ITMI20120224A1 - Carrello ad ingombro riducibile - Google Patents

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ITMI20120224A1
ITMI20120224A1 IT000224A ITMI20120224A ITMI20120224A1 IT MI20120224 A1 ITMI20120224 A1 IT MI20120224A1 IT 000224 A IT000224 A IT 000224A IT MI20120224 A ITMI20120224 A IT MI20120224A IT MI20120224 A1 ITMI20120224 A1 IT MI20120224A1
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IT
Italy
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trolley
longitudinal cross
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relative
transverse frames
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IT000224A
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Emilio Cremonesi
Antonio Patrini
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Italmodular S R L
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Description

La presente invenzione riguarda un carrello il cui ingombro può essere ridotto in modo significativo per facilitarne il trasporto e quando non viene utilizzato, e più in particolare un carrello atto ad accogliere almeno un elemento porta oggetti (per esempio un ripiano o vassoio o contenitore), restando di conseguenza inteso che un tale carrello può accogliere anche una molteplicità di elementi porta oggetti, in particolare i vassoi che vengono utilizzati nelle mense o i contenitori utilizzati nell'industria alimentare.
E' noto agli esperti del settore che nelle mense vengono utilizzati carrelli atti ad accogliere, in corrispondenza di posizioni prestabilite, una molteplicità dei vassoi, una volta utilizzati dagli utenti della mensa. Questi carrelli hanno una struttura a telaio, di forma rettangolare se vista in pianta, e sono dotati di rotelle del tipo pivotante (normalmente quattro, disposte in corrispondenza degli angoli della base rettangolare), due delle rotelle potendo essere dotate di freno.
In un esempio semplice di quest'ultimo tipo di carrello, per 10 vassoi sovrapposti equidistanziati, la sua struttura comprende due telai trasversali laterali giacenti in rispettivi piani verticali e paralleli. I due telai trasversali sono collegati sia anteriormente che posteriormente da almeno due traverse longitudinali. Sono pure noti carrelli di questo tipo per venti o trenta vassoi, ottenuti in sostanza rispettivamente raddoppiando o triplicando la lunghezza delle traverse longitudinali del carrello da dieci vassoi, per cui si hanno rispettivamente due o tre gruppi affiancati di vassoi. In particolare, oltre ai due telai trasversali laterali, nel caso di venti vassoi è previsto anche un telaio trasversale intermedio, e nel caso di trenta due telai trasversali intermedi.
Nei noti carrelli di questo tipo, al fianco di ciascun telaio trasversale rivolto verso un altro telaio trasversale è fissato permanentemente, normalmente mediante rivetti, viti o punti di saldatura, un mezzo di supporto dotato di una molteplicità di appoggi a mensola sovrapposti ed equidistanziati (ciascun appoggio a mensola comprendendo ad esempio una coppia di barrette orizzontali sporgenti). Ciascun appoggio a mensola consente di appoggiare uno dei due lati di un vassoio, l'altro lato dello stesso vassoio appoggiando sul corrispondente appoggio a mensola del mezzo di supporto fissato al fianco contrapposto dell'adiacente telaio trasversale. Pertanto i vassoi che il carrello deve accogliere vengono a trovarsi uno sopra l'altro e distanziati tra loro, per esempio in un solo gruppo di dieci o più, o in due o tre gruppi affiancati di dieci o piu.
Si fa a questo punto notare che esistono mense (per esempio mense universitarie o aziendali) in cui il numero di pasti da servire, e quindi il numero di vassoi che vengono utilizzati, si riduce anche notevolmente in alcuni periodi dell'anno (in particolare durante il periodo estivo). Tuttavia, per affrontare i picchi di richiesta, la mensa deve obbligatoriamente disporre di un numero di carrelli adeguato a coprire la massima richiesta prevedibile. La conseguenza è che nei suddetti periodi un determinato numero di carrelli porta vassoi non viene utilizzato. Questi carrelli inutilizzati occupano comunque spazio e costituiscono un ingombro che può interferire con le operazioni che si svolgono nei relativi locali.
E' pertanto uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un carrello del tipo suddetto che permetta, se non di eliminare completamente l'inconveniente sopra specificato, perlomeno di limitarne in modo sostanziale gli effetti .
