ITMI992740A1 - Chiodo endomidollareb per la riduzione di fratture ossee - Google Patents

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D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee.
Come è noto, per la riduzione di fratture ossee, vengono utilizzati i cosiddetti chiodi endomidollari , che vengono inseriti nella parte midollare del femore .
I chiodi endomidollari presentano cave, generalmente filettate, ad angolazione prestabilita, nelle quali si inserisce una vite prossimale, che ha il compito di mantenere i monconi ossei allineati in modo corretto .
Con questo tipo di chiodo, si ha la necessità di avere a disposizione, per il chirurgo, una molteplicita di chiodi endomidollari con sedi per l'alloggiamento delle viti o dei chiodi prossimali variamente orientate, in modo da eseguire, nel modo migliore, il collegamento delle porzioni fratturate.
Inoltre, i chiodi di tipo noto, non consentono al chirurgo una adeguata flessibilità nell'orientamento delle viti prossimali, in funzione delle rime della frattura da ridurre.
Per cercare di ovviare a questo problema, in una precedente domanda di brevetto dello stesso Richiedente, viene illustrata una soluzione in cui è previsto un elemento di snodo alloggiato all'interno del chiodo endomidollare e che definisce la sede di passaggio dell'elemento di allineamento o vite di bloccaggio.
Questa soluzione, che si è dimostrata valida sotto molti aspetti, in quanto consente con un'unica tipologia di chiodo di adeguarsi a tutti i diversi casi ed a tutte le diverse inclinazione, ha un limite nella stabilità di fissaggio dell'elemento di snodo.
Il compito che si propone il trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee, che permetta di adeguarsi a tutte le necessità contingenti di applicazione, senza dovere però disporre di una ampia tipologia di chiodi, in «pianto il medesimo chiodo può essere adattato alle diverse inclinazioni richieste, senza presentare problemi di bloccaggio e di stabilità.
Nell' ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare del trovato è quello di realizzare un chiodo endomidollare , in cui si posa eseguire stabilmente la connessione del chiodo all'osso, con la possibilità di avere sempre l'angolo ottimale di entrata delle viti di bloccaggio.
Un altro scopo del presente trovato e «piallo di realizzare un chiodo endomidollare che, per le sue peculiari caratteristiche realizzati ve, sia in grado li offrire le più ampie garanzie di affidabilità e di sicurezza nell'uso, con riduzione di manovre chirurgiche .
Infatti, «piesto chiodo permette di eliminare la manovra di avvitamento della vite di bloccaggio superiore della vite cefalica e «pialla di sbloccaggio del bullone che solidarizza il chiodo al supporto centratore esterno, manovre generalmente necessarie in altri chiodi .
Il presente chiodo endomidollare risulta facilmente ottenibile utilizzando elementi e materiali di comune reperibilità in commercio ed, inoltre, e competi tivo, da un punto di vista economico.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri , che meglio appariranno evidenziati in seguito, vengono raggiunti da un chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee, secondo il trovato, il quale comprende un corpo allungato inseribile nella parte midollare dell'osso fratturato e che presenta, all'estremità prossimale, una sede per l'alloggiamento di mezzi per l'allineamento di monconi ossei, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di allineamento comprendono un nottolino intercambiabile dotato di due fori per l'inserimento di due viti che impediscano la rotazione del frammento osseo prossimale e con asse presentante una inclinazione prestabilita, rispetto all'asse longitudinale.
In tali fori è inseribile un elemento per l'allineamento di monconi ossei.
L'occhiello in testa al chiodo permette il facile aggancio al supporto centratore esterno, che funge contemporaneamente da bloccaggio temporaneo del nottolino .
Inoltre, l'occhiello permette un facile aggancio al momento dell'estrazione del chiodo, dopo la guarigione della frattura, senza incorrere in manovre difficoltose di svitamento del bullone di.fissaggio del-.
la vite cefalica (di altri chiodi) e di avvitamento del bullone che solidarizza l'estrattore al chiodo.
La creazione dell'occhiello e l'assenza del bullone di bloccaggio della vite cefalica consentono di ridurre la lunghezza della testa del chiodo permettendo cosi una sicura compattazione del fronte di frattura, impedito dal chiodo tradizionale nelle fratture pertrocanteriche.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'oggetto del presente trovato risulteranno maggiormente evidenziati attraverso un esame della descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, con l'ausilio dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 rappresenta, in vista prospettica, l'estremità prossimale del chiodo;
la figura 2 rappresenta, parzialmente in sezione ed in esploso, l'estremità prossimale del chiodo;
la figura 3 rappresenta l'estremità prossimale, vista in sezione, con inserito il nottolino;
la figura 4 rappresenta, in sezione ingrandita, l'estremità del chiodo con il nottolino visto in esploso;
la figura 5 rappresenta una sezione, lungo la linea V-V di figura 4;
la figura 6 rappresenta iuta sezione della estremità prossimale del chiodo, con il <' >nottolino inserito ;
la figura 7 evidenzia un fissatore, al quale è applicato il chiodo ed il centratore;
la figura 8 rappresenta schematicamente in sezione il chiodo, con gli elementi per l'allineamento dei monconi ossei inseriti.
Con particolare riferimento ai simboli numerici delle suddette figure, il chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee, secondo il trovato, che viene indicato nella sua globalità con il numero di riferimento 1, comprende un corpo allungato 2, che, in corrispondenza dell'estremità prossimale, definisce una sede 3, in cui risulta amovibilmente inseribile un nottolino 4 a conformazione allungata e dotato di spianature 4a, che ne impediscono la rotazione.
