ITPD20130286A1 - Mola, particolarmente per lavorazioni di molatura di lastre in vetro, ceramica o simili materiali - Google Patents

Mola, particolarmente per lavorazioni di molatura di lastre in vetro, ceramica o simili materiali

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ITPD20130286A1
ITPD20130286A1 IT000286A ITPD20130286A ITPD20130286A1 IT PD20130286 A1 ITPD20130286 A1 IT PD20130286A1 IT 000286 A IT000286 A IT 000286A IT PD20130286 A ITPD20130286 A IT PD20130286A IT PD20130286 A1 ITPD20130286 A1 IT PD20130286A1
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Walter Saccardo
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Description

Mola, particolarmente per lavorazioni di molatura di lastre in vetro, ceramica o simili materiali
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne una mola, particolarmente concepita per lavorazioni di molatura di lastre di vetro, ceramica o altri simili materiali, avente le caratteristiche enunciate nel preambolo della rivendicazione principale n. 1.
L’invenzione si colloca in modo particolare, sebbene non esclusivo, nello specifico settore tecnico della lavorazione di molatura di lastre di vetro, in cui gli spigoli delle lastre vengono smussati mediante molatura.
In tale ambito, infatti, anche sulla base delle normative di sicurezza, le lastre in vetro, spesso aventi notevoli dimensioni, devono presentare spigoli smussati per rendere sicura la loro manipolazione oltreché per questioni estetiche e di conservazione integrità materiale in quanto i bordi frastagliati accentuano la possibilità di propagazione delle cricche e rotture.
Per tale scopo sono state messe a punto tipologie di macchine di molatura specificamente dedicate ad eseguire tale operazione.
In accordo con una prima tipologia nota, sono previste mole diamantate che percorrono il bordo periferico della lastra al fine di smussare gli spigoli della stessa. Una seconda tipologia nota prevede invece l’impiego di nastri abrasivi o diamantati incrociati atti ad effettuare la smussatura.
Le macchine con mole hanno tipicamente uno sviluppo verticale e comprendono sistemi di mole che sono condotte lungo i due assi principali cartesiani, con orientamento verticale ed orizzontale, rispettivamente. Poiché le lastre di vetro non sono sempre tagliate a 90° lungo gli spigoli, il problema principale, incontrato in questa tipologia di macchine, è quello di generare smussi omogenei lungo l’intero sviluppo del bordo della lastra. A soluzione almeno parziale di tale problematica, nella tecnica nota è stato proposto un sistema di mole concepito per porre le mole diamantate a pressione costante contro il pezzo da molare. In questo modo gli smussi risultano omogenei anche in presenza di percorsi reali del pezzo da lavorare diversi da quelli teorici impostati in macchina.
In accordo con altre soluzioni, viene accettata la presenza di smussi variabili in quanto il sistema di funzionamento della macchina è indipendente dal taglio del vetro. Il trovato si colloca in questa particolare tipologia di macchine di molatura, per ovviare al problema tecnico sopra richiamato.
Il problema è risolto dall’invenzione mediante una mola del tipo sopra richiamato, realizzata in accordo con le rivendicazioni accluse.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell'invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue di un suo preferito esempio di attuazione illustrato, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento agli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di una mola realizzata in accordo con l’invenzione,
- la figura 2 è una vista in parziale sezione assiale della mola di figura 1,
- la figura 3 è una vista corrispondente a quella di figura 2 con la mola illustrata in una diversa condizione operativa,
- la figura 4 è una vista prospettica di assieme della mola delle figure precedenti montata su di un albero di comando,
- la figura 5 è una vista in sezione assiale dell’assieme di figura 4. Con riferimento alle figure citate, con 1 è complessivamente indicata una mola particolarmente concepita per lavorazioni di molatura di lastre in vetro, ceramica o simili materiali, realizzata in accordo con la presente invenzione.
La mola 1 si presta in particolare per l’operazione di smussatura degli spigoli del bordo della lastra, operazione che si rende necessaria a seguito del taglio della lastra per rendere la stessa manipolabile in condizione di sicurezza. La smussatura degli spigoli di lastra serve altresì a rimuovere dal profilo di taglio eventuali irregolarità superficiali del bordo, indotte durante l’operazione di taglio della lastra, le quali possono indurre la generazione di cricche di rottura nella lastra durante le fasi successive (e.g. tempra, montaggio, etc.)
