ITMI951704A1 - Moduli d'arredamento a componibilita' variabile - Google Patents

Moduli d'arredamento a componibilita' variabile Download PDF

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ITMI951704A1
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Gianluca Valentini
Alvaro Clementi
Giuseppe Dinunzio
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Ind Valentini S P A
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B87/00Sectional furniture, i.e. combinations of complete furniture units, e.g. assemblies of furniture units of the same kind such as linkable cabinets, tables, racks or shelf units
    • A47B87/007Linkable independent elements with the same or similar cross-section

Abstract

Un gruppo di moduli d'arredamento (10), (30), (50), (60) a componibilità variabile, ottenuti in legno o altro idoneo materiale con rivestimento o finitura superficiale di qualsiasi genere, sono costituiti da una spalla o fianco verticale (12), (32) al fronte interno del quale sono vincolati ripiani (14), (34) orientati ortogonalmente rispetto alla spalla medesima, collegati da un pannello laterale (16), (36) e formanti una pluralità di sovrapposti vani sbalzati (24), (40) di altezza H, H2 intervallati da una luce H1, H3 di altezza sostanzialmente equivalente a quella dei vani medesimi; il modulo (50) è formato da una coppia di contrapposti ripiani (52) e pannelli laterali (54) che formano un vano (58) di altezza H5 sostanzialmente equivalente alle altezze H1, H3 che definiscono la luce esistente tra detti vani (24), (40).

Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: "Moduli d’arredamento a componibilità variabile."
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile.
Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a un gruppo di moduli d’arredamento atti ad essere collegati tra loro in modo alternativo, con diverso orientamento e articolazione per realizzare una composizione adattabile a qualsiasi configurazione di parete, sia in altezza che in larghezza e profondità.
Come è noto, l’arredamento dei locali è sovente condizionato dalla dimensione e dalla forma delle pareti, che possono svilupparsi in modo non lineare, con rientranze e con andamento non ortogonale le une rispetto alle altre.
Lungo le stesse pareti sono inoltre formate aperture, porte e finestre, che costituiscono altrettanti limiti alla disposizione dei mobili.
Nell’intento di ovviare a questi inconvenienti sono stati ideati sistemi di arredamento componibili con elementi di diversa dimensione; si tratta, in genere, di unità diversificate in altezza e larghezza che, collegate tra loro, permettono di approssimarsi all’estensione desiderata senza dover ricorrere alla realizzazione di mobili su misura. Questa soluzione, tuttavia, non consente di risolvere in modo ottimale il problema dello sfruttamento degli spazi disponibili, posto che difficilmente si raggiunge uno sviluppo corrispondente a quello della parete; l’inconveniente si manifesta con maggiore evidenza allorché, come accennato, la superficie piana della parete sia interrotta da sporgenze, ad esempio pilastri, o da aperture.
In ogni caso, anche nell’ipotesi di raggiungere con i noti elementi componibili una dimensione soddisfacente in relazione alla specifica parete di un locale, risulta pressoché impossibile ottenere la stessa adattabilità dovendosi trasferire, come sovente accade, il mobile in altra posizione, ad esempio in un altro locale. Va inoltre considerato che i tradizionali elementi componibili comprendono, oltre ai ripiani che definiscono i diversi vani, due contrapposti fianchi formanti la struttura portante, sviluppati sostanzialmente per l’intera altezza del mobile; la presenza di una coppia di pannelli di questo genere comporta inevitabilmente un aggravio del costo complessivo di ciascun elemento componibile.
Un’altra nota soluzione, mirata allo stesso scopo di ottenere elementi di arredo atti a consentire il maggior sfruttamento possibile degli spazi a disposizione, consiste nella predisposizione di due moduli complementari, tra loro incernierati; ognuno di detti moduli è provvisto di vani sbalzati, solidali a un fianco verticale, che si incastrano reciprocamente essendo sfalsati gli uni rispetto agli altri. Le due strutture si compenetrano in modo più o meno marcato, consentendo quindi di ottenere un mobile che si estende a misura in funzione dei vincoli derivanti dallo sviluppo della parete.
