ITMO980171A1 - Procedimento continuo e macchina per la pelatura di prodotti ortofrutticoli. - Google Patents

Procedimento continuo e macchina per la pelatura di prodotti ortofrutticoli. Download PDF

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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di breveto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: PROCEDIMENTO CONTINUO E MACCHINA PER LA PELATURA DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI.
Formano oggeto del presente trovato un procedimento continuo ed una macchina per la pelatura di prodoti ortofrutticoli.
I procedimenti e le macchine del tipo di quella in oggetto, attualmente note, vengono generalmente utilizzati per la pelatura cosiddetta “termofisica” del pomodoro che viene ottenuta riscaldando il più rapidamente possibile il pomodoro ed inserendolo successivamente in un ambiente sotto vuoto nel quale avviene il distacco della pelle. Ci si riferisce evidentemente a procedimenti e macchine di tipo continuo che sono quelli di più elevato interesse industriale.
I procedimenti continui per riscaldare pomodori di tipo attualmente noto prevedono l’introduzione del pomodoro in un ambiente di riscaldamento, che contiene vapore saturo, che viene mantenuto alla temperatura desiderata. È prevista la permanenza del pomodoro nel detto ambiente di riscaldamento per un tempo predeterminato necessario ad un riscaldamento superficiale, la successiva estrazione del pomodoro dall’ambiente stesso e la sua introduzione in un ambiente sotto vuoto. Generalmente il pomodoro viene trasportato, rimanendo all 'interno dell’ambiente di riscaldamento, dalla zona di introduzione alla zona di estrazione.
Le macchina che realizzano tali procedimenti comprendono un ambiente di riscaldamento, aH’intemo del quale viene mantenuta una prefissata temperatura e viene introdotto il pomodoro per il suo riscaldamento. Questi ambienti sono dotati di una valvola di introduzione e di una valvola di estrazione, di solito del tipo a stella, rispettivamente per l’introduzione e l’estrazione del pomodoro. L’ambiente sotto vuoto viene ricavato di solito, anche se non necessariamente, nella stessa valvola a stella di uscita. All’interno dell’ambiente di riscaldamento è di solito previsto un trasportatore che sospinge la massa di pomodoro in riscaldamento e la trasporta dalla zona di introduzione alla zona di estrazione.
11 problema di questi procedimenti, e delle relative macchine, è quello di ottenere il riscaldamento del pomodoro, alla temperature desiderata, in modo non omogeneo. Infatti il riscaldamento della massa di pomodoro, anche se la stessa è rimescolata dal trasportatore, non risulta omogeneo, in particolare nelle zone nelle quali i pomodori vengono sospinti a contatto gli uni con gli altri.
Questo fatto porta ad un peggioramento della qualità del prodotto finale. Scopo del presente trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra descriti fornendo un procedimento, ed una macchina che lo realizza, che permetta di avere un riscaldamento quasi istantaneo ed omogeneo del prodoto.
Un vantaggio del procedimento e della macchina in oggetto è quello di mantenere praticamente costante, ed al valore desiderato, la temperatura di riscaldamento del prodoto durante tuta la fase di riscaldamento.
Un altro vantaggio del procedimento e della macchina in oggeto è quello di permetere di trattare prodoti diversi dal pomodoro, quali mele, pesche, pere, patate, carote e comunque fruta e ortaggi in genere, la cui pelatura risulta più difficile.
Un ulteriore vantaggio del procedimento e della macchina in oggeto è quello di permetere di tratare i prodoti, in continuo, a temperature superiori ai 100° C.
Questi scopi e vantaggi ed altri ancora sono tuti raggiunti dal trovato in oggeto, così come è caratterizzato dalle rivendicazioni.
