ITPI20130104A1 - Struttura perfezionata di banco prova freni multipiastre - Google Patents

Struttura perfezionata di banco prova freni multipiastre

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ITPI20130104A1
ITPI20130104A1 IT000104A ITPI20130104A ITPI20130104A1 IT PI20130104 A1 ITPI20130104 A1 IT PI20130104A1 IT 000104 A IT000104 A IT 000104A IT PI20130104 A ITPI20130104 A IT PI20130104A IT PI20130104 A1 ITPI20130104 A1 IT PI20130104A1
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IT
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measuring
vehicle
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force
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IT000104A
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Alfio Benvenuti
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Snap Nt S R L
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo: “STRUTTURA PERFEZIONATA DI BANCO PROVA FRENI MULTIPIASTRE”,
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il settore degli impianti impiegati per test di verifica della forza frenante di veicoli ed in particolare si riferisce ad un sistema di misurazione della forza frenante comprendente un banco prova freni a piattaforma montato a pavimento o su un ponte sollevatore.
Descrizione della tecnica nota
Come noto, un banco prova è una apparecchiatura per misurare, la forza frenante, l’efficienza frenante, ed eventualmente altri parametri di veicoli di vario tipo. I banchi prova sono ormai diffusi nelle officine meccaniche e nei centri di revisione deputati ad effettuare le prove necessarie per la revisione periodica obbligatoria dei veicoli circolanti su strada.
Tra questi sono noti banchi di prova freni per veicoli di tipo a “piastre”, o a piattaforma sui quali il veicolo da testare viene fatto avanzare ad una velocità di circa 10 km/hr per poi azionare l’impianto di frenatura. La forza frenante viene misurata in contemporanea alla massa ovvero al peso di ogni singola ruota, ed eventualmente ad altri parametri del veicolo, mediante appositi dispositivi di rilevazione, ad esempio una, o più celle di carico, disposti al di sotto della piattaforma di prova, oppure sensori freno. I dati vengono, quindi, elaborati per risalire ai principali parametri e costruire le curve di interesse quale quella del carico e della forza frenante nel tempo.
Per ottimizzare lo spazio a disposizione all’interno delle officine meccaniche i banchi prova per freni a piastra, o piattaforma, possono essere installati su ponti sollevatori, ad esempio del tipo a forbice impieganti uno, o più, pistoni idraulici per disporre il ponte sollevatore tra una posizione sollevata, ed una posizione ribassata. Più in dettaglio, il ponte sollevatore viene solitamente installato in una fossa scavata nel pavimento dell’officina, in modo tale che quando è disposto nella posizione ribassata rimanga sostanzialmente allo stesso livello del pavimento della stanza che lo ospita. Pertanto, in questa configurazione di esercizio è possibile utilizzare il ponte sollevatore come banco prova freni a piattaforma. In altri casi, invece, non è previsto il ponte sollevatore ed è la struttura di banco prova freni ad essere disposta nella fossa o poggiata a pavimento. Nei primi due casi la superficie superiore, o piano di appoggio, del banco prova freni risulta disposta sostanzialmente alla medesima altezza del pavimento della stanza nella quale è installata, nell’ultimo caso il provafreni viene dotato di rampette di salita e discesa . Il piano di appoggio è associato a sensori di freno e/o celle di carico per rilevare le forze agenti sullo stesso durante una prova.
I banchi prova freni multi piastra di tipo noto presentano, tuttavia diversi inconvenienti.
In primo luogo, nei banchi prova freni di tipo noto la fase di raccolta ed elaborazione dei dati di forza rilevati sul piano di appoggio dai diversi dispositivi di misurazione vengono inviati direttamente ad una medesima unità centrale di elaborazione. Questo genera un numero elevato di flussi di dati che vengono trasmessi attraverso uno, o più canali. Ciò rende altamente difficoltosa l’elaborazione dei dati per il ridotto numero di letture valide nel breve tempo si svolgimento della prova.
Il suddetto problema è tanto più sentito quanto più alto è il numero di assi del veicolo da sottoporre al test di verifica dell’efficienza frenante, in quanto aumenta il numero dei dati rilevati e trasmessi.
