ITMI20110226A1 - Apparato di interfacciamento tra un impianto di posta pneumatica e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio. - Google Patents

Apparato di interfacciamento tra un impianto di posta pneumatica e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
“Apparato di interfacciamento tra un impianto di posta pneumatica e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorioâ€
La presente invenzione riguarda un apparato di interfacciamento tra un impianto di posta pneumatica e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio.
Oggigiorno il problema del trasporto di campioni di prodotti biologici nei reparti ospedalieri, in particolar modo dal punto in cui tali campioni vengono prelevati dal paziente alle varie stazioni dove i campioni in questione devono essere analizzati, rappresenta un problema sempre più critico e ci si spinge alla ricerca di soluzioni sempre più pratiche e veloci per ottimizzare tale processo.
In particolare si rende necessario interfacciare dei sistemi che trasportino i campioni prelevati dal paziente, racchiusi in appositi contenitori, con dei dispositivi adibiti al carico dei campioni stessi su un impianto di automazione di laboratorio dal quale poi, attraverso opportuni nastri trasportatori, i campioni vengano indirizzati verso le varie stazioni o moduli di analisi presenti in laboratorio.
L’interfacciamento deve essere realizzato mediante un apparato che carichi in maniera completamente automatizzata i contenitori di prodotti biologici sui nastri trasportatori.
A questo proposito, un sistema noto e particolarmente usato negli ultimi anni allo scopo di trasportare contenitori di prodotti biologici à ̈ costituito da un impianto di posta pneumatica, peraltro già usato anche in ambiti che esulano dal medicale; in particolare si tratta di un meccanismo di recapito di contenitori di prodotti biologici, eventualmente inseriti uno ad uno oppure a gruppi in custodie di plastica e racchiusi all’intemo di contenitori più grandi, o bussolotti, perlopiù di forma cilindrica, i quali viaggiano spinti da aria compressa in una rete di tubazioni per giungere infine ad una stazione di arrivo, laddove il bussolotto si apre e rende disponibili i campioni affinché possano essere prelevati ed eventualmente trasferiti, come detto, ad un impianto di automazione di laboratorio. Il sistema prevede poi che il bussolotto, una volta svuotato, si richiuda e riparta lungo la rete di tubazioni (per tornare ad esempio in un punto dove possa essere nuovamente riempito con nuovi contenitori di prodotti biologici), e che allo stesso modo un nuovo bussolotto pieno giunga alla stazione di arrivo per poter essere svuotato. In questo senso, la Richiedente ha già depositato un brevetto (PCT/EP2008/066262) che descrive l’interfacciamento totalmente automatizzato di un impianto di posta pneumatica, che trasporti contenitori di prodotti biologici, con il sistema di automazione di laboratorio della Richiedente stessa. Nel brevetto in questione, affinché i contenitori di prodotti biologici possano essere prelevati dal bussolotto una volta aperto, mediante dispositivi di presa automatizzati, e trasferiti al sistema di automazione di laboratorio, si rende naturalmente necessario che essi non siano inseriti in custodie di plastica; in tal modo viene assicurata una velocizzazione del suddetto processo di trasfeiimento, rispetto ai sistemi noti che presuppongono la presenza di un operatore che, manualmente, apra le custodie ed estragga i contenitori di prodotti biologici in esse inseriti.
Si manifestano tuttavia dei problemi nell’uso di tale apparato di interfacciamento. Infatti i contenitori di prodotti biologici viaggiano all’intemo dei bussolotti, adibiti a muoversi lungo impianto di posta pneumatica, inseriti a loro volta in recipienti particolarmente voluminosi e pesanti (bascule), che hanno soltanto un numero prefissato di fori disponibili per accogliere le provette.
Quindi l’interfacciamento con il sistema di automazione di laboratorio prevede che si debbano spostare mediante dei dispositivi di presa sia i singoli contenitori di prodotti biologici, sia tali pesanti bascule una volta che esse sono riempite oppure svuotate dei contenitori stessi. La soluzione del precedente brevetto prevede l’impiego di due separati dispositivi di presa di contenitori e/o bascule, uno per quelli/e in arrivo dall’impianto di posta pneumatica e l’altro per quelli/e da inviare allo stesso.