Ulteriori carateristiche e vantaggi del presente trovato meglio appariranno dalla descrizione dettagliata che segue delle varie fasi del procedimento in oggeto, nonché di una possibile macchina che realizza tale procedimento illustrata a titolo esemplificativo ma non limitativo nelle allegate figure che mostrano:
la figura 1 una schematica vista secondo un piano perpendicolare all’asse della zona di riscaldamento della macchina, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 2 una schematica vista prospetica dei tamburi con le relative protezioni della macchina, con alcune parti asportate per ' meglio evidenziarne altre.
Il procedimento continuo in oggetto comprende, come i procedimenti noti di questo tipo, una fase di introduzione del prodotto da trattare in un ambiente di riscaldamento che contiene vapore saturo. L’ambiente di riscaldamento è di tipo chiuso e può essere mantenuto a pressioni diverse dalla pressione atmosferica; in tal modo, nell’ambiente di riscaldamento può essere mantenuta una prefissata temperatura che può essere superiore ai 100° C. Il prodotto introdotto proviene da una valvola di introduzione che è dotata di scompartimenti nei quali sono alloggiate piccole quantità di prodotto che vengono, in successione, introdotte nell’ambiente chiuso. Si specifica che le quantità di prodotto separatamente introdotte sono definite “piccole” in relazione alle quantità complessive di prodotti trattate dal procedimento e dalla relativa macchina che verrà a seguito descritta; in realtà tali “piccole” quantità di prodotti sono dell’ordine di parecchi chilogrammi di prodotto ciascuna.
Il prodotto permane in una zona di riscaldamento, prevista nell'ambiente chiuso, per un tempo predeterminato, necessario per portare la temperatura superficiale del prodotto ad un valore tale da consentirne la successiva pelatura. Il prodotto viene quindi estratto dall'ambiente chiuso; successivamente si provoca la sua pelatura mediante vuoto.
Caratteristica del procedimento in oggetto è quella di introdurre le piccole quantità di prodotto in scompartimenti, fra di loro separati, previsti all’ interno della zona di riscaldamento e di far permanere il prodotto nella zona di riscaldamento mantenendo fra di loro separate le suddette piccole quantità di prodotto.
È inoltre previsto che venga effettuata almeno una prima fase di introduzione di fluido riscaldante, a temperatura circa uguale alla temperatura dell'ambiente, singolarmente su tutte le singole piccole quantità di prodotto immediatamente prima o dopo la loro introduzione in uno degli scompartimenti previsti nella zona di riscaldamento.
Questa prima fase di introduzione di fluido riscaldante viene effettuata introducendo il fluido negli scompartimenti previsti all’interno dell’ambiente chiuso, quando questi si trovano in corrispondenza della zona di introduzione del prodotto, o immediatamente prima dell’introduzione del prodotto nel relativo scompartimento, o immediatamente dopo tale introduzione o, preferibilmente, in parte prima ed in parte dopo tale introduzione. L’introduzione di fluido riscaldante potrebbe anche avvenire in uno degli scompartimenti previsti nella valvola di introduzione, ed in questo caso il fluido ed il prodotto verrebbero successivamente introdotti assieme in uno degli scompartimenti previsti all’intemo dell'ambiente chiuso, questa soluzione, concettualmente simile alla precedente, non viene però, in genere, adottata.
Il fluido introdotto negli scompartimenti è acqua surriscaldata; il prodotto, almeno in una parte del suo percorso all’interno della zona di riscaldamento, rimane immerso in questo fluido riscaldante.
Il procedimento, nella sua attuazione effettuata mediante la macchina illustrata, che verrà successivamente descritta, prevede anche una seconda fase di introduzione di fluido riscaldante, a temperatura circa uguale alla temperatura dell’ambiente, che viene effettuata in una zona intermedia del percorso degli scompartimenti contenenti le piccole quantità di prodotto; questa seconda fase di introduzione di fluido riscaldante, che è ancora acqua surriscaldata, viene effettuata previo separazione del prodotto dall’acqua surriscaldata introdotta nella prima fase di introduzione.
