ITMN20010037A1 - Carrello espositivo per operatori commerciali - Google Patents

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ITMN20010037A1
ITMN20010037A1 IT2001MN000037A ITMN20010037A ITMN20010037A1 IT MN20010037 A1 ITMN20010037 A1 IT MN20010037A1 IT 2001MN000037 A IT2001MN000037 A IT 2001MN000037A IT MN20010037 A ITMN20010037 A IT MN20010037A IT MN20010037 A1 ITMN20010037 A1 IT MN20010037A1
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Luca Paganini
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    • A47FSPECIAL FURNITURE, FITTINGS, OR ACCESSORIES FOR SHOPS, STOREHOUSES, BARS, RESTAURANTS OR THE LIKE; PAYING COUNTERS
    • A47F5/00Show stands, hangers, or shelves characterised by their constructional features
    • A47F5/10Adjustable or foldable or dismountable display stands
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
CARRELLO ESPOSITIVO PER OPERATORI COMMERCIALI”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un carrello espositivo per operatori commerciali, particolarmente indicato per contenere, conservare, trasportare ed esporre merce nei mercati ambulanti.
Come è noto, attuai mente, nella vendita al dettaglio per presentare al pubblico la merce in vendita, gli operatori commerciali utilizzano dei piani in legno o metallo su cui viene esposta la merce da vendere. Le struttur e citate hanno molti inconvenienti: l’operatore commerciale ogni v olta deve allestire il piano, deve sistemare la merce al suo arrivo ài mercato e riporla in scatoloni e nel camion al termine della giornata lavorativa. Inoltre, la merce di scorta rimane nel camion e non è a portata di mano.
In aggiunta a quanto sinora detto, sovente è richiesta la presenza di almeno due operatori per allestire e riporre tutta la merce con una considerevole perdita di tempo ogni volta, soprattutto se gli oggetti da maneggiare e sistemare sono molto piccoli e la ripetizione di tali operazioni comporta il logorio degli involucri e la presenza di ditate che rovinano l’aspetto estetico degli oggetti e delle confezioni.
Attualmente, per risolvere le esigenze illustrate in precedenza, esistono sul mercato dei carrelli espositivi illustrati nel brevetto per invenzione industriale n. 1287735 dello stesso Richiedente che risolvono i problemi citati in precedenza.
Infatti, i carrelli descritti nel brevetto n. 1287735 permettono di contenere la merce da vendere sempre in ordine e permanentemente esposta con la presenza di contenitori deputati a magazzino evitando completamente i tempi di allestimento e di smobilitazione dell’esposizione. In particolare, i carrelli illustrati nel brevetto citato sono sostanzialmente costituiti da un’incastellatura di sostegno che comprende un primo telaio quadrangolare il quale costituisce il perimetro di un piano di base dal quale si staccano quattro montanti verticali che impegnano un secondo telaio che realizza il perimetro di un primo piano espositivo.
Inoltre, l’incastellatura presenta quattro montanti mobili impegnati al primo telaio e vincolanti un terzo telaio che realizza il perimetro di un secondo piano espositivo. Maggiormente in dettaglio, il primo ed il secondo piano espositivo sono in polivinilcloruro che risulta anche facilmente lavabile e, quando il carrello è in condizione operativa, creano piano espositivo unico e pratico per esporre la merce mentre sul ano di base sono alloggiati uno o più cassonimagazzino scorrevoli per contenere la merce di scorta a disposizione dell’operatore commerciale .
Il carrello è previsto per passare da una condizione di riposo, vale a dire chiuso, quando viene trasportato, con il secondo piano espositivo sovrapposto al primo piano, ad una condizione operativa vale a dire aperto con il primo ed il secondo piano fra loro affiancati che creano un unico piano orizzontale.
Il secondo piano, in condizione operativa, viene sostenuto da due elementi di sostegno che formano due gambe e ne impediscono il ribaltamento e dall’appoggio del montante mobile contro un elemento di fermo presente sull’incastellatura di sostegno.
Il carrello appena citato pur risolvendo i problemi della tecnica nota precedentemente illustrata ha fatto emergere altri problemi tecnici. Un primo problema deriva dal fatto che i carrelli illustrati nel brevetto sono indicati per contenere oggetti di diverso tipo ma non adatti a contenere, ad esempio, generi alimentari. Infatti, per la corretta conservazione di generi alimentari sono necessari dei contenitori chiusi per evitare il contatto con il pubblico, gli insetti, la polvere ed altro che li deteriorerebbe oltre al fatto che richiedono delle particolari temperature per la loro corretta conservazione.
Un altro problema riscontrato nella vendita di generi alimentari nei mercati ambulanti deriva dal fatto che i furgoni attualmente utilizzati sono appositamente realizzati per il trasporto e la conservazione dei generi alimentari ma tali allestimenti comportano dei costi considerevoli .
Un altro problema riscontrato emerge dal fatto che, a volte, gli oggetti contenuti sono pesanti per cui l <'>operatore commerciale deve compiere un certo sforzo fisico per portare in condizione operativa il carrello vale a dire quando deve far ruotare il secondo piano espositivo facendo scendere il terzo telaio sino a che i due elementi di sostegno toccano il suolo ed i due piani risultano affiancati.
Inoltre, i carrelli attualmente presentano un<’>altezza tale da non essere conformi alle normative che richiedono un’altezza massima pari a 100 cm per la vendita di generi alimentari.
Infine, i carrelli in oggetto, pur permettendo una buona esposizione della merce da vendere non consentono una buona disposizione, ad esempio, per le scarpe che necessitano di un piano inclinato per la loro ottimale presentazione al pubblico.
Scopo della presente invenzione è sostanzialmente quello di risolvere i problemi della tecnica nota superando le sopra descritte difficoltà mediante un carrello espositivo per operatori commerciali, in grado di contenere, conservare ed esporre la merce da vendere in modo permanente.