Inoltre, spesso tali bascule hanno per costruzione una base a forma poligonale e quindi l’apparato deve prevedere dei dispositivi di orientamento affinché la bascula venga orientata opportunamente per poter essere inserita nel bussolotto.
Per di più, à ̈ fondamentale far sì che il bussolotto stesso, viaggiando nell’impianto di posta pneumatica, mantenga sempre l’opportuno orientamento, ovvero che non si presenti sottosopra all’interfacciamento con uno dei dispositivi di presa; ciò in particolare in fase di scarico dei contenitori di prodotti biologici, poiché in tal caso ovviamente, una volta apertosi il bussolotto, il dispositivo di presa non sarebbe in grado di afferrare i singoli contenitori di prodotti biologici, essendo la bascula sottosopra.
Ancora, anche se la bascula ha delle misure perfettamente adattate per entrare nel bussolotto, i contenitori di prodotti biologici sono inseriti in fori ricavati nella bascula; di conseguenza essi sono, seppur lievemente, distanziati tra loro e quindi la tenuta durante il trasporto non à ̈ del tutto stagna.
In generale, la presenza delle bascule riduce l’area effettiva occupabile da contenitori di prodotti biologici all’intemo del bussolotto, oltre a renderlo particolarmente pesante e quindi trasportabile con maggiore difficoltà all’ interno dei tubi ad aria compressa dell’impianto di posta pneumatica.
Oltretutto, un sistema come questo non tiene conto della priorità di processamento di alcuni campioni in confronto ad altri, situazione che si può venire a creare molto spesso in un laboratorio di analisi allorquando alcuni campioni devono essere analizzati in maniera più urgente rispetto ad altri, ad esempio perché provenienti da pazienti appena visitati in un reparto di pronto soccorso e che necessitano dunque di analisi e cure immediate.
Come si vede, l’apparato di interfacciamento in questione presenta alcuni problemi legati alla bassa efficienza delle operazioni svolte e all’elevato costo di realizzazione delle apparecchiature impiegate.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un apparato che permetta di inserire un numero maggiore di contenitori di prodotti biologici all’intemo di ogni singolo bussolotto, assicurando la tenuta ermetica dei contenitori stessi all’intemo del bussolotto, e di velocizzare le operazioni di carico di tali contenitori nel sistema di automazione di laboratorio, facendo oltretutto in modo che, nonostante il numero maggiore di contenitori presenti al suo interno, il bussolotto risulti più leggero e si muova dunque più rapidamente lungo i tubi dell’impianto di posta pneumatica.
Altro compito dell’ invenzione deve essere quello di assicurare una gestione separata dei campioni di prodotti biologici da processare con urgenza rispetto a quelli ordinari.
Ancora uno scopo dell’invenzione à ̈ quello di non doversi curare dell’ orientamento del bussolotto proveniente dall’impianto di posta pneumatica e quindi dei contenitori di prodotti biologici in esso contenuti, essendo indifferente il verso con cui tali contenitori vengono resi disponibili al sistema adibito al carico degli stessi nel sistema di automazione di laboratorio.
Non ultimo scopo à ̈ quello di realizzare un apparato che presenti un’efficienza alta a fronte di costi di realizzazione contenuti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti da un apparato di interfacciamento tra un impianto di posta pneumatica e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio comprendente un bussolotto idoneo alla movimentazione in un impianto di posta pneumatica e che accoglie al suo interno uno o più contenitori di prodotti biologici, detto bussolotto aprendosi e collegandosi ad un dispositivo per il travaso di detti contenitori di prodotti biologici contenuti in detto bussolotto in almeno un dispositivo di reclutamento di detti contenitori di prodotti biologici, detto almeno un dispositivo di reclutamento essendo adibito al carico di detti contenitori di prodotti biologici in un dispositivo di posizionamento interfacciato con un dispositivo di presa di detti contenitori di prodotti biologici per il trasferimento di detti contenitori di prodotti biologici su un convogliatore automatico facente parte di un impianto di automazione di laboratorio, caratterizzato dal fatto che detto bussolotto presenta una camera interna contenente elementi spugnosi atti a trattenere detti contenitori di prodotti biologici presenti in detto bussolotto.