E’ infine prevista una fase finale, che viene effettuata in una zona finale del percorso degli scompartimenti contenenti le piccole quantità di prodotto, che prevede che il prodotto, previo eliminazione dall’acqua surriscaldata introdotta nella seconda fase di introduzione, venga investito direttamente dal vapore saturo presente nell’ambiente di riscaldamento. I liquidi di riscaldamento utilizzati nella prima e seconda fase e le condense del vapore saturo vengono continuamente eliminati dall’ambiente di riscaldamento in modo da evitare la presenza di un battente di liquidi neH’ambiente di riscaldamento stesso.
Si osserva inoltre che le piccole quantità di prodotto, che durante il loro percorso rimangono sempre fra di loro separate, non rimangono necessariamente sempre nello stesso scompartimento anzi, come verrà descritto in seguito, di preferenza passano da uno scompartimento ad un altro, comunque previsto all’interno dell’ambiente di riscaldamento; in questo modo si riesce anche ad ottenere una fase di completo rimescolamento di ciascuna delle piccole quantità di prodotto.
In ogni caso è importante che i fluidi che vengono utilizzati nella prima e seconda fase di introduzione, una volta separati dal prodotto, non ritornino nuovamente a contatto con il prodotto che si trova in una diversa parte del percorso; ciò in quanto, evidentemente, quando tali fluidi vengono separati dal prodotto, la loro temperatura è minore rispetto alla temperatura iniziale e, di conseguenza, la loro azione riscaldante risulta meno efficace.
La macchina che attua il procedimento in oggeto comprendente un contenitore 6, che definisce un ambiente di riscaldamento 1, che è sostanzialmente cilindrico ed è chiuso in modo che al suo interno possa essere mantenuta una pressione diversa dalla pressione atmosferica. Il contenitore contiene vapore saturo che viene mantenuto ad una prefissata temperatura; dato che il contenitore è chiuso e può essere mantenuto a pressione diversa dalla pressione atmosferica, al suo interno si può mantenere una temperatura superiore a 100° C in presenza di vapore saturo.
Sulla superficie laterale esterna del contenitore 6 sono radialmente collegati: una valvola di introduzione 2, di tipo noto, mediante la quale il prodoto viene introdoto nel contenitore; degli ingressi la di acqua surriscaldata (fluido riscaldante), att raverso i quali l’acqua viene inviata a inietori previsti nel contenitore, dei quali si dirà in seguito; una uscita 1b per i liquidi, attraverso la quale vengono evacuati i liquidi dall’ interno del contenitore; una valvola di estrazione 3, di tipo noto, mediante la quale il prodoto viene estratto dal contenitore; un ingresso le per il vapore saturo, atraverso il quale il vapore viene introdotto nel contenitore.
Internamente al contenitore cilindrico 6 sono previsti un primo tamburo rotante 4, un secondo tamburo rotante 8 ed un terzo tamburo rotante 9, tuti disposti con asse parallelo all’asse del contenitore 6; i tamburi sono costrutivamente montati a sbalzo sulla base posteriore del contenitore 6 e sono posti in rotazione, secondo versi indicati dalle frecce A, B, C, mediante mezzi motori esterni al contenitore e non illustrati in figura. Questi tamburi rotanti comprendono ciascuno degli scompartimenti, rispettivamente 4a, 8a e 9a, fra di loro separati e disposti in una corona perimetrale consecutivamente l’uno all’altro e con sviluppo aH’incirca radiale.
I tamburi, che hanno lo stesso diametro e la stessa lunghezza, sono disposti come segue: il tamburo 4 in modo che i suoi scompartimenti passino ciascuno periodicamente in corrispondenza della valvola di introduzione; il tamburo 8 in modo da risultare tangenziale al tamburo 4 ed al tamburo 9; il tamburo 9 in modo da risultare tangenziale al tamburo 8 ed in modo che tutti i suoi scompartimenti 9a passino periodicamente in corrispondenza della valvola di estrazione.