In figura 2 è parzialmente raffigurata una lastra del tipo anzidetto, indicata con 2, da assoggettare ad operazione di smussatura degli spigoli 2a, 2b contrapposti della stessa, mediante lavorazione di molatura con la mola dell’invenzione.
La mola 1 è del tipo comprendente un supporto discoidale con materiale abrasivo disposto in corrispondenza del profilo circonferenziale del supporto ed un foro 3 centrale per l’attacco ad un albero 4 di comando della mola. Il supporto discoidale è assialsimmetrico rispetto ad un asse principale X, attorno al quale la mola è suscettibile di essere condotta in rotazione dall’albero 4 di comando durante le fasi di lavorazione.
Secondo una principale caratteristica dell’invenzione, il supporto discoidale di mola comprende una coppia di corpi discoidali 5, 6, accoppiati in posizione contrapposta fra loro, come chiaramente illustrato in figura 2, le cui rispettive parti abrasive sono accoppiate in posizione affacciata fra loro, così da definire congiuntamente la complessiva superficie abrasiva di molatura corrente lungo il profilo circonferenziale più esterno dei corpi discoidali.
Più in particolare, ciascun corpo discoidale 5,6 costituisce la base o anima elastica, convenientemente realizzata in forma di lamina in acciaio armonico od altro materiale a bassa isteresi. il materiale abrasivo essendo collocato in corrispondenza del profilo circonferenziale esterno del corpo discoidale, nonché estendendosi da una delle contrapposte facce della corrispondente lamina. In una forma preferita, il materiale abrasivo in ciascun corpo 5,6 è realizzato in forma di un rispettivo elemento anulare 5b, 6b applicato sulla corrispondente lamina del rispettivo corpo discoidale, su ciascun elemento essendo definita una superficie anulare abrasiva, rispettivamente indicata con 5c, 6c.
Le lamine dei corpi discoidali 5,6 sono predisposte per essere montate coassialmente con l’asse X sull’albero 4, con le rispettive superfici abrasive 5c, 6c fra loro affacciate, per definire congiuntamente una gola, globalmente indicata con 7, di materiale abrasivo corrente circonferenzialmente lungo il profilo esterno dei corpi discoidali, all’interno della quale avviene il contatto con gli spigoli 2a, 2b contrapposti della lastra 2 in lavorazione.
La gola 7 presenta preferibilmente una sezione assiale a forma di “V” con concavità rivolta verso la lastra da assoggettare a molatura, ciascun fianco della sezione a “V” essendo suscettibile di contatto con un rispettivo spigolo 2a, 2b del bordo di lastra.
Per l’accoppiamento dei corpi discoidali 5, 6 è previsto un primo distanziale 8, in forma di manicotto cilindrico, suscettibile di montaggio coassiale sull’albero 4 in posizione interposta fra i corpi discoidali 5, 6, in modo tale che le lamine di detti corpi siano addossate contro le rispettive e contrapposte estremità assiali del distanziale 8. Quest’ultimo è altresì provvisto di condotti 10 passanti radialmente attraverso lo spessore del suo mantello cilindrico, i quali costituiscono condotti di convogliamento per un liquido refrigerante/lubrificante diretto sulle superfici 5c, 6c in materiale abrasivo della mola.
Una estremità dei condotti 10 è in comunicazione di fluido con una camera anulare 11 a sua volta comunicante con un condotto di adduzione 12 ricavato all’interno dell’albero 4, mentre la contrapposta estremità dei condotti 10 è aperta nella cavità anulare delimitata dalle lamine contrapposte dei corpi 5,6, in modo tale che il liquido alimentato in tale cavità possa raggiungere per azione centrifuga (legata alla rotazione dell’albero 4) la zona di contatto tra le superfici abrasive e la lastra in lavorazione.
Una coppia di secondi distanziali, entrambi indicati con 13, sono previsti, in forma di anello, per essere calzati coassialmente sull’albero di comando 4, da parte contrapposta al primo distanziale 8, rispetto al corrispondente corpo discoidale 5,6, in una configurazione nella quale ciascun corpo 5,6 rimane interposto tra il primo distanziale 8 ed il proprio corrispondente secondo distanziale 13.
