ITMI990707A1 - Apparecchiatura per l'estraziuone centrifuga di uan componente liquida da oleaginose uva e agrumi - Google Patents

Apparecchiatura per l'estraziuone centrifuga di uan componente liquida da oleaginose uva e agrumi Download PDF

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Gennaro Pieralisi
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Nuova Maip Macchine Agric
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Description

DESCRIZIONE del Brevetto per Invenzione Industriale
Forma oggetto del presente trovato un'apparecchiatura per l'estrazione centrifuga di almeno due componenti di cui una liquida e una solida da frutti quali oleaginose e simili,·uva e/o agrumi.
Sono noti nella tecnica procedimenti di estrazione e relative macchine, denominate estrattori centrifughi o decanter, sostanzialmente comprendenti una coclea, posta all'interno di un tamburo in rotazione, e a sua volta rotante relativamente a quest'ultimo, le quali effettuano, all'interno del tamburo, la separazione e la stratificazione delle varie componenti del prodotto il quale è composto da una parte solida e da una parte liquida,come ad esempio nel caso di lavorazione dell'uva per la separazione del mosto dal residuo solido, oppure per l'estrazione del succo dagli agrumi. Nel caso invece, di lavorazione delle olive, il prodotto da separare , comprende: una parte sostanzialmente solida, denominata sansa, costituente lo scarto; una prima parte liquida più. pesante, sostanzialmente costituita da acqua, anch'essa considerata scarto; e una seconda parte liquida, più leggera, sostanzialmente costituita da olio che forma la parte pregiata da separare e recuperare indipendentemente dalle altre due.
Nelle macchine a separazione centrifuga di tipo noto il prodotto da separare viene normalmente alimentato alla macchina in forma di pasta macinata e una volta ottenuta detta separazione si provvede al recupero delle dirfferenti componenti facendo fuoriuscire, le stesse da rispettivi condotti di uscita dal centrifugatore sfocianti nei relativi canali di recupero .
E' anche noto che detti estrattori centrifughi (noti con il nome di decanter) vengono realizzati secondo due principali forme costruttive rispettivamente denominate nel settore: "a tre fasi" e "a due fasi" a seconda del fatto che essi presentino due o tre uscite separate per le tre componenti da estrarre.
Più in dettaglio nel decanter a due fasi, che lavora con un maggior livello anulare di prodotto, ma senza aggiunta in continuo di acqua, si determina:
-) nella lavorazione delle olive: la fuoriuscita della componente liquida leggera separatamente dal residuo liquido più pesante che fuoriesce unitamente al residuo solido il quale diviene ad elevato contenuto di umidità;
-) nella lavorazione del'uva e/o degli agrumi: la fuoriuscita del liquido (mosto/succo) separatamente dal residuo solido.
Tenendo presente che le stagioni di lavorazione delle olive, dell'uva e degli agrumi sono differenti e che alcuni oleifici lavorano anche nel settore della vinificazione e/o della spremitura degli agrumi, risulterebbe opportuno poter utilizzare lo stesso decanter per effettuare le tre differenti lavorazioni. Ciò è tuttavia reso impossibile dalle differenti caratteristiche dei frutti da lavorare - che nel caso delle olive, presentano un residuo solido pesante e grossolano mentre nel caso di mosto e/o succo si ha un residuo solido molto più fine e leggero - i quali richiedono che la relativa apparecchiatura di separazione centrifuga sia specificamente realizzata per tali differenti caratteristiche e in relazione alle differenti lavorazioni da effettuare.
Si pone pertanto il problema tecnico di realizzare un separatore centrifugo ad asse orizzontale (decanter) che possa essere indifferentemente usato per l'estrazione di olio da oleaginose quali olive e simili, per l'estrazione del mosto dall'uva e per l'estrazione del succo dagli agrumi.
Tali problemi tecnici sono risolti secondo il presente trovato da un'apparecchiatura per l'estrazione centrifuga di almeno due componenti di cui una liquida e una solida da frutti quali oleaginose e simili e/o dall'uva e/o dagli agrumi, la quale comprende un tamburo, assialmente chiuso ad una estremità da una flangia con aperture assiali di fuoriuscita della componente liquida, e dotato di aperture per la fuoriuscita della componente solida, una coclea coassialamente disposta al suo .interno, entrambi rotanti indipendentemente tra loro, in cui la superficie interna del tamburo presenta degli incavi longitudinali e le aperture di detta flangia sono allungate in senso radiale.