La rotazione dei tamburi e la rotazione delle valvole sono evidentemente sincronizzate in modo che sia facilitato il percorso del prodotto dagli scompartimenti della valvola di ingresso 2 agli scompartimenti del tamburo 4, agli scompartimenti del tamburo 8, agli scompartimenti del tamburo 9 ed agli scompartimenti della valvola di uscita 3.
La realizzazione della macchina con tre tamburi separati permette, fra l’altro, di effettuare un rimescolamento totale del prodotto nel passaggio del prodotto stesso da un tamburo al successivo; ciò con evidente miglioramento dell’omogeneità del trattamento termico.
Gli scompartimenti 4a e 8a sono aperti verso l’esterno e sono delimitati da pareti chiuse mentre gli scompartimenti 9a sono aperti verso l’esterno e sono delimitati da pareti forate; i fori delle pareti, che possono evidentemente essere di qualsiasi forma, sono preferibilmente costituiti da intagli longitudinali ricavati sulle pareti degli scompartimenti.
Tutti gli scompartimenti sono atti ad accogliere una piccole quantità di prodotto e a mantenere fra di loro separate le piccole quantità di prodotto durante la permanenza nella zona di riscaldamento.
La macchina comprende due primi gruppi di iniettori 5 di acqua surriscaldata, a temperatura circa uguale alla temperatura dell’ambiente di riscaldamento, che sono disposti rispettivamente a monte ed a valle della zona di introduzione del prodotto negli scompartimenti del tamburo 4, che sono atti ad iniettare acqua surriscaldata in ciascuno degli scompartimenti 4a; comprende inoltre due secondi gruppi di iniettori 10 di acqua surriscaldata, a temperatura circa uguale alla temperatura dell’ambiente di riscaldamento, che sono disposti a valle della zona di tangenza fra il primo ed il secondo tamburo e sono atti ad iniettare acqua surriscaldata in ciascuno degli scompartimenti 8a.
Il primo ed il secondo tamburo sono circondati, nei settori circolari nei quali i rispettivi scompartimenti contengono il prodotto, da schermi protettivi, rispettivamente 4b e 8b, che impediscono la fuoriuscita dell’intero contenuto degli scompartimenti in un primo tratto mentre consentono unicamente la fuoriuscita di liquido dagli scompartimenti in un secondo tratto prossimo ai punti di tangenza di un tamburo con il tamburo successivo; in pratica questi schermi sono realizzati mediante una lamiera che viene forata in prossimità dei secondi tratti.
La macchina comprende inoltre una vasca di raccolta 13, disposta sotto il primo tamburo 4 e sopra il terzo tamburo 9, la cui funzione è quella di raccogliere i liquidi in uscita dal primo tamburo e di convogliarli verso l’uscita per i liquidi lb senza che tali liquidi vadano ad interessare gli scompartimenti 9a del tamburo 9. A tale scopo è inoltre prevista una vasca di protezione 14, disposta sotto il terzo tamburo 9, che impedisce che i liquidi in uscita dalla vasca di raccolta 13, che scorrono lungo la parete interna del contenitore 6 verso l’uscita 1b, attraversino gli scompartimenti dei terzo tamburo.
E’ inoltre previsto uno schermo di protezione 15, disposto sul lato del terzo tamburo 9 dalla parte rivolta verso il secondò tamburo 8, che impedisce che i liquidi in uscita dal secondo tamburo attraversino gli scompartimenti dei terzo tamburo.
Il funzionamento della macchina è quello sotto descritto.
