ITPD20130325A1 - Dispositivo di illuminazione per veicoli - Google Patents

Dispositivo di illuminazione per veicoli

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ITPD20130325A1
ITPD20130325A1 IT000325A ITPD20130325A ITPD20130325A1 IT PD20130325 A1 ITPD20130325 A1 IT PD20130325A1 IT 000325 A IT000325 A IT 000325A IT PD20130325 A ITPD20130325 A IT PD20130325A IT PD20130325 A1 ITPD20130325 A1 IT PD20130325A1
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IT
Italy
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light
extraction
wall
exit
discontinuity
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IT000325A
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English (en)
Inventor
Sara Paroni
Marco Svettini
Original Assignee
Automotive Lighting Italia Spa
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Publication date
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S43/00Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights
    • F21S43/20Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by refractors, transparent cover plates, light guides or filters
    • F21S43/235Light guides
    • F21S43/242Light guides characterised by the emission area
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
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    • F21S43/20Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by refractors, transparent cover plates, light guides or filters
    • F21S43/235Light guides
    • F21S43/236Light guides characterised by the shape of the light guide
    • F21S43/239Light guides characterised by the shape of the light guide plate-shaped
    • GPHYSICS
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    • G02B6/0001Light guides; Structural details of arrangements comprising light guides and other optical elements, e.g. couplings specially adapted for lighting devices or systems
    • G02B6/0011Light guides; Structural details of arrangements comprising light guides and other optical elements, e.g. couplings specially adapted for lighting devices or systems the light guides being planar or of plate-like form

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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di illuminazione per veicoli, quale ad esempio un fanale automobilistico e simili.
Con il termine fanale automobilistico s’intende indifferentemente un fanale posteriore automobilistico o un fanale anteriore automobilistico, quest’ultimo chiamato anche proiettore, o faro.
Come è noto, un fanale automobilistico è un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce esterna del veicolo avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione verso l’esterno di un veicolo come per esempio una luce di posizione, una luce indicatore di direzione, una luce di arresto, una luce retronebbia, una luce retromarcia, una luce anabbagliante, una luce abbagliante e similari.
Ai fini della presente invenzione, tuttavia, con il termine dispositivo di illuminazione si intende non solo un fanale automobilistico, come sopra descritto, ma anche ulteriori dispositivi di illuminazione e/o segnalazione per veicoli, quali ad esempio plafoniere e simili.
Pertanto, nell’ambito della presente invenzione per dispositivo di illuminazione per veicoli si intende un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione.
Nella trattazione che segue, tuttavia, si farà riferimento ad un fanale automobilistico senza per questo perdere di generalità.
Il dispositivo di illuminazione, nella sua astrazione più semplice, comprende un corpo contenitore, un corpo lenticolare e almeno una sorgente luminosa.
Il corpo lenticolare è posto a chiusura di un’imboccatura del corpo contenitore in modo da formare una camera di alloggiamento. All’interno della camera di alloggiamento è sistemata la sorgente luminosa, che può essere rivolta in modo da emettere luce verso il corpo lenticolare, quando alimentata con energia elettrica.
La sorgente luminosa, usualmente un diodo ad emissione luminosa (LED), emette un fascio luminoso che viene trasmesso e propagato attraverso una guida di luce, in maniera nota.
Per questioni di design, è sempre più richiesto che i dispositivi di illuminazione presentino una superficie illuminante dotata di un effetto ottico particolare, ossia che vi sia una sua porzione ‘buia’ o non emittente, avente una qualsivoglia geometria, adiacente ad una sua porzione illuminante.
In altre parole, per questioni di design si richiede che il fanale comprenda una porzione emittente, che svolga le funzioni di illuminazione secondo i parametri fotometrici richiesti, ed una funzione buia o non emittente, non illuminata o diversamente illuminata o mascherata, che crei un particolare effetto estetico a contrasto con la porzione emittente.
Per realizzare questo effetto estetico, è noto ad esempio utilizzare delle maschere, ossia delle porzioni opache alla luce che di fatto consentono di ottenere i ‘pattern’ luminosi voluti.
La soluzione con le maschere presenta però alcuni inconvenienti.
Innanzitutto le maschere sono sempre visibili, anche quando la sorgente luminosa è spenta; pertanto modificano l’aspetto estetico del fanale anche quando esso non è in funzione. Inoltre, l’utilizzo delle maschere riduce l’efficienza luminosa dal momento che parte del fascio luminoso prodotto non viene trasmesso in quanto schermato: pertanto tale porzione di fascio luminoso viene prodotta ma non utilizzata ai fini dell’illuminazione.
E quindi sentita l’esigenza di realizzare un fanale automobilistico che consenta di creare particolari effetti di pattern luminosi quando è in funzione e che, al tempo stesso, non infici l’aspetto estetico del fanale quando non in uso e che garantisca sempre la massima efficienza luminosa.
Tale esigenza è soddisfatta da un dispositivo di illuminazione in accordo con la rivendicazione 1.