Queste ed altre caratteristiche della presente invenzione saranno rese maggiormente evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione, illustrata a titolo illustrativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 mostra una vista prospettica e parzialmente sezionata dell’apparato di interfacciamento secondo l’invenzione, nella situazione iniziale in cui sta per arrivare il bussolotto dall’impianto di posta pneumatica;
la figura 2 illustra in dettaglio i contenitori di prodotti biologici trattenuti all’interno del bussolotto (che à ̈ mostrato in sezione) dagli elementi spugnosi;
la figura 3 rappresenta in dettaglio l’apertura del bussolotto, allorquando esso giunge nella stazione di arrivo dell’impianto di posta pneumatica;
la figura 4 mostra in dettaglio e in sezione il dispositivo per il travaso dei contenitori di prodotti biologici in una prima fase operativa;
la figura 5 rappresenta in dettaglio e in sezione il dispositivo per il travaso dei contenitori di prodotti biologici in una seconda fase operativa;
la figura 6 illustra in dettaglio e in sezione il dispositivo per il travaso dei contenitori di prodotti biologici in una terza ed ultima fase operativa;
la figura 7 rappresenta in vista prospettica uno dei due dispositivi di reclutamento in azione, avendo rimosso tutto il resto.
Un apparato di interfacciamento 1 collega un impianto di posta pneumatica 2 (di cui à ̈ mostrata soltanto la parte terminale del condotto), che trasporta contenitori di prodotti biologici 3 prelevati direttamente da pazienti presso un reparto ospedaliero, ad un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio 4 che trasporta gli stessi contenitori a diverse stazioni o moduli di analisi eventualmente connessi ad esso.
I contenitori di prodotti biologici 3, ad esempio provette, viaggiano all’interno di un bussolotto 5 che presenta un involucro esterno 6 apribile e una camera interna 7 preferibilmente di forma cilindrica e che contiene elementi spugnosi 8a e 8b, a modulo elastico ampio, uniti alle due estremità longitudinali della camera interna, laddove si trovano due flange di chiusura, una superiore 9a ed una inferiore 9b, che fungono da tappo di chiusura della camera interna 7.
In posizione sottostante rispetto alla stazione di arrivo 10, aperta inferiormente, delfimpianto di posta pneumatica 2, à ̈ presente un dispositivo 11 per il travaso delle provette 3 contenute nel bussolotto 5. Questo dispositivo di travaso 11 comprende uno stantuffo 12 che si muove verticalmente, regolato da sensori di inizio e fine corsa, per impegnarsi con la flangia inferiore 9b della camera interna del bussolotto 5, e un tubo scorrevole 13 (mostrato in sezione in tutte le figure), preferibilmente cilindrico e aperto alle due estremità superiore e inferiore, che trasla pneumaticamente per gli scopi che verranno descritti meglio in seguito.
II bordo inferiore del tubo scorrevole poggia su un piano 14 che presenta tre differenti cavità, una centrale 15 di dimensioni tali da consentire il passaggio della flangia 9b e dell’elemento spugnoso 8b del bussolotto 5 e due laterali 16a e 16b, di forma eventualmente irregolare ma di larghezza pari almeno al diametro del tubo scorrevole 13.
Ognuna delle due cavità laterali à ̈ collegata ad un vano sottostante 17a e 17b, particolarmente una tramoggia, in cui trova alloggio un dispositivo di reclutamento 18a, 18b del tutto analogo a quello descritto in un altro brevetto della Richiedente (PCT/EP2009/050597).
Analogamente a quanto descritto nel sopra citato brevetto, i dispositivi di reclutamento 18a e 18b sono adibiti, mediante un sistema di pettini mobili 19 che scorrono su pettini fissi 20, al carico di provette in un dispositivo di posizionamento 21 di provette comprendente una oppure più corsie, per poter accogliere provette di diametro diverso.