Attraverso l’ingresso le nel contenitore 6 viene costantemente introdotto vapore saturo ad una temperatura che è in relazione con la pressione interna del contenitore; in pratica, è la pressione interna del contenitore che viene regolata in funzione della temperatura che si desidera ottenere. Il prodotto da trattare viene suddiviso in piccole quantità (si ricordi la definizione di “piccole quantità”) nella valvola di introduzione 2 e viene introdotto nel contenitore 6 in modo che ciascuna piccola quantità di prodotto si inserisca in uno degli scompartimenti 4a previsti sul tamburo 4 che ruota in prossimità della valvola di ingresso 2.
In ogni singolo scompartimento 4a viene iniettata, mediante gli iniettori 5, acqua surriscaldata a temperatura circa uguale alla temperatura prevista aU’intemo del contenitore; questa acqua, parte della quale si trova già nel contenitore prima della introduzione del prodotto, ricopre completamente il prodotto, lo segue durante il suo percorso nel tamburo 4 fino al secondo tratto dello schermo protettivo 4b, ed effettua un quasi istantaneo riscaldamento della parte superficiale, ossia della pelle, del prodotto stesso.
Successivamente il prodqtto contenuto in ciascuno scompartimento, liberato dall’acqua che esce dai fori del secondo tratto dello schermo protettivo 4b, viene travasato in uno scompartimento 8a del tamburo 8; mediante gli iniettori 10 viene effettuata, in ogni singolo scompartimento, una nuova immissione di acqua surriscaldata che completa, in tempi molto rapidi, il riscaldamento desiderato del prodotto.
Successivamente il prodotto contenuto in ciascuno scompartimento 8a, liberato dall’acqua che esce dai fori del secondo tratto dello schermo protettivo 8b, viene travasato in uno scompartimento 9a del tamburo 9 che, essendo forato, completa lo sgocciolamento del prodotto che, nel suo percorso nel tamburo 9, è sottoposto all’azione del vapore saturo presente nel contenitore 6.
Il prodotto completamente scolato e riscaldato viene successivamente estratto dalla camera 6 mediante la valvola 3 e viene pelato, come accade nelle macchine e nei procedimenti noti, sottoponendolo a depressione nella valvola stessa.
Tutte le condense ed i liquidi che fuoriescono dagli scompartimenti vengono continuamente estratti, attraverso l’uscita lb, dal contenitore. Si noti che il prodotto, pur essendo il procedimento di tipo continuo, viene trattato in quantità fra di loro separate; ciò comporta un rapido ed uniforme riscaldamento del prodotto stesso con evidente accelerazione del processo e miglioramento qualitativo del prodotto finale.
Si noti inoltre che, grazie al particolare sistema di trasporto ed al fatto che il prodotto si muove in quantità sempre fra di loro separate, è ridotto al minimo il contatto dei singoli prodotti gli uni con gli altri, cosa che invece accade nelle macchine dotate di trasportatori che muovono l’intera massa del prodotto; ciò impedisce il fenomeno di un insufficiente riscaldamento delle zone di contatto dei prodotti, che si verifica invece negli impianti di tipo noto, che provoca notevoli difficoltà di distacco della pelle del prodotto. Questo fatto rende possibile, come detto in precedenza citando i vantaggi del trovato in oggetto, processare anche prodotti diversi dal pomodoro, nei quali la pelle si distacca più difficilmente.