In aggiunta a quanto sopra, in caso di veicoli lunghi, in particolare con un numero di assi superiore a 2, con gli attuali banchi prova freni non è possibile misurare la forza frenante di tutti gli assi del veicolo in un’unica prova. Infatti, generalmente i banchi prova di tecnica nota non presentano più di 4 piastre di misurazione, suddivise in due file, ossia due disposte in corrispondenza delle ruote del lato destro del veicolo e due disposte in corrispondenza delle ruote del lato sinistro dello stesso.
Pertanto, per misurare la forza e l’efficienza frenante di tutti gli assi di un veicolo lungo, quale un autoarticolato, è necessario reiterare la prova fino a coprire tutti gli assi del veicolo.
Più precisamente, è necessario reiterare l’operazione accertandosi che ad ogni prova le ruote degli assi testati si dispongano in corrispondenza della piastra di misurazione utilizzata. Tradizionalmente questo viene ottenuto con un segnale di stop visivo, semaforo o altro,che si attiva quando le ruote sottoposte al test sono disposte in corrispondenza delle piastre di misurazione. Questo sistema, tuttavia, presenta evidenti problemi in quanto l’autista deve tempestivamente azionare il freno del veicolo operazione che presenta maggiori difficoltà per veicoli lunghi a più assi. Questa operazione viene, pertanto, solitamente ripetuta più volte con conseguente notevole dispendio di tempo per ultimare la misurazione.
Sintesi dell’invenzione
È, quindi, scopo della presente invenzione fornire una struttura perfezionata di banco prova freni multipiastre che consenta di superare i suddetti inconvenienti dei banchi prova freni di tecnica nota.
Questo ed altri scopi sono raggiunti da una struttura perfezionata di banco prova freni, secondo l’invenzione, per misurare la forza frenante di un veicolo, detta struttura comprendendo:
� una pedana di misurazione costituita da almeno una prima ed una seconda fila di piastre di misurazione disposte parallele, ciascuna piastra di misurazione di detta prima e di detta seconda fila essendo provvista di una rispettiva superficie di appoggio atta ad essere attraversata, durante un test di prova, da almeno una ruota di detto veicolo;
� una unità di misurazione solidale a ciascuna piastra di misurazione di detta pedana, detta unità di misurazione essendo atta a misurare le forze verticali e/o le forze orizzontali agenti sulla superficie di appoggio della rispettiva piastra di misurazione, detta unità di misurazione essendo associata ad una pluralità di dispositivi di misurazione comprendente: � almeno un primo dispositivo di misurazione disposto su un primo lato della rispettiva piastra di misurazione, in particolare il lato di ingresso della ruota del veicolo, detto primo dispositivo di misurazione essendo atto a rilevare un primo flusso di dati di forza;
� almeno un secondo dispositivo di misurazione disposto su un secondo lato della rispettiva piastra di misurazione, in particolare il lato di uscita della ruota della del veicolo, detto secondo dispositivo di misurazione essendo atto a rilevare un secondo flusso di dati di forza, detto secondo lato essendo opposto a detto primo lato;
e la cui caratteristica principale è che ciascuna unità di misurazione comprende, inoltre, una unità di elaborazione dedicata provvista di un microprocessore e di una unità di memoria locale, detto microprocessore essendo atto a:
� ricevere dai dispositivi di misurazione della rispettiva piastra di misurazione detto primo e detto secondo flusso di dati di forza;
� elaborare detto primo e detto secondo flusso di dati di forza;
detta unità di memoria essendo atta a memorizzare detto primo e detto secondo flusso di dati di forza elaborati.
Vantaggiosamente, è, inoltre, previsto un dispositivo di attivazione atto a comandare detta unità di misurazione ad avviare detta misurazione delle forze verticali e/o delle forze orizzontali agenti sulla superficie di appoggio di detta pedana.
In particolare, il dispositivo di attivazione può essere di tipo ottico, ad esempio una fotocellula. Ad esempio, il dispositivo di attivazione di tipo ottico può essere installato in corrispondenza, o in prossimità, della pedana di misurazione.