Altre forme di realizzazione del dispositivo di illuminazione secondo l’invenzione sono descritte nelle successive rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente comprensibili dalla descrizione, di seguito riportata, di suoi esempi preferiti e non limitativi di realizzazione, in cui: - le figure 1-2 rappresentano viste da differenti angolazioni, in configurazione di assemblaggio, di un dispositivo di illuminazione per veicoli in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione; - la figura 3 rappresenta una vista prospettica a parti separate, del dispositivo di figura 1;
- la figura 4 rappresenta un vista in sezione del dispositivo di figura 1, lungo il piano di sezione IV-IV di figura 2;
- la figura 5a rappresenta una vista prospettica del particolare ingrandito V di figura 3, dal lato della freccia A di figura 3;
- la figura 5b rappresenta una vista prospettica del particolare ingrandito V di figura 3, dal lato della freccia B di figura 3.
Gli elementi o parti di elementi in comune tra le forme di realizzazione descritte nel seguito saranno indicati con medesimi riferimenti numerici.
Con riferimento alle suddette figure, con 4 si è globalmente indicato un dispositivo di illuminazione per veicoli, quale ad esempio un fanale automobilistico, a cui la trattazione che segue si riferirà senza per questo perdere di generalità.
Come sopra accennato, con il termine fanale automobilistico si intende indifferentemente un fanale posteriore automobilistico o un fanale anteriore automobilistico, quest’ultimo chiamato anche proiettore, o faro. Come è noto il fanale automobilistico comprende almeno una luce esterna del veicolo avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione, come per esempio una luce di posizione, che può essere una luce di posizione anteriore, posteriore, laterale, una luce di indicatore di direzione, una luce di arresto, una luce retronebbia, una luce abbagliante, una luce anabbagliante e similari.
Tuttavia è sottinteso che nell’ambito della presente invenzione per dispositivo di illuminazione per veicoli si intende genericamente un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce del veicolo avente una funzione di illuminazione o segnalazione.
Inoltre, anche la definizione di dispositivo di illuminazione di tipo automobilistico deve essere intesa in senso generico, comprendendo un dispositivo di illuminazione adatto ad essere impiegato su qualsiasi tipo di veicolo di locomozione.
Il dispositivo di illuminazione 4 comprende un corpo contenitore 8 e un corpo lenticolare 12 che delimitano almeno parzialmente una camera di alloggiamento 16.
Il corpo contenitore 8 comprende un’imboccatura attraverso la quale usualmente riceve e contiene i vari componenti del dispositivo di illuminazione 4 per formare ad esempio una luce provvista di almeno una sorgente luminosa 20; il corpo contenitore 8 consente inoltre il fissaggio del dispositivo di illuminazione 4 al relativo veicolo.
La sorgente luminosa 20 è collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa.
Preferibilmente, detta sorgente luminosa 20 è una sorgente luminosa a diodi ad emissione luminosa, ossia un LED.
La sorgente luminosa 20 è adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione 4 attraverso detto corpo lenticolare 12. Il corpo lenticolare 12 è realizzato con materiale almeno parzialmente trasparente o semitrasparente o traslucido, potendo anche includere una porzione opaca, in modo comunque da consentire l’attraversamento del fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20. Il dispositivo di illuminazione per veicoli 4 comprende inoltre una guida di luce 24 posizionata in prossimità della sorgente luminosa 20 in modo da ricevere il fascio luminoso e propagarlo lungo la sua estensione per successive riflessioni interne, in maniera nota. In particolare, la guida di luce 24 comprende una parete di ingresso luce 28 che riceve il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20. Preferibilmente, detta guida di luce 24 è piastriforme, ossia presenta una dimensione o spessore sensibilmente inferiore rispetto ad altre due dimensioni che ne definiscono la lunghezza e l’altezza.
E’ possibile definire una terna di assi spaziali, ortogonali tra loro, che definiscono una direzione longitudinale X-X, una direzione trasversale Y-Y e una direzione verticale Z-Z.
La guida di luce 24 si estende lungo la direzione trasversale Y-Y, perpendicolare rispetto alla direzione longitudinale X-X; secondo una forma di realizzazione la direzione trasversale Y-Y è anche perpendicolare alla parete di ingresso luce 28.
Preferibilmente, detta direzione trasversale Y-Y definisce anche la direzione principale di propagazione del fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20.
La guida di luce 24, nella sua configurazione piastriforme, può essere definita come una piastra curvilinea, ossia non planare, avente curvatura sia rispetto ad un piano di sezione passante per dette direzioni longitudinale X-X e verticale Z-Z, sia rispetto ad un piano di sezione passante per dette direzioni longitudinale X-X e trasversale Y-Y.
La guida di luce 24 comprende una parete di estrazione luce 32 comprendente una pluralità di elementi estrattori 36 che estraggono la luce verso una parete di uscita luce 40 della guida di luce 24, affacciata al corpo lenticolare 12.