Il procedimento e la relativa macchina sono stati descritti ed illustrati nelle loro fasi ed elementi essenziali e funzionali; eventuali modifiche di natura pratico applicativa delle varie fasi del procedimento e dei dettagli costruttivi della macchina potranno essere apportati senza che per questo si esca dall’ambito di tutela dell’idea inventiva sotto rivendicata.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Procedimento continuo per la pelatura di prodotti ortofrutticoli, del tipo comprendente le seguenti fasi: introduzione, mediante valvole di tipo noto, del prodotto in un ambiente chiuso di riscaldamento che contiene vapore saturo e che viene mantenuto ad una prefissata temperatura; permanenza del prodotto nell’ambiente di riscaldamento per un tempo predeterminato; estrazione, mediante valvole di tipo noto, del prodotto dal detto ambiente e pelatura del prodotto mediante vuoto; caratterizzato dal fatto che: la fase di introduzione viene effettuata inserendo piccole quantità di prodotto in scompartimenti, fra di loro separati, previsti all’ interno dell’ambiente di riscaldamento; la fase di permanenza del prodotto nell’ambiente di riscaldamento viene effettuata mantenendo fra di loro separate le dette piccole quantità di prodotto; comprende almeno una fase di introduzione di fluido riscaldante, a temperatura circa uguale alla temperatura dell’ambiente, che viene effettuata singolarmente su tutte le singole piccole quantità di prodotto immediatamente prima o dopo la loro introduzione in uno degli scompartimenti previsti nell’ambiente di riscaldamento; la movimentazione delle dette piccole quantità di prodotto dalla fase di introduzione alla fase di estrazione viene effettuata mediante movimentazione dei detti scompartimenti contenenti le piccole quantità di prodotto all’interno dell’ambiente di riscaldamento.
  2. 2) Procedimento secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il fluido riscaldante introdotto negli scompartimenti è acqua surriscaldata.
  3. 3) Procedimento secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che prevede la costante eliminazione dall’ambiente di riscaldamento delle condense del fluido riscaldante e dei liquidi di riscaldamento che fuoriescono dagli scompartimenti separati, in modo da evitare la presenza di un battente di liquidi nell’ambiente di riscaldamento.
  4. 4) Procedimento secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che il prodotto rimane immerso, almeno durante una parte del suo percorso all’ intemo dell’ambiente di riscaldamento, nel fluido riscaldante introdotto negli scompartimenti.
  5. 5) Procedimento secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che: prevede più fasi di introduzione di fluido riscaldante negli scompartimenti durante il percorso del fluido all’interno della camera di riscaldamento; ciascuna delle dette fasi è preceduta da una fase di eliminazione del fluido riscaldante introdotto nella fase precedente.
  6. 6) Procedimento secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che durante la fase di permanenza del prodotto nell’ambiente di riscaldamento è prevista una fase di completo rimescolamento di ciascuna delle piccole quantità di prodotto.
  7. 7) Macchina per la pelatura di prodotti ortofrutticoli secondo il procedimento di cui alla rivendicazione 1, del tipo comprendente: un ambiente chiuso di riscaldamento (1), che contiene vapore saturo e che viene mantenuto ad una prefissata temperatura, nel quale viene introdotto, mediante una valvola di introduzione (2), di tipo noto, il prodotto che permane nell’ ambiente per un tempo predeterminato; una valvola di estrazione (3), di tipo noto, per l’estrazione del prodotto dal detto ambiente; caratterizzata dal fatto che: comprende una pluralità scompartimenti (4a, 8a, 9a) fra di loro separati, mobili all’ interno dell’ambiente in modo che almeno alcuni di essi passino periodicamente in corrispondenza della valvola di introduzione ed in modo che almeno alcuni di essi passino periodicamente in corrispondenza della valvola di estrazione, in ciascuno dei quali viene introdotta una piccole quantità di prodotto; almeno un primo iniettore (5) di fluido riscaldante, a temperatura circa uguale alla temperatura dell'ambiente, disposto a valle della valvola di introduzione, atto ad iniettare fluido riscaldante su ciascuna delle dette piccole quantità di prodotto; gli scompartimenti sono conformati in modo da mantenere fra di loro separate le piccole quantità di prodotto durante la permanenza nell’ambiente di riscaldamento.
