ITPZ20130002U1 - Barra a grillo transpalatale lunga a movimento elicoidale - Google Patents

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ITPZ20130002U1
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DESCRIZIONE
di modello avente per TITOLO:
"BARRA A GRILLO TRANSPALATALE LUNGA A MOVIMENTO ELICOIDALE"
Dispositivo Ortodontico Biodinamico Individualizzato detto "Barra a grillo transpalatale lunga a movimento elicoidale" per l'espansione dei mascellari superiori o di singoli denti, nei casi di morso incrociato monolaterale o bilaterale.
Il principale obiettivo nelle condizioni di malocclusione dentale, per incongruenza dei valori dimensionali trasversali, dovuti alla ipoplasia mascellare, è porre rimedio in epoca precoce ed appropriata, con metodiche intercettivo-funzionali od ortopediche, al fine di configurare uno sviluppo armonico-dimensionale per tutta la struttura maxillo-facciale nel suo complesso. La ricerca ortodontica, effettuata con mezzi e metodi terapeutici adeguati, ha avuto come elemento principe la massima efficacia terapeutica, rapportata al più basso costo economico dei mezzi usati, per i soggetti affetti da tali disgnazie.
Si è cercato, nell'ipotesi del presente lavoro, di raggiungere lo scopo con l'applicazione di modifiche sostanziali alla barra trans-palatale di Goshgarian. Tale variante ne ha, in parte, stravolto il concetto di base, seppure lo stesso apparecchio condivide la costruzione con filo a sezione tonda in acciaio (TAVOLA I), a base di nichel-cromo, scelto sia per la sua assoluta inalterabilità, resistenza ed elasticità, che per il suo basso costo.
PREMESSA
L'applicazione ortodontica, sempre perfettibile, mira a ottenere una occlusione armonica, stabile, funzionale ed estetica per pazienti che presentano problematiche funzionali-occlusalì difformi dai valori medi, riscontrabili in una popolazione ritenuta di riferimento cosiddetto "normale".
I deficit morfo-evolutivi trasversali del mascellare superiore sono diversi e con differenti disposizioni delle strutture ossee o dentali valutabili sul piano oro-trasversale.
La causa di tale disarmonia morfo-volumetrica può essere annoverata come condizione di predisposizione ereditaria. La sovrapposizione di elementi favorenti l'ipoplasia trasversale del mascellare superiore possono essere ricercati in tutte le abitudini viziate, la deglutizione atipica e la respirazione orale, che agiscono a supporto della realizzazione del deficit di accrescimento del complesso maxillo-facciale. Lo sviluppo embrionale dei due processi mascellari, nella specie umana, avviene intorno alla 4a-5a settimana. Essi si fondono in avanti dando origine al complesso dell'arcata superiore. All'inizio del terzo mese della vita intrauterina prende corpo la fusione del palato posteriore composto dai processi palatini. Come per ogni struttura embrionale, così per il cranio, la crescita avviene nelle tre direzioni dello spazio cartesiano formando organi ed apparati.
I tre piani di riferimento X, Y e Z ci servono per valutarne le principali caratteristiche dimensionali, necessari per le direttive di correzione da praticare per le disgnazie acquisite, sia nell'allungamento verticale che nella dimensione sagittale, oppure nella direzione trasversale, che in questo caso è presa in esame per il nostro lavoro, qual é il deficit espansivo trasversale del complesso mascellare superiore. La coesione centrale dei mascellari forma il rafe che sutura le due porzioni e converge con quella palatina posteriormente. Tale sutura ha una differenziata velocità di crescita dopo la nascita. Al picco di crescita somatica intorno ai 12-13 anni assume una configurazione squamo-fibrosa che presenta ancora caratteristiche di modellabilità per apposizione tissutale. Tali caratteristiche in seguito scompaiono per il processo della maturità ossea, che nelle donne avviene tra 16 - 18 anni e nella popolazione maschile intorno ai 23 - 25 anni d'età. Il periodo di maggiore interesse alle correzioni funzionali, per le discrepanze mandibolo-mascellari, è quello che precede il picco di crescita, insorgente verso 11 - 13 anni d'età. Le correzioni ortopediche sono senz'altro indicate meglio durante il periodo del picco di sviluppo somatico o immediatamente postumo ad esso.