In alternativa, il dispositivo di attivazione può coincidere con almeno un dispositivo di misurazione di detta pluralità di dispositivi di misurazione. Ad esempio, il dispositivo di attivazione può essere il dispositivo di misurazione montato sulla piastra di misurazione che viene attraversata, in uso, per prima da detto veicolo.
In particolare, rispetto alle soluzioni di tecnica nota, il presente trovato consente di ottimizzare la raccolta dei dati di forza rilevati dai dispositivi di misurazione e di elaborazione degli stessi. Infatti, i dati vengono dapprima inviati da parte dei singoli dispositivi di misurazione ad una unità di elaborazione dedicata che provvede a memorizzarli e, quindi, successivamente, al termine della prova, ad inviarli ad una unità centrale di elaborazione, in alternativa un PC, alleggerendo quindi il flusso complessivo di dati trasmessi.
In particolare, ciascuna fila di piastre è costituita da almeno una prima ed una seconda piastra di misurazione.
Vantaggiosamente, ciascuna fila di piastre è costituita da un numero n di piastre con n compreso tra 2 e 36, in particolare tra 2 e 18.
Preferibilmente, è, inoltre, previsto un dispositivo di sincronizzazione atto a sincronizzare tutte le unità di elaborazione dedicate delle diverse piastre di misurazione che compongono il banco prova freni, o comunque una parte preselezionata di esse. In tal modo, tutti i dispositivi di misurazione coinvolti nella misurazione dell’efficienza frenante del veicolo si dispongono in maniera sincronizzata, in particolare, contemporaneamente, in uno stato di ascolto, ossia di avvio della rilevazione di dati di massa e forza. In altre parole, tutti i dispositivi di misurazione avviano una fase di acquisizione dei dati di forza. Quando il dato di forza acquisito è maggiore di un valore di soglia F* viene, poi, avviata in maniera sincronizzata una fase di rilevazione di dati di massa e forza che vengono inviati e memorizzati in detta unità di elaborazione dedicata.
Il valore di soglia della forza F* corrisponde, vantaggiosamente, al valore della massa del veicolo. In tal modo, si evita che i dispositivi di misurazione possano avviare la fase di rilevazione prima che il veicolo si disponga sul banco prova freni. In alternativa al rilevamento della massa, lo stato di avvio misura, ossia lo “START”, può essere attivato con fotocellula, o altro sistema.
Vantaggiosamente, almeno uno tra il primo ed il secondo dispositivo di misurazione comprende almeno un primo ed almeno un secondo elemento di misurazione atto a misurare la forza verticale e/o la forza orizzontale agente sulla superficie di appoggio durante il test di prova per misurare l’efficienza frenante del veicolo.
In particolare, ciascun elemento di misurazione, o una loro parte, può essere un sensore di forza biassiale atto a rilevare sia le forze orizzontali F che le forze verticali P agenti sulla superficie di appoggio delle piastre di misurazione durante la prova di misurazione della forza frenante del veicolo.
Vantaggiosamente, i dispositivi di misurazione di ciascuna piastra di misurazione comunicano con una rispettiva unità di elaborazione dedicata alla medesima piastra attraverso un collegamento scelto tra:
� collegamento cablato;
� collegamento wireless.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, un metodo per misurare la forza frenante di un veicolo comprende le fasi di:
� disposizione di una pedana di misurazione costituita da almeno una prima ed una seconda fila di piastre di misurazione, ciascuna piastra di misurazione essendo provvista di una rispettiva superficie di appoggio attraversata da almeno una ruota di detto veicolo durante un test di prova;
� misurazione delle forze verticali e/o delle forze orizzontali agenti su dette piastre di misurazione a seguito dell’avanzamento e successiva frenata di detto veicolo in corrispondenza delle rispettive superfici di appoggio, detta fase di misurazione comprendendo le fasi di:
� rilevazione per ciascuna piastra di misurazione di un primo flusso di dati di forza mediante un primo dispositivo di misurazione disposto su un primo lato di detta piastra di misurazione;
� rilevazione di un secondo flusso di dati di forza mediante un secondo dispositivo di misurazione disposto su un secondo lato di detta piastra di misurazione, detto secondo lato essendo opposto a detto primo lato;
� invio di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza da detto primo e detto secondo dispositivo di misurazione di detta piastra di misurazione ad una unità di elaborazione dedicata alla medesima piastra di misurazione, detta unità di elaborazione comprendendo un microprocessore ed una unità di memoria;
� elaborazione da parte di detto microprocessore di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza;
� memorizzazione di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza in detta unità di memoria.