Si è già detto che i sopra citati mezzi di supporto per i vassoi sono destinati a restare permanentemente fissati, normalmente mediante rivetti, viti o saldatura, ai relativi telai trasversali, per cui nell'interfaccia tra mezzo di supporto e telaio trasversale si hanno delle fessure nelle quali si può accumulare polvere e sporco che non sono facilmente asportabili. Di conseguenza questi carrelli presentano anche l'inconveniente che non sono pulibili in modo ottimale e sollevano problemi di igienicità specie se utilizzati nel settore alimentare (specificatamente nelle mense).
E' pertanto un altro scopo della presente invenzione quello di realizzare un carrello del tipo suddetto che non presenti nemmeno questo inconveniente .
Lo scopo sopra citato per primo viene raggiunto grazie al carrello secondo l'allegata rivendicazione 1.
Altre caratteristiche dell'invenzione sono precisate nelle rivendicazioni dipendenti, in particolare quelle caratteristiche che consentono di ottenere lo scopo sopra citato per secondo.
L'invenzione risulterà più facilmente comprensibile dalla seguente descrizione di alcune sue forme di realizzazione esemplificative. In tale descrizione si farà riferimento ai disegni allegati, in cui:
La fig. 1 è una vista prospettica di un carrello secondo la presente invenzione, in particolare del tipo da utilizzare nelle mense e adatto ad accogliere dieci vassoi;
la figura 2 fa semplicemente vedere come al carrello di fig. 1 possono essere applicati un pannello superiore, un pannello posteriore e un pannello per ciascuno dei suoi due lati, per cui i vassoi possono essere introdotti solo dalla parte frontale;
la fig. 3 è una vista prospettica ingrandita di un singolo mezzo di supporto con dieci appoggi a mensola, utilizzabile nel carrello delle figg. 1 e 2, 7 e 10;
la fig. 4 è una vista prospettica ingrandita di parte della porzione superiore del carrello di fig. 1;
la fig. 5 è una vista prospettica ingrandita di una parte della porzione inferiore del carrello, del quale non è stato rappresentato un montante tubolare del relativo telaio trasversale per permettere di vedere quanto c'è all'interno di tale montante ;
la fig. 6 è una vista prospettica ingrandita soltanto della parte superiore di ciò che c'è all'interno dello stesso montante non rappresentato in fig. 5;
la fig. 7 è una vista prospettica di un altro carrello secondo la presente invenzione, del tipo per venti vassoi;
la fig. 8 è una vista prospettica ingrandita di parte della porzione superiore del carrello di fig. 7;
la fig. 9 è una vista prospettica ulteriormente ingrandita della sommità di uno dei due montanti del telaio intermedio del carrello di fig. 7, nella figura non essendo stata rappresentate la relativa traversa longitudinale superiore;
la fig. 10 è una vista prospettica della sola struttura di un ulteriore carrello secondo la presente invenzione, del tipo per trenta vassoi; la fig. 11 è una vista prospettica di un carrello secondo l'invenzione, del tipo con due ripiani (mostrati separati dalla struttura per permettere di vedere meglio quest'ultima).
Dalla fig. 1 si vede come il carrello 10 in essa rappresentato comprende una struttura a telaio 11 a sua volta comprendente due identici telai trasversali laterali 12 giacenti in rispettivi piani verticali paralleli, ciascun telaio 12 avendo due montanti tubolari 14 collegati da tre traverse orizzontali 16. Come si vede ancora dalla fig. 1, i montanti 14 si prolungano in alto e in basso oltre le traverse 16 superiore e inferiore e sono collegati, in corrispondenza delle loro estremità superiore ed inferiore, da traverse longitudinali orizzontali 18s e 18i perpendicolari ai telai trasversali 12. Pertanto la struttura del carrello 10 ha in pianta forma rettangolare.
Dalla fig. 1 si vede anche che il carrello 10 è dotato di quelli che in precedenza sono stati chiamati mezzi di supporto, indicati in tale figura con 20, i quali permettono di accogliere, sovrapposti e distanziati tra loro, dieci elementi porta oggetti, in particolare vassoi (non mostrati per semplicità) del tipo utilizzato nelle mense.