Secondo una forma di realizzazione, detti elementi di estrazione 36 sono prismi, conformati in modo da estrarre la luce prevalentemente lungo la direzione longitudinale X-X.
La parete di uscita luce 40 e la parete di estrazione luce 32 sono contrapposte lungo una direzione longitudinale X-X.
La parete di uscita luce 40 comprende una superficie diffondente 44 adatta a diffondere omogeneamente la luce in uscita dalla guida di luce 24.
La superficie diffondente 44 può ad esempio essere ottenuta mediante satinatura o simili trattamenti superficiali di opacizzazione.
Secondo una forma di realizzazione, detta superficie diffondente 44 comprende una pluralità di elementi diffusori 48 che si estendono paralleli a piani passanti per dette direzioni longitudinale X-X e trasversale Y-Y; inoltre, preferibilmente, gli elementi di estrazione 36 sono paralleli a piani passanti per dette direzioni verticale Z-Z e longitudinale X-X.
In altre parole, gli elementi diffusori 48 sono sostanzialmente preferibilmente normali agli elementi di estrazione 36 e servono ad eliminare una zona eterogenea in prossimità della parete di ingresso luce 28 della guida di luce 24, per il noto fenomeno conosciuto come effetto cono dei LED.
Ad esempio, gli elementi diffusori 48 sono delle ottiche semicilindriche aventi asse di cilindricità parallelo ad un piano passante per dette direzioni longitudinale X-X e trasversale Y-Y.
Vantaggiosamente, la parete di uscita luce 40 comprende una discontinuità 52 della superficie diffondente 44 in corrispondenza della quale il fascio luminoso non viene diffuso, detta discontinuità 52 avendo una forma predeterminata.
La discontinuità 52 realizza quindi un pattern o schema o disegno prestabilito in fase di progetto: detta discontinuità 52 rappresenta quindi, come meglio descritto nel seguito, una porzione della guida di luce 24 che si intende esaltare e/o contrastare rispetto alla restante e adiacente superficie diffondente 44 in quanto non illuminata o diversamente illuminata dal fascio luminoso rispetto alla superficie diffondente 44, ossia non emittente o diversamente emittente rispetto alla adiacente superficie diffondente 44.
Tale discontinuità 52 ha quindi preferibilmente una forma curvilinea predefinita.
La parete di estrazione luce 32 comprende almeno una interruzione 56 degli elementi estrattori 36, in modo da non estrarre la luce verso la parete di uscita luce 40, in corrispondenza di detta interruzione 56.
In altre parole, in corrispondenza di detta interruzione 56, la parete di estrazione luce 32 non presenta elementi estrattori 36, risultando tipicamente liscia in quanto priva di elementi estrattori 36 quali ad esempio prismi; l’estrazione della luce avviene pertanto solo in corrispondenza degli elementi estrattori 36 ed anche in corrispondenza di un bordo o perimetro che delimita tale interruzione 56.
Vantaggiosamente, l’interruzione 56 degli elementi estrattori 36 è sagomata e/o posizionata rispetto alla discontinuità 52 sulla parete di estrazione luce 32 in modo che i raggi luminosi estratti dalla parete di estrazione luce 32 verso la parete di uscita luce 40 non risultano visibili attraverso detta discontinuità 52, rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale X-X.
Secondo una forma di realizzazione, l’interruzione 56 degli elementi estrattori 36 è controsagomata rispetto alla discontinuità 52 sulla parete di estrazione luce 32 in modo che i raggi luminosi estratti dalla parete di estrazione luce 32 verso la parete di uscita luce 40 non risultano visibili attraverso detta discontinuità 52, rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale X-X.
E’ bene precisare che raggi luminosi estratti da punti di estrazione Pe della parete di estrazione luce 32 verso la parete di uscita luce 40 sono rifratti in uscita dalla parete di uscita luce 40. Tale rifrazione è dovuta al cambiamento del mezzo di propagazione dei raggi luminosi che passano dal materiale costituente la guida di luce 24, nel tragitto che va dalla parete di estrazione luce 32 alla parete di uscita luce 40, all’aria, dopo che i raggi hanno abbandonato la parete di uscita luce, dirigendosi verso il corpo lenticolare 12.
Il materiale costituente la guida di luce 24 è tipicamente un materiale polimerico mentre, come visto, in uscita dalla guida di luce i raggi estratti si propagano in aria.
Tale cambiamento di mezzo di propagazione determina il fenomeno della rifrazione per cui i raggi cambiano la propria direzione.
In figura 4 sono rappresentati i raggi estratti Re e i successivi raggi rifratti Rr, rispetto ad un piano di sezione del fanale 4 passante per le direzioni longitudinale X-X e verticale Y-Y.
Detti raggi rifratti Rr si incontrano virtualmente in punti virtuali Pv posizionati nella guida di luce 24 tra la parete di estrazione 32 e la parete di uscita luce 40.