Il dispositivo di posizionamento 21, facendo scorrere le provette lungo tali corsie, le rende disponibili ad un dispositivo di presa 22 che si occupa di afferrare le provette e di trasferirle in dispositivi di trasporto posizionati su un convogliatore automatico 23 di un impianto di automazione di laboratorio 4, ovvero un nastro trasportatore dal quale poi le provette vengono trasferite verso le varie stazioni o moduli di analisi presenti in laboratorio.
Il funzionamento à ̈ il seguente: successivamente ad una serie di prelievi di prodotti biologici effettuati, ad esempio, su un certo numero di pazienti in un reparto ospedaliero, un operatore carica manualmente ed eventualmente in maniera disordinata in un bussolotto 5 (aprendolo dal lato di una delle due flange 9a e 9b e richiudendo poi il tutto) un certo numero di provette 3 contenenti il materiale biologico prelevato; tali provette 3 sono già state in precedenza opportunamente dotate di codice a barre per assicurarne l’associazione campione biologico-paziente, in modo che in seguito rimpianto di automazione, mediante dispositivi di lettura del codice a barre della provetta 3, sappia già indirizzare ogni singola provetta, attraverso un protocollo di comunicazione con il Sistema Informativo di Laboratorio (LIS), verso gli opportuni moduli di analisi di cui ogni campione ha bisogno. L’applicazione del codice a barre ad ogni singola provetta avviene mediante uno specifico apparato di marcatura automatica di provette, ad esempio quello del brevetto PCT7EP2009/058360 della stessa Richiedente.
All’interno del bussolotto 5, le provette 3 sono trattenute in maniera ermetica dagli elementi spugnosi 8a e 8b incollati alle flange 9a e 9b, come mostrato in Figura 2; questo avviene sia per un numero minimo di provette 3 inserite, dato che anche in una configurazione di bussolotto 5 vuoto i due elementi spugnosi 8a e 8b arrivano quasi a sfiorarsi (e quindi le loro dimensioni sono calibrate per trattenere ermeticamente, eventualmente, anche una sola provetta), sia in una configurazione in cui nel bussolotto 5 sono inserite parecchie decine di provette.
In generale, finterò sistema di trasporto à ̈ adattabile per differenti dimensioni del bussolotto 5 e degli elementi spugnosi 8a e 8b interni ad esso.
Durante il trasporto, nel malaugurato caso una o più delle provette 3 dovessero subire un urto ed aprirsi o rompersi, il materiale biologico fuoriuscito viene assorbito dagli elementi spugnosi, senza disperdersi al di fuori del bussolotto 5; il rischio di contaminazione risulta quindi minimo.
Il bussolotto 5 viene dunque inviato alla rete di tubi dell’impianto di posta pneumatica 2, fino a giungere in prossimità della stazione di arrivo 10 aperta inferiormente dell’impianto di posta 2 (Figura 1).
Una volta giunto il bussolotto 5 alla stazione di arrivo 10, la parte inferiore dell’involucro esterno 6 del bussolotto 5 stesso si apre automaticamente attraverso un sistema meccanico (Figura 3). A questo punto, lo stantuffo 12 sale pneumaticamente (Figura 4) dal basso attraversando la cavità centrale 15 del piano 14, nonché il tubo scorrevole 13 che in posizione di riposo à ̈ situato in corrispondenza della cavità centrale 15 stessa, e ingaggia la flangia inferiore 9b della camera interna 7 del bussolotto 5, muovendosi poi verso il basso e trascinando dunque la flangia inferiore 9b, assieme all’elemento spugnoso inferiore 8b ad essa incollato.
Il movimento dello stantuffo 12, sia in salita che in discesa, à ̈ regolato da sensori di inizio e fine corsa, preferibilmente dei sensori che essendo in grado di ingaggiare un cursore solidale allo stantuffo, riconoscono quando lo stantuffo stesso ha raggiunto rispettivamente il punto più basso e più elevato del suo movimento verticale.
Quando lo stantuffo 12 toma nuovamente nella posizione iniziale più bassa, situazione illustrata in Figura 5, la parte superiore dell’elemento spugnoso inferiore 8b à ̈ esattamente livellata con il piano 14, e le provette 3 risultano dunque adagiate all’interno del tubo scorrevole orizzontalmente 13; a questo punto il tubo 13 si sposta pneumaticamente verso una delle due cavità laterali 16a, 16b, nelle quali lascia cadere le provette 3 (Figura 6).
