
L’unità operativa 5’ comprende, inoltre, un albero 50’ tubolare calzato esternamente sul fusto 34’, girevole rispetto a quest’ultimo intorno all’asse A e provvisto integralmente di una piastra anulare 40’ sporgente radialmente a sbalzo dall’albero 50’ stesso ed accoppiata scorrevolmente con il risalto anulare 26 del corpo di base 8.
La piastra anulare 40’ fa anch’essa parte dei mezzi di interfaccia 10’ e definisce, analogamente alla piastra 40 dell’unità operativa 5, una sorta di coperchio montato in modo girevole sul risalto anulare 26; anche in questo caso, il risalto anulare 26 svolge una funzione di guida alla rotazione.
La piastra anulare 40’ ha una conformazione piana e si estende parallelamente all’elemento discoidale 36’; la piastra anulare 40’ è inoltre dotata di un bordo 43’ periferico anulare cooperante radialmente all’esterno con il risalto anulare 26.
Con riferimento alle figure 2 e 7, i mezzi convogliatori 6’ comprendono un organo rotante 44’ anulare a piastra fissato coassialmente a sbalzo sull’albero 50’ ad una distanza assiale prefissata dalla piastra anulare 40’ e dotato di una pluralità di sedi 45’ periferiche angolarmente equispaziate intorno all’asse A per il supporto di rispettivi contenitori 3’. Le sedi 45’ definiscono il percorso P’ dei contenitori 3’.
Il gruppo 35’ di supporto e movimentazione degli organi applicatori 7’, in sé noto e non descritto in dettaglio, è portato a sbalzo dall’albero 50’ in posizione superiore rispetto all’organo rotante 44’.
Con riferimento alle figure 2, 7 e 9, l’unità 5’ è provvista, inoltre, di un gruppo di movimentazione 52’ a sua volta comprendente essenzialmente un motore elettrico 53’ ed una trasmissione 54’ ad ingranaggi per trasmettere il moto rotativo all’albero 50’.
In particolare, il motore elettrico 53’ è fissato inferiormente a sbalzo alla porzione principale 20 della parete di base 11 del corpo di base 8 e sporge, con un proprio albero 55’ di uscita, all’interno del corpo di base 8 stesso tramite il foro 25; anche in questo caso, l’albero 55’ si estende coassialmente attraverso il relativo foro 25.
La trasmissione 54’ comprende un pignone 56’ fissato sull’albero 55’ ed un ingranaggio 57’ condotto montato coassialmente in modo girevole sul fusto 34’ in posizione prossima all’elemento discoidale 36’ ed angolarmente accoppiato ad un’estremità inferiore dell’albero 50’.
Una ralla 59’ è interposta tra la parete superiore 12 del corpo di base 8 e la piastra anulare 40’.
Nella figura 6, è indicata nel suo complesso con 5’’ una possibile variante dell’unità operativa 5 adatta ad essere fissata al corpo di base 8 per definire una macchina 1’’ tappatrice; l’unità operativa 5’’ verrà descritta nel seguito soltanto per quanto differisce dall’unità operativa 5, indicando con gli stessi numeri di riferimento parti uguali o equivalenti a quelle già descritte.
In particolare, l’unità operativa 5’’ processa i medesimi dispositivi di chiusura 2 ed i medesimi contenitori 3 processati dall’unità operativa 5 e differisce da quest’ultima per il fatto di definire diametri diversi del percorso P dei contenitori 3 stessi.
In maggiore dettaglio, l’unità operativa 5’’ presenta un organo rotante 44’’ ed un gruppo 35’’ di supporto e movimentazione degli organi applicatori 7 aventi diametri inferiori rispetto a quelli dell’organo rotante 44 e del gruppo 35 dell’unità operativa 5.
Diversamente, al fine di assicurare il corretto montaggio dell’unità operativa 5’’ sul corpo di base 8, l’elemento discoidale 36 e la piastra anulare 40 sono mantenuti invariati, sia come forma che come dimensioni, rispetto agli analoghi componenti dell’unità operativa 5.
Da un esame delle caratteristiche delle macchine 1, 1’ e 1’’ realizzate secondo la presente innovazione sono evidenti i vantaggi che essa consente di ottenere.
In particolare, le macchine 1, 1’ e 1’’ si caratterizzano per il fatto di essere ottenute a partire da un unico corpo di base (8) su cui possono essere accoppiate diverse tipologie di unità operative 5, 5’, 5’’, atte a processare i medesimi contenitori ed i medesimi dispositivi di chiusura ma definenti diametri diversi del percorso dei contenitori stessi (unità 5 e 5’’), oppure atte a processare contenitori diversi e dispositivi di chiusura diversi (unità 5 e 5’).
In questo modo, è possibile ottenere una cospicua riduzione del numero di componenti per macchine diverse con conseguenti considerevoli risparmi nei costi di gestione degli stessi a magazzino.