Un secondo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo in grado di contenere generi alimentari mantenendoli alle temperature previste per la loro corretta conservazione sia durante il periodo espositivo che il trasporto.
Un terzo scopo del a presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo che presenti, incorporata nella struttura, una zona refrigerata per la conservazione di alimenti,
Un altro scopo del la presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo di agevole utilizzo, semplice manovrabilità e notevole capacità contenitiva ed in grado di offrire una grande facilità di impiego, una pratica e veloce apertura e chiusura e di non richiedere particolare fatica per allestimento.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo in grado di non richiedere sforzi fisici per la sua apertura e chiusura ma solo di essere eventualmente accompagnato dall’operatore nella sua movimentazione.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo in grado di presentare una notevole superficie espositiva.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un carrello espositivo di semplice realizzazione e di buona funzionalità.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un carrello espositivo per operatori commerciali, come di seguito rivendicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di un carrello espositivo per operatori commerciali, secondo la presente invenzione, fatta qui di seguii c on riferimento agl uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostri , in modo schematico ed in vista frontale un carrello espositivo oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 most ra il carrello di figura 1 in vista laterale in condizione di
la figura 3 mostra una vista laterale del carrello in condizione di semi-apertura;
la figura 4 mostfa sempre in vista laterale il carrello di figura 1 in condizione di apertura;
la figura 5 mostra in vista laterale una variante del carrello secondo la presente invenzione in condizione di chiusura;
le figure 6 e 7 mostrano il carrello di figura 5 in due diverse posizioni durante l’apertura;
la figura 8 mostra il carrello di figura 5 in condizione operativa; la figura 9 mostra in vista prospettica anteriore un altro carrello in oggetto in condizione di chiusura;
la figura 10 mostra in vista prospettica anteriore il carrello di figura 9 in posizione aperta;
la figura 11 mostra in vista prospettica posteriore il carrello di figura 9 in condizione di chiusura;
la figura 12 mostra in vista prospettica il carrello di figura 10 in posizione aperta;
la figura 13 mostra il carrello di figura 9 in posizione semiaperta;
- la figura 14 mostra in vista laterale un’altra variante del carrello secondo la presente invenzione in condizione di chiusura;
- la figura 15 mostra in vista laterale il carrello di figura 14 in condizione operativa.
Con riferimento alle figure citate con 1 è stato complessivamente indicato un carrello espositivo per operatori commerciali, secondo la presente invenzione.
Il carrello 1 è composto da una struttura 2, realizzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile fra loro uniti mediante giunti in alluminio fuso e sostanzialmente composta da un telaio di base 2a dal quale si staccano una pluralità di montanti 2b inamovibili e verticalmente disposti alle cui estremità superiori è presente un secondo telaio 2c che costituisce un piano superiore del carrello 1. Inoltre, la struttura 2 presenta una prima coppia di traversi 3a posti a circa un terzo dell’altezza dei montanti 2b ed una seconda coppia di traversi 3b posta superiormente alla prima coppia ed ad una prestabilita distanza dal secondo telaio 2c la cui funzione sarà illustrata in seguito. Inoltre, la struttura 2 fra le due coppie di traversi 3a e 3b presenta un terzo telaio 2d.
In particolare, al telaio di base 2a è impegnata una coppia di guide lineari 5 che rendono il telaio telescopico. Al telaio 2a, nella porzione telescopica, sono fissate due ruote stabilizzatrici 6 mentre altre due ruote 6a sono vincolate al telaio nella porzione fissa, come mostrato nelle figure 3 e 4.
Inoltre, il telaio i base 2a è previsto per ospitare almeno un cassone-magazzino inferiore 7.
In accordo con la presente forma di realizzazione, il carrello 1 è provvisto di almeno un secondo cassone-magazzino 8 atto a scorrere su guide 9 impegnate al terzo telaio 2d e posto superiormente al cassone-magazzino
In aggiunta a quanto sinora descritto, la struttura 2 comprende, su ciascun lato, una coppia di bielle 10 previste per la movimentazione del cassone-magazzino inferiore 7. Ciascuna coppia di bielle 10 è composta da una prima biella 10a impegnata con un’estremità al secondo telaio 2c e con l’altra estremità al bordo superiore del cassone-magazzino 7 e da una seconda biella 10b impegnata rispettivamente con un’estremità al secondo traverso 3b e con l’altra estremità in un punto prestabilito della parete laterale del cassonemagazzino 7. In particolare, a ciascuna seconda biella 10b, sostanzialmente in corrispondenza della mezzeria della stessa, è vincolata un’estremità di un elemento attuatore 1 1 la cui altra estremità è invece fissata al primo traverso 3a. L’elemento attuatore 11 è costituito da molle a gas o da attuatori elettrici, pneumatici o idraulici.
Il carrello appena illustrato è predisposto ad operare da una condizione di ripo so in cui è chiuso ovvero con il cassonemagazzino posto all’interno della struttura 2 e con il cassonemagazzino i posto superiormente e parallelamente al precedente, come mostrato in fi gura 2, ad una condizione operativa in cui il cassone-magazzino 7 risulta esterno alla struttura 2 ed affiancato al cassone-magazzino 8, come mostrato in figura 4.
Per passare dalla condizione di riposo a quella operativa, è sufficiente che l’utilizzatore del carrello faccia leggermente scorrere il cassone-magazzino 8 verso l’esterno dalla parte posteriore del carrello, poi estragga il cassone-magazzino 7 facendolo scorrere sulle guide laterali 5 e lo accompagni nella sua salita verso l’alto realizzata dagli elementi attuatori 11, come mostrato in figura 3.