Uno degli aspetti innovativi dell’invenzione, descritto nella forma di realizzazione illustrata, à ̈ la possibilità di separare il travaso delle provette in due cavità distinte, a seconda che si tratti di provette da processare in maniera ordinaria oppure con urgenza. E’ comunque prevista l’eventualità in cui sia presente una sola cavità, e dunque una sola tramoggia ed un solo dispositivo di reclutamento.
Naturalmente il travaso delle provette in una piuttosto che nell’altra tramoggia 17a o 17b à ̈ gestito in maniera automatica dall’apparato di interfacciamento 1 stesso; infatti nel momento in cui le provette 3 vengono caricate manualmente dall’operatore nel bussolotto 5, essendo tali provette 3 già dotate di codice a barre esse sono già registrate all’interno del Sistema Informativo di Laboratorio che contiene l’informazione in merito al fatto che si tratti di provette urgenti o meno. In conseguenza di ciò, quando il tubo scorrevole 13 entra in azione viene automaticamente indirizzato a spostarsi verso l’una o l’altra delle cavità laterali 16a, 16b.
E’ ovvio che questa soluzione presuppone che in uno stesso bussolotto 5 viaggino provette 3 tutte di un tipo, o solo ordinarie o solo urgenti; tuttavia una ulteriore forma di realizzazione (non descritta nelle allegate figure) può prevedere che vengano inserite in uno stesso bussolotto 5 provette tanto ordinarie quanto urgenti, separate da un ulteriore elemento spugnoso centrale; in questo caso lo stantuffo 12 deve prima provvedere a muovere verso il basso il primo gruppo di provette che incontra, a bussolotto aperto, e il tubo scorrevole 13 a spostarle in una delle cavità laterali; successivamente lo stantuffo 12 trascina verso il basso l’elemento spugnoso centrale, eventualmente incollato anch’esso ad una ulteriore flangia centrale, e il tubo scorrevole 13 sposta l’altro gruppo di provette, che erano inizialmente posizionate in alto nel bussolotto 5, nell’altra cavità laterale.
In ogni caso le provette cadono alternativamente in una o l’altra delle due cavità laterali 16a, 16b, e dunque nella rispettiva tramoggia 17a, 17b, e in corrispondenza di tale caduta si mette in funzione l’uno o l’altro dei due dispositivi di reclutamento 18a, 18b (ovviamente quello interno alla tramoggia in cui sono cadute le provette) adibiti a rifornire di provette il dispositivo di posizionamento 21, mentre l’altro rimane fermo.
Ad operazione di travaso conclusa, ovvero quando il bussolotto 5 à ̈ stato svuotato, lo stantuffo 12 risale verso l’alto spingendo con sé la flangia inferiore 9b ad esso ancora ingaggiata nonché l’elemento spugnoso inferiore 8b incollato alla flangia stessa.
La flangia inferiore 9b e l’elemento spugnoso inferiore 8b tornano dunque nella loro posizione iniziale all’interno del bussolotto 5; a questo punto avviene il disingaggio dello stantuffo 12 dalla flangia inferiore 8b, lo stantuffo 12 scende nuovamente verso il basso e contestualmente il bussolotto 5 si richiude e riparte, dalla stazione di arrivo 10, verso la rete di tubi dell’impianto di posta pneumatica 2, per tomaie ad esempio verso un punto dove possa essere nuovamente aperto da un operatore e riempito con nuove provette.
In questo modo la stazione di arrivo 10 Ã ̈ pronta ad accogliere un eventuale nuovo bussolotto pieno.
L’apparato 1 à ̈ in grado di assicurare sempre la priorità di carico alle provette da processare con urgenza rispetto a quelle da processare in maniera ordinaria.