Per inciso, è il caso di precisare subito che tali mezzi di supporto, invece di una molteplicità di vassoi, potrebbero accogliere una molteplicità di ripiani (in particolare semplici piani d'appoggio rettangolari) od anche contenitori (in particolare delle vaschette), sui ripiani o nei contenitori potendosi disporre gli oggetti più vari. L'utilizzo di un carrello secondo la presente invenzione non è infatti limitato al settore delle mense e nemmeno al settore alimentare.
Uno dei due mezzi di supporto utilizzati nel carrello 10 è meglio visibile in fig. 3. Come si può vedere, si tratta in sostanza di un telaietto 21 formato da quattro barre verticali 22 è tre barre orizzontali 24, dal telaietto 21 sporgendo una molteplicità di mensole 26 formate da barre piegate ad U, il tutto preferibilmente di acciaio inossidabile, oppure di acciaio cromato, alluminio o adatta materia plastica. Il mezzo di supporto 20 è inoltre dotato di ganci 28 che permettono di applicarlo al fianco interno di ciascuno dei due telai trasversali 12 (come si vede in fig. 1), e più precisamente di agganciarlo alle traverse orizzontali 16. Pertanto i due mezzi di supporto 20 del carrello 10 risultano contrapposti e permettono di appoggiare su ciascuna coppia di corrispondenti mensole 26 con la stessa elevazione un relativo vassoio già utilizzato da un commensale o, volendo, anche più vassoi sovrapposti non ancora utilizzati.
Per ottenere lo scopo in precedenza citato per primo, i carrelli secondo la presente invenzione sono dotati di mezzi di collegamento tra i telai trasversali e le traverse longitudinali in modo da consentirne opzionalmente la rotazione relativa nel piano orizzontale, o il bloccaggio di tale rotazione. Nel caso specifico del carrello 10 indicheremo nel loro complesso con 13 i suddetti mezzi di collegamento che, come spiegato qui appresso, comprendono vari elementi, e più in particolare un'asta verticale 32 (visibile in fig.
6) infilata in ciascun montante tubolare 14 del carrello 10. La parte di sommità di tale asta 32 è filettata per potervi avvitare un elemento di presa per le mani, dotato di madrevite, nel caso specifico un pomolo 30 (ma potrebbe anche essere una manopola o una maniglia). I mezzi di collegamento 13 comprendono inoltre un tubo 36 in cui è infilata l'asta 32 e che ha una lunghezza inferiore a quest'ultima. L'asta 32 sporge, oltre che dall'estremità superiore del montante 14, anche dalla sua estremità inferiore. Sulla sommità del tubo 36 appoggia un distanziale troncoconico 48 forato coassialmente per poterlo infilare sull'asta 32, la cui funzione verrà spiegata più avanti.
L'asta 32 trapassa (grazie al foro passante 37 visibile in fig. 5) la traversa longitudinale inferiore 18i del carrello 10 ed è fissata in modo convenzionale sia a tale traversa che ad un supporto 35 per una rotella pivotante 34. Delle quattro rotelle 34 di cui è dotato il carrello 10, due sono solitamente dotate di freno.
I mezzi di collegamento 13 comprendono anche una molla elicoidale 38 (fig. 5) pure infilata sull'asta 32 e sulla quale molla appoggia un distanziale cilindrico 50 e l'estremità inferiore del tubo 36. La funzione del distanziatore 50 verrà spiegata più avanti.
Nella condizione di fig. 1 del carrello 10, la molla 38, contenuta in ciascun montante 14 è nella sua condizione di massima compressione e una relativa estremità della traversa longitudinale superiore 18s è premuta, a seguito dell'avvitamento a fondo del relativo pomolo 30, sia contro la sommità del montante tubolare 14, opportunamente sagomata a sella in modo da accogliere in modo coniugato la traversa 18i, sia contro il distanziale troncoconico 48.
Anche l'estremità inferiore del montante 14 è sagomata a sella e in questa situazione accoglie in modo coniugato la traversa inferiore 18i.