Anche in questo caso, peraltro, la componibilità dell’insieme incontra limiti precisi. I due moduli, infatti, non possono essere scostati tra loro più di tanto, dovendosi sostenere reciprocamente in condizione di effettiva stabilità; l’eventuale previsione di più coppie di moduli indipendenti comporta una duplicazione dei fianchi portanti da accostare, che formano un inutile ingombro e accrescono il costo globale della composizione.
Oltre a questi inconvenienti, i noti moduli compenetrabili di cui trattasi presentano tradizionalmente il bordo dei ripiani formanti i vani in luce, cioè esposti rispetto al fianco del modulo; questa particolarità costruttiva, oltre a rendere difficoltoso l’assemblaggio dei componenti, limita sostanzialmente la flessiblità del modulo, impedendone la reversibilità intesa nel senso di utilizzare il fianco in posizione capovolta per formare all'occorrenza un mobile con vani affacciati su fronti contrapposti e intesa anche nel senso di capovolgere i singoli vani. Scopo della presente invenzione è quella di ovviare agli inconvenienti lamentati in precedenza.
Più in particolare, lo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile e sostanzialmente illimitata, atti a svilupparsi senza soluzione di continuità e a coprire precisamente pareti di qualsiasi dimensione e configurazione, sia in senso orizzontale che verticale, prevedendosi infatti la possibilità di costruire anche pareti modulari di tipo scalare ascendenti e/o discendenti.
Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di realizzare un gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile che, orientabili angolarmente tra loro in continuo o lungo prestabiliti settori, siano assestabili in modo rapido ed efficace.
Non ultimo scopo dell’invenzione è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori un gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile in cui i vani possano essere disposti all’occorrenza con accesso da fronti contrapposti, per realizzare, ad esempio, la parete di separazione di un locale.
Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di realizzare un gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile in grado di essere facilmente assemblati, economicamente realizzati e tali da garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo .
Questi e altri scopi ancora vengono raggiunti dal gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile oggetto della presente invenzione che, ottenuti in legno o altro idoneo materiale, si caratterizzano fondamentalmente per il fatto di essere costituiti da una spalla o fianco verticale al frante interno del quale sono vincolati ripiani orientati ortogonalmente rispetto alla spalla medesima, collegati da un pannello laterale e formanti una pluralità di sovrapposti vani sbalzati di determinata altezza intervallati da una luce di altezza sostanzialmente equivalente a quella di detti vani, un modulo essendo formato da una coppia di contrapposti ripiani e pannelli laterali che formano un vano di altezza sostanzialmente equivalente alle altezze che definiscono la luce esistente tra gli altri vani.
Le caratteristiche costruttive e funzionali del gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile della presente invenzione possono essere meglio comprese dalla descrizione che segue in cui si fa riferimento alle tavole dei disegni allegati che ne rappresentano una forma di esecuzione preferita e non limitativa e in cui:
la figura 1 rappresenta schematicamente, in vista prospettica, uno dei moduli di arredamento a componibilità variabile oggetto dell’invenzione;
la figura 2 rappresenta schematicamente, in vista prospettica, un secondo modulo di arredamento della presente invenzione;
la figura 3 rappresenta schematicamente, in vista prospettica, un ulteriore modulo di arredamento che forma l’elemento intercalare di collegamento;
la figura 4 rappresenta schematicamente, in vista prospettica, il quarto modulo di arredamento dell’invenzione;
la figura 5 rappresenta schematicamente alcune possibili combinazioni derivanti dall ’accoppiamento dei citati moduli.