Maggiormente in dettaglio, il cassone-magazzino 8 viene spostato per poter creare lo spazio sufficiente affinché il cassone-magazzino 7 possa muoversi verso l’alto nella sua rotazione dalla posizione di riposo a quella in cui i due cassoni-magazzino risultano fra loro affiancati. Inoltre, quando il cassone-magazzino 7 viene estratto, le guide laterali 5 fuoriescono dal telaio di base 2a facendo spostare anche le due ruote stabilizzatrici 6 in modo che il carrello sia stabile e non corra il rischio di rovesciarsi per il peso degli oggetti presenti nel cassone-magazzino inferiore.
Maggiormente in dettaglio, quando il cassone-magazzino inferiore viene movimentato verso l’esterno incontra una coppia di riscontri Sa posti sul telaio di base 2a che consentono al telaio stesso di muoversi telescopicamente ed allargarsi. A questo punto, il cassonemagazzino 7 risale su azione degli elementi attuatori che fanno compiere a ciascuna coppia di bielle 10 una rotazione tale da farle passare da una posizione verticale a riposo ad una orizzontale quando operative, come mostrato in figura 4.
In accordo con la presente invenzione e come mostrato nelle figure da 5 a 8, una divers a forma di realizzazione del carrello in oggetto presenta la strutturi 2 con un telaio di base 2a dal quale si staccano montanti verticali 2b che impegnano un secondo telaio 2c e fra il telaio di base 2a ed il secondo telaio 2c è presente un terzo telaio 2d. Al telaio di base 2a è impegnata una coppia di guide lineari S che rendono il telaip di base telescopico. Analogamente al carrello precedente, la struttura è dotata di una coppia di ruote stabilizzatrici 6 e da altre due ruote 6a.
La struttura 2 del carrello in oggetto prevede la presenza di una coppia di guide laterali 50 poste sostanzialmente leggermente al di sotto del terzo telaio 2d e previste per far scorrere un cassonemagazzino inferiore 7 verso l’esterno dalla parte frontale sino a raddoppiare la profondità. Il cassone-magazzino inferiore 7 è predisposto a salire sino a raggiungere il livello a cui si trova un cassone-magazzino superiore 8 come mostrato in figura 8. Il cassone-magazzino 7 sale manualmente o con l’aiuto di elementi attuatori 11 attraverso due coppie di leve 10 poste lateralmente. In particolare, le leve 10a e 10b di ciascuna coppia di leve 10 sono poste fra loro parallelamente e presentano rispettivamente un’estremità girevol mente impegnata alle guide laterali 50 e l’altra estremità impegna a al cassone-magazzino 7 in un punto predeterminato. Come mostrato nelle figure 5, 6, 7 e 8, ciascun coppia di leve 10 è predisposta ad operare da una posizione di riposo in cui le leve risultano verticali (figura 5) ad una posizione operativa in cui risultano ruotate di oltre 180° sino a quasi a 190° (figura 8).
In aggiunta a quanto sinora descritto, il cassone-magazzino 7 è dotato di una maniglia 7a per un’agevole presa e movimentazione del cassone medesimo.
Il carrello in oggetto, come anticipato, è provvisto di elementi attuatori 1 1 che aiutano la movimentazione del cassone-magazzino 7 sia in fase di apertura che di chiusura per limitare considerevolmente lo sforzo che l’operatore commerciale deve compiere quando il cassone-magazzino è pieno e può facilmente raggiungere un peso di 40-50 kg.
Gli elementi attuatori sono allocati sul telaio di base 2a nella porzione telescopica come chiaramente mostrato nelle figure 7 e 8. In accordo con la presente forma di realizzazione, il carrello 1 è dotato di un cassetto-magazzino (non illustrato nelle figure) posto inferiormente ai due cassoni-magazzino 7 e 8 illustrati in precedenza quando questi ultimi hanno un’altezza inferiore a quella illustrata che consente di avere uno spazio residuo per alloggiare inferiormente il cassetto-magazzino.
Il carrello appena illustrato è predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso (figura 5) ad una condizione operativa in cui il cassone-magazzino 7 è posto esternamente alla struttura 2 ed affiancato al cassone-magazzino 8 (figura 8).
Per passare dalla condizione di riposo a quella operativa, l’operatore commerciale non deve far altro che far scorrere sulle guide lineari 50 il càssone-magazzino 7 estraendolo ed allargando il telaio di base in modo da rendere il carrello stabile ed accompagnare il cassone nella sua salita verso l’alto realizzata dagli elementi attuatori 11 , come mostrato in figura 6.
Durante la movimentazione del cassone-magazzino 7, ciascuna coppia di leve 10 compie una rotazione passando dalla posizione verticale ad una ruotata di oltre 180° circa come mostrano le figure 7 e 8.
Un’altra forma di realizzazione del carrello espositivo in oggetto è relativa ad un carrello refrigerato per il trasporto e la conservazione di generi alimentari che richiedono temperature vicine allo zero, come mostrato nelle figure da 9 a 13.
Nella presente form,a di realizzazione, la struttura 2 comprende un telaio di base 2a chi; costituisce il perimetro di un piano di base dal quale si staccano quattro montanti verticali 2b inamovibili alla cui estremità superiore è impegnato un secondo telaio 2c previsto per realizzare il perimetro di un primo piano espositivo. Inoltre, la struttura 2 è provvista di quattro montanti mobili 2e girevolmente impegnati, ad una loro estremità, ad un terzo telaio 2d che costituisce il perimetro di un secondo piano espositivo.
In accordo con il presente trovato, il terzo telaio 2d presenta almeno due elementi di sostegno 2f atti a costituire un appoggio a terra al telaio stesso quando il carrello si trova in posizione di apertura per evitare il ribaltamento.
Secondo la presente forma di realizzazione, la struttura 2 è realizzata mediante una pluralità di profilati in alluminio anodizzato o acciaio inossidabile aventi sezione preferibilmente quadrangolare fra loro uniti mediante giunti in alluminio fuso.