Qualora infatti si verifichi la situazione in cui il dispositivo di reclutamento 18a, dedicato (nella forma di realizzazione illustrata) alle provette ordinarie, stia caricando provette sul dispositivo di posizionamento 21 ma nel frattempo il dispositivo per il travaso 11 scarichi nuove provette da processare con urgenza nella tramoggia 17b, immediatamente il dispositivo di reclutamento 18a si blocca dando la precedenza al dispositivo di reclutamento 18b che deve caricare provette urgenti. Una volta cadute le provette nella tramoggia e messosi dunque in azione il rispettivo dispositivo di reclutamento, le provette vengono sollevate dal sistema di scorrimento di pettini mobili 19 su pettini fissi 20 (Figura 7), analogamente a quanto descritto nel brevetto PCT/EP2009/050597: si può dunque notare come l’orientamento con cui le provette 3 sono state originariamente caricate dall’operatore all’interno del bussolotto 5 non abbia alcuna importanza. Infatti, una volta che la provetta 3 cade e viene poi sollevata dal dispositivo di reclutamento, considerando la provetta stessa mentre à ̈ adagiata sui pettini mobili 19 del dispositivo di reclutamento à ̈ assolutamente indifferente che essa abbia, in vista frontale, il tappo rivolto a sinistra o a destra. Infatti, in entrambi i casi, una volta arrivata in cima al dispositivo di reclutamento essa scivola verso il dispositivo di posizionamento 21, compiendo una rotazione di 90° e rimanendo sospesa e appoggiata sulla corsia del dispositivo di posizionamento 21 tramite il tappo, sporgente rispetto al corpo laterale della provetta 3.
Del resto il dispositivo di reclutamento, così come descritto nel sopra citato brevetto PCT/EP2009/050597, à ̈ già stato precedentemente studiato in funzione del carico di provette 3 buttate alla rinfusa all’interno della tramoggia: la configurazione si può dunque riapplicare per gli scopi della presente invenzione.
L’esempio di realizzazione descritto implica che le provette 3 impiegate abbiano tutte lo stesso diametro; tuttavia l’apparato 1 può anche essere in grado di gestire provette di diametro diverso. In questo caso il dispositivo di posizionamento 21 comprende (soluzione non mostrata nelle allegate figure) una coppia di corsie di larghezza diversa atte al posizionamento di provette di diametro diverso. In particolare, essendo la quasi totalità di provette contenenti prodotti biologici presenti in commercio, ed utilizzate nei laboratori di analisi, distinte in provette di diametro pari a 13 mm e provette di diametro pari a 16 mm, à ̈ necessaria una corsia atta al posizionamento di provette di diametro 13 mm e una corsia atta al posizionamento di provette di diametro 16 mm.
In particolare le provette di diametro di 16 mm, cadendo inizialmente sulla corsia destinata al posizionamento delle sole provette da 13mm, rimangono sdraiate essendo più larghe della larghezza di tale corsia, e vengono dunque convogliate, tramite un deviatore, sulla appropriata corsia atta al posizionamento di provette di diverso diametro.
Si precisa comunque che il dispositivo 21 descritto può essere adattato al posizionamento di provette di qualsivoglia misura di diametro, semplicemente dimensionando idoneamente le corsie.
Le provette 3 dunque, suddivise o meno a seconda dei casi sulle due corsie, giungono ad un’opportuna area di carico dove si accodano in attesa di essere afferrate dal dispositivo di presa 22 e scaricate sul convogliatore 23 impianto di automazione di laboratorio 4, da dove vengono poi trasportate verso ulteriori moduli di elaborazione o analisi interfacciati con il convogliatore stesso.
Si precisa inoltre che, dato che le provette esistenti in commercio ed utilizzate nei laboratori di analisi, oltre ad avere diametri diversi, possono essere anche di altezze diverse, à ̈ opportuno che nella suddetta area di carico sia presente un dispositivo di sollevamento 24 che ha il ruolo di sollevare le provette da caricare in modo tale che il fondo della provetta sia posizionato sempre alla stessa quota, indipendentemente dall’altezza della provetta stessa. L’esigenza di avere tale dispositivo di sollevamento 24 à ̈ legata al fatto che il dispositivo di presa 22 comprende un braccio meccanico, pneumaticamente movimentato, che à ̈ in grado di afferrare le provette, rilasciarle, e di raggiungere tutti i punti necessari al compimento delle operazioni richieste, ma che riesce tuttavia a raggiungere sempre e solo la stessa quota durante i movimenti verticali. In ogni caso, per una descrizione dettagliata di tutti i particolari costituenti il dispositivo di reclutamento 18a, 18b, quello di posizionamento 21 e quello di presa di provette 22, si rimanda come detto al brevetto PCT/EP2009/050597 della Richiedente.