  8. 8) Macchina secondo la rivendicazione 7 caratterizzata dal fatto che comprende: un contenitore (6), sostanzialmente cilindrico e chiuso, che definisce l’ambiente di riscaldamento, sulla cui superficie laterale esterna sono radialmente collegati la valvola di introduzione (2), uno o più ingressi di fluido riscaldante (1a), una uscita per i liquidi (1b), la valvola di estrazione (3) ed un ingresso per il vapore (1c); un primo tamburo rotante (4), disposto internamente al contenitore cilindrico (6) con asse parallelo all’asse di quest’ultimo, in una corona perimetrale del quale sono ricavati, consecutivamente l’uno all’altro e con sviluppo all’ incirca radiale, i detti scompartimenti (4a) che, a seguito della rotazione del tamburo, passano periodicamente in corrispondenza della valvola di introduzione ; un secondo tamburo rotante (8), disposto internamente al contenitore cilindrico (6) tangenzialmente al primo tamburo (4) e con asse parallelo all’asse di quest’ultimo, in una corona perimetrale del quale sono ricavati, consecutivamente l’uno all’altro e con sviluppo all’incirca radiale, degli scompartimenti (8a) che, a seguito della rotazione del tamburo, passano periodicamente in corrispondenza di una zona di tangenza con il primo tamburo e di una zona di tangenza con un terzo tamburo rotante (9), disposto internamente al contenitore cilindrico (6) tangenzialmente al secondo tamburo (8) e con asse parallelo all’asse di quest’ultimo, in una corona perimetrale del quale sono ricavati, consecutivamente l’uno all’altro e con sviluppo all’ incirca radiale, degli scompartimenti (9a) che, a seguito della rotazione del tamburo, passano periodicamente in corrispondenza della valvola di estrazione.
  9. 9) Macchina secondo la rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che i detti tamburi rotanti (4, 8, 9) hanno uguali diametro e lunghezza.
  10. 10) Macchina secondo la rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che: i detti scompartimenti (4a) e (8a) sono aperti verso l’esterno del rispettivo tamburo e sono delimitati da pareti chiuse; i detti scompartimenti (9a) sono aperti verso l’esterno del tamburo e sono delimitati da pareti forate.
  11. 11) Macchina secondo la rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che: comprende due gruppi dei detti primi iniettori (5), disposti rispettivamente a monte ed a valle della zona di introduzione del prodotto negli scompartimenti del tamburo (4); comprende due gruppi di secondi iniettori (10) di fluido riscaldante, a temperatura circa uguale alla temperatura dell'ambiente, disposti a valle della zona di tangenza fra il primo ed il secondo tamburo, atto ad iniettare fluido riscaldante in ciascuno dei detti scompartimenti (8a).
  12. 12) Macchina secondo la rivendicazione 11 caratterizzata dal fatto che il fluido riscaldante introdotto dai primi e secondi iniettori è acqua surriscaldata.
  13. 13) Macchina secondo la rivendicazione 12 caratterizzata dal fatto che: il primo ed il secondo tamburo sono circondati, nei settori circolari nei quali i rispettivi scompartimenti contengono il prodotto, da schermi protettivi, rispettivamente (4b) e (8b), che impediscono la fuoriuscita dell’ intero contenuto degli scompartimenti in un primo tratto mentre consentono unicamente la fuoriuscita di liquido dagli scompartimenti in un secondo tratto prossimo ai punti di tangenza di un tamburo con il tamburo successivo; comprende una vasca di raccolta (13), disposta sotto il primo tamburo (4) e sopra il terzo tamburo (9), conformata e disposta in modo da raccogliere i liquidi in uscita dal primo tamburo e da convogliarli verso l’uscita per i liquidi (Ib); comprende una vasca di protezione (14), disposta sotto il terzo tamburo (9), conformata e disposta in modo da impedire che i liquidi in uscita dalla vasca di raccolta (13) attraversino gli scompartimenti dei terzo tamburo; comprende uno schermo di protezione (15), disposto sul lato del terzo tamburo (9) dalla parte rivolta verso il secondo tamburo (8), conformato e disposto in modo da impedire che i liquidi in uscita dal secondo tamburo attraversino gli scompartimenti dei terzo tamburo.
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