CLASSIFICAZIONE CLINICA
Il principale risultato del deficit di crescita trasversale del complesso mascellare superiore risulta esserne il cross-bite. Tale anomalia può essere mono- o bilaterale, interessante una sola emi-arcata od ambedue. Sono, inoltre, da classificare come disgnazie con deficit di crescita trasversale le differenze dento-basali dell'arcata superiore, come pure alcune agenesie dentali mono- o bilaterali sulle arcate del mascellare.
L'ipo-sviluppo del mascellare è a volte il risultato della respirazione orale, praticata per la maggiore resistenza opposta dalle strutture naso-palatali al flusso respiratorio. In particolare dedichiamo la nostra attenzione al cross- bite bilaterale per ipoplasia del mascellare, al fine di trovare pratica attuabilità all'ipotesi in epigrafe del presente lavoro. Vengono esclusi i casi di preciso interesse chirurgico, prendendo per lo studio casi di cross-bite con rapporto scheletrico di prima classe, avendo la sottostante struttura mandibolare nei limiti della norma senza latero-deviazioni.
DIAGNOSI
La diagnosi della disgnazia, a prevalente deficit trasversale o cross-bite, viene dettata, anzitutto, dal puntuale esame obiettivo del paziente.
Clinicamente in tale discrepanza, più frequente nel settore posteriore, le cuspidi vestibolari dei molari superiori occludono nella fossa centrale dei molari della mandibola. Il cross-bite fa venir meno l'azione di protezione dei molari superiori per i tessuti molli, la lingua, la mucosa vestibolare delle guance e le labbra, dovuta alla direzione vestibolare dei loro assi longitudinali. L'ampia altezza del palato, il suo diametro trasversale ridotto rispetto a quello mandibolare, sono altri elementi di suggerimento clinico al deficit di crescita trasversale del mascellare superiore. A ciò segue di sicuro l'analisi degli esami strumentali indicati ai caso.
Sono stati eseguiti gli esami, necessari al caso, in modalità di "inedito assetto posizionale", durante l'esecuzione delle indagini radiografiche. Le direttive posizionali, per la esecuzione della Rx Ortopantomografica delle arcate dentali, della Teleradiografia cranica e delle Articolazioni Temporo-Mandibolari, sono stati dei personali suggerimenti dati ai Colleghi Radiologi, a convalida di osservazioni individuali pregresse. La finalità degli esami descritti mirava alla ricerca di parametri di riferimento: per punti stabili, affidabili e ripetibili, rapportati al soggetto preso in esame, valutabili sempre nelle medesime condizioni.
È stato effettuato tale protocollo per valutare quali fossero le influenze posturali sul resto del corpo verosimilmente originate da discrepanze posizionali presenti nell'apparato buccale.
La pratica applicabilità nella esecuzione degli esami radiografici, è semplice e potrebbe rappresentare universalmente un indice utile per la costruzione di ogni tipo di apparecchio ortodontico-funzionale od ortopedico.
Esse sono:
1°) La condizione "essenziale", valida per ogni esame di interesse ortodontico e odontoiatrico, è rappresentata dall'assetto posizionale del soggetto in esame, posto nei confronti dell'apparecchio radiografico in ortostatismo " a piedi nudi", praticato sia per la Rx Opt ed Rx Atm che per il Telecranio A-P e L-L.
2°) L'allineamento del "piano di Francoforte", osservato sul viso del paziente, è posto in parallelo con il piano di appoggio dei "piedi nudi"del soggetto sul pavimento.