L’interruzione 56 sulla parete di estrazione luce 32 è configurata rispetto alla discontinuità 52 sulla parete di uscita luce 40 in modo che rette Rvx passanti per detti punti virtuali Pv e parallele alla direzione longitudinale X-X non intersecano la discontinuità 52, in modo che i raggi luminosi Re estratti dai punti di estrazione Pe della parete di estrazione luce 32 non risultano visibili attraverso la discontinuità 52, rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale X-X.
In altre parole, tali punti virtuali Pv rappresentano delle sorgenti luminose virtuali che, secondo i dettami della presente invenzione, non risultano visibili attraverso la discontinuità 52, rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale X-X.
Per intersezione con la discontinuità 52 sulla parete di uscita luce 40, si intende una intersezione o intercettazione di qualsiasi punto definente detta discontinuità, ossia qualsiasi punto che definisce un perimetro di uscita e tutti i punti racchiusi all’interno del perimetro di uscita medesimo.
Secondo una forma di realizzazione, l’interruzione 56 è sfalsata rispetto alla discontinuità 52, lungo una direzione verticale Z-Z, perpendicolare a detta direzione longitudinale X-X, in cui detto sfalsamento è misurato rispetto a piani di sezione della guida di luce 24 passanti per le direzioni verticale Z-Z e longitudinale X-X.
Quanto sinora descritto su piani di sezione passanti per le direzioni longitudinale X-X e verticale Z-Z vale anche su piano di sezione passanti per le direzioni longitudinale X-X e trasversale Y-Y. Infatti, la guida di luce 24 è un corpo tridimensionale che si estende rispetto a tutte le direzioni della sopra citata terna di assi cartesiani X-X, Y-Y, Z-Z.
Pertanto, secondo una forma di realizzazione, l’interruzione 56 è sfalsata rispetto alla discontinuità 52 lungo la direzione trasversale Y-Y. In particolare, la discontinuità 52 è delimitata da un perimetro di uscita comprendente una pluralità di punti di uscita Pu, mentre l’interruzione 56 è delimitata da un perimetro di estrazione comprendente una pluralità di punti di estrazione Pe: a ciascun punto di uscita Pu corrisponde almeno un coniugato punto di estrazione Pe, in cui ciascun punto di estrazione Pe origina raggi luminosi di estrazione Re che, rifratti all’uscita dalla parete di uscita luce 40, si incontrano virtualmente in punti virtuali Pv posizionati tra la parete di estrazione luce 32 e la parete di uscita luce 40, detti punti virtuali Pv essendo sfalsati rispetto alla discontinuità 52, in modo che rette virtuali Rvx passanti per i punti virtuali Pv e parallele alla direzione longitudinale X-X non incidono con la discontinuità 52, in modo da non risultare visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale X-X.
Pertanto, i punti di estrazione Pe sono sfalsati rispetto ai coniugati punti di uscita Pu, lungo la direzione verticale Z-Z, in modo che i corrispondenti punti virtuali Pv non risultino visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale X-X.
Inoltre, i punti di estrazione Pe sono sfalsati rispetto ai coniugati punti di uscita Pu, lungo la direzione trasversale Y-Y, in modo che i corrispondenti punti virtuali Pv non risultino visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale X-X.
Verrà ora descritto il metodo di progettazione/realizzazione di un fanale automobilistico in accordo con la presente invenzione. In particolare, occorre innanzitutto predisporre un corpo lenticolare 12 e almeno una sorgente luminosa 20, collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa, e adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione 4 attraverso il corpo lenticolare 12.
Si predispone poi una guida di luce 24 posizionata in prossimità della sorgente luminosa 20 in modo da ricevere il fascio luminoso e propagarlo, in cui la guida di luce 24 comprende la parete di ingresso luce 28 che riceve il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20 e la parete di estrazione luce 32 provvista di una pluralità di elementi estrattori 36 che estraggono luce verso una parete di uscita luce 40 della guida di luce 24, affacciata al corpo lenticolare 12. Inoltre, la parete di ingresso luce 28 e la parete di estrazione luce 32 sono contrapposte lungo una direzione longitudinale X-X, e la parete di uscita luce 40 comprende la superficie diffondente 44 adatta a diffondere omogeneamente luce in uscita dalla guida di luce 24.
Il metodo comprende inoltre la fase di predisporre una discontinuità 52 della superficie diffondente 44 sulla parete di uscita luce 40, in corrispondenza della quale il fascio luminoso non viene diffuso, detta discontinuità 52 avendo una forma predeterminata. La forma predeterminata della discontinuità 52 è delimitata da un perimetro di uscita comprendente una pluralità di punti di uscita Pu. Il metodo comprende ulteriormente la fase di predisporre sulla parete di estrazione luce 32 almeno una interruzione 56 degli elementi estrattori 36, in modo da non estrarre la luce verso la parete di uscita luce 40, in corrispondenza di detta interruzione 56, e di sagomare e/o predisporre la interruzione 56 degli elementi estrattori 36 rispetto alla discontinuità 52 sulla parete di estrazione luce 32, in modo che i raggi luminosi Re estratti dalla parete di estrazione luce 32 verso la parete di uscita luce 40 non risultano visibili attraverso la discontinuità 52, rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale X-X.