Con riferimento alle citate figure, il gruppo di moduli di arredamento a componibilità variabile oggetto dell’invenzione comprende un primo modulo, indicato nel complesso con 10 a figura 1, costituito da una spalla o fianco verticale 12 al fronte interno del quale è collegato il bordo laterale di una pluralità di mensole o ripiani orizzontali 14, chiusi sul fronte opposto da un pannello laterale 16, parallelo al fianco 12, e posteriormente da un pannello di fondo o schienale 18. Detti ripiani orizzontali 14 sono vantaggiosamente distanziati tra loro, lungo la spalla 12, di una quota in altezza H costante, a partire dal filo dei bordi superiore 20 e inferiore 22 della spalla medesima; la larghezza dei ripiani 14 è preferibilmente maggiore della quota H che definisce l’altezza tra i ripiani stessi, sul bordo laterale dei quali chiude in battuta il pannello 16. Detto ultimo risulta contrappasto e parallelo rispetto alla spalla 12 e presenta un’altezza equivalente alla distanza tra due ripiani 14, calcolata sul fronte esterno degli stessi; la profondità del pannello 16 corrisponde esattamente a quella dei citati ripiani. Nel complesso, ciascuna coppia dei ripiani 14, paralleli tra loro e ortogonali rispetto alla spalla 12 e al pannello laterale 16, definisce un vano 24 di forma parallelepipeda regolare a pianta rettangolare, aperto almeno su un fronte. Tra due vani sovrapposti 24 esiste una luce HI la cui quota in altezza corrisponde sostanzialmente alla quota H che definisce l’altezza massima di ciascuno dei vani medesimi. Lo spessore dei citati componenti che formano il modulo 10, cioè spalle 12, ripiani 14 e pannello laterale 16, è preferibilmente costante, esemplificativamente compreso tra 16 e 40 mm.
Il fronte posteriore di ciascun vano 24, come accennato, è preferibilmente chiuso da un fondo o schienale 18, disposto in battuta sul fianco 12, sui ripiani 14 e sul pannello laterale 16; in alternativa, lo schienale 18 è disposto in posizione leggermente arretrata rispetto al bordo di detti ripiani 14 , alloggiato in contrapposti incavi longitudinali ottenuti per fresatura lungo i ripiani stessi.
Il vincolo tra spalla 12 e ripiani 14, nonché tra gli stessi ripiani e il fianco laterale 16 è realizzato mediante convenzionali viti autofilettanti (non illustrate). Detti componenti che formano il modulo 10, unitamente allo schienale 18, sono preferibilmente ottenuti a partire da pannelli in legno o in truciolato con qualsiasi rivestimento o finitura superficiale su tutti i fronti e testate. Nella forma di esecuzione di figura 1, il modulo 10 comprende esemplificativamente sei ripiani 14 che definiscono tre sovrapposti vani 24; la spalla 12, che chiude su un fianco di detti vani, è rispettivamente allineata superiormente e inferioremente al bordo del primo e dell’ultimo ripiano 14 con le proprie contrapposte porzioni orizzontali che ne definiscono la profondità.
A figura 2 è illustrato il secondo dei moduli di arredamento a componibilità variabile oggetto dell’invenzione, basilarmente costituito dagli stessi elementi, formati nello stesso materiale e accoppiati in modo identico, di quello descritto in precedenza. Più in particolare detto secondo modulo, indicato nel complesso con 30, è costituito da una spalla o fianco verticale 32, al fronte interno del quale è collegata una pluralità di ripiani orizzontali 34 chiusi in battuta sul fronte opposto da un pannello laterale 36 orientato parailelamente rispetto al fianco verticale 32. Detti ripiani 34, vincolati al fianco 32, sono distanziati tra loro in modo da definire, con il pannello laterale 36, un vano 40 di forma parallelepipeda regolare a pianta rettangolare la cui altezza complessiva H2 , calcolata sul fronte esterno dei rispettivi ripiani 34, corrisponde all’altezza o luce HI esistente tra due vani 24 del modulo 10. Tra due sovrapposti vani 40 esiste una luce H3 la cui estensione in altezza corrisponde alla quota H che definisce l’altezza complessiva di ciascuno dei vani 24. Preferibilmente , anche i vani 40 sono schermati sul fronte posteriore da uno schienale 38,vincolato in modo identico a quello con il quale è accoppiato lo schienale 18 al modulo precedente di cui si è detto. La spalla 32 del modulo 30, che presenta una profondità identica a quella dei ripiani 34 e 14, è dimensionata in modo da sporgere superiormente e inferiormente rispetto a ciascun vano 40 di una quota H4 di altezza corrispondente alla quota H, cioè all’altezza totale di ciascuno dei vani 24 del modulo 10, corrispondente a quella del pannello laterale 16.