In particolare, il primo piano espositivo è composto da un primo contenitore 15 scorrevole su guide 150 ed avente una configurazione parallelepipeda in cui un lato è aperto in quanto manca la sponda interna ed il piano di copertura è parziale corrispondente a poco più della metà dell’intera superficie e costituisce un piano di lavoro 15a per l’operatore commerciale.
Similmente, il secondo piano espositivo è composto da un secondo contenitore 16 scorrevole su guide 160 ed avente una configurazione parallelepipeda in cui un lato è aperto mancando la sponda interna ed il piano di copertura è assente.
Maggiormente in dettaglio, il primo ed il secondo contenitore non hanno la sponda interna in modo tale da poter ottenere un unico piano di contenimento una volta che il carrello è in condizione operativa vale a dire con i due piani espositivi posti affiancati creando un unico piano.
In aggiunta a quanto sinora descritto, il primo 15 ed il secondo 16 contenitore sono realizzati in materiale metallico e presentano tutte le pareti coibentate per mantenere la temperatura all’ i
piano espositivo. In alternativa al materiale metallico, i contenitori 15 e 16 sono realizzati in vetroresina ricoperta di gelcoat idoneo per alimenti per ridurre il peso complessivo del carrello.
In particolare, il primo ed il secondo contenitore presentano, ciascuno nel lato predisposto ad andare in contatto con il corrispondente, un elemento di isolamento 17 costituito da una guarnizione per evitare dispersioni di freddo ed il formarsi di condensa. Per unire le sponde fra loro sono presenti mezzi di aggancio 18 costituiti da un anello 18a da una parte che si impegna in un gancio 18b ad uncino posto sull’altra sponda.
Come evidenziato in figura 12, il carrello in oggetto, a copertura del piano espositivo, prevede una copertura 19 in materiale trasparente quale lexan o plexiglass avente una configurazione sostanzialmente trapezoidale composta da una prima porzione 19a che si impegna alla sponda esterna 16a del secondo contenitore 16 ed una seconda porzione 19b rettangolare che si stacca dalla prima porzione e che risulta parallela al piano di fondo del secondo contenitore. La copertura 19 comprende, anche, una terza porzione di copertura 19c che chiude il piano espositivo ed è impegnata con un lato al piano di lavoro 15a e con l’altro alla seconda porzione 19b. La terza porzione 19c è composta da due ante scorrevoli su guide 20 che servono all’operatore commerciale per accedere al piano espositivo. Infine, la copertura 19 comprende una coppia di porzioni laterali 19d previste per chiudere lateralmente la copertura 19.
Maggiormente in dettaglio, le sponde laterali 15b e 16b del primo e del secondo contenitore sono dotate superiormente di una guida ad U rispettivamente 20a e 20b per accogliere la porzione laterale 19d di copertura. Inoltre, la sponda esterna 16a del secondo contenitore presenta una pluralità di cerniere 21 per impegnare la prima porzione 19a alla sponda stessa.
In accordo con la presente forma di realizzazione, ma diversamente da quanto descritto in precedenza, il secondo contenitore 16 presenta la sponda esterna 16a più bassa rispetto all’altezza delle sponde laterali e la prima porzione 19a di copertura presenta una porzione supplementare che chiude la parte di sponda mancante. Il carrello espositivo prevede la presenza di un cassone-magazzino 22 anch’esso refrigerato, allocato sul telaio di base 2a e predisposto a scorrere su guide per essere facilmente ed agevolmente estratto. Il cassone-magazzino 22 è provvisto di un coperchio 22a.
Inoltre, sul telaio di base 2a vi è la presenza di un secondo cassonemagazzino per riporre oggetti di vario tipo, imballaggi ed altro che possono servire all’operatore commerciale o in alternativa al cassone vi è uno spazio 23 vuoto per riporre sempre oggetti o attrezzature.
In accordo con la presente forma di realizzazione, la refrigerazione all’interno del piano espositivo e del cassone-magazzino è ottenuta mediante almeno due elementi refrigeranti di tipo sostanzialmente noto. Gli elementi refrigeranti utilizzati vengono tenuti in ambiente frigorifero per 15-16 ore e poi vengono inseriti uno nel cassonemagazzino ed almeno uno ma preferibilmente due nel piano espositivo.
In aggiunta a quanto sinora detto, la refrigerazione può essere realizzata anche mediante un sistema frigorifero tradizionale o elettrico o a gas.
In accordo con la presente invenzione, il carrello è provvisto di una coppia di elementi attuatori 11 ciascuno dei quali presenta un’estremità posta su un montante mobile 2e in corrispondenza del terzo telaio 2d e l’altra estremità sull’altro montante mobile quasi in corrispondenza del secondo telaio 2c.
Inoltre, la struttura 2 è dotata di mezzi di fermo 18c previsti per bloccare lo scorrimento dei contenitori 15 e 16 sia in condizione di chiusura che di apertura. Infine, la struttura 2 è provvista di un nottolino di bloccaggio 24 predisposto a fermare il secondo contenitore in posizione di riposo.
Naturalmente, anche questo carrello è dotato di ruote 6 atte ad agevolare gli spostamenti del carrello stesso.
Il carrello refrigerato, appena illustrato, è anch’esso predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso ovvero con il secondo contenitore sovrapposto al primo ed i montanti mobili 2e in posizione verticale, come mostrato in figura 9 ad una condizione operativa in cui il primo ed il secondo contenitore sono tra loro affiancati formando un unico piano espositivo e contenitivo, come mostrato in figura 10.
Per passare dalla condizione di riposo a quella operativa, è sufficiente che l’utilizzatore del carrello faccia scorrere verso l’esterno il primo contenitore 15 dalla parte posteriore del carrello, poi faccia compiere una rotazione di circa 90° al secondo contenitore 16 e, mentre ruota, il secondo contenitore scende sino a raggiungere l’altezza del primo contenitore. Per ottenere tale movimentazione è sufficiente accompagnare manualmente la rotazione dei montanti mobili sino a quando i due elementi di sostegno 2f non toccano il suolo e tale movimentazione è aiutata dagli elementi attuatori 1 1 in modo da ridurre quasi completamente lo sforzo dell’operatore.