Maggiori dettagli potranno essere rilevati dalla seguente descrizione di un esempio non limitativo di attuazione del trovato effettuata con riferimento ai disegni allegati nei quali si mostra:
in figura 1 : una sezione secondo un piano verticale longitudinale del decanter secondo il presente trovato;
in figura 2 : una sezione secondo il piano di traccia II-II di fig.l;
in figura 3 : una vista esplosa della flangia di chiusura del tamburo;
in figura 4 : una sezione parziale del dettaglio della flangia del tamburo;
in figura 5 : una vista prospettica parziale del tamburo aperto con superficie interna rigata.
Come illustrato, un estrattore centrifugo a due fasi si compone essenzialmente di una carcassa 10 fissa, sostanzialmente cilindrica, dotata, in corrispondenza delle proprie opposte estremità, di sezioni anulari tra loro separate e aperte, formanti collettori radiali 10a e 10b di recupero delle differenti componenti del prodotto da separare che, nel caso particolare di lavorazione delle olive, sono rispettivamente formate da un residuo solido 2, denominato sansa, un residuo liquido 3, più pesante costituito da acqua, e una componente liquida più leggera 1, costituita da olio. Nel caso di decanter a due fasi l'olio esce da solo dal collettore 10b, mentre l'acqua esce con il solido dal collettore 10a. Analogamente per il mosto e il succo degli agrumi con i rispettivi residui solidi.
All'interno della carcassa fissa 10 e coassialmente alla stessa è disposto un tamburo cavo rotante 20 di forma sostanzialmente cilindro-troncoconica, il quale è montato su cuscinetti 26 per consentirne la rotazione rispetto alla carcassa 10; la presa di mòto del tamburo 20 è di tipo convenzionale e quindi non illustrata nè descritta in dettaglio.
Come illustrato in figura 5 la superficie interna 20a del tamburo 20 presenta delle scanalature longitudinali 20b formanti una rigatura in senso longitudinale della detta superficie atta ad aumentare l'aderenza del residuo solido a peso specifico basso che tenderebbe altrimenti a non rimanere aderente alla superficie del tamburo,..ma a quella della coclea ruotando con la stessa senza avanzare in senso assiale.
In una forma preferita di attuazione, dette scanalature longitudinali sono angolarmente distanziate di angoli compresi tra 3° e 20°, preferibilmente 6° e presentano profonfità compresa tra 0,5 e 3 mm, preferibilmente 1 mm, con larghezza compresa tra 3 e 20 mm, preferibilmente tra 4 e 7 mm.
La parete frontale 22 del tamburo 20 è costituita da una flangia 22a dotata di un cannotto coassiale 23 per il suo montaggio e di aperture 22b, allungate in senso radiale, disposte a distanza angolare relativa costante; dette aperture sono in numero minimo di 4 e preferibilmente massimo di 12.
Le aperture possono essere parzialmente ostruite su un prefissato diametro diametro, che determina il livello di fuoriuscita del liquido pregiato e quindi il livello di riempimento del tamburo, tramite un anello 24 coassialmente disposto dietro (nel senso della fuoriuscita del liquido) la flangia 22a contro la quale è trattenuto da una flangia anulare 25 di pressione. Detto anello 24 è realizzato in più settori per facilitare le operazioni di montaggio/smontaggio e favorire in tal modo l'intercambiabilità dello stesso e quindi la regolazione del livello di riempimento del decanter.-All 'interno del tamburo 20, e coassialmente allo stesso è anche disposta una coclea 30 sostenuta alle estremità da cuscinetti 31 solidali al tamburo 20 rispetto al quale la coclea può ruotare.
Detta coclea 30 è sostanzialmente costituita da un corpo cilindro-troncoconico cavo formato da settori circonferenziali 30a tra loro resi solidali in modo da formare fessure longitudinali 30b di fuoriuscita della pasta lb alimentata al suo interno nella direzione della freccia P tramite una pompa (non illustrata) e un condotto la coassiale.
Sulla superficie esterna della coclea è inoltre resa solidale un'elica 31 che, ruotando a velocità diversa da quella del tamburo, trascina il residuo solido 2 verso la relativa uscita 10a.
Lo spazio D che separa il bordo esterno della coclea e la superficie interna 20a del tamburo è ridotto al fine di favorire il trasporto del residuo solido verso la relativa uscita 10a cooperando con la detta rigatura della superficie interna del tamburo.