Grazie alle suddette sagomature a sella, quando i pomoli 30 sono completamente avvitati, i telai trasversali 12 sono mantenuti saldamente nella posizione di fig. 1 e cioè perpendicolari alle traverse longitudinali 18s e 18i. Nel caso specifico del carrello 10, tra ciascun pomolo 30 e la traversa longitudinale superiore 18s è interposta una piastrina di riscontro 40 forata per permettere il passaggio dell'asta 32, tale piastrina 40 essendo inferiormente pure sagomata a sella in modo da adattarsi in modo coniugato alla stessa traversa 18s (allo scopo potrebbe tuttavia essere sufficiente anche una semplice rondella).
E' il caso di far notare che i mezzi di collegamento che opzionalmente permettono la rotazione relativa dei telai trasversali rispetto alle traverse possono essere realizzati in modo diverso da quelli sopra descritti e indicati con 13, un qualunque esperto di meccanica essendo in grado di trovare altre soluzioni equivalenti.
Ritornando ai mezzi di collegamento 13, e alla situazione di fig. 1 (pomoli 30 completamente avvitati), se dopo aver tolto dal carrello 10 i mezzi di supporto 20 (basta sganciarli dalle traverse 16 dei telai trasversali 12), si cominciano a svitare i pomoli 30, succede che i tubi 36, spinti verso l'alto dalle relative molle 38, spingono a loro volta in alto i distanziali troncoconici 48 e sollevano le due traverse longitudinali superiori 18s, facendole uscire dalle selle di sommità dei relativi montanti 14. Proseguendo lo svitamento dei pomoli 30, ciascun distanziale inferiore 50 viene a un certo punto in contatto con un relativo riscontro (non mostrato per semplicità) previsto all'interno del relativo montante 14, per cui svitando ulteriormente i pomoli 30 le molle 38 provocano anche il sollevamento dei telai trasversali 12, che possono così essere facilmente fatti ruotare rispetto alle traverse longitudinali 18s e 18i, la struttura 11 potendo così essere portata da una configurazione a pianta rettangolare ad una configurazione a parallelogramma molto schiacciato. Si ottiene di conseguenza una sostanziale riduzione dell'ingombro della struttura 11, utile quando si prevede che il carrello 10 non venga utilizzato per un certo periodo, per cui può essere stoccato occupando uno spazio decisamente ridotto, oppure quando il carrello deve essere trasportato. Il serraggio dei pomoli 30 assicura che la struttura 11 venga mantenuta nella sua condizione di minimo ingombro.
Quando si voglia rimettere in uso il carrello, basterà effettuare un'operazione opposta a quella appena sopra descritta, l'avvitamento a fondo dei pomoli 30 assicurando la voluta stabilità del carrello 10, che può essere nuovamente utilizzato dopo aver riappeso i mezzi di supporto 20 alle relative traverse 16 dei suoi telai trasversali 12.
Dalla fig. 2 si vede come al carrello 10 possono essere applicati un pannello superiore 44 (che può servire anche da piano d'appoggio), un pannello posteriore 45 (che funge anche da fermo vassoi) e un pannello, rispettivamente 46 e 47, per ciascuno dei due lati, per cui i vassoi possono essere introdotti solo dalla parte frontale del carrello. I pannelli 44, 45, 46 e 47 sono fissati alla struttura del carrello 10 in modo da essere facilmente amovibili.
Nella fig. 7 è rappresentato un carrello 10A per vassoi che ha capacità doppia (venti vassoi) rispetto al carrello 10. La struttura H A del carrello 10A sostanzialmente si differenzia da quella (11) del carrello 10 per il fatto che le traverse longitudinali 18As e 18Ai hanno maggior lunghezza e che a metà della loro lunghezza portano un telaio trasversale intermedio 12A che si differenzia dai telai trasversali d'estremità 12 perché le due estremità dei suoi montanti 14A non sono conformate a sella, ma presentano un semplice perno sporgente rispettivamente verso l'alto (si veda per esempio il perno 42 di fig. 9) e verso il basso, perno coniugabile con una corrispondente sede prevista nella relativa traversa longitudinale 18Ai e 18As per realizzare una cerniera cilindrica ad asse verticale così da consentire la rotazione relativa del telaio trasversale intermedio 12A rispetto a tali traverse longitudinali. Va tuttavia tenuto presente che, allo scopo di avere tutti i montanti uguali, anche i montanti 14A possono avere le loro due estremità conformate a sella.