Maggiormente in dettaglio, il primo contenitore 15 viene spostato per poter creare lo spazio sufficiente affinché il secondo contenitore 16 possa muoversi verso l’esterno e verso il basso nella sua rotazione dalla posizione di riposo a quella in cui i due contenitori risultano fra loro allo stesso livello. Quando i due contenitori sono allo stesso livello per ottenere un unico piano espositivo, è sufficiente che l’operatore faccia scorrere i due contenitori uno verso l’altro sino a portarli in reciproco contatto facendo aderire fra loro gli elementi di isolamento 17 e serrando i mezzi di aggancio 18 oltre ad intervenire sui mezzi di fermo 18c previsti per impedire lo scorrimento dei contenitori e mantenerli nella posizione prevista per ottenere un unico contenitore. Una volta sistemato il piano espositivo, non resta che da inserire nelle guide ad U 20a e 20b le due porzioni laterali 19d che costituiscono le pareti laterali della copertura 19 e far ruotare la prima 19a e la seconda 19b porzione della copertura sino ad entrare in contatto con le porzioni laterali ed inserire le due antine scorrevoli 19c. In dettaglio, le porzioni 19a e 19b sono girevolmente impegnate alla sponda esterna del secondo contenitore in quanto, una volta montate, quando l’operatore commerciale deve portare il carrello in posizione di chiusura, è sufficiente, dopo aver tolto le porzioni laterali, che faccia ruotare le porzioni 19a e 19b verso l’interno del contenitore creando così una copertura per gli alimenti contenuti, come mostrato in figura 13. Un’altra forma di realizzazione del carrello espositivo secondo la presente invenzione è particolarmente indicata per l’esposizione di scarpe come chiaramente illustrato nelle figure 14 e 15.
Il carrello 1 è anch’esso composto da una struttura 2, realizzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile e sostanzialmente composta da un telaio di base 2a dal quale si staccano una pluralità di montanti 2b inamovibili e verticalmente disposti. In prossimità dell’estremità superiore dei montanti 2b è impegnato un secondo telaio 2c che costituisce il piano superiore del carrello 1.
Inoltre, la struttura 2 presenta un terzo telaio 2d posto inferiormente ad una prestabilita distanza dal secondo telaio 2c. In particolare, il secondo telaio 2c è previsto per ospitare una prima coppia di piani espositivi estraibili previsti per fuoriuscire lateralmente alla struttura mentre il terzo telaio 2d è previsto per ospitare una seconda coppia di piani espositivi previsti per fuoriuscire uno dalla parte anteriore e l’altro dalla parte posteriore della struttura del carrello.
La struttura 2 presenta, altresì, una prima coppia di traversi 3a posta superiormente ad una prestabilita distanza dal secondo telaio 2c e parallelamente al telaio stesso ed una seconda coppia di traversi 3b posta superiormente alla prima coppia e posta in modo tale da realizzare con il traverso 3a un elemento sostanzialmente triangolare, come mostrato in figura 14.
Il carrello in oggetto comprende, altresì, una pluralità di piani espositivi (30a, 30b, 40a e 40b). Maggiormente in dettaglio, i primi piani 30a e 30b sono rispettivamente allocati uno nella parte anteriore del carrello mentre l’altro nella parte posteriore e sono fra loro disposti simmetricamente rispetto alla mezzeria longitudinale del carrello. Il primo piano 30a è impegnato alla struttura 2 mediante una coppia di leve 10 in cui ciascuna leva presenta un’estremità girevolmente impegnata al traverso 3a e l’altra estremità al piano in un punto ben determinato. La coppia di leve presenta le estremità vincolate al piano leggermente divaricate rispetto a quelle impegnate al traverso 3a. Similmente per il piano 30b.
I secondi piani 40a e 40b sono rispettivamente allocati uno nella parte anteriore del carrello mentre l’altro nella parte posteriore e sono anch’essi disposti simmetricamente rispetto alla mezzeria longitudinale del carrello. Il secondo piano 40a è impegnato alla struttura 2 mediante una coppia di elementi angolari 100 in cui ciascun elemento presenta un’estremità girevolmente impegnata al traverso 3b e l’altra estremità con la relativa porzione 100a in appoggio sotto al secondo piano 40a quando è in posizione di chiusura, come mostrato in figura 14. Inoltre, il secondo piano 40a è girevolmente impegnato ad un traverso longitudinale 3c che collega i due traversi 3b. Similmente, per il secondo piano 40b.
In aggiunta a quanto sinora descritto, i piani 30a, 30b, 40a e 40b presentano bordi ripiegati ortogonalmente per evitare che le scarpe possano scivolare quando il carrello è in condizione operativa. Inoltre, tutti i piani sono realizzati in materiale trasparente quale lexan o plexiglass.
Naturalmente, anche questo carrello è dotato di ruote 6 per una sua agevole movimentazione.
Il carrello è anch’esso predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso, come mostrato in figura 14, ed i primi piani 30a e 30b sono paralleli al telaio di base 2a e risultano fra loro affiancati e vincolati da un elemento di fermo che impegna reciprocamente i due piani mentre i secondi piani 40a e 40b sono anch’essi fra loro affiancati e risultano posti superiormente e parallelamente rispettivamente ai piani 30a e 30b ad una condizione operativa in cui i piani 30a, 30b, 40a e 40b risultano inclinati come il traverso 3b, come mostrato in figura 15, e gli altri piani espositivi fuoriescono lateralmente , anteriormente e posteriormente.