L’interruzione 56 così sagomata e/o predisposta è a sua volta delimitata da un perimetro di estrazione comprendente una pluralità di punti di estrazione Pe. Il perimetro di uscita è dunque un parametro di progetto, mentre il perimetro di estrazione è da calcolare in funzione del perimetro di uscita prestabilito e della direzione preferenziale di osservazione; in altre parole, i punti di uscita Pu sono fissati preliminarmente, mentre i punti di estrazione Pe sono calcolati di conseguenza in modo da ottenere i punti di estrazione Pe coniugati con i rispettivi punti di uscita Pu in base all’effetto ottico di illuminazione voluto, rispetto alla direzione di osservazione preferenziale predefinita, parallela a detta direzione longitudinale X-X.
In particolare, per la determinazione dei corrispondenti punti di estrazione Pe, si seguono le seguenti fasi di:
a) su un primo piano di sezione della guida di luce 24 definito dalla direzione longitudinale X-X e dalla direzione verticale Z-Z, per ciascun punto di uscita Puxz, ipotizzare un corrispondente coniugato punto di estrazione Pexzsulla parete di estrazione, tracciare per ciascun punto di estrazione Pexzalmeno una coppia di raggi luminosi di estrazione Rexzche, rifratti all’uscita dalla parete di uscita luce 40, si incontrano virtualmente in punti virtuali Pvxzposizionati tra la parete di estrazione luce 32 e la parete di uscita luce 40,
b) verificare che detto punto virtuale Pvxzsia sfalsato rispetto alla discontinuità 52, in modo che una retta Rvx passante per il punto virtuale Pvxze parallela alla direzione longitudinale X-X non intersechi la discontinuità 52, in modo che raggi luminosi estratti Rexznon risultino visibili attraverso la discontinuità 52 rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale X-X, dal momento che il punto virtuale Pvxzrappresenta di fatto una sorgente luminosa virtuale che non deve essere visibile lungo la direzione longitudinale X-X,
c) in cui se l’esito di detta verifica b) è positivo, la posizione ipotizzata del punto di estrazione Pexzè confermata e si procede con la fase a) per un nuovo punto di uscita Pu’,
d) in cui se l’esito di detta verifica b) è negativo, la posizione ipotizzata del punto di estrazione Pexzviene modificata e il procedimento viene reiterato a partire dalla fase a).
Secondo una forma di realizzazione, il metodo comprendente le citate fasi a-d) prevede anche la verifica che il punto di estrazione Pe corrisponda proprio ad un punto di uscita Pu del perimetro di uscita definente la discontinuità 52.
Per ciascun medesimo punto di uscita Pu, dette fasi a)-d) per la determinazione dei corrispondenti punti di estrazione Pe sono reiterate su un secondo piano di sezione della guida di luce 24 definito dalla direzione verticale Z-Z e dalla direzione trasversale Y-Y; pertanto si parte da un punto di uscita Puye si ipotizza un corrispondente coniugato punto di estrazione Peyzsulla parete di estrazione luce 32, quindi si effettua la verifica della fase b) e quindi della posizione del punto di estrazione sia sul primo che sul secondo piano di sezione della guida di luce 24.
In altre parole la costruzione geometrica illustrata in figura 4, su un piano di sezione passante per le direzioni longitudinale X-X e verticale Z-Z, in modo da ottenere la posizione del punto di estrazione Pexza partire da un punto di uscita Puxzviene per il medesimo punto reiterata su un piano di sezione passante per le direzioni trasversale Y-Y e verticale Z-Z, in modo da ottenere la posizione del punto di estrazione Peyza partire da un punto di uscita Puyz.
In altre parole, partendo da un punto di uscita luce Pu sul perimetro di uscita luce si ipotizzano e si verificano le coordinate spaziali del corrispondente punto di estrazione Pe sia sul piano di sezione passante per le direzioni longitudinale X-X e verticale Z-Z che sul piano di sezione passante per le direzioni longitudinale X-X e trasversale Y-Y.
La verifica consiste sempre, partendo da un punto di estrazione luce Pe ipotizzato, nel tracciare il punto virtuale Pv corrispondente, avente coordinate Pvxzrispetto al piano passante per le direzioni longitudinale X-X e verticale Z-Z e Pvyzrispetto al piano passante per le direzioni trasversale Y-Y e verticale Z-Z (figura 5).
Quindi si verifica che rette passanti per il punto virtuale così ottenuto e parallele alla direzione longitudinale X-X, presa come direzione di osservazione di riferimento, non intersechino la discontinuità 52 prestabilita.
Secondo una forma di realizzazione, la suddetta verifica si effettua anche, partendo sempre da un punto di uscita Pu, rispetto ad un piano passante per le direzioni trasversale Y-Y e longitudinale X-X.