Preferibilmente, è, inoltre, prevista una fase di sincronizzazione della messa in ascolto di tutte le unità di elaborazione dedicate, in modo tale che i diversi dispositivi di misurazione siano atti a mettersi in una modalità di ascolto contemporaneamente.
In particolare, con l’espressione “modalità di ascolto” si intende uno stato in cui i diversi dispositivi di misurazione sono in grado di avviare una fase di rilevazione delle forze agenti sulla superficie di appoggio con ottenimento di rispettivi dati forza. La rilevazione delle forze agenti sul piano di appoggio e necessarie per determinare la forza frenante e l’efficienza frenante del veicolo viene poi avviata una volta che la forza misurata è maggiore del predeterminato valore di soglia F* come sopra descritto.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà ora illustrata con la descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
� la figura 1 mostra schematicamente in una vista prospettica una struttura perfezionata di banco prova freni per la misurazione della forza frenante di un veicolo, secondo l’invenzione;
� la figura 2 mostra schematicamente in una vista prospettica in una configurazione esplosa i principali componenti elettronici dei quali le piastre di misurazione di figura 1 sono equipaggiate;
� le figure dalla 3 alla 5 mostrano schematicamente in una vista prospettica in pianta alcune possibili forme realizzative previste per le piastre di misurazione, secondo l’invenzione;
� le figure dalla 6 alla 9 mostrano schematicamente in viste prospettiche alcune forme realizzative previste per il banco prova freni, secondo l’invenzione;
� la figura 10 mostra schematicamente una struttura di banco prova freni secondo l’invenzione, in condizioni di esercizio;
� la figura 11 mostra un diagramma a blocchi nel quale sono illustrate le principali fasi del metodo secondo l’invenzione per misurare l’efficienza frenante e la forza frenante di un veicolo;
� la figura 12 mostra un diagramma a blocchi nel quale sono illustrate le principali fasi del metodo secondo l’invenzione per misurare l’efficienza frenante e la forza frenante di un veicolo secondo una variante rispetto al caso illustrato in figura 11.
Descrizione dettagliata di alcune forme realizzative In figura 10 è schematicamente illustrata una struttura perfezionata di banco prova freni 100, secondo l’invenzione, per la misurazione della forza frenante, ed eventualmente di altri parametri, ad esempio l’efficienza frenante, di un veicolo 50.
La struttura di banco prova freni 100 è provvista di una pedana 10 comprendente almeno una prima fila 24 ed una seconda fila 24’ di piastre di misurazione 20 disposte parallele. Più in dettaglio, ciascuna fila 24, o 24’, comprende un predeterminato numero di piastre di misurazione. Ad esempio, una soluzione con 18 piastre di misurazione 20 consente di effettuare la prova su veicoli 50 molto lunghi, ad esempio veicoli con 5 assi 151-155 come schematicamente illustrato in figura 10, ma anche veicoli 50 aventi fino a 18 assi. In questo modo è possibile misurare la forza e l’efficienza frenante di tutte le ruote del veicolo 50 in una sola volta avendo quindi la certezza di eseguire correttamente la prova.
Ciascuna piastra di misurazione 20 è provvista di una rispettiva superficie di appoggio 25 attraversata, in uso, ossia durante un test di prova, da almeno una ruota di un veicolo 50.
In generale, la superficie di appoggio 25 è disposta sostanzialmente alla stessa altezza del pavimento della stanza all’interno della quale la struttura di banco prova freni 100 è installata, ad esempio un’officina meccanica. Ciò viene ottenuto, solitamente, installando la pedana 10 all’interno di una fossa 200 ricavata nel pavimento della stanza. In una soluzione particolare prevista il banco prova freni 100 può essere montato su un ponte sollevatore, in modo tale da poter usufruire di entrambi i macchinari, ossia del banco prova freni e del ponte sollevatore occupando uno spazio ridotto all’interno dell’officina meccanica. Questa soluzione è, ad esempio, illustrata schematicamente in figura 8.