Per passare dalla condizione di riposo a quella operativa, è sufficiente che l’operatore commerciale faccia ruotare verso l’esterno del carrello i piani 30a e 30b che assumeranno la posizione operativa a seguito della rotazione eseguita dalle leve 10, poi faccia ruotare i piani 40a e 40b facendo in modo che l’elemento angolare 100 ruoti e vada a cadere lasciando ruotare il piano impegnato al traverso 3c, come in figura 15. A questo punto, all’operatore non resta che estrarre i piani espositivi laterali posti sul telaio 2c e quelli anteriore e posteriore posti sul terzo telaio 2d. Il telaio di base 2a è utilizzato come magazzino per riporre tutte le scatole delle scarpe esposte.
Dopo quanto descritto in senso prevalentemente strutturale, il funzionamento del trovato in oggetto risulta il seguente.
Quando un operatore commerciale utilizza il carrello sul luogo di vendita non deve far altro che, dopo aver scaricato il carrello dal camion utilizzato per il trasporto, mediante due guide che permettono di far scendere agevolmente al suolo il carrello, portarlo dalla condizione di riposo a quella operativa ed iniziare la vendita dei prodotti. Analogamente, a fine giornata lavorativa, l’operatore commerciale non deve far altro che compiere tutte le operazioni descritte in precedenza riportando il carrello in posizione di chiusura e ricaricarlo sul camion.
Il presente trovato raggiunge cosi gli scopi proposti.
Infatti i carrelli espositivi illustrati presentano una struttura dalle dimensioni contenute che può essere agevolmente caricato non solo su di un camion o furgone come comunemente viene fatto dagli operatori commerciali italiani ma può essere caricato anche in vetture quali station vagon o altri veicoli più piccoli come è consuetudine fare nei paesi d’oltralpe.
Inoltre, il carrello consente all’operatore di portarlo in condizione operativa senza compiere sforzi fisici per sollevarlo durante l’apertura o abbassarlo nel richiuderlo o viceversa.
Il carrello espositivo refrigerato in oggetto è in grado di funzionare in modo autonomo senza la necessità di collegamenti con la rete elettrica e senza la presenza di pericolose bombole di gas. Inoltre, il carrello refrigerato consente di contenere considerevolmente i costi dal momento che non è più necessario predisporre l’allestimento di un apposito furgone come avveniva nella tecnica nota. In aggiunta, con il carrello refrigerato si è riscontrato che il rapporto con il pubblico è decisamente migliore dal momento che la vendita viene effettuata allo stesso livello fra operatore commerciale e pubblico e non più dall’alto di un furgone con conseguente miglioramento dei rapporti umani che si traducono in maggiori vendite anche per il fatto che il consumatore ha la possibilità di visionare i prodotti in vendita cosa non sempre possibile con i furgoni.
Vantaggiosamente, il carrello porta scarpe consente una considerevole esposizione di scarpe che rimane sempre pronta senza la necessità di doverle riporre ogni volta come accade attualmente e senza l’inestetica presenza di tutte le scatole a volte accatastate in modo disordinato per il poco tempo a disposizione in sede di allestimento dell’esposizione.
In aggiunta, i carrelli secondo il presente trovato consentono un agevole utilizzo ed una buona manovrabilità oltre a presentare una grande facilità d’impiego.
Un ulteriore vantaggio apportato dal trovato in oggetto deriva dal fatto che i carrelli presentano una pratica e veloce apertura e chiusura.
Non ultimo vantaggio è dovuto al fatto che i carrelli espositivi in oggetto risultano di semplice realizzazione e di buona funzionalità.
Naturalmente, al presente trovato possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che lo caratterizza.

Claims (33)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Carrello espositivo per operatori commerciali del tipo comprendente una struttura (2), realizzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile con giunti in alluminio fuso e sostanzialmente composta da un telaio di base (2a) dal quale si staccano una pluralità di montanti (2b) ai quali è vincolato un secondo telaio (2c) che costituisce un piano superiore, da una prima coppia di traversi (3a) ed una seconda coppia di traversi (3b) posta superiormente alla prima e da un terzo telaio (2d) posto fra le due coppie di traversi, caratterizzato dal fatto che presenta: - il telaio di base (2a) di tipo telescopico, dotato di una coppia di guide lineari (5) che accolgono almeno un cassone-magazzino (7), - la struttura (2) dotata di almeno un secondo cassone-magazzino (8) posto superiormente al cassone-magazzino (7) ed atto a scorrere su guide (9) che sono impegnate al terzo telaio (2d), - la struttura (2) comprendente, su ciascun lato, una coppia di bielle (10) previste per la movimentazione del cassone-magazzino (7), ciascuna coppia di bielle (10) coadiuvata da almeno un elemento attuatore (11), detto carrello essendo predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso con il cassone-magazzino (7) posto al'interno della struttura (2) e con il cassone-magazzino (8) posto superiormente e parallelamente ad una condizione operativa in cui il cassone-magazzino (7) risulta esterno alla struttura (2) ed affiancato al cassone-magazzino (8).
  2. 2) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che ciascuna coppia di bielle (10) presenta una prima biella (IOa) impegnata con un’estremità al secondo telaio (2c) e con l’altra estremità al bordo superiore del cassone-magazzino (7) ed una seconda biella (10b) impegnata rispettivamente con un’estremità al secondo traverso (3b) e con l’altra estremità in un punto prestabilito della parete laterale del cassone-magazzino (7), detta coppia di bielle essendo predisposta a compiere una rotazione tale da farle passare da una posizione verticale a riposo ad una orizzontale quando operative .
  3. 3) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che a ciascuna seconda biella (10b), sostanzialmente in corrispondenza della mezzeria della stessa, è vincolata un’estremità dall’elemento attuatore (11) la cui altra estremità è fissata al primo traverso (3a).
  4. 4) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento attuatore (11) è costituito da molle a gas o da attuatori elettrici, pneumatici o idraulici.