Il processo si arresta quando è individuata una estensione degli elementi estrattori 36 e una loro corrispondente interruzione 56 in grado di interessare l’intera superficie diffondente 44 con l’esclusione della discontinuità 52 della superficie diffondente 44. A seguito delle verifiche a)-d) per un determinato numero di punti di uscita Pu definenti il perimetro di uscita, si ottiene, per ciascun punto di uscita Pu, un coniugato punto di estrazione Pe. Quindi si effettua la fase di interpolazione dei punti di estrazione Pe ottenuti in modo da ricavare la superficie spaziale definente l’interruzione 56 sulla parete di estrazione luce 32.
Ad esempio, detta fase di interpolazione dei punti di estrazione Pe è effettuata mediante l’utilizzo di curve spline.
Come si può apprezzare da quanto descritto, il dispositivo di illuminazione secondo l’invenzione consente di superare gli inconvenienti presentati nella tecnica nota.
Infatti, la soluzione della presente invenzione consente di ottenere un fanale automobilistico che consente di creare particolari effetti di pattern luminosi.
Tali effetti vengono ottenuti senza inficiare l’aspetto estetico del fanale quando non in uso, dal momento che non si fa alcun uso di maschere che risulterebbero altrimenti visibili, quando la sorgente luminosa non è in funzione.
Inoltre, la soluzione della presente invenzione garantisce sempre la massima efficienza luminosa dal momento che il pattern che si intende lasciare ‘buio’, o illuminato ma non emittente o emittente in misura diversa delle zone adiacenti della parete di uscita luce, non riceve o dissipa alcun fascio luminoso. In altre parole le zone buie, o illuminate ma non emittenti, o emittenti in misura minore rispetto alle adiacenti zone della parete di uscita luce, non vengono raggiunte dai raggi luminosi e quindi non si hanno dispersioni del fascio luminoso prodotto.
Pertanto la luce prodotta viene estratta ed indirizzata solo nelle porzioni della parete di uscita della luce che si intende illuminare specificamente.
Viene pertanto garantita l’efficienza luminosa ed energetica del fanale.
Un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti ai dispositivi di illuminazione sopra descritti, tutte peraltro contenute nell’ambito dell’invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di illuminazione per veicoli (4) comprendente - un corpo lenticolare (12) e almeno una sorgente luminosa (20), collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa, e adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione (4) attraverso il corpo lenticolare (12), - una guida di luce (24) posizionata in prossimità della sorgente luminosa (20) in modo da ricevere il fascio luminoso e propagarlo, - in cui la guida di luce (24) comprende una parete di ingresso luce (28) che riceve il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa (20), - in cui la guida di luce (24) comprende una parete di estrazione luce (32) comprendente una pluralità di elementi estrattori (36) che estraggono la luce verso una parete di uscita luce (40) della guida di luce (24), affacciata al corpo lenticolare (12), la parete di uscita luce (40) e la parete di estrazione luce (32) essendo contrapposte lungo una direzione longitudinale (X-X), - in cui la parete di uscita luce (40) comprende una superficie diffondente (44) adatta a diffondere omogeneamente la luce in uscita dalla guida di luce (24), caratterizzato dal fatto che - la parete di uscita luce (40) comprende una discontinuità (52) della superficie diffondente (44) in corrispondenza della quale il fascio luminoso non viene diffuso, detta discontinuità (52) avendo una forma predeterminata, - la parete di estrazione luce (32) comprende almeno una interruzione (56) degli elementi estrattori (36), in modo che luce non sia estratta da detta interruzione (56) verso la parete di uscita luce (40), - in cui la interruzione (56) degli elementi estrattori (36) è sagomata e/o posizionata rispetto alla discontinuità (52) sulla parete di estrazione luce (32) in modo che i raggi luminosi (Re) estratti dalla parete di estrazione luce (32) verso la parete di uscita luce (40) non risultano visibili attraverso detta discontinuità (52), rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale (X-X).
  2. 2. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1, in cui gli elementi estrattori (36) e detta loro interruzione (56) sono strutturati in modo che luce emessa dagli elementi estrattori (36) lungo la direzione longitudinale (X-X) interessi l’intera superficie diffondente (44) con l’esclusione di detta discontinuità (52) della superficie diffondente (44).
  3. 3. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la interruzione (56) degli elementi estrattori (36) è controsagomata rispetto alla discontinuità (52) sulla parete di estrazione luce (32) in modo che i raggi luminosi estratti (Re) dalla parete di estrazione luce (32) verso la parete di uscita luce (40) non risultano visibili attraverso detta discontinuità (52), rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale (X-X).