3°) La collimazione del "piano sagittale" del paziente con la "linea di centratura verticale" dell'apparecchio radiografico, passa per la linea interincisiva degli incisivi centrali dell'osso mascellare. Tale disposizione serve a valutare, in senso verticale dx - sx, i valori di equidistanza dalla linea mediana della complessa struttura ossea del cranio, nonché le influenze posizionali sulla mandibola, operate dal resto del corpo in "assetto ortostatico naturale".
4°) Il rispetto della grandezza di proiezione sul radiogramma delle strutture ossee in rapporto 1/1, per le opportune e precise misurazioni. 5°) La radiografia Rx OPT, eseguita "senza appoggio mentoniero", comprende nella stessa le articolazioni sia Atm di dx che l'Atm di sx . La Teleradiografia da eseguire "senza" l'ausilio del "era ni ostato", con posizione ad "assetto naturale" del capo e del corpo, si configura in un maggiore rispetto dei parametri dispositivi naturali .
6°) Nella esecuzione della Rx OPT viene interposto un cartoncino, con spessore di 1 mm e larghezza pari alla distanza tra i punti di contatto 1.2 ed 1.3 dell'arcata mascellare superiore; lunghezza del cartoncino 2 cm circa.
ESAMI DI BASE
Rx - Ortopantomografica, Teleradiografia cranica A-P e L-L, studio dei modelli in gesso.
La radiografia di riferimento per il nostro caso risulta senz'altro la Teleradiografia cranica nella proiezione antero-posteriore. Lo studio cefalometrico, eseguito su tale supporto, seguendo le indicazioni dei punti di riferimento di Ricketts, indicati per la loro maggiore attinenza diagnostica alle disgnazie scheletriche, a prevalente deficit di crescita trasversale.
I punti di riferimento cefalometrici principali presi in esame, per poi misurane le distanze, sono:
a) Molari superiori, U1.6 (dx) e U2.6 (sx), punto di prominenza delle loro faccette vestibolari. - Punti molari superiori.
b) Molari inferiori, L3.6 (sx) e L4.6 (dx), punto di prominenza delle loro faccette vestibolari. -Punti molari inferiori.
c) Distanza dei punti inter-goniali anteriori, AG (dx) e AG (sx), ubicati nella zona concava anteriore al Gonion.
d) Distanza dei punti inter-zigomatici, J (sx) e J (dx), ubicati nei punti più concavi delle tuberosità del mascellare.
e) Altri punti di riferimento da tale autore annoverati sono: Punto menton, nella zona mediana ed inferiore delia sinfisi mandibolare; Punti nasali, ubicati nelle zone più esterne della cavità nasale, CN(dx) e CN(sx); Punti zigomatici mediani, ubicati centralmente al bordo esterno dellapofisi zigomatica, AZ (sx) e AZ (dx).
Nella valutazione complessiva dei parametri di riferimento vengono valutati, dall'autore, altri elementi a completamento delle indagini che sono anche di competenza di altre disgnazie.
Piani di riferimento:
A) Piano occlusale; è il piano che passa nella intersezione dei molari superiori ed inferiori.
B) Piano sagittale mediano; è la linea verticale che intercorre dalla crista galli al mentone.
C) Piano inter-zigomatico Z (dx) e Z (sx) equiparato al Piano di Francoforte. D) Piano frontale dento-mascellare; è rappresentato dalla unione dei punti delle concavità delle tuberosità mascellari.
E) Piano facciale frontale; configurato come piano delle basi mascellari.
La valutazione del differenziale in lunghezza a favore dei parametri mandibolari o del terzo inferiore del viso ci fa propendere per la diagnosi della disgnazia del cross-bite mono- o bilaterale.