La struttura 100 comprende, inoltre, una unità di misurazione 60 associata a ciascuna piastra di misurazione 20. In particolare, l’unità di misurazione 60 è atta a misurare la forza frenante del veicolo 50, ed eventualmente altri parametri quali l’efficienza frenante. Più precisamente, l’unità di misurazione 60 comprende almeno un primo dispositivo di misurazione 61 disposto su un primo lato 21 della piastra di misurazione 20, ossia il lato dal quale il veicolo 50 accede sulla superficie di appoggio 25.
L’unità di misurazione 60 prevede, poi, un secondo dispositivo di misurazione 62 disposto su un secondo lato 22 della piastra di misurazione 20, ossia in corrispondenza del lato opposto al suddetto primo lato 21.
Durante una prova per misurare la forza frenante del veicolo 50, ciascun dispositivo di misurazione 61, o 62, è atto a misurare le forze verticali P e/o le forze orizzontali F agenti in corrispondenza del rispettivo lato 21, o 22, della piastra di misurazione 20.
Secondo quanto previsto dall’invenzione, ciascuna unità di misurazione comprende, inoltre, una unità di elaborazione dedicata 30 provvista di un microprocessore 31 e di una unità di memoria 32. Più in dettaglio, l’unità di elaborazione dedicata 30 è atta a ricevere il primo e il secondo flusso di dati di forza 121 e 122 dai dispositivi di misurazione 61 e 62 della rispettiva piastra di misurazione 20. Il primo ed il secondo flusso di dati di forza 121 e 122 vengono, quindi, elaborati dal microprocessore 31 e memorizzati nell’unità di memoria 32. La particolare soluzione adottata dal presente trovato consente di ottimizzare i tempi e la velocità di elaborazione dei dati di forza rilevati dai diversi dispositivi di misurazione. Infatti, i dati vengono dapprima inviati da parte dei singoli dispositivi di misurazione 60 ad una unità di elaborazione locale 30 che provvede a elaborarli e a memorizzarli. I dati elaborati vengono inviati da ciascuna unità di elaborazione locale 30 ad una unità centrale di elaborazione 300 attraverso un canale dedicato. In questo modo la trasmissione dei dati rilevati viene semplificata e velocizzata.
Questo problema è tanto più sentito quanto più alto è il numero delle piastre di misurazione 20 che costituiscono il banco prova freni 100 per l’aumento della quantità di dati rilevati, elaborati e trasmessi.
La struttura di banco prova freni 100 comprende, inoltre, un dispositivo di attivazione 80 atto ad attivare l’unità di misurazione 60 in un determinato momento, ossia quando il veicolo 50 attraversa la prima piastra della pedana, oppure quando si trova in prossimità della stessa.
Più precisamente, il dispositivo di attivazione 80 comanda all’unità di misurazione quando avviare la fase di misurazione delle forze verticali e/o orizzontali agenti sulla superficie della pedana.
In una possibile forma realizzativa, schematicamente illustrata in figura 6, il dispositivo di attivazione 80 può essere di tipo ottico e comprendere almeno un sensore fotoelettrico, oppure una fotocellula. Ad esempio, il dispositivo di attivazione 80 di tipo ottico, nel caso di figura 6 il proiettore ed il ricevitore 85a e 85b dello stesso, può essere installato in corrispondenza, o in prossimità, della pedana di misurazione della struttura di banco prova freni 100.
In alternativa, il dispositivo di attivazione 80 può coincidere con almeno uno dei dispositivi di misurazione della suddetta pluralità di dispositivi di misurazione dei quali il banco prova freni 100 è equipaggiato. Ad esempio, il dispositivo di attivazione 80 può coincidere con il dispositivo di misurazione 61, o 62, montato sulla piastra di misurazione che viene attraversata, in uso, per prima da detto veicolo.