  4. 4. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui l’interruzione (56) sulla parete di estrazione luce (32) è configurata rispetto alla discontinuità (52) sulla parete di uscita luce (40) in modo che - raggi luminosi estratti (Re) da punti di estrazione (Pe) della parete di estrazione luce (32) verso la parete di uscita luce (40) sono rifratti in uscita dalla parete di uscita luce (40), - detti raggi rifratti (Rr) si incontrano virtualmente in punti virtuali (Pv) posizionati sulla guida di luce (24) tra la parete di estrazione luce (32) e la parete di uscita luce (40), - rette virtuali (Rv) passanti per detti punti virtuali (Pv) e parallele alla direzione longitudinale (X-X) non intersecano la discontinuità (52), in modo che i raggi luminosi estratti (Re) dai punti di estrazione (Pe) della parete di estrazione luce (32) non risultano visibili attraverso la discontinuità (52), rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale (X-X).
  5. 5. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1, 2, 3 o 4, in cui l’interruzione (56) è sfalsata rispetto alla discontinuità (52), lungo una direzione verticale (Z-Z), perpendicolare a detta direzione longitudinale (X-X).
  6. 6. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’interruzione (56) è sfalsata rispetto alla discontinuità (52) lungo una direzione trasversale (Y-Y), perpendicolare rispetto alla direzione longitudinale (X-X).
  7. 7. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la discontinuità (52) è delimitata da un perimetro di uscita comprendente una pluralità di punti di uscita (Pu), in cui l’interruzione (56) è delimitata da un perimetro di estrazione comprendente una pluralità di punti di estrazione (Pe), a ciascun punto di uscita (Pu) corrispondendo almeno un coniugato punto di estrazione (Pe), in cui ciascun punto di estrazione (Pe) origina raggi luminosi di estrazione (Re) che, rifratti all’uscita dalla parete di uscita luce (40), si incontrano virtualmente, come raggi rifratti (Rr), in punti virtuali (Pv) posizionati tra la parete di estrazione luce (32) e la parete di uscita luce (40), detti punti virtuali (Pv) essendo sfalsati rispetto alla discontinuità (52), in modo che rette virtuali (Rvx) passanti per i punti virtuali (Pv) e parallele alla direzione longitudinale (X-X) non incidono con la discontinuità (52), per non risultare visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale (X-X).
  8. 8. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti di estrazione (Pe) sono sfalsati rispetto ai coniugati punti di uscita (Pu), lungo una direzione verticale (Z-Z), perpendicolare a detta direzione longitudinale (X-X), in modo che i corrispondenti punti virtuali (Pv) non risultino visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale (X-X).
  9. 9. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti di estrazione (Pe) sono sfalsati rispetto ai coniugati punti di uscita (Pu), lungo una direzione trasversale (Y-Y), perpendicolare rispetto alla direzione longitudinale (X-X), in modo che i corrispondenti punti virtuali non risultino visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale (X-X).
  10. 10. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti di estrazione (Pe) sono sfalsati rispetto ai coniugati punti di uscita (Pu), lungo una direzione longitudinale (X-X), in modo che i corrispondenti punti virtuali non risultino visibili rispetto ad una direzione di osservazione parallela a detta direzione longitudinale (X-X).
  11. 11. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta superficie diffondente (44) comprende una pluralità di elementi diffusori (48) paralleli a piani passanti per dette direzioni longitudinale (X-X) e trasversale (Y-Y), e in cui gli elementi di estrazione (36) sono paralleli a piani passanti per la direzione longitudinale (X-X) e per una direzione verticale (Z-Z) perpendicolare alla direzione longitudinale (X-X).
  12. 12. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 11, in cui gli elementi diffusori (48) sono delle ottiche semicilindriche aventi asse di cilindricità parallelo ad un piano passante per dette direzioni longitudinale (X-X) e trasversale (Y-Y).
  13. 13. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui detti elementi di estrazione (36) sono prismi.
  14. 14. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 11, 12 o 13, in cui gli elementi di estrazione (36) sono prismi, gli elementi diffusori (48) sono delle ottiche semicilindriche, e in cui gli elementi di estrazione (36) e gli elementi diffusori (48) sono sostanzialmente perpendicolari tra loro.
  15. 15. Metodo di realizzazione di un fanale automobilistico comprendente le fasi di: - predisporre un corpo lenticolare (12) e almeno una sorgente luminosa (20), collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa, e adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione (4) attraverso il corpo lenticolare (12), - predisporre una guida di luce (24) posizionata in prossimità della sorgente luminosa (20) in modo da ricevere il fascio luminoso e propagarlo, in cui la guida di luce (24) comprende una parete di ingresso luce (28) che riceve il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa (20), in cui la guida di luce (24) comprende una parete di estrazione luce (32) comprendente una pluralità di elementi estrattori (36) che estraggono la luce verso una parete di uscita luce (40) della guida di luce (24), affacciata al corpo lenticolare (12), la parete di uscita luce (40) e la parete di estrazione luce (32) essendo contrapposte lungo una direzione longitudinale (X-X), - in cui la parete di uscita luce (40) comprende una superficie diffondente (44) adatta a diffondere omogeneamente la luce in uscita dalla guida di luce (24), caratterizzato dal fatto di comprendere le ulteriori fasi di: - predisporre una discontinuità (52) della superficie diffondente sulla parete di uscita luce (40), in corrispondenza della quale il fascio luminoso non viene diffuso, detta discontinuità (52) avendo una forma predeterminata, - predisporre sulla parete di estrazione luce (32) almeno una interruzione (56) degli elementi estrattori (36), in modo che luce non sia estratta da detta interruzione (56), - sagomare e/o predisporre la interruzione (56) degli elementi estrattori (36) rispetto alla discontinuità (52) sulla parete di estrazione luce (32) in modo che i raggi luminosi estratti (Re) dalla parete di estrazione luce (32) verso la parete di uscita luce (40) non risultano visibili attraverso detta discontinuità (52), rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale (X-X).