VALUTAZIONE DEL PIANO TERAPEUTICO
La valutazione della applicazione terapeutica ortodontica più opportuna dipende da vari fattori, primo tra tutti dall'età del paziente nonché dalla entità della incongruenza mandibolo-mascellare. Le condizioni di scelta del metodo sono collegate alle condizioni fisico-metaboliche della sutura palatina rapportata all'età. Infatti se si pratica una espansione mascellare in età precoce, o comunque prima del picco di crescita, il movimento osseo è quasi pari a quello alveolo-dentale, se invece si interviene intorno al picco di crescita o subito dopo, fin verso i 14-15 anni, il movimento di espansione è a favore del movimento dento-alveolare anziché osseo. L'espansione dopo i 16-17 anni non riscontra tanto successo a livello osseo ma si hanno predominanti movimenti dentali. Nei pazienti adulti, la valutazione del piano terapeutico deve tener conto di un completamento delle indagini con l'esecuzione della Tac volumetrica e di una valutazione chirurgo-gnatologica, per differenziare e scegliere con maggiore serenità la metodica più consona al caso.
I tipi di espansioni da applicare, nei casi di preminente interesse ortodontico, sono suddivisi in tre categorie:a) modalità rapida, b) modalità lenta, c) modalità ultralenta.
Esistono per tali differenti metodi altrettante innumerevoli ragioni che hanno spinto diversi Autori ad applicare i vari e molteplici apparecchi da loro costruiti sia mobili sia fissi.
L'Espansore Palatale Rapido di Hass, di Howe e McNamara sono tra gli esempi di apparecchi fissi con tempistica veloce. La modalità di espansione lenta suddivide gli apparecchi in mobili e fissi o semi-fissi, com'è il nostro caso. I primi, mobili, sono quelli più a lungo usati come la Placca di Scwartz, di Hawley, e dei più recenti come l'apparecchio funzionale di Cervera-Bracco, o apparecchi qual è ilFunctional Trainer. Per l'applicazione di tali ultime apparecchiature occorre un alto grado di adesione, al piano di trattamento, da parte dei loro fruitori. Molte volte per ovviare alla poca collaborazione dei pazienti, spesso di età intermedia, si propende ad applicare apparecchi fissi ad azione espansiva lenta quali: Ni-Ti- PalatalExpander, Espansore Lento Ammortizzato, Quad-elix e, per ultimo, l'apparecchio, a cui abbiamo focalizzato la nostra attenzione maggiore, elemento del presente lavoro.
li nostro pensiero e la nostra azione, più propensa ad un intervento len od ultralento, ci ha spinto verso una soluzione di modifica sostanziale radicale della comune Barra trans-palatale. Essa è stata scelta come bas per le caratteristiche di semplicità costruttiva e versatilità operativa, non solo per l'azione espansiva trasversale del mascellare quanto pure per molteplici movimenti possibili: di intrusione, estrusione, rotazione distalizzazione, contrazione, ancoraggio o di movimento corporeo del dente applicando il torque radicolo-vestiboiare, che la medesima ci permette di realizzare sui tre piani dello spazio.
L'intento è stato quello di ottenere, in via quasi fisiologica, l'azione di espansione della struttura mascellare superiore e/o dento-alveolare, tramite l'azione dei potenti muscoli linguali, in condizioni di semiautonomia operativa nell'espansione dì più elem
DESCRIZIONI COSTRUTTIVE
Elenco materiali utilizzati:
1) Filo in acciaio con dimensioni 0.80 mm di diametro, di una resistenza alla trazione max applicabile di 190 Kg/mm2 e lunghezza adeguata al caso. Tale filo è stato scelto per le sue proprietà intermedie di elasto - flessione.
2) Tubo linguale con gancio a palla saldato su bande molari di adeguata dimensione ai molari superiori dx e sx. Il gancio è utilizzato come ancoraggio di sicurezza alla legatura della barra trans palatale a dx e sx.
La strumentazione utilizzata per la costruzione:
Pinza a becco d'uccello { tonda-quadra), pinza di Nance, pinza a torretta, pinza di Tweed, pinza universale e tronchese per fili di medio spessore.
FASI COSTRUTTIVE
A) Costruzione di una ansa semplice nel mezzo del filo, a direzione e verso mesiale, per meglio indirizzare le forze espansive prodotte dalla spinta linguale, al posto dell'ansa di Coffin.