Una coppia di flange di contenimento, la cui funzione verrà descritta in dettaglio di seguito, indicate entrambe con 14, sono suscettibili di essere coassialmente montate sull’albero 4, ciascuna delle quali è provvista in posizione addossata al rispettivo secondo distanziale 13, come chiaramente illustrato in figura 5. Dalla stessa figura 5 emerge chiaramente che i corpi discoidali 5,6, il primo distanziale 8, i secondi distanziali 13 e la coppia di flange esterne 14 sono serrate a pacco su di un codolo 4a dell’albero 4 tramite un mezzo a vite 15 che blocca il pacco di elementi fra uno spallamento 4b dell’albero ed una flangia esterna di chiusura 16. L’estremità dell’albero di comando 4 contrapposta a quella interessata dal sistema di chiusura a pacco della mola, è inoltre conformata a cono per il fissaggio della mola su di una macchina CNC.
In ciascun corpo discoidale 5,6 è inoltre previsto che ciascun elemento anulare abrasivo presenti circonferenzialmente, in corrispondenza della sua estremità libera, una sequenza regolare di rilievi 18 alternati a recessi 19, i quali definiscono un profilo dentato frontale 20. I profili dentati 20 dei corpi 5,6 sono concepiti per essere suscettibili di reciproco ingranamento, mediante impegno relativo, con un limitato gioco di accoppiamento, dei rilievi 18 nei recessi 19 dell’uno e dell’altro corpo discoidale 5,6. In altri termini, è previsto un impegno relativo, con ridotto gioco assiale di accoppiamento fra la coppia di corone dentate frontali rispettivamente definite dai profili dentati provvisti sui corpi discoidali 5,6 in corrispondenza delle rispettive superfici abrasive 5c, 6c.
Il funzionamento operativo della mola è descritto in dettaglio nel seguito con riferimento particolare alle figure 2 e 3.
La lastra 2 da assoggettare a molatura è disposta perpendicolarmente rispetto all’asse X di rotazione della mola. Quest’ultima viene posizionata con i fianchi della gola 7 a contatto degli spigoli 2a, 2b della lastra, con una azione di leggera forzatura nel contatto relativo. Grazie alla elasticità delle lamine che formano i corpi discoidali 5, 6 della mola, le stesse sono indotte a flettere elasticamente verso l’esterno (fig. 3 – parti a tratteggio) con la conseguenza che esse esercitano una pressione (indotta dalla sollecitazione di richiamo elastico generata nelle lamine) contro la lastra in lavorazione. Tale comportamento elastico permette di recuperare i possibili differenti posizionamenti della lastra (legati al percorso reale non esattamente corrispondente a quello teorico), garantendo comunque che gli spigoli 2a, 2b vengano smussati lungo il loro intero sviluppo nei bordi di lastra.
Si fa notare che la rigidezza della struttura elastica definita dalla lamina del corpo discoidale è governata, in via principale, dallo spessore della lamina di ciascun corpo discoidale 5,6 (se in acciaio armonico con spessori che tipicamente hanno valori compresi fra 0.3 mm e 1 mm) e dalla dimensione del secondo distanziale 13 (tanto più è grande il diametro del distanziale tanto più rigida risulta la struttura della lamina nel corpo discoidale).
In relazione alla flessione delle lamine dei corpi discoidali, che porta i medesimi in allontanamento reciproco, le flange esterne 14 fungono da mezzi limitatori della deformazione massima. Dette flange sono infatti dimensionate con diametro tale da interferire con le corrispondenti lamine dei corpi 5,6 nel loro movimento di flessione. La deformazione elastica massima imposta è governata dallo spessore dei secondi distanziali 13.
Grazie alla previsione dei profili dentati frontali 20 in reciproco impegno, i corpi discoidali 5,6 realizzano una sorta di sistema ad incastro il quale permette di mantenere sempre una parte di superficie abrasiva anche in caso di allargamento della gola 7 a causa di una maggiore penetrazione della lastra all’interno della gola stessa. In tale modo si garantisce sempre la possibilità di eseguire lo smusso sugli spigoli della lastra.