In ogni caso elementi del carrello 10A uguali o simili a quelli del carrello 10 sono stati indicati con uguali numeri di riferimento.
Anche il carrello 10A utilizza mezzi di supporto che però, nel caso specifico illustrato, sono diversi da quelli (20) del carrello 10 (per quanto potrebbero anche essere gli stessi) per cui sono stati indicati con 20A. In particolare il carrello 10A è dotato di mezzi di supporto 20A su entrambi i fianchi del telaio trasversale intermedio 12A. I mezzi di supporto 20A comprendono un telaietto rettangolare 21A formato nel caso specifico da due barre verticali 22A a sezione rettangolare e tre barre orizzontali 24A a sezione circolare. Le barre verticali 22A presentano una serie di fori passanti equidistanziati 25 nei quali inserire le relative estremità di mensole 26A formate da barre piegate ad Ω e deformabili elasticamente per effettuare l'inserimento. I mezzi di supporto 20A non sono dotati di loro ganci, ma sono appesi a separati ganci 28A a loro volta agganciati alle traverse 16 dei telai trasversali 12 e 12A.
E' chiaro che i mezzi di supporto potranno essere realizzati in modi diversi da quelli sopra descritti. In particolare potranno avere elementi a mensola ribaltabili per permettere la rotazione dei telai trasversali rispetto alle traverse longitudinali senza che sia necessario asportare i mezzi di supporto da tali telai.
Si ritiene importante far notare che anche nel caso del carrello 10A i mezzi di collegamento tra i telai trasversali laterali 12, 12A e le traverse longitudinali 18As e 18Ai sono gli stessi indicati nel loro complesso con 13 con riferimento al carrello 10. Va notato che tali mezzi di collegamento 13 servono anche a consentire od impedire opzionalmente la rotazione relativa tra il telaio intermedio 12A e le relative traverse longitudinali 18As e 18Ai, per cui nei montanti 14A del telaio intermedio 12A non sono contenuti né l'asta verticale 32, né il tubo 36 con i relativi distanziali 48 e 50, né la molla 38, dalle estremità superiori ed inferiori dei due montanti 14A protendendosi semplicemente rispettivamente verso l'alto e verso il basso il già citato perno (42 in fig. 9).
Per quanto appena sopra spiegato, anche per il carrello 10A, una volta tolti i mezzi di supporto 20A dalla struttura HA e svitati i pomoli 30, si possono far ruotare i telai trasversali 12, e di conseguenza il telaio intermedio 12A, rispetto alle traverse longitudinali 18Ai e 18As (fig. 7), col risultato che la struttura HA passa dalla configurazione a pianta rettangolare alla configurazione a pianta avente forma di parallelogramma piuttosto schiacciato, e ingombro ridotto.
Nella fig. 10 viene mostrata la sola struttura 11B di un carrello per vassoi di capacità tripla (trenta vassoi) rispetto al carrello 10. Come si nota da tale figura, la struttura 11B si differenzia da quella (il e 11A) dei carrelli 10 e 10A sia per la maggior lunghezza delle traverse longitudinali 18Bi e 18Bs sia per la presenza di due telai trasversali intermedi 12A uguali a quello, indicato con lo stesso numero di riferimento, del carrello 10A. Anche in questa figura elementi uguali o simili a quelli della struttura 11A del carrello 10A sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento. Di conseguenza si ritiene che la fig. 10 non richieda ulteriori spiegazioni.
Ovviamente anche gli altri carrelli illustrati nelle figure possono, come il carrello 10 (fig.
2), essere dotati di due pannelli laterali, un pannello posteriore e un pannello superiore.
Per quanto, descrivendo i carrelli 10 e 10A, si sia detto che sono del tipo adatto ad accogliere vassoi di mense, si ribadisce che essi possono servire ad accogliere anche altri tipi di elementi porta oggetti e in particolare ripiani su cui appoggiare oggetti di qualsiasi tipo, come pure contenitori per oggetti vari, eventualmente adattano i mezzi di supporto di cui è dotato il carrello per accogliere tali ripiani o contenitori.