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, in cui gli elementi estrattori (36) e detta loro interruzione (56) sono strutturati in modo che luce emessa dagli elementi estrattori (36) lungo la direzione longitudinale (X-X) interessi o intercetti l’intera superficie diffondente (44) con l’esclusione di detta discontinuità (52) della superfici diffondente (44).
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 15 o 16, in cui - la discontinuità (52) è delimitata da un perimetro di uscita comprendente una pluralità di punti di uscita (Pu), - l’interruzione (56) è delimitata da un perimetro di estrazione comprendente una pluralità di punti di estrazione (Pe), il perimetro di uscita essendo un parametro di progetto e il perimetro di estrazione essendo da calcolare in funzione del perimetro di uscita prestabilito, la determinazione dei corrispondenti punti di estrazione (Pe) comprendendo le seguenti fasi: a) su un primo piano di sezione della guida di luce definito dalla direzione longitudinale (X-X) e dalla direzione verticale (Z-Z), per ciascun punto di uscita (Pu), ipotizzare un corrispondente coniugato punto di estrazione (Pe) sulla parete di estrazione luce (32), tracciare per ciascun punto di estrazione (Pe) almeno una coppia di raggi luminosi di estrazione (Re) che, sono rifratti (Rr) all’uscita dalla parete di uscita luce (40), e si incontrano virtualmente in punti virtuali (Pv) posizionati tra la parete di estrazione luce (32) e la parete di uscita luce (40), b) verificare che detto punto virtuale (Pv) sia sfalsato rispetto alla discontinuità (52), in modo che una retta virtuale (Rvx) passante per il punto virtuale (Pv) e parallela alla direzione longitudinale (X-X) non interseca la discontinuità (52), in modo che raggi luminosi estratti (Re) non risultino visibili attraverso la discontinuità (52) rispetto ad una direzione di osservazione parallela alla direzione longitudinale (X-X), c) in cui se l’esito di detta verifica b) è positivo, la posizione ipotizzata del punto di estrazione (Pe) è confermata e si procede con la fase a) per un nuovo punto di uscita (Pu’), d) in cui se l’esito di detta verifica b) è negativo, la posizione ipotizzata del punto di estrazione (Pe) viene modificata e il procedimento viene reiterato a partire dalla fase a).
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 17, comprendente la fase di prevedere anche la verifica che il punto di estrazione (Pe) corrisponda proprio ad un punto di uscita (Pu) del perimetro di uscita definente la discontinuità (52).
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 17 o 18, in cui per ciascun medesimo punto (Pu), dette fasi a)-d) per la determinazione dei corrispondenti punti di estrazione (Pe) sono reiterate su un secondo piano di sezione della guida di luce (24) definito dalla direzione verticale (Z-Z) e dalla direzione trasversale (Y-Y), in modo da effettuare la verifica della fase b) e quindi della posizione del punto di estrazione (Pe) sia sul primo che sul secondo piano di sezione della guida di luce (24).
  20. 20. Metodo secondo la rivendicazione 17, 18 o 19, in cui la suddetta verifica, e in particolare la fase a) si effettua partendo sempre da un punto di uscita Pu, rispetto ad un piano di sezione passante per le direzioni trasversale (Y-Y) e longitudinale (X-X).
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 20, comprendente le fasi: - effettuare le verifiche di cui alle fasi a)-d) per un determinato numero di punti di uscita (Pu) definenti il perimetro di uscita, in modo da ottenere, per ciascun punto di uscita (Pu), un coniugato punto di estrazione (Pe), - interpolare i punti di estrazione (Pe) ottenuti in modo da ricavare la superficie spaziale definente l’interruzione (56) sulla parete di estrazione luce (32).
  22. 22. Metodo secondo la rivendicazione 21, in cui la fase di interpolazione dei punti di estrazione (Pe) è effettuata mediante l’utilizzo di curve spline.
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JP2000251508A (ja) * 1999-02-25 2000-09-14 Stanley Electric Co Ltd 車両用灯具
WO2004042271A2 (de) * 2002-11-07 2004-05-21 Schefenacker Vision Systems Germany Gmbh & Co.Kg Lichtleiter für leuchten von fahrzeugen, vorzugsweise von kraftfahrzeugen
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