Detto spazio è compreso fra 0,5 mm e 3 mm preferibilmente 0,5 e 1,5 mm, misurati in senso radiale.
La coclea 30 dell'estrattore secondo il trovato presenta<' >inoltre un disco 50, applicato concentricamente alla coclea 30 stessa; il diametro esterno di detto disco è maggiore del diametro della circonferenza corrispondente al livello di fuoriuscita dell’olio attraverso i fori 22a, in modo che il disco 50 costituisca una barriera di separazione in senso assiale dell'olio che viene in tal modo trattenuto per la fuoriuscita in direzione assiale attraverso i detti fori 22a.
Come evidenziato nella figura 1 si prevede che l'estremità libera del tubo di alimentazione la della pasta lb sia disposta a monte (nei confronti del percorso del residuo solido) del detto disco 50.
51 prevede inoltre la possibilità di alimentare o meno acqua calda o fredda al fine di ottenre un lavaggio con ulteriore disoleazione della sansa, durante il suo tragitto verso l'uscita, con contemporaneo lavaggio del residuo di olio presente nella zona di prelievo.
Detta alimentazione è ottenuta tramite un tubo 100 di alimentazione acqua disposto concentricamente al tubo la di alimentazione della pasta e dotato di fori o ugelli 100a.
Risulta pertanto come il decanter secondo il trovato consenta di lavorare frutti di differenti caratteristiche quali l'oliva per l'estrazione dell'olio, l'uva per l'estrazione del mosto e gli agrumi per l'estrazione del succo, grazie al combinato effetto sinergico della rigatura del tamburo 20, della particolare forma di realizzazione della flangia 22a e dal ridotto spazio tra tra la superficie interna del tamburo e il bordo libero della coclea.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparecchiatura per l'estrazione centrifuga di almeno due componenti (1,2) di cui una liquida e una solida da frutti quali oleaginose e simili e/o dall'uva e/o dagli agrumi, la quale comprende un tamburo (20), assialmente chiuso ad una estremità da una flangia (22) con aperture assiali (22a) di fuoriuscita della componente liquida (1), e dotato di aperture per la fuoriuscita della componente solida (2), una coclea (30) coassialamente disposta al suo interno, entrambi rotanti indipendentemente tra loro, caratterizzata dal fatto che - la superficie interna (20a) del tamburo (20) presenta incavi longitudinali (20b) - le aperture (22b) di detta flangia (22a) sono allungate in senso radiale.
  2. 2) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette aperture sono in numero compreso tra 4 e 12.
  3. 3) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che la luce di dette aperture assiali (22b) di fuoriuscita della componente liquida (1) leggera è regolabile tramite un anello (24) coassiale alla flangia (22a).
  4. 4) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che lo spazio (D) tra il bordo esterno della coclea (31) e la superficie interna (20a) del tamburo (20) è compreso tra 0,5 è 3 mm.
  5. 5) Apparecchiatura secondo rivendicazione 4 caratterizzata dal fatto che detto spazio tra coclea e tamburo è compreso tra 0,5 e 1,5 mm.
  6. 6) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette scanalature longitudinali (20b) della superficie interna del tamburo (20) presentano distanza angolare relativa compresa tra 3° e 20°.
  7. 7) Apparecchiatura secondo rivendicazione 6 caratterizzata dal fatto che detta distanza angolare è preferibilmente compresa tra 5° e 7°.
  8. 8) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette scanalature longitudinali (20b) presentano larghezza preferibilmente compresa tra 3 e 20 mm.
  9. 9) Apparecchiatura secondo rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che detta larghezza è preferibilmente compresa tra 5 e 6mm.
  10. 10) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette scanalature longitudinali (20b) presentano profondità compresa tra 0,5 e 3 mm.
  11. 11) Apparecchiatura secondo rivendicazione 10 caratterizzata dal fatto che detta profondità è preferibilmente compresa tra 0,9 e 1,1 mm.
  12. 12) Apparecchiatura secondo rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che sul corpo (30a) di supporto della coclea (30;130) è montato almeno un setto di trattenuta assiale della componente liquida (1) di minor peso specifico.
  13. 13) Apparecchiatura secondo rivendicazione 12 caratterizzata dal fatto che detto setto (50) ha dimensione in senso radiale maggiore di quella su cui giacciono i fori (22a) di fuoriuscita assiale della componente liquida più leggera.
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