B) Angolazione dei fili, di 33°gradi circa, a 12 mm in media dalla punta dell'ansa, a un terzo della sua lunghezza. Il valore della lunghezza dell'ansa, è ricavato dalla somma dei diametri dei denti premolari e canino omolaterali.
C) Costruzione di curva aperta, di circa 100° gradi dal punto di angolazione del filo rispetto al braccio verticale diretto ai tubi, sé si vuole operare il movimento palato-vestibolare di espansione mascellare o del singolo elemento dentale. Qualora sia necessario il movimento opposto di contrazione verso-palatale la costruzione della curva deve essere di valore inferiore 0 uguale a 90°. Tal elemento costituisce il punto critico dell'apparecchio per la caratteristica direzionale contrapposta del vettore di forza nel senso palato-vestibolare o vestibolo-palatale.
D) Costruzione di un anello elicoidale detto elix chiuso, ubicato sul ramo discendente della barra sia a dx che a sx, prima dell'attacco al tubo linguale, a verso rotatorio di avanzamento palato-vestibolare l'espansione e/o a verso vestibolo-palatale nella contrazione.
La coppia di elicoidi ha lo scopo di bilanciare e armonizzare la forza dei vettori di espansione trasmessi dalla lingua all'ansa e da essa
lungo il filo dì acciaio verso il gruppo molari premolari.
Si è applicato il principio del bilanciamento delle forze contrapposte, per ottenere una loro ripartizione pressoché equa e bilaterale, operante sul punto di spinta dei tubi saldati sulle bande dei molari.
CONCLUSIONI
Lo sviluppo armonico delle strutture orofacciali possono subire innumerevoli interferenze nella loro evoluzione. L'inadeguata crescita del mascellare superiore, o meglio l'ipoplasia del suo diametro trasverso è stato oggetto del nostro studio. Si è tenuto conto della migliore compliance di adesione al piano di intervento ortodontico da parte del paziente. Quest'ultimo elemento ha spinto alla scelta di modifiche strutturali, da applicare alla Barra Trans-Palatale, che avessero un'autonoma propulsione fisiologica ed una equilibrata distribuzione delle forze espansive. Allo specialista sarebbe affidato il compito di sorveglianza e correzione dell'espansione trasversale del mascellare superiore o elementi di esso, operando in modo semplice sull'apparecchio per correggerle fuori del cavo orale, dopo averlo disinserito dall'alloggiamento dei tubi linguali saldati alle due bande molari. Si evince, da ciò, la semplicità operativa realizzata con le modifiche che rendono ancora più prezioso il concetto di base di Goshgarian, e non per ultimo cogliamo la soddisfazione dei pazienti che notano di buon grado l'assenza di manovre fastidiose.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI il sottoscritto declama, che pur esistendo tipologie simili di presidi, il ritrovato in questione, barra a grillo transpalatale lunga a movimento elicoidale, ideato e realizzato dallo scrivente, è caratterizzato dall'avere le seguenti uguali proprietà: 1) espansione ultralenta delle ossa mascellari superiori e di gruppi di denti mascellari in via autonoma per l'azione della muscolatura linguale, nella ipoplasia trasversale del suddetto complesso osteo-alveolo-dentale dei mascellari superiori. 2) ripartizione bilanciata della forza espansiva sulle ossa mascellari superiori, sul gruppo di denti o dei singoli denti. 3} rilassamento riflesso armonico-sequenziale dei muscoli paravertebrali della colonna cervicale. 4) correzione indiretta dei disturbi posizionali, di grado lieve, delle articolazioni temporo-mandibolari. 5) correzione diretta del cross-bite o morso incrociato dentale, monolaterale o bilaterale dei mascellari superiori. 6) dispersione dello stress psico-somatico, che si accumula durante l'attività diurna. 7) riduzione delle patologie artrosiche umane, provocate da carichi tensionali disarmonici sulle fasce connettivali paravertebrali.
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