Nella fig. 11 è infine mostrato un carrello 10C che può essere utile come carrello di servizio pure rientrante nella presente invenzione. Il carrello 10C si differenzia per il fatto che la sua struttura 11C comprende due telai trasversali laterali 12B ciascuno dotato soltanto di due traverse 16. Anche i mezzi di collegamento tra i telai trasversali (12B) e le traverse longitudinali (18s, 18i) sono analoghi a quelli dei carrelli descritti in precedenza e indicati nel loro complesso con 13, mentre si differenziano i mezzi di supporto, che qui sono semplicemente costituiti dalle stesse traverse longitudinali superiori 18s e inferiori 18i che direttamente accolgono rispettivamente i ripiani 52s e 52i. Per il resto elementi uguali o simili a quelli del carrello 10 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento.
Si ritiene ancora importante evidenziare che il fatto di avere i mezzi di supporto collegati alla struttura dei carrelli in modo amovibile (l'amovibilità essendo notevolmente facilitata essendo semplicemente appesi) consente di procedere ad un'ottimale pulizia sia della struttura 11, HA e 11B del relativo carrello sia degli stessi mezzi di supporto 20 e 20A, il che per l'utilizzo dei carrelli secondo la presente invenzione nel settore alimentare è un sostanziale vantaggio. Ancora migliore è da questo punto di vista la situazione del carrello 10C.
Si fa infine notare che i mezzi di supporto possono anche essere conformati in modo da essere applicati in modo amovibile sia i telai trasversali che le traverse e possono perfino essere applicati alla struttura in modo amovibile in corrispondenza degli angoli del rettangolo costituito dalla struttura stessa del carrello vista in pianta.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Carrello (10; 10A; 10C) atto ad accogliere almeno un elemento porta oggetti (52s, 52i), e avente una struttura (11; HA, 11B; 11C) a telaio, di forma rettangolare se vista in pianta, dotata di rotelle (34), tale struttura comprendendo due telai trasversali laterali (12; 12B), che giacciono in rispettivi piani verticali paralleli e sono collegati sia anteriormente che posteriormente da almeno due traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi), la struttura (11A, 11B) potendo comprendere anche uno o più telai trasversali intermedi (12A), paralleli ai due telai trasversali laterali (12; 12B) e anch'essi collegati alle suddette traverse longitudinali (18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi), alla struttura (11; 11A, 11B; 11C) essendo applicati mezzi di supporto (20; 20A; 18s, 18i) per accogliere i suddetti elementi porta oggetti (52s, 52i), caratterizzato dal fatto che i mezzi di collegamento (13) tra i telai trasversali (12; 12A; 12B) e le traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi) sono del tipo che consente opzionalmente la rotazione relativa nel piano orizzontale dei telai trasversali (12; 12A; 12B) rispetto alle traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi), oppure il bloccaggio di tale rotazione.
  2. 2. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di supporto (20; 20A) sono applicati al fianco di ciascun telaio trasversale (12; 12A; 12B) che si affaccia verso un adiacente telaio trasversale (12; 12A), i mezzi di supporto comprendendo elementi a mensola (26; 26A) sui quali appoggia il relativo lato di un elemento porta oggetti .
  3. 3. Carrello secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di supporto comprendendo elementi a mensola ribaltabili per permettere la rotazione dei telai trasversali (12; 12A) rispetto alle traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi).
  4. 4. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di supporto (20; 20A) sono applicati alla struttura (11; H A, 11B; 11C) in modo amovibile.
  5. 5. Carrello (10C) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di supporto comprendono le stesse traverse longitudinali (18s, 18i), sulle quali appoggiano direttamente gli elementi porta oggetti (52s , 521).
  6. 6. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 2, in cui ciascun mezzo di supporto (20; 20A) comprende una molteplicità di appoggi a mensola (26; 26A) sovrapposti ed equidistanziati, ciascun appoggio a mensola consentendo di appoggiare uno dei due lati di un elemento porta oggetti.
  7. 7. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di supporto (20; 20A) sono appesi al relativo telaio trasversale (12; 12A).