La stessa dimensione si riscontra nel terzo modulo d’arredamento oggetto dell’invenzione, rappresentato a figura 3 e indicato nel complesso con 50. Detto modulo è costituito da una coppia di contrapposte mensole o ripiani 52, collegati da due testate o pannelli laterali 54 che chiudono su di essi in battuta. L’altezza H5 dei pannelli 54, conseguentemente del modulo 50, corrisponde alle luci HI e H3 dei moduli 10 e 30, all’altezza H4 esistente nel modulo 30 tra il fronte superiore del primo vano 40 e l’estremità superiore della spalla 32, nonché all’altezza H4 esistente nello stesso modulo 30 tra il fronte superiore del secondo vano 40 e l’estremità inferiore della spalla 32. Anche i modulo 50 , ottenuto con il medesimo materiale dei precedenti e assemblato nello stesso modo quanto a ripiani 52 e pannelli laterali 54, è preferibilmente provvisto di schienale 56; il fronte anteriore di detto modulo definisce un vano 58 di forma parallelepipeda regolare a pianta rettangolare, le cui dimensioni sono preferibilmente identiche a quelle dei vani 24 e 40 dei moduli 10 e 50.
La figura 4 illustra un quarto modulo d’arredamento oggetto dell’invenzione, indicato complessivamente con 60, simile al modulo 30 di figura 2 rispetto al quale risulta privo della parte di spalla prolungata al di sopra del secondo vano. Detto modulo, che non viene descritto in dettaglio nei componenti in quanto analoghi a quelli sopra definiti , forma esemplificativamente due sovrapposti vani 62 , di altezza H6 corrispondente alle quote H, H2 e H5 dei moduli 10, 30 e 50, nonché corrispondente alle luci HI , H3 esistenti tra due sovrapposti vani 24, 40 e all ’altezza H4 riferita, nel modulo 30, al prolungamento superiore e inferiore della spalla 32 rispetto ai vani 40. Tra detti vani 62 esiste una luce H7 della stessa altezza delle luci HI e H3.
I moduli 10, 30, 50 e 60 formano gli elementi per realizzare le più svariate composizioni di armadi, senza vincoli di estensione in quanto è possibile il loro accoppiamento a misura, con incastro vuoto/pieno più o meno accentuato. I vani 24, 40, 58, 62 possono infatti penetrare in misura estremamente variabile nelle luci definite dalla citate quote HI del modulo 10, H3 e H4 del modulo 30 e H7 del modulo 60. A seguito dell’incastro dei vari moduli tra loro, che possono vantaggiosamente essere orientati con varia angolazione gli uni rispetto agli altri e snodarsi lungo percorsi articolati in altezza e profondità a seconda dei vincoli delle pareti o degli ambienti, i vani sono tra loro collegati mediante semplici viti (non rappresentate) o equivalenti mezzi, che collegano il ripiano inferiore di un vano a quello superiore dell’altro.
La figura 5 illustra schematicamente alcune delle possibili combinazioni ottenibili con i moduli di arredamento della presente invenzione, esemplificativamente incastrati tra loro secondo quote costanti e con sviluppo rettilineo.
Come si può rilevare da quanto precede sono evidenti i vantaggi che l’invenzione consegue.
I moduli d’arredamento a componibilità variabile della presente invenzione consentono di realizzare scaffali o librerie multivani aventi qualsiasi sviluppo, con possibilità di variare sensibilmente, utilizzando gli stessi moduli, la lunghezza e l’orientamento del complesso.
Le spalle dei moduli, che risultano reversibili, permettono inoltre di realizzare un mobile bifacciale, cioè con l’accesso di alcuni vani rivolto in direzione opposta rispetto agli altri.