La procedura di rifornimento di bussolotti 5 all’apparato 1 stesso può essere notevolmente accelerata qualora apparato 1 presenti un collegamento a due condotti diversi deirimpianto di posta pneumatica 2, uno adibito ad accogliere i bussolotti 5 provenienti direttamente dalla zona di prelievo e dunque contenenti le provette 3, e l’altro adibito alla successiva ripartenza dei bussolotti 5 una volta svuotati, che devono ritornare al punto di carico per essere poi nuovamente riempiti. E’ chiaro che invece un collegamento ad un solo condotto implica che, ogni volta che un bussolotto 5 arriva e scarica le provette 3 all’apparato di interfacciamento 1, si deve aspettare che lo stesso bussolotto 5 lasci libero il condotto, prima di poter accogliere il bussolotto successivo. Se invece al termine dell’operazione di svuotamento il bussolotto 5 viene deviato su un condotto di ritorno separato, ovviamente il bussolotto successivo può giungere più velocemente all’apparato di interfacciamento 1, e anche la velocità di carico di provette 3 sul convogliatore 23 aumenta di conseguenza.
L’aspetto innovativo del trovato à ̈ dunque costituito dal fatto che, rispetto all’apparato di interfacciamento con un impianto di posta pneumatica descritto dal brevetto PCT/EP2008/066262, un singolo bussolotto contiene un numero maggiore di provette pur risultando comunque più leggero e viaggiando più velocemente all’ interno dei tubi dell’apparato di posta, data l’assenza delle bascule al suo interno.
Inoltre la tenuta delle provette all’interno del bussolotto à ̈ assolutamente ermetica grazie all’azione degli elementi spugnosi, sia nel caso in cui le provette inserite nel bussolotto siano poche unità sia nel caso in cui ve ne siano parecchie decine, dato che gli elementi spugnosi hanno un modulo elastico molto ampio e possono comprimersi notevolmente. Per di più, in caso di rottura o fuoriuscita di materiale biologico da una delle provette, la contaminazione viene assorbita dagli elementi spugnosi stessi non andando a disperdersi al di fuori del bussolotto.
Ancora, non importa l’orientamento con cui il bussolotto si presenta all’apparato di interfacciamento con il sistema di carico, poiché in ogni caso l’azione dello stantuffo consiste nell’aggancio e nel trascinamento di una delle due flange e dell’elemento spugnoso ad essa collegato, indipendentemente da quale delle due estremità della camera interna del bussolotto si presenta a contatto con lo stantuffo; invece nelle soluzioni precedenti bisognava assicurare che il bussolotto arrivasse nel punto di interfacciamento con un appropriato orientamento, per evitare che alla sua apertura si esso presentasse dal lato del fondo della bascula anziché dal lato delle provette.
Soprattutto, l’apparato di interfacciamento à ̈ studiato per consentire, attraverso la presenza di due tramogge e di due dispositivi di reclutamento separati in cui vengono alternativamente versate le provette, la gestione contemporanea e il rispettivo carico suirimpianto di automazione di laboratorio di provette contenenti prodotti biologici da analizzare in maniera ordinaria oppure con urgenza, assicurando nel contempo la priorità di carico di queste ultime.
E’ da considerare oltretutto oggettiva semplificazione del processo di carico di provette sul convogliatore dell’impianto di automazione di laboratorio, dal momento che vi à ̈ un solo dispositivo di presa che gestisce tale processo, e non più una coppia di dispositivi di presa come nelle soluzioni precedenti.
Si à ̈ in pratica constatato come l’apparato così descritto possa raggiungere gli scopi prefissati assicurando, rispetto ai sistemi noti di interfacciamento di un impianto di posta pneumatica con un sistema di alimentazione di provette verso un impianto di automazione di laboratorio, un carico delle provette più veloce ed efficiente sul convogliatore dell’impianto di automazione di laboratorio.