Il chiodo 1 risulta inseribile all'interno della parte midollare dell'osso fratturato, in modo che l'estremità prossimale dia la possibilità di eseguire riduzioni di fratture eventualmente previste in monconi.
II chiodo 2 è dotato, in corrispondenza della sua estremità prossimale, di fori oblunghi 10, che risultano posizionati in corrispondenza di fori filettati 11, che presentano una inclinazione prestabilita e che sono realizzati sul nottolino 4, che è inseribile nella cavità 3, definita nel corpo allungato .
Il nottolino risulta intercambiabile, in modo da potere disporre di fori presentanti una inclinazione ottimale per l'inserimento dell'elemento di allineamento che, vantaggiosamente, risulta costituito da viti .
I fori 11 presentano vantaggiosamente un'estremità liscia, indicata con Ila, in cui è inseribile la testa 12 della vite.
Per eseguire l'applicazione, si provvede a scegliere il nottolino 4 con l'inclinazione desiderata e, dopo avere inserito il nottolino nel chiodo, si applica il chiodo al fissatore 30, bloccando il chiodo stesso.
Successivamente, si connette un centratore 31 al fissatore 30 e si sceglie il cannocchiale 32, con l'inclinazione desiderata.
Successivamente, si applica il mirino 33, che consente di effettuare l'inserimento della punta per eseguire il foro, nel quale verrà applicato l'elemento di inserimento, costituito dalla vite 11, che ha una testa allargata 12.
Quest'ultima va ad inserirsi all'interno del tratto Ila del foro 11, in modo da eseguire il bloccaggio in riscontro, con le pareti che circondano i fori oblunghi 10 dell'estremità prossimale del corpo allungato 2.
In tale modo, si ha la possibilità di eseguire il posizionamento dei chiodi con l'angolazione desiderata, senza dovere per questo disporre di una pluralità di chiodi, ma semplicemente intercambiando il nottolino, in modo da potere predisporre i fori filettati con l'inclinazione desiderata per avere un risultato ottimale.
Inoltre, le viti possono scivolare nel nottolino verso l'esterno, qualora si dovesse verificare il riassorbimento osseo a livello del fronte di frattura, evitando così la perforazione, da parte delle stesse, della testa femorale oltre la corticale.
Da quanto sopra descritto si vede quindi come il trovato raggiunga gli scopi proposti.
In particolare, si sottolinea che viene realizzato un chiodo endomidollare che risulta estremamente pratico e versatile e che, inoltre, offre la possibilità di adeguarsi agevolmente a tutte le situazioni contingenti .
Il trovato, cosi concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i particolari costruttivi potranno essere sostituiti da altri elementi, tecnicamente equi valenti .
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (12)

  1. R IV E N D I CA Z I O N I 1. Chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee comprendente un corpo allungato inseribile nella parte midollare dell'osso fratturato e presentante, all'estremità prossimale, una sede per l'alloggiamento di mezzi per l'allineamento di monconi ossei, caratterizzato dal fatto che i suddetti mezzi di allineamento comprendono un nottolino intercambiabile, presentante due fori per l'inserimento di due viti che impediscano la rotazione del frammento osseo prossimale e con un asse dotato di un'inclinazione prestabilita, rispetto all'asse longitudinale; in detto foro è inseribile un elemento per l'allineamento di monconi ossei.
  2. 2. Chiodo endomidollare, come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il suddetto nottolino presenta una conformazione cilindrica allungata con spianatura antirotazione.
  3. 3. Chiodo endomidollare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal.fatto di comprendere, sul nottolino, una coppia di fori tra loro distanziati.
  4. 4. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i suddetti fori presentano una porzione filettata e, all'estremità di ingresso, una porzione allargata.
  5. 5. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto elemento di allineamento e costituito da una vite dotata di una testa allargata, inseribile nella porzione allargata dei suddetti fori.
  6. 6. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso permette di eliminare la manovra di avvitamento della vite di bloccaggio superiore della vite cefalica e quella di sbloccaggio del bullone che solidarizza il chiodo al supporto centratore esterno, manovre generalmente necessarie in altri chiodi .
  7. 7. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso presenta due fori, per l'inserimento di due viti, che impediscono la rotazione del frammento osseo prossimale.
  8. 8. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso presenta un occhiello in testa, il quale permette il facile aggancio al supporto centratore esterno, che funge contemporaneamente da bloccaggio temporaneo del nottolino.
  9. 9. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso è provvisto di un occhiello, il quale permette un aggancio al momento dell'estrazione del chiodo, dopo la guarigione della frattura, senza manovre difficoltose di sviamento del bullone per il fissaggio della vite cefalica e di avvitamento del bullone, che solidarizza l'estrattore al chiodo.
  10. 10. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso è provvisto di un occhiello con la contemporanea assenza di un bullone di bloccaggio della vite cefalica che hanno permesso di ridurre la lunghezza della testa del chiodo con una sicura compattazione del fronte di frattura, impedito dal chiodo tradizionale nelle fratture pertrocanteriche.
  11. 11. Chiodo endomidollare, come ad una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le viti possono scivolare nel nottolino verso l'esterno, qualora si verifichi il riassorbimento osseo a livello del fronte di frattura, evitando la perforazione, da parte delle stesse, della testa femorale oltre la corticale.
  12. 12. Chiodo endomidollare per la riduzione di fratture ossee, caratterizzato dal fatto di presentare una particolare struttura costitutiva, il tutto come più ampiamente descritto ed illustrato e per gli scopi specificati .
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