Le piastre di misurazione omologhe 20 e 20’, ossia le piastre di misurazione occupanti, su rispettive file 24a e 24b, posizioni corrispondenti ad un medesimo asse del veicolo 50 possono essere impiegate per rilevare la forza frenante delle ruote appartenenti al medesimo asse. In tal modo, in un unico passaggio è possibile rilevare la forza frenante di tutte le ruote del veicolo. Ciò consente di evitare la ripetizione dell’operazione per ciascuno degli assi del veicolo 50 come avviene nelle apparecchiature dello stato dell’arte. In tal modo, non solo si riducono i tempi per portare a termine la misurazione dell’efficienza frenante di tutte le ruote del veicolo, ma si riduce anche la possibilità di commettere errori durante la fase di rilevazione. Infatti, per poter determinare la forza frenante del veicolo è necessario avere a disposizione dati paragonabili, ossia rilevati in analoghe condizioni, in particolare di velocità.
Come noto, con le attuali apparecchiature è necessario reiterare l’operazione per ciascun asse accertandosi che ad ogni prova le ruote dell’asse testato si dispongano in corrispondenza della piastra di misurazione utilizzata. Tradizionalmente questo viene ottenuto con un operatore che comunica all’autista del veicolo quando questo è giunto in corrispondenza delle piastre di misurazione. Questo sistema, tuttavia, presenta evidenti problemi in quanto non solo l’operatore deve comunicare con tempismo all’autista dell’accesso sulla piastra di misurazione, ma l’autista deve anche tempestivamente azionare il freno del veicolo. Questa operazione viene pertanto solitamente ripetuta più volte con conseguente notevole dispendio di tempo per ultimare la misurazione. Una alternativa prevede di equipaggiare l’apparecchiatura con sensoristica adeguata con conseguenti costi elevati.
Nella variante illustrata in figura 3, il dispositivo di misurazione 60 prevede un dispositivo di misurazione 61 in corrispondenza del lato 21 di ciascuna piastra di misurazione 20 e due dispositivi di misurazione 62a e 62b in corrispondenza del lato 22.
Nelle varianti di figura 4 e 5, invece, il dispositivo di misurazione 60 prevede sia due dispositivi di misurazione 61a e 61b in corrispondenza del lato 21 che due dispositivi di misurazione 62a e 62b in corrispondenza del lato 22 del piano di appoggio 25.
Preferibilmente, ciascun dispositivo 61a, 61b, 62a, 62b di misurazione impiegato è un sensore di forza biassiale ed è, quindi, in grado di misurare sia le forze verticali P, che le forze orizzontali F, agenti sul piano di supporto 15 durante la prova di misurazione della forza frenante del veicolo 50. In generale, il numero di dispositivi di misurazione, o sensori, utilizzato dipende dal livello di accuratezza desiderato e dalla volontà, o meno, di avere misurazioni ridondanti.
La pedana 10 è pertanto costituita da una pluralità di piastre di misurazione 20 organizzate in almeno due file 24a e 24b ciascuna delle quali comprendente un predeterminato numero di piastre di misurazione 20. Di conseguenza, la pedana 10 è costituita da un numero di piastre compreso tra 4 e 36 ciascuna delle quali definente una rispettiva porzione del piano di appoggio 15.
In figura 12 sono schematicamente illustrate le principali fasi del metodo per misurare la forza frenante di un veicolo 50, secondo l’invenzione. In particolare, il metodo prevede una fase iniziale di rilevazione delle forze verticali P e/o delle forze orizzontali F agenti su ciascuna piastra di misurazione a seguito dell’avanzamento e successiva frenata del veicolo in corrispondenza delle rispettive superfici di appoggio con ottenimento di un numero n di flussi di dati forza, blocco 401. In particolare, ciascuna piastra di misurazione è provvista di almeno un primo ed un secondo dispositivo di misurazione disposti in corrispondenza di lati opposti della piastra stessa. Ciascun dispositivo di misurazione rileva i dati di forza ed invia un corrispondente flusso di dati rilevati ad una unità di elaborazione dedicata alla piastra di misurazione, ad esempio montata sulla piastra stessa, con ottenimento di n flussi di dati rilevati, blocco 402. Ciascuna unità di elaborazione dedicata comprende un microprocessore atta ad elaborare i dati di forza, blocco 403, ed una unità di memoria nella quale i dati di forza vengono memorizzati, blocco 404.