In più, l’apparato risulta semplificato anche dal punto di vista strutturale consentendo una riduzione nei costi di assemblaggio e manutenzione dello stesso.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
In pratica i materiali impiegati nonché le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato di interfacciamento (1) tra un impianto di posta pneumatica (2) e un sistema di alimentazione di contenitori di prodotti biologici verso un impianto di automazione di laboratorio (4) comprendente un bussolotto (5) idoneo alla movimentazione in un impianto di posta pneumatica (2) e che accoglie al suo interno uno o più contenitori di prodotti biologici (3), detto bussolotto (5) aprendosi e collegandosi ad un dispositivo (11) per il travaso di detti contenitori di prodotti biologici (3) contenuti in detto bussolotto (5) in almeno un dispositivo di reclutamento (18a, 18b) di detti contenitori di prodotti biologici (3), detto almeno un dispositivo di reclutamento (18a, 18b) essendo adibito al carico di detti contenitori di prodotti biologici (3) in un dispositivo di posizionamento (21) interfacciato con un dispositivo di presa (22) di detti contenitori di prodotti biologici (3) per il trasferimento di detti contenitori di prodotti biologici (3) su un convogliatore automatico (23) facente parte di un impianto di automazione di laboratorio (4), caratterizzato dal fatto che detto bussolotto (5) presenta una camera interna (7) contenente elementi spugnosi (8a, 8b) atti a trattenere detti contenitori di prodotti biologici (3) presenti in detto bussolotto.
  2. 2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto bussolotto (5) presenta alle estremità di detta camera interna (7) due flange di chiusura, una superiore (9a) ed una inferiore (9b), rispettivamente solidali ad ognuno di detti elementi spugnosi (8a, 8b), in modo da assicurare una tenuta stagna di detti contenitori di prodotti biologici (3) contenuti all’interno di detta camera interna (7) e da impedire contaminazioni all’esterno del bussolotto (5) in caso di fuoriuscita di materiale biologico da uno o più di uno di detti contenitori di prodotti biologici (3).
  3. 3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di travaso (11) comprende uno stantuffo (12) che, una volta apertosi detto bussolotto (5), à ̈ atto ad impegnarsi con detta flangia inferiore (9b) di detta camera interna (7) e a muovere verso il basso detta flangia inferiore (9b), l’elemento spugnoso (8b) ad essa solidale e detti contenitori di prodotti biologici (3) contenuti in detto bussolotto (5), e comprende inoltre un tubo scorrevole (13) atto a trascinare detti contenitori di prodotti biologici (3) precedentemente contenuti nel bussolotto (5) in un primo (18a) o in un secondo (18b) dispositivo di reclutamento.
  4. 4. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di prevedere almeno due elementi spugnosi (8a, 8b).
  5. 5. Apparato (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di prevedere un elemento spugnoso intermedio tra due elementi spugnosi (8a, 8b) solidali alle flange (9a, 9b) di chiusura.
  6. 6. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di prevedere l’azionamento alternato di due dispositivi di reclutamento (18a, 18b) in modo da assicurare la priorità di azionamento di un dispositivo di reclutamento (18b) adibito al carico su detto dispositivo di posizionamento (21) di contenitori di prodotti biologici (3) da processare in maniera urgente.
  7. 7. Bussolotto (5) idoneo alla movimentazione di uno o più contenitori di prodotti biologici (3) in un impianto di posta pneumatica (2), comprendente un involucro esterno (6) apribile ed una camera interna (7), caratterizzato dal fatto che detta camera interna (7) alloggia elementi spugnosi (8a, 8b) atti a trattenere detti contenitori di prodotti biologici (3) presenti in detto bussolotto (5).
  8. 8. Bussolotto (5) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di prevedere elementi spugnosi (8a, 8b) solidali a flange (9a, 9b) di chiusura del bussolotto (5).
  9. 9. Bussolotto (5) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di prevedere un elemento spugnoso intermedio tra due elementi spugnosi (8a, 8b) solidali alle flange (9a, 9b) di chiusura.
  10. 10. Bussolotto (5) secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che detti contenitori di prodotti biologici presenti in detto bussolotto (5) possono essere fino a parecchie decine.
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