  5. 5) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che al telaio (2a), nella porzione telescopica, sono impegnate due ruote stabilizzatrici (6) mentre altre due ruote (6a) sono vincolate al telaio nella porzione fissa.
  6. 6) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sul telaio di base (2a) è presente una coppia di riscontri (5a) che consentono al telaio stesso di muoversi quando viene movimentato il cassone-magazzino (7).
  7. 7) Carrello espositivo per operatori commerciali del tipo comprendente una struttura (2), realizzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile con giunti in alluminio fuso e sostanzialmente composta da un telaio di base (2a) dal quale si staccano una pluralità di montanti (2b) ai quali è vincolato un secondo telaio (2c) che costituisce un piano superiore e da un terzo telaio (2d) posto fra il telaio di base ed il secondo telaio, caratterizzato dal fatto che presenta: una coppia di guide lineari (5) che rendono il telaio telescopico e sono impegnate al telaio di base (2a), la struttura (2) che prevede una coppia di guide laterali (50) poste al di sotto del terzo telaio (2d) e previste per far scorrere un cassone-magazzino (7) verso l’esterno dalla parte frontale sino a raddoppiare la profondità, la struttura (2) dotata di almeno un secondo cassonemagazzino (8) posto superiormente al cassone-magazzino (7), la struttura (2) comprendente, su ciascun lato, una coppia di leve (10) previste per la movimentazione del cassone-magazzino (7) in cui ciascuna coppia di leve (10) è coadiuvata da almeno un elemento attuatore (11), detto carrello essendo predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso con il cassone-magazzino (7) posto all’interno della struttura (2) e con il cassone-magazzino (8) posto superiormente e parallelamente ad una condizione operativa in cui il cassone-magazzino (7) è posto esternamente alla struttura (2) ed affiancato al cassone-magazzino (8) a seguito di una rotazione verso l’alto.
  8. 8) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ciascuna coppia di leve (10) presenta una prima leva (10a) ed una seconda leva (10b) fra loro poste parallelamente e presentanti rispettivamente un’estremità girevolmente impegnata alle guide lineari (50) e l’altra estremità impegnata al cassonemagazzino (7), detta coppia di leve essendo predisposta ad operare da una posizione di riposo in cui le leve risultano verticali ad una posizione operativa in cui risultano ruotate di oltre 180°.
  9. 9) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto cassone-magazzino (7) è provvisto di una maniglia (7a) per un’agevole presa e movimentazione dello stesso.
  10. 10) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti elementi attuatori (11) sono allocati sul telaio di base (2a) nella porzione telescopica.
  11. 11) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che comprende un cassetto-magazzino posto inferiormente ai due cassoni-magazzino (7 e 8).
  12. 12) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che al telaio (2a), nella porzione telescopica, sono impegnate due ruote stabilizzatrici (6) mentre altre due ruote (6 sono vincolate al telaio nella porzione fissa.
  13. 13) Carrello espositivo del tipo comprendente una struttura (2), realizzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile e sostanzialmente composta da un telaio di base (2a) dal quale si staccano una pluralità di montanti (2b) ai quali è vincolato un secondo telaio (2c) che costituisce un primo piano espositivo e da un terzo telaio (2d) posto fra il telaio di base ed il secondo telaio, caratterizzato dal fatto che presenta: - la struttura (2) provvista di quattro montanti mobili (2e) girevolmente impegnati al telaio di base ed al terzo telaio che costituisce un secondo piano espositivo, il terzo telaio (2d) provvisto di almeno due elementi di sostegno (2f) atti a costituire un appoggio al suolo al telaio stesso, il primo piano espositivo composto da un primo contenitore (15) avente una configurazione parallelepipeda in cui un lato è aperto mancando la sponda interna ed avente una parziale copertura che costituisce un piano di lavoro (15a) per un operatore commerciale, detto contenitore essendo scorrevole su guide, il secondo piano espositivo composto da un secondo contenitore (16) avente una configurazione parallelepipeda in cui un lato è aperto mancando la sponda interna, detto contenitore essendo scorrevole su guide; - il primo ed il secondo contenitore predisposti a realizzare un unico piano di contenimento quando i due contenitori sono posti affiancati in condizione operativa, ima copertura (19) del piano espositivo realizzata in materiale trasparente quale lexan o plexiglass avente una configurazione sostanzialmente trapezoidale composta da una prima porzione (19a) che si impegna alla spon esterna (16a) del secondo contenitore (16), una seconda porzione (19b) rettangolare che si stacca dalla prima porzione e che risulta parallela al piano di fondo del secondo contenitore, una terza porzione di copertura (19c) che chiude il piano espositivo ed è impegnata con un lato al piano di lavoro (15a) e con l’altro alla seconda porzione (19b) ed una coppia di porzioni laterali (19d) previste per chiudere lateralmente la copertura 19, un cassone-magazzino (22) allocato sul telaio di base (2a) il quale è predisposto a scorrere su guide per essere agevolmente estratto, detto cassone-magazzino (22) essendo provvisto di un coperchio (22a), il primo contenitore (15), il secondo contenitore (16) ed il cassone-magazzino (22) refrigerati, detto carrello essendo predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso con il secondo contenitore (16) sovrapposto al primo contenitore (15) ed i montanti mobili (2e) in posizione verticale ad una condizione operativa in cui il primo ed il secondo contenitore sono tra loro affiancati formando un unico piano espositivo e contenitivo a seguito di una rotazione del secondo contenitore verso il basso.
  14. 14) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la terza porzione (19c) è composta da due ante scorrevoli su guide (20) che servono all’operatore commerciale per accedere al piano espositivo.
  15. 15) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo contenitore presentano le rispettive sponde laterali (15b e 16b) dotate superiormente di una guida ad U, rispettivamente (20a e 20b), per accogliere la porzione laterale (19d) di copertura.