Da ciascuna piastra di misurazione viene quindi inviato un rispettivo flusso di dati ad una unità di elaborazione centrale. Pertanto, nel caso di k piastre di misurazione si ottengono k flussi di dati che vengono inviati all’unità centrale attraverso un rispettivo canale di trasmissione, blocco 405. I dati vengono, quindi, visualizzati sul display dell’unità centrale di elaborazione, blocco 406.
Come mostrato schematicamente in figura 12, preferibilmente il metodo secondo l’invenzione prevede una fase preliminare di sincronizzazione di tutte le unità di elaborazione dedicate, in particolare dei microprocessori 31 delle stesse, blocco 390. La fase di sincronizzazione viene realizzata in particolare da un dispositivo di sincronizzazione 75 mostrato schematicamente in figura 5.
In particolare, la fase di sincronizzazione è atta a disporre tutti i dispositivi di misurazione delle diverse piastre coinvolte nella misurazione in una fase di ascolto, ossia in uno stato nel quale sono atte a rilevare le forze agenti sui rispettivi piani di appoggio delle piastre. Segue una fase di verifica in cui i dispositivi di misurazione sono atti a misurare le forze agenti sui piani di appoggio solo se rilevano una forza superiore ad un valore di soglia predeterminato F*, blocco 391. Ciò per evitare che i dispositivi di misurazione possano rilevare dati non utili ai fini della misurazione della forza frenante del veicolo. In tal modo, si ottimizza ulteriormente la gestione dei dati rilevati in quanto si evita di dover selezionare la parte dei dati utili escludendo la parte di dati non utili a tal fine. Più precisamente, la fase di verifica viene eseguita per evitare, ad esempio, che la rilevazione delle forze agenti sul piano di appoggio possa partire a causa del calpestamento accidentale della piastra di misurazione da parte di un operatore.
La descrizione di cui sopra di una forma realizzativa specifica è in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura perfezionata di banco prova freni (100) per misurare la forza frenante di un veicolo (50), detta struttura comprendendo: � una pedana di misurazione (10) costituita da almeno una prima ed una seconda fila (24,24’) di piastre di misurazione (20) disposte parallele, ciascuna piastra di misurazione (20) di detta prima e di detta seconda fila (24,24’) essendo provvista di una rispettiva superficie di appoggio (25) atta ad essere attraversata, durante un test di prova, da almeno una ruota di detto veicolo (50); � una unità di misurazione (60) solidale a ciascuna piastra di misurazione (20) di detta pedana (10), detta unità di misurazione (60) essendo atta a misurare le forze verticali P e/o le forze orizzontali F agenti sulla superficie di appoggio (25) della rispettiva piastra di misurazione (20), detta unità di misurazione (60) essendo associata ad una pluralità di dispositivi di misurazione (61,62) comprendente: � almeno un primo dispositivo di misurazione (61) disposto su un primo lato (21) della rispettiva piastra di misurazione (20), detto primo dispositivo di misurazione (61) essendo atto a rilevare un primo flusso di dati di forza; � almeno un secondo dispositivo di misurazione (62) disposto su un secondo lato (22) della rispettiva piastra di misurazione (20), detto secondo dispositivo di misurazione (62) essendo atto a rilevare un secondo flusso di dati di forza, detto secondo lato (22) essendo opposto a detto primo lato (21); caratterizzata dal fatto che ciascuna unità di misurazione (60) comprende, inoltre, una unità di elaborazione dedicata (30) provvista di un microprocessore (31) e di una unità di memoria locale (32), detto microprocessore (31) essendo atto a: � ricevere dai dispositivi di misurazione (61,62) della rispettiva piastra di misurazione (20) detto primo e detto secondo flusso di dati di forza; � elaborare detto primo e detto secondo flusso di dati di forza; detta unità di memoria (32) essendo atta a memorizzare detto primo e detto secondo flusso di dati di forza.
  2. 2. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo la rivendicazione 1, in cui, è, inoltre, previsto un dispositivo di attivazione (80) atto a comandare detta unità di misurazione (60) per avviare detta misurazione di dette forze verticali e/o di dette forze orizzontali agenti su detta superficie di appoggio (25) di detta pedana (20), detto dispositivo di attivazione (80) essendo scelto tra: � un dispositivo di attivazione (80) di tipo ottico installato in corrispondenza, o in prossimità, di detta pedana di misurazione (20); � un dispositivo di attivazione (80) di detta pluralità di dispositivi di misurazione (60) montato sulla piastra di misurazione che, in uso, viene attraversata per prima da detto veicolo (50).