L’invenzione risolve così il problema proposto conseguendo i vantaggi enunciati rispetto alle soluzioni note.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Mola, particolarmente per lavorazioni di molatura di lastre di vetro, ceramica o simili materiali, comprendente un supporto discoidale con materiale abrasivo disposto in corrispondenza del profilo circonferenziale di detto supporto ed un contrapposto foro centrale per l’attacco ad un albero di comando della mola, caratterizzata dal fatto che detto supporto discoidale comprende una coppia di corpi discoidali di mola contrapposti ed accoppiati in posizione affacciata così da definire congiuntamente la superficie abrasiva di molatura lungo detto profilo circonferenziale e dal fatto che ciascuno di detti corpi discoidali ha una prefissata elasticità tale per cui detti corpi discoidali siano suscettibili di flettere in allontanamento l’uno dall’altro in corrispondenza della zona di contatto con il pezzo sottoposto a molatura, al fine di esercitare di conseguenza una pressione su detto pezzo nell’operazione di molatura.
  2. 2. Mola secondo la rivendicazione 1, in cui detti corpi discoidali sono realizzati in forma di lamina, il materiale abrasivo disposto lungo il profilo circonferenziale di detto corpo estendendosi da una delle contrapposte facce di detta lamina.
  3. 3. Mola secondo la rivendicazione 2, in cui le lamine dei corpi discoidali sono predisposte per essere montate coassialmente sull’albero di comando della mola, le rispettive superfici recanti il materiale abrasivo di ciascun corpo discoidale essendo reciprocamente affacciate per definire congiuntamente una gola di materiale abrasivo corrente circonferenzialmente lungo il profilo esterno di detti corpi discoidali ed atta ad entrare in contatto con gli spigoli del pezzo lastriforme da assoggettare a smussatura tramite lavorazione di molatura.
  4. 4. Mola secondo la rivendicazione 3, in cui la gola definita da detti corpi discoidali presenta una sezione assiale conformata a “V” con concavità rivolta verso il pezzo lastriforme da assoggettare a molatura, ciascun fianco di gola essendo suscettibile di contatto con uno dei rispettivi spigoli del bordo del pezzo lastriforme.
  5. 5. Mola secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui tra detti corpi discoidali è interposto un primo distanziale, suscettibile di essere coassialmente montato sull’albero di comando, detto primo distanziale essendo provvisto di condotti passanti estesi radialmente attraverso il primo distanziale, così da costituire condotti per il convogliamento di un liquido refrigerante/lubrificante sulla superficie in materiale abrasivo della mola.
  6. 6. Mola secondo la rivendicazione 5, comprendente una coppia di secondi distanziali, ciascuno dei quali è suscettibile di essere coassialmente montato sull’albero di comando della mola da parte contrapposta al primo distanziale, rispetto al corrispondente corpo discoidale, in modo tale che a seguito del montaggio ciascun corpo discoidale rimanga interposto tra il primo distanziale ed il proprio corrispondente secondo distanziale.
  7. 7. Mola secondo la rivendicazione 6, in cui sono previste una coppia di flange esterne, suscettibili di essere coassialmente montate sull’albero di comando, ciascuna in posizione addossata al rispettivo secondo distanziale, a costituire mezzo limitatore della flessione elastica del rispettivo corpo discoidale ad esso associato.
  8. 8. Mola secondo la rivendicazione 7, in cui detti corpi discoidali, detto primo distanziale, detta coppia di secondi distanziali e detta coppia di flange esterne sono suscettibili di essere coassialmente serrati a pacco su di un codolo di estremità di detto albero di comando.
  9. 9. Mola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun corpo discoidale presenta circonferenzialmente, in corrispondenza della estremità libera di ciascun profilo anulare della superficie in materiale abrasivo, una sequenza regolare di rilievi alternati a recessi, congiuntamente definenti un profilo dentato frontale, i profili dentati di detti corpi discoidali essendo suscettibili di reciproco ingranamento per impegno relativo fra recessi e rilievi dell’uno e dell’altro, in modo tale da mantenere comunque una parte di superficie abrasiva nella gola anche a seguito dell’allontanamento reciproco dei fianchi di gola per effetto della flessione di detti corpi discoidali.
  10. 10. Mola secondo una o più delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui ciascuna di dette lamine che realizza il corrispondente corpo discoidale è in acciaio armonico o in altro materiale a bassa isteresi.
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