L’invenzione, così come sopra descritta e più avanti rivendicata, è stata tuttavia proposta a puro titolo esemplificativo, intendendosi che la stessa potrà essere suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte peraltro rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Ad esempio, i vani di uno dei moduli potranno presentare profondità diversa, maggiore o minore, rispetto a quelli di un altro modulo, ovvero essere schermati anteriormente, in tutto o in parte, da elementi quali ante, vetrine o cassetti.
Si intendono possibili, da ultimo, eventuali inveì— sioni strutturali o dislocazioni alternative degli elementi o parti che complessivamente formano il gruppo di moduli di arredamento oggetto dell’invenzione.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Moduli d’arredamento (10), (30), (50), (60) a componibilità variabile, ottenuti in legno o altro idoneo materiale con rivestimento o finitura superficiale di qualsiasi genere, caratterizzati dal fatto di essere costituiti da una spalla o fianco verticale (12), (32) al fronte interno del quale sono vincolati ripiani (14), (34), orientati ortogonalmente rispetto alla spalla medesima, collegati da un pannello laterale (16), (36) e formanti una pluralità di sovrapposti vani sbalzati (24), (40) di altezza H, H2 intervallati da una luce Hi, H3 di altezza sostanzialmente equivalente a quella di detti vani, il modulo (50) essendo formato da una coppia di contrapposti ripiani (52) e pannelli laterali (54) che formano un vano (58) di altezza H5 sostanzialmente equivalente alle altezze HI, H3 che definiscono la luce esistente tra detti vani (24), (40).
  2. 2. Moduli d’arredamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che due ripiani (14) del modulo (10) sono rispettivamente collegati all’estremità superiore e inferiore della spalla (12) che li riscontra in battuta.
  3. 3) Moduli d’arredamento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzati dal fatto che la spalla (32) del modulo (30) è prolungata almeno al di sopra del vano (40) superiormente disposto di una quota H4 di altezza sostanzialmente equivalente alle altezze H, H2 e H5 dei vani (24), (40), (58).
  4. 4) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzati dal fatto che nel modulo (60) almeno uno dei vani (62) è disposto, con il proprio fronte esterno, a filo del bordo superiore della rispettiva spalla e presenta un’altezza H6 sostanzialmente equivalente a quella H, H2 e H5 dei vani (24), (40), (58), tra una coppia di detti vani (62) esistendo una luce H7 di altezza equivalente alla luce HI, H3 che definisce la distanza tra due vani (24), (40).
  5. 5) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che detti vani (24), (40), (58), (62) presentano una con figurazione parallelepipeda regolare a pianta rettangolare e sono schermati sul fronte superiore da uno schienale (18), (38), (56).
  6. 6) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che detti ripiani e pannelli formanti i vani dei moduli (10), (30), (60) sono vincolati tra loro e alle rispettive spalle da viti autofilettanti o equivalenti mezzi.
  7. 7) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che i ripiani (52) e i pannelli laterali (54) del modulo (50) sono vincolati tra loro da viti autofilettanti o equivalenti mezzi.
  8. 8) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che la lunghezza dei ripiani (14), (34), (52) formanti i vani (24), (40), (58) e quella dei ripiani formanti i vani (62) è maggiore rispetto all’altezza dei vani stessi.
  9. 9) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che il modulo (10) comprende almeno tre equidistanti vani (24) e i moduli (30), (60) comprendono un numero di vani inferiore di una unità rispetto a quelli di detto modulo (10).
  10. 10) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che detti vani (24), (40), (58), (62) parzialmente sovrapposti tra loro sono collegati da viti o equivalenti mezzi che vincolano il ripiano inferiore di un vano a quello superiore dell’altro.
  11. 11) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che detti vani (24), (40), (58), (62) presentano profondità diverse.
  12. 12) Moduli d’arredamento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che detti vani (24), (40), (58), (62) sono schermati anteriormente, in tutto o in parte, da ante, vetrine e/o cassetti.
  13. 13) Moduli d’arredamento a componibilità variabile così come descritti con particolare riguardo alla riserva espressa nell’ultimo periodo della parte descrttiva, esemplificativamente illustrati e per gli scopi specificati.
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