  3. 3. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui ciascuna fila (24,24’) di piastre (20) è costituita da un numero di piastre (20) compreso tra 2 e 36.
  4. 4. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui è, inoltre, previsto un dispositivo di sincronizzazione (75) atto a sincronizzare tutte le unità di elaborazione dedicate di dette piastre di misurazione (20), o comunque una parte preselezionata di esse.
  5. 5. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo la rivendicazione 4, in cui, quando detti dati di forza acquisiti superano un predeterminato valore di soglia F*, detti dispositivi di misurazione (61,62) sono atti a passare, in maniera sincronizzata, da una fase di ascolto, nella quale detti dispositivi di misurazione (61,62) sono atti ad avviare, in maniera sincronizzata, una acquisizione di dati forza, ad una fase di rilevazione, nella quale detti dispositivi di misurazione (61,62) sono atti ad inviare detti valori di dati di forza acquisiti ad una rispettiva unità di elaborazione dedicata (30) nella quale vengono memorizzati.
  6. 6. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno tra detto primo e detto secondo dispositivo di misurazione (61,62) comprende almeno un primo ed almeno un secondo elemento di misurazione atto a misurare una forza verticale e/o una forza orizzontale agente su detta superficie di appoggio durante il test di prova per misurare l’efficienza frenante di detto veicolo.
  7. 7. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo la rivendicazione 6, in cui ciascun elemento di misurazione è un sensore di forza biassiale atto a rilevare sia dette forze orizzontali F che dette forze verticali P agenti su detta superficie di appoggio di dette piastre di misurazione durante detta prova di misurazione di detta forza frenante di detto veicolo.
  8. 8. Struttura perfezionata di banco prova freni, secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti dispositivi di misurazione (61,62) di ciascuna piastra di misurazione (20) comunicano con una rispettiva unità di elaborazione dedicata (30) ad una medesima piastra (20) mediante un collegamento scelto tra: � collegamento cablato; � collegamento wireless.
  9. 9. Metodo per misurare la forza frenante di un veicolo comprendente le fasi di: � disposizione di una pedana di misurazione (10) costituita da almeno una prima ed una seconda fila (24,24’) di piastre di misurazione (20), ciascuna piastra di misurazione (20) essendo provvista di una rispettiva superficie di appoggio (25) attraversata da almeno una ruota di detto veicolo (50) durante un test di prova; � misurazione delle forze verticali e/o delle forze orizzontali agenti su dette piastre di misurazione a seguito dell’avanzamento e successiva frenata di detto veicolo (50) in corrispondenza delle rispettive superfici di appoggio (25), detta fase di misurazione comprendendo le fasi di: � rilevazione per ciascuna piastra di misurazione (20) di un primo flusso di dati di forza mediante un primo dispositivo di misurazione (61) disposto su un primo lato (11) di detta piastra di misurazione (20); � rilevazione di un secondo flusso di dati di forza mediante un secondo dispositivo di misurazione (62) disposto su un secondo lato di detta piastra di misurazione, detto secondo lato (12) essendo opposto a detto primo lato (11); � invio di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza da detto primo e detto secondo dispositivo di misurazione (61,62) di detta piastra di misurazione (20) ad una unità di elaborazione dedicata (30) alla medesima piastra di misurazione (20), detta unità di elaborazione dedicata (30) comprendendo un microprocessore (31) ed una unità di memoria (32); � elaborazione da parte di detto microprocessore (31) di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza; � memorizzazione di detto primo e di detto secondo flusso di dati di forza in detta unità di memoria (32).
  10. 10. Metodo, secondo la rivendicazione 9, in cui è, inoltre, prevista una fase di sincronizzazione di dette unità di elaborazione dedicate (30), in modo tale che detti dispositivi di misurazione (61,62) siano atti a disporsi in una modalità di ascolto contemporaneamente.
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