  16. 16) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che sul telaio di base (2a) vi è la presenza di un secondo cassone-magazzino per riporre oggetti di vario tipo, imballaggi ed altro che possano servire all’operatore commerciale o in alternativa al cassone vi è uno spazio (23) vuoto per riporre sempre oggetti o attrezzature.
  17. 17) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo contenitore presentano sul lato aperto un elemento di isolamento (17) costituito da una guarnizione.
  18. 18) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo contenitore sono dotati di mezzi di aggancio (18) per unire fra loro le sponde previste per entrare in reciproco contatto per formare un unico piano espositivo.
  19. 19) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aggancio (18) comprendono un anello (18a) su di una sponda che si impegna in un gancio (18b) ad uncino posto sull’altra sponda.
  20. 20) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il primo (15) ed il secondo (16) contenitore sono realizzati in materiale metallico e presentano tutte le pareti coibentate per mantenere la temperatura all’interno del piano espositivo.
  21. 21) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il primo (15) ed il secondo (16) contenitore sono realizzati in vetroresina ricoperta di gelcoat.
  22. 22) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la refrigerazione del primo (15) e del secondo (16) contenitore e del cassone-magazzino (22) è ottenuta mediante almeno due elementi refrigeranti di tipo sostanzialmente noto inseriti uno nel cassone-magazzino (22) ed almeno uno ma preferibilmente due nel piano espositivo ottenuto dall’unione del primo (15) e del secondo (16) contenitore.
  23. 23) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che è provvisto di una coppia di elementi attuatori (11) ciascuno dei quali presenta un’estremità posta su un montante mobile (2e) in corrispondenza del terzo telaio (2d) e l’altra estremità sull’altro montante mobile quasi in corrispondenza del secondo telaio (2c).
  24. 24) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la struttura (2) presenta mezzi di fermo (18c) previsti per bloccare lo scorrimento dei contenitori (15 e 16) e di un nottolino di bloccaggio (24) atto a fermare il secondo contenitore in posizione di riposo.
  25. 25) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il secondo contenitore (16) presenta la sponda esterna (16a) più bassa rispetto all’altezza delle sponde laterali e la prima porzione (19a) di copertura presenta una porzione supplementare che chiude la parte di sponda mancante.
  26. 26) Carrello espositivo per operatori commerciali del tipo comprendente una struttura (2), rea izzata in profilati di alluminio o acciaio inossidabile e sostanzialmente composta da un telaio di base (2a) dal quale si staccano una pluralità di montanti (2b) ai quali è vincolato un secondo telaio (2c) che costituisce un piano espositivo e da un terzo telaio (2d) posto fra il telaio di base ed il secondo telaio, caratterizzato dal fatto che presenta: - il secondo telaio (2c) predisposto ad ospitare una prima coppia di piani espositivi estraibili previsti per fuoriuscire lateralmente alla struttura ed il terzo telaio (2d) predisposto per ospitare una seconda coppia di piani espositivi previsti per fuoriuscire uno dalla parte anteriore e l’altro dalla parte posteriore della struttura del carrello, la struttura (2) dotata di una prima coppia di traversi (3a) posta superiormente ad una prestabilita distanza dal secondo telaio (2c) e parallelamente al telaio stesso ed una seconda coppia di traversi (3b) posta superiormente alla prima coppia e posta in modo tale da realizzare con il traverso (3a) un elemento sostanzialmente triangolare, una pluralità di piani espositivi (30a, 30b, 40a e 40b) in cui i primi piani (30a e 30b) sono rispettivamente allocati uno nella parte anteriore del carrello mentre l’altro nella parte posteriore e sono fra loro disposti simmetricamente rispetto alla mezzeria longitudinale del carrello ed i secondi piani (40a e 40b) sono rispettivamente allocati uno nella parte anteriore de carrello mentre l’altro nella parte posteriore e sono anch’essi disposti simmetricamente rispetto alla mezzeria longitudinale del carrello, detto carrello essendo predisposto ad operare da una condizione di riposo in cui è chiuso ed i primi piani (30a e 30b) sono disposti paralleli al telaio di base (2a) e risultano fra loro affiancati e vincolati da un elemento di fermo che impegna reciprocamente i due piani mentre i secondi piani (40a e 40b) sono anch’essi fra loro affiancati e risultano posti superiormente e parallelamente rispettivamente ai piani (30a e 30b) ad una condizione operativa in cui i piani (30a, 30b, 40a e 40b) risultano inclinati come il traverso (3b) e gli altri piani espositivi fuoriescono lateralmente, anteriormente e posteriormente.
  27. 27) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che il primo piano (30a) è impegnato alla struttura (2) mediante una coppia di leve (10) in cui ciascuna leva presenta un’estremità girevolmente impegnata al traverso (3a) e l’altra estremità al piano in un punto ben determinato.
  28. 28) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che la coppia di leve presenta le estremità vincolate al piano (30a) leggermente divaricate rispetto a quelle impegnate al traverso (3a) ed analogamente per il piano (30b).
  29. 29) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che il secondo piano (40a) è impegnato alla struttura (2) mediante una coppia di elementi angolari (100) in cui ciascun elemento presenta un’estremità girevolmente impegnata al traverso (3b) e l’altra estremità con la relativa porzione (100a) in appoggio sotto al secondo piano (40a) quando è in posizione di chiusura.
  30. 30) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che il secondo piano (40a) è girevolmente impegnato ad un traverso longitudinale (3c) che collega i due traversi (3b) ed analogamente per il secondo piano (40b).
  31. 31) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che i piani (30a, 30b, 40a e 40b) presentano bordi ripiegati ortogonalmente per evitare che le scarpe possano scivolare quando il carrello è in condizione operativa.
  32. 32) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che tutti i piani sono realizzati in materiale trasparente quale lexan o plexiglass.
  33. 33) Carrello espositivo secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che è dotato di ruote (6) per una sua agevole movimentazione.
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