Infine, risulta chiaro che alle macchine 1, 1’, 1’’ qui descritte ed illustrate possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Macchina (1, 1’, 1’’) per l’applicazione di dispositivi di chiusura (2, 2’) rimovibili su rispettivi contenitori (3, 3’), la detta macchina (1, 1’, 1’’) comprendendo: - mezzi di supporto (4, 4’); e - mezzi operativi (5, 5’, 5’’) portati dai detti mezzi di supporto (4, 4’) e provvisti, a loro volta, di mezzi convogliatori (6, 6’) a giostra, per avanzare in successione i detti contenitori (3, 3’) lungo un dato percorso (P, P’) intorno ad un asse (A), e di una pluralità di organi applicatori (7, 7’), avanzati intorno al detto asse (A) e selettivamente spostabili almeno in una direzione (B, B’) parallela al detto asse (A) per applicare rispettivi detti dispositivi di chiusura (2, 2’) sui corrispondenti contenitori (3, 3’); caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di supporto (4, 4’) comprendono un corpo di base (8) autoportante a sua volta definente primi mezzi di interfaccia (9), e dal fatto che i detti mezzi operativi comprendono almeno due tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) aventi rispettivi secondi mezzi di interfaccia (10, 10’) alternativamente accoppiabili ai detti primi mezzi di interfaccia (9) del detto corpo di base (8) per definire macchine (1, 1’, 1’’) distinte di applicazione di dispositivi di chiusura (2, 2’) su contenitori (3, 3’). 2.- Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui i detti mezzi operativi comprendono almeno tre tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) aventi rispettivi secondi mezzi di interfaccia (10, 10’) alternativamente accoppiabili ai detti primi mezzi di interfaccia (9) del detto corpo di base (8) per definire macchine (1, 1’, 1’’) distinte di applicazione di dispositivi di chiusura (2, 2’) su contenitori (3, 3’). 3.- Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui due (5, 5’’) di dette tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) processano i medesimi contenitori (3) ed i medesimi dispositivi di chiusura (2) e definiscono diametri diversi del detto percorso (P). 4.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui due (5, 5’) di dette tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) processano contenitori (3, 3’) diversi e dispositivi di chiusura (2, 2’) diversi. 5.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna delle dette tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) comprende un fusto (34, 34’) centrale su cui sono montati mobili rispettivi detti mezzi convogliatori (6, 6’) e rispettivi detti organi applicatori (7, 7’). 6.- Macchina secondo la rivendicazione 5, in cui il detto corpo di base (8) presenta una configurazione scatolata, è supportata da una pluralità di gambe (29) e comprende una parete di base (11), una parete superiore (12) provvista di un foro (15) passante, ed una parete laterale (13) collegante perifericamente le dette pareti di base e superiore (11, 12); in cui i detti primi mezzi di interfaccia (9) comprendono una porzione (33) di detta parete di base (11) ed un risalto anulare (26) sporgente esternamente a sbalzo dalla detta parete superiore (12); ed in cui i detti secondi mezzi di interfaccia (10, 10’) comprendono una porzione di estremità inferiore (36, 36’) del detto fusto (34, 34’), atta ad inserirsi all’interno del detto corpo di base (8) coassialmente al detto foro (15) e ad essere fissata alla detta porzione (33) della detta parete di base (11), ed una piastra anulare (40, 40’) montata in modo girevole sul detto fusto (34, 34’) ed atta ad accoppiarsi scorrevolmente con il detto risalto anulare (26) della detta parete superiore (12) del detto corpo di base (8). 7.- Macchina secondo la rivendicazione 6, in cui ciascuna delle dette tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) comprende un albero tubolare (50, 50’) calzato esternamente sul detto fusto (34, 34’), girevole rispetto al fusto (34, 34’) stesso, portante i detti mezzi convogliatori (6, 6’) ed i detti organi applicatori (7, 7’) e solidale alla detta piastra anulare (40, 40’). 8.- Macchina secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui la detta parete di base (12) del detto corpo di base (8) presenta un foro (14) coassiale al detto foro (15) della detta parete superiore (12) ed il cui bordo periferico (33) definisce la detta porzione della detta parete di base (12) su cui è atta ad essere fissata la detta porzione di estremità inferiore (36, 36’) del detto fusto (34, 34’). 9.- Macchina secondo la rivendicazione 8, in cui il detto foro (14) della detta parete di base (11) del detto corpo di base (8) presenta diametro minore rispetto al foro (15) della detta parete superiore (12). 10.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, in cui ciascuna delle dette pareti di base e superiore (11, 12) del detto corpo di base (8) comprende una porzione principale (20) discoidale provvista del relativo detto foro (14, 15), ed un’appendice (21) laterale sporgente dalla porzione principale (20) stessa e dotata di un rispettivo foro (30) passante; ed in cui la detta parete laterale (13) collega perifericamente sia le dette porzioni principali (20) che le dette appendici (21) delle dette pareti di base e superiore (11, 12). 11.- Macchina secondo la rivendicazione 10, in cui i detti fori (30) passanti delle dette appendici (21) delle dette pareti di base e superiore (11, 12) sono atti ad essere impegnati da una barra (32) antirotazione collegabile al modulo operativo (5, 5’, 5’’) accoppiato al corpo di base (8). 12.- Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 11, in cui ciascuna delle dette tipologie distinte di moduli operativi (5, 5’, 5’’) comprende: - un motore elettrico (53, 53’) fissabile inferiormente a sbalzo alla detta parete di base (11) del detto corpo di base (8) ed avente un albero di uscita (55, 55’), atto ad impegnare un relativo ulteriore foro (24, 25) passante ricavato nella detta parete di base (8), ed una trasmissione (54, 54’) atta ad essere alloggiata all’interno del detto corpo di base (8) per trasmettere il moto dal detto albero di uscita (55, 55’) del detto motore (53, 53’) al detto albero tubolare (50, 50’).
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