  8. 8. Carrello (10; 10A; 10C) secondo la rivendicazione 1, in cui i montanti (14; 14A) dei telai trasversali laterali (12; 12B) sono tubolari e se il carrello (10A) prevede telai trasversali intermedi (12A), sono previsti mezzi di collegamento a cerniera cilindrica verticale (42) tra i telai trasversali intermedi (12A) e le traverse longitudinali (18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi), i mezzi di collegamento (13) tra i telai trasversali laterali (12; 12B) e le traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi) che ne consentono opzionalmente la rotazione relativa o il bloccaggio di tale rotazione comprendendo: un tubo (36) infilato in ciascun montante tubolare (14), sull'estremità superiore del tubo (36) appoggiando, direttamente o indirettamente, la relativa traversa longitudinale superiore (18s; 18As; 18Bs); un'asta verticale (32) infilata nel tubo (36) e la cui parte di sommità è filettata per potervi avvitare un elemento di presa (30) per le mani dotato di madrevite, l'asta (32) avendo una lunghezza maggiore del tubo (36) e sporgendo, oltre che dall'estremità superiore del montante (14), anche dalla sua estremità inferiore a cui è fissata sia la relativa traversa longitudinale inferiore (18i; 18Ai; 18Bi) sia un supporto (35) di una rotella pivotante (34) del carrello (10; 10A; 10C); una molla elicoidale (38), infilata sull'asta (32) e pure contenuta nel relativo montante (14), la molla (38) appoggiando, direttamente o indirettamente, sulla traversa longitudinale inferiore (18i; 18Ai; 18Bi), sulla sommità della molla (38) appoggiando il tubo 36; una sagomatura a sella dell'estremità superiore ed inferiore dei montanti (14) per accogliere in modo coniugato rispettivamente la relativa traversa longitudinale superiore (18s; 18As; 18Bs) e la relativa traversa longitudinale inferiore (18i; 18Ai; 18Bi) quando il carrello (10; 10A; 10C) ha in pianta forma rettangolare e gli completamente avvitato sulla corrispondente asta (32) .
  9. 9. Carrello (10; 10A; 10C) secondo la rivendicazione 8, in cui sulla sommità di ciascun tubo (36) è disposto un primo distanziatore troncoconico (48) di centraggio dell'asta (32) rispetto al montante (14), forato coassialmente per poterlo infilare a sua volta centrato sul tubo (36), un secondo distanziatore (50) forato coassialmente, per poterlo pure infilare centrato sull'asta (32), è disposto sopra la molla (38), all'interno del relativo montante (14) essendo previsti mezzi di riscontro per il secondo distanziale (50) in modo che a un determinato punto dell'operazione di svitamento dei mezzi di presa (30) le molle (38) provocano anche il sollevamento dei telai trasversali (12; 12B) per facilitare la rotazione di essi rispetto alle traverse longitudinali (18s, 18i; 18As, 18Ai; 18Bs, 18Bi).
  10. 10. Carrello (10; 10A; 10C) secondo la rivendicazione 8, in cui tra gli elementi di presa (30) e le relative traverse longitudinali superiori (18s; 18As; 18Bs) è interposta una piastrina forata (40) inferiormente sagomata a sella per accogliere in modo coniugato la traversa longitudinale superiore (18s; 18As; 18Bs).
  11. 11. Carrello (10A) secondo la rivendicazione 1, in cui la struttura (H A) prevede un telaio trasversale intermedio (12A).
  12. 12. Carrello secondo la rivendicazione 1, in cui la struttura (11B) prevede due telai trasversali intermedi (12A) .
  13. 13. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di supporto (20) comprendono un telaietto (21) formato da barre verticali (22) e barre orizzontali (24), dal telaietto (21) sporgendo una molteplicità di appoggi a mensola (26) formati da barre piegate ad U e disposte orizzontalmente, il telaietto (21) essendo dotato di ganci (28) che permettono di appenderlo alle traverse (16) del corrispondente telaio trasversale (12; 12A; 12B).
  14. 14. Carrello (10; 10A) secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di supporto (20A) comprendono: un telaietto (21A) formato da due barre verticali (22A) e barre orizzontali (24A), le barre verticali (22A) presentando una corrispondente serie di fori passanti nei quali inserire le estremità di appoggi a mensola orizzontali (26A) formati da barre piegate ad Ω e deformabili elasticamente per effettuare l'inserimento; elementi a gancio (28A) agganciabili alle traverse (16) dei telai trasversali (12, 12A) e ai quali agganciare i corrispondenti telaietti (21A).
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